2. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
IL PRIMO ELENCO REGIONALE IN MATERIA DI
SOTTOPRODOTTI
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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
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ECONOMIA CIRCOLARE, INNOVAZIONE E OCCUPAZIONE
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IL GRUPPO DI LAVORO
➢ Avv. Cristina Govoni (Regione Emilia-Romagna – Responsabile Servizio Giuridico dell’Ambiente, rifiuti,
bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali)
➢ Ing. Leonardo Palumbo (Regione Emilia-Romagna – Servizio Giuridico dell’Ambiente, rifiuti, bonifica siti
contaminati e servizi pubblici ambientali)
➢ Dott.ssa Maria Faranghis Khadivi (Regione Emilia-Romagna – Servizio Giuridico dell’Ambiente, rifiuti,
bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali)
➢ Ing. Lucia Faccenda (Regione Emilia-Romagna – Servizio Giuridico dell’Ambiente, rifiuti, bonifica siti
contaminati e servizi pubblici ambientali)
➢ Ing. Attilio Raimondi (RER – DG Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa)
➢ Dott. Giuseppe Carnevali (Regione Emilia-Romagna - DG Agricoltura, Caccia e Pesca)
➢ Dott.ssa Barbara Villani (ARPAE – Emilia-Romagna)
➢ Dott. Roberto Centazzo (Tavolo Regionale Imprenditoria)
➢ Dott. Mauro Melandri (Tavolo Regionale Imprenditoria)
➢ Dott.ssa Rita Pareschi (Tavolo Regionale Imprenditoria)
➢ Dott.ssa Barbara Zanetti (Tavolo Regionale Imprenditoria)
➢ Avv. Giuseppe Vischetti (Confindustria Emilia Romagna)
➢ Dott.ssa Sarah Magrini (Coldiretti Emilia- Romagna)
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L’importanza della prevenzione in Regione Emilia-Romagna
L’Elenco regionale sottoprodotti, istituito nel 2016, rappresenta la principale misura messa in
campo dalla Regione Emilia-Romagna, finalizzata alla riduzione della produzione dei rifiuti
“industriali”, attraverso la classificazione dei residui di lavorazione aziendali come sottoprodotti.
Il regime dei sottoprodotti rientra infatti a pieno titolo tra le misure di prevenzione (al primo posto
della gerarchia comunitaria), esso contribuisce alla dissociazione della crescita economica dalla
produzione di rifiuti e riduce il consumo di materie prime vergini.
I sottoprodotti sono residui di lavorazione derivanti da processi produttivi che, se soddisfano le
condizioni richieste dalla normativa non sono da considerare rifiuti e possono essere utilizzati nello
stesso o in altri processi di produzione o di utilizzazione.
Per attestare il riconoscimento dell'osservanza di buone pratiche tecniche e gestionali, con
deliberazione della Giunta regionale n. 2260/2016, è stato istituito l’Elenco regionale dei
sottoprodotti a cui possono iscriversi le imprese il cui processo produttivo e le sostanze o gli oggetti
da esso derivanti hanno i requisiti previsti dalla normativa vigente per la qualifica di sottoprodotti.
L’Elenco rappresenta un sistema pubblico di riconoscimento che ha lo scopo di favorire
l'utilizzo dei sottoprodotti, in linea con i principi dell'economia circolare e in un'ottica di
collaborazione costruttiva tra pubblico e privato per dare maggiori certezze e sicurezza agli
operatori economici.
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L’«Elenco regionale dei sottoprodotti»
I destinatari della misura sono tutte le imprese ubicate in Regione Emilia-Romagna che
producono residui di lavorazione che possono essere classificati come sottoprodotti.
Importante sottolineare che tale modello è immediatamente replicabile anche nelle altre Regioni
italiane e ciò potrebbe avere quindi impatti e ricadute positive sull’intero mondo produttivo
nazionale.
Regione Emilia-Romagna ha già avuto primi contatti con alcune Regioni interessate ad
utilizzare tale progettualità ed è disponibile a supportare tutte quelle che intendono
percorrere la medesima strada.
Ad oggi, sono già 11 le imprese regionali iscritte e si stima che per il solo comparto
ceramico (oggetto di una specifica filiera già approvata dall’Emilia-Romagna) nazionale la
classificazione dei propri residui di lavorazione come sottoprodotti comporterebbe un risparmio
di materia prima stimabile nell’ordine del 6-7% ovvero circa 600.000 tonnellate/anno (di
cui circa l’80% impiegata da aziende localizzate in Emilia-Romagna) di miscele di argille–
feldspati-chamotte che non verrebbero estratte in natura sottraendo parallelamente un'analoga
quantità di rifiuti.
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Per dare maggiori certezze agli operatori economici, in un settore caratterizzato da normative complesse
e spesso di difficile implementazione quale quello dei rifiuti, la Regione Emilia-Romagna ha individuato un
percorso composito che prevede, a valle dell’istituzione dell’Elenco regionale, la formalizzazione con determine
dirigenziali delle caratteristiche dei processi produttivi e dei sottoprodotti da essi derivanti per le diverse filiere
identificate nell’ambito del «Coordinamento regionale permanente sottoprodotti».
Sono già state individuate ed approvate 6 filiere ovvero:
1. «noccioli di albicocca» (det. 349/2017);
2. «noccioli di pesca» (det. 349/2017);
3. «sale derivante dalla salatura delle carni» (det. 2349/2017);
4. «liquor nero» (det. 4807/2017);
5. «residui verdi del mais dolce» (det. 8051/2017);
6. «polveri e impasti da ceramica cruda, cotta e formati ceramici crudi e cotti» (det. 16604/2017).
L’iscrizione all'Elenco NON comporta alcun costo per le aziende, è volontaria e non pregiudica la
possibilità di dimostrare con le diverse modalità consentite dall'ordinamento che le sostanze e/o gli oggetti
derivanti dalle filiere individuate abbiano la qualifica di sottoprodotti.
L’iscrizione all’elenco RER determina il rilascio da parte dell'ufficio regionale competente di un attestato di
iscrizione dell'impresa nell'Elenco che potrà essere utilizzato anche per accompagnare il trasporto.
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ANAGRAFICA DEL REFERENTE
Nome e Cognome: Avv. Cristina GOVONI
Email: cristina.govoni@regione.emilia-romagna.it; servrifiuti@regione.emilia-romagna.it
Altre informazioni: Tel. 051 527 6003 – 051 527 6061 – 051 527 6078