#redditominimo di autonomia. Proposta della #reteasinistra per la Liguria.
4. SALUTE E WELFARE
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4. SALUTE E WELFARE!
Migliorare la qualità della vita: sanità e benessere
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2. La prima cosa da fare: cancellare la legge sui primari
La legge sui "primari" votata sul finire della legislatura è da cancellare,
infatti determinerà un aumento delle tariffe per gli utenti, un aumento
dei costi del sistema e non ridurrà le fughe dei pazienti fuori dalla Liguria
come si è fatto credere; servirà solo a chi potrà pagare tariffe più alte di
quelle offerte oggi in intramoenia, comprimendo ulteriormente l attività
istituzionale. Siamo di fronte ad un provvedimento di difesa corporativa
che risponde solo ad interessi di lobby.
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Il primo impegno concreto: no alle nomine politiche
La salute dei cittadini non ha appartenenza politica, la consuetudine più o
meno legalizzata delle nomine politiche dei dirigenti deve lasciare il posto
a criteri prettamente meritocratici. Con le nomine dei direttori generali
delle aziende ospedaliere, per esempio, non deve essere premiata la
fedeltà politica, ma la qualità, la competenza e l esperienza.
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3. Premessa
Come sancito dalla Costituzione (Art 32) la salute è un diritto
dell'individuo, ma anche interesse della collettività .
Oltre che assicurare questo dettato costituzionale l obiettivo è l'equità
che può essere raggiunta solo creando pari opportunità di accesso alle
cure e una buona qualità di vita.
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Con l'invecchiare progressivo della popolazione si assiste anche ad un
cambiamento dei bisogni di salute: l'aumento delle malattie croniche,
degenerative e dei tumori mette in risalto come sia necessario un
approccio multidisciplinare che miri ad un miglioramento della qualità
della vita, da attuarsi prevalentemente a livello territoriale.
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L' aspettativa di vita in Italia ha largamente superato gli ottanta anni, in
Liguria in particolare la popolazione l'età media è elevatissima e
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4. destinata a crescere ulteriormente, e con essa la domanda di assistenza
sanitaria.
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Questo impone il mantenimento di uno stato di salute integro oltre i 75
anni come una priorità connessa alla qualità di vita dei cittadini e
naturalmente al contenimento della spesa sanitaria.
Le aspettative, i bisogni reali, e le richieste di cure sanitarie sono
sempre maggiori. I bisogni indotti anche nel campo della salute sono
altissimi, e la cultura della salute non può prescindere da politiche
sociali, educative ed economiche orientate alla consapevolezza
individuale e ad una migliore gestione dei determinanti ambientali della
salute .
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Le risorse a disposizione per la salute pro-capite sono poche e non
riescono a soddisfare i bisogni reali. Il nostro paese è tra gli ultimi in
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5. ambito Ocse quanto a percentuale del PIL investita in prevenzione
sanitaria.
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Nel perseguire lo scopo di mantenere , migliorare la salute e curare la
malattia è necessario operare scelte pianificare attentamente dove, su
chi e come impiegare le risorse. Questa sono le scelte che spettano alla
politica non la selezione e la nomina dei ruoli dirigenziali.
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Al fine di razionalizzare e perseguire risparmi sono giustamente stati
chiusi alcuni ospedali a bassa intensità, ma a questo punto è urgente
procedere alla programmazione e allo stanziamento di risorse per la
ridefinizione operativa della medicina territoriale, dei suoi rapporti con le
strutture ospedaliere e con i servizi sociali e delle risorse da dedicare a
quest'integrazione. Altrimenti si ottiene esclusivamente un risparmio
immediato, peraltro a scapito dei lavoratori, ma chi in prospettiva
aumenta i costi e penalizza la qualità della risposta.
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6. Con la chiusura dei piccoli ospedali e la migrazione del personale, il
bilancio del personale medico ed infermieristico al netto dei
pensionamenti non più rimpiazzati da 10 anni è in negativo, a fronte di
una domanda di assistenza in espansione per i motivi appena ricordati.
Perciò si è chiesto ai lavoratori della sanità di lavorare di più. Oltre un
certo limite questo non è possibile, perciò si sta verificando un
decremento della qualità assistenziale parallelamente ad un'esponenziale
incremento del rischio professionale.
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L ospedale è il luogo dell eccellenza e della specializzazione e si deve
sempre più configurare come luogo di cura ad alta intensità, per
patologie urgenti e complesse, con un numero di posti letto adeguato al
fabbisogno della popolazione. L utilizzo improprio dei ricoveri ospedalieri,
dei pronto soccorso, di alcune prestazioni costituiscono un costo
enorme e sono la spia chiara di un sistema farraginoso che non funziona.
L investimento deve avvenire sulla medicina generale che a sua volta
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7. deve uscire da una certa autoreferenzialità, sui servizi ambulatoriali
territoriali, su strutture intermedie (a es.: ospedale di comunità), sui
servizi domiciliari, su una concreta attuazione della legge 12 che
persegua una reale integrazione sociosanitaria che sia sostanziata da
trasferimento di risorse e non solo da ingegnerie istituzionale e
organizzative, importanti, ma assolutamente insufficienti.
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I comuni devono avere più potere in merito alle scelte di politica sanitarie
e sociosanitaria senza ridurre il tutto alle conferenza dei sindaci, spesso
impotenti rispetto alle scelte. Questo modello riduce i costi e si avvicina
ai cittadini, restituendo salute, ma anche benessere.
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Un ruolo essenziale riveste poi la prevenzione, che va potenziata a partire
dall'attività nelle scuole, dai consultori e attraverso i piani di screening già
promossi a livello regionale.
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8. Il nostro SSN garantisce i principi di universalismo e solidarietà, inoltre i
sistemi sanitari pubblici, ovunque, mostrano performances superiori a
quelli di tipo privato-assicurativo, in termini di resa e di spesa. Solo un
sistema pubblico forte ed autorevole è anche in grado di governare una
rete di servizi non necessariamente gestiti dal pubblico, che possono
agire una funzione pubblica, ma dove il pubblico rimane il soggetto
promotore, interfaccia per il cittadino e, soprattutto, controllore. Quello
della sussidiarietà è un tema che la politica si deve porre e che la
Regione deve governare; l alternativa è il proliferare di un mercato
privato non controllato, non inserito in una rete governata che rischia di
produrre illegalità che in sanità è, come sappiamo, molto diffusa. In
questa logica di governo pubblico e tutela del modello universalistico si
può puntare sulla partecipazione delle imprese e dei cittadini, in forma
singola e associata, per la gestione della cosa pubblica; cittadini attivi
che, nel difendere il diritto alla salute , agiscono nella loro veste di
consumatori consapevoli (nel senso non commerciale ma di cittadini/
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9. utenti) ma anche di produttori, di un bene comune e, come tale,
indivisibile, inalienabile, basato prioritariamente sulle relazioni tra persone
(e non sulle relazioni tra merci).
In questo senso il rafforzamento della mutualità integrativa come
strumento della sanità pubblica e a tutela delle fasce più deboli può
rivelarsi,anche in stretto rapporto con i comuni,strumento importante.
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L'OSPEDALE
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1. E necessario stabilire con precisione la missione affidata ai grossi
ospedali liguri, sedi di DEA di 2 livello. Le linee guida nazionali ed
internazionali prevedono che questo tipo di ospedale si faccia carico
delle emergenze e delle cronicità ad alta intensità di cura, per mantenere
tale funzione e non dissipare le risorse ad essa destinate è
imprescindibile che intorno ai centri di riferimento di sviluppi una rete
ospedaliera e territoriale ricettiva ed efficace nel fronteggiare la
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10. richiesta di cura a media bassa intensità come sta accadendo adesso.La
distribuzione degli ospedali ad alta intensità di cura deve rispettare
rigorosi criteri territoriali, nello specifico è anacronistico e antieconomico
pensare di mantenere o implementare le risorse destinate all'Ospedale
Galliera stante la sua vicinanza con l'ospedale ad alta complessità di
riferimento per tutta la Liguria e l'assenza di un DEA di 2 livello nel
ponente genovese, dove vive metà della popolazione genovese ed un
quarto di quella della regione.
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2. Evitare le fughe dei pazienti nelle regioni vicine: sale operatorie e
diagnostica aperte anche di pomeriggio. Un apparecchio che faccia
Risonanze Magnetiche è costoso ed è uno spreco che funzioni solo di
mattina. Occorre incentivare i Radiologi per farlo funzionare almeno 12
ore al giorno. Le sale operatorie hanno liste di attesa fino ad un anno
perché bisogna mettere in condizione i Chirurghi ad operare anche di
pomeriggio e non solo di mattina. La recente legge sulla libera
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11. professione dei Medici ospedalieri servirà solo ad aumentare le tariffe, e
non certo a snellire le liste di attesa...
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3. Disintasare le corsie ospedaliere: dimissioni in ambiente
protetto. Il Paziente ricoverato specie anziano, passata la fase acuta,
potrebbe essere trasferito in un una struttura residenziale a bassa
complessità, seguito dal proprio Medico di Famiglia e dall equipe
assistenziale operante per 24 ore. Queste strutture potrebbero anche
ricoverare Pazienti anziani e soli con patologie di non elevata complessità
(e che quindi si rivolgerebbero in ospedale specie per problemi
assistenziali).
LA MEDICINA GENERALE
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4. Informatizzazione per salvaguardare il Paziente: notizie cliniche
essenziali on line. Il Medico di Famiglia conosce tutto del suo paziente:
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12. malattie, farmaci assunti, allergie. Lo Specialista consulente, il Medico di
Continuità Assistenziale o quello del Pronto Soccorso, non hanno questi
dati: riteniamo fondamentale che , nel rispetto della privacy e con il
consenso del paziente, le notizie cliniche essenziali siano caricate su un
server regionale e accessibili in maniera tracciata al personale sanitario
autorizzato.
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5. Apertura Studi Medici h 24 feriali e festivi: coordinamento del
Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) con il Pediatra di
Libera Scelta ed il Medico di Medicina Generale. La Regione Liguria è
attualmente divisa in AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali), cui fanno
capo circa 30.000 Pazienti, 2-3 Pediatri e 30 Medici di Famiglia. La
riorganizzazione del Territorio dovrebbe fare in modo che le AFT abbiano
Medici di Continuità Assistenziale dedicati e conosciuti, che abbiano
accesso tracciato ai dati essenziali dei Pazienti (consenso informato) e
che soprattutto possano avere un colloquio diretto con il Curante; questi
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13. Medici potrebbero tenere aperto almeno uno studio per AFT sia di notte
che nei festivi; lo studio deve avere personale segretariale e
infermieristico e strumentazione essenziale (ECG e ecografo, piccole
analisi di laboratorio).
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6. Snellire le liste di attesa: esami di primo livello eseguiti presso lo
studio del MMG. Alcuni studi di Medici di Famiglia sono dotati di
elettrocardiografo: il MMG referta direttamente gli ECG o invia tramite
fax il tracciato al Cardiologo per ottenere un parere. Altri studi hanno
ecografi e spirometri. Queste esperienze vanno allargate e incentivate
presso tutte le medicine di gruppo, per fare in modo che il paziente
ottenga una prima risposta già nello studio del proprio MMG.
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7. Snellire le liste di attesa: istituzione di un numero verde di
comunicazione fra Medico di Famiglia e Specialista. Quasi la metà
delle richieste di consulenza specialistica da parte del MMG riguardano
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14. pareri su terapie o prosecuzione dell iter diagnostico: buona parte di
esse potrebbero essere risolte con idonei consigli tramite una
comunicazione telefonica diretta fra Medico di Famiglia e Specialista, con
soddisfazione del Paziente e risparmio sia di tempo che di denaro (ticket)
. Se lo Specialista ritiene che il caso sia complesso e che debba
prevedere una visita, dovrebbe dare sempre per telefono appuntamento
diretto al Paziente.
8. Spostare i Medici e non i Pazienti. La Liguria è la Regione più
vecchia" in Italia. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini anziani e
con problemi di spostamento, dovrebbe essere possibile che gli
Specialisti ASL periodicamente potessero esercitare direttamente negli
studi delle Medicine di Gruppo. Questo consentirebbe anche la
discussione diretta con il Medico Curante di casi complessi ,
nell interesse della salute dei Pazienti.
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15. 9. Un aiuto per affrontare il disagio sociale: l Assistente Sociale a
portata di mano . Spesso i Pazienti anziani e soli hanno bisogno di un
aiuto per pratiche burocratiche o assistenziali. Dovrebbe essere data la
possibilità alle Assistenti Sociali di poter esercitare almeno una volta alla
settimana negli studi delle medicine di gruppo, più facilmente
raggiungibili e accessibili per i Pazienti.
10. Evitare inutili code per i Pazienti cronici presso lo studio del
proprio MMG: una volta al mese e anche senza aver bisogno di visite, il
Paziente cronico si reca presso lo studio del proprio MMG solo per avere
la ricetta dei farmaci necessari. La tecnologia oggi consentirebbe di
recarsi direttamente in farmacia dove il Farmacista potrebbe consegnare
i farmaci autorizzati on line dal MMG. Un progetto di questo tipo è
stato depositato da due anni in regione ma fino ad oggi è lettera morta.
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