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RUOLO DELL’ ANESTESISTA
RIANIMATORE NEL PAZIENTE
ONCOLOGICO
Dr.ssa Lavinia Fattorini
U.O.C. ANESTESIA TERAPIA INTENSIVA
DIR. Dr. TONINO BERNACCONI
ASUR MARCHE AV2 OSPEDALE CIVILE JESI
L’ANESTESISTA - RIANIMATORE

TERAPIA INTENSIVA

EMERGENZE IN REPARTO E
PRONTO SOCCORSO

SALA OPERATORIA

TERAPIA ANTALGICA: dolore
post-operatorio
Dolore non oncologico
Dolore oncologico
SERVIZIO DI ASSISTENZA MEDICOINFERMIERISTICA AI PZ TRACHEOSTOMIZZATI CON
VENTILAZIONE DOMICILIARE AFFETTO DA
MIOPATIE –MALATTIE NEURODEGENERATIVE

DOMICILIO
SERVIZIO DI ASSISTENZA AI PAZIENTI ONCOLOGICI
(Terapia del dolore - trattamento dello stato
confusionale - sedazione terminale palliativa)
LA PIÙ COMPLESSA DECISIONE DA ASSUMERE È QUELLA DI
PASSARE DA UN APPROCCIO MIRATO ALLA GUARIGIONE DELLA
MALATTIA AD UNO TENDENTE AL TRATTAMENTO
SINTOMATICO ED AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA
VITA

INTESITÀ DI CURE
ADEGUATE
LA DIFFICILE RESPONSABILITÀ DI RIAFFERMARE – IN
CONTESTO SOCIO-CULTURALE CHE TENDE A NEGARLA- LA
REALTÀ DELLA MORTE COME ESPERIENZA INELUTTABILE E
PARTE INTEGRANTE DELLA VITA
IL PAZIENTE NON ONCOLOGICO
• EPISODIO POLMONITE ACUTA IN PZ CON BPCO IN FASE
AVANZATA
• L’ENNESIMO EPISODIO DI EDEMA POLMONARE ACUTO NEL
PAZIENTE CON MIOCARDIOPATIA ISCHEMICA-DILATATIVA IN
FASE AVANZATA
• LA COMPARSA DI DISFAGIA NEL PAZIENTE CON DEMENZA IN
FASE AVANZATA ALLETTATO DA DIVERSI ANNI

PROBLEMI SOPRATTUTTO SE NON GESTITI DA UNA EQUIPE NON
ACCURATAMENTE INFORMATA SUL PAZIENTE
IL LAVORO DI SQUADRA
INTENSITÀ DI CURE ADEGUATE
SURPRISE QUESTION
domanda sorprendente
Quando visiti un malato domandati se saresti
sorpreso se morisse entro pochi mesi. Se la risposta
è no dai la precedenza alle sue preoccupazioni, al
controllo dei sintomi, all’aiuto alla famiglia. Per
eliminare paure ed ansie il malato deve capire cosa
sta succedendo…..
Palliative care is an approach that improves the quality of
life of patients and their families facing the problems
associated with life-threatening illness, through the

PREVENTION and relief of suffering by means of EARLY

IDENTIFICATION and IMPECCABLE

ASSESSMENT and treatment of PAIN and other
problems, physical, psychosocial and spiritual.
WHO 2002
INTENSITÀ DI CURE ADEGUATE

TRATTAMENTI PALLIATIVI NON ALTERNATIVI A QUELLI
INTENSIVI MA INZIANO FIN DAL PRIMO APPROCCIO AL MALATO
CONTESTUALMENTE ALLE CURE INTENSIVE
INDAGINE CONDOTTA NEL 2012
HANNO RISPOSTO :
90 UNITÀ OPERRATIVE DI ONCOLOGIAEMATOLOGIA /592 PRESENTI IN ITALIA (DATO 2011)
177 AD CURE PALLIATIVE /479 PRESENTI IN ITALIA
ATTIVITÀ DEL NOSTRO SERVIZIO
ANNO 2011

ANNO 2012

ANNO 2013
(Settembre)

CONSULENZE

58

32

31

VISITA
DOMICILIARE

10

7

5

TOTALE

68

39

36

LUGLIO 2013 : ASSISTENZA DI CONSULENZA TELEFONICA
ANESTESIOLOGICA ORGANIZZATA CON DISPONIBILTÀ
SETTIMANALE
SINTOMI IN PZ IN STADIO AVANZATO
Fatigue/astenia
50-90%
Stato confusionale
60-80%
Dolore
50-80%
Dispnea
20-80%
Anoressia/Cachessia40-80%
Nausea/Vomito
20-50%
Stitichezza
20-50%

Depressione
Ansia

20-30%
20-30%

__________________________________________________________________________________________
Grond S et al, J Pain Symptom Manage 1994; WHO Guidelines: Cancer Pain Relief, 2.Edition, Geneva 1996; Laviano A et al,
Nature Clin Pract Oncol 2005; Campos M et al. Ann Oncol 2011; de Arriba JJ et al., J Clin Oncol 2011
• Chiarire i meccanismi

fisiopatologici (origine
neurogena, viscerale)
• MISURA IL DOLORE
• ascoltare il paziente e
credere al dolore

riferito!
• Abituarsi a raccogliere
un accurata anamnesi

VALUTA
BENE PER
TRATTARE
BENE
1. UTILIZZA VIE SEMPLICI DI
SOMMINISTRAZIONE - OPPIOIDI
• TITOLAZIONE
• AD ORARIO
• PER OS - CONTESTUALIZZATA CON LE CARATTERISTICHE
DEL PAZIENTE
• ATTRAVERSO INCREMENTI GRADUALI
• FARMACI ADIUVANTI CON EFFETTO RISPRAMIO DELLA
DOSE DELL’OPPIACEO (FANS – PARACETAMOLO)
2. NON ASSOCIARE DUE OPPIOIDI
FORTI A LENTO RILASCIO
A systematic review of combination step III opioid therapy in cancer pain: An
EPCRC opioid guideline project
Marie T Fallon
Pall Med 2011,25 (5):597-603

Results: In total 596 articles were retrieved resulting in only two eligible
studies, which were rated as grade C and grade D evidence. These
examined morphine in combination with oxycodone or
fentanyl/methadone.
Conclusion: Only a weak recommendation can be used to support
combination opioid therapy. This recommendation is also based on
the caveat that the desirable effects of combination opioid therapy is
outweighed by any disadvantages that this would confer. Prospective
randomized trials are needed to clarify the benefits and safety of
combination opioid therapy.
3.SEMPLIFICA I TRATTAMENTI
“ Multiple studies have demonstrated the presence of interactions between
fentanyl and CYP3A modulators. CYP3A inhibitors (including
fluconazole, voriconazole) increased fentanyl exposure . Similarly, the use of
CYP3A inducers may be associated with a reduction in response to fentanyl.
Therefore, coadministration of fentanyl and CYP3A inhibitors and inducers
should be avoided.
Opioid Pharmacokinetic Drug-Drug Interactions Brian R. Overholser and David
R. Foster

FACCIAMO ATTENZIONE ALLE INTERAZIONI:
Oppiacei +
SSRI/SNRI
Macrolidi
Chinolonici
Alcuni antiepilettici!!
④ PRESCRIVERE FARMACI AL BISOGNO (1/6
DELLA DOSE TOTALE GIORNALIERA)
⑤ TERAPIE DI BASE CON OPPIOIDE FORTE 
OPPIOIDE FORTE A RAPIDO RILASCIO
⑥ PROMEMORIA – CONSULENZA LEGGIBILE
(cartella informatizzata)
Equianalgesia e switch
① I valori riportati nelle tabelle di equianalgesia sono da

considerare solo indicativi.
② L'efficacia della terapia deve sempre essere monitorata
attraverso l'uso di scale validate per la valutazione del
dolore fino al raggiungimento della efficacia analgesica
(dolore assente/lieve).
③ Quando si cambia tipo di oppioide, alcuni autori a scopo
precauzionale raccomandano di ridurre la prima dose
dell'oppioide scelto del 25% (Portenoy) altri
addirittura del 50%. Questo garantisce dall'insorgenza
di eventi avversi maggiori soprattutto in un setting
domiciliare.
Dolore come emergenza a
domicilio
Dolore con NRS >7 persistente da almeno 24h
che richiede un approccio aggressivo ed

efficace

Rapido sollievo
Scarsi effetti collaterali
SCTF
Rapid intravenous morphine dose titration in Home Care
Pain Medicine (submitted)
• 12 pazienti con dolore >7

• Titolazione rapida endovena : 2 mg di morfina ogni 4
min
• Premedicazione con antiemetico ed idratazione
• Obiettivo: riduzione del 50% della NRS
• Infusione continua di morfina mediante pompa nelle

successive 48h.
SCTF
Rapid intravenous morphine dose titration in Home Care
Pain Medicine (submitted)
• In tutti i pazienti:
• Rapida risoluzione del dolore (dose media di
morfina 10,3 mg)
• Assenza di effetti collaterali rilevanti
• Mantenimento per 48h dell’infusione ev. poi
valutazione di una conversione per os 1:3 o in
pz fragili 1:2
SINTOMI IN PZ IN STADIO AVANZATO
Fatigue/astenia
50-90%
Stato confusionale
60-80%
Dolore
50-80%
Dispnea
20-80%
Anoressia/Cachessia40-80%
Nausea/Vomito
20-50%
Stitichezza
20-50%

Depressione
Ansia

20-30%
20-30%

__________________________________________________________________________________________
Grond S et al, J Pain Symptom Manage 1994; WHO Guidelines: Cancer Pain Relief, 2.Edition, Geneva 1996; Laviano A et al,
Nature Clin Pract Oncol 2005; Campos M et al. Ann Oncol 2011; de Arriba JJ et al., J Clin Oncol 2011
STATO CONFUSIONALE
• Lo stato confusionale (delirium) è → la
complicazione neuropsichiatrica più frequente e
più seria in pazienti con neoplasie avanzate

•

è causa/concausa frequente di ricoveri
ospedalieri

•

è un sintomo destabilizzante (famigliari e
curanti!)

•

non è facile da gestire, soprattutto se acuto

•

non è facile da gestire in contesto domiciliare

Breitbart W et al., J Pain Symptom Manage 1995; Lawlor PG et al., JAMA 2000; Breibart W et Alici I, J Clin
Oncol 2012
VALUTAZIONE CLINICA
• The Confusion Assessment Method Diagnostic
Algorithm (CAM)
1. Insorgenza acuta e andamento fluttuante
stato un
cambiamento acuto nello stato mentale del
paziente rispetto alla sua situazione di base? Il
comportamento anormale varia durante la
giornata, per esempio va e viene o si modifica di
intensita?
0= no
The Confusion Assessment Method
Diagnostic Algorithm (CAM)
2. Perdita dell’attenzione
•
facilmente
distraibile, non riesce a mantenere il filo del
discorso ecc.?
3. Disorganizzazione del pensiero

Il
disorganizzato e
incoerente, passa da un argomento all’altro senza
filo logico, in modo imprevedibile? 0=no 1=si
The Confusion Assessment Method
Diagnostic Algorithm (CAM)
4. Alterato livello di coscienza
0= vigile

1= iperallerta, letargia, stupor, coma

NB: La diagnosi di delirium richiede la presenza di
1, 2 ed alternativamente 3 o 4.
STATO CONFUSIONALE
• La valutazione clinica resta un caposaldo

• Eventuali cause reversibili: astinenza da
Alcohol, interazioni
farmacologica, sovradosaggio di sostanze
psicoattive, disidratazione, problemi
metabolici…
• Comorbidità (demenza….)
• Il processo del morire stesso può indurre stato
confusionale (!)
Centeno C et al., Palliat Med 2004; Bigorio Consensus Meeting 2004-palliative.ch 2004; de Arriba JJ et al., J Clin
Oncol 2011
ANATISPICOTICI I°
GENERAZIONE

DOSE

VIA DI
SOMMINIS
TRAZIONE

EFFETTI
COLLATERALI

ALOPERIDOLO
Butirrofenone –
antiDopaminergico
centrale

0,5-1,5
mg
x2/die

PO,IM,SC

Dose/die <3,5 mg
scarsi effetti
extrapiramidali

GOLD
STANDARD;associare
Lorazepam (0,5-1mg
ogi 2 o 4 h) se pz
molto agitato

CLORPROMAZINA
Neurolettico
fenotiazinico –
antiDopaminergico
centrale

12.5PO,IM,IV,SC
50mg
ogni 4 o 6
ore

Utilizzo
ospedaliero.ipote
nsione-sedazione

Utile nel nella forma
di delirio iperattiva
ANTIPSICOTICI II° DOSE
generazione

VIE DI
SOMMINISTR
AZIONE

EFFETTI
COLLATRALI

OLANZAPINA
Anti- 5HT2a
Anti-M1-2
Anti-H1
tienobenzodiazepi
nico

2.5 – 5 mg
ogni 12- 24
ore . Dose di
attacco non
> 10 mg.

PO , orosolubili Sedazione
(5-8 h) IM (fiale
da 10 mg)
Dose max die =
20 mg

RISPERIDONE
Anti- 5HT2a

0,25 – 1 mg PO, orosolubili
Ogni 12 o 24 (onset in 1-2
ore
ore)

Ipotensione
ortostatica

Minore risposta
nel : pz anzianodelirio ipoattivodemenza

> 6 mg/die rischio
di effetti
extrapiramidali
ALOPERIDOLO
neurolettico documentato e di largo uso
ALOPRERIDOLO

COMPRESSE
mg

FIALE IM SC

2mg/ml (20gtt=2mg)

2 mg/ml

10mg/ml (20gtt=10mg)

SERENASE

GOCCE

5 mg/ml

1 – 5 – 10

2mg/ml (20gtt=2mg)
HALDOL

1 -5

10mg/ml(20gtt=10mg)

5 mg/ml
ALOPERIDOLO
09.2007: FDA americana riprende una estesa
campagna sui rischi legati all’utilizzo di
Haloperidol iv:
prolungamento segmento QT + ev.
induzione di «torsade de pointes»
70 casi documentati tra 1997-2008 (FDA)
Haloperidol ev → introdotte limitazioni
d’uso
• COMPARATIVE SAFETY OF ANTIPSYCHOTICS IN THE WHO
PHARMACOVIGILANCE DATABASE: THE HALOPERIDOL

CASE Meyer-Massetti C, Vaerini S, Rätz Bravo AE, et al.Int J Clin Pharm, pubblicato on line il 2
agosto 2011

• L'analisi delle segnalazioni spontanee sul database dell'OMS VigiBase non ha
dimostrato un aumento dei rischi cardiaci associati ad aloperidolo per via
endovenosa, rispetto ad altre vie di somministrazione; allo stesso modo, lo
studio non è riuscito a dimostrare che il farmaco sia correlato ad un rischio
cardiaco maggiore rispetto a quetiapina o olanzapina, malgrado gli
interventi regolatori messi in atto per il farmaco.
Lonergan E et al. Antipsychotics for delirium
(review). The Cochrane Collaboration 2007
• ALOPERIDOLO EV. DOSE CUMULATIVA < 3
mg/die sicuro e non necessita di controlli ECG
• PROBLEMA FORMULAZIONI DISPONIBILI
SOLO PER USO IM

• DROPERIDOLO (Xomolix) 2,5mg/1 ml; dose
iniziale 1,25 – 2,5 mg ev ogni 12-24 ore; rapido
onset 3-10 min (DOSE MASSIMA 5 mg/die)
STATO CONFUSIONALE - DELIRIO
• È un sintomo serio e prognosticamente sfavorevole
→ assessment → approccio «aggressivo»
• Prevenzione sempre quando e dove possibile
→ identifica pazienti a rischio
• Gestione paziente ma anche → gestione familiari
• Farmaco di scelta 2013 → Haloperidol
• Scelta della via di somministrazione → secondo contesto
Via orale, im, sc o iv (bolo lento vs infusione continua)
• Considerare sedazione → se sintomo refrattario/terminale
SEDAZIONE PALLIATIVA
SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO
THE USE OF SPECIFIC SEDATIVE MEDICATIONS
TO RELIEVE INTOLERABLE SUFFERING FROM
REFRACTORY SYMPTOMS BY A REDUCTION IN
PATIENT CONSCIOUSNESS, USING APPROPRIATE
DRUGS CAREFULLY TITRATED TO THE CESSATION
OF SYMPTOMS

Graeff & Dean . J Palliat Med 2007; 10:67-85
SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO
• È di fondamentale importanza chiarire ai familiari
che la somministrazioni di sedativi costituisce un
atto terapeutico appropriato per controllare le
sofferenze intollerabili del congiunto, eticamente
e deontologicamente dovuto anche se potrebbe
comportare il rischio di un acceleramento del
processo del morire
Palliative Sedation and Survival: A
Systematic Review

Palliative sedation, when appropriately indicated and correctly used
to relieve unbearable suffering, does not seem to have any
detrimental effect on survival of patients with terminal cancer.
SEDAZIONE PALLIATIVA QUANDO E
COME
INFORMAZIONE – COMUNICAZIONE RELAZIONE
• INFORMARE PZ E FAMILIARI DEI SINTOMI CHE
SI POTREBBERO VERIFICARE
• IL LUOGO DOVE DESIDERA TERMINARE IL SUO
CICLO VITALE
• SE SINTOMI REFRATTARI UNA SEDAZIONE

VERREBBE ACCETTATA. (PZ –FAMILIARI)
• CONDIVISIONE DELLE SCELTE CON L’EQUIPE
SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO
QUANDO
• PERSONE AFFETTE DA UNA GRAVE MALATTIA
INCURABILE E ALLO STADIO TERMINALE
• DI FRONTE A NOI NON ABBIAMO PERSONE
MALATE MA PERSONE MORENTI
• PRESENTI SINTOMI REFRATTARI AI
TRATTAMENTI E CHE PROVOCANO SOFFERENZE
INTOLLERABILI
SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO
QUANDO
• Delirium
• Dyspnea

PRINCIPALI INDICATORI

• Pain

• Nausea/vomiting
• Seizures

INDICATORI NON USUALI

• Haemorrhage

• Fatigue
• Psychological distress

INDICATORI CONTROVERSI
SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO
COME
• NON CONTINUARE AD EFFETTUARE TEST DI
LABORATORIO O DIAGNOSTICI
• LIMITARE LA TERAPIA A QUELLA UTILE AL CONTROLLO
DEI SINTOMI (DOLORE)
• SOSPENDERE LA NUTRIZIONE PARENTERALE

• VALUTARE SE SOSPENDERE LA FLUIDOTERAPIA
• MONITORAGGIO DEL BENESSERE DEL PAZIENTE NON
DEI PARAMETRI VITALI
MIDAZOLAM

BOLO
mg

DOSE ORARIA
mg/h

DOSE MEDIA DIE

MIDAZOLAM EV

1-5

1-10 mg/h

30-200 mg/die

MIDAZOLAM SC

5-7,5

1-10 mg/g

30-200 mg/die

DOSAGGIO INDIVIDUALIZZATO NON ESISTE UN DOSAGGIO
MASSIMALE; INCREMENTI PROGRESSIVI DEVONO ESSERE
EFFETUATI FINO AD OTTENERE UN PIENO CONTROLLO DEI
SINTOMI E DELLA SOFFERENZA
TAKE-HOME MESSAGE

GESTIONE DELLE EMERGENZE A DOMICILIO
FARMACI DI PRONTO INTERVENTO CONDIVISI DA
TUTTA L’EQUIPE
TAKE HOME MESSAGE
PROFESSIONE MEDICA È UN
LAVORO DI SCELTE

Evento
sintomatico
Buona prognosi
Potenziale
restitutio quo
antePotenziale
miglioramento
della qualità di
vita
INTERVENTO
TERAPEUTICOSINTOMATICO

Evento
sintomatico
CATTIVA prognosi
IMPROBABILE
restitutio quo
ante
Potenziale
miglioramento
della qualità di
vita / morte
INTERVENTO
SINTOMATICO

Evento sintomatico
CATTIVA prognosi
IMPROBABILE
restitutio quo ante
Improbabile
miglioramento
della qualità di vita
/ morte
SUPPORTO ALLA
FAMIGLIA
NON PERDERE DI VISTA IL
NOSTRO OBIETTIVO
… È UN LAVORO DI RELAZIONI
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L. DE CRESCENZO

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Ruolo Anestesista nelle Cure palliative

  • 1. RUOLO DELL’ ANESTESISTA RIANIMATORE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO Dr.ssa Lavinia Fattorini U.O.C. ANESTESIA TERAPIA INTENSIVA DIR. Dr. TONINO BERNACCONI ASUR MARCHE AV2 OSPEDALE CIVILE JESI
  • 2. L’ANESTESISTA - RIANIMATORE TERAPIA INTENSIVA EMERGENZE IN REPARTO E PRONTO SOCCORSO SALA OPERATORIA TERAPIA ANTALGICA: dolore post-operatorio Dolore non oncologico Dolore oncologico
  • 3. SERVIZIO DI ASSISTENZA MEDICOINFERMIERISTICA AI PZ TRACHEOSTOMIZZATI CON VENTILAZIONE DOMICILIARE AFFETTO DA MIOPATIE –MALATTIE NEURODEGENERATIVE DOMICILIO SERVIZIO DI ASSISTENZA AI PAZIENTI ONCOLOGICI (Terapia del dolore - trattamento dello stato confusionale - sedazione terminale palliativa)
  • 4. LA PIÙ COMPLESSA DECISIONE DA ASSUMERE È QUELLA DI PASSARE DA UN APPROCCIO MIRATO ALLA GUARIGIONE DELLA MALATTIA AD UNO TENDENTE AL TRATTAMENTO SINTOMATICO ED AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA INTESITÀ DI CURE ADEGUATE LA DIFFICILE RESPONSABILITÀ DI RIAFFERMARE – IN CONTESTO SOCIO-CULTURALE CHE TENDE A NEGARLA- LA REALTÀ DELLA MORTE COME ESPERIENZA INELUTTABILE E PARTE INTEGRANTE DELLA VITA
  • 5. IL PAZIENTE NON ONCOLOGICO • EPISODIO POLMONITE ACUTA IN PZ CON BPCO IN FASE AVANZATA • L’ENNESIMO EPISODIO DI EDEMA POLMONARE ACUTO NEL PAZIENTE CON MIOCARDIOPATIA ISCHEMICA-DILATATIVA IN FASE AVANZATA • LA COMPARSA DI DISFAGIA NEL PAZIENTE CON DEMENZA IN FASE AVANZATA ALLETTATO DA DIVERSI ANNI PROBLEMI SOPRATTUTTO SE NON GESTITI DA UNA EQUIPE NON ACCURATAMENTE INFORMATA SUL PAZIENTE
  • 6. IL LAVORO DI SQUADRA
  • 8. SURPRISE QUESTION domanda sorprendente Quando visiti un malato domandati se saresti sorpreso se morisse entro pochi mesi. Se la risposta è no dai la precedenza alle sue preoccupazioni, al controllo dei sintomi, all’aiuto alla famiglia. Per eliminare paure ed ansie il malato deve capire cosa sta succedendo…..
  • 9. Palliative care is an approach that improves the quality of life of patients and their families facing the problems associated with life-threatening illness, through the PREVENTION and relief of suffering by means of EARLY IDENTIFICATION and IMPECCABLE ASSESSMENT and treatment of PAIN and other problems, physical, psychosocial and spiritual. WHO 2002
  • 10. INTENSITÀ DI CURE ADEGUATE TRATTAMENTI PALLIATIVI NON ALTERNATIVI A QUELLI INTENSIVI MA INZIANO FIN DAL PRIMO APPROCCIO AL MALATO CONTESTUALMENTE ALLE CURE INTENSIVE
  • 11. INDAGINE CONDOTTA NEL 2012 HANNO RISPOSTO : 90 UNITÀ OPERRATIVE DI ONCOLOGIAEMATOLOGIA /592 PRESENTI IN ITALIA (DATO 2011) 177 AD CURE PALLIATIVE /479 PRESENTI IN ITALIA
  • 12.
  • 13. ATTIVITÀ DEL NOSTRO SERVIZIO ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 (Settembre) CONSULENZE 58 32 31 VISITA DOMICILIARE 10 7 5 TOTALE 68 39 36 LUGLIO 2013 : ASSISTENZA DI CONSULENZA TELEFONICA ANESTESIOLOGICA ORGANIZZATA CON DISPONIBILTÀ SETTIMANALE
  • 14. SINTOMI IN PZ IN STADIO AVANZATO Fatigue/astenia 50-90% Stato confusionale 60-80% Dolore 50-80% Dispnea 20-80% Anoressia/Cachessia40-80% Nausea/Vomito 20-50% Stitichezza 20-50% Depressione Ansia 20-30% 20-30% __________________________________________________________________________________________ Grond S et al, J Pain Symptom Manage 1994; WHO Guidelines: Cancer Pain Relief, 2.Edition, Geneva 1996; Laviano A et al, Nature Clin Pract Oncol 2005; Campos M et al. Ann Oncol 2011; de Arriba JJ et al., J Clin Oncol 2011
  • 15. • Chiarire i meccanismi fisiopatologici (origine neurogena, viscerale) • MISURA IL DOLORE • ascoltare il paziente e credere al dolore riferito! • Abituarsi a raccogliere un accurata anamnesi VALUTA BENE PER TRATTARE BENE
  • 16. 1. UTILIZZA VIE SEMPLICI DI SOMMINISTRAZIONE - OPPIOIDI • TITOLAZIONE • AD ORARIO • PER OS - CONTESTUALIZZATA CON LE CARATTERISTICHE DEL PAZIENTE • ATTRAVERSO INCREMENTI GRADUALI • FARMACI ADIUVANTI CON EFFETTO RISPRAMIO DELLA DOSE DELL’OPPIACEO (FANS – PARACETAMOLO)
  • 17. 2. NON ASSOCIARE DUE OPPIOIDI FORTI A LENTO RILASCIO A systematic review of combination step III opioid therapy in cancer pain: An EPCRC opioid guideline project Marie T Fallon Pall Med 2011,25 (5):597-603 Results: In total 596 articles were retrieved resulting in only two eligible studies, which were rated as grade C and grade D evidence. These examined morphine in combination with oxycodone or fentanyl/methadone. Conclusion: Only a weak recommendation can be used to support combination opioid therapy. This recommendation is also based on the caveat that the desirable effects of combination opioid therapy is outweighed by any disadvantages that this would confer. Prospective randomized trials are needed to clarify the benefits and safety of combination opioid therapy.
  • 18. 3.SEMPLIFICA I TRATTAMENTI “ Multiple studies have demonstrated the presence of interactions between fentanyl and CYP3A modulators. CYP3A inhibitors (including fluconazole, voriconazole) increased fentanyl exposure . Similarly, the use of CYP3A inducers may be associated with a reduction in response to fentanyl. Therefore, coadministration of fentanyl and CYP3A inhibitors and inducers should be avoided. Opioid Pharmacokinetic Drug-Drug Interactions Brian R. Overholser and David R. Foster FACCIAMO ATTENZIONE ALLE INTERAZIONI: Oppiacei + SSRI/SNRI Macrolidi Chinolonici Alcuni antiepilettici!!
  • 19. ④ PRESCRIVERE FARMACI AL BISOGNO (1/6 DELLA DOSE TOTALE GIORNALIERA) ⑤ TERAPIE DI BASE CON OPPIOIDE FORTE  OPPIOIDE FORTE A RAPIDO RILASCIO ⑥ PROMEMORIA – CONSULENZA LEGGIBILE (cartella informatizzata)
  • 20. Equianalgesia e switch ① I valori riportati nelle tabelle di equianalgesia sono da considerare solo indicativi. ② L'efficacia della terapia deve sempre essere monitorata attraverso l'uso di scale validate per la valutazione del dolore fino al raggiungimento della efficacia analgesica (dolore assente/lieve). ③ Quando si cambia tipo di oppioide, alcuni autori a scopo precauzionale raccomandano di ridurre la prima dose dell'oppioide scelto del 25% (Portenoy) altri addirittura del 50%. Questo garantisce dall'insorgenza di eventi avversi maggiori soprattutto in un setting domiciliare.
  • 21. Dolore come emergenza a domicilio Dolore con NRS >7 persistente da almeno 24h che richiede un approccio aggressivo ed efficace Rapido sollievo Scarsi effetti collaterali
  • 22. SCTF Rapid intravenous morphine dose titration in Home Care Pain Medicine (submitted) • 12 pazienti con dolore >7 • Titolazione rapida endovena : 2 mg di morfina ogni 4 min • Premedicazione con antiemetico ed idratazione • Obiettivo: riduzione del 50% della NRS • Infusione continua di morfina mediante pompa nelle successive 48h.
  • 23. SCTF Rapid intravenous morphine dose titration in Home Care Pain Medicine (submitted) • In tutti i pazienti: • Rapida risoluzione del dolore (dose media di morfina 10,3 mg) • Assenza di effetti collaterali rilevanti • Mantenimento per 48h dell’infusione ev. poi valutazione di una conversione per os 1:3 o in pz fragili 1:2
  • 24. SINTOMI IN PZ IN STADIO AVANZATO Fatigue/astenia 50-90% Stato confusionale 60-80% Dolore 50-80% Dispnea 20-80% Anoressia/Cachessia40-80% Nausea/Vomito 20-50% Stitichezza 20-50% Depressione Ansia 20-30% 20-30% __________________________________________________________________________________________ Grond S et al, J Pain Symptom Manage 1994; WHO Guidelines: Cancer Pain Relief, 2.Edition, Geneva 1996; Laviano A et al, Nature Clin Pract Oncol 2005; Campos M et al. Ann Oncol 2011; de Arriba JJ et al., J Clin Oncol 2011
  • 25. STATO CONFUSIONALE • Lo stato confusionale (delirium) è → la complicazione neuropsichiatrica più frequente e più seria in pazienti con neoplasie avanzate • è causa/concausa frequente di ricoveri ospedalieri • è un sintomo destabilizzante (famigliari e curanti!) • non è facile da gestire, soprattutto se acuto • non è facile da gestire in contesto domiciliare Breitbart W et al., J Pain Symptom Manage 1995; Lawlor PG et al., JAMA 2000; Breibart W et Alici I, J Clin Oncol 2012
  • 26. VALUTAZIONE CLINICA • The Confusion Assessment Method Diagnostic Algorithm (CAM) 1. Insorgenza acuta e andamento fluttuante stato un cambiamento acuto nello stato mentale del paziente rispetto alla sua situazione di base? Il comportamento anormale varia durante la giornata, per esempio va e viene o si modifica di intensita? 0= no
  • 27. The Confusion Assessment Method Diagnostic Algorithm (CAM) 2. Perdita dell’attenzione • facilmente distraibile, non riesce a mantenere il filo del discorso ecc.? 3. Disorganizzazione del pensiero Il disorganizzato e incoerente, passa da un argomento all’altro senza filo logico, in modo imprevedibile? 0=no 1=si
  • 28. The Confusion Assessment Method Diagnostic Algorithm (CAM) 4. Alterato livello di coscienza 0= vigile 1= iperallerta, letargia, stupor, coma NB: La diagnosi di delirium richiede la presenza di 1, 2 ed alternativamente 3 o 4.
  • 29. STATO CONFUSIONALE • La valutazione clinica resta un caposaldo • Eventuali cause reversibili: astinenza da Alcohol, interazioni farmacologica, sovradosaggio di sostanze psicoattive, disidratazione, problemi metabolici… • Comorbidità (demenza….) • Il processo del morire stesso può indurre stato confusionale (!) Centeno C et al., Palliat Med 2004; Bigorio Consensus Meeting 2004-palliative.ch 2004; de Arriba JJ et al., J Clin Oncol 2011
  • 30. ANATISPICOTICI I° GENERAZIONE DOSE VIA DI SOMMINIS TRAZIONE EFFETTI COLLATERALI ALOPERIDOLO Butirrofenone – antiDopaminergico centrale 0,5-1,5 mg x2/die PO,IM,SC Dose/die <3,5 mg scarsi effetti extrapiramidali GOLD STANDARD;associare Lorazepam (0,5-1mg ogi 2 o 4 h) se pz molto agitato CLORPROMAZINA Neurolettico fenotiazinico – antiDopaminergico centrale 12.5PO,IM,IV,SC 50mg ogni 4 o 6 ore Utilizzo ospedaliero.ipote nsione-sedazione Utile nel nella forma di delirio iperattiva
  • 31. ANTIPSICOTICI II° DOSE generazione VIE DI SOMMINISTR AZIONE EFFETTI COLLATRALI OLANZAPINA Anti- 5HT2a Anti-M1-2 Anti-H1 tienobenzodiazepi nico 2.5 – 5 mg ogni 12- 24 ore . Dose di attacco non > 10 mg. PO , orosolubili Sedazione (5-8 h) IM (fiale da 10 mg) Dose max die = 20 mg RISPERIDONE Anti- 5HT2a 0,25 – 1 mg PO, orosolubili Ogni 12 o 24 (onset in 1-2 ore ore) Ipotensione ortostatica Minore risposta nel : pz anzianodelirio ipoattivodemenza > 6 mg/die rischio di effetti extrapiramidali
  • 32. ALOPERIDOLO neurolettico documentato e di largo uso ALOPRERIDOLO COMPRESSE mg FIALE IM SC 2mg/ml (20gtt=2mg) 2 mg/ml 10mg/ml (20gtt=10mg) SERENASE GOCCE 5 mg/ml 1 – 5 – 10 2mg/ml (20gtt=2mg) HALDOL 1 -5 10mg/ml(20gtt=10mg) 5 mg/ml
  • 33. ALOPERIDOLO 09.2007: FDA americana riprende una estesa campagna sui rischi legati all’utilizzo di Haloperidol iv: prolungamento segmento QT + ev. induzione di «torsade de pointes» 70 casi documentati tra 1997-2008 (FDA) Haloperidol ev → introdotte limitazioni d’uso
  • 34. • COMPARATIVE SAFETY OF ANTIPSYCHOTICS IN THE WHO PHARMACOVIGILANCE DATABASE: THE HALOPERIDOL CASE Meyer-Massetti C, Vaerini S, Rätz Bravo AE, et al.Int J Clin Pharm, pubblicato on line il 2 agosto 2011 • L'analisi delle segnalazioni spontanee sul database dell'OMS VigiBase non ha dimostrato un aumento dei rischi cardiaci associati ad aloperidolo per via endovenosa, rispetto ad altre vie di somministrazione; allo stesso modo, lo studio non è riuscito a dimostrare che il farmaco sia correlato ad un rischio cardiaco maggiore rispetto a quetiapina o olanzapina, malgrado gli interventi regolatori messi in atto per il farmaco.
  • 35. Lonergan E et al. Antipsychotics for delirium (review). The Cochrane Collaboration 2007 • ALOPERIDOLO EV. DOSE CUMULATIVA < 3 mg/die sicuro e non necessita di controlli ECG • PROBLEMA FORMULAZIONI DISPONIBILI SOLO PER USO IM • DROPERIDOLO (Xomolix) 2,5mg/1 ml; dose iniziale 1,25 – 2,5 mg ev ogni 12-24 ore; rapido onset 3-10 min (DOSE MASSIMA 5 mg/die)
  • 36. STATO CONFUSIONALE - DELIRIO • È un sintomo serio e prognosticamente sfavorevole → assessment → approccio «aggressivo» • Prevenzione sempre quando e dove possibile → identifica pazienti a rischio • Gestione paziente ma anche → gestione familiari • Farmaco di scelta 2013 → Haloperidol • Scelta della via di somministrazione → secondo contesto Via orale, im, sc o iv (bolo lento vs infusione continua) • Considerare sedazione → se sintomo refrattario/terminale
  • 38. SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO THE USE OF SPECIFIC SEDATIVE MEDICATIONS TO RELIEVE INTOLERABLE SUFFERING FROM REFRACTORY SYMPTOMS BY A REDUCTION IN PATIENT CONSCIOUSNESS, USING APPROPRIATE DRUGS CAREFULLY TITRATED TO THE CESSATION OF SYMPTOMS Graeff & Dean . J Palliat Med 2007; 10:67-85
  • 39. SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO • È di fondamentale importanza chiarire ai familiari che la somministrazioni di sedativi costituisce un atto terapeutico appropriato per controllare le sofferenze intollerabili del congiunto, eticamente e deontologicamente dovuto anche se potrebbe comportare il rischio di un acceleramento del processo del morire
  • 40. Palliative Sedation and Survival: A Systematic Review Palliative sedation, when appropriately indicated and correctly used to relieve unbearable suffering, does not seem to have any detrimental effect on survival of patients with terminal cancer.
  • 42. INFORMAZIONE – COMUNICAZIONE RELAZIONE • INFORMARE PZ E FAMILIARI DEI SINTOMI CHE SI POTREBBERO VERIFICARE • IL LUOGO DOVE DESIDERA TERMINARE IL SUO CICLO VITALE • SE SINTOMI REFRATTARI UNA SEDAZIONE VERREBBE ACCETTATA. (PZ –FAMILIARI) • CONDIVISIONE DELLE SCELTE CON L’EQUIPE
  • 43. SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO QUANDO • PERSONE AFFETTE DA UNA GRAVE MALATTIA INCURABILE E ALLO STADIO TERMINALE • DI FRONTE A NOI NON ABBIAMO PERSONE MALATE MA PERSONE MORENTI • PRESENTI SINTOMI REFRATTARI AI TRATTAMENTI E CHE PROVOCANO SOFFERENZE INTOLLERABILI
  • 44. SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO QUANDO • Delirium • Dyspnea PRINCIPALI INDICATORI • Pain • Nausea/vomiting • Seizures INDICATORI NON USUALI • Haemorrhage • Fatigue • Psychological distress INDICATORI CONTROVERSI
  • 45. SEDAZIONE PALLIATIVA A DOMICILIO COME • NON CONTINUARE AD EFFETTUARE TEST DI LABORATORIO O DIAGNOSTICI • LIMITARE LA TERAPIA A QUELLA UTILE AL CONTROLLO DEI SINTOMI (DOLORE) • SOSPENDERE LA NUTRIZIONE PARENTERALE • VALUTARE SE SOSPENDERE LA FLUIDOTERAPIA • MONITORAGGIO DEL BENESSERE DEL PAZIENTE NON DEI PARAMETRI VITALI
  • 46. MIDAZOLAM BOLO mg DOSE ORARIA mg/h DOSE MEDIA DIE MIDAZOLAM EV 1-5 1-10 mg/h 30-200 mg/die MIDAZOLAM SC 5-7,5 1-10 mg/g 30-200 mg/die DOSAGGIO INDIVIDUALIZZATO NON ESISTE UN DOSAGGIO MASSIMALE; INCREMENTI PROGRESSIVI DEVONO ESSERE EFFETUATI FINO AD OTTENERE UN PIENO CONTROLLO DEI SINTOMI E DELLA SOFFERENZA
  • 47. TAKE-HOME MESSAGE GESTIONE DELLE EMERGENZE A DOMICILIO FARMACI DI PRONTO INTERVENTO CONDIVISI DA TUTTA L’EQUIPE
  • 48. TAKE HOME MESSAGE PROFESSIONE MEDICA È UN LAVORO DI SCELTE Evento sintomatico Buona prognosi Potenziale restitutio quo antePotenziale miglioramento della qualità di vita INTERVENTO TERAPEUTICOSINTOMATICO Evento sintomatico CATTIVA prognosi IMPROBABILE restitutio quo ante Potenziale miglioramento della qualità di vita / morte INTERVENTO SINTOMATICO Evento sintomatico CATTIVA prognosi IMPROBABILE restitutio quo ante Improbabile miglioramento della qualità di vita / morte SUPPORTO ALLA FAMIGLIA
  • 49. NON PERDERE DI VISTA IL NOSTRO OBIETTIVO
  • 50. … È UN LAVORO DI RELAZIONI
  • 51. GRAZIE PER L’ATTENZIONE MOLTI STUDIANO COME ALLUNGARE LA VITA QUANDO INVECE BISOGNEREBBE ALLARGARLA L. DE CRESCENZO