4. Il D.Lgs 81/2008 Prevede:
Chi deve fare (soggetti
previsti)
Cosa deve fare
(contenuti)
Come si deve fare
(metodologia)
5. Metodologia di applicazione del
D.Lgs 81/08
3 Valutazione del
rischio
3 Individuazione delle
misure di sicurezza
3 Sorveglianza Sanitaria
3 Formazione
6. GENERALITA’
3 Importanza dell’informatica
3 Diffusione dei VDT
3 Iniziale resistenza da parte dei
lavoratori
3 Per 10-15 anni senza regole e
tutela
3 Dal D.Lgs 626/94 obbligo di
postazioni VDT sicure e
controllo sanitario dei lavoratori
7. Titolo del D.Lgs 81/08:
Tutela della Salute al VDT
Campo d’applicazione:
3 dove vi siano lavoratori addetti ad
attività ad un posto di lavoro al
VDT.
8. Definizione di posto di lavoro al VDT
3 L’insieme che comprende
le attrezzature munite di
VDT ev. con tastiera o
altro sistema di
immissione dati, software,
accessori opzionali, la
sedia, il piano di lavoro e
l’ambiente di lavoro
circostante
9. Definizione di lavoratore addetto al VDT
3 Lavoratore che
utilizza un’attrezzatura
munita di VDT in
modo sistematico o
abituale per venti ore
alla settimana, dedotte
le interruzioni previste
10. Esclusione dall’obbligo
Posti di guida di veicoli e macchine
Sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di
trasporto di persone o cose (treni, metro’, navi
ecc.)
Sistemi destinati in modo prioritario al pubblico
Sistemi portatili se non utilizzati per lungo tempo
(valutazione dei rischi)
Macchine calcolatrici, registratori di cassa e le
attrezzature munite di piccoli visualizzatori
11. Compiti eseguibili al VDT
3 Inserimento dati
3 Consultazione-acquisizione dati
3 Comunicazione interattiva
3 Videoscrittura
3 Composizione editoriale dei testi
3 Consultazione banche-dati
3 Creazione software
3 Applicazioni grafiche
3 Applicazioni progettuali
12. Elementi dell’organizzazione del
lavoro al VDT
Durata totale del lavoro
Percentuale dei compiti di videolettura
Frequenza della digitazione dei dati
Durata dei tempi di risposta del sistema
Percentuale del tempo di lavoro noioso, monotono
rispetto a quello interessante, creativo
Possibilità dell’operatore di influire sulla tipologia
e ritmo di lavoro
Controllo del ritmo di lavoro da parte dei superiori
Avvicendamento con altre attività
13. Obblighi del Datore di Lavoro per i VDT
Valutare i rischi e individuare le misure di
prevenzione con particolare attenzione a :
problemi della vista
problemi legati alla postura ed all’affaticamento
fisico
problemi di condizioni ergonomiche,
d’illuminazione e di igiene ambientale
problemi legati all’ansia, allo stress, alla fatica
mentale
Garantire ai lavoratori una pausa di 15
minuti ogni 120 minuti di lavoro
Far sottoporre i lavoratori a Sorveglianza
Sanitaria Preventiva e Periodica da parte del
Medico Competente
Formare e informare i lavoratori
14. Problemi legati al non corretto lavoro al VDT
3 Disturbi oculo-visivi
3 Disturbi muscolo-
scheletrici
3 Stress ?
15. Disturbi oculo-visivi
3 Sono, in gran parte,
comuni ad altri lavori
con elevato carico
visivo
3 Rappresentano
l’effetto di un
affaticamento a carico
dell’organo della vista
(Astenopia)
16. La Percezione visiva
3 Acuità visiva (capacità di
distinguere 2 punti vicini)
– determinata con tavola ottotipica
– diminuisce dopo i 45 anni
– Altri fattori che influiscono oltre l’età:
• prebiopia e astigmatismo
• luminanza
• contrasto
17. L’Accomodazione:
o adattamento per vedere da 15 cm
all’infinito
o consentita dal cambiamento di
curvatura del cristallino (per
mezzo del muscolo ciliare)
o l’elasticità del cristallino
diminuisce con l’età
Il lavoro al VDT sollecita
intensamente tale facoltà (distanza fra
documenti, tastiera e schermo)
18. La capacità di
“fusione”
3 Abbiamo 2 occhi ma vediamo
un solo oggetto. Perché?
3 Questa capacità è data dalla
possibilità che abbiamo di
“fondere” le immagini che
provengono dai 2 occhi
3 Complessa struttura muscolare
che fa convergere la vista
19. Segni e sintomi associati all’Astenopia
Segni di fatica percettiva:
percezione di aloni colorati
dopo il lavoro
abbagliamento
sensazione di sfarfallio
dell’immagine
Segni di fatica
accomodativa:
annebbiamento durante il
lavoro
visione sfuocata da lontano
dopo il lavoro
tendenza a socchiudere gli
occhi
cefalea durante e dopo il
lavoro
20. Segni e sintomi associati all’Astenopia
Segni di fatica muscolare:
sdoppiamento occasionale
della vista durante il lavoro
cefalea durante e dopo il
lavoro
21. Segni e sintomi associati all’Astenopia
Segni generici di
affaticamento visivo:
• arrossamento delle
congiuntive
• ammiccamento frequente
• lacrimazione
• sensazione di corpo estraneo
• bruciore
• fotofobia
• cefalea
22. Cause di affaticamento visivo al VDT
VDT
Postazione di lavoro
Ambiente generale
Mansione specifica
Individuo
23. VDT
Sfarfallamento dei
caratteri
Caratteri non ben
leggibili
Colore
25. Ambiente generale
Illuminazione
Microclima non
idoneo
Presenza di
microinquinanti in aria
26. 3 Eccesso o insufficienza di
illuminazione generale Sfavorevole
3 Abbagliamenti diretti illuminazione
3 Riflessi
3 Contrasti eccessivi
3 Quando Mancano schermature
alle finestre ed alle fonti di
illuminazione artificiale
• -Il monitor è disposto con la
finestra di fronte o di spalle
• -Si usano arredi con superfici
lucide e/o bianche o nere
• -Le pareti sono troppo chiare
o troppo scure
27. Il comfort termico è un aspetto
importante per chi utilizza il Microclima
videoterminale.
Negli uffici si raccomanda una
temperatura di almeno 18 °C
d’inverno (18-22 °C) mentre nel
periodo estivo è importante che la
differenza tra la temperatura
interna e quella esterna non superi
i 7 °C.
L’umidità relativa deve essere
compresa tra il 40% e il 60%.
28. Fattori ambientali
Inquinamento dell’aria interna
• Impianto di condizionamento poco efficiente
• Affollamento di fotocopiatrici in locali poco areati
• Fumo di tabacco
• Rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi
Il ricambio d’aria deve essere adeguato.
Eccessiva secchezza dell’aria
29. IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
Rispettare le quantità minime di aria
esterna di ricambi e devono essere
presenti sistemi di filtrazione e
depurazione dell’aria. I filtri hanno la
funzione di purificare l’aria esterna e
l’aria di ricircolo.
Possibili rischi:
• inquinamento dell’aria per
insufficiente manutenzione
(sostituzione o pulizia filtri)
• inquinamento biologico dell’unità di
umidificazione.
N.B.: La postazione di lavoro non va
posta in vicinanza di fonti di calore
radiante ed evitare la presenza di
correnti d’aria fastidiose
30. Individuo
Difetti visivi non ben
corretti (presbiopia,
miopia, ipermetropia)
Valutazione soggettiva
del lavoro
31. Disturbi muscolo-scheletrici
3 Senso di pesantezza o
tensione o
indolenzimento
muscolare o dolore
– collo
– spalle
– braccia
– mani
– gambe
– colonna vertebrale
32. Cause dei disturbi muscolo-scheletrici
Postazione di lavoro
o posizionamento non adeguato dello
schermo
o spazi di lavoro insufficienti
o tavoli e sedie inadatti
Mansione specifica
o mantenimento obbligato di posizione
fissa
o durata del lavoro
o monotonia e ripetitività
33. Cause dei disturbi muscolo-scheletrici
Ambiente generale
o Correnti d’aria
o Spazi inadeguati
Individuo
o Disturbi muscolo-
scheletrici preesistenti
o valutazione soggettiva
del lavoro
o sesso, età ecc.
34. Stress
Disturbi di tipo psicologico
o tensione nervosa
o irritabilità
o mal di testa
o stanchezza
o depressione, ansia
o insonnia psicosomatici:
psicosomatici:
o difficoltà di digestione
o Palpitazioni, extrasistoli
Ecc.
35. Cause dello stress
Mansione specifica e
organizzazione del lavoro:
o modifiche alle conoscenze e
della professionalità
richieste
o carico di lavoro
o autonomia e controllo del
proprio lavoro
o isolamento
o monotonia
36. Cause dello stress
Ambiente generale:
o Spazi inadeguati
o posizione scomoda
o microclima
sfavorevole
o illuminazione e
leggibilità inadeguate
37. Rumore
Il rumore ambientale non deve disturbare l’attenzione e la
comunicazione verbale.
Eventuali vecchie stampanti rumorose possono essere
spostate in altri locali o insonorizzate rinchiudendole
dentro appositi contenitori.
38. Cause dello stress
Individuo:
o Problemi psico-
patologici
o Esperienza,competenza
o paura per i danni alla
salute
39. Natura, entità e frequenza dei
disturbi possono variare per : Cause di
o caratteristiche degli ambienti di
lavoro (spazi, illuminazione,
variabilità dei
microclima, posto di lavoro,
video, tastiera)
disturbi
o caratteristiche
dell’organizzazione del lavoro
(tipo di compiti al VDT, tempi di
utilizzo, conoscenze e abilità
richieste, ritmi, autonomia,
responsabilità, rapporti con i
colleghi ed i superiori)
o caratteristiche individuali (età,
stato psico-fisiologico,
significato attribuito al lavoro,
rapporto lavoro-vita
extraprofessionale)
40. Radiazioni ionizzanti
I falsi allarmi (raggi x): si mantengono
allo stesso livello
dell’ambiente esterno
Campi elettromagnetici: al
di sotto dei limiti
raccomandati
Problemi per la
gravidanza: non è stato
registrato alcun
significativo aumento dei
danni
42. 3 Distanza visiva minima che La corretta
varia da 50 a 80 cm su
schermi delle dimensioni distanza
abitualmente in uso. visiva
3 Per schermi di 15 pollici è
raccomandabile distanza di
60 cm, per 16 pollici 70 cm
e per uno di 17 pollici 80
cm.
3 Per schermi molto grandi,
(postazioni di lavoro CAD)
sono da prevedere distanze
maggiori.
43. Liberamente e facilmente
orientabile e inclinabile.
Luminosità e/o il contrasto tra i
Il monitor
caratteri e lo sfondo dello
schermo devono essere regolabili
L’involucro deve essere opaco, di
colore chiaro non bianco.
Impostato con caratteri definiti, di
grandezza sufficiente e facilmente
leggibili.
Bordi dei caratteri nitidi sia al
centro che ai bordi dello schermo,
se osservati da una distanza di 50-
70 cm dal monitor.
Immagini e caratteri stabili e
schermo esente da sfarfallamento.
44. L’altezza del La direzione normale dello sguardo
verso il bordo superiore dello
monitor schermo deve seguire una linea
leggermente inclinata verso il basso.
Ciò presuppone che il monitor sia
regolabile in altezza.
Quando lo schermo è disposto
troppo in alto o troppo in basso si
possono verificare disturbi per
fenomeni di riflessione causati
dall’illuminazione o per
l’affaticamento dei muscoli della
nuca, delle spalle e della parte
superiore della schiena, a causa
dell’errata posizione del collo.
45. L’altezza del monitor
Per prevenire questi problemi è importante:
• non collocare lo schermo sopra l’unità di sistema (computer), perché si
troverebbe troppo in alto;
• sistemare il computer sotto il tavolo, anche per non essere disturbati dal
rumore prodotto dal ventilatore;
• rialzare il monitor con un supporto se, poggiandolo sulla superficie di
lavoro, la sua altezza è insufficiente.
• Il monitor inoltre deve essere leggermente inclinato per evitare problemi di
riflessione sullo schermo.
46. o La tastiera deve essere Tastiera e mouse
indipendente, spostabile
liberamente, di basso
spessore, inclinabile, con
caratteri leggibili.
o Colore opaco, chiaro ma non
bianco.
o Un poggiapolsi per la tastiera
ed eventualmente uno anche
per il mouse evitano
affaticamenti delle
articolazioni dei polsi.
Vari mouse di tipo diverso per
forma, colore, dimensione,
sogg. mancini
47. Deve offrire posto sufficiente e
confacente all’attrezzatura.
Il piano di
Per schermi fino a 17 pollici si lavoro
consiglia di usare tavoli di
misure minime 120 x 80 cm.
Ergonomicamente sono migliori
i tavoli profondi 90 cm.
La superficie deve essere poco
riflettente e di colore chiaro, non
bianco.
Il tavolo deve essere stabile
ossia non ci devono essere
vibrazioni quando si digita sulla
tastiera.
L’altezza deve essere compresa
fra 70 e 80 cm.
48. La disposizione del monitor, della
tastiera e del mouse
I diversi elementi (tastiera, schermo, mouse, leggio portadocumenti)
vanno posizionati in funzione dell’attività da svolgere: in un lavoro di
interrogazione o di digitazione, il monitor deve essere posizionato di
fronte all’operatore. Se invece il tipo di attività comporta la frequente
lettura di documentazione, come ad esempio nel lavoro di copiatura, il
monitor deve essere posizionato lateralmente e il leggio portadocumenti
di fronte.
La tastiera deve essere sistemata davanti all’operatore per evitare che egli
debba torcere il collo e il busto. Lo spazio davanti alla tastiera deve
essere sufficiente (da 15 a 20cm almeno) per consentire l’appoggio delle
mani e degli avambracci.
Ha dato buona prova l’uso di poggiapolsi.
49. Anche per il mouse occorre avere lo spazio necessario per poterlo
azionare convenientemente. Il mouse deve essere posizionato accanto alla
tastiera, e non ad un livello diverso rispetto ad essa.
Durante la digitazione, le spalle devono essere rilassate, gli avambracci, i
polsi e le mani devono rimanere allineati in posizione diritta e neutra.
I polsi non devono essere piegati in avanti o all’indietro per evitare di
provocare una pressione nella loro parte interna.
Bisogna evitare di angolare i polsi durante la digitazione o l’uso del
mouse per evitare possibili infiammazioni di nervi o tendini.
50. Una buona sedia a cinque razze con
sedile regolabile in altezza (da 42 a La sedia
55 cm) per mantenere una posizione
seduta comoda e di ridurre
l’affaticamento della muscolatura
dorsale e il carico sui dischi
intervertebrali .
Poggiare bene la schiena allo
schienale
Spalle siano rilassate e i gomiti
devono pendere comodamente lungo
i fianchi.
Altezza e inclinazione dello
schienale devono essere regolabili..
Lo schienale deve avere un’altezza
di 50 cm circa al di sopra del sedile.
51. Il comportamento
Semplici norme di
comportamento si
affiancano agli
adempimenti
normativi
Oltre ad avere una
postazione di lavoro
ottimale occorre
anche:
52. Correggere la propria posizione (errori
posturali)
Variare le attività, effettuando pause
periodiche
Usare le attrezzature (hardware) e i
programmi (software) in modo consapevole
Fare attenzione ai segnali fisici: sintomi e
disturbi
53. Sorveglianza sanitaria
Protocollo sanitario di mansione
Per gli addetti al VDT: visita preventiva,
vista periodica ogni 5 anni.
Visita biennale per coloro che hanno
prescrizioni o età maggiore di 50 anni.
54. Ruolo dell’Organo di Vigilanza
3 Primo punto di riferimento
per i lavoratori dove manca il
medico competente
3 Ruolo super-partes per
l’espressione del giudizio di
idoneità e per i ricorsi sui
giudizi del m.c.
3 Può svolgere indagini,
accedere ai luoghi di lavoro,
fare analisi
55. Conclusioni
o Il VDT, di per se, non
costituisce un rischio per la
salute dell’operatore
o E’ invece la sua utilizzazione
in condizioni ambientali e/o
organizzative inadeguate che
può determinare l’insorgenza
di problemi per l’integrità
fisica e mentale dell’operatore