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LA TUTELA DELLA SALUTE SUL LUOGO
              DI LAVORO:
      “Il lavoro al Videoterminale”
      ASPETTI LEGISLATIVI E
            ORGANIZZATIVI
Sommario del corso

3   Introduzione
3   Riferimenti normativi
3   Effetti sulla salute e loro cause
3   Requisiti minimi richiesti
3   Sorveglianza Sanitaria
ASPETTI LEGISLATIVI
    3   D.Lgs 81/2008 e s.m.i.
Il D.Lgs 81/2008 Prevede:

 Chi deve fare (soggetti
 previsti)

 Cosa deve fare
 (contenuti)

 Come si deve fare
 (metodologia)
Metodologia di applicazione del
        D.Lgs 81/08
                3   Valutazione del
                    rischio
                3   Individuazione delle
                    misure di sicurezza
                3   Sorveglianza Sanitaria
                3   Formazione
GENERALITA’
    3   Importanza dell’informatica
    3   Diffusione dei VDT
    3   Iniziale resistenza da parte dei
        lavoratori
    3   Per 10-15 anni senza regole e
        tutela
    3   Dal D.Lgs 626/94 obbligo di
        postazioni VDT sicure e
        controllo sanitario dei lavoratori
Titolo del D.Lgs 81/08:
                    Tutela della Salute al VDT
Campo d’applicazione:

3   dove vi siano lavoratori addetti ad
    attività ad un posto di lavoro al
    VDT.
Definizione di posto di lavoro al VDT
                  3   L’insieme che comprende
                      le attrezzature munite di
                      VDT ev. con tastiera o
                      altro sistema di
                      immissione dati, software,
                      accessori opzionali, la
                      sedia, il piano di lavoro e
                      l’ambiente di lavoro
                      circostante
Definizione di lavoratore addetto al VDT
   3   Lavoratore che
       utilizza un’attrezzatura
       munita di VDT in
       modo sistematico o
       abituale per venti ore
       alla settimana, dedotte
       le interruzioni previste
Esclusione dall’obbligo

    Posti di guida di veicoli e macchine
    Sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di
     trasporto di persone o cose (treni, metro’, navi
     ecc.)
    Sistemi destinati in modo prioritario al pubblico
    Sistemi portatili se non utilizzati per lungo tempo
     (valutazione dei rischi)
    Macchine calcolatrici, registratori di cassa e le
     attrezzature munite di piccoli visualizzatori
Compiti eseguibili al VDT
3   Inserimento dati
3   Consultazione-acquisizione dati
3   Comunicazione interattiva
3   Videoscrittura
3   Composizione editoriale dei testi
3   Consultazione banche-dati
3   Creazione software
3   Applicazioni grafiche
3   Applicazioni progettuali
Elementi dell’organizzazione del
        lavoro al VDT
          Durata totale del lavoro
          Percentuale dei compiti di videolettura
          Frequenza della digitazione dei dati
          Durata dei tempi di risposta del sistema
          Percentuale del tempo di lavoro noioso, monotono
           rispetto a quello interessante, creativo
          Possibilità dell’operatore di influire sulla tipologia
           e ritmo di lavoro
          Controllo del ritmo di lavoro da parte dei superiori
          Avvicendamento con altre attività
Obblighi del Datore di Lavoro per i VDT
   Valutare i rischi e individuare le misure di
    prevenzione con particolare attenzione a :
     problemi della vista
     problemi legati alla postura ed all’affaticamento
      fisico
     problemi di condizioni ergonomiche,
      d’illuminazione e di igiene ambientale
     problemi legati all’ansia, allo stress, alla fatica
      mentale
   Garantire ai lavoratori una pausa di 15
    minuti ogni 120 minuti di lavoro
   Far sottoporre i lavoratori a Sorveglianza
    Sanitaria Preventiva e Periodica da parte del
    Medico Competente
   Formare e informare i lavoratori
Problemi legati al non corretto lavoro al VDT


                       3   Disturbi oculo-visivi
                       3   Disturbi muscolo-
                           scheletrici
                       3   Stress ?
Disturbi oculo-visivi
           3   Sono, in gran parte,
               comuni ad altri lavori
               con elevato carico
               visivo
           3   Rappresentano
               l’effetto di un
               affaticamento a carico
               dell’organo della vista
               (Astenopia)
La Percezione visiva
3   Acuità visiva (capacità di
    distinguere 2 punti vicini)
    – determinata con tavola ottotipica
    – diminuisce dopo i 45 anni
    – Altri fattori che influiscono oltre l’età:
        •   prebiopia e astigmatismo
        •   luminanza
        •   contrasto
L’Accomodazione:
  o adattamento per vedere da 15 cm
     all’infinito
  o consentita dal cambiamento di
     curvatura del cristallino (per
     mezzo del muscolo ciliare)
  o l’elasticità del cristallino
     diminuisce con l’età
 Il lavoro al VDT sollecita
 intensamente tale facoltà (distanza fra
 documenti, tastiera e schermo)
La capacità di
 “fusione”
3   Abbiamo 2 occhi ma vediamo
    un solo oggetto. Perché?
3   Questa capacità è data dalla
    possibilità che abbiamo di
    “fondere” le immagini che
    provengono dai 2 occhi
3   Complessa struttura muscolare
    che fa convergere la vista
Segni e sintomi associati all’Astenopia
     Segni di fatica percettiva:
       percezione di aloni colorati
        dopo il lavoro
       abbagliamento
       sensazione di sfarfallio
        dell’immagine
     Segni di fatica
      accomodativa:
       annebbiamento durante il
        lavoro
       visione sfuocata da lontano
        dopo il lavoro
       tendenza a socchiudere gli
        occhi
       cefalea durante e dopo il
        lavoro
Segni e sintomi associati all’Astenopia
                       Segni di fatica muscolare:
                         sdoppiamento occasionale
                          della vista durante il lavoro
                         cefalea durante e dopo il
                          lavoro
Segni e sintomi associati all’Astenopia
 Segni generici di
 affaticamento visivo:
   • arrossamento delle
     congiuntive
   • ammiccamento frequente
   • lacrimazione
   • sensazione di corpo estraneo
   • bruciore
   • fotofobia
   • cefalea
Cause di affaticamento visivo al VDT
                   VDT
                   Postazione di lavoro
                   Ambiente generale
                   Mansione specifica
                   Individuo
VDT
   Sfarfallamento dei
    caratteri
   Caratteri non ben
    leggibili
   Colore
Postazione di lavoro
             Posizionamento dello
              schermo
             Riflessi
             Contrasti
Ambiente generale
   Illuminazione
   Microclima non
    idoneo
   Presenza di
    microinquinanti in aria
3   Eccesso o insufficienza di
    illuminazione generale                        Sfavorevole
3   Abbagliamenti diretti                        illuminazione
3   Riflessi
3   Contrasti eccessivi
3   Quando Mancano schermature
    alle finestre ed alle fonti di
    illuminazione artificiale
              • -Il monitor è disposto con la
                finestra di fronte o di spalle
              • -Si usano arredi con superfici
                lucide e/o bianche o nere
              • -Le pareti sono troppo chiare
                o troppo scure
   Il comfort termico è un aspetto
    importante per chi utilizza il        Microclima
    videoterminale.

   Negli uffici si raccomanda una
    temperatura di almeno 18 °C
    d’inverno (18-22 °C) mentre nel
    periodo estivo è importante che la
    differenza tra la temperatura
    interna e quella esterna non superi
    i 7 °C.

   L’umidità relativa deve essere
    compresa tra il 40% e il 60%.
Fattori ambientali
   Inquinamento dell’aria interna
     • Impianto di condizionamento poco efficiente
     • Affollamento di fotocopiatrici in locali poco areati
     • Fumo di tabacco
     • Rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi
   Il ricambio d’aria deve essere adeguato.


   Eccessiva secchezza dell’aria
IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
 Rispettare le quantità minime di aria
  esterna di ricambi e devono essere
  presenti sistemi di filtrazione e
  depurazione dell’aria. I filtri hanno la
  funzione di purificare l’aria esterna e
  l’aria di ricircolo.
 Possibili rischi:
• inquinamento dell’aria per
  insufficiente manutenzione
     (sostituzione o pulizia filtri)
• inquinamento biologico dell’unità di
  umidificazione.

N.B.: La postazione di lavoro non va
  posta in vicinanza di fonti di calore
  radiante ed evitare la presenza di
  correnti d’aria fastidiose
Individuo
   Difetti visivi non ben
    corretti (presbiopia,
    miopia, ipermetropia)

   Valutazione soggettiva
    del lavoro
Disturbi muscolo-scheletrici
              3   Senso di pesantezza o
                  tensione o
                  indolenzimento
                  muscolare o dolore
                  –   collo
                  –   spalle
                  –   braccia
                  –   mani
                  –   gambe
                  –   colonna vertebrale
Cause dei disturbi muscolo-scheletrici
 Postazione di lavoro
   o posizionamento non adeguato dello
     schermo
   o spazi di lavoro insufficienti
   o tavoli e sedie inadatti
 Mansione specifica
   o mantenimento obbligato di posizione
     fissa
   o durata del lavoro
   o monotonia e ripetitività
Cause dei disturbi muscolo-scheletrici
                      Ambiente generale
                       o Correnti d’aria
                       o Spazi inadeguati
                      Individuo
                       o Disturbi muscolo-
                         scheletrici preesistenti
                       o valutazione soggettiva
                         del lavoro
                       o sesso, età ecc.
Stress
   Disturbi di tipo psicologico
    o   tensione nervosa
    o   irritabilità
    o   mal di testa
    o   stanchezza
    o   depressione, ansia
    o   insonnia psicosomatici:
   psicosomatici:
    o difficoltà di digestione
    o Palpitazioni, extrasistoli
    Ecc.
Cause dello stress
             Mansione specifica e
              organizzazione del lavoro:

              o modifiche alle conoscenze e
                della professionalità
                richieste
              o carico di lavoro
              o autonomia e controllo del
                proprio lavoro
              o isolamento
              o monotonia
Cause dello stress
   Ambiente generale:
    o Spazi inadeguati
    o posizione scomoda
    o microclima
      sfavorevole
    o illuminazione e
      leggibilità inadeguate
Rumore
   Il rumore ambientale non deve disturbare l’attenzione e la
    comunicazione verbale.

   Eventuali vecchie stampanti rumorose possono essere
    spostate in altri locali o insonorizzate rinchiudendole
    dentro appositi contenitori.
Cause dello stress
            Individuo:

             o Problemi psico-
               patologici
             o Esperienza,competenza
             o paura per i danni alla
               salute
   Natura, entità e frequenza dei
    disturbi possono variare per :            Cause di
     o caratteristiche degli ambienti di
        lavoro (spazi, illuminazione,
                                            variabilità dei
        microclima, posto di lavoro,
        video, tastiera)
                                               disturbi
     o caratteristiche
        dell’organizzazione del lavoro
        (tipo di compiti al VDT, tempi di
        utilizzo, conoscenze e abilità
        richieste, ritmi, autonomia,
        responsabilità, rapporti con i
        colleghi ed i superiori)
     o caratteristiche individuali (età,
        stato psico-fisiologico,
        significato attribuito al lavoro,
        rapporto lavoro-vita
        extraprofessionale)
   Radiazioni ionizzanti
I falsi allarmi       (raggi x): si mantengono
                      allo stesso livello
                      dell’ambiente esterno

                     Campi elettromagnetici: al
                      di sotto dei limiti
                      raccomandati

                     Problemi per la
                      gravidanza: non è stato
                      registrato alcun
                      significativo aumento dei
                      danni
Aspetti preventivi
3   Distanza visiva minima che    La corretta
    varia da 50 a 80 cm su
    schermi delle dimensioni       distanza
    abitualmente in uso.            visiva
3   Per schermi di 15 pollici è
    raccomandabile distanza di
    60 cm, per 16 pollici 70 cm
    e per uno di 17 pollici 80
    cm.
3   Per schermi molto grandi,
    (postazioni di lavoro CAD)
    sono da prevedere distanze
    maggiori.
Liberamente e facilmente
orientabile e inclinabile.
Luminosità e/o il contrasto tra i
                                       Il monitor
caratteri e lo sfondo dello
schermo devono essere regolabili
L’involucro deve essere opaco, di
colore chiaro non bianco.
Impostato con caratteri definiti, di
grandezza sufficiente e facilmente
leggibili.
Bordi dei caratteri nitidi sia al
centro che ai bordi dello schermo,
se osservati da una distanza di 50-
70 cm dal monitor.
Immagini e caratteri stabili e
schermo esente da sfarfallamento.
L’altezza del      La direzione normale dello sguardo
                    verso il bordo superiore dello
  monitor           schermo deve seguire una linea
                    leggermente inclinata verso il basso.

                   Ciò presuppone che il monitor sia
                    regolabile in altezza.

                   Quando lo schermo è disposto
                    troppo in alto o troppo in basso si
                    possono verificare disturbi per
                    fenomeni di riflessione causati
                    dall’illuminazione o per
                    l’affaticamento dei muscoli della
                    nuca, delle spalle e della parte
                    superiore della schiena, a causa
                    dell’errata posizione del collo.
L’altezza del monitor
   Per prevenire questi problemi è importante:
•   non collocare lo schermo sopra l’unità di sistema (computer), perché si
    troverebbe troppo in alto;

•    sistemare il computer sotto il tavolo, anche per non essere disturbati dal
    rumore prodotto dal ventilatore;

•    rialzare il monitor con un supporto se, poggiandolo sulla superficie di
    lavoro, la sua altezza è insufficiente.

•   Il monitor inoltre deve essere leggermente inclinato per evitare problemi di
    riflessione sullo schermo.
o   La tastiera deve essere          Tastiera e mouse
    indipendente, spostabile
    liberamente, di basso
    spessore, inclinabile, con
    caratteri leggibili.
o   Colore opaco, chiaro ma non
    bianco.
o   Un poggiapolsi per la tastiera
    ed eventualmente uno anche
    per il mouse evitano
    affaticamenti delle
    articolazioni dei polsi.
    Vari mouse di tipo diverso per
    forma, colore, dimensione,
    sogg. mancini
   Deve offrire posto sufficiente e
    confacente all’attrezzatura.
                                          Il piano di
   Per schermi fino a 17 pollici si        lavoro
    consiglia di usare tavoli di
    misure minime 120 x 80 cm.
    Ergonomicamente sono migliori
    i tavoli profondi 90 cm.
    La superficie deve essere poco
    riflettente e di colore chiaro, non
    bianco.
   Il tavolo deve essere stabile
    ossia non ci devono essere
    vibrazioni quando si digita sulla
    tastiera.
   L’altezza deve essere compresa
    fra 70 e 80 cm.
La disposizione del monitor, della
                tastiera e del mouse
   I diversi elementi (tastiera, schermo, mouse, leggio portadocumenti)
    vanno posizionati in funzione dell’attività da svolgere: in un lavoro di
    interrogazione o di digitazione, il monitor deve essere posizionato di
    fronte all’operatore. Se invece il tipo di attività comporta la frequente
    lettura di documentazione, come ad esempio nel lavoro di copiatura, il
    monitor deve essere posizionato lateralmente e il leggio portadocumenti
    di fronte.

   La tastiera deve essere sistemata davanti all’operatore per evitare che egli
    debba torcere il collo e il busto. Lo spazio davanti alla tastiera deve
    essere sufficiente (da 15 a 20cm almeno) per consentire l’appoggio delle
    mani e degli avambracci.

   Ha dato buona prova l’uso di poggiapolsi.
   Anche per il mouse occorre avere lo spazio necessario per poterlo
    azionare convenientemente. Il mouse deve essere posizionato accanto alla
    tastiera, e non ad un livello diverso rispetto ad essa.
    Durante la digitazione, le spalle devono essere rilassate, gli avambracci, i
    polsi e le mani devono rimanere allineati in posizione diritta e neutra.
   I polsi non devono essere piegati in avanti o all’indietro per evitare di
    provocare una pressione nella loro parte interna.
   Bisogna evitare di angolare i polsi durante la digitazione o l’uso del
    mouse per evitare possibili infiammazioni di nervi o tendini.
   Una buona sedia a cinque razze con
    sedile regolabile in altezza (da 42 a    La sedia
    55 cm) per mantenere una posizione
    seduta comoda e di ridurre
    l’affaticamento della muscolatura
    dorsale e il carico sui dischi
    intervertebrali .
    Poggiare bene la schiena allo
    schienale
   Spalle siano rilassate e i gomiti
    devono pendere comodamente lungo
    i fianchi.
   Altezza e inclinazione dello
    schienale devono essere regolabili..
    Lo schienale deve avere un’altezza
    di 50 cm circa al di sopra del sedile.
Il comportamento
   Semplici norme di
    comportamento si
    affiancano agli
    adempimenti
    normativi
   Oltre ad avere una
    postazione di lavoro
    ottimale occorre
    anche:
Correggere la propria posizione (errori
posturali)
Variare le attività, effettuando pause
periodiche
Usare le attrezzature (hardware) e i
programmi (software) in modo consapevole
Fare attenzione ai segnali fisici: sintomi e
disturbi
Sorveglianza sanitaria
   Protocollo sanitario di mansione

 Per gli addetti al VDT: visita preventiva,
  vista periodica ogni 5 anni.
 Visita biennale per coloro che hanno
  prescrizioni o età maggiore di 50 anni.
Ruolo dell’Organo di Vigilanza
               3   Primo punto di riferimento
                   per i lavoratori dove manca il
                   medico competente
               3   Ruolo super-partes per
                   l’espressione del giudizio di
                   idoneità e per i ricorsi sui
                   giudizi del m.c.
               3   Può svolgere indagini,
                   accedere ai luoghi di lavoro,
                   fare analisi
Conclusioni
o   Il VDT, di per se, non
    costituisce un rischio per la
    salute dell’operatore
o   E’ invece la sua utilizzazione
    in condizioni ambientali e/o
    organizzative inadeguate che
    può determinare l’insorgenza
    di problemi per l’integrità
    fisica e mentale dell’operatore

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  • 1. LA TUTELA DELLA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO: “Il lavoro al Videoterminale” ASPETTI LEGISLATIVI E ORGANIZZATIVI
  • 2. Sommario del corso 3 Introduzione 3 Riferimenti normativi 3 Effetti sulla salute e loro cause 3 Requisiti minimi richiesti 3 Sorveglianza Sanitaria
  • 3. ASPETTI LEGISLATIVI 3 D.Lgs 81/2008 e s.m.i.
  • 4. Il D.Lgs 81/2008 Prevede:  Chi deve fare (soggetti previsti)  Cosa deve fare (contenuti)  Come si deve fare (metodologia)
  • 5. Metodologia di applicazione del D.Lgs 81/08 3 Valutazione del rischio 3 Individuazione delle misure di sicurezza 3 Sorveglianza Sanitaria 3 Formazione
  • 6. GENERALITA’ 3 Importanza dell’informatica 3 Diffusione dei VDT 3 Iniziale resistenza da parte dei lavoratori 3 Per 10-15 anni senza regole e tutela 3 Dal D.Lgs 626/94 obbligo di postazioni VDT sicure e controllo sanitario dei lavoratori
  • 7. Titolo del D.Lgs 81/08: Tutela della Salute al VDT Campo d’applicazione: 3 dove vi siano lavoratori addetti ad attività ad un posto di lavoro al VDT.
  • 8. Definizione di posto di lavoro al VDT 3 L’insieme che comprende le attrezzature munite di VDT ev. con tastiera o altro sistema di immissione dati, software, accessori opzionali, la sedia, il piano di lavoro e l’ambiente di lavoro circostante
  • 9. Definizione di lavoratore addetto al VDT 3 Lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di VDT in modo sistematico o abituale per venti ore alla settimana, dedotte le interruzioni previste
  • 10. Esclusione dall’obbligo  Posti di guida di veicoli e macchine  Sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto di persone o cose (treni, metro’, navi ecc.)  Sistemi destinati in modo prioritario al pubblico  Sistemi portatili se non utilizzati per lungo tempo (valutazione dei rischi)  Macchine calcolatrici, registratori di cassa e le attrezzature munite di piccoli visualizzatori
  • 11. Compiti eseguibili al VDT 3 Inserimento dati 3 Consultazione-acquisizione dati 3 Comunicazione interattiva 3 Videoscrittura 3 Composizione editoriale dei testi 3 Consultazione banche-dati 3 Creazione software 3 Applicazioni grafiche 3 Applicazioni progettuali
  • 12. Elementi dell’organizzazione del lavoro al VDT  Durata totale del lavoro  Percentuale dei compiti di videolettura  Frequenza della digitazione dei dati  Durata dei tempi di risposta del sistema  Percentuale del tempo di lavoro noioso, monotono rispetto a quello interessante, creativo  Possibilità dell’operatore di influire sulla tipologia e ritmo di lavoro  Controllo del ritmo di lavoro da parte dei superiori  Avvicendamento con altre attività
  • 13. Obblighi del Datore di Lavoro per i VDT  Valutare i rischi e individuare le misure di prevenzione con particolare attenzione a :  problemi della vista  problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico  problemi di condizioni ergonomiche, d’illuminazione e di igiene ambientale  problemi legati all’ansia, allo stress, alla fatica mentale  Garantire ai lavoratori una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di lavoro  Far sottoporre i lavoratori a Sorveglianza Sanitaria Preventiva e Periodica da parte del Medico Competente  Formare e informare i lavoratori
  • 14. Problemi legati al non corretto lavoro al VDT 3 Disturbi oculo-visivi 3 Disturbi muscolo- scheletrici 3 Stress ?
  • 15. Disturbi oculo-visivi 3 Sono, in gran parte, comuni ad altri lavori con elevato carico visivo 3 Rappresentano l’effetto di un affaticamento a carico dell’organo della vista (Astenopia)
  • 16. La Percezione visiva 3 Acuità visiva (capacità di distinguere 2 punti vicini) – determinata con tavola ottotipica – diminuisce dopo i 45 anni – Altri fattori che influiscono oltre l’età: • prebiopia e astigmatismo • luminanza • contrasto
  • 17. L’Accomodazione: o adattamento per vedere da 15 cm all’infinito o consentita dal cambiamento di curvatura del cristallino (per mezzo del muscolo ciliare) o l’elasticità del cristallino diminuisce con l’età Il lavoro al VDT sollecita intensamente tale facoltà (distanza fra documenti, tastiera e schermo)
  • 18. La capacità di “fusione” 3 Abbiamo 2 occhi ma vediamo un solo oggetto. Perché? 3 Questa capacità è data dalla possibilità che abbiamo di “fondere” le immagini che provengono dai 2 occhi 3 Complessa struttura muscolare che fa convergere la vista
  • 19. Segni e sintomi associati all’Astenopia  Segni di fatica percettiva:  percezione di aloni colorati dopo il lavoro  abbagliamento  sensazione di sfarfallio dell’immagine  Segni di fatica accomodativa:  annebbiamento durante il lavoro  visione sfuocata da lontano dopo il lavoro  tendenza a socchiudere gli occhi  cefalea durante e dopo il lavoro
  • 20. Segni e sintomi associati all’Astenopia  Segni di fatica muscolare:  sdoppiamento occasionale della vista durante il lavoro  cefalea durante e dopo il lavoro
  • 21. Segni e sintomi associati all’Astenopia  Segni generici di affaticamento visivo: • arrossamento delle congiuntive • ammiccamento frequente • lacrimazione • sensazione di corpo estraneo • bruciore • fotofobia • cefalea
  • 22. Cause di affaticamento visivo al VDT  VDT  Postazione di lavoro  Ambiente generale  Mansione specifica  Individuo
  • 23. VDT  Sfarfallamento dei caratteri  Caratteri non ben leggibili  Colore
  • 24. Postazione di lavoro  Posizionamento dello schermo  Riflessi  Contrasti
  • 25. Ambiente generale  Illuminazione  Microclima non idoneo  Presenza di microinquinanti in aria
  • 26. 3 Eccesso o insufficienza di illuminazione generale Sfavorevole 3 Abbagliamenti diretti illuminazione 3 Riflessi 3 Contrasti eccessivi 3 Quando Mancano schermature alle finestre ed alle fonti di illuminazione artificiale • -Il monitor è disposto con la finestra di fronte o di spalle • -Si usano arredi con superfici lucide e/o bianche o nere • -Le pareti sono troppo chiare o troppo scure
  • 27. Il comfort termico è un aspetto importante per chi utilizza il Microclima videoterminale.  Negli uffici si raccomanda una temperatura di almeno 18 °C d’inverno (18-22 °C) mentre nel periodo estivo è importante che la differenza tra la temperatura interna e quella esterna non superi i 7 °C.  L’umidità relativa deve essere compresa tra il 40% e il 60%.
  • 28. Fattori ambientali  Inquinamento dell’aria interna • Impianto di condizionamento poco efficiente • Affollamento di fotocopiatrici in locali poco areati • Fumo di tabacco • Rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi  Il ricambio d’aria deve essere adeguato.  Eccessiva secchezza dell’aria
  • 29. IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO  Rispettare le quantità minime di aria esterna di ricambi e devono essere presenti sistemi di filtrazione e depurazione dell’aria. I filtri hanno la funzione di purificare l’aria esterna e l’aria di ricircolo.  Possibili rischi: • inquinamento dell’aria per insufficiente manutenzione (sostituzione o pulizia filtri) • inquinamento biologico dell’unità di umidificazione. N.B.: La postazione di lavoro non va posta in vicinanza di fonti di calore radiante ed evitare la presenza di correnti d’aria fastidiose
  • 30. Individuo  Difetti visivi non ben corretti (presbiopia, miopia, ipermetropia)  Valutazione soggettiva del lavoro
  • 31. Disturbi muscolo-scheletrici 3 Senso di pesantezza o tensione o indolenzimento muscolare o dolore – collo – spalle – braccia – mani – gambe – colonna vertebrale
  • 32. Cause dei disturbi muscolo-scheletrici  Postazione di lavoro o posizionamento non adeguato dello schermo o spazi di lavoro insufficienti o tavoli e sedie inadatti  Mansione specifica o mantenimento obbligato di posizione fissa o durata del lavoro o monotonia e ripetitività
  • 33. Cause dei disturbi muscolo-scheletrici  Ambiente generale o Correnti d’aria o Spazi inadeguati  Individuo o Disturbi muscolo- scheletrici preesistenti o valutazione soggettiva del lavoro o sesso, età ecc.
  • 34. Stress  Disturbi di tipo psicologico o tensione nervosa o irritabilità o mal di testa o stanchezza o depressione, ansia o insonnia psicosomatici:  psicosomatici: o difficoltà di digestione o Palpitazioni, extrasistoli Ecc.
  • 35. Cause dello stress  Mansione specifica e organizzazione del lavoro: o modifiche alle conoscenze e della professionalità richieste o carico di lavoro o autonomia e controllo del proprio lavoro o isolamento o monotonia
  • 36. Cause dello stress  Ambiente generale: o Spazi inadeguati o posizione scomoda o microclima sfavorevole o illuminazione e leggibilità inadeguate
  • 37. Rumore  Il rumore ambientale non deve disturbare l’attenzione e la comunicazione verbale.  Eventuali vecchie stampanti rumorose possono essere spostate in altri locali o insonorizzate rinchiudendole dentro appositi contenitori.
  • 38. Cause dello stress  Individuo: o Problemi psico- patologici o Esperienza,competenza o paura per i danni alla salute
  • 39. Natura, entità e frequenza dei disturbi possono variare per : Cause di o caratteristiche degli ambienti di lavoro (spazi, illuminazione, variabilità dei microclima, posto di lavoro, video, tastiera) disturbi o caratteristiche dell’organizzazione del lavoro (tipo di compiti al VDT, tempi di utilizzo, conoscenze e abilità richieste, ritmi, autonomia, responsabilità, rapporti con i colleghi ed i superiori) o caratteristiche individuali (età, stato psico-fisiologico, significato attribuito al lavoro, rapporto lavoro-vita extraprofessionale)
  • 40. Radiazioni ionizzanti I falsi allarmi (raggi x): si mantengono allo stesso livello dell’ambiente esterno  Campi elettromagnetici: al di sotto dei limiti raccomandati  Problemi per la gravidanza: non è stato registrato alcun significativo aumento dei danni
  • 42. 3 Distanza visiva minima che La corretta varia da 50 a 80 cm su schermi delle dimensioni distanza abitualmente in uso. visiva 3 Per schermi di 15 pollici è raccomandabile distanza di 60 cm, per 16 pollici 70 cm e per uno di 17 pollici 80 cm. 3 Per schermi molto grandi, (postazioni di lavoro CAD) sono da prevedere distanze maggiori.
  • 43. Liberamente e facilmente orientabile e inclinabile. Luminosità e/o il contrasto tra i Il monitor caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere regolabili L’involucro deve essere opaco, di colore chiaro non bianco. Impostato con caratteri definiti, di grandezza sufficiente e facilmente leggibili. Bordi dei caratteri nitidi sia al centro che ai bordi dello schermo, se osservati da una distanza di 50- 70 cm dal monitor. Immagini e caratteri stabili e schermo esente da sfarfallamento.
  • 44. L’altezza del  La direzione normale dello sguardo verso il bordo superiore dello monitor schermo deve seguire una linea leggermente inclinata verso il basso.  Ciò presuppone che il monitor sia regolabile in altezza.  Quando lo schermo è disposto troppo in alto o troppo in basso si possono verificare disturbi per fenomeni di riflessione causati dall’illuminazione o per l’affaticamento dei muscoli della nuca, delle spalle e della parte superiore della schiena, a causa dell’errata posizione del collo.
  • 45. L’altezza del monitor  Per prevenire questi problemi è importante: • non collocare lo schermo sopra l’unità di sistema (computer), perché si troverebbe troppo in alto; • sistemare il computer sotto il tavolo, anche per non essere disturbati dal rumore prodotto dal ventilatore; • rialzare il monitor con un supporto se, poggiandolo sulla superficie di lavoro, la sua altezza è insufficiente. • Il monitor inoltre deve essere leggermente inclinato per evitare problemi di riflessione sullo schermo.
  • 46. o La tastiera deve essere Tastiera e mouse indipendente, spostabile liberamente, di basso spessore, inclinabile, con caratteri leggibili. o Colore opaco, chiaro ma non bianco. o Un poggiapolsi per la tastiera ed eventualmente uno anche per il mouse evitano affaticamenti delle articolazioni dei polsi. Vari mouse di tipo diverso per forma, colore, dimensione, sogg. mancini
  • 47. Deve offrire posto sufficiente e confacente all’attrezzatura. Il piano di  Per schermi fino a 17 pollici si lavoro consiglia di usare tavoli di misure minime 120 x 80 cm. Ergonomicamente sono migliori i tavoli profondi 90 cm. La superficie deve essere poco riflettente e di colore chiaro, non bianco.  Il tavolo deve essere stabile ossia non ci devono essere vibrazioni quando si digita sulla tastiera.  L’altezza deve essere compresa fra 70 e 80 cm.
  • 48. La disposizione del monitor, della tastiera e del mouse  I diversi elementi (tastiera, schermo, mouse, leggio portadocumenti) vanno posizionati in funzione dell’attività da svolgere: in un lavoro di interrogazione o di digitazione, il monitor deve essere posizionato di fronte all’operatore. Se invece il tipo di attività comporta la frequente lettura di documentazione, come ad esempio nel lavoro di copiatura, il monitor deve essere posizionato lateralmente e il leggio portadocumenti di fronte.  La tastiera deve essere sistemata davanti all’operatore per evitare che egli debba torcere il collo e il busto. Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente (da 15 a 20cm almeno) per consentire l’appoggio delle mani e degli avambracci.  Ha dato buona prova l’uso di poggiapolsi.
  • 49. Anche per il mouse occorre avere lo spazio necessario per poterlo azionare convenientemente. Il mouse deve essere posizionato accanto alla tastiera, e non ad un livello diverso rispetto ad essa. Durante la digitazione, le spalle devono essere rilassate, gli avambracci, i polsi e le mani devono rimanere allineati in posizione diritta e neutra.  I polsi non devono essere piegati in avanti o all’indietro per evitare di provocare una pressione nella loro parte interna.  Bisogna evitare di angolare i polsi durante la digitazione o l’uso del mouse per evitare possibili infiammazioni di nervi o tendini.
  • 50. Una buona sedia a cinque razze con sedile regolabile in altezza (da 42 a La sedia 55 cm) per mantenere una posizione seduta comoda e di ridurre l’affaticamento della muscolatura dorsale e il carico sui dischi intervertebrali . Poggiare bene la schiena allo schienale  Spalle siano rilassate e i gomiti devono pendere comodamente lungo i fianchi.  Altezza e inclinazione dello schienale devono essere regolabili.. Lo schienale deve avere un’altezza di 50 cm circa al di sopra del sedile.
  • 51. Il comportamento  Semplici norme di comportamento si affiancano agli adempimenti normativi  Oltre ad avere una postazione di lavoro ottimale occorre anche:
  • 52. Correggere la propria posizione (errori posturali) Variare le attività, effettuando pause periodiche Usare le attrezzature (hardware) e i programmi (software) in modo consapevole Fare attenzione ai segnali fisici: sintomi e disturbi
  • 53. Sorveglianza sanitaria  Protocollo sanitario di mansione  Per gli addetti al VDT: visita preventiva, vista periodica ogni 5 anni.  Visita biennale per coloro che hanno prescrizioni o età maggiore di 50 anni.
  • 54. Ruolo dell’Organo di Vigilanza 3 Primo punto di riferimento per i lavoratori dove manca il medico competente 3 Ruolo super-partes per l’espressione del giudizio di idoneità e per i ricorsi sui giudizi del m.c. 3 Può svolgere indagini, accedere ai luoghi di lavoro, fare analisi
  • 55. Conclusioni o Il VDT, di per se, non costituisce un rischio per la salute dell’operatore o E’ invece la sua utilizzazione in condizioni ambientali e/o organizzative inadeguate che può determinare l’insorgenza di problemi per l’integrità fisica e mentale dell’operatore