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L’APPRENDIMENTO

Definizione generale:

   “Processo psichico che consente una modificazione durevole del comportamento per effetto
   dell’esperienza. Con questa definizione si escludono tutte le modificazioni di breve durata
   dovute a condizioni temporanee, mentre il riferimento all’esperienza esclude tutte le
   modificazioni determinate da fattori innati o dal processo biologico di maturazione” (U.
   Galimberti, Dizionario di Psicologia)
   “Modificazione stabile del comportamento o del sapere dovuta all’esperienza” (M. Farnè e F. L.
   Sacco, La psicologia nella vita quotidiana)
   “L’apprendimento è un cambiamento relativamente permanente derivato dall’esperienza” (R.
   De Beni e F. Pazzaglia, Psicologia cognitiva dell’apprendimento)
   “Il concetto di apprendimento si riferisce al cambiamento relativamente stabile del
   comportamento di un soggetto di fronte a una specifica situazione sperimentata ripetutamente.
   Dunque l’esperienza, e in particolare la ripetizione dell’esperienza, è la condizione necessaria
   perché si verifichi un apprendimento. Occorre distinguere i comportamenti nuovi, che sono il
   prodotto di un apprendimento, da quelle modificazioni comportamentali che possono essere
   spiegate come tendente innate o come il risultato di maturazione o di stati di temporanea
   alterazione. L’apprendimento si riferisce all’acquisizione non solo di nuove conoscenze e
   capacità, ma anche di atteggiamenti, valori e abitudini; esso riguarda perciò tutta la personalità
   e non solo l’ambito delle conoscenze e delle capacità esecutive” (P. C. Cicogna,
   L’apprendimento)


Quando apprendiamo?
  - apprendimento accidentale, occasionale (inconscio)
  - apprendimento intenzionale, finalizzato (consapevole)


Cosa si trasforma?
   - modificazione delle conoscenze e delle capacità cognitive
   - modificazione del comportamento emotivo
   - modificazione del comportamento sociale


Come si modifica?
Ogni tradizione psicologica ha studiato una particolare forma di apprendimento:
   - Condizionamento classico (Pavlov)
   - Apprendimento per prove ed errori (Thorndike)
   - Condizionamento operante (Skinner)
   - Modellamento e apprendimento sociale per imitazione (Bandura)
   - Apprendimento latente e mappe cognitive (Tolman)
   - Insight (Köhler)
   - Apprendimento ad apprendere
APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO O MECCANICO


Abituazione e sensibilizzazione
“Cambiamenti nella reattività dell’organismo agli stimoli”.
Abituazione: progressiva riduzione della risposta al ripetersi dello stimolo.
Sensibilizzazione: aumento della reattività.
Es.: Rumori.
Sono processi talmente elementari che alcuni ricercatori hanno messo in dubbio che si trattasse di
veri e propri apprendimenti. Oggi sappiamo però che sono fenomeni che coinvolgono il sistema
nervoso centrale, dunque vere e proprie forme di apprendimento.


Condizionamento classico
“Apprendimento a comportarsi in un determinato modo come risposta ad uno stimolo che, in
passato, è stato associato ad una particolare esperienza”.
“Uno stimolo inizialmente neutro, presentato per molte volte associato ad uno stimolo che per sua
natura evoca una risposta riflessa, è in grado di evocare una risposta simile”.
Ivan Petrovič Pavlov (1849-1936)
Esperimenti con i cani (1902).
Studiava la fisiologia della digestione.
Interventi chirurgici sui cani (deviava all’esterno il succo della ghiandola salivare).
Cani legati dentro stanze isolate per eliminare le influenze esterne.
Riflesso incondizionato (innato):             CIBO ⇒ SALIVAZIONE
Riflesso condizionato (appreso):              RUMORE DEI PASSI ⇒ SALIVAZIONE
Modello base del condizionamento:
    1. Stimolo Incondizionato ⇒ Risposta Incondizionata
    2. Stimolo Neutro ⇒ Stimolo Incondizionato ⇒ Risposta Incondizionata             (ripetuto)
    3. Stimolo Condizionato ⇒ Risposta Condizionata
Stimolo Condizionato: luce lampeggiante o segnale acustico.
Spiegazione: teoria dell’associazionismo (abbinamento tra due stimoli).
Generalizzazione (estensione delle risposte condizionate a tutti gli stimoli simili a quello
condizionato) e discriminazione (ottenibile inibendo la generalizzazione automatica attraverso un
condizionamento discriminativo).
Variabili: intensità degli stimoli, intervallo di tempo tra SI e SC, frequenza degli accoppiamenti.
Il condizionamento classico nell’uomo vale soprattutto nelle risposte emotive.
L’esperimento di Watson e Rayner (1920) con il piccolo Albert.
La fobia condizionata verso i ratti bianchi.
Apprendimento per prove ed errori
“Si impara a risolvere un problema provando e scartando vari comportamenti o idee, finchè non si
trova quella giusta”.
Edward Lee Thorndike (1874-1949)
Esperimenti con i gatti rinchiusi in un puzzle-box (1898).
Gli animali, affamati, cercavano di uscire per raggiungere il cibo.
Le gabbie avevano partitari congegni di apertura: leve, corde o barre da ruotare.
Inizialmente gli animali agivano a caso: si agitavano, mordevano, graffiavano, etc.
Prima o poi, casualmente, facevano la mossa giusta.
Con ripetersi delle prove impiegavano sempre meno tempo ad aprire la gabbia.
Legge dell’effetto: tendiamo a ripetere i comportamenti che in passato hanno avuto successo,
mentre evitiamo quelli che hanno avuto effetti spiacevoli.
Le azioni che producono effetti soddisfacenti hanno più probabilità di essere ripetute, mentre quelle
che producono effetti spiacevoli o inefficaci hanno meno probabilità di essere ripetute.
Il premio ha un’influenza maggiore della punizione.
Legge dell’esercizio: l’apprendimento dipende anche dalla quantità di volte in cui l’azione viene
riprodotta.


Condizionamento operante
“I soggetti operano attivamente nell’ambiente influenzando la somministrazione di rinforzi”.
Apprendimento di comportamenti nuovi, non semplice associazione di stimoli (come avviene nel
condizionamento classico).
Risposte operanti: agire sul mondo con il fine di ottenere un risultato.
Burrhus Frederick Skinner (1904-1990)
Esperimenti sui piccioni e i ratti all’interno di Skinner box.
Quando compivano una determinata azione (es. premere un pulsante, girare su se stessi, etc.)
venivano premiati con del cibo o dell’acqua. Il pavimento era costituito da una griglia di metallo
elettrificabile nel caso si volessero fornire stimoli “avversativi” (una scossa elettrica). Le risposte
degli animali venivano registrate automaticamente in una striscia di carta scorrevole.
Apprendimento per premi e punizioni.
Acquisizione: l’azione rinforzata viene ripetuta.
Estinzione: riduzione della frequenza del comportamento condizionato quando cessa il rinforzo.
Generalizzazione e discriminazione.
Rinforzi (valenza)
   - Positivi: generano un effetto piacevole per il soggetto, fungono da ricompensa.
   - Negativi: rimozione di uno stimolo spiacevole
Il rinforzo può essere (somministrazione):
     - costante (apprendimento più rapido)
     - intermittente (apprendimento più duraturo)
Le punizioni invece inibiscono un comportamento, ma il loro condizionamento è meno forte
rispetto a quello dei premi (o rinforzi).

Nell’uomo: a scuola e in famiglia (premi e punizioni)
Principio di Premack: un’attività piacevole può agire come rinforzo per un’attività spiacevole.
Modellamento o apprendimento per imitazione
“Apprendimento di un comportamento osservato in altre persone che fungono da modello”.
Albert Bandura
Studio sull’influenza della televisione nei bambini (1965).
Tre gruppi sperimentali:
   - film con comportamenti aggressivi e conclusione felice (giochi e dolci).
   - film con comportamenti aggressivi seguiti da punizione.
   - film senza comportamenti aggressivi.
Terminate le proiezioni, i bambini erano introdotti nella stanza dei giochi.
Due fattori importanti:
   - l’altro fa da modello
   - il modello fa da rinforzo (rinforzo vicario e autorinforzo)
Effetti sul comportamento umano: influenza dei mass media e dei “modelli” sociali.


                          APPRENDIMENTO COGNITIVO O INTELLETTUALE
Apprendimento latente


Insight

Apprendimento ad apprendere
“L’essere riusciti a risolvere un problema facilita il modo in cui affronteremo i problemi successivi”
Es.: studiando qualcosa si impara anche, in generale, a studiare.

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  • 1. L’APPRENDIMENTO Definizione generale: “Processo psichico che consente una modificazione durevole del comportamento per effetto dell’esperienza. Con questa definizione si escludono tutte le modificazioni di breve durata dovute a condizioni temporanee, mentre il riferimento all’esperienza esclude tutte le modificazioni determinate da fattori innati o dal processo biologico di maturazione” (U. Galimberti, Dizionario di Psicologia) “Modificazione stabile del comportamento o del sapere dovuta all’esperienza” (M. Farnè e F. L. Sacco, La psicologia nella vita quotidiana) “L’apprendimento è un cambiamento relativamente permanente derivato dall’esperienza” (R. De Beni e F. Pazzaglia, Psicologia cognitiva dell’apprendimento) “Il concetto di apprendimento si riferisce al cambiamento relativamente stabile del comportamento di un soggetto di fronte a una specifica situazione sperimentata ripetutamente. Dunque l’esperienza, e in particolare la ripetizione dell’esperienza, è la condizione necessaria perché si verifichi un apprendimento. Occorre distinguere i comportamenti nuovi, che sono il prodotto di un apprendimento, da quelle modificazioni comportamentali che possono essere spiegate come tendente innate o come il risultato di maturazione o di stati di temporanea alterazione. L’apprendimento si riferisce all’acquisizione non solo di nuove conoscenze e capacità, ma anche di atteggiamenti, valori e abitudini; esso riguarda perciò tutta la personalità e non solo l’ambito delle conoscenze e delle capacità esecutive” (P. C. Cicogna, L’apprendimento) Quando apprendiamo? - apprendimento accidentale, occasionale (inconscio) - apprendimento intenzionale, finalizzato (consapevole) Cosa si trasforma? - modificazione delle conoscenze e delle capacità cognitive - modificazione del comportamento emotivo - modificazione del comportamento sociale Come si modifica? Ogni tradizione psicologica ha studiato una particolare forma di apprendimento: - Condizionamento classico (Pavlov) - Apprendimento per prove ed errori (Thorndike) - Condizionamento operante (Skinner) - Modellamento e apprendimento sociale per imitazione (Bandura) - Apprendimento latente e mappe cognitive (Tolman) - Insight (Köhler) - Apprendimento ad apprendere
  • 2. APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO O MECCANICO Abituazione e sensibilizzazione “Cambiamenti nella reattività dell’organismo agli stimoli”. Abituazione: progressiva riduzione della risposta al ripetersi dello stimolo. Sensibilizzazione: aumento della reattività. Es.: Rumori. Sono processi talmente elementari che alcuni ricercatori hanno messo in dubbio che si trattasse di veri e propri apprendimenti. Oggi sappiamo però che sono fenomeni che coinvolgono il sistema nervoso centrale, dunque vere e proprie forme di apprendimento. Condizionamento classico “Apprendimento a comportarsi in un determinato modo come risposta ad uno stimolo che, in passato, è stato associato ad una particolare esperienza”. “Uno stimolo inizialmente neutro, presentato per molte volte associato ad uno stimolo che per sua natura evoca una risposta riflessa, è in grado di evocare una risposta simile”. Ivan Petrovič Pavlov (1849-1936) Esperimenti con i cani (1902). Studiava la fisiologia della digestione. Interventi chirurgici sui cani (deviava all’esterno il succo della ghiandola salivare). Cani legati dentro stanze isolate per eliminare le influenze esterne. Riflesso incondizionato (innato): CIBO ⇒ SALIVAZIONE Riflesso condizionato (appreso): RUMORE DEI PASSI ⇒ SALIVAZIONE Modello base del condizionamento: 1. Stimolo Incondizionato ⇒ Risposta Incondizionata 2. Stimolo Neutro ⇒ Stimolo Incondizionato ⇒ Risposta Incondizionata (ripetuto) 3. Stimolo Condizionato ⇒ Risposta Condizionata Stimolo Condizionato: luce lampeggiante o segnale acustico. Spiegazione: teoria dell’associazionismo (abbinamento tra due stimoli). Generalizzazione (estensione delle risposte condizionate a tutti gli stimoli simili a quello condizionato) e discriminazione (ottenibile inibendo la generalizzazione automatica attraverso un condizionamento discriminativo). Variabili: intensità degli stimoli, intervallo di tempo tra SI e SC, frequenza degli accoppiamenti. Il condizionamento classico nell’uomo vale soprattutto nelle risposte emotive. L’esperimento di Watson e Rayner (1920) con il piccolo Albert. La fobia condizionata verso i ratti bianchi.
  • 3. Apprendimento per prove ed errori “Si impara a risolvere un problema provando e scartando vari comportamenti o idee, finchè non si trova quella giusta”. Edward Lee Thorndike (1874-1949) Esperimenti con i gatti rinchiusi in un puzzle-box (1898). Gli animali, affamati, cercavano di uscire per raggiungere il cibo. Le gabbie avevano partitari congegni di apertura: leve, corde o barre da ruotare. Inizialmente gli animali agivano a caso: si agitavano, mordevano, graffiavano, etc. Prima o poi, casualmente, facevano la mossa giusta. Con ripetersi delle prove impiegavano sempre meno tempo ad aprire la gabbia. Legge dell’effetto: tendiamo a ripetere i comportamenti che in passato hanno avuto successo, mentre evitiamo quelli che hanno avuto effetti spiacevoli. Le azioni che producono effetti soddisfacenti hanno più probabilità di essere ripetute, mentre quelle che producono effetti spiacevoli o inefficaci hanno meno probabilità di essere ripetute. Il premio ha un’influenza maggiore della punizione. Legge dell’esercizio: l’apprendimento dipende anche dalla quantità di volte in cui l’azione viene riprodotta. Condizionamento operante “I soggetti operano attivamente nell’ambiente influenzando la somministrazione di rinforzi”. Apprendimento di comportamenti nuovi, non semplice associazione di stimoli (come avviene nel condizionamento classico). Risposte operanti: agire sul mondo con il fine di ottenere un risultato. Burrhus Frederick Skinner (1904-1990) Esperimenti sui piccioni e i ratti all’interno di Skinner box. Quando compivano una determinata azione (es. premere un pulsante, girare su se stessi, etc.) venivano premiati con del cibo o dell’acqua. Il pavimento era costituito da una griglia di metallo elettrificabile nel caso si volessero fornire stimoli “avversativi” (una scossa elettrica). Le risposte degli animali venivano registrate automaticamente in una striscia di carta scorrevole. Apprendimento per premi e punizioni. Acquisizione: l’azione rinforzata viene ripetuta. Estinzione: riduzione della frequenza del comportamento condizionato quando cessa il rinforzo. Generalizzazione e discriminazione. Rinforzi (valenza) - Positivi: generano un effetto piacevole per il soggetto, fungono da ricompensa. - Negativi: rimozione di uno stimolo spiacevole Il rinforzo può essere (somministrazione): - costante (apprendimento più rapido) - intermittente (apprendimento più duraturo) Le punizioni invece inibiscono un comportamento, ma il loro condizionamento è meno forte rispetto a quello dei premi (o rinforzi). Nell’uomo: a scuola e in famiglia (premi e punizioni) Principio di Premack: un’attività piacevole può agire come rinforzo per un’attività spiacevole.
  • 4. Modellamento o apprendimento per imitazione “Apprendimento di un comportamento osservato in altre persone che fungono da modello”. Albert Bandura Studio sull’influenza della televisione nei bambini (1965). Tre gruppi sperimentali: - film con comportamenti aggressivi e conclusione felice (giochi e dolci). - film con comportamenti aggressivi seguiti da punizione. - film senza comportamenti aggressivi. Terminate le proiezioni, i bambini erano introdotti nella stanza dei giochi. Due fattori importanti: - l’altro fa da modello - il modello fa da rinforzo (rinforzo vicario e autorinforzo) Effetti sul comportamento umano: influenza dei mass media e dei “modelli” sociali. APPRENDIMENTO COGNITIVO O INTELLETTUALE Apprendimento latente Insight Apprendimento ad apprendere “L’essere riusciti a risolvere un problema facilita il modo in cui affronteremo i problemi successivi” Es.: studiando qualcosa si impara anche, in generale, a studiare.