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Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della
Provincia di Trieste

Programma
di sviluppo per la provincia di Trieste 2011-2016
Valori, strategie e risultati da consolidare e far crescere.



Questo programma nasce da un’esperienza.
Matura dalle azioni sviluppate nel quinquennio 2006-2011 e raccoglie, dal territorio, nuovi
suggerimenti, proposte e indicazioni. Tanti i soggetti protagonisti di questo percorso di
ascolto: i sindaci, le istituzioni, le categorie e le associazioni, i sindacati e, naturalmente, i
cittadini che studiano, lavorano e vivono in questa provincia. Le linee di governo descritte
in queste pagine tengono conto delle loro prospettive e aspettative, propongono azioni
concrete e solide per dare risposte chiare a problemi e bisogni reali.

E’ un programma che parla non di promesse generali ma di impegni precisi, con obiettivi
puntuali molti dei quali frutto del percorso già fatto in questi primi cinque anni. E’ un
programma “pulito”, senza protagonismi ma tutto votato a descrivere la possibile provincia
di domani, piccola, unica, importante.

Per migliorare ancora è stato necessario pensare, dunque, ad azioni sempre più
trasversali, prevedere un monitoraggio costante per riorientare il quadro pianificatorio di
governo rispetto un contesto in rapida evoluzione, assicurare azioni che portino a una
crescita armonica di tutte le componenti del territorio, promuovere la tutela dell’ambiente
per valorizzarne le caratteristiche, progettare una provincia sempre più al centro
dell’Europa.

Obiettivi chiari e complessi al contempo che necessitano del contributo di tutti, italiani,
sloveni, membri delle tante comunità che hanno saputo e sapranno rendere questo
territorio europeo, dinamico, portatore di quei valori di convivenza, rispetto, rigore e
coraggio che possono farci guardare avanti con orgoglio.

Un lavoro intenso che punta a superare resistenze, a denunciare ogni ostruzionismo di
posizione, a rispondere con i fatti a vetusti luoghi comuni per riconoscere a Trieste,
Muggia, San Dorligo della Valle/Dolina, Monrupino/Repentabor, Sgonico/Zgonik, Duino
Aurisina/Devin-Nabrežina, centralità all’interno del quadro europeo.

Il territorio richiede velocità di decisioni e di realizzazione per guardare a uno sviluppo
complessivo che ne premi le specificità intese come risorse per il futuro. Innovare significa
orientarsi al domani forti del proprio passato. Devono nascere con questo approccio i
progetti concreti dei prossimi anni; costruiti rielaborando la nostra identità, quella identità
che ci rappresenta al meglio e di cui andiamo fieri, quella unicità nella quale riconoscerci
per costruire le strategie e vincere le sfide.


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Maggiore integrazione dunque. Economia, infrastrutture, innovazione tecnologica e
ambientale, cultura, non devono essere un mix indistinto e casuale, ma un mosaico
armonico che consenta una crescita integrata, possibile e sostenibile.

Per essere protagonisti di questo cambiamento l’istituzione sempre più deve intensificare il
dialogo con il sistema formativo e della ricerca, sostenerlo presso i livelli istituzionali
superiori promuovendo ed agevolando l’incontro e il trasferimento tecnologico verso il
mondo dell’impresa. Deve rivedere le procedure per le autorizzazioni, permessi e certificati
facilitando l’accesso, il controllo, l’accompagnamento. Deve valorizzare, attraverso
opportune sinergie, le specificità di questo territorio, dai prodotti agroalimentari alla cultura,
all’ambiente.

Al centro di tutto la “cittadinanza” come risorsa. Il dialogo come metodo di lavoro per
scegliere rapidamente e nell’interesse della collettività. Un impegno costante per un
cambiamento culturale orientato alla cura delle relazioni – interne ed esterne – che
consenta di fare sintesi.

Questo programma concretizza più di un’idea, dimostra che esiste ancora un’etica
pubblica fatta di responsabilità, senso delle istituzioni, competenza e onestà, ma –
soprattutto - coerenza tra doveri e comportamenti.

Di tutto ciò c’è assoluto bisogno: per vincere e governare efficacemente questo territorio
portando a termine i tanti progetti avviati, sostenendo nuove iniziative, valorizzando la
partecipazione dei cittadini.


                      Questo il mio impegno per la nostra provincia
                                                   Maria Teresa Bassa Poropat




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Un programma in sette punti

1.   Dialogare con il territorio per crescere assieme
     • L’ascolto del territorio, il confronto sistematico, un controllo costante per una
        rendicontazione chiara e trasparente, un impegno per il riassetto della struttura.

2.   Un territorio fatto di persone.
     • Un accesso ai servizi per tutti più semplice, trasporti e viabilità per rispondere ai
       diversi bisogni di mobilità, un articolato welfare di prossimità che garantisca la
       libertà dell’autonomia e i diritti.

3.   Sostenibilità, lo sviluppo possibile a garanzia delle future generazioni.
     • Un ambiente tutelato e sicuro in cui si dia sostegno all’innovazione aperta e
       partecipata che faccia esprimere al meglio anche le potenzialità delle aziende,
       dove l’inquinamento di tante aree non sia un problema da rimuovere ma da
       risolvere. Accanto a una rete di trasporti e una viabilità che rispettino l’ambiente
       e facilitino scambi, transiti e crescita economica.

4.   “Unicità”, una ricchezza da tutelare e promuovere.
     • Molte sono le potenzialità di questo territorio che rappresentano i punti di forza
       della crescita: sviluppo sostenibile del Carso, integrato con tutto l’ambito
       transfrontaliero, attraverso la valorizzazione delle peculiarità esistenti sotto il
       profilo naturalistico, turistico, culturale nel rispetto del territorio, delle sue
       tradizioni e produzioni tipiche.

5.   Una cultura dalle tante voci.
     • La diversità è una ricchezza, il territorio va valorizzato complessivamente, con le
       sue peculiarità, tradizioni e sensibilità. Gli spazi, quelli che da sempre sono
       luoghi di socializzazione, vanno promossi, restituiti alla collettività, aperti perché
       lo stare assieme diventi un piacere. Così lo sport, in un contesto culturale dove il
       benessere del corpo e non solo la competizione agonistica sono da sempre
       elemento culturale.

6.   Una filiera per crescere assieme: istruzione, formazione e lavoro.
     • In questo difficile momento di crisi, la provincia ha affrontato con serietà il
       problema del lavoro, della difesa dell’occupazione, del rilancio della qualità
       dell’offerta guardando con attenzione anche all’inserimento delle donne, delle
       persone con disabilità, degli immigrati.

7.   Dinamismo per crescere al centro dell’Europa
     • Un territorio che sappia dialogare ed essere protagonista dell’Europa allargata.




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1. Dialogare con il territorio per crescere assieme
Per assicurare un’azione orientata a far crescere complessivamente il territorio di
riferimento è necessario garantire la più ampia partecipazione alle attività di pianificazione,
riconoscendo, parallelamente, ai principi di trasparenza e rendicontazione, un ruolo
centrale.

                 Spazi di dialogo: la comunità e la sua rappresentanza
                 La      partecipazione:      ascolto,     monitoraggio        e
                 rendicontazione periodica
                 Per divenire sempre più una Provincia a servizio della
                 collettività, è necessario implementare le occasioni di
                 confronto con il territorio, sistematizzando le modalità di
                 attuazione di incontri periodici con i portatori di interesse al
                 fine di informare e, se necessario, riorientare le azioni
                 messe in campo.
                 Per facilitare questo processo sarà necessaria una
                 modifica statutaria, da assumere ad avvio di consigliatura,
                 che renda istituzionalmente più pregnante l’attività della
                 Conferenza dei Sindaci quale organo deputato a
                 trasmettere una visione complessiva del territorio
                 partecipando fattivamente al governo dello stesso nel
                 rispetto delle specifiche competenze.
                 Sulla scorta dell’esperienza maturata con la realizzazione
                 del “Bilancio di mandato”, verrà presentato pubblicamente
                 e annualmente, in concomitanza con l’approvazione del
                 Bilancio consuntivo, il rendiconto sulle attività svolte e
                 sullo stato di avanzamento dei progetti pluriennali.
                 I documenti di rendicontazione complessivi saranno a
                 disposizione dei cittadini sul sito dell’Amministrazione.
                 Parallelamente, nel favorire tutti i processi di trasparenza,
                 on line, settore per settore, saranno evidenziati i maggiori
                 progetti in corso e aggiornato il complesso sistema degli
                 Osservatori.


Essere cittadini: educare alla partecipazione
Attivare percorsi di partecipazione come metodo di lavoro costante, significa condividere
con i cittadini un percorso di informazione nel quale alla responsabilità della scelta, che
rimane in capo all’Ente, si unisce la responsabilità del confronto. Saranno organizzati
accanto alle occasioni di confronto pubblico, delle sessioni/convegni informativi per
consentire ai cittadini di accostarsi meglio, più informati e preparati ai vari temi,
dall’ambiente, alle riforme istituzionali, al welfare.
Su temi specifici legati allo sviluppo del territorio e all’attualità, si farà anche ricorso alla
distribuzione di questionari per raccogliere pareri e suggerimenti direttamente dai cittadini.




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Due Province con molte affinità
Saranno previsti anche appuntamenti con la Provincia di Gorizia per concertare assieme
non solo azioni di settore già ora in essere, ma politiche per il territorio di più ampio e
articolato respiro.

Dialogare con
Parallelamente saranno istituiti anche costanti appuntamenti con i sindaci dei comuni
confinari per integrare, ove consentito dalla normativa, azioni d’interesse transfrontaliero.
Si tratta di ampliare quanto già promosso in sede di programmazione europea, in
particolare con riferimento ad alcune iniziative di trasporto pubblico.


Il ruolo della Provincia nel sistema regionale
Ridefinizione, in collaborazione con UPI, del ruolo proprio della Provincia in particolare in
talune materie che possono trovare, al livello di area vasta, la miglior tutela dei cittadini
(gestione integrata delle acque, dei rifiuti e delle emissioni in atmosfera, tutela generale
dell’ambiente e promozione dello sviluppo ecosostenibile e delle energie alternative).

Sul piano delle più ampie strategie a lungo termine, sarà necessario impostare un’analisi e
seria valutazione, attraverso un percorso da condividersi con i Comuni, di una diversa
forma giuridica e/o dimensionamento istituzionale dell’Ente, tale da garantire equa
rappresentanza a tutti gli enti pubblici territoriali, oggi condizionati dalla forte presenza del
Comune capoluogo. Pur riconoscendo centralità alla città di Trieste, è evidente che per
specifico ruolo all’interno del sistema delle autonomie, la Provincia è chiamata a
rappresentare, tutelare e valorizzare l’intera organizzazione territoriale. Un territorio più
ampio, la presenza di un numero maggiore di Comuni anche rilevanti, l’unicità degli
interessi da condividere e tutelare, anche rispetto a realtà forti come quella udinese e
pordenonese, permetterebbe il riequilibrio istituzionale dell’intera realtà regionale. E’ un
processo articolato che va promosso e analizzato in sinergia con la Provincia di Gorizia.


Il federalismo fiscale
Sarà attivato con la Regione un confronto volto all’attuazione di un federalismo fiscale
reale e non solo di facciata, con effettivo trasferimento all’Ente provinciale di
compartecipazioni in percentuale di tributi preindividuati rispetto a quelli oggetto di
trasferimento Stato-Regione, con conseguente responsabilizzazione dell’Ente medesimo
sia in ordine al relativo utilizzo, sia in ordine al trend finanziario dei singoli trasferimenti.
Questo percorso permetterebbe di dare nuovo impulso alla specialità regionale in un
momento in cui il federalismo delle Regioni ordinarie sembra ridurne sostanzialmente gli
effetti.


L’organizzazione interna: il sistema degli indirizzi e quello della gestione
Alla luce dell’esperienza maturata e in considerazione anche dell’intervenuta riduzione del
numero degli Assessori, con ampliamento quindi dei rispettivi settori operativi, si
provvederà all’avvio immediato della riorganizzazione strutturale dell’Ente, finalizzandola
anche a supportare, con costante periodicità, l’aggiornamento del sistema di
rendicontazione.
In particolare le deleghe dovranno corrispondere a settori omogenei e legati tra loro in
modo armonico e chiaro nell’ottica di uno sviluppo per “filiere”. Un sistema che faciliterà il


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governo delle azioni trasversali a diverse competenze, agevolando anche la distribuzione
delle funzioni nell’ambito dell’assetto tecnico-gestionale.
Infine l’impegno è valorizzare e far crescere le risorse umane della Provincia: un
patrimonio su cui investire. Il tutto nell’ottica di una concreta semplificazione a vantaggio
dei cittadini e delle imprese.


Monitorarsi per crescere: controllo di gestione, statistica, osservatori
Qualsiasi azione, per essere efficace, deve partire da dati certi. Dal monitoraggio delle
scuole al rilevamento demografico, da politiche di sviluppo economico a quelle
specificatamente rivolte al turismo, per non parlare dell’osservatorio sull’immigrazione,
delle politiche a favore delle aziende o altri aspetti dell’azione amministrativa richiedono
una solida base statistica e di analisi, cui si deve accompagnare anche un’adeguata
verifica delle prestazioni che abbandoni definitivamente l’ottica del mero adempimento per
farsi strumento attivo di gestione. Un settore che quindi assumerà maggiore rilevanza in
futuro divenendo “servente” rispetto le altre aree e politiche grazie alla messa a
disposizione di dati e report finalizzati a rendere trasparenti i percorsi attuati e consentire
eventuali aggiustamenti di rotta dinnanzi al mutare dei contesti.


Più prossimi a tutti
Dopo un articolato lavoro di attivazione e d’implementazione di numerosi sportelli destinati
ad avvicinare l’amministrazione ai cittadini, si intende procedere con un potenziamento
degli stessi, confermando la presenza dello sportello presso l’URP in lingua slovena.
E’ prevista anche l’attivazione di un URP “mobile” che, attraverso un mezzo attrezzato,
possa portare, toccando in specifiche giornate i diversi Comuni del territorio e le periferie
di Trieste, informazioni sui servizi e facilitare il contatto con tutti i cittadini, sempre e in ogni
circostanza.




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2. Un territorio fatto di persone

Welfare
La Provincia, secondo le proprie funzioni, è chiamata ad intervenire nel sistema di
inclusione sociale, accompagnando i cittadini lungo l’arco della loro vita, promuovendone
l’autonomia per assicurare dignità e libertà all’individuo. E’ sul miglioramento della qualità
di vita che dovranno organizzarsi azioni e progetti volti a rispondere ai diversi bisogni.
Sarà reso per tutti più semplice, la rete dei trasporti sarà adeguata ai diversi bisogni di
mobilità, saranno implementate le attività volte a promuovere un articolato welfare di
prossimità che garantisca l’integrazione, la socializzazione e il superamento del disagio.
Sarà riconosciuto e valorizzato il ruolo dell’associazionismo e del volontariato.
La Provincia, nel rispetto del ruolo assegnatole nel sistema regionale, continuerà a
svolgere il ruolo di coordinamento e accompagnamento della programmazione locale a
favore del territorio, intervenendo nell’elaborazione attuazione dei Piani di Zona e
migliorando i sistemi di monitoraggio e gli osservatori per fornire strumenti sempre più
aggiornati agli operatori.


Lavorare per il territorio: coordinare gli interventi territoriali in una visione sovra
comunale
La riforma dei Servizi Sociali e la programmazione territoriale attraverso lo strumento dei
Piani di Zona, che consente alle amministrazioni locali di lavorare nell’ottica della
predisposizione di un piano di interventi sociali integrato insieme ad altri soggetti della
comunità: volontariato, cooperative sociali, terzo settore, in un quadro organico dei Servizi
presenti sul territorio, ha introdotto cambiamenti significativi per quanto attiene al ruolo
della Provincia nella sua funzione di service al territorio e in particolare ai Servizi Sociali
dei Comuni nella definizione del profilo di comunità e nella valutazione dei Piani.
La Provincia deve svolgere un ruolo significativo nel processo pianificatorio territoriale per
quanto attiene la promozione e il coordinamento delle politiche sociali, concorrendo alla
programmazione degli interventi sociali dei comuni, coordinando gli interventi territoriali in
una visione sovra comunale, raccogliendo dati per l’elaborazione del sistema informativo
Regione/Provincia/Ambiti territoriali, procedendo attraverso studi e ricerche ad un
approfondimento mirato sui fenomeni sociali più rilevanti in provincia.


Cooperazione sociale
Sarà ulteriormente valorizzato il ruolo della cooperazione sociale anche attraverso il
ricorso ad affidamenti di servizi e lavori in esternalizzazione, curando anche la promozione
di progetti in partenariato tra la Provincia e le cooperative sociali. Sarà così implementato
l’intervento di questo significativo soggetto del terzo settore nell’ambito delle più ampie
strategie di inclusione e di integrazione.


Disabilità
Per pianificare adeguatamente le azioni volte alle persone di diversa abilità, si realizzerà
un’apposita struttura dedicata al tema, cui spetterà il coordinamento delle diverse azioni
promosse dall’ente direttamente o realizzate all’interno dei Piani di zona dai vari Comuni.
In questo modo potranno esser messe in rete tutti i progetti destinati a supportare


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l’autonomia e il sostegno dal lavoro alla mobilità pubblica e privata, dall’assistenza di
supporto allo svago, dalle proposte abitative allo sport.
In questo contesto saranno implementati i progetti già avviati e dedicati all’integrazione,
alla mobilità e all’autonomia delle persone disabili. In particolare si ritiene importante
proseguire nelle attività/interventi che mirano a migliorare la possibilità per le persone
disabili “di spostarsi” nel territorio provinciale senza incontrare eccessive difficoltà, come
pure proseguire nella promozione/incentivazione di progetti che mirano all’autonomia
abitativa.


Gli strumenti della pianificazione: gli osservatori
Per favorire e supportare un processo di pianificazione sociale che tenga conto degli
effettivi bisogni e delle nuove emergenze è necessario valorizzare e ulteriormente
potenziare gli Osservatori (Politiche Sociali e Nuove Povertà - Cooperazione Sociale -
Infanzia adolescenza - immigrazione.). Un miglioramento dell’offerta che consentirà ai
Comuni, all’Azienda Sanitaria, al privato sociale di meglio programmare le azioni,
utilizzando in modo funzionale, efficiente ed efficace le risorse economiche e le
professionalità del settore.


“Argento vivo in provincia”: una rete a favore degli anziani
Dopo le positive esperienze maturate negli anni passati con il supporto
dell’associazionismo e del volontariato, saranno implementati tutte quelle azioni che
possano favorire la mobilità e la partecipazione/socializzazione delle persone anziane del
territorio della provincia di Trieste. In particolare sarà sviluppato il progetto “Argento vivo in
provincia” per consentire a molti anziani di partecipare ad eventi articolati in tutto il
territorio provinciale e in più occasioni di festiva socialità, contrastandone così
l’isolamento.


I Genitori per i genitori: supportare percorsi di partecipazione e condivisione
In questo contesto sarà implementata l’attività progettuale recentemente avviata e volta a
sostenere e promuovere la genitorialità attraverso azioni di welfare di comunità. Realizzata
con la collaborazione delle realtà associative attive sul territorio, è un supporto per dare
risposte alla volontà di aggregazione, condivisione e partecipazione dei genitori. Le
informazioni assicurate riguardano temi diversi, dalle modalità da seguire per creare un
gruppo informale, un'associazione, un comitato genitori, una banca del tempo, alle
procedure per aderire ad una iniziativa o partecipare ad un bando pubblico. Un supporto
volto a promuovere dei momenti di incontro su determinate tematiche, conoscere servizi e
proposte che il territorio offre a genitori e bambini, incontrare e costruire reti con altri
genitori e gruppi di genitori.


Per affrontare assieme il disagio economico
La nostra provincia gode di un reddito medio procapite di buon livello, ciononostante
numerosi sono i concittadini che vivono in condizioni di disagio economico, fino a
raggiungere anche la soglia di povertà. Una situazione che colpisce in particolare gli
anziani, i disabili, le donne, le persone sole, ma che, con il perdurare della crisi, tocca
anche le famiglie, specie se monoreddito.
Continuando quanto già impostato negli anni precedenti si darà ulteriore impulso a progetti
come il riuso di alimentari in scadenza, con la collaborazione della Comunità di San

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Martino al Campo e della Caritas di Trieste, il progetto di microcredito e sostegno alle
famiglie con difficoltà finanziarie, il sostegno degli inquilini dell’ATER che, rimasti privi di
occupazione, a causa della crisi hanno difficoltà nel pagamento del canone, il sostegno
alle famiglie per l’utilizzo del trasporto pubblico locale.
Per le famiglie e i giovani verso i quali bisogna mettere in campo azioni d’inclusione che
evitino ogni svantaggio a partire dal mondo della scuola, sarà anche favorito l’accesso alla
rete dei servizi e a forme di supporto anche non istituzionale, seguendo l’esperienza di
“rete” già maturata con “Argento vivo”.


Includere per crescere assieme
Viene confermato l’obiettivo di mantenere elevati livelli di inclusione sociale, contrastando
le discriminazioni nel mercato del lavoro che possono essere accentuate dalla crisi
economica e occupazionale.
Inoltre saranno ulteriormente promosse e implementate le attività rivolte alle persone
immigrate attraverso la messa in rete e la valorizzazione dei servizi territoriali informativi
presenti con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia anche per favorire lo sviluppo di processi
partecipativi tramite l’ottimizzazione dell’accesso all’informazione, quale strategia per
accrescere la capacità di azione e di soluzione dei problemi delle persone straniere, con
beneficio della cultura della convivenza, e per contrastare la produzione di situazioni di
disagio ed esclusione sociale.


                Spazi di dialogo: intervenire in un’ottica di rete
                Numerose sono state le occasioni di confronto con i
                diversi soggetti impegnati nel settore del welfare, siano
                stati essi istituzionali o rappresentanti dell’associazionismo
                e del volontariato. Appare tuttavia necessario organizzare
                dei momenti sistematici di confronto che possano
                contribuire non tanto a consolidare la rete di solidarietà,
                ma a far dialogare le strategie pensate in ambito sociale
                con altre azioni programmate in settori in apparenza
                diversi. Molto sarà già fatto grazie all’ufficio trasversale
                dedicato alla disabilità, ma non di meno pare utile
                ragionare in un’ottica di sistema allargato anche sugli altri
                fronti. Una giornata intera ogni tre mesi sarà dedicata alle
                tematiche che riguardano anziani, disabili, persone in
                difficoltà, famiglie per aiutare l’amministrazione ad
                accompagnare effettivamente i cittadini nell’arco della loro
                vita individuale, lavorativa, sociale, di relazione.


I giovani: un futuro in crescita
Negli anni passati, anche in relazione alle funzioni assegnate alla Province dalla Regione,
sono state avviate molte azioni a favore dei giovani. Oggi quelle attività non solo vanno
ampliate, ma innovate. Le politiche giovanili costituiranno un importante campo d’azione
della nuova amministrazione provinciale: un cantiere sempre aperto e in costante
aggiornamento, un laboratorio sperimentale per favorire lo sviluppo delle attività dei più
giovani supportandone la progettazione, sostenendo lo spirito d’intraprendenza
affrontando, al contempo, il disagio e svantaggio con mezzi e politiche adeguate.


                                              10
Spazi di aggregazione e forum giovani
L’Amministrazione ha già previsto, negli spazi al piano terreno della sede principale, la
realizzazione in tempi stretti di uno spazio da dedicare al Forum giovani più ampio di
quello da poco attivato. Un’azione tuttavia non sufficiente per venire incontro alle necessità
dei ragazzi. Sarà pertanto necessario potenziare gli spazi di aggregazione giovanile
ricercando ambienti adatti a rispondere alle esigenze di polifunzionalità già evidenziate,
ovvero luoghi in grado di “accogliere” le diverse vocazioni artistiche, culturali e musicali di
singoli e di gruppi. Essendo da tempo l’Amministrazione impegnata nel recupero degli
edifici ancora dismessi del Parco di San Giovanni, si ritiene che spazi possano esser
dedicati alla creatività dei giovani utilizzando anche la rete già presente nel comprensorio
dove insistono alcune facoltà universitarie, cooperative sociali e il teatrino Franco e Franca
Basaglia già da tempo sede di eventi realizzati da ragazzi.
Andrà, inoltre, assicurato ulteriore supporto all’attività del Forum giovani come ambito
permanente di scambio di idee e di dialogo per garantire e promuovere i diritti di
cittadinanza dei giovani e l’autonoma partecipazione a tutti gli ambiti della società,
consentendo loro di partecipare ai dibattiti e alle decisioni che li riguardano, fornendo un
fattivo contributo di idee e proposte utili per il governo della comunità provinciale.


                 Spazi di dialogo: giovani
                 Numerose sono state le occasioni di confronto con i
                 giovani negli anni passati, appare tuttavia necessario
                 organizzare dei momenti sistematici di confronto che
                 possano incidere sul processo decisionale dell’Ente,
                 promuovere i diritti di cittadinanza, responsabilizzare i
                 giovani. Una giornata intera sarà dedicata alle tematiche
                 che li riguardano con focus specifici. In questa sede potrà
                 esprimersi il Forum giovani, la consulta degli studenti
                 piuttosto che l’associazione giovani industriali o altre realtà
                 che ne faranno richiesta.


Scoprire e conoscere: percorsi per i giovani
Molto si è fatto negli anni passati per promuovere la conoscenza delle caratteristiche, della
storia, delle tradizioni, delle espressioni artistiche del territorio presso i giovani, specie se
studenti dei nostri istituti. Un processo che andrà sviluppato ulteriormente incrementando
gli itinerari pensando da un lato al target di riferimento e dall’altro alle specificità della
nostra provincia: la storia del Novecento e l’Europa, i parchi scientifici, la letteratura come
espressione di una realtà composita, la natura, unica e particolare del Carso. Proposte
diverse che dovranno trovare, grazie al sito e a specifiche campagne informative,
diffusione in Italia e all’estero in modo da intercettare anche ragazzi di altre città, regioni e
nazioni.


Ascoltare i giovani e informarli
Un impegno rinnovato sarà quello a favore della prevenzione rivolta alle età
adolescenziale e giovanile anche attraverso campagne di informazione in tema di stili di
vita, di consumo e abuso di sostanze che creano dipendenza.
Continuerà il progetto Overnight, promosso annualmente a partire dal 2006 dalla Provincia
di Trieste con il Dipartimento per le Dipendenze dell’Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, il
Comune di Duino-Aurisina, l’Azienda Provinciale Trasporti APT S.p.A. di Gorizia e la

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collaborazione di alcune cooperative sociali. Concepito come risposta ai dati allarmanti
che vedono un aumento nel consumo di alcolici tra i giovani, abitudine che incide sulla
percentuale di incidenti stradali, il progetto coniuga la strategia di riduzione del danno ad
un intervento di tipo preventivo e formativo. L’obiettivo è quello di evitare che i ragazzi si
mettano alla guida di motocicli o di automobili se troppo stanchi o in stato di alterazione,
ma al contempo di migliorare la consapevolezza dei più giovani in tema di divertimento,
piacere e rischi.
Troverà continuazione anche il progetto “Psicoattivo”, specificatamente legato alla
prevenzione dei comportamenti a rischio rispetto alle droghe e ai loro effetti sul cervello.
Sono già previsti sia interventi nelle scuole secondarie di secondo grado, per la
formazione degli studenti/tutors di progetto attraverso lo strumento della peer education,
sia alcune offerte formative per insegnanti, educatori, operatori socio-sanitari, forze
dell’ordine nell’ambito del progetto di ricerca “Il cervello, le emozioni e la morale”.


Pari opportunità
Nel corso del 2010 l’Amministrazione ha elaborato il Piano Triennale Azioni Positive, un
documento articolato che comprende una ricognizione, al 2010, di tutte le azioni positive
già messe in atto nell’Ente, identificando, a livello programmatorio, le nuove azioni da
realizzare nel biennio 2011-2012.
La pianificazione strategica verrà costruita in funzione dell’affermazione delle pari
opportunità tra donne e uomini, individuando il mainstreaming di genere come l’approccio
politico-metodologico più rispondente al perseguimento di tale finalità.
Verrà confermato l’obiettivo generale della trasversalità delle azioni volte all’affermazione
delle pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito di tutte le politiche sviluppate
dall’Ente.
Attraverso diversi progetti sarà sostenuta questa impostazione, tenendo conto anche dei
risultati del Bilancio di genere e dei suoi successivi aggiornamenti, ovvero implementando
la rendicontazione delle azioni positive poste in essere nel biennio 2008-2009.
La Provincia, nel promuovere i propri programmi concernenti le pari opportunità e la
promozione della cultura delle donne, ricercherà e valorizzerà sinergie e integrazione tra le
attività della Casa internazionale delle donne e quelle di altri soggetti che operano con
analoghe finalità, quali ad esempio la Consulta Femminile di Trieste e il Forum delle donne
di Trieste. Con questi soggetti ci si propone anche di seguire in particolare progetti di
natura transfrontaliera.
Avranno continuità tutti i progetti dedicati a favorire la conciliazione tra i tempi dedicati al
lavoro e quelli riservati all’ambito privato e familiare.
Nell’ambito dell’impegno profuso per sostenere le azioni di prevenzione e di contrasto alla
violenza contro le donne, definita dal Consiglio d’Europa come una delle violazioni più
gravi dei diritti umani, l’Amministrazione intende sostenere progetti dedicati e realizzati in
collaborazione con altri soggetti pubblici e associazioni.




                                              12
3. Sostenibilità, lo sviluppo possibile a garanzia delle future
      generazioni.

In questo programma l’ambiente vuole essere tema centrale su cui costruire e pianificare
lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio, che è obbligo garantire alle giovani generazioni.
Il pensiero va ad un ambiente tutelato e sicuro in cui si dia sostegno all’innovazione aperta
e partecipata che faccia esprimere al meglio anche le potenzialità delle aziende, per le
quali la tutela ambientale non costituisce più mero onere economico, ma opportunità e
strategia di sviluppo, dove l’inquinamento di tante aree, laddove sussiste e sia provato, sia
un problema da risolvere ed in tempi adeguati. Nell’ambito delle specifiche competenze
provinciali sarà, altresì, necessario incrementare e sostenere un trasporto pubblico e
privato sempre più “pulito”, aggiornando ulteriormente il parco autobus ecologico,
favorendo percorsi preferenziali e promuovendo anche mobilità alternative.


Raccolta e smaltimento rifiuti
Risulta indispensabile rivisitare, in un quadro coordinato di pianificazione provinciale, la
programmazione in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti, onde renderla coerente
con gli obiettivi di tutela generalmente perseguiti.
A seguito ed in coerenza dei risultati emersi dai lavori del Gruppo tecnico costituito tra
Provincia, Comune di Trieste ed Acegas Aps, si procederà all’immediata definizione di un
atto di indirizzo che permetta, attraverso una puntuale determinazione di linee di intervento
e relativo cronoprogramma, il raggiungimento delle percentuali dettate dalla normativa
comunitaria e nazionale in materia di raccolta differenziata;
Parallelamente detto programma di raccolta differenziata, anche integrato a seconda delle
peculiarità territoriali, verrà esteso ai singoli Comuni della Provincia che ancora non vi
abbiano provveduto adeguatamente.


Risorse idriche, fonti rinnovabili e poli energetici
In un quadro ridefinito di competenze risulta indispensabile programmare ed assumere
interventi tesi alla generale tutela delle risorse idriche, nel rispetto del principio che
riconosce nell’“acqua” una risorsa non solo fondamentale, ma principalmente “pubblica”.
La Provincia non può esimersi, in un quadro generale di tutela dettato da obblighi ed
obiettivi internazionali, dall’avviare iniziative progettuali finalizzate al contenimento delle
emissioni di gas serra, coordinando elementi indispensabili di conoscenza delle fonti di
emissione con ipotesi di riduzioni specifiche quantificabili e trasformabili anche
economicamente attraverso i cosiddetti certificati bianchi o sul mercato privato, con effetti
positivi anche sul bilancio dell’Ente.
Lo sviluppo di nuovi ulteriori programmi, anche sperimentali, finalizzati all’impiego di fonti
rinnovabili è ulteriore obiettivo essenziale. In particolare saranno implementati gli interventi
progettuali avviati od in atto in materia di riduzione delle emissioni inquinanti e di
incentivazione dell’utilizzo di fonti da energia rinnovabile, anche in accordo, a livello
sperimentale, con gli Istituti scientifici di valenza nazionale ed internazionale presenti sul
territorio;




                                               13
Chiarezza motivata nelle scelte
E’ noto il percorso informativo che la Provincia, unico Ente del territorio, ha attivato per
conoscere i rischi e i benefici della realizzazione nel golfo di Trieste di un impianto di
rigassificazione. I risultati non hanno fornito le garanzie attese, evidenziando anzi
particolari perplessità soprattutto in ordine alla sicurezza, alla tutela ambientale del golfo,
alla conciliabilità con l’ormai improcrastinabile sviluppo della portualità; circostanze che
portano a non poter sostenere l’iniziativa proposta.
L’impegno provinciale rimarrà invece forte in ogni azione tesa allo sviluppo del Porto di
Trieste, facendosi carico, auspicabilmente in sinergia con le altre Istituzioni del territorio, di
sollecitare il Governo in una scelta precisa e definitiva, sinora mai concretamente assunta,
di individuazione di questa infrastruttura quale elemento centrale di una complessiva
piattaforma logistica internazionale indispensabile dopo l’allargamento dell’Unione
Europea.
Analogamente la Provincia continuerà a monitorare la delicata situazione della Ferriera di
Servola perché si possa giungere alla definizione di un percorso di chiusura definitiva che,
pur tenendo conto delle rilevanti esigenze delle forze lavoro in campo, non abdichi alla
primaria tutela della salute e dell’ambiente, da anni oramai messe a dura prova da una
presenza che si ritiene non più consentita.


Siti inquinati
La Provincia è da tempo impegnata a garantire la piena collaborazione con gli altri
Soggetti istituzionali competenti alla risoluzione complessiva delle problematiche correlate
al SIN di Trieste. L’obiettivo finale è stato da tempo indicato nel preventivo completamento
della caratterizzazione dell’intero sito, nel recupero ambientale della parte inquinata, nella
restituzione agli usi legittimi dei territori sotto soglia o compatibili a seguito di analisi del
rischio e nella determinazione da parte di Arpa dei cosiddetti inquinanti storici di fondo.
Sarà un impegno primario fare chiarezza con Ministero e Regione sull’effettivo percorso
da attuare nell’interesse esclusivo del territorio e delle Aziende.


Polizia ambientale
Sarà riorganizzata, in un quadro di necessarie sinergie, l’attività della Polizia ambientale
provinciale, anche attraverso accordi interprovinciali o con il coinvolgimento di Arpa e
Corpo forestale regionale. Saranno richiesti incontri periodici con l’Azienda sanitaria per
assicurare adeguata informazione agli operatori su patologie ricollegabili con
l’inquinamento ambientale.




                                               14
Educazione ambientale
Ma se tutto ciò è dettato dalla tutela finale delle future generazioni, non potrà venir meno
un impegno forte ed innovativo proprio nel rapporto con i giovani e con l’educazione
ambientale. Scoprire insieme, Istituzioni e cittadini, l’esigenza di individuare percorsi di
vita, di lavoro, di conduzione aziendale, di formazione e studio diversi, tali da risultare
compatibili con il preservare le risorse naturali, nel tempo sfruttate e degradate, è “la sfida”
alla quale intendiamo con forza partecipare.
Aperti alla ricerca dei modi, alla condivisione dei metodi, all’umile individuazione anche del
poco, che possa comunque contribuire ad educarci all’ineludibile necessità di
cambiamento.


                 Spazi di dialogo: tutela e sviluppo, un binomio
                 possibile e necessario
                 I temi ambientali sono complessi e molto sentiti dalla
                 cittadinanza e dalle associazioni di categoria. Dinnanzi ad
                 un contesto nel quale spesso si muovono portatori di
                 interessi diversi sarà impegno della Provincia ascoltare,
                 coinvolgere, indirizzare, coordinare le difficili scelte in
                 questo settore.

                 Pare comunque indispensabile prevedere, da subito, la
                 definizione di un accordo di programma quadro, da
                 stipularsi con le Associazioni ambientaliste presenti sul
                 territorio, finalizzato alla predisposizione di un percorso di
                 mandato condiviso di azioni migliorative per la generale
                 tutela dell’ambiente e la corretta informazione dei cittadini.

                 Parallelamente sarà avviato un confronto con le categorie
                 per analizzare, ai fini della più rapida semplificazione
                 amministrativa a favore delle Aziende, l’assunzione di tutte
                 le possibili autorizzazioni a valenza generale riferibili ai
                 singoli settori, nonché l’analisi congiunta delle varie
                 criticità presenti nell’applicazione della normativa
                 ambientale.



Riqualificazione complessiva dell’Area denominata ex Campo Profughi di
Padriciano: un progetto di forte sostenibilità
Anche in seguito all'analisi dello stato di fatto rispetto ai servizi resi e necessari nel settore
economico e sociale, le motivazioni alla base dell’idea progettuale traggono origine da una
serie di analisi e studi che hanno evidenziato le seguenti criticità sul territorio:
    • Mancanza di un centro di servizi pubblici e privati all'interno di un contesto già
       esistente ed attualmente degradato;
    • Mancanza sul territorio di infrastrutture comuni per la messa a sistema delle realtà
       artigianali, produttive e di servizi esistenti e per l'incremento della competitività
       economica;
    • Assenza di un centro servizi integrati di impronta fortemente riconoscibile a
       supporto della socialità e del welfare;


                                               15
•   Scarso sfruttamento delle potenzialità intrinseche del sito, di facile trasformabilità e
       di locazione strategica rispetto alla viabilità esistente e grazie alla posizione
       baricentrica a numerose attività complementari sul territorio.

Da cui e spiccatamente emersa la necessità di intervenire con:
    • Recupero ambientale di un'area degradata e potenzialmente male utilizzata;
    • Realizzazione di un polo sinergico atto a contenere strutture ritenute necessarie e
        difficilmente localizzabili altrove;
    • Ricavo di un compendio autosufficiente dal punto di vista energetico ed economico,
        attrezzato per fornire energia anche a conto terzi;
    • Miglioramento qualitativo degli insediamenti già presenti in loco;
    • Sviluppo di attività complementari a realtà esistenti in zona, oggi carenti di spazi.
Lo studio preventivo e perlustrativo ha consentito di individuare, insieme ai rappresentanti
delle realtà attualmente insediate nonché altri potenziali futuri fruitori, le migliori soluzioni
di sfruttamento dell’area.


Mobilità: efficiente, pulita e accessibile
A seguito dell’intervenuta proroga del contratto del Trasporto Pubblico Locale, sarà
puntualmente verificato l’obbligo dell’aggiornamento del parco autobus attraverso
l’acquisto da parte del concessionario di 132 veicoli EED ("Enhanced Environmentally-
friendly vehicle"/"veicolo ecologicamente avanzato" ), pari a 33 mezzi per anno. Un
incremento che permetterà da un lato l’ulteriore riduzione dell’età media della flotta al di
sotto dei 4 anno attuali, dall’altro un ulteriore miglioramento ambientale dovuto alla
conseguente ampia riduzione delle emissioni di gas.

Sarà necessario prestare particolare attenzione alla tutela degli interessi della comunità
provinciale al fine di garantire, nell’ambito delle nuove condizioni per il futuro bando di
gara, le peculiarità del trasporto pubblico provinciale attraverso la previsione, tra l’altro, di
uno specifico budget annuo provinciale, sia finanziario che Kilometrico ;

Si provvederà, nell’ambito dei poteri di coordinamento della Provincia, all’analisi degli
obblighi nascenti dai rapporti contrattuali in essere tra i vari soggetti interessati al fine di
garantire ai cittadini una corretta collocazione, rinnovo e manutenzione delle pensiline
correlate alle fermate del Trasporto Pubblico, del tutto trascurate negli ultimi anni,
incentivando ulteriormente i controlli diretti da parte dell’Amministrazione sull’intera
gestione del servizio.

Si procederà ad una rivisitazione del quadro complessivo delle linee e dei percorsi al fine
di permettere la corretta programmazione regionale ed il riesame del Piano comunale del
traffico nel settore di competenza provinciale, tenendo conto delle segnalazioni pervenute
dai cittadini; in particolare ci si farà carico di ricontrattare l’ormai insostenibile divieto do
percorrenza della Costiera da parte della Trieste Trasporti, fatto limitativo della gestione
del servizio rispetto a quella parte di Carso interessata.

Sarà stipulato un accordo aggiuntivo con la concessionaria al fine di determinare e
quantificare ulteriori interventi, anche di carattere sperimentale su singole linee, a favore
dei diversamente abili previo un doveroso coinvolgimento diretto con le relative
associazioni di rappresentanza;



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Sarà avviato, nel quadro degli interventi di sostegno alle famiglie, un progetto teso a
rendere possibile la rateizzazione nel pagamento degli abbonamenti annuali per gli
studenti.


Oltre il territorio provinciale: sviluppi possibili
In un quadro di superamento dell’isolamento della provincia in rapporto ai collegamenti ed
alla mobilità nazionale ed internazionale con riferimento anche alle politiche tariffarie,
risulta necessario avviare da un lato un’analisi della mobilità urbana tesa alla definizione di
un sistema di area vasta (da Ronchi dei Legionari a Capodistria).
Conseguentemente sarà dato da un lato impulso al progetto di metropolitana leggera, per
anticiparne un lotto realizzativo correlato al ripristino ed adeguamento di infrastrutture
esistenti, dall’altro si richiederà all’Amministrazione regionale l’inserimento delle linee
transfrontaliere nel quadro generale del trasporto pubblico locale.



                 Spazi di dialogo: costruiamo assieme la rete
                 Apertura, in materia di trasporto pubblico, di un confronto
                 costante con i cittadini, con incontri mensili, su istanza dei
                 singoli, con l’assessore delegato; un percorso di ascolto e
                 scambio finalizzato a conoscere in modo approfondito e
                 diretto i problemi e le richieste dei soggetti interessati;
                 Vengono anche previsti confronti trimestrali con le
                 associazioni dei disabili per migliorare la fruizione del
                 servizio di trasporto.



Piste ciclabili
La conclusione della pista ciclopedonale “Giordano Cottur” ha dato un importante
contributo allo sviluppo sul territorio di una mobilità diversa, che consente di conoscere il
territorio in modo differente. L’impegno dell’Amministrazione sarà rivolto a incrementare la
rete contribuendo alla realizzazione, in veste di partner, del progetto Interbike, che
prevede, tra l’altro, la creazione di una rete di itinerari/collegamenti ciclistici e ricreativi
realizzata nell’area transfrontaliera riconoscibile da una segnaletica uniforme, nonché
l’implementazione dell’offerta di trasporto intermodale (bici su treno, bici su barca).
Parimenti si intende pianificare, coinvolgendo il Comune di Trieste, un prolungamento
verso il centro città proprio della pista “Giordano Cottur” al fine di utilizzarla per la mobilità
urbana.
Infine, nella consapevolezza che è necessario garantire sicurezza ai ciclisti e offrire una
complessiva rete di tracciati che permetta di toccare i diversi comuni della provincia, verrà
avviata la progettazione di una pista ciclopedonale lungo la SP1, da Basovizza a Duino
Aurisina.




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La rete provinciale
Da tempo l’impegno dell’Amministrazione è stato rivolto a disegnare una rete di
infrastrutture moderna e sempre più sicura. Per questo è stato impostato un costante
monitoraggio volto a pianificare interventi nell’ottica della prevenzione. In particolare nel
prossimo futuro si intende puntare sulla messa in sicurezza dei terreni a monte delle
strade provinciali per scongiurare dissesti gravi e, più in generale, concludere la
manutenzione delle rete stradale di pertinenza. In dettaglio il programma prevede la
realizzazione della Rotonda Bivio Lanza a Sgonico/Zgonik, la conclusione della
carreggiata di San Pelagio e dell’ingresso a Muggia, la sistemazione complessiva dei bordi
strade. A queste attività si aggiunge, come già previsto da apposito capitolato, la
manutenzione del verde.
Nell’ambito delle strategie complessive di gestione, andranno definite con i Comuni le
cessioni di tratti di strada insistenti nell’ambito di centri abitati, parimenti sarà impostato il
percorso Muggia – Lazzaretto – Confine e sarà portato a termine il complesso progetto
della segnaletica di direzione e di preavviso, dove vengono riportate con pari dignità
grafica i nomi delle località nella lingue italiana e slovena.
Sarà seguita anche la ridefinizione delle zone di valico con la dismissione o messa a
disposizione dei Comuni delle strutture di servizio esistenti.




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4. “Unicità”, una ricchezza da tutelare e promuovere.

Molte sono le potenzialità di questo territorio che rappresentano i punti di forza della
crescita: sviluppo sostenibile del Carso con un’azione costante, qualità dei prodotti
rispettando la loro natura di nicchia.
Le complessità della Provincia di Trieste non sono un luogo comune: tutto sembra
contrastare, la città rispetto all’entroterra, il mare rispetto al ciglione carsico, i colori intensi,
gli intensi profumi.
Un territorio le cui ridotte dimensioni, rispetto alle altre province italiane, non impediscono
un grande progetto: anzi, proprio perché non ampio questo ambito territoriale può essere
laboratorio avanzato di sperimentazione e di eccellenza.
Secondo questi principi, nel mandato amministrativo in fase di conclusione, sono state
investite ingenti risorse, ponendo le basi per una politica di promozione del territorio nella
sua interezza. Un modello di valorizzazione che è passata da azioni di promozione
“puntiformi”, basate cioè su autonome iniziative da parte dei soggetti gestori delle varie
eccellenze presenti sul territorio, a una pianificazione d’insieme a favore di tutto il
comprensorio provinciale, contando sul proficuo incontro fra pubbliche Istituzioni e
iniziativa privata quale garanzia di un’organica e armonica crescita del territorio.
Dare valore e promuovere le emergenze territoriali significa innanzitutto riconoscere
quanto di specifico e unico possiede la provincia di Trieste: l’impegno deve essere quello
di giungere alla definizione di un “brand” specifico che identifichi quest’area come luogo
depositario oltre che di una cultura articolata, di eccellenze nel campo delle arti e della
ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, anche di peculiarità ambientali
coniugate a tradizioni del settore agricolo e delle sue produzioni, dell’economia del mare.
Nei passati cinque anni numerosi sono stati gli investimenti, basi e precondizione
necessarie per assicurare, nel prossimo futuro, “un volto” da dare al territorio, in sinergia
con altre Istituzioni e diversi attori pubblici e privati.


Progetto Marketing del Carso: percorsi tematici e cartellonistica
Completato il percorso progettuale, nel secondo mandato amministrativo verranno
realizzate 76 postazioni turistiche che consentiranno al visitatore di muoversi sull’intero
territorio provinciale seguendo percorsi logici, scegliendo itinerari tematici ed essendo
sempre guidato nella visita anche da moderni sistemi multimediali.




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Progetto Marketing del Carso: recupero Costone Carsico
Dopo molti anni di attesa, rallentamenti ed intoppi burocratico amministrativi,
l’Amministrazione provinciale è riuscita nell’intento di portare a termine il progetto per il
recupero di una parte del Ciglione Carsico che si affaccia sul Golfo di Trieste da
Contovello fino all’area contigua al Parco di Miramare.
Il secondo mandato sarà caratterizzato dai lavori volti al recupero e allargamento delle
strade infrapoderali, al convogliamento delle acque, al ripristino dei tradizionali muretti a
sostegno dei pastini oggetto dell’intervento. L’intervento consentirà di restituire una
porzione importante di territorio all’originaria vocazione agricola con la coltivazione, in
particolare, di vite e ulivo e costituirà modello di recupero ambientale e fruizione del
territorio anche a fini turistici. Il modello cui è possibile guardare è quello delle Cinque
Terre, in Liguria.
L’Amministrazione provinciale, inoltre, eserciterà tutto il suo potere d’interlocuzione
istituzionale con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e il Comune di
Duino Aurisina al fine di giungere ad un progetto condiviso di recupero e ripristino di tutto il
Costone Carsico.


Progetto Marketing del Carso: gestione del Centro di Promozione Territoriale
Completati i lavori di ristrutturazione dell’immobile sito all’inizio della strada che porta alla
Baia di Sistiana, è previsto lo sviluppo di una progettualità a servizio del territorio basata
sull’utilizzo del sito a beneficio di turisti in visita al territorio, per mostre, convegni,
degustazione di prodotti tipici, cene a tema, segnalazione di percorsi di ecoturismo.


Sviluppo del progetto di recupero Landa Carsica in località Basovizza
Va portato a termine il progetto con il completamento degli interventi di bonifica
ambientale, completamento lavori, messa a regime dell’attività di pascolo e produzione di
carni. In azione sinergica con il progetto, andrà sviluppato un percorso didattico per le
scuole e azioni volte al potenziamento dell’ecoturismo individuando nel comprensorio di
Basovizza.




                                               20
Guardando a Est
L’area di Basovizza, San Dorligo della Valle/Dolina e Muggia si presenta come un
laboratorio unico data la presenza in loco di tante e diverse realtà che pur racchiuse in un
piccolo lembo di terra testimoniano la straordinaria ricchezza dell’intero territorio
provinciale. Da qui partirà un progetto turistico integrato che potrà sommare il Centro
didattico – naturalistico di Basovizza, Sincrotrone e Area di ricerca, la Grotta Nera, la
Foiba di Basovizza, Parco degli Eroi, Riserva della Val Rosandra, la pista ciclopedonale,
alla visita alla produzione di formaggi, miele, olio, vino.


Guardando a Ovest
Si punta al completamento del percorso GEMINA, per il quale sono disponibili risorse e
compartecipazione della Fondazione CRTrieste, cercando contestualmente un accordo
con il territorio per la successiva e necessaria manutenzione del tracciato.


                 Spazi di dialogo: promuovere assieme l’”unicità”
                 Per sviluppare l’informazione circa le caratteristiche di un
                 territorio piccolo ma ricco, sono necessari dei momenti di
                 raccordo e dialogo. Si propone l’attivazione di un tavolo di
                 confronto con i Comuni, la Camera di Commercio, la
                 Regione, il Consorzio Promotrieste e la Turismo FVG, per
                 la realizzazione congiunta e/o coordinata di eventi,
                 materiali promozionali. L’obiettivo è la realizzazione di
                 strumenti cartacei e su supporto multimediale contenenti
                 mappe turistiche con l’indicazione di percorsi tematici ed
                 eccellenze      storiche,    naturalistiche,  architettoniche,
                 ambientali, agroalimentari, cui fanno eco le tradizioni locali
                 da promuovere e valorizzare in modo da favorire la
                 conoscenza e fruibilità del territorio da parte dei turisti e
                 degli stessi cittadini residenti.
                 Parallelamente il confronto consentirà di pianificare la
                 partecipazione congiunta ai principali eventi espositivi
                 come il BIT di Milano, Vinitaly a Verona, sposando il
                 principio che l’unità può rafforzare questo territorio,
                 consentire le necessarie economie di scala, restituire a
                 tutto tondo quel “brand” che da tempo il territorio ricerca e
                 richiede.
                 Sinergia dovrà esser prevista anche in occasione delle
                 grandi manifestazioni realizzate in provincia come
                 Bavisela e Barcolana o per programmare adeguatamente
                 l’accoglienza delle Crociere e dei più rilevanti convegni.


Ruralità come risorsa
Il settore primario a Trieste, se valutato solo in termini di contributo al PIL provinciale, vale
meno del 3%. Assume invece un aspetto di gran lunga diverso se rapportato e coniugato
alle politiche di promozione territoriale nel loro insieme, quale espressione di una cultura
del territorio, di una tutela delle sue caratteristiche, di salvaguardia di tradizioni uniche
come alcuni prodotti: il terrano, la bianchera, la vitovska, il miele di marasca, il formaggio
di grotta, i prodotti ittici, solo per fare qualche esempio, cui fanno eco impegni diversi e

                                               21
nuovi come l’allevamento dei salmoni nelle fresche acque del Rosandra, il nascente
prosciutto del Carso, cioccolate prelibate.
Compito della Provincia è promuovere e far conoscere queste risorse, rispettandone la
loro natura di prodotti di nicchia, quasi sempre ad alta gamma.
Compatibilmente con le risorse disponibili si proseguirà dunque, nell’appoggio ai principali
eventi realizzati sul territorio come Mare e Vitovska, Sapori del Carso, Olio Capitale cui
unire, nell’arco dell’anno, anche iniziative di animazione tematica sul territorio..


Monitorare per produrre meglio
Continueremo a garantire il servizio del monitoraggio agrometerologico al fine di avvisare
le aziende agricole dei pericoli di attacchi parassitari con l’intento di mantenere alta la
qualità delle produzioni e basso il ricorso all’utilizzo di fitofarmaci dannosi per l’ambiente.


Risorse idriche per l’agricoltura
La Provincia di Trieste ha realizzato un preciso studio sulle necessità rilevate dal territorio
per il potenziamento delle risorse idriche a fini agricoli. Tale studio è stato puntualmente
recepito nel 2010 dal Piano d’Ambito e costituisce strumento di programmazione degli
interventi necessari sugli acquedotti di proprietà comunale. L’uso delle risorse trasferite
all’ATO sarà oggetto di costante monitoraggio da parte dell’Amministrazione.


Dai “grandi” ai “piccoli”
Dopo aver puntato principalmente sulle aziende di vertice presenti nei Consorzi di
promozione al fine di fare da “traino” a tutto il comparto, è ora tempo di coinvolgere tutte le
realtà (vedi “osmice”, piccoli produttori, aziende artigiane della pietra, agriturismi, ecc…) in
un programma ampio e articolato di promozione.
In questo contesto sarà anche da verificare la possibilità di giungere ad una
regolamentazione comune delle “osmice”, tenendo conto delle diversità presenti, al fine di
favorirne una promozione provinciale condivisa.
Per favorire la conoscenza delle diverse produzioni tipiche presenti sul territorio,
l’Amministrazione valuterà con i soggetti interessati la possibilità di definire luoghi e
modalità di diffusione dei prodotti.



Conoscere per gustare meglio e rispettare l’ambiente: incontrarsi sul territorio.
Si prevede l’attivazione di progetti integrati di educazione alimentare, ambientale,
educazione al consumo consapevole da dedicare alle scuole e al pubblico adulto al fine di
promuovere anche la conoscenza delle produzioni e delle caratteristiche del territorio. il
consumo interno, l’amore per il territorio. In Provincia abbiamo molti strumenti da poter
utilizzare a tale scopo dal progetto della Landa Carsica a Carsiana, cui unire le
collaborazioni con il Centro Didattico Naturalistico della Regione, con i produttori, con
l’Università. Incontri da realizzare sul territorio, nel nuovo Centro di Promozione Territoriale
presso ex AIAT, a San Giovanni, al Giardino Botanico Carsiana, solo per fare qualche
esempio.


La tutela della Flora e della Fauna: un territorio dagli equilibri delicati


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Con un approccio di sistema e una sensibilità che muove dal rispetto del territorio, sarà
necessario incrementare le azioni di tutela promuovendo accanto alle numerose attività
già in capo all’Amministrazione come la rilevazione degli alberi monumentali, il rilascio
delle autorizzazioni per la raccolta dei funghi, dei tartufi e delle piante spontanee, le azioni
legate alla fauna selvatica, l’organizzazione di diversi corsi di abilitazione, una più capillare
azioni informativa legata all’attività venatoria.
Un percorso che tenga conto del delicato ecosistema che spesso si scontra con
un’urbanizzazione sul territorio molto varia.
Andranno pertanto sviluppati progetti per il contenimento degli ungulati accanto ad azioni
di prevenzione per i danni da questi causati. Se al momento ci si è limitati agli abbattimenti
ed al risarcimento in considerazione delle scarse risorse a disposizione per questo settore
pur rilevante, in futuro si vorrà agire soprattutto con interventi di prevenzione. Vanno quindi
dedicate risorse e aperte trattative con la Regione per una maggiore dotazione sulla base
di specifici progetti, cui affiancare una stretta collaborazione anche con le associazioni
degli agricoltori, le associazioni ambientaliste e le riserve di caccia alle quali, nel nostro
territorio, va riconosciuta una radicata tradizione di rispetto per la selvaggina.
In particolare sarà opportuno stendere un piano per il foraggiamento che scoraggi
l’avvicinamento ai centri abitati e verificare la possibilità di aumentare l’orario del prelievo
fino a raggiungere la temporalità oggi prevista dalla vicina Repubblica di Slovenia e ciò per
giungere a un controllo reciproco e uguale dei capi. Un’azione orchestrata in questo senso
potrà scongiurare anche il rischio di modifiche permanenti della biodiversità.
Sarà essenziale anche ribadire in questo settore l’importanza dell’attività specifica dei
guardiacaccia provinciali, oggi messa a rischio, rispetto a quanto indicato dalla Legge
regionale 6/2008, dalla norma sulla sicurezza. In un’ottica di complessivo miglior controllo
e tutela del territorio sarà la ridefinire con la Regione la possibilità di formare un corpo
unico tra guardacaccia e personale della forestale regionale.
Infine saranno valutate, di concerto con le altre istituzioni coinvolte per competenza, le
possibile forme di lavorazione delle carni frutto del prelievo venatorio presso l’esistente
macello di Prosecco, o altre strutture da individuare.

                 Spazi di dialogo: produrre assieme l’”unicità”

                 Si intende attivare in modo formale e costante, almeno
                 ogni tre mesi, la convocazione dei cosiddetti “Tavoli verdi”
                 per assicurare un momento di confronto istituzionale con
                 le rappresentanze del mondo agricolo, le aziende di
                 settore presenti sul territorio, i consorzi di promozione, le
                 associazioni portatrici di interessi collettivi e gli Enti e
                 Istituzioni interessati per competenza.




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5. Una cultura dalle tante voci.

La diversità è una ricchezza, il territorio va valorizzato complessivamente, con le sue
peculiarità, tradizioni e sensibilità. Gli spazi, quelli che da sempre sono luoghi di
socializzazione, vanno promossi, restituiti alla collettività, aperti perché lo stare assieme
diventi un piacere. Così lo sport, in un contesto culturale dove il benessere del corpo è non
solo competizione agonistica ma elemento culturale, attitudine al rispetto, sacrificio e
soddisfazione, prima che ribalta e successo.


Il sistema Cultura
Cultura di chi e per chi. Questo appare un dibattito sempre aperto e sul quale, per
convenienza, aleggia costante il silenzio delle mancate decisioni. L’Amministrazione
provinciale ha da sempre puntato sul Distretto culturale che non è un modello ripetibile
astrattamente, ma un metodo che punta alla crescita sinergica, valorizzando non un tutto
indistinto, ma filiere che guardano al territorio e muovono da esso.
Un distretto può anche nascere dall’alto, con un processo top down, ma difficilmente si
consolida e cresce se non incontra anche il coinvolgimento del contesto nel quale si è
troppo artificiosamente imposto. Così la proposta è crescere bottom up, aiutando il
territorio a esprimere le proprie potenzialità, favorendo il contatto tra istituzioni,
associazionismo, realtà di produzione.
Accanto a un ruolo di supporto e promozione del percorso, la Provincia di Trieste ha scelto
di governare direttamente alcune azioni cardine destinate ad avere ricadute più ampie sul
contesto sociale di riferimento. In questo contesto si pone la valorizzazione del Parco di
San Giovanni, la promozione del Comprensorio dell’ex Campo Profughi di Padriciano, il
recupero di temi importanti per la storia di questo territorio come quelli legati alle vicende
dell’area di confine, la realizzazione di eventi curati in sinergia con diversi soggetti,
l’individuazione, con apposito accordo siglato con l’Autorità Portuale, dell’edificio di via
Cavour 2, da destinare a centro propulsore delle tematiche distrettuali.


                Spazi di dialogo: ascoltare le tante voci
                Per organizzare e promuovere la cultura del territorio,
                assicurando la giusta attenzione sia alle grandi istituzioni
                culturali che al vasto e vitale mondo dell’associazionismo,
                si intende organizzare, con cadenza sistematica ogni tre
                mesi, una giornata dedicata al confronto con le realtà
                territoriali. Focus specifici destinati a promuovere in
                un’ottica sinergica il cinema, il teatro, la danza, la
                fotografia. Occasione anche per assicurare al settore
                amatoriale supporti tecnici che siano d’aiuto per assolvere
                con puntualità e correttezza alle recenti previsioni
                normative.
                In particolare si intende attivare un comitato
                pluridisciplinare, di durata triennale, con il compito di
                supportare la programmazione dei cosiddetti grandi eventi
                seguiti dall’Amministrazione.




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Grandi eventi per farsi conoscere
Si ritiene indispensabile promuovere un evento di richiamo che coinvolga l’intero territorio
provinciale, sommando in modo organico le caratteristiche “uniche” dell’area come la
cultura, le tradizioni enogastronomiche, l’ambiente e la presenza dei grandi centri di
ricerca scientifica. Una programmazione sinergica che può prendere avvio dall’esperienza
maturata in occasione del Festival Teatri a Teatro, trovando accanto ai luoghi già utilizzati
altre location.

Tradizioni, un legame da preservare e innovare.
Valorizzazione delle “osmice”, degli appuntamenti più importanti e tipici come le Nozze
carsiche, il Carnevale di Muggia e del Carso, la Majenca, solo per fare alcuni esempi.


La Casa della Memoria
In occasione dell’apposizione da parte dell’Amministrazione Provinciale, di concerto con la
locale sezione dell’ANPI, di una lapide commemorativa sull’immobile di via Cologna 6/8 di
proprietà provinciale, sono pervenute da più parti dichiarazioni di principio volte a
richiamare l’attenzione sulla necessità che le memorie riferite alla storia e alle vicende
personali dei testimoni che in quel luogo sono state detenute vadano conservate e
valorizzate.
Questa Amministrazione ha già richiesto e ottenuto dalla locale soprintendenza per i Beni
e le Attività culturali la dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile, ai sensi di legge,
ed ora sta promuovendo la creazione di una Casa della Memoria sull’esempio di strutture
simile esistenti in varie parti d’Italia e d’Europa.
La redazione di una proposta progettuale deve partire dalla costituzione di un comitato
scientifico composto da autorevoli rappresentanti degli Enti Locali, delle associazioni e del
mondo accademico che contribuiscono all’elaborazione di un percorso condiviso sia in
termini culturali che di fattibilità e necessariamente di sostenibilità finanziaria di
costruzione del progetto e poi di gestione.
L’obiettivo è la creazione di un luogo dove la memoria non solo potrà essere conservata e
valorizzata, ma soprattutto tramandata e trasferita alle giovani generazioni.

Faro della Vittoria
Dopo la stipula della convenzione con la Marina Militare, l’apertura del secondo anello, la
fruizione turistica del sito, vanno ora reperite le risorse per il restauro dei locali sottostanti il
Faro in modo da adibirli a fini espositivi. Nel progettare l’intervento vanno trovate soluzioni
innovative che valorizzino sapientemente la suggestione del sito.


Un ambiente unico da conoscere e scoprire
Su questo fronte l’Amministrazione si è già impegnata nel corso del mandato precedente
con la valorizzazione del giardino botanico Carsiana, con la promozione dell'attività
didattica, educativa e divulgativa, come previsto dalla legge regionale n. 24/2006, della
Riserva naturale marina di Miramare, con la partecipazione alla realizzazione del percorso
Gemina, con la creazione, attraverso un’attenta opera di recupero, della Pista
Ciclopedonale “Giordano Cottur” e del punto informativo “Rodolfo Crasso”.
In prosecuzione del lavoro fatto, s’intende incentivare la fruizione di questi luoghi,
organizzandovi eventi dedicati.




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La storia del Novecento
Trieste e la provincia offre l’occasione di sviluppare tanti e diversi percorsi tematici.
Lasciando, per competenza, funzioni, patrimonio esistente, ai comuni e, in particolare al
Comune di Trieste, le funzioni di promozione, tutela e conservazione delle preziose
raccolte musealizzate, si ritiene di contribuire allo sviluppo della conoscenza del territorio
attraverso la realizzazione di percorsi tematici che toccano l’intero territorio provinciale. In
particolare saranno amplianti gli itinerari già sostenuti nel corso del primo mandato e
dedicati ai luoghi simbolo della storia del Novecento con particolare riguardo alla
valorizzazione e conoscenza del Cimitero Austro-ungarico per i quale è ormai urgente e
necessario il miglioramento, in relazione alla viabilità lungo la SP n.1, dell’accesso.
Sempre prestando attenzione ad alcune specificità della storia del territorio e del suo
tessuto sociale, si darà attuazione alla realizzazione di una targa che ricordi le giovani
donne, chiamate “alessandrine” che tra ‘800 e ‘900 dal porto di Trieste raggiunsero
l’Egitto.

La scienza
In sinergia con le tante e importanti realtà scientifiche del territorio e in connessione con il
“Protocollo scienza” promosso dal Comune di Trieste sottoscritto anche dalla Provincia,
Università e principali istituti di ricerca ed alta formazione presenti sul territorio (AREA
Science Park, Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Onlus, Conservatorio di Musica
“Giuseppe Tartini”, CBM, ERDISU, ICGEB, ICTP, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Sezione di Trieste, MIB School of Management, OGS, Sincrotrone, SISSA), saranno
realizzati itinerari per promuovere la conoscenza di questa importante rete di sviluppo.

Parco letterario
Dare spazio e voce a protagonisti della nostra letteratura, interpreti di un territorio dove la
cultura si esprime con lingue diverse e vive di molte tradizioni.
L’ipotesi attorno alla quale si vuole realizzare il progetto muove dall’idea di istituire non
tanti parchi quanti sono i numerosi e importanti scrittori e poeti di quest’area, ma un parco
che rappresenti complessivamente la ricchezza della cultura, ne restituisca la ricchezza, la
varietà e l’unicità. Il Parco diviene dunque un luogo fisico e della memoria, ricorda ed
evoca le esperienze visive, le ispirazioni sentimentali, brani di vita significativi degli autori
che, come un mosaico, s’intrecciano negli itinerari individuati.

Le grotte: un mondo senza confini
S’intende stendere, in collaborazione con i Comuni transfrontalieri, un porgetto di
valorizzazione storica e ambientale delle grotte quali segno caratterizzante dell’area
carsica, ponendosi altresì anche l’obiettivo di utilizzare le tecnologie più avanzata per
consentire se non la visita reale, quella virtuale a tutti.
Il laser scanner della Grotta Gigante è dunque un punto di partenza per una progettualità
di più ampio respiro.

Per Trieste e il territorio: un fronte mare che parla di cultura e di cinema. Il
contributo della Provincia
Avviato già nel corso del mandato precedente, sarà da completare il progetto della Casa
del Cinema, assicurando spazi adeguati alle associazioni di settore e un’ampia rete di
servizi per il cittadino.

Sport
Lo sport è deve essere valorizzato non solo ai più alti livelli, ma come momenti di
socializzazione, di formazione di un’etica che guardi al rispetto dell’avversario, occasione

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di integrazione tra generazioni e di espressione delle diversità. Particolare attenzione sarà
riservata all’educazione alla pratica sportiva misurata secondo l’età, puntando allo sport
non come agonismo esasperato, ma come valore di vita. In questo contesto si presterà
attenzione al sostegno dello sport di base e amatoriale, ad assicurare agli studenti
palestre adatte e adeguatamente attrezzate, a proporre agli anziani occasioni di cura del
corpo.
Come già avvenuto nel corso del precedente mandato ci si impegnerà a supporto dei
grandi eventi sportivi, come la Bavisela, La Barcolana, o, ancora, il Trofeo Provincia di
Trieste di corsa, la Corri Trieste, il Meeting internazionale di atletica leggere CUS, la
Mujalonga sul mar, la Settimana internazionale dei tre golfi e l’Euromarathon Capodistria-
Muggia, in quanto occasioni per far conoscere le diverse discipline nella bellissima cornice
del territorio provinciale.




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6. Una filiera per crescere assieme: istruzione, formazione e lavoro.

In questo difficile momento di crisi, la provincia ha affrontato con serietà il problema del
lavoro, della difesa dell’occupazione, del rilancio della qualità dell’offerta guardando con
attenzione anche all’inserimento delle donne, delle persone con disabilità, degli immigrati.
In una concezione più ampia che punta alla crescita del territorio nei vari campi,
demografico, economico, occupazionale e culturale, la formazione dei giovani, scolastica e
professionale, assume un ruolo determinante nell’elevazione del livello culturale delle
nuove generazioni, nella loro propensione al lavoro, nel loro orientamento verso settori ed
imprese che costituiscono la nostra economia, per favorire il successo scolastico e
professionale.


Crescere con l'istruzione e la formazione: aule e laboratori per tutti
La Provincia, in materia di formazione dei giovani, ha in primo luogo un compito
determinante per quanto attiene l’edilizia scolastica nell’ambito della programmazione
territoriale e sugli indirizzi di studio dell’offerta formativa delle scuole secondarie superiori.
Su questo versante va portata a compimento la soluzione dei problemi legati all’utilizzo di
spazi che risultano inadeguati al servizio scolastico.
Per un più razionale utilizzo delle risorse edilizie esistenti va messo a regime il sistema di
monitoraggio avviato già che, attraverso un’attenta schedatura e valutazione dello stato di
conservazione, consente la programmazione degli interventi anche al fine di ottimizzare
l’utilizzo degli spazi in considerazione delle dinamiche di iscrizione ai vari indirizzi di studio,
in questa fase in forte mutamento anche in conseguenza dell’attuazione della riforma
scolastica.
In questo campo serve uno sforzo straordinario, che non può essere affrontato con le sole
risorse della Provincia, per concludere i cantieri aperti e per avviare l’individuazioni di
nuovi spazi finalizzati alla creazione dei poli formativi, per completare l’adeguamento di
spazi ed attrezzature e strumentazioni dedicate al completamento ed al rafforzamento
della filiera formativa in campo musicale.

I cantieri
Uno dei settori più problematici tra le attribuzioni provinciali è sicuramente quello relativo
all’edilizia scolastica. L’ambito in cui si va ad operare è caratterizzato da una diversità dei
titolari degli immobili, comunque demandati alla gestione provinciale, da una rilevante
vetustà degli stessi e dall’esigenza, quindi, di interventi di stabilizzazione talora straordinari
di vasta portata, talora numerosissimi di ordinaria manutenzione.
I problemi maggiori: la quantità delle risorse necessarie; le procedure degli interventi
comunque rientranti nella disciplina delle opere pubbliche; l’urgenza delle iniziative quasi
sempre correlate ad esigenze di effettiva sicurezza dei fruitori del servizio.
L’esperienza maturata, seppur ha permesso di progettare, realizzare e concludere, ovvero
cantierizzare una considerevole mole di attività, ha altresì evidenziato come in prospettiva
la strada da percorre debba essere a lungo termine radicalmente diversa e così, come di
seguito sintetizzata, vuol costituire parte significativa dell’impegno programmatico:
     • ridefinizione dell’accordo già avviato con i rappresentanti degli studenti, per definire
         e condividere, in collaborazione anche con le Direzioni scolastiche, un percorso
         complessivo da attuare nell’arco della consigliatura teso ad una nuova proposta
         d’insieme delle esigenze qualitative, quantitative e localizzative dell’edilizia
         scolastica;


                                                28
•   definizione, sulla base del quadro conoscitivo acquisito dagli Uffici ed in relazione
       alle esigenze che emergeranno dalla richiamata proposta, di un protocollo d’intesa
       con l’Amministrazione regionale che individui le necessarie localizzazioni di nuovi
       poli scolastici e/o di rigenerazione di alcuni di quelli esistenti e ne definisca le fasi
       realizzative e le coperture finanziarie, accompagnando l’insieme progettuale con un
       programma di interventi temporanei sull’attuale patrimonio, che ne permetta
       l’utilizzo provvisorio e la conseguente dismissione.

E’ un impegno forte, ma che ci sentiamo di assumere nei confronti dei nostri giovani.

Si darà dunque continuità al processo di pianificazione destinato a perseguire la
valorizzazione degli immobili scolastici di proprietà della Provincia, promuovendone la
massima funzionalità, anche grazie al completamento della certificazione antincendio.
In questo contesto sarà attivato un sistema di manutenzione programmata con Global
Service al fine di agevolare la rapidità degli interventi e individuare delle economie di
scala.


Il Centro servizi provinciale
Attivato con il supporto dell’Amministrazione regionale è un punto di riferimento nell’ambito
del processo di riforma scolastica nella promozione delle “buone pratiche” e nello sviluppo
dell’Osservatorio sulla scolarità che dovrà in primo luogo prevedere una lettura dei dati
riferiti alle iscrizioni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado ed alle qualifiche di
base nella formazione professionale per seguire le dinamiche legate all’assolvimento
dell’obbligo scolastico e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, contrastare
l’abbandono scolastico, facilitare l’integrazione di allievi in situazione di handicap, nonché
valutare l’efficacia delle azioni di orientamento informativo rivolte alle famiglie ed agli
studenti.
Oltre a confermare la prosecuzione delle iniziative già avviate quali l’area web plurilingue
che dà una panoramica completa, dalle scuole dell’infanzia ai licei, di tutti gli istituti
scolastici presenti sul territorio o l’iniziativa “Io ne so di più”, giornata di orientamento
informativo rivolto agli studenti delle scuole medie e alle loro famiglie che ha lo scopo di
dare informazioni utili sulla scelta del percorso di studi, che va dalla presentazione
dell’offerta formativa presente sul territorio ad alcune informazioni utili sulle dinamiche del
mercato del lavoro locale, saranno avviate nuove iniziative per rafforzare nelle famiglie gli
elementi di conoscenza per una scelta consapevole e la promozione di progetti utili a
potenziare e valorizzare la specificità dell’offerta formativa delle istituti superiori.
In collaborazione con i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e delle scuole superiori,
sarà avviato con alcuni istituti comprensivi un progetto pilota che migliori la diffusione
dell’informazione utile alla scelta scolastica e formativa alle famiglie a partire dalle classi
seconde medie.
Per aumentare la conoscenza e valorizzare la specificità dell’area tecnica e professionale
saranno promossi progetti di rete tra più istituti oltre che mettere in atto strumenti che
promuovano e favoriscano l’alternanza scuola–lavoro in collaborazione con le realtà
economiche e produttive del territorio e con gli ordini professionali.
Analoga valorizzazione è prevista attraverso progetti promossi in collaborazione con gli
istituti scolastici, sempre in una logica di rete sui vari filoni di intervento che potenzino
l’offerta formativa delle scuole evitando la sovrapposizione degli interventi: il progetto in
collaborazione con il FAI per gli apprendisti ciceroni, i laboratori sulle tematiche inerenti lo
sviluppo sostenibile, la divulgazione scientifica, lo sviluppo delle capacità analitiche e
critiche con il laboratorio di scrittura giornalistica, l’approfondimento sulla storia

                                               29
contemporanea attraverso video storici, documentari ed incontri con esperti , con
approfondimenti specifici sulla storia locale, sulla conquista dei diritti civili, in ambito
lavorativo, nella parità di genere, nelle pari opportunità per promuovere una cultura basata
sui valori della pace e dell’eguaglianza.

Il diritto allo studio e l’integrazione
Per garantire il diritto allo studio la Provincia intende potenziare gli strumenti di intervento
di sostegno economico delle famiglie e di qualificazione dei servizi potenziando lo
strumento delle borse di studio in aggiunta alla fornitura semigratuita dei libri di testo, al
supporto al trasporto ed al turismo scolastico oltre a favorire progetti per l’integrazione
scolastica ed il contrasto ai fenomeni di bullismo, uso ed abuso di sostanze, ecc.

La formazione degli adulti
Oltre all’assegnazione delle borse di studio agli studenti/lavoratori dei corsi serali degli
istituti superiori ed a quelli frequentanti ed a quelli frequentanti i CTP e la scuola
carceraria, la Provincia intende collaborare con i Centri di educazione degli adulti, la
Prefettura i gli sportelli informativi al fine di aumentare i fruitori dei corsi di italiano per
stranieri che in possesso delle conseguenti certificazioni potranno essere inseriti in modo
più consapevole nel tessuto sociale ed economico del territorio.
Per quanto riguarda il complesso della popolazione andrà potenziata l’offerta formativa
nelle lingue e nell’informatica.


                Spazi di dialogo: studiare sempre meglio
                Si confermano gli incontri con i Dirigenti scolastici e con la
                Consulta degli studenti quali preziose occasioni di
                confronto sui temi di diversa natura.


Crescere con il lavoro
Nell’ambito dei compiti istituzionali in materia di lavoro il prossimo mandato dovrà
caratterizzarsi sempre più per l’esercizio da parte della Provincia di un forte ruolo di
governance in sinergia ed in concertazione con tutti i soggetti del territorio portatori di
interesse su queste materie per il rafforzamento della rete già esistente in cui la Provincia
possa svolgere il ruolo di punto di riferimento.

Le attuali carenze normative regionali, che hanno trasferito in maniera frammentata e
parziale le competenze non consentono di proporre un programma integrato
dell’istruzione, della formazione professionale, dell’orientamento e delle politiche del
lavoro, strumento che sarebbe particolarmente utile per affrontare la grave crisi economica
ed occupazionale che stiamo vivendo a partire dalla seconda metà del 2008 e per
proporre un Piano di politiche attive del lavoro per attraversare la crisi, salvaguardando le
capacità produttive e professionali, l’occupazione, la competitività e la sicurezza sociale.

Le attuali condizioni socio-economiche, ancora incerte, suggeriscono l’opportunità di
realizzare un programma ponte di breve/medio termine, che andrà verificato
periodicamente, che guidi gli interventi nella fase ancora acuta della crisi sotto il profilo
occupazionale e che sotto il profilo di servizi al sistema delle imprese sia di anticipazione e
accompagnamento alla auspicata ripresa.



                                              30
Per rispondere a questa esigenza è necessario:
   • tutelare l’inserimento, la permanenza e l’adattabilità dei lavoratori nel mercato del
       lavoro, con particolare attenzione a quelli deboli, maggiormente a rischio e coinvolti
       dai processi di crisi e ristrutturazioni aziendali;

   •   rispondere ai fabbisogni formativi dei giovani per facilitare i processi di transizione
       verso un mercato del lavoro più complesso e difficile, e promuovere l’occupabilità di
       giovani ed adulti in cerca di prima o nuova occupazione;

   •   assicurare e promuovere ulteriormente le prestazioni offerte dal sistema dei servizi
       pubblici per l’impiego con l’obiettivo di favorire il reinserimento professionale dei
       lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali o espulsi dal mercato del lavoro con
       particolare attenzione ai disoccupati di lunga durata;

   •   potenziare ulteriormente la rete per favorire l’integrazione tra politiche sociali
       (erogate in particolare dai Comuni), le politiche formative (in raccordo con gli Enti di
       formazione) e quelle del lavoro.

Accanto a questi obiettivi è necessario rafforzare le azioni di orientamento sia attraverso i
colloqui individuali sia attraverso attività laboratoriali di gruppo, tanto presso il Centro per
l’impiego quanto nell’ambito delle varie manifestazioni pubbliche da attuare in sinergia con
diversi Enti (Scuole, Università, Camera di commercio, ecc..) e, pur non essendo di stretta
e diretta competenza della Provincia, sostenere la qualificazione e la competitività delle
imprese, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese a sostegno dei processi
di innovazione e di adeguamento ai cambiamenti in atto nei sistemi economici e produttivi.


Pertanto gli obiettivi strategici della Provincia di Trieste, da perseguire per il prossimo
mandato e fino al perdurare della crisi, saranno:

   •   favorire la ripresa nel territorio provinciale e la difesa dei livelli occupazionali
       investendo sulle competenze e la adattabilità dei lavoratori con particolare
       riferimento ai soggetti deboli sul mercato del lavoro utilizzando a questo scopo le
       risorse del Fondo Sociale Europeo finalizzate all’attivazione di percorsi formativi e
       work experience, lo strumento delle Borse lavoro che si rivolge ai soggetti più
       svantaggiati, i progetti per i lavori di pubblica utilità;

   •   sostenere l’ingresso o il reingresso al lavoro dei giovani, delle donne, dei lavoratori
       espulsi, specie over 45, potenziando e integrando gli strumenti di politica del lavoro,
       rafforzando gli interventi mirati di accompagnamento all’inserimento lavorativo e
       favorendo il conseguimento dei livelli di competenza per la transizione al lavoro; in
       questa logica vanno tutte le iniziative rivolte ai giovani: lo Sportello Infolavoro rivolto
       ai giovani studenti universitari sito presso l’ERDISU, le azioni per favorire
       l’imprenditoria giovanile, le Borse di studio per la riqualificazione dei giovani
       laureati, l’avvio di un rapporto di convenzione con il servizio di orientamento
       dell’Università, la creazione dell’Osservatorio per l’imprenditorialità giovanile per
       rilevare l’interesse e l’attitudine dei giovani verso l’imprenditoria, i progetti specifici
       dedicati all’incremento ed alla valorizzazione del lavoro delle donne, i tirocini
       formativi attivati quale ente promotore;



                                               31
•   sviluppare la qualità e l’efficacia del sistema provinciale dei servizi per l’impiego
       mirando alla qualificazione dei servizi dedicati alla presa in carico del lavoratore,
       dati gli aumentati flussi di utenza e, a fronte del forte calo della domanda di lavoro,
       dovranno essere potenziati l’efficacia e la qualità dei servizi d’incrocio
       domanda/offerta di lavoro e di preselezione; in particolare si dovrà agire per
       potenziare i servizi rivolti ai datori di lavoro e il rapporto di collaborazione e sinergia
       tra il sistema delle imprese e i servizi pubblici per l’impiego nella prospettiva di un
       sistema integrato pubblico/provato; inoltre dovranno essere monitorate attraverso
       una rilevazione più puntuale le richieste di professionalità insoddisfatte e dei
       fabbisogni formativi legati a profili professionali specifici ed innovativi verso i quali
       orientare i giovani o riorientare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro;

   •   individuare azioni integrate con le politiche pubbliche, della Regione, dei Comuni ed
       in particolare con l’Area di Ricerca, di sostegno allo sviluppo locale o di incentivo
       alle imprese, c, con particolare riguardo a quelle che si rivolgono a nuovi bacini di
       impiego (vedi ad esempio i green jobs) e allo sviluppo dei settori innovativi o
       tecnologicamente avanzati, integrando maggiormente le azioni di sostegno allo
       sviluppo locale con quelle di orientamento lavorativo con lo scopo di sostenere e
       anticipare la ripresa economico/occupazionale del territorio.

Per conseguire questi risultati si procederà inoltre a pianificare la realizzazione di un
portale interattivo dedicato al lavoro, a potenziare l’utilizzo della piattaforma e-learning
avviata con il progetto DIONE, a programmare una rete di comunicazione costante anche
con l’invio di informative periodiche di interesse delle aziende, a potenziare lo Sportello
Azienda sito presso l’EZIT, ad implementare l’operatività dei protocolli già attivati per
rafforzare il raccordo con gli altri soggetti pubblici e privati, a rendere più fruibile i servizi
erogati dal Centro per l’impiego migliorandone la qualità e riducendo i tempi medi di
attesa, verrà inoltre valutata la possibilità di aprire una sede decentrata del Centro per
l’impiego per ridistribuire i flussi di utenza oggi tutti concentrati in un unico Centro,
unificare in un’unica direzione il servizio conflitti ed Immigrazione, ferma restando
l’operatività dello Sportello unico presso la Prefettura.


                 Spazi di dialogo: confrontarsi per progettare soluzioni
                 Saranno confermati gli incontri periodici con le
                 organizzazioni sindacali e con le associazioni di categoria
                 per condividere strategie e proporre soluzioni di sistema.
                 Saranno avviati momenti di confronto anche con gli ordini
                 professionali attualmente non coinvolti e con le agenzie di
                 somministrazione accreditate al fine di favorire
                 l’occupazione.


Le politiche d’inclusione sociale
L’obiettivo è quello di mantenere elevati livelli di inclusione sociale, contrastando le
discriminazioni nel mercato del lavoro che possono essere accentuate dalla crisi
economica e occupazionale sviluppando dei percorsi di integrazione.
Oltre a potenziare i servizi di presa in carico personalizzata del collocamento mirato per
incrementare la qualità e la tenuta occupazionale, sarà necessario incrementare l’attività di
incrocio domanda/offerta di lavoro e di tirocini formativi volti all’acquisizione di nuove
competenze professionali favorendo l’assunzione al termine del periodo di stage,

                                               32
rafforzare la convenzione con il Servizio Inserimento Lavorativo del Comune di Trieste per
la presa in carico dei soggetti con disabilità complesse.

Proseguire, dati gli importanti risultati già raggiunti, con il progetto “Avere meno di 15
dipendenti non è più un handicap” che finalizza gli incentivi per le assunzioni di lavoratori
disabili da parte di aziende che non rientrano nell’obbligo di assunzione.
Attraverso la rete già esistente con i servizi sociali dei comuni e con l’Azienda sanitaria per
i servizi territoriali sarà proposta una nuova azione che promuova la transizione al lavoro
dei giovani disabili prevedendo azioni di orientamento, tirocini ed accompagnamenti
personalizzati.

Si propone inoltre di programmare, in collaborazione con la Caritas, servizi specifici per le
categorie deboli e svantaggiate, allo scopo di facilitarne l’integrazione socio-lavorativa; gli
interventi potranno essere rivolti a migranti, carcerati ed ex carcerati, persone in fase di
recupero da dipendenze, nonché soggetti appartenenti alle nuove povertà.


Il potenziamento degli sportelli assistenti familiari
La Provincia ritiene importante che il servizio gratuito offerto presso i tre sportelli
attualmente operativi presso il Centro per l’impiego e presso i comuni di Muggia e Duino-
Aurisina possa proseguire aiutando le famiglie a trovare la figura professionale più idonea
nell’ambito del lavoro domestico (assistenti familiari, collaboratori domestici, baby-sitter,
istitutori), assistendola nella stipula del contratto di lavoro ed in tutti gli adempimenti
amministrativi necessari.


Le priorità trasversali
Tenendo conto anche delle indicazioni derivanti dagli obiettivi comunitari, le priorità
trasversali possono esser riassunte nel seguenti quattro punti:

   •   pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione ed alla permanenza nel
       mercato del lavoro per prevenire le discriminazioni di genere nell’accesso al lavoro,
       per sostenere le donne nelle fasi di sospensione dal lavoro o per favorire il
       reingresso nel mercato al lavoro, specie per quelle a bassa qualificazione;
   •   interculturalità come leva per poter coniugare sviluppo economico e coesione
       sociale rivolta a quei cittadini stranieri che a loro volta sono toccati dalla
       disoccupazione, avendo come obiettivo di salvaguardare i livelli di integrazione e
       inclusione sociale presenti nel nostro territorio che sono essenziali per
       un’equilibrata convivenza; si favorirà pertanto l’accesso dei cittadini stranieri alle
       diverse opportunità offerte dal sistema, fruendo di supporti per l’alfabetizzazione,
       per il sostegno linguistico e per la valorizzazione del lavoro straniero che permane
       come valore strutturale dello sviluppo economico;
   •   potenziamento ed all’amplificazione dell’impatto degli interventi stessi sui diversi
       contesti e gruppi target, consolidando le procedure di concertazione sociale e
       coordinamento istituzionale, anche attuando accordi tematici sulla crisi;
   •   attuazione degli interventi secondo una logica di integrazione tra diverse politiche e
       strumenti finanziari, in modo da contribuire in modo più efficiente alle politiche di
       contrasto alla crisi, accentuando la logica dello sviluppo territoriale ed avendo
       particolare attenzione alla creazione di imprese innovative e di nuovi bacini di
       impiego.


                                              33
7. Dinamismo per crescere al centro dell’Europa


Politiche Comunitarie e Transfrontaliere
Si porteranno a compimento i progetti strategici e standard del programma ITA-SLO
2007/2013, curando al contempo la predisposizione di quelli cross-border 2007/2013.
Grazie all’Ufficio Affari comunitari attivato in seno all’Amministrazione, si potrà seguire fin
nel dettaglio e assicurando al territorio momenti di ascolto e condivisione, anche la
pianificazione delle azioni per prossimo programma transfrontaliero ITA-SLO 2014/2020.
Sarà rilevante anche seguire i processi d’integrazione europea in particolare della Croazia
la cui entrata in UE consentirà di certo l’attivazione di altre importanti opportunità.


                Spazi di dialogo: progettare condividendo
                Per le politiche e le azioni specificatamente
                “transfrontaliere” si intendono attivare periodici incontri con
                i Sindaci dei Comuni della provincia e delle aree limitrofe,
                con diversi portatori di interesse e con le istituzioni della
                vicina Repubblica di Slovenia.
                In questo contesto andranno intensificati anche i rapporti
                con la minoranza italiana in Slovenia e Croazia.




                                              34
Rapporto con le realtà economiche
La ristretta configurazione territoriale, le problematiche per troppo tempo trascurate in
ordine ai siti inquinati, le diverse visioni pianificatorie, superate solo nel recente passato da
una convergenza tra gli strumenti dei piani regolatori comunale e dell’area portuale, hanno
creato e radicato reali incertezze nel tessuto produttivo locale, negando agli operatori un
doveroso sviluppo delle relative attività economiche, sia per quanto concerne quelle già
presenti sul territorio, sia per quelle che qui avrebbero potuto ipotizzare di insediarsi.

L’amministrazione ha ritenuto sempre di porsi in modo collaborativo con le altre Istituzioni
nella ricerca di una indispensabile condivisione, aldilà di ogni appartenenza politica; ma è
indubbio che la politica nel suo complesso non ha saputo adeguatamente affrontare e
risolvere questa rilevante questione, tanto più grave in quanto ostativa allo sviluppo
generale del territorio.

In questo quadro, nella consapevolezza dei reali problemi di certo accentuati dal perdurare
di una crisi economica ancora significativa, l’impegno nei confronti di quanti operano sul
territorio è quello di ricercare, in un confronto serrato con le altre Istituzioni e le categorie,
un’efficace e coordinata strategia di sviluppo, da condividersi sia sul medio che sul lungo
periodo, dettando anche i tempi e gli impegni reciproci per il concretizzarsi del percorso
individuato.

Progetto di sviluppo, tempi di realizzazione, semplificazione e celerità negli atti di
spettanza del pubblico sono elementi indispensabili nella definizione delle scelte aziendali.
L’impegno futuro è di affiancamento alle imprese nell’ottica del “non più sole”, è di
sollecitazione e sprone rispetto a se stessa ed alle altre Istituzioni.

                 Spazi di dialogo: costruire assieme lo sviluppo
                 Per affrontare adeguatamente e capillarmente le
                 prospettive di sviluppo sulle quali l’intero territorio si può
                 catalizzare, si prevede l’apertura di una tavolo operativo
                 politico-tecnico permanente.




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Bassaporopat programma 2011-2016

  • 1. 1
  • 2. Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste Programma di sviluppo per la provincia di Trieste 2011-2016 Valori, strategie e risultati da consolidare e far crescere. Questo programma nasce da un’esperienza. Matura dalle azioni sviluppate nel quinquennio 2006-2011 e raccoglie, dal territorio, nuovi suggerimenti, proposte e indicazioni. Tanti i soggetti protagonisti di questo percorso di ascolto: i sindaci, le istituzioni, le categorie e le associazioni, i sindacati e, naturalmente, i cittadini che studiano, lavorano e vivono in questa provincia. Le linee di governo descritte in queste pagine tengono conto delle loro prospettive e aspettative, propongono azioni concrete e solide per dare risposte chiare a problemi e bisogni reali. E’ un programma che parla non di promesse generali ma di impegni precisi, con obiettivi puntuali molti dei quali frutto del percorso già fatto in questi primi cinque anni. E’ un programma “pulito”, senza protagonismi ma tutto votato a descrivere la possibile provincia di domani, piccola, unica, importante. Per migliorare ancora è stato necessario pensare, dunque, ad azioni sempre più trasversali, prevedere un monitoraggio costante per riorientare il quadro pianificatorio di governo rispetto un contesto in rapida evoluzione, assicurare azioni che portino a una crescita armonica di tutte le componenti del territorio, promuovere la tutela dell’ambiente per valorizzarne le caratteristiche, progettare una provincia sempre più al centro dell’Europa. Obiettivi chiari e complessi al contempo che necessitano del contributo di tutti, italiani, sloveni, membri delle tante comunità che hanno saputo e sapranno rendere questo territorio europeo, dinamico, portatore di quei valori di convivenza, rispetto, rigore e coraggio che possono farci guardare avanti con orgoglio. Un lavoro intenso che punta a superare resistenze, a denunciare ogni ostruzionismo di posizione, a rispondere con i fatti a vetusti luoghi comuni per riconoscere a Trieste, Muggia, San Dorligo della Valle/Dolina, Monrupino/Repentabor, Sgonico/Zgonik, Duino Aurisina/Devin-Nabrežina, centralità all’interno del quadro europeo. Il territorio richiede velocità di decisioni e di realizzazione per guardare a uno sviluppo complessivo che ne premi le specificità intese come risorse per il futuro. Innovare significa orientarsi al domani forti del proprio passato. Devono nascere con questo approccio i progetti concreti dei prossimi anni; costruiti rielaborando la nostra identità, quella identità che ci rappresenta al meglio e di cui andiamo fieri, quella unicità nella quale riconoscerci per costruire le strategie e vincere le sfide. 2
  • 3. Maggiore integrazione dunque. Economia, infrastrutture, innovazione tecnologica e ambientale, cultura, non devono essere un mix indistinto e casuale, ma un mosaico armonico che consenta una crescita integrata, possibile e sostenibile. Per essere protagonisti di questo cambiamento l’istituzione sempre più deve intensificare il dialogo con il sistema formativo e della ricerca, sostenerlo presso i livelli istituzionali superiori promuovendo ed agevolando l’incontro e il trasferimento tecnologico verso il mondo dell’impresa. Deve rivedere le procedure per le autorizzazioni, permessi e certificati facilitando l’accesso, il controllo, l’accompagnamento. Deve valorizzare, attraverso opportune sinergie, le specificità di questo territorio, dai prodotti agroalimentari alla cultura, all’ambiente. Al centro di tutto la “cittadinanza” come risorsa. Il dialogo come metodo di lavoro per scegliere rapidamente e nell’interesse della collettività. Un impegno costante per un cambiamento culturale orientato alla cura delle relazioni – interne ed esterne – che consenta di fare sintesi. Questo programma concretizza più di un’idea, dimostra che esiste ancora un’etica pubblica fatta di responsabilità, senso delle istituzioni, competenza e onestà, ma – soprattutto - coerenza tra doveri e comportamenti. Di tutto ciò c’è assoluto bisogno: per vincere e governare efficacemente questo territorio portando a termine i tanti progetti avviati, sostenendo nuove iniziative, valorizzando la partecipazione dei cittadini. Questo il mio impegno per la nostra provincia Maria Teresa Bassa Poropat 3
  • 4. Un programma in sette punti 1. Dialogare con il territorio per crescere assieme • L’ascolto del territorio, il confronto sistematico, un controllo costante per una rendicontazione chiara e trasparente, un impegno per il riassetto della struttura. 2. Un territorio fatto di persone. • Un accesso ai servizi per tutti più semplice, trasporti e viabilità per rispondere ai diversi bisogni di mobilità, un articolato welfare di prossimità che garantisca la libertà dell’autonomia e i diritti. 3. Sostenibilità, lo sviluppo possibile a garanzia delle future generazioni. • Un ambiente tutelato e sicuro in cui si dia sostegno all’innovazione aperta e partecipata che faccia esprimere al meglio anche le potenzialità delle aziende, dove l’inquinamento di tante aree non sia un problema da rimuovere ma da risolvere. Accanto a una rete di trasporti e una viabilità che rispettino l’ambiente e facilitino scambi, transiti e crescita economica. 4. “Unicità”, una ricchezza da tutelare e promuovere. • Molte sono le potenzialità di questo territorio che rappresentano i punti di forza della crescita: sviluppo sostenibile del Carso, integrato con tutto l’ambito transfrontaliero, attraverso la valorizzazione delle peculiarità esistenti sotto il profilo naturalistico, turistico, culturale nel rispetto del territorio, delle sue tradizioni e produzioni tipiche. 5. Una cultura dalle tante voci. • La diversità è una ricchezza, il territorio va valorizzato complessivamente, con le sue peculiarità, tradizioni e sensibilità. Gli spazi, quelli che da sempre sono luoghi di socializzazione, vanno promossi, restituiti alla collettività, aperti perché lo stare assieme diventi un piacere. Così lo sport, in un contesto culturale dove il benessere del corpo e non solo la competizione agonistica sono da sempre elemento culturale. 6. Una filiera per crescere assieme: istruzione, formazione e lavoro. • In questo difficile momento di crisi, la provincia ha affrontato con serietà il problema del lavoro, della difesa dell’occupazione, del rilancio della qualità dell’offerta guardando con attenzione anche all’inserimento delle donne, delle persone con disabilità, degli immigrati. 7. Dinamismo per crescere al centro dell’Europa • Un territorio che sappia dialogare ed essere protagonista dell’Europa allargata. 4
  • 5. 1. Dialogare con il territorio per crescere assieme Per assicurare un’azione orientata a far crescere complessivamente il territorio di riferimento è necessario garantire la più ampia partecipazione alle attività di pianificazione, riconoscendo, parallelamente, ai principi di trasparenza e rendicontazione, un ruolo centrale. Spazi di dialogo: la comunità e la sua rappresentanza La partecipazione: ascolto, monitoraggio e rendicontazione periodica Per divenire sempre più una Provincia a servizio della collettività, è necessario implementare le occasioni di confronto con il territorio, sistematizzando le modalità di attuazione di incontri periodici con i portatori di interesse al fine di informare e, se necessario, riorientare le azioni messe in campo. Per facilitare questo processo sarà necessaria una modifica statutaria, da assumere ad avvio di consigliatura, che renda istituzionalmente più pregnante l’attività della Conferenza dei Sindaci quale organo deputato a trasmettere una visione complessiva del territorio partecipando fattivamente al governo dello stesso nel rispetto delle specifiche competenze. Sulla scorta dell’esperienza maturata con la realizzazione del “Bilancio di mandato”, verrà presentato pubblicamente e annualmente, in concomitanza con l’approvazione del Bilancio consuntivo, il rendiconto sulle attività svolte e sullo stato di avanzamento dei progetti pluriennali. I documenti di rendicontazione complessivi saranno a disposizione dei cittadini sul sito dell’Amministrazione. Parallelamente, nel favorire tutti i processi di trasparenza, on line, settore per settore, saranno evidenziati i maggiori progetti in corso e aggiornato il complesso sistema degli Osservatori. Essere cittadini: educare alla partecipazione Attivare percorsi di partecipazione come metodo di lavoro costante, significa condividere con i cittadini un percorso di informazione nel quale alla responsabilità della scelta, che rimane in capo all’Ente, si unisce la responsabilità del confronto. Saranno organizzati accanto alle occasioni di confronto pubblico, delle sessioni/convegni informativi per consentire ai cittadini di accostarsi meglio, più informati e preparati ai vari temi, dall’ambiente, alle riforme istituzionali, al welfare. Su temi specifici legati allo sviluppo del territorio e all’attualità, si farà anche ricorso alla distribuzione di questionari per raccogliere pareri e suggerimenti direttamente dai cittadini. 5
  • 6. Due Province con molte affinità Saranno previsti anche appuntamenti con la Provincia di Gorizia per concertare assieme non solo azioni di settore già ora in essere, ma politiche per il territorio di più ampio e articolato respiro. Dialogare con Parallelamente saranno istituiti anche costanti appuntamenti con i sindaci dei comuni confinari per integrare, ove consentito dalla normativa, azioni d’interesse transfrontaliero. Si tratta di ampliare quanto già promosso in sede di programmazione europea, in particolare con riferimento ad alcune iniziative di trasporto pubblico. Il ruolo della Provincia nel sistema regionale Ridefinizione, in collaborazione con UPI, del ruolo proprio della Provincia in particolare in talune materie che possono trovare, al livello di area vasta, la miglior tutela dei cittadini (gestione integrata delle acque, dei rifiuti e delle emissioni in atmosfera, tutela generale dell’ambiente e promozione dello sviluppo ecosostenibile e delle energie alternative). Sul piano delle più ampie strategie a lungo termine, sarà necessario impostare un’analisi e seria valutazione, attraverso un percorso da condividersi con i Comuni, di una diversa forma giuridica e/o dimensionamento istituzionale dell’Ente, tale da garantire equa rappresentanza a tutti gli enti pubblici territoriali, oggi condizionati dalla forte presenza del Comune capoluogo. Pur riconoscendo centralità alla città di Trieste, è evidente che per specifico ruolo all’interno del sistema delle autonomie, la Provincia è chiamata a rappresentare, tutelare e valorizzare l’intera organizzazione territoriale. Un territorio più ampio, la presenza di un numero maggiore di Comuni anche rilevanti, l’unicità degli interessi da condividere e tutelare, anche rispetto a realtà forti come quella udinese e pordenonese, permetterebbe il riequilibrio istituzionale dell’intera realtà regionale. E’ un processo articolato che va promosso e analizzato in sinergia con la Provincia di Gorizia. Il federalismo fiscale Sarà attivato con la Regione un confronto volto all’attuazione di un federalismo fiscale reale e non solo di facciata, con effettivo trasferimento all’Ente provinciale di compartecipazioni in percentuale di tributi preindividuati rispetto a quelli oggetto di trasferimento Stato-Regione, con conseguente responsabilizzazione dell’Ente medesimo sia in ordine al relativo utilizzo, sia in ordine al trend finanziario dei singoli trasferimenti. Questo percorso permetterebbe di dare nuovo impulso alla specialità regionale in un momento in cui il federalismo delle Regioni ordinarie sembra ridurne sostanzialmente gli effetti. L’organizzazione interna: il sistema degli indirizzi e quello della gestione Alla luce dell’esperienza maturata e in considerazione anche dell’intervenuta riduzione del numero degli Assessori, con ampliamento quindi dei rispettivi settori operativi, si provvederà all’avvio immediato della riorganizzazione strutturale dell’Ente, finalizzandola anche a supportare, con costante periodicità, l’aggiornamento del sistema di rendicontazione. In particolare le deleghe dovranno corrispondere a settori omogenei e legati tra loro in modo armonico e chiaro nell’ottica di uno sviluppo per “filiere”. Un sistema che faciliterà il 6
  • 7. governo delle azioni trasversali a diverse competenze, agevolando anche la distribuzione delle funzioni nell’ambito dell’assetto tecnico-gestionale. Infine l’impegno è valorizzare e far crescere le risorse umane della Provincia: un patrimonio su cui investire. Il tutto nell’ottica di una concreta semplificazione a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Monitorarsi per crescere: controllo di gestione, statistica, osservatori Qualsiasi azione, per essere efficace, deve partire da dati certi. Dal monitoraggio delle scuole al rilevamento demografico, da politiche di sviluppo economico a quelle specificatamente rivolte al turismo, per non parlare dell’osservatorio sull’immigrazione, delle politiche a favore delle aziende o altri aspetti dell’azione amministrativa richiedono una solida base statistica e di analisi, cui si deve accompagnare anche un’adeguata verifica delle prestazioni che abbandoni definitivamente l’ottica del mero adempimento per farsi strumento attivo di gestione. Un settore che quindi assumerà maggiore rilevanza in futuro divenendo “servente” rispetto le altre aree e politiche grazie alla messa a disposizione di dati e report finalizzati a rendere trasparenti i percorsi attuati e consentire eventuali aggiustamenti di rotta dinnanzi al mutare dei contesti. Più prossimi a tutti Dopo un articolato lavoro di attivazione e d’implementazione di numerosi sportelli destinati ad avvicinare l’amministrazione ai cittadini, si intende procedere con un potenziamento degli stessi, confermando la presenza dello sportello presso l’URP in lingua slovena. E’ prevista anche l’attivazione di un URP “mobile” che, attraverso un mezzo attrezzato, possa portare, toccando in specifiche giornate i diversi Comuni del territorio e le periferie di Trieste, informazioni sui servizi e facilitare il contatto con tutti i cittadini, sempre e in ogni circostanza. 7
  • 8. 2. Un territorio fatto di persone Welfare La Provincia, secondo le proprie funzioni, è chiamata ad intervenire nel sistema di inclusione sociale, accompagnando i cittadini lungo l’arco della loro vita, promuovendone l’autonomia per assicurare dignità e libertà all’individuo. E’ sul miglioramento della qualità di vita che dovranno organizzarsi azioni e progetti volti a rispondere ai diversi bisogni. Sarà reso per tutti più semplice, la rete dei trasporti sarà adeguata ai diversi bisogni di mobilità, saranno implementate le attività volte a promuovere un articolato welfare di prossimità che garantisca l’integrazione, la socializzazione e il superamento del disagio. Sarà riconosciuto e valorizzato il ruolo dell’associazionismo e del volontariato. La Provincia, nel rispetto del ruolo assegnatole nel sistema regionale, continuerà a svolgere il ruolo di coordinamento e accompagnamento della programmazione locale a favore del territorio, intervenendo nell’elaborazione attuazione dei Piani di Zona e migliorando i sistemi di monitoraggio e gli osservatori per fornire strumenti sempre più aggiornati agli operatori. Lavorare per il territorio: coordinare gli interventi territoriali in una visione sovra comunale La riforma dei Servizi Sociali e la programmazione territoriale attraverso lo strumento dei Piani di Zona, che consente alle amministrazioni locali di lavorare nell’ottica della predisposizione di un piano di interventi sociali integrato insieme ad altri soggetti della comunità: volontariato, cooperative sociali, terzo settore, in un quadro organico dei Servizi presenti sul territorio, ha introdotto cambiamenti significativi per quanto attiene al ruolo della Provincia nella sua funzione di service al territorio e in particolare ai Servizi Sociali dei Comuni nella definizione del profilo di comunità e nella valutazione dei Piani. La Provincia deve svolgere un ruolo significativo nel processo pianificatorio territoriale per quanto attiene la promozione e il coordinamento delle politiche sociali, concorrendo alla programmazione degli interventi sociali dei comuni, coordinando gli interventi territoriali in una visione sovra comunale, raccogliendo dati per l’elaborazione del sistema informativo Regione/Provincia/Ambiti territoriali, procedendo attraverso studi e ricerche ad un approfondimento mirato sui fenomeni sociali più rilevanti in provincia. Cooperazione sociale Sarà ulteriormente valorizzato il ruolo della cooperazione sociale anche attraverso il ricorso ad affidamenti di servizi e lavori in esternalizzazione, curando anche la promozione di progetti in partenariato tra la Provincia e le cooperative sociali. Sarà così implementato l’intervento di questo significativo soggetto del terzo settore nell’ambito delle più ampie strategie di inclusione e di integrazione. Disabilità Per pianificare adeguatamente le azioni volte alle persone di diversa abilità, si realizzerà un’apposita struttura dedicata al tema, cui spetterà il coordinamento delle diverse azioni promosse dall’ente direttamente o realizzate all’interno dei Piani di zona dai vari Comuni. In questo modo potranno esser messe in rete tutti i progetti destinati a supportare 8
  • 9. l’autonomia e il sostegno dal lavoro alla mobilità pubblica e privata, dall’assistenza di supporto allo svago, dalle proposte abitative allo sport. In questo contesto saranno implementati i progetti già avviati e dedicati all’integrazione, alla mobilità e all’autonomia delle persone disabili. In particolare si ritiene importante proseguire nelle attività/interventi che mirano a migliorare la possibilità per le persone disabili “di spostarsi” nel territorio provinciale senza incontrare eccessive difficoltà, come pure proseguire nella promozione/incentivazione di progetti che mirano all’autonomia abitativa. Gli strumenti della pianificazione: gli osservatori Per favorire e supportare un processo di pianificazione sociale che tenga conto degli effettivi bisogni e delle nuove emergenze è necessario valorizzare e ulteriormente potenziare gli Osservatori (Politiche Sociali e Nuove Povertà - Cooperazione Sociale - Infanzia adolescenza - immigrazione.). Un miglioramento dell’offerta che consentirà ai Comuni, all’Azienda Sanitaria, al privato sociale di meglio programmare le azioni, utilizzando in modo funzionale, efficiente ed efficace le risorse economiche e le professionalità del settore. “Argento vivo in provincia”: una rete a favore degli anziani Dopo le positive esperienze maturate negli anni passati con il supporto dell’associazionismo e del volontariato, saranno implementati tutte quelle azioni che possano favorire la mobilità e la partecipazione/socializzazione delle persone anziane del territorio della provincia di Trieste. In particolare sarà sviluppato il progetto “Argento vivo in provincia” per consentire a molti anziani di partecipare ad eventi articolati in tutto il territorio provinciale e in più occasioni di festiva socialità, contrastandone così l’isolamento. I Genitori per i genitori: supportare percorsi di partecipazione e condivisione In questo contesto sarà implementata l’attività progettuale recentemente avviata e volta a sostenere e promuovere la genitorialità attraverso azioni di welfare di comunità. Realizzata con la collaborazione delle realtà associative attive sul territorio, è un supporto per dare risposte alla volontà di aggregazione, condivisione e partecipazione dei genitori. Le informazioni assicurate riguardano temi diversi, dalle modalità da seguire per creare un gruppo informale, un'associazione, un comitato genitori, una banca del tempo, alle procedure per aderire ad una iniziativa o partecipare ad un bando pubblico. Un supporto volto a promuovere dei momenti di incontro su determinate tematiche, conoscere servizi e proposte che il territorio offre a genitori e bambini, incontrare e costruire reti con altri genitori e gruppi di genitori. Per affrontare assieme il disagio economico La nostra provincia gode di un reddito medio procapite di buon livello, ciononostante numerosi sono i concittadini che vivono in condizioni di disagio economico, fino a raggiungere anche la soglia di povertà. Una situazione che colpisce in particolare gli anziani, i disabili, le donne, le persone sole, ma che, con il perdurare della crisi, tocca anche le famiglie, specie se monoreddito. Continuando quanto già impostato negli anni precedenti si darà ulteriore impulso a progetti come il riuso di alimentari in scadenza, con la collaborazione della Comunità di San 9
  • 10. Martino al Campo e della Caritas di Trieste, il progetto di microcredito e sostegno alle famiglie con difficoltà finanziarie, il sostegno degli inquilini dell’ATER che, rimasti privi di occupazione, a causa della crisi hanno difficoltà nel pagamento del canone, il sostegno alle famiglie per l’utilizzo del trasporto pubblico locale. Per le famiglie e i giovani verso i quali bisogna mettere in campo azioni d’inclusione che evitino ogni svantaggio a partire dal mondo della scuola, sarà anche favorito l’accesso alla rete dei servizi e a forme di supporto anche non istituzionale, seguendo l’esperienza di “rete” già maturata con “Argento vivo”. Includere per crescere assieme Viene confermato l’obiettivo di mantenere elevati livelli di inclusione sociale, contrastando le discriminazioni nel mercato del lavoro che possono essere accentuate dalla crisi economica e occupazionale. Inoltre saranno ulteriormente promosse e implementate le attività rivolte alle persone immigrate attraverso la messa in rete e la valorizzazione dei servizi territoriali informativi presenti con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia anche per favorire lo sviluppo di processi partecipativi tramite l’ottimizzazione dell’accesso all’informazione, quale strategia per accrescere la capacità di azione e di soluzione dei problemi delle persone straniere, con beneficio della cultura della convivenza, e per contrastare la produzione di situazioni di disagio ed esclusione sociale. Spazi di dialogo: intervenire in un’ottica di rete Numerose sono state le occasioni di confronto con i diversi soggetti impegnati nel settore del welfare, siano stati essi istituzionali o rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato. Appare tuttavia necessario organizzare dei momenti sistematici di confronto che possano contribuire non tanto a consolidare la rete di solidarietà, ma a far dialogare le strategie pensate in ambito sociale con altre azioni programmate in settori in apparenza diversi. Molto sarà già fatto grazie all’ufficio trasversale dedicato alla disabilità, ma non di meno pare utile ragionare in un’ottica di sistema allargato anche sugli altri fronti. Una giornata intera ogni tre mesi sarà dedicata alle tematiche che riguardano anziani, disabili, persone in difficoltà, famiglie per aiutare l’amministrazione ad accompagnare effettivamente i cittadini nell’arco della loro vita individuale, lavorativa, sociale, di relazione. I giovani: un futuro in crescita Negli anni passati, anche in relazione alle funzioni assegnate alla Province dalla Regione, sono state avviate molte azioni a favore dei giovani. Oggi quelle attività non solo vanno ampliate, ma innovate. Le politiche giovanili costituiranno un importante campo d’azione della nuova amministrazione provinciale: un cantiere sempre aperto e in costante aggiornamento, un laboratorio sperimentale per favorire lo sviluppo delle attività dei più giovani supportandone la progettazione, sostenendo lo spirito d’intraprendenza affrontando, al contempo, il disagio e svantaggio con mezzi e politiche adeguate. 10
  • 11. Spazi di aggregazione e forum giovani L’Amministrazione ha già previsto, negli spazi al piano terreno della sede principale, la realizzazione in tempi stretti di uno spazio da dedicare al Forum giovani più ampio di quello da poco attivato. Un’azione tuttavia non sufficiente per venire incontro alle necessità dei ragazzi. Sarà pertanto necessario potenziare gli spazi di aggregazione giovanile ricercando ambienti adatti a rispondere alle esigenze di polifunzionalità già evidenziate, ovvero luoghi in grado di “accogliere” le diverse vocazioni artistiche, culturali e musicali di singoli e di gruppi. Essendo da tempo l’Amministrazione impegnata nel recupero degli edifici ancora dismessi del Parco di San Giovanni, si ritiene che spazi possano esser dedicati alla creatività dei giovani utilizzando anche la rete già presente nel comprensorio dove insistono alcune facoltà universitarie, cooperative sociali e il teatrino Franco e Franca Basaglia già da tempo sede di eventi realizzati da ragazzi. Andrà, inoltre, assicurato ulteriore supporto all’attività del Forum giovani come ambito permanente di scambio di idee e di dialogo per garantire e promuovere i diritti di cittadinanza dei giovani e l’autonoma partecipazione a tutti gli ambiti della società, consentendo loro di partecipare ai dibattiti e alle decisioni che li riguardano, fornendo un fattivo contributo di idee e proposte utili per il governo della comunità provinciale. Spazi di dialogo: giovani Numerose sono state le occasioni di confronto con i giovani negli anni passati, appare tuttavia necessario organizzare dei momenti sistematici di confronto che possano incidere sul processo decisionale dell’Ente, promuovere i diritti di cittadinanza, responsabilizzare i giovani. Una giornata intera sarà dedicata alle tematiche che li riguardano con focus specifici. In questa sede potrà esprimersi il Forum giovani, la consulta degli studenti piuttosto che l’associazione giovani industriali o altre realtà che ne faranno richiesta. Scoprire e conoscere: percorsi per i giovani Molto si è fatto negli anni passati per promuovere la conoscenza delle caratteristiche, della storia, delle tradizioni, delle espressioni artistiche del territorio presso i giovani, specie se studenti dei nostri istituti. Un processo che andrà sviluppato ulteriormente incrementando gli itinerari pensando da un lato al target di riferimento e dall’altro alle specificità della nostra provincia: la storia del Novecento e l’Europa, i parchi scientifici, la letteratura come espressione di una realtà composita, la natura, unica e particolare del Carso. Proposte diverse che dovranno trovare, grazie al sito e a specifiche campagne informative, diffusione in Italia e all’estero in modo da intercettare anche ragazzi di altre città, regioni e nazioni. Ascoltare i giovani e informarli Un impegno rinnovato sarà quello a favore della prevenzione rivolta alle età adolescenziale e giovanile anche attraverso campagne di informazione in tema di stili di vita, di consumo e abuso di sostanze che creano dipendenza. Continuerà il progetto Overnight, promosso annualmente a partire dal 2006 dalla Provincia di Trieste con il Dipartimento per le Dipendenze dell’Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, il Comune di Duino-Aurisina, l’Azienda Provinciale Trasporti APT S.p.A. di Gorizia e la 11
  • 12. collaborazione di alcune cooperative sociali. Concepito come risposta ai dati allarmanti che vedono un aumento nel consumo di alcolici tra i giovani, abitudine che incide sulla percentuale di incidenti stradali, il progetto coniuga la strategia di riduzione del danno ad un intervento di tipo preventivo e formativo. L’obiettivo è quello di evitare che i ragazzi si mettano alla guida di motocicli o di automobili se troppo stanchi o in stato di alterazione, ma al contempo di migliorare la consapevolezza dei più giovani in tema di divertimento, piacere e rischi. Troverà continuazione anche il progetto “Psicoattivo”, specificatamente legato alla prevenzione dei comportamenti a rischio rispetto alle droghe e ai loro effetti sul cervello. Sono già previsti sia interventi nelle scuole secondarie di secondo grado, per la formazione degli studenti/tutors di progetto attraverso lo strumento della peer education, sia alcune offerte formative per insegnanti, educatori, operatori socio-sanitari, forze dell’ordine nell’ambito del progetto di ricerca “Il cervello, le emozioni e la morale”. Pari opportunità Nel corso del 2010 l’Amministrazione ha elaborato il Piano Triennale Azioni Positive, un documento articolato che comprende una ricognizione, al 2010, di tutte le azioni positive già messe in atto nell’Ente, identificando, a livello programmatorio, le nuove azioni da realizzare nel biennio 2011-2012. La pianificazione strategica verrà costruita in funzione dell’affermazione delle pari opportunità tra donne e uomini, individuando il mainstreaming di genere come l’approccio politico-metodologico più rispondente al perseguimento di tale finalità. Verrà confermato l’obiettivo generale della trasversalità delle azioni volte all’affermazione delle pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito di tutte le politiche sviluppate dall’Ente. Attraverso diversi progetti sarà sostenuta questa impostazione, tenendo conto anche dei risultati del Bilancio di genere e dei suoi successivi aggiornamenti, ovvero implementando la rendicontazione delle azioni positive poste in essere nel biennio 2008-2009. La Provincia, nel promuovere i propri programmi concernenti le pari opportunità e la promozione della cultura delle donne, ricercherà e valorizzerà sinergie e integrazione tra le attività della Casa internazionale delle donne e quelle di altri soggetti che operano con analoghe finalità, quali ad esempio la Consulta Femminile di Trieste e il Forum delle donne di Trieste. Con questi soggetti ci si propone anche di seguire in particolare progetti di natura transfrontaliera. Avranno continuità tutti i progetti dedicati a favorire la conciliazione tra i tempi dedicati al lavoro e quelli riservati all’ambito privato e familiare. Nell’ambito dell’impegno profuso per sostenere le azioni di prevenzione e di contrasto alla violenza contro le donne, definita dal Consiglio d’Europa come una delle violazioni più gravi dei diritti umani, l’Amministrazione intende sostenere progetti dedicati e realizzati in collaborazione con altri soggetti pubblici e associazioni. 12
  • 13. 3. Sostenibilità, lo sviluppo possibile a garanzia delle future generazioni. In questo programma l’ambiente vuole essere tema centrale su cui costruire e pianificare lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio, che è obbligo garantire alle giovani generazioni. Il pensiero va ad un ambiente tutelato e sicuro in cui si dia sostegno all’innovazione aperta e partecipata che faccia esprimere al meglio anche le potenzialità delle aziende, per le quali la tutela ambientale non costituisce più mero onere economico, ma opportunità e strategia di sviluppo, dove l’inquinamento di tante aree, laddove sussiste e sia provato, sia un problema da risolvere ed in tempi adeguati. Nell’ambito delle specifiche competenze provinciali sarà, altresì, necessario incrementare e sostenere un trasporto pubblico e privato sempre più “pulito”, aggiornando ulteriormente il parco autobus ecologico, favorendo percorsi preferenziali e promuovendo anche mobilità alternative. Raccolta e smaltimento rifiuti Risulta indispensabile rivisitare, in un quadro coordinato di pianificazione provinciale, la programmazione in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti, onde renderla coerente con gli obiettivi di tutela generalmente perseguiti. A seguito ed in coerenza dei risultati emersi dai lavori del Gruppo tecnico costituito tra Provincia, Comune di Trieste ed Acegas Aps, si procederà all’immediata definizione di un atto di indirizzo che permetta, attraverso una puntuale determinazione di linee di intervento e relativo cronoprogramma, il raggiungimento delle percentuali dettate dalla normativa comunitaria e nazionale in materia di raccolta differenziata; Parallelamente detto programma di raccolta differenziata, anche integrato a seconda delle peculiarità territoriali, verrà esteso ai singoli Comuni della Provincia che ancora non vi abbiano provveduto adeguatamente. Risorse idriche, fonti rinnovabili e poli energetici In un quadro ridefinito di competenze risulta indispensabile programmare ed assumere interventi tesi alla generale tutela delle risorse idriche, nel rispetto del principio che riconosce nell’“acqua” una risorsa non solo fondamentale, ma principalmente “pubblica”. La Provincia non può esimersi, in un quadro generale di tutela dettato da obblighi ed obiettivi internazionali, dall’avviare iniziative progettuali finalizzate al contenimento delle emissioni di gas serra, coordinando elementi indispensabili di conoscenza delle fonti di emissione con ipotesi di riduzioni specifiche quantificabili e trasformabili anche economicamente attraverso i cosiddetti certificati bianchi o sul mercato privato, con effetti positivi anche sul bilancio dell’Ente. Lo sviluppo di nuovi ulteriori programmi, anche sperimentali, finalizzati all’impiego di fonti rinnovabili è ulteriore obiettivo essenziale. In particolare saranno implementati gli interventi progettuali avviati od in atto in materia di riduzione delle emissioni inquinanti e di incentivazione dell’utilizzo di fonti da energia rinnovabile, anche in accordo, a livello sperimentale, con gli Istituti scientifici di valenza nazionale ed internazionale presenti sul territorio; 13
  • 14. Chiarezza motivata nelle scelte E’ noto il percorso informativo che la Provincia, unico Ente del territorio, ha attivato per conoscere i rischi e i benefici della realizzazione nel golfo di Trieste di un impianto di rigassificazione. I risultati non hanno fornito le garanzie attese, evidenziando anzi particolari perplessità soprattutto in ordine alla sicurezza, alla tutela ambientale del golfo, alla conciliabilità con l’ormai improcrastinabile sviluppo della portualità; circostanze che portano a non poter sostenere l’iniziativa proposta. L’impegno provinciale rimarrà invece forte in ogni azione tesa allo sviluppo del Porto di Trieste, facendosi carico, auspicabilmente in sinergia con le altre Istituzioni del territorio, di sollecitare il Governo in una scelta precisa e definitiva, sinora mai concretamente assunta, di individuazione di questa infrastruttura quale elemento centrale di una complessiva piattaforma logistica internazionale indispensabile dopo l’allargamento dell’Unione Europea. Analogamente la Provincia continuerà a monitorare la delicata situazione della Ferriera di Servola perché si possa giungere alla definizione di un percorso di chiusura definitiva che, pur tenendo conto delle rilevanti esigenze delle forze lavoro in campo, non abdichi alla primaria tutela della salute e dell’ambiente, da anni oramai messe a dura prova da una presenza che si ritiene non più consentita. Siti inquinati La Provincia è da tempo impegnata a garantire la piena collaborazione con gli altri Soggetti istituzionali competenti alla risoluzione complessiva delle problematiche correlate al SIN di Trieste. L’obiettivo finale è stato da tempo indicato nel preventivo completamento della caratterizzazione dell’intero sito, nel recupero ambientale della parte inquinata, nella restituzione agli usi legittimi dei territori sotto soglia o compatibili a seguito di analisi del rischio e nella determinazione da parte di Arpa dei cosiddetti inquinanti storici di fondo. Sarà un impegno primario fare chiarezza con Ministero e Regione sull’effettivo percorso da attuare nell’interesse esclusivo del territorio e delle Aziende. Polizia ambientale Sarà riorganizzata, in un quadro di necessarie sinergie, l’attività della Polizia ambientale provinciale, anche attraverso accordi interprovinciali o con il coinvolgimento di Arpa e Corpo forestale regionale. Saranno richiesti incontri periodici con l’Azienda sanitaria per assicurare adeguata informazione agli operatori su patologie ricollegabili con l’inquinamento ambientale. 14
  • 15. Educazione ambientale Ma se tutto ciò è dettato dalla tutela finale delle future generazioni, non potrà venir meno un impegno forte ed innovativo proprio nel rapporto con i giovani e con l’educazione ambientale. Scoprire insieme, Istituzioni e cittadini, l’esigenza di individuare percorsi di vita, di lavoro, di conduzione aziendale, di formazione e studio diversi, tali da risultare compatibili con il preservare le risorse naturali, nel tempo sfruttate e degradate, è “la sfida” alla quale intendiamo con forza partecipare. Aperti alla ricerca dei modi, alla condivisione dei metodi, all’umile individuazione anche del poco, che possa comunque contribuire ad educarci all’ineludibile necessità di cambiamento. Spazi di dialogo: tutela e sviluppo, un binomio possibile e necessario I temi ambientali sono complessi e molto sentiti dalla cittadinanza e dalle associazioni di categoria. Dinnanzi ad un contesto nel quale spesso si muovono portatori di interessi diversi sarà impegno della Provincia ascoltare, coinvolgere, indirizzare, coordinare le difficili scelte in questo settore. Pare comunque indispensabile prevedere, da subito, la definizione di un accordo di programma quadro, da stipularsi con le Associazioni ambientaliste presenti sul territorio, finalizzato alla predisposizione di un percorso di mandato condiviso di azioni migliorative per la generale tutela dell’ambiente e la corretta informazione dei cittadini. Parallelamente sarà avviato un confronto con le categorie per analizzare, ai fini della più rapida semplificazione amministrativa a favore delle Aziende, l’assunzione di tutte le possibili autorizzazioni a valenza generale riferibili ai singoli settori, nonché l’analisi congiunta delle varie criticità presenti nell’applicazione della normativa ambientale. Riqualificazione complessiva dell’Area denominata ex Campo Profughi di Padriciano: un progetto di forte sostenibilità Anche in seguito all'analisi dello stato di fatto rispetto ai servizi resi e necessari nel settore economico e sociale, le motivazioni alla base dell’idea progettuale traggono origine da una serie di analisi e studi che hanno evidenziato le seguenti criticità sul territorio: • Mancanza di un centro di servizi pubblici e privati all'interno di un contesto già esistente ed attualmente degradato; • Mancanza sul territorio di infrastrutture comuni per la messa a sistema delle realtà artigianali, produttive e di servizi esistenti e per l'incremento della competitività economica; • Assenza di un centro servizi integrati di impronta fortemente riconoscibile a supporto della socialità e del welfare; 15
  • 16. Scarso sfruttamento delle potenzialità intrinseche del sito, di facile trasformabilità e di locazione strategica rispetto alla viabilità esistente e grazie alla posizione baricentrica a numerose attività complementari sul territorio. Da cui e spiccatamente emersa la necessità di intervenire con: • Recupero ambientale di un'area degradata e potenzialmente male utilizzata; • Realizzazione di un polo sinergico atto a contenere strutture ritenute necessarie e difficilmente localizzabili altrove; • Ricavo di un compendio autosufficiente dal punto di vista energetico ed economico, attrezzato per fornire energia anche a conto terzi; • Miglioramento qualitativo degli insediamenti già presenti in loco; • Sviluppo di attività complementari a realtà esistenti in zona, oggi carenti di spazi. Lo studio preventivo e perlustrativo ha consentito di individuare, insieme ai rappresentanti delle realtà attualmente insediate nonché altri potenziali futuri fruitori, le migliori soluzioni di sfruttamento dell’area. Mobilità: efficiente, pulita e accessibile A seguito dell’intervenuta proroga del contratto del Trasporto Pubblico Locale, sarà puntualmente verificato l’obbligo dell’aggiornamento del parco autobus attraverso l’acquisto da parte del concessionario di 132 veicoli EED ("Enhanced Environmentally- friendly vehicle"/"veicolo ecologicamente avanzato" ), pari a 33 mezzi per anno. Un incremento che permetterà da un lato l’ulteriore riduzione dell’età media della flotta al di sotto dei 4 anno attuali, dall’altro un ulteriore miglioramento ambientale dovuto alla conseguente ampia riduzione delle emissioni di gas. Sarà necessario prestare particolare attenzione alla tutela degli interessi della comunità provinciale al fine di garantire, nell’ambito delle nuove condizioni per il futuro bando di gara, le peculiarità del trasporto pubblico provinciale attraverso la previsione, tra l’altro, di uno specifico budget annuo provinciale, sia finanziario che Kilometrico ; Si provvederà, nell’ambito dei poteri di coordinamento della Provincia, all’analisi degli obblighi nascenti dai rapporti contrattuali in essere tra i vari soggetti interessati al fine di garantire ai cittadini una corretta collocazione, rinnovo e manutenzione delle pensiline correlate alle fermate del Trasporto Pubblico, del tutto trascurate negli ultimi anni, incentivando ulteriormente i controlli diretti da parte dell’Amministrazione sull’intera gestione del servizio. Si procederà ad una rivisitazione del quadro complessivo delle linee e dei percorsi al fine di permettere la corretta programmazione regionale ed il riesame del Piano comunale del traffico nel settore di competenza provinciale, tenendo conto delle segnalazioni pervenute dai cittadini; in particolare ci si farà carico di ricontrattare l’ormai insostenibile divieto do percorrenza della Costiera da parte della Trieste Trasporti, fatto limitativo della gestione del servizio rispetto a quella parte di Carso interessata. Sarà stipulato un accordo aggiuntivo con la concessionaria al fine di determinare e quantificare ulteriori interventi, anche di carattere sperimentale su singole linee, a favore dei diversamente abili previo un doveroso coinvolgimento diretto con le relative associazioni di rappresentanza; 16
  • 17. Sarà avviato, nel quadro degli interventi di sostegno alle famiglie, un progetto teso a rendere possibile la rateizzazione nel pagamento degli abbonamenti annuali per gli studenti. Oltre il territorio provinciale: sviluppi possibili In un quadro di superamento dell’isolamento della provincia in rapporto ai collegamenti ed alla mobilità nazionale ed internazionale con riferimento anche alle politiche tariffarie, risulta necessario avviare da un lato un’analisi della mobilità urbana tesa alla definizione di un sistema di area vasta (da Ronchi dei Legionari a Capodistria). Conseguentemente sarà dato da un lato impulso al progetto di metropolitana leggera, per anticiparne un lotto realizzativo correlato al ripristino ed adeguamento di infrastrutture esistenti, dall’altro si richiederà all’Amministrazione regionale l’inserimento delle linee transfrontaliere nel quadro generale del trasporto pubblico locale. Spazi di dialogo: costruiamo assieme la rete Apertura, in materia di trasporto pubblico, di un confronto costante con i cittadini, con incontri mensili, su istanza dei singoli, con l’assessore delegato; un percorso di ascolto e scambio finalizzato a conoscere in modo approfondito e diretto i problemi e le richieste dei soggetti interessati; Vengono anche previsti confronti trimestrali con le associazioni dei disabili per migliorare la fruizione del servizio di trasporto. Piste ciclabili La conclusione della pista ciclopedonale “Giordano Cottur” ha dato un importante contributo allo sviluppo sul territorio di una mobilità diversa, che consente di conoscere il territorio in modo differente. L’impegno dell’Amministrazione sarà rivolto a incrementare la rete contribuendo alla realizzazione, in veste di partner, del progetto Interbike, che prevede, tra l’altro, la creazione di una rete di itinerari/collegamenti ciclistici e ricreativi realizzata nell’area transfrontaliera riconoscibile da una segnaletica uniforme, nonché l’implementazione dell’offerta di trasporto intermodale (bici su treno, bici su barca). Parimenti si intende pianificare, coinvolgendo il Comune di Trieste, un prolungamento verso il centro città proprio della pista “Giordano Cottur” al fine di utilizzarla per la mobilità urbana. Infine, nella consapevolezza che è necessario garantire sicurezza ai ciclisti e offrire una complessiva rete di tracciati che permetta di toccare i diversi comuni della provincia, verrà avviata la progettazione di una pista ciclopedonale lungo la SP1, da Basovizza a Duino Aurisina. 17
  • 18. La rete provinciale Da tempo l’impegno dell’Amministrazione è stato rivolto a disegnare una rete di infrastrutture moderna e sempre più sicura. Per questo è stato impostato un costante monitoraggio volto a pianificare interventi nell’ottica della prevenzione. In particolare nel prossimo futuro si intende puntare sulla messa in sicurezza dei terreni a monte delle strade provinciali per scongiurare dissesti gravi e, più in generale, concludere la manutenzione delle rete stradale di pertinenza. In dettaglio il programma prevede la realizzazione della Rotonda Bivio Lanza a Sgonico/Zgonik, la conclusione della carreggiata di San Pelagio e dell’ingresso a Muggia, la sistemazione complessiva dei bordi strade. A queste attività si aggiunge, come già previsto da apposito capitolato, la manutenzione del verde. Nell’ambito delle strategie complessive di gestione, andranno definite con i Comuni le cessioni di tratti di strada insistenti nell’ambito di centri abitati, parimenti sarà impostato il percorso Muggia – Lazzaretto – Confine e sarà portato a termine il complesso progetto della segnaletica di direzione e di preavviso, dove vengono riportate con pari dignità grafica i nomi delle località nella lingue italiana e slovena. Sarà seguita anche la ridefinizione delle zone di valico con la dismissione o messa a disposizione dei Comuni delle strutture di servizio esistenti. 18
  • 19. 4. “Unicità”, una ricchezza da tutelare e promuovere. Molte sono le potenzialità di questo territorio che rappresentano i punti di forza della crescita: sviluppo sostenibile del Carso con un’azione costante, qualità dei prodotti rispettando la loro natura di nicchia. Le complessità della Provincia di Trieste non sono un luogo comune: tutto sembra contrastare, la città rispetto all’entroterra, il mare rispetto al ciglione carsico, i colori intensi, gli intensi profumi. Un territorio le cui ridotte dimensioni, rispetto alle altre province italiane, non impediscono un grande progetto: anzi, proprio perché non ampio questo ambito territoriale può essere laboratorio avanzato di sperimentazione e di eccellenza. Secondo questi principi, nel mandato amministrativo in fase di conclusione, sono state investite ingenti risorse, ponendo le basi per una politica di promozione del territorio nella sua interezza. Un modello di valorizzazione che è passata da azioni di promozione “puntiformi”, basate cioè su autonome iniziative da parte dei soggetti gestori delle varie eccellenze presenti sul territorio, a una pianificazione d’insieme a favore di tutto il comprensorio provinciale, contando sul proficuo incontro fra pubbliche Istituzioni e iniziativa privata quale garanzia di un’organica e armonica crescita del territorio. Dare valore e promuovere le emergenze territoriali significa innanzitutto riconoscere quanto di specifico e unico possiede la provincia di Trieste: l’impegno deve essere quello di giungere alla definizione di un “brand” specifico che identifichi quest’area come luogo depositario oltre che di una cultura articolata, di eccellenze nel campo delle arti e della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, anche di peculiarità ambientali coniugate a tradizioni del settore agricolo e delle sue produzioni, dell’economia del mare. Nei passati cinque anni numerosi sono stati gli investimenti, basi e precondizione necessarie per assicurare, nel prossimo futuro, “un volto” da dare al territorio, in sinergia con altre Istituzioni e diversi attori pubblici e privati. Progetto Marketing del Carso: percorsi tematici e cartellonistica Completato il percorso progettuale, nel secondo mandato amministrativo verranno realizzate 76 postazioni turistiche che consentiranno al visitatore di muoversi sull’intero territorio provinciale seguendo percorsi logici, scegliendo itinerari tematici ed essendo sempre guidato nella visita anche da moderni sistemi multimediali. 19
  • 20. Progetto Marketing del Carso: recupero Costone Carsico Dopo molti anni di attesa, rallentamenti ed intoppi burocratico amministrativi, l’Amministrazione provinciale è riuscita nell’intento di portare a termine il progetto per il recupero di una parte del Ciglione Carsico che si affaccia sul Golfo di Trieste da Contovello fino all’area contigua al Parco di Miramare. Il secondo mandato sarà caratterizzato dai lavori volti al recupero e allargamento delle strade infrapoderali, al convogliamento delle acque, al ripristino dei tradizionali muretti a sostegno dei pastini oggetto dell’intervento. L’intervento consentirà di restituire una porzione importante di territorio all’originaria vocazione agricola con la coltivazione, in particolare, di vite e ulivo e costituirà modello di recupero ambientale e fruizione del territorio anche a fini turistici. Il modello cui è possibile guardare è quello delle Cinque Terre, in Liguria. L’Amministrazione provinciale, inoltre, eserciterà tutto il suo potere d’interlocuzione istituzionale con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e il Comune di Duino Aurisina al fine di giungere ad un progetto condiviso di recupero e ripristino di tutto il Costone Carsico. Progetto Marketing del Carso: gestione del Centro di Promozione Territoriale Completati i lavori di ristrutturazione dell’immobile sito all’inizio della strada che porta alla Baia di Sistiana, è previsto lo sviluppo di una progettualità a servizio del territorio basata sull’utilizzo del sito a beneficio di turisti in visita al territorio, per mostre, convegni, degustazione di prodotti tipici, cene a tema, segnalazione di percorsi di ecoturismo. Sviluppo del progetto di recupero Landa Carsica in località Basovizza Va portato a termine il progetto con il completamento degli interventi di bonifica ambientale, completamento lavori, messa a regime dell’attività di pascolo e produzione di carni. In azione sinergica con il progetto, andrà sviluppato un percorso didattico per le scuole e azioni volte al potenziamento dell’ecoturismo individuando nel comprensorio di Basovizza. 20
  • 21. Guardando a Est L’area di Basovizza, San Dorligo della Valle/Dolina e Muggia si presenta come un laboratorio unico data la presenza in loco di tante e diverse realtà che pur racchiuse in un piccolo lembo di terra testimoniano la straordinaria ricchezza dell’intero territorio provinciale. Da qui partirà un progetto turistico integrato che potrà sommare il Centro didattico – naturalistico di Basovizza, Sincrotrone e Area di ricerca, la Grotta Nera, la Foiba di Basovizza, Parco degli Eroi, Riserva della Val Rosandra, la pista ciclopedonale, alla visita alla produzione di formaggi, miele, olio, vino. Guardando a Ovest Si punta al completamento del percorso GEMINA, per il quale sono disponibili risorse e compartecipazione della Fondazione CRTrieste, cercando contestualmente un accordo con il territorio per la successiva e necessaria manutenzione del tracciato. Spazi di dialogo: promuovere assieme l’”unicità” Per sviluppare l’informazione circa le caratteristiche di un territorio piccolo ma ricco, sono necessari dei momenti di raccordo e dialogo. Si propone l’attivazione di un tavolo di confronto con i Comuni, la Camera di Commercio, la Regione, il Consorzio Promotrieste e la Turismo FVG, per la realizzazione congiunta e/o coordinata di eventi, materiali promozionali. L’obiettivo è la realizzazione di strumenti cartacei e su supporto multimediale contenenti mappe turistiche con l’indicazione di percorsi tematici ed eccellenze storiche, naturalistiche, architettoniche, ambientali, agroalimentari, cui fanno eco le tradizioni locali da promuovere e valorizzare in modo da favorire la conoscenza e fruibilità del territorio da parte dei turisti e degli stessi cittadini residenti. Parallelamente il confronto consentirà di pianificare la partecipazione congiunta ai principali eventi espositivi come il BIT di Milano, Vinitaly a Verona, sposando il principio che l’unità può rafforzare questo territorio, consentire le necessarie economie di scala, restituire a tutto tondo quel “brand” che da tempo il territorio ricerca e richiede. Sinergia dovrà esser prevista anche in occasione delle grandi manifestazioni realizzate in provincia come Bavisela e Barcolana o per programmare adeguatamente l’accoglienza delle Crociere e dei più rilevanti convegni. Ruralità come risorsa Il settore primario a Trieste, se valutato solo in termini di contributo al PIL provinciale, vale meno del 3%. Assume invece un aspetto di gran lunga diverso se rapportato e coniugato alle politiche di promozione territoriale nel loro insieme, quale espressione di una cultura del territorio, di una tutela delle sue caratteristiche, di salvaguardia di tradizioni uniche come alcuni prodotti: il terrano, la bianchera, la vitovska, il miele di marasca, il formaggio di grotta, i prodotti ittici, solo per fare qualche esempio, cui fanno eco impegni diversi e 21
  • 22. nuovi come l’allevamento dei salmoni nelle fresche acque del Rosandra, il nascente prosciutto del Carso, cioccolate prelibate. Compito della Provincia è promuovere e far conoscere queste risorse, rispettandone la loro natura di prodotti di nicchia, quasi sempre ad alta gamma. Compatibilmente con le risorse disponibili si proseguirà dunque, nell’appoggio ai principali eventi realizzati sul territorio come Mare e Vitovska, Sapori del Carso, Olio Capitale cui unire, nell’arco dell’anno, anche iniziative di animazione tematica sul territorio.. Monitorare per produrre meglio Continueremo a garantire il servizio del monitoraggio agrometerologico al fine di avvisare le aziende agricole dei pericoli di attacchi parassitari con l’intento di mantenere alta la qualità delle produzioni e basso il ricorso all’utilizzo di fitofarmaci dannosi per l’ambiente. Risorse idriche per l’agricoltura La Provincia di Trieste ha realizzato un preciso studio sulle necessità rilevate dal territorio per il potenziamento delle risorse idriche a fini agricoli. Tale studio è stato puntualmente recepito nel 2010 dal Piano d’Ambito e costituisce strumento di programmazione degli interventi necessari sugli acquedotti di proprietà comunale. L’uso delle risorse trasferite all’ATO sarà oggetto di costante monitoraggio da parte dell’Amministrazione. Dai “grandi” ai “piccoli” Dopo aver puntato principalmente sulle aziende di vertice presenti nei Consorzi di promozione al fine di fare da “traino” a tutto il comparto, è ora tempo di coinvolgere tutte le realtà (vedi “osmice”, piccoli produttori, aziende artigiane della pietra, agriturismi, ecc…) in un programma ampio e articolato di promozione. In questo contesto sarà anche da verificare la possibilità di giungere ad una regolamentazione comune delle “osmice”, tenendo conto delle diversità presenti, al fine di favorirne una promozione provinciale condivisa. Per favorire la conoscenza delle diverse produzioni tipiche presenti sul territorio, l’Amministrazione valuterà con i soggetti interessati la possibilità di definire luoghi e modalità di diffusione dei prodotti. Conoscere per gustare meglio e rispettare l’ambiente: incontrarsi sul territorio. Si prevede l’attivazione di progetti integrati di educazione alimentare, ambientale, educazione al consumo consapevole da dedicare alle scuole e al pubblico adulto al fine di promuovere anche la conoscenza delle produzioni e delle caratteristiche del territorio. il consumo interno, l’amore per il territorio. In Provincia abbiamo molti strumenti da poter utilizzare a tale scopo dal progetto della Landa Carsica a Carsiana, cui unire le collaborazioni con il Centro Didattico Naturalistico della Regione, con i produttori, con l’Università. Incontri da realizzare sul territorio, nel nuovo Centro di Promozione Territoriale presso ex AIAT, a San Giovanni, al Giardino Botanico Carsiana, solo per fare qualche esempio. La tutela della Flora e della Fauna: un territorio dagli equilibri delicati 22
  • 23. Con un approccio di sistema e una sensibilità che muove dal rispetto del territorio, sarà necessario incrementare le azioni di tutela promuovendo accanto alle numerose attività già in capo all’Amministrazione come la rilevazione degli alberi monumentali, il rilascio delle autorizzazioni per la raccolta dei funghi, dei tartufi e delle piante spontanee, le azioni legate alla fauna selvatica, l’organizzazione di diversi corsi di abilitazione, una più capillare azioni informativa legata all’attività venatoria. Un percorso che tenga conto del delicato ecosistema che spesso si scontra con un’urbanizzazione sul territorio molto varia. Andranno pertanto sviluppati progetti per il contenimento degli ungulati accanto ad azioni di prevenzione per i danni da questi causati. Se al momento ci si è limitati agli abbattimenti ed al risarcimento in considerazione delle scarse risorse a disposizione per questo settore pur rilevante, in futuro si vorrà agire soprattutto con interventi di prevenzione. Vanno quindi dedicate risorse e aperte trattative con la Regione per una maggiore dotazione sulla base di specifici progetti, cui affiancare una stretta collaborazione anche con le associazioni degli agricoltori, le associazioni ambientaliste e le riserve di caccia alle quali, nel nostro territorio, va riconosciuta una radicata tradizione di rispetto per la selvaggina. In particolare sarà opportuno stendere un piano per il foraggiamento che scoraggi l’avvicinamento ai centri abitati e verificare la possibilità di aumentare l’orario del prelievo fino a raggiungere la temporalità oggi prevista dalla vicina Repubblica di Slovenia e ciò per giungere a un controllo reciproco e uguale dei capi. Un’azione orchestrata in questo senso potrà scongiurare anche il rischio di modifiche permanenti della biodiversità. Sarà essenziale anche ribadire in questo settore l’importanza dell’attività specifica dei guardiacaccia provinciali, oggi messa a rischio, rispetto a quanto indicato dalla Legge regionale 6/2008, dalla norma sulla sicurezza. In un’ottica di complessivo miglior controllo e tutela del territorio sarà la ridefinire con la Regione la possibilità di formare un corpo unico tra guardacaccia e personale della forestale regionale. Infine saranno valutate, di concerto con le altre istituzioni coinvolte per competenza, le possibile forme di lavorazione delle carni frutto del prelievo venatorio presso l’esistente macello di Prosecco, o altre strutture da individuare. Spazi di dialogo: produrre assieme l’”unicità” Si intende attivare in modo formale e costante, almeno ogni tre mesi, la convocazione dei cosiddetti “Tavoli verdi” per assicurare un momento di confronto istituzionale con le rappresentanze del mondo agricolo, le aziende di settore presenti sul territorio, i consorzi di promozione, le associazioni portatrici di interessi collettivi e gli Enti e Istituzioni interessati per competenza. 23
  • 24. 5. Una cultura dalle tante voci. La diversità è una ricchezza, il territorio va valorizzato complessivamente, con le sue peculiarità, tradizioni e sensibilità. Gli spazi, quelli che da sempre sono luoghi di socializzazione, vanno promossi, restituiti alla collettività, aperti perché lo stare assieme diventi un piacere. Così lo sport, in un contesto culturale dove il benessere del corpo è non solo competizione agonistica ma elemento culturale, attitudine al rispetto, sacrificio e soddisfazione, prima che ribalta e successo. Il sistema Cultura Cultura di chi e per chi. Questo appare un dibattito sempre aperto e sul quale, per convenienza, aleggia costante il silenzio delle mancate decisioni. L’Amministrazione provinciale ha da sempre puntato sul Distretto culturale che non è un modello ripetibile astrattamente, ma un metodo che punta alla crescita sinergica, valorizzando non un tutto indistinto, ma filiere che guardano al territorio e muovono da esso. Un distretto può anche nascere dall’alto, con un processo top down, ma difficilmente si consolida e cresce se non incontra anche il coinvolgimento del contesto nel quale si è troppo artificiosamente imposto. Così la proposta è crescere bottom up, aiutando il territorio a esprimere le proprie potenzialità, favorendo il contatto tra istituzioni, associazionismo, realtà di produzione. Accanto a un ruolo di supporto e promozione del percorso, la Provincia di Trieste ha scelto di governare direttamente alcune azioni cardine destinate ad avere ricadute più ampie sul contesto sociale di riferimento. In questo contesto si pone la valorizzazione del Parco di San Giovanni, la promozione del Comprensorio dell’ex Campo Profughi di Padriciano, il recupero di temi importanti per la storia di questo territorio come quelli legati alle vicende dell’area di confine, la realizzazione di eventi curati in sinergia con diversi soggetti, l’individuazione, con apposito accordo siglato con l’Autorità Portuale, dell’edificio di via Cavour 2, da destinare a centro propulsore delle tematiche distrettuali. Spazi di dialogo: ascoltare le tante voci Per organizzare e promuovere la cultura del territorio, assicurando la giusta attenzione sia alle grandi istituzioni culturali che al vasto e vitale mondo dell’associazionismo, si intende organizzare, con cadenza sistematica ogni tre mesi, una giornata dedicata al confronto con le realtà territoriali. Focus specifici destinati a promuovere in un’ottica sinergica il cinema, il teatro, la danza, la fotografia. Occasione anche per assicurare al settore amatoriale supporti tecnici che siano d’aiuto per assolvere con puntualità e correttezza alle recenti previsioni normative. In particolare si intende attivare un comitato pluridisciplinare, di durata triennale, con il compito di supportare la programmazione dei cosiddetti grandi eventi seguiti dall’Amministrazione. 24
  • 25. Grandi eventi per farsi conoscere Si ritiene indispensabile promuovere un evento di richiamo che coinvolga l’intero territorio provinciale, sommando in modo organico le caratteristiche “uniche” dell’area come la cultura, le tradizioni enogastronomiche, l’ambiente e la presenza dei grandi centri di ricerca scientifica. Una programmazione sinergica che può prendere avvio dall’esperienza maturata in occasione del Festival Teatri a Teatro, trovando accanto ai luoghi già utilizzati altre location. Tradizioni, un legame da preservare e innovare. Valorizzazione delle “osmice”, degli appuntamenti più importanti e tipici come le Nozze carsiche, il Carnevale di Muggia e del Carso, la Majenca, solo per fare alcuni esempi. La Casa della Memoria In occasione dell’apposizione da parte dell’Amministrazione Provinciale, di concerto con la locale sezione dell’ANPI, di una lapide commemorativa sull’immobile di via Cologna 6/8 di proprietà provinciale, sono pervenute da più parti dichiarazioni di principio volte a richiamare l’attenzione sulla necessità che le memorie riferite alla storia e alle vicende personali dei testimoni che in quel luogo sono state detenute vadano conservate e valorizzate. Questa Amministrazione ha già richiesto e ottenuto dalla locale soprintendenza per i Beni e le Attività culturali la dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile, ai sensi di legge, ed ora sta promuovendo la creazione di una Casa della Memoria sull’esempio di strutture simile esistenti in varie parti d’Italia e d’Europa. La redazione di una proposta progettuale deve partire dalla costituzione di un comitato scientifico composto da autorevoli rappresentanti degli Enti Locali, delle associazioni e del mondo accademico che contribuiscono all’elaborazione di un percorso condiviso sia in termini culturali che di fattibilità e necessariamente di sostenibilità finanziaria di costruzione del progetto e poi di gestione. L’obiettivo è la creazione di un luogo dove la memoria non solo potrà essere conservata e valorizzata, ma soprattutto tramandata e trasferita alle giovani generazioni. Faro della Vittoria Dopo la stipula della convenzione con la Marina Militare, l’apertura del secondo anello, la fruizione turistica del sito, vanno ora reperite le risorse per il restauro dei locali sottostanti il Faro in modo da adibirli a fini espositivi. Nel progettare l’intervento vanno trovate soluzioni innovative che valorizzino sapientemente la suggestione del sito. Un ambiente unico da conoscere e scoprire Su questo fronte l’Amministrazione si è già impegnata nel corso del mandato precedente con la valorizzazione del giardino botanico Carsiana, con la promozione dell'attività didattica, educativa e divulgativa, come previsto dalla legge regionale n. 24/2006, della Riserva naturale marina di Miramare, con la partecipazione alla realizzazione del percorso Gemina, con la creazione, attraverso un’attenta opera di recupero, della Pista Ciclopedonale “Giordano Cottur” e del punto informativo “Rodolfo Crasso”. In prosecuzione del lavoro fatto, s’intende incentivare la fruizione di questi luoghi, organizzandovi eventi dedicati. 25
  • 26. La storia del Novecento Trieste e la provincia offre l’occasione di sviluppare tanti e diversi percorsi tematici. Lasciando, per competenza, funzioni, patrimonio esistente, ai comuni e, in particolare al Comune di Trieste, le funzioni di promozione, tutela e conservazione delle preziose raccolte musealizzate, si ritiene di contribuire allo sviluppo della conoscenza del territorio attraverso la realizzazione di percorsi tematici che toccano l’intero territorio provinciale. In particolare saranno amplianti gli itinerari già sostenuti nel corso del primo mandato e dedicati ai luoghi simbolo della storia del Novecento con particolare riguardo alla valorizzazione e conoscenza del Cimitero Austro-ungarico per i quale è ormai urgente e necessario il miglioramento, in relazione alla viabilità lungo la SP n.1, dell’accesso. Sempre prestando attenzione ad alcune specificità della storia del territorio e del suo tessuto sociale, si darà attuazione alla realizzazione di una targa che ricordi le giovani donne, chiamate “alessandrine” che tra ‘800 e ‘900 dal porto di Trieste raggiunsero l’Egitto. La scienza In sinergia con le tante e importanti realtà scientifiche del territorio e in connessione con il “Protocollo scienza” promosso dal Comune di Trieste sottoscritto anche dalla Provincia, Università e principali istituti di ricerca ed alta formazione presenti sul territorio (AREA Science Park, Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Onlus, Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini”, CBM, ERDISU, ICGEB, ICTP, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Trieste, MIB School of Management, OGS, Sincrotrone, SISSA), saranno realizzati itinerari per promuovere la conoscenza di questa importante rete di sviluppo. Parco letterario Dare spazio e voce a protagonisti della nostra letteratura, interpreti di un territorio dove la cultura si esprime con lingue diverse e vive di molte tradizioni. L’ipotesi attorno alla quale si vuole realizzare il progetto muove dall’idea di istituire non tanti parchi quanti sono i numerosi e importanti scrittori e poeti di quest’area, ma un parco che rappresenti complessivamente la ricchezza della cultura, ne restituisca la ricchezza, la varietà e l’unicità. Il Parco diviene dunque un luogo fisico e della memoria, ricorda ed evoca le esperienze visive, le ispirazioni sentimentali, brani di vita significativi degli autori che, come un mosaico, s’intrecciano negli itinerari individuati. Le grotte: un mondo senza confini S’intende stendere, in collaborazione con i Comuni transfrontalieri, un porgetto di valorizzazione storica e ambientale delle grotte quali segno caratterizzante dell’area carsica, ponendosi altresì anche l’obiettivo di utilizzare le tecnologie più avanzata per consentire se non la visita reale, quella virtuale a tutti. Il laser scanner della Grotta Gigante è dunque un punto di partenza per una progettualità di più ampio respiro. Per Trieste e il territorio: un fronte mare che parla di cultura e di cinema. Il contributo della Provincia Avviato già nel corso del mandato precedente, sarà da completare il progetto della Casa del Cinema, assicurando spazi adeguati alle associazioni di settore e un’ampia rete di servizi per il cittadino. Sport Lo sport è deve essere valorizzato non solo ai più alti livelli, ma come momenti di socializzazione, di formazione di un’etica che guardi al rispetto dell’avversario, occasione 26
  • 27. di integrazione tra generazioni e di espressione delle diversità. Particolare attenzione sarà riservata all’educazione alla pratica sportiva misurata secondo l’età, puntando allo sport non come agonismo esasperato, ma come valore di vita. In questo contesto si presterà attenzione al sostegno dello sport di base e amatoriale, ad assicurare agli studenti palestre adatte e adeguatamente attrezzate, a proporre agli anziani occasioni di cura del corpo. Come già avvenuto nel corso del precedente mandato ci si impegnerà a supporto dei grandi eventi sportivi, come la Bavisela, La Barcolana, o, ancora, il Trofeo Provincia di Trieste di corsa, la Corri Trieste, il Meeting internazionale di atletica leggere CUS, la Mujalonga sul mar, la Settimana internazionale dei tre golfi e l’Euromarathon Capodistria- Muggia, in quanto occasioni per far conoscere le diverse discipline nella bellissima cornice del territorio provinciale. 27
  • 28. 6. Una filiera per crescere assieme: istruzione, formazione e lavoro. In questo difficile momento di crisi, la provincia ha affrontato con serietà il problema del lavoro, della difesa dell’occupazione, del rilancio della qualità dell’offerta guardando con attenzione anche all’inserimento delle donne, delle persone con disabilità, degli immigrati. In una concezione più ampia che punta alla crescita del territorio nei vari campi, demografico, economico, occupazionale e culturale, la formazione dei giovani, scolastica e professionale, assume un ruolo determinante nell’elevazione del livello culturale delle nuove generazioni, nella loro propensione al lavoro, nel loro orientamento verso settori ed imprese che costituiscono la nostra economia, per favorire il successo scolastico e professionale. Crescere con l'istruzione e la formazione: aule e laboratori per tutti La Provincia, in materia di formazione dei giovani, ha in primo luogo un compito determinante per quanto attiene l’edilizia scolastica nell’ambito della programmazione territoriale e sugli indirizzi di studio dell’offerta formativa delle scuole secondarie superiori. Su questo versante va portata a compimento la soluzione dei problemi legati all’utilizzo di spazi che risultano inadeguati al servizio scolastico. Per un più razionale utilizzo delle risorse edilizie esistenti va messo a regime il sistema di monitoraggio avviato già che, attraverso un’attenta schedatura e valutazione dello stato di conservazione, consente la programmazione degli interventi anche al fine di ottimizzare l’utilizzo degli spazi in considerazione delle dinamiche di iscrizione ai vari indirizzi di studio, in questa fase in forte mutamento anche in conseguenza dell’attuazione della riforma scolastica. In questo campo serve uno sforzo straordinario, che non può essere affrontato con le sole risorse della Provincia, per concludere i cantieri aperti e per avviare l’individuazioni di nuovi spazi finalizzati alla creazione dei poli formativi, per completare l’adeguamento di spazi ed attrezzature e strumentazioni dedicate al completamento ed al rafforzamento della filiera formativa in campo musicale. I cantieri Uno dei settori più problematici tra le attribuzioni provinciali è sicuramente quello relativo all’edilizia scolastica. L’ambito in cui si va ad operare è caratterizzato da una diversità dei titolari degli immobili, comunque demandati alla gestione provinciale, da una rilevante vetustà degli stessi e dall’esigenza, quindi, di interventi di stabilizzazione talora straordinari di vasta portata, talora numerosissimi di ordinaria manutenzione. I problemi maggiori: la quantità delle risorse necessarie; le procedure degli interventi comunque rientranti nella disciplina delle opere pubbliche; l’urgenza delle iniziative quasi sempre correlate ad esigenze di effettiva sicurezza dei fruitori del servizio. L’esperienza maturata, seppur ha permesso di progettare, realizzare e concludere, ovvero cantierizzare una considerevole mole di attività, ha altresì evidenziato come in prospettiva la strada da percorre debba essere a lungo termine radicalmente diversa e così, come di seguito sintetizzata, vuol costituire parte significativa dell’impegno programmatico: • ridefinizione dell’accordo già avviato con i rappresentanti degli studenti, per definire e condividere, in collaborazione anche con le Direzioni scolastiche, un percorso complessivo da attuare nell’arco della consigliatura teso ad una nuova proposta d’insieme delle esigenze qualitative, quantitative e localizzative dell’edilizia scolastica; 28
  • 29. definizione, sulla base del quadro conoscitivo acquisito dagli Uffici ed in relazione alle esigenze che emergeranno dalla richiamata proposta, di un protocollo d’intesa con l’Amministrazione regionale che individui le necessarie localizzazioni di nuovi poli scolastici e/o di rigenerazione di alcuni di quelli esistenti e ne definisca le fasi realizzative e le coperture finanziarie, accompagnando l’insieme progettuale con un programma di interventi temporanei sull’attuale patrimonio, che ne permetta l’utilizzo provvisorio e la conseguente dismissione. E’ un impegno forte, ma che ci sentiamo di assumere nei confronti dei nostri giovani. Si darà dunque continuità al processo di pianificazione destinato a perseguire la valorizzazione degli immobili scolastici di proprietà della Provincia, promuovendone la massima funzionalità, anche grazie al completamento della certificazione antincendio. In questo contesto sarà attivato un sistema di manutenzione programmata con Global Service al fine di agevolare la rapidità degli interventi e individuare delle economie di scala. Il Centro servizi provinciale Attivato con il supporto dell’Amministrazione regionale è un punto di riferimento nell’ambito del processo di riforma scolastica nella promozione delle “buone pratiche” e nello sviluppo dell’Osservatorio sulla scolarità che dovrà in primo luogo prevedere una lettura dei dati riferiti alle iscrizioni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado ed alle qualifiche di base nella formazione professionale per seguire le dinamiche legate all’assolvimento dell’obbligo scolastico e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, contrastare l’abbandono scolastico, facilitare l’integrazione di allievi in situazione di handicap, nonché valutare l’efficacia delle azioni di orientamento informativo rivolte alle famiglie ed agli studenti. Oltre a confermare la prosecuzione delle iniziative già avviate quali l’area web plurilingue che dà una panoramica completa, dalle scuole dell’infanzia ai licei, di tutti gli istituti scolastici presenti sul territorio o l’iniziativa “Io ne so di più”, giornata di orientamento informativo rivolto agli studenti delle scuole medie e alle loro famiglie che ha lo scopo di dare informazioni utili sulla scelta del percorso di studi, che va dalla presentazione dell’offerta formativa presente sul territorio ad alcune informazioni utili sulle dinamiche del mercato del lavoro locale, saranno avviate nuove iniziative per rafforzare nelle famiglie gli elementi di conoscenza per una scelta consapevole e la promozione di progetti utili a potenziare e valorizzare la specificità dell’offerta formativa delle istituti superiori. In collaborazione con i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e delle scuole superiori, sarà avviato con alcuni istituti comprensivi un progetto pilota che migliori la diffusione dell’informazione utile alla scelta scolastica e formativa alle famiglie a partire dalle classi seconde medie. Per aumentare la conoscenza e valorizzare la specificità dell’area tecnica e professionale saranno promossi progetti di rete tra più istituti oltre che mettere in atto strumenti che promuovano e favoriscano l’alternanza scuola–lavoro in collaborazione con le realtà economiche e produttive del territorio e con gli ordini professionali. Analoga valorizzazione è prevista attraverso progetti promossi in collaborazione con gli istituti scolastici, sempre in una logica di rete sui vari filoni di intervento che potenzino l’offerta formativa delle scuole evitando la sovrapposizione degli interventi: il progetto in collaborazione con il FAI per gli apprendisti ciceroni, i laboratori sulle tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile, la divulgazione scientifica, lo sviluppo delle capacità analitiche e critiche con il laboratorio di scrittura giornalistica, l’approfondimento sulla storia 29
  • 30. contemporanea attraverso video storici, documentari ed incontri con esperti , con approfondimenti specifici sulla storia locale, sulla conquista dei diritti civili, in ambito lavorativo, nella parità di genere, nelle pari opportunità per promuovere una cultura basata sui valori della pace e dell’eguaglianza. Il diritto allo studio e l’integrazione Per garantire il diritto allo studio la Provincia intende potenziare gli strumenti di intervento di sostegno economico delle famiglie e di qualificazione dei servizi potenziando lo strumento delle borse di studio in aggiunta alla fornitura semigratuita dei libri di testo, al supporto al trasporto ed al turismo scolastico oltre a favorire progetti per l’integrazione scolastica ed il contrasto ai fenomeni di bullismo, uso ed abuso di sostanze, ecc. La formazione degli adulti Oltre all’assegnazione delle borse di studio agli studenti/lavoratori dei corsi serali degli istituti superiori ed a quelli frequentanti ed a quelli frequentanti i CTP e la scuola carceraria, la Provincia intende collaborare con i Centri di educazione degli adulti, la Prefettura i gli sportelli informativi al fine di aumentare i fruitori dei corsi di italiano per stranieri che in possesso delle conseguenti certificazioni potranno essere inseriti in modo più consapevole nel tessuto sociale ed economico del territorio. Per quanto riguarda il complesso della popolazione andrà potenziata l’offerta formativa nelle lingue e nell’informatica. Spazi di dialogo: studiare sempre meglio Si confermano gli incontri con i Dirigenti scolastici e con la Consulta degli studenti quali preziose occasioni di confronto sui temi di diversa natura. Crescere con il lavoro Nell’ambito dei compiti istituzionali in materia di lavoro il prossimo mandato dovrà caratterizzarsi sempre più per l’esercizio da parte della Provincia di un forte ruolo di governance in sinergia ed in concertazione con tutti i soggetti del territorio portatori di interesse su queste materie per il rafforzamento della rete già esistente in cui la Provincia possa svolgere il ruolo di punto di riferimento. Le attuali carenze normative regionali, che hanno trasferito in maniera frammentata e parziale le competenze non consentono di proporre un programma integrato dell’istruzione, della formazione professionale, dell’orientamento e delle politiche del lavoro, strumento che sarebbe particolarmente utile per affrontare la grave crisi economica ed occupazionale che stiamo vivendo a partire dalla seconda metà del 2008 e per proporre un Piano di politiche attive del lavoro per attraversare la crisi, salvaguardando le capacità produttive e professionali, l’occupazione, la competitività e la sicurezza sociale. Le attuali condizioni socio-economiche, ancora incerte, suggeriscono l’opportunità di realizzare un programma ponte di breve/medio termine, che andrà verificato periodicamente, che guidi gli interventi nella fase ancora acuta della crisi sotto il profilo occupazionale e che sotto il profilo di servizi al sistema delle imprese sia di anticipazione e accompagnamento alla auspicata ripresa. 30
  • 31. Per rispondere a questa esigenza è necessario: • tutelare l’inserimento, la permanenza e l’adattabilità dei lavoratori nel mercato del lavoro, con particolare attenzione a quelli deboli, maggiormente a rischio e coinvolti dai processi di crisi e ristrutturazioni aziendali; • rispondere ai fabbisogni formativi dei giovani per facilitare i processi di transizione verso un mercato del lavoro più complesso e difficile, e promuovere l’occupabilità di giovani ed adulti in cerca di prima o nuova occupazione; • assicurare e promuovere ulteriormente le prestazioni offerte dal sistema dei servizi pubblici per l’impiego con l’obiettivo di favorire il reinserimento professionale dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali o espulsi dal mercato del lavoro con particolare attenzione ai disoccupati di lunga durata; • potenziare ulteriormente la rete per favorire l’integrazione tra politiche sociali (erogate in particolare dai Comuni), le politiche formative (in raccordo con gli Enti di formazione) e quelle del lavoro. Accanto a questi obiettivi è necessario rafforzare le azioni di orientamento sia attraverso i colloqui individuali sia attraverso attività laboratoriali di gruppo, tanto presso il Centro per l’impiego quanto nell’ambito delle varie manifestazioni pubbliche da attuare in sinergia con diversi Enti (Scuole, Università, Camera di commercio, ecc..) e, pur non essendo di stretta e diretta competenza della Provincia, sostenere la qualificazione e la competitività delle imprese, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese a sostegno dei processi di innovazione e di adeguamento ai cambiamenti in atto nei sistemi economici e produttivi. Pertanto gli obiettivi strategici della Provincia di Trieste, da perseguire per il prossimo mandato e fino al perdurare della crisi, saranno: • favorire la ripresa nel territorio provinciale e la difesa dei livelli occupazionali investendo sulle competenze e la adattabilità dei lavoratori con particolare riferimento ai soggetti deboli sul mercato del lavoro utilizzando a questo scopo le risorse del Fondo Sociale Europeo finalizzate all’attivazione di percorsi formativi e work experience, lo strumento delle Borse lavoro che si rivolge ai soggetti più svantaggiati, i progetti per i lavori di pubblica utilità; • sostenere l’ingresso o il reingresso al lavoro dei giovani, delle donne, dei lavoratori espulsi, specie over 45, potenziando e integrando gli strumenti di politica del lavoro, rafforzando gli interventi mirati di accompagnamento all’inserimento lavorativo e favorendo il conseguimento dei livelli di competenza per la transizione al lavoro; in questa logica vanno tutte le iniziative rivolte ai giovani: lo Sportello Infolavoro rivolto ai giovani studenti universitari sito presso l’ERDISU, le azioni per favorire l’imprenditoria giovanile, le Borse di studio per la riqualificazione dei giovani laureati, l’avvio di un rapporto di convenzione con il servizio di orientamento dell’Università, la creazione dell’Osservatorio per l’imprenditorialità giovanile per rilevare l’interesse e l’attitudine dei giovani verso l’imprenditoria, i progetti specifici dedicati all’incremento ed alla valorizzazione del lavoro delle donne, i tirocini formativi attivati quale ente promotore; 31
  • 32. sviluppare la qualità e l’efficacia del sistema provinciale dei servizi per l’impiego mirando alla qualificazione dei servizi dedicati alla presa in carico del lavoratore, dati gli aumentati flussi di utenza e, a fronte del forte calo della domanda di lavoro, dovranno essere potenziati l’efficacia e la qualità dei servizi d’incrocio domanda/offerta di lavoro e di preselezione; in particolare si dovrà agire per potenziare i servizi rivolti ai datori di lavoro e il rapporto di collaborazione e sinergia tra il sistema delle imprese e i servizi pubblici per l’impiego nella prospettiva di un sistema integrato pubblico/provato; inoltre dovranno essere monitorate attraverso una rilevazione più puntuale le richieste di professionalità insoddisfatte e dei fabbisogni formativi legati a profili professionali specifici ed innovativi verso i quali orientare i giovani o riorientare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro; • individuare azioni integrate con le politiche pubbliche, della Regione, dei Comuni ed in particolare con l’Area di Ricerca, di sostegno allo sviluppo locale o di incentivo alle imprese, c, con particolare riguardo a quelle che si rivolgono a nuovi bacini di impiego (vedi ad esempio i green jobs) e allo sviluppo dei settori innovativi o tecnologicamente avanzati, integrando maggiormente le azioni di sostegno allo sviluppo locale con quelle di orientamento lavorativo con lo scopo di sostenere e anticipare la ripresa economico/occupazionale del territorio. Per conseguire questi risultati si procederà inoltre a pianificare la realizzazione di un portale interattivo dedicato al lavoro, a potenziare l’utilizzo della piattaforma e-learning avviata con il progetto DIONE, a programmare una rete di comunicazione costante anche con l’invio di informative periodiche di interesse delle aziende, a potenziare lo Sportello Azienda sito presso l’EZIT, ad implementare l’operatività dei protocolli già attivati per rafforzare il raccordo con gli altri soggetti pubblici e privati, a rendere più fruibile i servizi erogati dal Centro per l’impiego migliorandone la qualità e riducendo i tempi medi di attesa, verrà inoltre valutata la possibilità di aprire una sede decentrata del Centro per l’impiego per ridistribuire i flussi di utenza oggi tutti concentrati in un unico Centro, unificare in un’unica direzione il servizio conflitti ed Immigrazione, ferma restando l’operatività dello Sportello unico presso la Prefettura. Spazi di dialogo: confrontarsi per progettare soluzioni Saranno confermati gli incontri periodici con le organizzazioni sindacali e con le associazioni di categoria per condividere strategie e proporre soluzioni di sistema. Saranno avviati momenti di confronto anche con gli ordini professionali attualmente non coinvolti e con le agenzie di somministrazione accreditate al fine di favorire l’occupazione. Le politiche d’inclusione sociale L’obiettivo è quello di mantenere elevati livelli di inclusione sociale, contrastando le discriminazioni nel mercato del lavoro che possono essere accentuate dalla crisi economica e occupazionale sviluppando dei percorsi di integrazione. Oltre a potenziare i servizi di presa in carico personalizzata del collocamento mirato per incrementare la qualità e la tenuta occupazionale, sarà necessario incrementare l’attività di incrocio domanda/offerta di lavoro e di tirocini formativi volti all’acquisizione di nuove competenze professionali favorendo l’assunzione al termine del periodo di stage, 32
  • 33. rafforzare la convenzione con il Servizio Inserimento Lavorativo del Comune di Trieste per la presa in carico dei soggetti con disabilità complesse. Proseguire, dati gli importanti risultati già raggiunti, con il progetto “Avere meno di 15 dipendenti non è più un handicap” che finalizza gli incentivi per le assunzioni di lavoratori disabili da parte di aziende che non rientrano nell’obbligo di assunzione. Attraverso la rete già esistente con i servizi sociali dei comuni e con l’Azienda sanitaria per i servizi territoriali sarà proposta una nuova azione che promuova la transizione al lavoro dei giovani disabili prevedendo azioni di orientamento, tirocini ed accompagnamenti personalizzati. Si propone inoltre di programmare, in collaborazione con la Caritas, servizi specifici per le categorie deboli e svantaggiate, allo scopo di facilitarne l’integrazione socio-lavorativa; gli interventi potranno essere rivolti a migranti, carcerati ed ex carcerati, persone in fase di recupero da dipendenze, nonché soggetti appartenenti alle nuove povertà. Il potenziamento degli sportelli assistenti familiari La Provincia ritiene importante che il servizio gratuito offerto presso i tre sportelli attualmente operativi presso il Centro per l’impiego e presso i comuni di Muggia e Duino- Aurisina possa proseguire aiutando le famiglie a trovare la figura professionale più idonea nell’ambito del lavoro domestico (assistenti familiari, collaboratori domestici, baby-sitter, istitutori), assistendola nella stipula del contratto di lavoro ed in tutti gli adempimenti amministrativi necessari. Le priorità trasversali Tenendo conto anche delle indicazioni derivanti dagli obiettivi comunitari, le priorità trasversali possono esser riassunte nel seguenti quattro punti: • pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione ed alla permanenza nel mercato del lavoro per prevenire le discriminazioni di genere nell’accesso al lavoro, per sostenere le donne nelle fasi di sospensione dal lavoro o per favorire il reingresso nel mercato al lavoro, specie per quelle a bassa qualificazione; • interculturalità come leva per poter coniugare sviluppo economico e coesione sociale rivolta a quei cittadini stranieri che a loro volta sono toccati dalla disoccupazione, avendo come obiettivo di salvaguardare i livelli di integrazione e inclusione sociale presenti nel nostro territorio che sono essenziali per un’equilibrata convivenza; si favorirà pertanto l’accesso dei cittadini stranieri alle diverse opportunità offerte dal sistema, fruendo di supporti per l’alfabetizzazione, per il sostegno linguistico e per la valorizzazione del lavoro straniero che permane come valore strutturale dello sviluppo economico; • potenziamento ed all’amplificazione dell’impatto degli interventi stessi sui diversi contesti e gruppi target, consolidando le procedure di concertazione sociale e coordinamento istituzionale, anche attuando accordi tematici sulla crisi; • attuazione degli interventi secondo una logica di integrazione tra diverse politiche e strumenti finanziari, in modo da contribuire in modo più efficiente alle politiche di contrasto alla crisi, accentuando la logica dello sviluppo territoriale ed avendo particolare attenzione alla creazione di imprese innovative e di nuovi bacini di impiego. 33
  • 34. 7. Dinamismo per crescere al centro dell’Europa Politiche Comunitarie e Transfrontaliere Si porteranno a compimento i progetti strategici e standard del programma ITA-SLO 2007/2013, curando al contempo la predisposizione di quelli cross-border 2007/2013. Grazie all’Ufficio Affari comunitari attivato in seno all’Amministrazione, si potrà seguire fin nel dettaglio e assicurando al territorio momenti di ascolto e condivisione, anche la pianificazione delle azioni per prossimo programma transfrontaliero ITA-SLO 2014/2020. Sarà rilevante anche seguire i processi d’integrazione europea in particolare della Croazia la cui entrata in UE consentirà di certo l’attivazione di altre importanti opportunità. Spazi di dialogo: progettare condividendo Per le politiche e le azioni specificatamente “transfrontaliere” si intendono attivare periodici incontri con i Sindaci dei Comuni della provincia e delle aree limitrofe, con diversi portatori di interesse e con le istituzioni della vicina Repubblica di Slovenia. In questo contesto andranno intensificati anche i rapporti con la minoranza italiana in Slovenia e Croazia. 34
  • 35. Rapporto con le realtà economiche La ristretta configurazione territoriale, le problematiche per troppo tempo trascurate in ordine ai siti inquinati, le diverse visioni pianificatorie, superate solo nel recente passato da una convergenza tra gli strumenti dei piani regolatori comunale e dell’area portuale, hanno creato e radicato reali incertezze nel tessuto produttivo locale, negando agli operatori un doveroso sviluppo delle relative attività economiche, sia per quanto concerne quelle già presenti sul territorio, sia per quelle che qui avrebbero potuto ipotizzare di insediarsi. L’amministrazione ha ritenuto sempre di porsi in modo collaborativo con le altre Istituzioni nella ricerca di una indispensabile condivisione, aldilà di ogni appartenenza politica; ma è indubbio che la politica nel suo complesso non ha saputo adeguatamente affrontare e risolvere questa rilevante questione, tanto più grave in quanto ostativa allo sviluppo generale del territorio. In questo quadro, nella consapevolezza dei reali problemi di certo accentuati dal perdurare di una crisi economica ancora significativa, l’impegno nei confronti di quanti operano sul territorio è quello di ricercare, in un confronto serrato con le altre Istituzioni e le categorie, un’efficace e coordinata strategia di sviluppo, da condividersi sia sul medio che sul lungo periodo, dettando anche i tempi e gli impegni reciproci per il concretizzarsi del percorso individuato. Progetto di sviluppo, tempi di realizzazione, semplificazione e celerità negli atti di spettanza del pubblico sono elementi indispensabili nella definizione delle scelte aziendali. L’impegno futuro è di affiancamento alle imprese nell’ottica del “non più sole”, è di sollecitazione e sprone rispetto a se stessa ed alle altre Istituzioni. Spazi di dialogo: costruire assieme lo sviluppo Per affrontare adeguatamente e capillarmente le prospettive di sviluppo sulle quali l’intero territorio si può catalizzare, si prevede l’apertura di una tavolo operativo politico-tecnico permanente. 35