2. Se siamo chiamati a VALUTARE le COMPETENZE
dobbiamo attrezzarci per utilizzare una
NUOVA DIDATTICA per COMPETENZE
che individui le STRATEGIE più idonee
e le METODOLOGIE più utili
per rendere fruibile l’APPRENDIMENTO,
e che soprattutto favorisca
lo SVILUPPO DELLE COMPETENZE.
3. INSEGNARE PER COMPETENZE
vuol dire capovolgere quello che nella didattica
tradizionale rappresenta il punto di partenza:
1.occorre infatti “prima” fissare le COMPETENZE da far
acquisire,
2. “poi” scegliere i NODI CONCETTUALI
FONDAMENTALI della disciplina e individuare i nessi
principali tra gli argomenti selezionati, non come fine ma
come strumenti necessari per conoscere e comprendere
la complessità del reale.
3 .Individuando le METODOLOGIE didattiche più utili per
rendere fruibile l’APPRENDIMENTO (problem solving, situazioni
organizzative per compiti di realtà, giochi di ruolo, studio di casi, lezione interattiva, …)
4. A scuola non c’è sempre chiarezza sul concetto
di COMPETENZA e sul suo rapporto con
CONOSCENZE e ABILITA’ perché già nel
quadro normativo di riferimento bisogna
ricostruire l’anello mancante di questo rapporto
dal punto di vista didattico. (G. Morello)
5. Indagare il quadro teorico di riferimento relativamente
alla definizione di COMPETENZA connota
quest’ultima come BUSSOLA per l’orientamento
della ricerca verso una meta comune: una rinnovata
DIDATTICA PER COMPETENZE, o perlomeno,
come scrive Damiano “un curricolo ordinato dalle
competenze ….. In cui … analogamente all’Obiettivo
nei modelli Processo-Prodotto, la COMPETENZA
viene fatta valere come criterio ordinatore delle
pratiche di programmazione e conduzione del lavoro
didattico.
6. M.Vezzoli ha raccolto in un documento ben 23 definizioni
di competenze.
E.Damiano (Il sapere della competenza) afferma che la
COMPETENZA è centrata sul SOGGETTO ….. Piuttosto
che “avere” una competenza, competenti si “è” e cita :
Perrenoud per il quale la competenza si riconosce dal
fatto che riesce a dinamizzare le risorse personali del
soggetto anteriori ed attuali, nelle loro molteplici
dimensioni cognitive, sociali, emotive, interne
all’individuo, ma anche esterne, come strumenti e
materiali, e pure simboli, come norme e valori, a fronte di
situazioni selezionate, offerte come stimoli capaci di
richiamare, più che il lavoro, la realtà della vita.
7. Se lo scopo di ogni intervento di Educazione, Formazione e
Istruzione è lo sviluppo della persona umana, mi piace
riportare la seguente definizione:
PERSONA COMPETENTE
come persona RIFLESSIVA e CREATIVA,
APERTA al nuovo e all’imprevisto,
CAPACE di confrontarsi con gli altri,
PROTAGONISTA CONSAPEVOLE del proprio percorso di
apprendimento professionale e del proprio progetto di vita.
8. La Tav. 1 rappresenta visivamente le relazioni tra i tre
momenti chiave di un evento formativo:inevitabilmente le
trasformazioni in uno dei momenti si ripercuotono sugli altri
due. Se mettiamo al centro del nostro cerchio il costrutto della
competenza possiamo rappresentare efficacemente l’attuale
fase di rinnovamento nella nostra scuola: la centralità della
competenza non mette in discussione solo il nostro modo di
valutare, ma si ripercuote inevitabilmente sui significati di
apprendimento e sulle modalità dell’insegnamento.
(M.Castoldi)
9. Tav. 1 L’anello ricorsivo tra le dimensioni dell’azione didattica
APPRENDIMENTO
COMPETENZA
VALUTAZIONE INSEGNAMENTO
10. M. Martini affronta la problematicità del concetto
di APPRENDIMENTO definendo le caratteristiche
del Costruttivismo:
• CONOSCENZA COME COSTRUZIONE DEL
SOGGETTO, NON SOLO REGISTRAZIONE
• RIFLESSIVITÀ DIALETTICA: CONOSCENZE
PREGRESSE E CONOSCENZE NUOVE;
• INTERAZIONE SOGGETTO-OGGETTO
(REALTÀ E SAPERI): ASSIMILAZIONE E
ACCOMODAMENTO;
• AZIONI E OPERAZIONI;
• SCAMBI SOCIALI
11. Con il Costruttivismo (M. Castoldi) si afferma
definitivamente
• la natura relazionale della conoscenza, come
interazione dialettica tra il soggetto che conosce e
l’oggetto della conoscenza
•il ruolo fondamentale che il contesto relazionale e
culturale gioca nel processo di costruzione della
conoscenza del soggetto
•Il carattere situato del processo di apprendimento,
ancorato al contenuto specifico delle attività, al
contesto d’azione che lo genera
12. Riconosciuta la complessità del concetto di
apprendimento e l’emergere del concetto di
competenza come costrutto capace di dare conto di
tale complessità, si tratta di riconoscere in che
misura i modelli di insegnamento riflettano tali
orientamenti culturali. Castoldi descrive due modelli
(o macro-modelli) tipici dell’insegnamento scolastico:
il modello diretto o trasmissivo e il modello indiretto o
significativo.
13.
14. F.Peroni prova a “…individuare argomenti validi per il
mondo dell’insegnamento e della didattica.
E’ stato detto (De Benedetti, 1998) che “la situazione
formativa tipica della scuola si dimostra come un compito
dilatato nel tempo ed esploso nella sua ricchezza affinché
gli allievi,con le loro differenti intelligenze e abilità trovino
tutte le condizioni dell’apprendere
15. e individua il ruolo del docente formatore che si
caratterizza per il fatto di:
•sostenere e “modellare” il comportamento
dell’allievo;
•proporre esempi e suggerimenti; far evolvere gli
elementi meta-cognitivi;
•monitorare, fornire informazioni come feedback
positivo;
•facilitare nell’allievo il processo di costruzione del
saper agire in situazione;
•mettere a confronto i modi di apprendere degli altri
allievi;
•chiedere agli allievi di cercare da sé i campi di
possibile utilizzo di ciò che stanno apprendendo...
16. Il “buono studente”, inserito in un contesto costruttivista
socio-culturale, è colui che apprende con una didattica
fatta di proposte progettuali, di laboratori efficienti,
di esperienze coinvolgenti.
Il processo di apprendimento sarà così favorito dalla
continua ristrutturazione della mente e sollecitato
dall’esplorazione continua, dall’esperienza, dalla
riflessione; sarà in grado di promuovere forme di auto-
consapevolezza che coinvolgano il soggetto in sempre
rinnovate capacità di interpretare la realtà.
17. A questo punto si possono ricordare le strategie
della didattica suggerite dalla didattica
costruttivista che utilizza:
•mappe cognitive/concettuali
•reticoli/reti di modelli
•sequenze temporali e strutture procedurali
•storie/biografie cognitive
•mosse cognitive e metacognitive
•momenti di cooperazione tra i vari apporti delle
discipline
•attività di approntamento di materiali e di strumenti
utili.