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ITALIA
TURISMO



  Luglio 2012
LE VACANZE DEGLI ITALIANI IN TEMPO DI CRISI
Cancellati 41 milioni di viaggi e 195 milioni di giornate di vacanza
in cinque anni

Gli ultimi aggiornamenti sull’andamento del turismo internazionale nel
nostro Paese non sono incoraggianti. Il lieve miglioramento del saldo della
bilancia turistica nel primo trimestre dell’anno è il risultato della minore
propensione dei nostri connazionali ad andare all’estero piuttosto che di
quella degli stranieri a venire e, soprattutto, a spendere in Italia.

Il numero degli arrivi (con pernottamento) è rimasto sui livelli dello stesso
periodo dello scorso anno ma le giornate di presenza sono calate
dell’8,2%. Anche la spesa fa registrare una flessione di circa due punti
percentuali.

La stessa rilevazione sulle tendenze del turismo nei mesi estivi effettuata
dall’Enit sui mercati esteri conferma luci ed ombre del settore. Segnali di
ripresa dai Paesi extra-UE, rallentamento dei flussi di origine europea.


Ma è la situazione del turismo degli italiani a destare le maggiori
preoccupazioni anche in considerazione del fatto che i nostri flussi turistici
sono per oltre il 70% di origine interna.

Quarantuno milioni di viaggi e 195 milioni di notti sono i tagli che la
crisi ha fatto sulle vacanze degli italiani. Il numero medio di residenti
che viaggia per vacanza è sceso di quattro milioni e mezzo di unità
a trimestre facendo si che il turismo degli italiani tornasse sui livelli di
quindici anni fa. Per trovare la stessa propensione a viaggiare per motivi
vacanza    occorre   tornare    al   1998.   Una    riduzione   che     colpisce
trasversalmente le persone di ogni età, sesso e condizione professionale
ma che pesa in modo particolare sulle famiglie più giovani. Le previsioni
sull’estate 2012 e il consolidarsi tra gli italiani della tendenza a ridurre le
vacanze brevi, ovvero quelle che si fanno fuori stagione, indicano che alla
fine dell’anno il bilancio sarà negativo. Il turismo italiano, contrariamente




                                      2
alle dichiarazioni di principio che da più parti vengono fatte, rischia di
raggrinzirsi anche per ragioni di carattere più strutturale.
Le evidenze sono principalmente tre:

       stanno diventando troppi gli italiani (circa il 60%) che non fanno
       neppure un giorno di vacanza;
       per     alcune         categorie             sociali       (operai,             lavoratori        in      proprio,
       pensionati) e per alcune fasce della popolazione (anziani) la
       propensione a fare vacanze sta tornando ai livelli degli anni ’90;
       la stagionalità della domanda aumenta anzichè scendere.


Tra il 2008 ed il 2012 la propensione turistica degli italiani ha subito una
contrazione pesante. Nel 2008 la media trimestrale dei residenti che
avevano fatto almeno un viaggio per vacanza era del 28,7%, pari in
valore assoluto ad oltre 17 milioni di italiani, oggi siamo scesi al 20,8%,
pari a 12,7 milioni di persone. Dunque, una flessione media di 4,5 milioni
di turisti per trimestre.
Negli ultimi quindici anni mai era stato toccato un livello tanto basso.

                      Persone che hanno viaggiato per vacanza
                                    (media trimestrale per 100 persone)




                                      25,1          24,5   27,1   27,3   27,4   28,7    26,5   25,6
        22,8   22,9   23,5   23,9            24,2                                                     22,3    20,8


        1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

                                    persone in vacanza            non fanno vacanza

        Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat




                                                           3
Posto uguale a 100 il numero medio per trimestre delle persone residenti
che nel 1998 avevano fatto almeno un viaggio di vacanza, oggi, dopo aver
toccato proprio nel 2008 il valore massimo di 132, siamo crollati a 98.

                     Persone che hanno viaggiato per vacanza
                              (media trimestrale - N.I. 1998=100)
      140
                                                                                         132
                                                                           124     125         123
      120                                                          122
                                                                                                        119
                                           110             110
             100                   105             107
                            103                                                                                 104
      100                                                                                                             98
                     100

       80


       60


       40


       20


        -
             1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

     Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat

La crisi non ha risparmiato nessuna area del Paese ma non si può negare
che si stia manifestando con una certa aggressività soprattutto nei
riguardi dei residenti nel Mezzogiorno.

   Persone che hanno viaggiato per vacanza per area geografica di residenza
                      (media trimestrale per 100 persone)

             33,0
                                    31,3
                                                                                               28,7
                    26,1
                                            23,6
                                                                    21,7                                 20,8



                                                                            12,2




               Nord               Centro                          Mezzogiorno                        Italia
                                                    2008         2012

     Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat




                                                         4
Qui la quota trimestrale di coloro che viaggiano per vacanza è in media
del 12,2% a fronte del 26,1% del nord e del 23,6% del centro. Ma ciò che
è più grave è che tra il 2008 ed il 2012 è scesa di circa dieci punti
percentuali.

E non ha neppure risparmiato i diversi periodi dell’anno. I segni più
profondi, tuttavia, li rintracciamo nei cosiddetti periodi fuori stagione. La
stagionalità invece di ridursi si accentua.

                     Persone che hanno viaggiato per vacanza
                                           (per 100 persone)

     60


     50


     40


     30


     20


     10


      0
          1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

                             I trim.        II trim.     III trim.   IV trim.
    Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat




Nel 1998 oltre il 52% dei viaggi di vacanza aveva una durata compresa
tra una e tre notti. Oggi la quota è scesa al di sotto del 45%. Aumenta,
dunque, l’incidenza delle vacanze più lunghe come segno di un ritorno al
modello anni ’70 della mono-vacanza estiva, perlopiù al mare, dove
peraltro quest’anno si potranno verificare situazioni particolarmente
complicate per lo stato di fibrillazione esistente tra gli imprenditori
balneari in conseguenza della prospettiva di vedersi mettere all’asta le
concessioni demaniali.




                                                   5
Un fenomeno, quello dell’arretramento della destagionalizzazione, che ha
numerose          implicazioni         negative            a   cominciare           da      quelle            sui    livelli
occupazionali, sulla tenuta dei conti delle aziende e sul livello dei prezzi
dei servizi turistici.

Il turismo, dunque, fa parecchi passi indietro rispetto all’obiettivo della
destagionalizzazione, nonostante il dibattito (o la retorica) sul tema.

    Estate 2012

Nel periodo luglio-settembre il 40% degli italiani, circa 25 milioni, farà
almeno un viaggio di vacanza. Nel 2008 era il 48%, pari a poco meno di
29 milioni di persone. Il numero dei viaggi per motivi di vacanza saranno
32 milioni, l’8,8% meno del 2011 ed il 27% meno del 2008, quando i
viaggi estivi degli italiani furono 44 milioni.


                          Viaggi per vacanza nel periodo estivo
                                               (valori in migliaia)




                                                                           43.796
                                                               42.423                    44.457


         38.061                                                         42.781                    39.451
                                    37.197        37.316
                                                           40.067
                      35.244
                                                                                                            34.860
                                             35.742
           33.870
                           32.718
                                                                                                           31.780




        1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

     Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat

Anche in questo caso bisogna tornare indietro di oltre dieci anni per
trovare un valore di questo livello. In termini di presenze il volume atteso
è di 302 milioni con una flessione del 9,8% sul 2011 e del 25% sul
2008.




                                                           6
Il calo del movimento turistico estivo è soltanto un pezzo del più generale
declino dei flussi turistici interni. Tra il 2008 ed il 2012 la flessione del
numero dei viaggi sarà di 38 punti percentuali, da 107 a 66 milioni.

                                    Viaggi per vacanza
                                         (valori in migliaia)
       110.000


       100.000


        90.000


        80.000


        70.000


        60.000


        50.000
                 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

      Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat


Gli effetti sulle presenze sono pesanti: da 644 milioni del 2008 a 450
milioni del 2012. Un calo percentuale più contenuto di quello registrato
per i viaggi in virtù di una maggiore durata media delle vacanze.

                                        Notti per vacanza
                                         (valori in migliaia)




                   644.097

                                     622.581

                                                      586.047




                                                                     494.772



                                                                                 449.793


                 2008            2009             2010           2011             2012


      Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat




                                                 7
Uno dei grandi cambiamenti dei modelli di consumo turistici a partire dagli
anni ‘90 ha riguardato la frammentazione dei periodi di vacanza. Non più
un’unica e lunga vacanza estiva ma più vacanze in diversi periodi
dell’anno.

La crisi, come peraltro abbiamo già detto, riporta indietro le lancette
dell’orologio di quindici anni anche in relazione ai modelli di consumo del
“prodotto” turistico. Siamo scesi a 1,1 viaggi pro-capite1, il valore più
basso dal 1998 ad oggi. Prima dell’inizio della grande crisi si contavano
1,8 viaggi pro-capite per motivi di vacanza.

                                          Numero di viaggi pro-capite

                                                                                      1,8

                                                                        1,6
                                                                                                1,6
               1,4                         1,4      1,4                         1,6
                             1,3                                  1,6                                  1,4
                                                            1,4                                              1,2
                     1,3            1,3

                                                                                                                   1,1




              1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

        Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat




Conclusioni

I segnali che vengono dai consumi turistici degli italiani si possono
descrivere sinteticamente così:

           Cala la quota di coloro che fanno vacanza. Per alcune categorie
           sociali (operai, lavoratori in proprio, pensionati) e per alcune fasce


1
 L’indicatore è calcolato come rapporto tra il numero dei viaggi e la popolazione residente (chi ha viaggiato e chi non ha
viaggiato).




                                                                  8
della popolazione (anziani) la propensione ad andare in vacanza
torna ai livelli degli anni ’90;
La destagionalizzazione frena. Si riducono le vacanze brevi e si
torna alla mono-vacanza che, tuttavia, diventa più corta. Nel 1998
oltre il 52% dei viaggi di vacanza aveva una durata compresa tra
una e tre notti. Oggi la quota è scesa al di sotto del 45%;
La crisi è trasversale sia sotto il profilo geografico che
temporale.     In    tutte   le    aree   geografiche   si assiste   ad   un
arretramento della propensione turistica degli italiani. Il fenomeno
è particolarmente accentuato nel Mezzogiorno. Nessun periodo
dell’anno è immune al contagio della “recessione turistica”;
L’estate 2012 sarà la più “fiacca” degli ultimi 15 anni. I
viaggi per motivi di vacanza saranno 32 milioni, l’8,8% meno del
2011 ed il 27% meno del 2008 quando i viaggi estivi degli italiani
furono 44 milioni;
Il 2012 è l’annus horribilis del turismo degli italiani e
dell’Italia. Tra il 2008 ed il 2012 avremo una flessione del numero
dei viaggi di 38 punti percentuali che così passeranno da 107 a 66
milioni.




                                    9
Allegato – Le previsioni estive per le principali destinazioni turistica2




                                                                            Mare

                                                                       Città d’arte

                                       =                               Centri minori

                                                                        Montagna

                                                                            Lago




2
    Monitoraggio effettuato con il contributo dei Presidenti Provinciali di Fipe




                                                                 10
NOTA TECNICA


I dati, ad eccezione di quelli relativi al 20123, provengono dall’indagine
“Viaggi e vacanze” che l’Istat conduce, con cadenza trimestrale, a partire
dal 1997. Si tratta di un’indagine di tipo campionario e la popolazione di
interesse è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui che
le compongono (cittadini italiani e stranieri residenti in famiglia, di
qualunque età).

L’indagine consente       di analizzare le diverse tipologie di domanda
turistica, anche se nel nostro caso, date le finalità dell’analisi, ci siamo
focalizzati solo sui viaggi per vacanza. La scelta dipende da tante ragioni.
Richiamiamo le principali:

             l’affidabilità dei risultati è garantita dall’ampiezza del campione
              (oltre 14mila famiglie) e dalla modalità di rilevazione basata su
              periodi di riferimento trimestrali anziché annuali come nel caso dei
              numerosi sondaggi effettuati sul tema che, solitamente, non
              superano una popolazione di mille unità;
             consente di rilevare la domanda turistica “sommersa”, ossia quella
              che si realizza negli alloggi privati a pagamento, nelle seconde case
              di proprietà oppure tramite l’ospitalità di parenti ed amici;
             è disponibile una lunga serie storica che va dal 1997 al 2011 e che,
              pertanto, include il periodo della “grande” crisi.

L’analisi di questa lunga serie storica fino all’anno in corso permette di
cogliere alcuni importanti fenomeni che meriterebbero di essere presi in
maggiore considerazione da chi opera, ad ogni livello, nell’ambito del
turismo.
Per una corretta lettura dei dati è opportuno richiamare alcune definizioni
che verranno ampiamente utilizzate nel corso dell’analisi:
             viaggio
              Spostamento realizzato, per turismo di vacanza o per ragioni di
              lavoro, fuori dal comune dove si vive e che comporta almeno un
              pernottamento nel luogo visitato; vengono esclusi i viaggi e gli
              spostamenti effettuati nelle località frequentate tutte le settimane
              con soste di uno o più pernottamenti, nonché i viaggi di durata
              superiore ad un anno.


             turista
              Persona che ha effettuato uno o più viaggi nel trimestre di
              riferimento dell’indagine

3
    Previsione Fipe sulla base di più fonti a partire dalla rete delle proprie associazioni territoriali




                                                                    11

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  • 2. LE VACANZE DEGLI ITALIANI IN TEMPO DI CRISI Cancellati 41 milioni di viaggi e 195 milioni di giornate di vacanza in cinque anni Gli ultimi aggiornamenti sull’andamento del turismo internazionale nel nostro Paese non sono incoraggianti. Il lieve miglioramento del saldo della bilancia turistica nel primo trimestre dell’anno è il risultato della minore propensione dei nostri connazionali ad andare all’estero piuttosto che di quella degli stranieri a venire e, soprattutto, a spendere in Italia. Il numero degli arrivi (con pernottamento) è rimasto sui livelli dello stesso periodo dello scorso anno ma le giornate di presenza sono calate dell’8,2%. Anche la spesa fa registrare una flessione di circa due punti percentuali. La stessa rilevazione sulle tendenze del turismo nei mesi estivi effettuata dall’Enit sui mercati esteri conferma luci ed ombre del settore. Segnali di ripresa dai Paesi extra-UE, rallentamento dei flussi di origine europea. Ma è la situazione del turismo degli italiani a destare le maggiori preoccupazioni anche in considerazione del fatto che i nostri flussi turistici sono per oltre il 70% di origine interna. Quarantuno milioni di viaggi e 195 milioni di notti sono i tagli che la crisi ha fatto sulle vacanze degli italiani. Il numero medio di residenti che viaggia per vacanza è sceso di quattro milioni e mezzo di unità a trimestre facendo si che il turismo degli italiani tornasse sui livelli di quindici anni fa. Per trovare la stessa propensione a viaggiare per motivi vacanza occorre tornare al 1998. Una riduzione che colpisce trasversalmente le persone di ogni età, sesso e condizione professionale ma che pesa in modo particolare sulle famiglie più giovani. Le previsioni sull’estate 2012 e il consolidarsi tra gli italiani della tendenza a ridurre le vacanze brevi, ovvero quelle che si fanno fuori stagione, indicano che alla fine dell’anno il bilancio sarà negativo. Il turismo italiano, contrariamente 2
  • 3. alle dichiarazioni di principio che da più parti vengono fatte, rischia di raggrinzirsi anche per ragioni di carattere più strutturale. Le evidenze sono principalmente tre: stanno diventando troppi gli italiani (circa il 60%) che non fanno neppure un giorno di vacanza; per alcune categorie sociali (operai, lavoratori in proprio, pensionati) e per alcune fasce della popolazione (anziani) la propensione a fare vacanze sta tornando ai livelli degli anni ’90; la stagionalità della domanda aumenta anzichè scendere. Tra il 2008 ed il 2012 la propensione turistica degli italiani ha subito una contrazione pesante. Nel 2008 la media trimestrale dei residenti che avevano fatto almeno un viaggio per vacanza era del 28,7%, pari in valore assoluto ad oltre 17 milioni di italiani, oggi siamo scesi al 20,8%, pari a 12,7 milioni di persone. Dunque, una flessione media di 4,5 milioni di turisti per trimestre. Negli ultimi quindici anni mai era stato toccato un livello tanto basso. Persone che hanno viaggiato per vacanza (media trimestrale per 100 persone) 25,1 24,5 27,1 27,3 27,4 28,7 26,5 25,6 22,8 22,9 23,5 23,9 24,2 22,3 20,8 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 persone in vacanza non fanno vacanza Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat 3
  • 4. Posto uguale a 100 il numero medio per trimestre delle persone residenti che nel 1998 avevano fatto almeno un viaggio di vacanza, oggi, dopo aver toccato proprio nel 2008 il valore massimo di 132, siamo crollati a 98. Persone che hanno viaggiato per vacanza (media trimestrale - N.I. 1998=100) 140 132 124 125 123 120 122 119 110 110 100 105 107 103 104 100 98 100 80 60 40 20 - 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat La crisi non ha risparmiato nessuna area del Paese ma non si può negare che si stia manifestando con una certa aggressività soprattutto nei riguardi dei residenti nel Mezzogiorno. Persone che hanno viaggiato per vacanza per area geografica di residenza (media trimestrale per 100 persone) 33,0 31,3 28,7 26,1 23,6 21,7 20,8 12,2 Nord Centro Mezzogiorno Italia 2008 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat 4
  • 5. Qui la quota trimestrale di coloro che viaggiano per vacanza è in media del 12,2% a fronte del 26,1% del nord e del 23,6% del centro. Ma ciò che è più grave è che tra il 2008 ed il 2012 è scesa di circa dieci punti percentuali. E non ha neppure risparmiato i diversi periodi dell’anno. I segni più profondi, tuttavia, li rintracciamo nei cosiddetti periodi fuori stagione. La stagionalità invece di ridursi si accentua. Persone che hanno viaggiato per vacanza (per 100 persone) 60 50 40 30 20 10 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 I trim. II trim. III trim. IV trim. Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat Nel 1998 oltre il 52% dei viaggi di vacanza aveva una durata compresa tra una e tre notti. Oggi la quota è scesa al di sotto del 45%. Aumenta, dunque, l’incidenza delle vacanze più lunghe come segno di un ritorno al modello anni ’70 della mono-vacanza estiva, perlopiù al mare, dove peraltro quest’anno si potranno verificare situazioni particolarmente complicate per lo stato di fibrillazione esistente tra gli imprenditori balneari in conseguenza della prospettiva di vedersi mettere all’asta le concessioni demaniali. 5
  • 6. Un fenomeno, quello dell’arretramento della destagionalizzazione, che ha numerose implicazioni negative a cominciare da quelle sui livelli occupazionali, sulla tenuta dei conti delle aziende e sul livello dei prezzi dei servizi turistici. Il turismo, dunque, fa parecchi passi indietro rispetto all’obiettivo della destagionalizzazione, nonostante il dibattito (o la retorica) sul tema.  Estate 2012 Nel periodo luglio-settembre il 40% degli italiani, circa 25 milioni, farà almeno un viaggio di vacanza. Nel 2008 era il 48%, pari a poco meno di 29 milioni di persone. Il numero dei viaggi per motivi di vacanza saranno 32 milioni, l’8,8% meno del 2011 ed il 27% meno del 2008, quando i viaggi estivi degli italiani furono 44 milioni. Viaggi per vacanza nel periodo estivo (valori in migliaia) 43.796 42.423 44.457 38.061 42.781 39.451 37.197 37.316 40.067 35.244 34.860 35.742 33.870 32.718 31.780 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat Anche in questo caso bisogna tornare indietro di oltre dieci anni per trovare un valore di questo livello. In termini di presenze il volume atteso è di 302 milioni con una flessione del 9,8% sul 2011 e del 25% sul 2008. 6
  • 7. Il calo del movimento turistico estivo è soltanto un pezzo del più generale declino dei flussi turistici interni. Tra il 2008 ed il 2012 la flessione del numero dei viaggi sarà di 38 punti percentuali, da 107 a 66 milioni. Viaggi per vacanza (valori in migliaia) 110.000 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat Gli effetti sulle presenze sono pesanti: da 644 milioni del 2008 a 450 milioni del 2012. Un calo percentuale più contenuto di quello registrato per i viaggi in virtù di una maggiore durata media delle vacanze. Notti per vacanza (valori in migliaia) 644.097 622.581 586.047 494.772 449.793 2008 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat 7
  • 8. Uno dei grandi cambiamenti dei modelli di consumo turistici a partire dagli anni ‘90 ha riguardato la frammentazione dei periodi di vacanza. Non più un’unica e lunga vacanza estiva ma più vacanze in diversi periodi dell’anno. La crisi, come peraltro abbiamo già detto, riporta indietro le lancette dell’orologio di quindici anni anche in relazione ai modelli di consumo del “prodotto” turistico. Siamo scesi a 1,1 viaggi pro-capite1, il valore più basso dal 1998 ad oggi. Prima dell’inizio della grande crisi si contavano 1,8 viaggi pro-capite per motivi di vacanza. Numero di viaggi pro-capite 1,8 1,6 1,6 1,4 1,4 1,4 1,6 1,3 1,6 1,4 1,4 1,2 1,3 1,3 1,1 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Elaborazioni C.S. Fipe su dati Istat Conclusioni I segnali che vengono dai consumi turistici degli italiani si possono descrivere sinteticamente così: Cala la quota di coloro che fanno vacanza. Per alcune categorie sociali (operai, lavoratori in proprio, pensionati) e per alcune fasce 1 L’indicatore è calcolato come rapporto tra il numero dei viaggi e la popolazione residente (chi ha viaggiato e chi non ha viaggiato). 8
  • 9. della popolazione (anziani) la propensione ad andare in vacanza torna ai livelli degli anni ’90; La destagionalizzazione frena. Si riducono le vacanze brevi e si torna alla mono-vacanza che, tuttavia, diventa più corta. Nel 1998 oltre il 52% dei viaggi di vacanza aveva una durata compresa tra una e tre notti. Oggi la quota è scesa al di sotto del 45%; La crisi è trasversale sia sotto il profilo geografico che temporale. In tutte le aree geografiche si assiste ad un arretramento della propensione turistica degli italiani. Il fenomeno è particolarmente accentuato nel Mezzogiorno. Nessun periodo dell’anno è immune al contagio della “recessione turistica”; L’estate 2012 sarà la più “fiacca” degli ultimi 15 anni. I viaggi per motivi di vacanza saranno 32 milioni, l’8,8% meno del 2011 ed il 27% meno del 2008 quando i viaggi estivi degli italiani furono 44 milioni; Il 2012 è l’annus horribilis del turismo degli italiani e dell’Italia. Tra il 2008 ed il 2012 avremo una flessione del numero dei viaggi di 38 punti percentuali che così passeranno da 107 a 66 milioni. 9
  • 10. Allegato – Le previsioni estive per le principali destinazioni turistica2  Mare  Città d’arte = Centri minori  Montagna  Lago 2 Monitoraggio effettuato con il contributo dei Presidenti Provinciali di Fipe 10
  • 11. NOTA TECNICA I dati, ad eccezione di quelli relativi al 20123, provengono dall’indagine “Viaggi e vacanze” che l’Istat conduce, con cadenza trimestrale, a partire dal 1997. Si tratta di un’indagine di tipo campionario e la popolazione di interesse è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui che le compongono (cittadini italiani e stranieri residenti in famiglia, di qualunque età). L’indagine consente di analizzare le diverse tipologie di domanda turistica, anche se nel nostro caso, date le finalità dell’analisi, ci siamo focalizzati solo sui viaggi per vacanza. La scelta dipende da tante ragioni. Richiamiamo le principali:  l’affidabilità dei risultati è garantita dall’ampiezza del campione (oltre 14mila famiglie) e dalla modalità di rilevazione basata su periodi di riferimento trimestrali anziché annuali come nel caso dei numerosi sondaggi effettuati sul tema che, solitamente, non superano una popolazione di mille unità;  consente di rilevare la domanda turistica “sommersa”, ossia quella che si realizza negli alloggi privati a pagamento, nelle seconde case di proprietà oppure tramite l’ospitalità di parenti ed amici;  è disponibile una lunga serie storica che va dal 1997 al 2011 e che, pertanto, include il periodo della “grande” crisi. L’analisi di questa lunga serie storica fino all’anno in corso permette di cogliere alcuni importanti fenomeni che meriterebbero di essere presi in maggiore considerazione da chi opera, ad ogni livello, nell’ambito del turismo. Per una corretta lettura dei dati è opportuno richiamare alcune definizioni che verranno ampiamente utilizzate nel corso dell’analisi:  viaggio Spostamento realizzato, per turismo di vacanza o per ragioni di lavoro, fuori dal comune dove si vive e che comporta almeno un pernottamento nel luogo visitato; vengono esclusi i viaggi e gli spostamenti effettuati nelle località frequentate tutte le settimane con soste di uno o più pernottamenti, nonché i viaggi di durata superiore ad un anno.  turista Persona che ha effettuato uno o più viaggi nel trimestre di riferimento dell’indagine 3 Previsione Fipe sulla base di più fonti a partire dalla rete delle proprie associazioni territoriali 11