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    La bioenergia al servizio dell’uomo 
 
 
 
 
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 




     
    "Gli uomini per natura hanno più paura della verità che della morte". (S. Kirkegaard) 
     
    “Per divenire un essere umano per intero, è necessario avere una certa apertura di spirito, una 
certa capacità di credere, senza prove, ad alcune cose che vanno aldilà della nostra comprensione.” ( 
M. Nussbaum) 
     
     
     
     


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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



     FREEBIOENERGY 
       
      Freebioenergy  è  un  marchio  che  identifica  un  nuovo  ramo  di  attività  di  Mestieri  ad  Arte,  azienda che 
opera dal ’96 nel campo del Restauro edile e dell’Architettura e che ama utilizzare i materiali e le tecnologie 
naturali, svolgendo consulenze e organizzando occasioni di incontri formativi e culturali. 
      Freebioenergy  si  occupa  di  ricercare  e  sviluppare  le  tecnologie  che  utilizzano  le  energie  naturali, 
presenti  da  sempre  sul  pianeta  e  nell’universo,  energie  utilizzate  per  migliaia  di  anni  quando  gli  uomini 
vivevano in armonia con la natura e “sentivano” queste frequenze dovute alla “vibrazione” della materia. 
      L’uso  a  volte  improprio  di  queste  energie  ha  portato,  in  certi  periodi  storici  e  in  certe  culture,  a 
“demonizzare” chi le praticava, fino a metterli addirittura al rogo o a condannarli come eretici, come Galileo. 
      Dalla fine dell’800 si ha un nuovo risveglio e personaggi nel campo della fisica, come l’ing. Nikola Tesla, 
un  Leonardo  da  Vinci  moderno  che,  studiando  le  forze  della  natura  e  in  particolar  modo 
l’elettromagnetismo,  produsse  migliaia  di  invenzioni  e  brevetti,  di  cui  i  più  famosi  e  fondamentali  per 
l’attuale società furono l’energia elettrica alternata e le onde radio. 
      Prima  di  morire  scoprì  come  le  “piccole”  ma,  in  realtà  molto  potenti,  energie  sottili  potevano  essere 
sfruttate gratuitamente per il bene dell’umanità. In epoca sua contemporanea il matematico Albert Einstein 
enunciava intanto la teoria della relatività, affermando che la materia non esiste ma tutto, in realtà, è energia 
vibrante a diverse frequenze (E=mc2). 
      Entrambi  avevano  comunque  capito  come  ogni  piccolo  movimento  del  microcosmo  produceva  una 
risonanza anche nell’angolo più recondito dell’universo. 
      Termino citando una dichiarazione di Tesla, illuminante: 
      <Non  c'è  nulla  che  sia  dotato  di  vita  ­  dall'uomo,  che  ha  reso  schiavi  gli  elementi,  alla  più  agile 
creatura ­ in tutto questo pianeta, che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un'azione sia 
generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne 
risente degli effetti. > 
       
      

      

     I PROGETTI DI FREEBIOENERGY 
Freebioenergy raccoglie attorno a se studiosi e ricercatori.
Il team opera in perfetta sintonia, concentrandosi su progetti che perseguono sempre un unico obiettivo: il benessere
biofisico dell’uomo, del mondo animale e di quello vegetale, nel pieno rispetto e mantenimento dell’armonia della
natura, come massima espressione della vita.
Sfruttando l’energia magnetica naturale e la fisica quantistica, studiando anche esperienze simili nate nei paesi della
Mitteleuropa come Slovacchia, Germania, Austria e Slovenia, il primo progetto realizzato da Freebioenergy si è
concentrato sull’elemento più importante che esiste sul pianeta, l’acqua.
Il dispositivo prodotto ha assunto un nome che identifica la fisica utilizzata: QUANTUM.
Quantum produce sull’acqua parecchi benefici e vantaggi, dall’eliminazione del problema del calcare all’aumento di
energia che rende l’acqua meno aggredibile dai batteri.
Nel produrre queste e altre funzioni, come ad esempio la riduzione della tensione superficiale, che permette una
drastica diminuzione nel consumo dei detersivi, si è pensato anche ad una ionizzazione negativa dell’aria, con
effetto rigenerante per le persone, e ad una forte riduzione degli effetti negativi dovuti alle geopatie come le
radiazioni magnetiche naturali (acque sotterranee, rete di Hartmann, ecc) ed elettromagnetiche prodotte dall’uomo
(utilizzatori domestici, computer, telefoni cordless, ecc). Un apparecchio quindi a tutto tondo. Non per nulla lavora
in un campo sferico avente raggio di 20 m e di 60 m, secondo il modello.
Oggi (inizio 2010) siamo in grado di sviluppare ricerche su casi e problematiche specifiche, acque salmastre, acque
infette, ecc.
I prossimi progetti avranno per tema l’agricoltura, con l’intenzione di favorire le piante nella produzione di frutti
sani, riducendo drasticamente l’uso di pesticidi e della chimica inquinante.
      Il campo è a dir poco affascinante e rappresenta una sfida alla fisica “convenzionale” resa forse un po’ 
cieca dall’intensivo uso delle strumentazioni moderne che hanno, forse, un po’ ridotto le percezioni umane 
sulle energie naturali. 
 

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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



Dal depliant 

                                                quantum 
                             la bioenergia al servizio dell’uomo 
                Il QUANTUM è un apparecchio che utilizza solo energie naturali, con diverse funzioni, 
                    realizzato grazie ad anni di ricerca scientifica nel campo della fisica quantistica. 
                    L'apparecchio non risente di usura temporale e non ha costi di manutenzione. 

 
L'ACQUA E IL CALCARE 

Dal  primo  istante  che  si  installa  il  Quantum  non  si  formano  più  le  fastidiose  incrostazioni  calcaree  bianche  e 
cristalline (Calcite) sulle piastrelle, sui rubinetti, negli apparecchi domestici e nelle tubazioni. 
ll calcare è trasformato in Aragonite, una forma cristallina calcarea che si deposita sotto forma di polvere, senza 
aggregarsi e formare incrostazioni e che può essere tolta facilmente con una passata di straccio asciutto, senza 
l’uso di prodotti chimici e tossici per la salute.  
Tutte  le  vecchie  incrostazioni  sono  “dilavate”  e  rimosse  dall’acqua,  nel  giro  di  poche  settimane.  La  superficie 
specifica  dell’acqua  aumenta  enormemente  così  che  il  calcare  resta  in  soluzione  e  non  si  deposita  più  in  modo 
aggressivo nei boiler, nelle condutture dell'acqua, nei lavelli di cucina, nei sanitari, nelle lavatrici, nei ferri da stiro e 
nelle macchinette per l'espresso.  
L'acqua del rubinetto si comporta come un’acqua “dolce” e, di conseguenza, si possono ridurre drasticamente, 
dal 30 al 70%, i consumi di detersivi in lavatrici e lavastoviglie e di saponi, shampoo e bagno schiuma. 
Chi  possiede  un  addolcitore  lo  può  anche  spegnere,  risparmiando  energia  elettrica  e  sale  ed  eliminando  la 
sudditanza dei lavaggi delle resine per evitare rischi di proliferazione di batteri. 

Il Quantum energizza l’acqua perchè induce un moto rotatorio destrorso alle molecole dell’acqua e ai suoi elettroni. Il moto 
destrorso eleva l’energia dell’acqua da due a tre volte, che imputridisce quindi più lentamente perché aumenta la 
sua  resistenza  ai  batteri.  Per  questo  motivo  nelle  piscine  si  può  ridurre  il  consumo  di  sostanze  chimiche 
antibatteriche.  
In pochi giorni il QUANTUM trasforma l'acqua dell’impianto di riscaldamento, normalmente sporca e scura, in 
acqua chiara.  
I filtri degli impianti idrici e di riscaldamento non si intaseranno più. Le serpentine dei boiler riacquisteranno la loro 
sezione originale e finalmente si potrà ottenere nuovamente acqua calda in pochi minuti. Tutto questo comporta 
un risparmio di almeno l’8‐10% sulle spese di riscaldamento ed un 30% sui costi di produzione di acqua calda.  
In agricoltura l’acqua, energizzata dal Quantum, rafforza le resistenze antiparassitarie e anticrittogamiche delle piante e 
rimuove tutte le incrostazioni calcaree degli impianti d’irrigazione. 
Gli  impianti  industriali  che  utilizzano  l’acqua  per  il  raffreddamento  non  avranno  più  la  schiavitù  del  calcare  e 
vedranno ripulirsi le torrette di raffreddamento nel giro di poche settimane. 
L'acqua  “Quantizzata”  è  bioenergetica,  leggera  ed  armonica.  Nell’organismo  l’acqua  energizzata  promuove  la 
depurazione delle tossine.  
In media, salvo eccezioni, l'acqua di rubinetto dispone di una bioenergia di 3.000‐4.000 Bovis.  
Con il QUANTUM la stessa acqua può arrivare fino a 8.000 ‐ 9.000 Bovis. L’acqua minerale in bottiglia varia da 
500 a 2.000 Bovis.  
L'acqua di Lourdes ne ha oltre 27.000, riconosciuta come la più energetica da tutti i ricercatori radioestesisti del 
mondo.  
A tal proposito raccomandiamo di non bere acqua minerale immagazzinata, definita dagli istituti di bioenergia e 
dai geobiologi “acqua  morta”  e,  soprattutto, bevande gasate,  dolcificate  e conservate, che bloccano parzialmente 
alcune funzioni vitali dello stomaco. 
L'aumento  energetico  raggiunto  grazie  al  Quantum  è  irreversibile,  superando  anche  i  70  °  C.  e  permane  per 
sempre, a differenza di altri sistemi. 

 




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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



FATTORE BIOENERGETICO 

Quest'acqua  "viva"  disintossica  l'organismo  e  rigenera  le  cellule.  Assumendo  questo  tipo  di  acqua  potabile, 
l'organismo ne beneficerà perché si disintossica gradualmente e riceve infor‐mazioni di importanza vitale. 

 

Benefici 

Miglior benessere per le persone, animali e piante. Non produce campi magnetici. 
Aumento dell’efficienza e della durata degli impianti con conseguente risparmio di energia. 
Riduzione della manutenzione degli impianti, delle interruzioni e dell’uso di detergenti e detersivi.  
Compatibile con qualunque impianto e tubazione. Massimo rendimento degli impianti di irrigazione. 
Nessuna alterazione delle qualità organolettiche dell’acqua potabile, nessun impiego di prodotti chimici 
e additivi dannosi alla salute.  
Si ripuliscono tutti i vecchi impianti; rimuovendo le incrostazioni, si riduce il livello dei microrganismi.  
Rimozione della ruggine attraverso un processo ionico. 
Nessun consumo di energia elettrica per il funzionamento, nessun costo di gestione e di assistenza. 
Pulizia e manutenzione rapida senza detergenti acidi nelle torri di raffreddamento e filtri dell’aria. 
Facilità d’installazione e limitate dimensioni d’ingombro. 
Quantum è in regola con il vigente D.L. N°31/2001e D.L. N°27/2002. 

 

IL  QUANTUM  AGISCE  SULL’ACQUA  DI  QUALUNQUE  IMPIANTO  E  TUBAZIONE  con  
qualunque portata in ogni ambiente, sia all’interno che all’esterno degli edifici, in un raggio di 20 metri circa (60 
metri nel Quantum PLUS) e non deve necessariamente stare vicino al contatore o al rubinetto. 

 

L'ACQUA AUMENTA DI SUPERFICIE SPECIFICA 

La riaggregazione delle molecole d’acqua, dovuta al nuovo moto destrorso impresso dal Quantum, fa aumentare 
notevolmente la superficie interna dell’acqua. 
Aumentando la superficie specifica aumenta, di conseguenza, la capacità di trasportare maggior ossigeno, sostanze alimentari 
e Sali minerali, migliorando il metabolismo. L'acqua con una superficie interna molto elevata ha un'importanza enorme per il 
metabolismo: è l'acqua, infatti, a trasportare le sostanze nutritive nelle nostre cellule e a portare via le sostanze metaboliche di 
rifiuto.  
L'acqua aumenta il trasporto di ossigeno nei liquidi dell'organismo e questo dà una maggiore vitalità agli organi 
con un conseguente miglioramento nella qualità di vita.  
La maggiore superficie interna dell’acqua facilita la galleggiabilità in una piscina. Provate a stare nella “posizione 
del morto”: rimarrete strabiliati, i piedi restano a galla! 

 

QUANTUM RIDUCE LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA 

L'acqua, modificata dal Quantum, ha una tensione superficiale bassa.  
Le  misurazioni  sulla  tensione  superficiale  dell’acqua  normale  dell’acquedotto,  effettuate  in  laboratorio  con  un 
tensiometro fisso, hanno rilevato valori tra 72 e 73 dyne. Con QUANTUM attivato le misurazioni effettuate hanno 
rilevato una tensione superficiale compresa tra 55 e 60 dyne, valori simili a quelli degli acidi gastrici.  
L’abbassamento della tensione facilita enormemente l’assimilazione di cibo nell’apparato digerente.  
I succhi gastrici vengono meno diluiti rispetto all’acqua normale del rubinetto o l'acqua minerale.  
E’ un’acqua che migliora i tempi di digestione.  
La riduzione dei valori di tensione superficiale comporta una minore richiesta di tensioattivi per rimuovere lo sporco. 
Questo è il motivo per il quale si consuma il 50% in meno di saponi, shampoo e detersivi per piatti. 




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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



 

QUANTUM IONIZZA L'ARIA NEGLI AMBIENTI 

Il  QUANTUM,  aumenta  la  ionizzazione  negativa,  rigenera  rapidamente  l'aria,  rendendola  piacevolmente 
fresca, riportando un giusto equilibrio tra ioni positivi e negativi. 
La stessa cosa succede vicino alle cascate d’acqua, dove sentiamo rigenerarci grazie agli ioni negativi, presenti in 
abbondanza.  
I  cattivi  odori  negli  ambienti  dove  si  è  fumato  o  cucinato  scom‐paiono  velocemente  e  l’aria  diventa  fresca 
inodore e non stantia. 

ARMONIZZAZIONE DELLE RADIAZIONI MAGNETICHE NATURALI E DELL' 
ELETTROSMOG 

Il  QUANTUM  protegge  dai  danni  alla  salute,  clinicamente  dimostrati,  causati  dalle  radiazioni  dei  telefonini,  dei 
campi  magnetici  e  di  energia  alternata,  da  radar  militari  e  dalle  radiazioni  dell'acqua  e  della  terra,    provocati 
nell'organismo umano.  
Grazie all'armonizzazione dell'elettrosmog il sistema immunitario si rafforza. Si eliminano alcune patologie come 
l’insonnia e il mal di testa (se dovute a elettrosmog). 

 

RISULTATI  

Con  la  realizzazione  del  QUANTUM  si  è  riusciti  ad  ottenere  un  equilibrio  biofisico  contro  l'inquinamento  da 
radiazioni  terrestri,  vene  d'acqua,  reti  geomagnetiche  come  le  reti  di  Hartmann  e  di  Curry  ed  elettrosmog 
(telefonini, condutture elettriche, computer, cordless, ecc.).  
Grazie  a  questo  equilibrio  si  crea  nello  spazio  una  configurazione  energetica  in  armonia  con  la  natura.  Con 
QUANTUM l'organismo reagisce in modo impercettibile all'inquinamento provocato da simili radiazioni e non ne 
subisce le conseguenze. 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE 

MISURE: cm 15 (H) x cm 8 (L) x cm 4 (P). Le misure possono leggermente cambiare secondo il modello. 
PESO: 170 ‐ 200 grammi circa. 
RAGGIO D'AZIONE: fino a 20 metri dal QUANTUM (fino a 60 metri per il QUANTUM PLUS, in tutte le direzioni). 
INSTALLAZIONE: il QUANTUM va appeso ad un chiodo, fissato con tasselli alla parete o appoggiato su un mobile, 
tenendolo in verticale, e diffonde IMMEDIATAMENTE il suo effetto. 
UNICHE ATTENZIONI PER L’INSTALLAZIONE: non installarlo a meno di 20 cm dal soffitto e a meno di 20 cm dagli 
angoli interni delle pareti.  
Non installarlo su utilizzatori elettrici con forti emissioni elettromagnetiche, come lavatrice o forno a microonde o 
vecchi televisori.  
Il servizio tecnico di Freebioenergy è a vostra disposizione per qualunque consiglio o soluzione dei problemi. 
GARANZIA: 10 anni di garanzia sul funzionamento. 

 

                        CAMBIA LA TUA VITA, RENDENDOLA MIGLIORE CON QUANTUM! 
          
          
          
                                                                                                                                                                                                                
 
 
 


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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 




AQUASOFIA 
Un approccio multidisciplinare all’acqua 
                AQUASOFIA e  cioè  la  “saggezza dell’acqua”  è  un nuovo  approccio  tecnico­umanistico,  che si 
     basa  sull’equilibrio  dell’uomo  con  l’ambiente  che  lo  circonda  e,  in  senso  lato,  un  equilibrio  uomo–
     universo realizzato grazie a questo elemento incredibile che è l’acqua. 
                Vorrei spiegare cosa mi ha spinto a sviluppare la ricerca dei dati e dei pensieri espressi in questa 
     piccola pubblicazione.  
                Dopo  oltre  trent’anni  passati  nei  cantieri  e  nella  ricerca  dei  materiali  tradizionali  e  delle  tecniche 
     applicative,  sono  arrivato  a  queste  nuove  vie  che,  apparentemente,  sembrano  distanti  dall’edilizia 
     tradizionale ma, in realtà, non lo sono affatto, hanno in comune due cose: 
                                  la semplicità dei concetti di base e il sapere degli antichi. 
      In  questa  “saggezza  dell’acqua”  si  riconosce  la  saggezza  degli  antichi,  che  conoscevano  i  semplici  segreti 
     della  vita,  della  morte  e  della  successiva  vita,  quella  che  continua  in  perfetta  simbiosi  con  la  vita 
     dell’universo.  
           I gesti, le cerimonie, i pensieri tramandati negli antichi libri sacri di ogni cultura, tutta la quotidianità 
     della vita era pervasa di spiritualità, di una naturale attenzione e anche rispetto verso gli elementi di base 
     come l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria e le stesse energie sottili che collegavano il tutto. 
           Era quindi la cosa più naturale sentirsi parte del tutto, in quanto consapevoli antenne ricettive di queste 
     vibrazioni  emanate  da  ogni  materia,  frequenze  sottili  magnetiche  oggi  non  più  “percepite”  dall’uomo 
     contemporaneo, assordato dai rumori di fondo che sono l’assordante vociare dei mezzi di comunicazione, il 
     sapere dei baroni e luminari che mantengono spesso il loro piccolo regno nell’ignoranza, sperando che non 
     ci siano giovani emergenti a strappare loro una parte del potere e, non ultimo, il potere dato dagli interessi 
     economici, enormi nei campi dell’acqua, degli alimenti e in quello medicale, che pilotano spesso il sapere in 
     funzione del proprio utile. 
           Il risultato quindi di questa prima ricerca vuole essere un piccolo contributo, un semino gettato con la 
     speranza  che  possa  generare  maggior  presa  di  coscienza  su  queste  tematiche,  apparentemente  banali  ma 
     sicuramente alla base della vita stessa. 
           I  temi  affrontati,  riportando  dati  scientifici  e  dati  di  mercato,  servono  a  dare  una  base  scientifica  al 
     principio di funzionamento del Quantum. Questo piccolo viaggio ci porta a conoscere l’acqua quale elemento 
     vitale  per  il  pianeta,  le  problematiche  connesse  al  liquido  nell’utilizzo  quotidiano,  i  sistemi  utilizzati 
     normalmente per  trattare  l’acqua; termina affrontando  il  magnetismo terrestre,  le  radiazioni telluriche  ed 
     elettromagnetiche. 


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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



     L’ACQUA 

      Quanto è importante l’acqua per la nostra vita?  
      La risposta è alquanto banale, ma vogliamo comunque ricordare alcuni dati importanti.  
      Innanzitutto è l’unico elemento sul pianeta Terra in grado di assumere tre aspetti fisici diversi: quello 
solido, liquido e gassoso. Se andiamo invece a livello cosmico, scopriamo che l’acqua è l’elemento più diffuso 
nell’universo conosciuto e ve ne sono tracce su quasi tutti i pianeti del sistema solare. 
      L’acqua  costituisce  il  maggior  elemento  del  corpo  umano,  dall’80%  nel  neonato  al  50%  dell’uomo 
anziano. Non solo, la vita umana si forma nel grembo materno immersa nel liquido amniotico.  
      Ciascun organo ha bisogno di acqua. Negli organi del nostro corpo il contenuto d'acqua è differente. La 
fluidità massima la troviamo nel sistema nervoso centrale con il 99%, segue il plasma sanguigno con l'85%, 
quindi il cervello con il 75%. In 24 ore le nostre reni filtrano 180 litri di questo liquido, ma ne sono eliminati 
ogni giorno al massimo 2 litri, attraverso il respiro e anche in forma di urea e di sudore. Già questi numeri 
dovrebbero convincerci su quale immenso valore per la vita abbia un'acqua pulita, senza elementi dannosi. 
      A una dimensione microscopica e cioè al livello cellulare degli organi del corpo umano, è noto che la vita 
stessa  della  cellula  dipende  dall’acqua,  perché  elemento  indispensabile  al  nutrimento,  che  avviene 
attraverso  il  fenomeno  osmotico  tra  la  membrana,  che  circonda  il  nucleo  della  cellula,  e  il  liquido  che  la 
circonda.  Non  esiste  alcuna  possibilità  di  vita  senz’acqua  perché  viene  a  mancare  la  ionizzazione, 
l’elettronizzazione e quindi la conducibilità delle cellule, che vivono grazie alla differenza di potenziale. 
      Scendendo  ancora,  a  livello  atomico,  sappiamo  che  la  molecola  d’acqua  è  composta  da  due  atomi  di 
Idrogeno (H2) e uno di Ossigeno (O). La formula nota è H2O. Gli atomi si attraggono perché quelli di Idrogeno 
sono  positivi,  e  si  appropriano  dell’energia  elettrica;  l’atomo  di  Ossigeno  è  invece  negativo  e  si  appropria 
dell’energia magnetica.  
                                   Gli atomi di Idrogeno e Ossigeno si dispongono a V, con l’atomo di Ossigeno al 
                              vertice e i due di Idrogeno sulle due punte.  
                                   Questa è la chiave che ci permette di capire perché l’acqua è sensibile a tutti i 
                              fenomeni magnetici, elettromagnetici ed elettrici.  
                                   Ad  un  piano  ancora  più  microscopico,  quello  subatomico,  scopriamo  che  gli 
                              elettroni  degli  atomi,  oltre  a  ruotare  attorno  al  nucleo  costituito  da  Protoni  e 
                              Neutroni,  hanno  uno  proprio  spin  di  rotazione  (esattamente  come  la  Terra  che 
                              ruota  attorno  al  Sole  e  contemporaneamente  su  se  stessa),  che  può  essere 
                              sinistrorso o destrorso. Ormai è certo che lo spin sinistrorso risente pesantemente 
                              della  forza  di  gravità,  è  discendente  e  perde  energia,  mentre  quello  destrorso  è 
                              levitante e acquista energia vitale. 
                                   La  vibrazione  degli  atomi  che  costituiscono  la  molecola  d’acqua  è  una 
vibrazione in grado di captare vibrazioni di altri elementi, fonti energetiche e memorizzarle. 
       




      




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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



     La  meccanica  quantistica  ha  scoperto  che  le  particelle  come  l’elettrone  o  il  fotone  presentano  una 
duplice natura sia come particelle che come onde dotate di un movimento rotatorio, come se avessero un 
campo. 
     Quando l’elettrone, che ruota nella sua orbita attorno al nucleo, riceve un fotone, aumenta di energia e 
salta su un’orbita maggiore. Viceversa quando lo perde salta su un’orbita inferiore. 
     Questo  salto,  definito  salto  quantico, 
costituisce  una  delle  basi  energetiche  della 
materia. 
     Nella stessa orbita non possono esistere due 
elettroni con lo stesso spin di rotazione e quando 
questo  succede  avviene  immediatamente  un 
cambio di orbita da parte di uno dei due. 
     I  fotoni  si  muovono  alla  velocità  della  luce, 
300.000  km  al  secondo  e  costituiscono  la  base 
dell’elettromagnetismo,  perché  ogni  particella 
carica  in  movimento  producono  un  campo 
elettromagnetico.  Quando  miliardi  di  atomi  si 
uniscono  per  formare  una  cellula  si  ha  una 
sintonizzazione  di  onde  elettromagnetiche  in 
una banda più ampia e più complessa. 
     Altrettanto succede con l’unione di cellule.  
     Si desume quindi che tutta la materia è vibrazione di onde e di cambiamento continuo. Sia la materia 
organica che inorganica e quindi il nostro corpo, un oggetto inanimato, il pianeta, ogni corpo celeste. 
     Se l’onda di frequenza è simile ad un’altra e in fase (i picchi risultano in sincronia) l’energia raddoppia, 
se invece i picchi sono opposti le onde si annullano. 
      
 

LA MEMORIA DELL’ACQUA 

     Il dr. Nolfang Ludwing nel 1990/91 scoprì che i materiali che vengono a contatto con l'acqua lasciano 
dietro a loro un biglietto di visita sotto forma di frequenze (vibrazioni). L'acqua ha una memoria formidabile, 
non dimentica nulla. 
     Il Dr. Ivan Engler, ricercatore medico per i procedimenti naturali di Salisburgo scrive: 
     "L'acqua  è  sfruttata  da  tempo  nei  procedimenti  di  guarigione  naturali  in  quanto  portatrice  di 
informazioni.  Osservazioni  sperimentali  e  cliniche  hanno  dimostrato  che  l'acqua  è  capace  di  memorizzare 
per  tempo  prolungato  le  frequenze  del  campo  elettromagnetico  globale.  Possiamo  così  spiegare  gli  effetti 
dannosi e quelli positivi, curativi. L'acqua è la madre di tutte le forme di vita e della dinamica del processo 
energetico vitale. In natura l'acqua rappresenta il miglior elemento per l'accumulo e il trasporto del calore e 
per la propagazione delle onde". 
     Già Ippocrate diceva "i vostri alimenti siano i vostri medicamenti, e i vostri medicamenti siano i vostri 
alimenti". 
     Le molecole dell’acqua hanno una carica distribuita a forma di tetraedro, dove i                   tetraedro
legami covalenti acquisiscono polarità positiva e "i ponti di idrogeno" acquisiscono 
polarità negativa.  
                                                           Allo stesso tempo, l'interazione 
                                                     tra  le  molecole  porta  alla 
                                                     formazione  di  raggruppamenti 
                                                     (clusters) o reti.  
                                                           Tutte  le  esperienze  vissute  dall'acqua:  i  luoghi 
                                                     attraverso  i  quali  è  passata,  la  raccolta  di  sali  minerali, 
                                                     antiparassitari,  acqua  piovana,  ecc.  entrano  fisicamente, 
                                                     consentendo  una  distribuzione  molecolare  specifica  per 
                                                     memorizzare questo materiale.  
                                                           Inoltre, tutte le frequenze che hanno raggiunto l'acqua, 
                                                     come le radiazioni cosmiche, le energie telluriche, artificiali 
                                                     di  radiazione,  le  intenzioni  o  anche  le  parole  entrano  nella 
                                                     configurazione della struttura dell'acqua.  


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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



      L'informazione  è  costituita  da  frequenze  di  diversa  origine,  e  l'acqua  ha  la  proprietà  di  assorbire  e 
trasmettere queste frequenze.  
      Il  materiale  in  sospensione  nell’acqua  può  essere  rimosso  con  i  diversi  metodi  di  filtraggio,  con  la 
rimozione di calcio e magnesio, la declorazione, l’osmosi inversa, ma la struttura a cluster, che ha conservato 
queste esperienze, rimane viva e costituisce "la memoria dell'acqua".  
      Le frequenze non sono memorizzate dentro alla rete molecolare, ma è la rete stessa che acquisisce una 
forma e una polarità che riproduce tali frequenze.  
      L'acqua che beviamo trasporta sostanze nutritive e penetra nelle nostre cellule, permettendo lo scambio 
e la costante ricostruzione del nostro organismo.  
      Ma possiamo affermare che trasmette anche le informazioni al nostro corpo, porta ordine o disordine, 
polarità o il caos, e conserva o aumenta l'entropia.  
      In  sostanza  quello  che  avviene  è  la  replicazione  e  memorizzazione delle  frequenze  elettro‐magnetiche 
con  cui  viene  in  contatto  ed  è  in  grado  di  allineare  la  sua  struttura  e  le  vibrazioni  per  attivare  la 
comunicazione di cluster in cluster.  
      L’acqua  ridefinisce  la  propria  organizzazione  interna  in  base  alla  sua  interazione  con  l'ambiente  che 
condivide.  
      La sua emissione e l'assorbimento delle frequenze può essere misurato (Enza Ciccolo) in risonanza con 
l'ambiente circostante. 
      Si riproduce nella sua struttura interna e le sue vibrazioni che ha vissuto. L'acqua ha una memoria.  
       
       
      
     JACQUES BENVENISTE  (1935­2004) 
      Direttore  di  ricerca  presso  l'organizzazione  di  Parigi  INSERM  (Istitut  National  de  la  Santé  Et  de  la 
Recherche  Médicale)  dal  1978,  a  capo  dell’unità  di  Ricerca  200  dell’INSERM:  Immunologia  delle  allergie  e 
delle infiammazioni.  
     E’ stato autore di circa 300 pubblicazioni su riviste internazionali, di cui 26 sul Journal of Immunology. 
Conosciuto a livello mondiale come specialista nei meccanismi dell’allergia e dell’infiammazione. 
     Ha svolto un'indagine esauriente nei principi e gli effetti di omeopatia.  
     La sua tesi centrale è che la comunicazione tra le cellule non  è effettuata mediante  contatto fisico e lo 
scambio di materiale biologico, ma attraverso l'emissione e la ricezione delle frequenze elettromagnetiche.  
     Benveniste  iniziò  a  sperimentare  con  i  globuli  bianchi  nel  sangue  umano  conosciuti  come  basofili  e 
coinvolti nelle reazioni allergiche.  
     Queste  cellule  sono  piccoli  granuli  che  contengono  sostanze  come  l'istamina,  in  parte  responsabile  di 
reazioni allergiche. 
      I granuli possono essere contrassegnati con un marcatore speciale e poi si può rimuovere il marcatore, 
liberando  istamina  (tecnica  detta  degranulazione)  per  mezzo  di  una  sostanza  nota  come  anti‐E 
immunoglobulina o anti‐IgE (anticorpo estratto dalle capre).  
     Fino a questo punto è normale scienza convenzionale.  
     Ciò che rende straordinaria la ricerca di Benveniste e molto avversata dalla scienza ufficiale è che egli 
affermava  che  la  degranulazione  continua  a  verificarsi  anche  dopo  aver  raggiunto  livelli  di  diluizione  dell’ 
anti‐IgE    talmente  elevati  per  cui  non  può  essere  statisticamente  presente  una  singola  molecola  della 
sostanza.  
                              Lo stesso Benveniste si rendeva ben conto che si trattava di qualcosa di veramente 
                        eclatante ed “anomalo”, tant’è vero che disse che ciò che era accaduto era un po’ come 
                        se uno buttasse le chiavi della propria macchina nella Senna a Parigi e poi raccogliesse 
                        dell’acqua a Le Havre e fosse in grado di fare uno stampo delle chiavi con cui riavviare il 
                        motore… 
                              In ogni fase di diluizione, in rapporto di 1 : 10 con acqua, la soluzione era agitata 
                        vigorosamente  per  15  secondi  (con  Rotex).  Al  passaggio  successivo  si  prendevo  una 
                        parte del preparato agitato e lo si diluiva ancora 1 : 10 con acqua; e così via per almeno 
                        30 volte. In pratica la stessa procedura utilizzata dalla medicina omeopatica.  
                              L’omeopatia aveva dunque trovato la sua “validazione” grazie ad un esperimento 
                        di  immunologia  di  base  effettuato  da  uno  dei  più  stimati  ricercatori  del  campo,  il 
                        professor Jacques Benveniste ? 
                              Le implicazioni di questa dimostrazione, ripetuta per anni e in diversi laboratori in 


                                                                                                                       10
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



Italia, Svizzera Francia, Inghilterra e in Canada, sono talmente gravi da mettere a rischio il giro miliardario di 
interessi dell'industria farmaceutica.  
       La campagna montata contro Benveniste e la sua squadra, che portò a togliergli ogni fondo di ricerca, 
cercando anche di ridicolizzare la sua reputazione scientifica, nonostante le importanti scoperte scientifiche 
precedenti svolte nel campo degli allergeni, è riuscita a minimizzare queste straordinarie rivelazioni e a non 
farle conoscere ad un grande pubblico. 
       Negli  ultimi  due  anni,  prima  di  morire  in  un  intervento  chirurgico  a  cuore  aperto,  Benveniste  riuscì  a 
memorizzare in digitale su computer le frequenze elettromagnetiche delle informazioni contenute nell’acqua 
e  a  trasmetterle  a  distanza  via  internet.  Questo  fa  intravvedere  la  possibilità  in  un  futuro  di  trasmettere 
rimedi con costo quasi zero a distanza in ogni parte del mondo ed in tempo reale. 
        
 
 
 
MASARU EMOTO 
 
La  capacità  di  immagazzinare  informazioni  è  stata  ampiamente  dimostrata  dallo  scienziato  e  ricercatore 
giapponese Masaru Emoto che, dal 1984, ha studiato e messo a punto una tecnica per fotografare i cristalli 
dell’acqua ghiacciata.  
Emoto  è  giunto  alla  conclusione  che  questi  cristalli  sono  modificabili  dalle  informazioni  energetiche. 
Affascinato da queste scoperte, in 25 anni ha fotografato le acque provenienti da tutte le parti del globo, dai 
fiumi ai mari, alle fontane e alle fognature e i risultati sono stati straordinari e spesso inaspettati.  
                                                 I  cristalli  si  diversificano  per  ogni  acqua  ma,  la  cosa 
                                                 impressionante, è che la stessa acqua produce cristalli di forme e 
                                                 colori diversi se esposta a vibrazioni energetiche di colori e suoni. 
                                                 Non  solo,  le  vibrazioni  energetiche  date  dalla  musica,  dai  colori, 
                                                 dalle parole e addirittura dai pensieri (il pensiero è un’emissione 
                                                 di energia sotto forma di quanti), mutano la struttura molecolare e 
                                                 il reticolo cristallino dell’acqua che, formata da atomi, è essa stessa 
                                                 energia.  
                                                 I cristalli modificano la forma geometrica come se dessero forma a 
                                                 pensieri  positivi  o  negativi.  Le  fotografie  (in  archivio  sono 
                                                 conservate  decine  di  migliaia  di  foto)  dimostrano  che  l’acqua 
                                                 trattata  con  parole,  musica  e  pensieri  positivi  forma  cristalli 
                                                 armonici  bellissimi  del  tutto  simili  a  quelli  della  neve.  Quella 
                                                 trattata con pensieri negativi e musica “dura” come l’Heavy Metal, 
                                                 crea forme cristalline amorfe e scure. 
       Alla luce di queste immagini, nessuno può dubitare che l'acqua  entra in “risonanza” con il suo intorno, 
rispondendo alla propria risonanza morfica.  
       Come  ogni  cosa  in  natura,  il  suo  comportamento  frattale  riflette  la  sua  struttura  molecolare  nei  suoi 
cristalli, le sue stelle esagonali a confermare il clustering di forma tetraedredica delle sue molecole bipolari.  
       Nel  vedere  come  un  cristallo  di  ghiaccio  si  organizza  in  un  modo  molto  bello  sotto  l'influenza  della 
musica  di  Beethoven  o  di  come  riorganizza  la  sua  struttura  dopo  una  preghiera  o  parole  belle,  chi  può 
mettere in dubbio che l'acqua ascolta, imita, conserva e trasferimenti di informazioni?  
Masuru Emoto ha fornito la prova della risposta dell’acqua agli stimoli dall'ambiente.  
In modo diretto e molto visivo, le sue fotografie dei cristalli di ghiaccio delle diverse acque, di origini diverse 
e sottoposti a diverse impressioni, mostrano la bellezza che l'acqua assume in presenza di musica, di buoni 
intenzioni e pensieri, o della preghiera. 
 
        




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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



 

                 PAROLE                        MUSICA                     LUOGHI 
                    Bello                                            Lourdes 




                                         Ave Maria Gounot 

                                        Yesterday ­ Beatles 




                                                                      Fontana di Trevi 
                                                                     Venezia 

                                          Vivaldi ­ Inverno 
           Amore e gratitudine 
          Ti voglio uccidere 
                                                                      New York 


                                                         Mozart   

                Sudiciume 
                                                                         Hiroshima 




                                                                       Cristallo acqua 
             Sporco, Lurido                  Heavy Metal                 radioattiva 
             Alcuni esempi dei cristalli fotografati da Masaru Emoto (Hadolife.com) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



                                                                                          12
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



Un esempio di acqua informata 
     Ricordiamo  come  il  Dr.  Samuel  Hahnemann  scoprì  l'Omeopatia.  Samuel  Hahnemann  (1755‐1843) 
diventò dottore in medicina nel 1781, e fu direttore della sanità pubblica a Dresda. Innanzitutto triturò una 
droga, la Belladonna, poi mise un po' di questo veleno in una bottiglia piena d'acqua e la scosse con energia. 
Prese  poi  una  goccia  da  questa  soluzione  diluita  e  la  introdusse  in  un'altra  bottiglia,  e  così  via  di  seguito. 
Alcune ore dopo il dottore ed il suo chimico di Meissen disponevano di una tintura di Belladonna talmente 
diluita che nell'ultima bottiglia non c'era che acqua. Non era più presente una sola molecola di Belladonna. 
     Come  mai  il  liquido  ottenuto  agiva  ugualmente  contro  la  febbre?  "La  cosa  ha  una  spiegazione  logica  ‐ 
disse  Hahnemann  ‐  in  tutti  i  materiali  c'è  una  forza  latente  che  deve  essere  destata  con  uno  scuotimento 
energico.  Una  volta  svegliata  questa  forza,  non  c'è  bisogno  della  materia  che  ha  prodotto  l'effetto". 
Hahnemann chiamò questo nuovo metodo di cura "OMEOPATIA". 
     Nessuno sapeva però esattamente perché l'omeopatia funzionasse, nonostante che nei suoi preparati 
non ci fosse nemmeno una molecola della sostanza di partenza.  
     Le sostanze utilizzate in omeopatia vengono diluite molte volte (10, 20, 30 volte al 10%), in modo che il 
suo uso deve essere sicuro, ma gli omeopati credono che la "somiglianza" tra il rimedio e la causa stimolerà 
la capacità dell'organismo per curare se stesso.  
     E ancora, più diluita la soluzione tanto maggiore è il potere di curare.  
     Omeopatica  dissoluzione  e  più  dinamico  è  il  metodo  usato  per  trasferire  l'energia  dal  materiale  per 
l'acqua.  
     Inoltre  gli  studiosi  non  si  spiegano  anche  perché  l'acqua  non  si  attenga  alle  regole  dell'ordinamento 
fisico. I fisici hanno registrato una serie di anomalie. Ad esempio, l'acqua bolle a 100 °C mentre, stando al 
suo peso molecolare, dovrebbe bollire già a 75 °C. Il suo punto di congelamento è a 0 °C sebbene, secondo le 
leggi fisiche, ciò dovrebbe avvenire a ‐12 °C. Inoltre perché l'acqua, per cedere il calore, impiega il doppio 
del tempo necessario per assorbirlo? 
      
      
L’acqua come mezzo di purificazione, terapia e rigenerazione 
     In  tutte  le  culture,  l’acqua  ha  sempre  avuto  una  grande  importanza:  come  sorgente  di  vita,  come 
purificazione e come rigenerazione. 
     Il rito della purificazione con l’acqua è praticato da sempre dall’uomo; la Bibbia riporta l’abitudine del 
lavare i piedi agli ospiti e del Battesimo nelle acque del fiume per purificarsi dai peccati. Il cristiano si segna 
con  l’acqua  entrando  in  chiesa  per  purificarsi  e  accedere  al  luogo  sacro.  In  India  è  consuetudine  bagnarsi 
                                                                          nelle  acque  del  sacro  fiume  Gange  per 
                                                                          purificarsi.  Gli  antichi  sacerdoti  egiziani 
                 Bagno nel sacro Gange                                    amavano  bagnarsi  nel  lago  sacro  all’inizio 
                                                                          della giornata. 
                                                                               Nella storia l’uomo ha sempre sfruttato 
                                                                          le  proprietà  terapeutiche  delle  acque 
                                                                          termali;  gli  antichi  romani  svilupparono 
                                                                          tecniche  utilizzate  ancora  oggi  nelle  cure 
                                                                          idrotermali.       L’acqua       termale    era 
                                                                          comunemente  usata  a  scopo  preventivo, 
                                                                          per evitare il sopraggiungere di patologie e 
                                                                          malattie. 
                                                                               Vi sono acque sorgive particolarmente 
                                                                          cariche  di  energia.  Sono  le  cosiddette 
                                                                          “acque  mariane”,  presenti  nei  luoghi  di 
                                                                          apparizioni  della  Madonna.  Ricordiamo 
prima fra tutte l’acqua di Lourdes, poi Fatima, Montichiari in Italia, Medjugorie.  
     L’acqua di Lourdes ha un’energia, riconosciuta dai radioestesisti di tutto il mondo, di oltre 27.000 Bovis 
(scala energetica, messa a punto dal fisico francese Bovis nel secolo scorso, e utilizzata dai radioestesisti per 
misurare l’energia vitale degli elementi minerali e biologici).  
     Un’acqua  minerale  imbottigliata  ha  solitamente  un’energia  vitale  tra  i  500  e  2.000  Bovis,  un  acqua  di 
rubinetto è tra 3.000 e 4.000 Bovis. Sono in corso studi sull’acqua di Lourdes per capire come mai non c’è 
trasmissione di malattie tra i bagnanti dell’acqua “miracolosa”, nonostante le ricerche biologiche indichino 
un’altissima concentrazione di batteri. E’ sicuramente l’elevatissima energia di quest’acqua che impedisce la 
proliferazione di germi e batteri.  


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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



L’acqua e l’energia dei luoghi di culto 
      A questo punto è importante fare un accenno alle energie presenti nei luoghi di culto storici, sia quelli 
tuttora attivi come le chiese, sia quelli in siti archeologici, non più utilizzati per il rito religioso.  
      E’ ormai accertato che nei terreni sotto gli edifici religiosi o sotto i reperti archeologici di luoghi di culto 
(es. le tombe dei giganti in Sardegna o Stonehenge in Inghilterra) vi sono corsi di acque sotterranee, spesso 
naturali o, in alcuni casi, come nella Cattedrale di Chartres in Francia, deviati dall’  uomo. 
      Sappiamo che l’acqua sotterranea in movimento è in grado di modificare l’energia magnetica del luogo, 
definita come radiazioni telluriche. 




     il sistema di acque sotterranee  
              di Stonehenge 




     I  rabdomanti,  per  esempio,  trovano  l’acqua 
sotterranea  captando  proprio  queste  variazioni  di 
energia magnetica. 
     Non si è ancora capito come mai, nei luoghi di 
culto, l’acqua corrente sotterranea produca energia 
benefica (è normale sentirsi bene e tranquilli in una 
chiesa  antica,  anche  per  chi  non  è  praticante) 
mentre  è  risaputo  che,  di  solito,  le  falde  acquifere 
correnti  producono  malessere  e  geopatologie 
nell’uomo.  
     Quali segreti conoscevano gli antichi per trasformare questa energia da negativa in energia positiva per 
l’uomo? Pensate che in casi limiti, come nella Cattedrale di Chartres, grazie al sapiente utilizzo dell’acqua, del 
luogo stesso e delle forme dell’edificio religioso, l’energia del luogo supera anche i 100.000 Bovis! 



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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



LE ACQUE POTABILI 

       La superficie della Terra è ricoperta per il 75% dall’acqua. Però solo lo 0,6% dell’acqua presente sulla 
Terra è acqua dolce, e solo una piccola parte di essa è superficiale, nei laghi e fiumi; il resto è acqua freatica. 
       La  quantità  di  acqua  potabile  su  tutto  il  globo  copre  di  dieci  volte  il  fabbisogno  annuale  dell'intera 
umanità. Purtroppo capita spesso però che l'acqua sia abbondante nelle zone poco abitate. Ora la richiesta è 
al massimo, mentre la disponibilità è drammaticamente ridotta; con l'aumento della popolazione aumenterà 
ulteriormente  la  mancanza  dell'acqua  potabile.  Solo  negli  ultimi  cinquant'anni,  l'aumento  della  necessità 
globale è sestuplicato, la mancanza d'acqua riguarda oggi un quarto della popolazione mondiale. 
       Nei paesi in via di sviluppo numerose grandi città non possono fornire una quantità sufficiente di acqua 
potabile. Nel mondo vivono due miliardi di persone che non possono accedere all'acqua potabile. 
       Un uomo su due lamenta malattie dovute alle condizioni dell'acqua. Cinque milioni di uomini muoiono 
annualmente a causa dell'inquinamento o dei germi presenti nell'acqua. 
       Sono cifre impressionanti raccolte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 
       Ne deduciamo che l'acqua è correlata all’ insieme degli organi, come  ad esempio all’apparato 
cardiocircolatorio, al sistema gastrointestinale, al sistema respiratorio e così via. 
       Come  noto,  per  la  nostra  salute,  è  consigliabile  bere  molta  acqua  ‐  soprattutto  fuori  dai  pasti  ‐  nella 
quantità di 2‐3 lt al giorno (una buona regola suggerisce almeno 300 grammi di acqua ogni 10 kg di peso 
corporeo).  
       Purtroppo  da  un  lato  la  forte  pubblicità  delle  acque  minerali (nel  2005  sono  stati  spesi  in  Italia  400 
milioni  di  Euro  in  pubblicità  per  l’acqua in  bottiglia)  e  dall’altro  il  grosso  ostacolo  psicologico al  consumo 
dell'acqua  di  rubinetto,  dovuto  al  sapore  sgradevole  causato  dal  cloro  o  dallo  stato  delle  tubature,  ha 
portato negli ultimi decenni gli italiani a preferire l'acqua in bottiglia a quella del rubinetto, anche se non ci 
sono validi motivi per farlo. 
       A  questo  si  aggiungono                                                               fattori d’impatto ambientale: 
in  Italia,  ogni  anno,  si                                                                   consumano oltre 11 miliardi 
di  litri  di  acqua  imbottigliata                                                            e  sono  prodotte  circa 
200.000  tonnellate  di  rifiuti                                                               di  plastica  dovute  a  8,5 
miliardi di bottiglie PET. 
       Quando  la  clorazione                                                                  non  è  elevata,  lasciare 
l'acqua  in  una  brocca  o                                                                    caraffa  con  bocca  larga  che 
lasci evaporare meglio il cloro                                                                può  aiutare  a  risolvere, 
almeno  in  parte,  il  problema                                                               organolettico. 
       In  conclusione,  anche  se                                                             per  legge  avremmo  diritto  a 
un'acqua  insapore,  inodore  e                                                                incolore,  bisogna ammettere 
che  la  necessità  di  clorare                                                                l’acqua  per  avere  una 
garanzia sanitaria           toglie                                                            spesso  il  piacere  di  un  buon 
bicchiere          d’acqua       di                                                            rubinetto;  questo  ha  fornito 
maggiori  spazi  all’industria                                                                 delle  acque  in  bottiglia  per 
diffondersi rapidamente. 
        
 
 
 
 
 
LE ACQUE MINERALI 
     Sono identificate con precisione dall’ultimo Decreto Legge n. 339 del 4 agosto ’99 e, più precisamente, 
“sono considerate acque minerali solo quelle che, avendo origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, 
provengono  da  una  o  più  sorgenti  naturali  o  perforate  e  possiedono  eventuali  caratteristiche  igieniche 
particolari e proprietà favorevoli alla salute”.  
     Il  concetto  era  già  espresso  nel  Regio  Decreto  del  1916  in  base  al  quale  si  potevano  considerare 
minerali unicamente quelle “adoperate per le loro proprietà terapeutiche ed igieniche speciali”. 
     Il riconoscimento di qualifica di Acqua Minerale è rilasciato dal Ministero della Salute. 




                                                                                                                              15
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



     La legge vieta qualsiasi trattamento risanante dell’acqua minerale naturale che, peraltro, non è 
soggetta ai limiti imposti alle acque di rubinetto.  
     Mentre  quella  di  rubinetto  è  filtrata,  clorata  e  ozonizzata  prima  di  essere  distribuita  in  acquedotto, 
l’acqua minerale deve essere già “sana” alla sorgente e va imbottigliata, in loco, così come sgorga dalla fonte. 
      
Avvertenze nell’uso delle acque minerali 
     L'acqua imbottigliata:  
     • dovrebbe stare al fresco e al buio per non perdere le caratteristiche dichiarate; 
     • ha  una  scadenza  indicata,  valida  solo  se  non  è  esposta  alla  luce  e  agli  sbalzi  di  temperatura, 
solitamente sarebbe meglio non più di tre mesi se in plastica e sei mesi se in vetro; 
     Esistono  precise  controindicazioni  e  limitazioni  all’uso  di  alcuni  tipi  di  acqua  minerale,  correlate  alla 
loro composizione e alle condizioni individuali del consumatore. Queste controindicazioni, purtroppo, non 
sono indicate nell’etichetta. 
     Ricordiamoci per esempio che circa il 30% delle acque minerali in commercio hanno elevato contenuto 
di sodio (avete presente la pubblicità della particella di sodio sola in bottiglia e che non fa male al corpo?). 
Tali acque non dovrebbero essere comprese nelle diete degli ipertesi.  
     Alcune informazioni fornite in etichetta a volte non sono volutamente chiare: ad esempio il contenuto 
di sodio espresso in percentuale e non in mg/L (una concentrazione di 10 mg/L corrisponde allo 0,0010% 
dando l’illusione di un valore irrisorio). Altro esempio è il limite del contenuto di fluoro che, mentre per le 
acque potabili è di 1,5 mg/L, non è vincolante per le acque minerali; nel 2008 in Italia erano ben sei le acque 
minerali con valori superiori. 
     Altra controindicazione importante, non riportata, è quella che le acque “gassate”, contenenti anidride 
carbonica, non sono adatte ai soggetti affetti da gastrite, ulcera gastrica o “semplice iperacidità di stomaco”: 
l’anidride carbonica stimola, infatti, la secrezione gastrica. 
     Un altro pericolo è costituito dalla presenza di nitrati; introdotti nell’organismo si riducono a nitriti e, a 
contatto  con  le  ammine,  formano  le  nitrosammine,  sospette  di  essere  cancerogene:  il  limite  massimo 
previsto  dal  Ministero  della  Sanità  per  le  acque  minerali  è  di  45  mg/L.  Quello  suggerito  però 
dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità per donne gravide e lattanti è fissato sotto ai 10 mg/L. 
     L’uso  improprio  ed  esagerato  di  acque  minerali  può  determinare  alterazioni  del  metabolismo  idro‐
elettrolitico. 
      
      
LE ACQUE DI RUBINETTO 

                                                         Il  requisito  principale  dell’acqua  di  rubinetto  è  la 
                                                   potabilità: non deve contenere microrganismi, batteri, larve di 
                                                   parassiti  in  grado  di  provocare  malattie,  né  tantomeno 
                                                   presentare  indici  d’inquinamento  da  sostanze  in 
                                                   decomposizione.  L’acqua  deve  essere  batteriologicamente 
                                                   pura.  Non  deve  contenere  sostanze  chimiche  in  grado  di 
                                                   produrre  danni  all’equilibrio  della  vita  biologica  degli 
                                                   organismi superiori, in particolare all’uomo. 
                                                         D’altro  canto  devono  contenere  quei  micro  elementi 
                                                   indispensabili  al  metabolismo.  Questa  quota  di  sali  (il  residuo 
                                                   fisso valutato a 180° C.) deve rientrare per legge tra 0,30 a 1,50 
                                                   g/L. 
                                                         Devono inoltre essere insapore, inodore e incolore. 
                                                         L’adempimento  a  queste  norme  richiede  continui  con‐
                                                   trolli,  trattamenti  per  la  depurazione  e  potalizzazione,  che  a 
                                                   volte ne pregiudicano, in effetti, il sapore. 
      
 
Alcune considerazioni nel raffronto tra acqua minerale e di rubinetto 
    Il  raffronto  dei  prezzi  tra  acqua  minerale  e  potabile  è  stupefacente:  mediamente  un  litro  di  acqua 
minerale costa 0,40 Euro al litro contro 0,0004 Euro al litro dell'acqua potabile del rubinetto (fonte Agenzia 
d’Ambito servizi idrici provincia di Ravenna 2009) cioè un rapporto di 1 a 1.000. Nonostante questo, siamo i 



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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



più  grandi  consumatori  al mondo di  acqua  in  bottiglia:  ogni  italiano  beve  annualmente  poco meno  di  200 
litri di acqua in bottiglia, ben otto volte la media mondiale e il doppio che nel resto d’Europa! 
      Per  convincere  i  consumatori  a  comprare  l’acqua  in  bottiglia,  a  scapito  di  quella  quasi  gratis  del 
rubinetto, nel 2005 gli imbottigliatori hanno acquistato spazi pubblicitari per oltre 400 milioni di Euro, su di 
un fatturato di 11 miliardi di Euro. 
      A  questo  dobbiamo  aggiungere 
ogni  anno  il  seguente  contributo  0,4 € al litro costo medio dell’acqua minerale 
all’inquinamento ambientale: 
                                                 0,0004 € al litro costo medio dell’acqua di rubinetto 
8,5  miliardi  di  bottiglie  PET  alle 
discariche;                                      11 miliardi di € il fatturato dell’acqua in bottiglia nel 2005 
7,3  milioni  di  barili  di  petrolio  per  la  400 milioni di € spesi per pubblicità 
produzione  e  trasporto  (è  facile 
trovare  nel  Sud  Italia  acque  prodotte  8,5 miliardi di bottiglie in plastica prodotte in un anno 
nelle  Alpi,  con  viaggi  lunghi  anche 
                                                 7,3 milioni di barili di petrolio per la produzione e trasporto 
1.500 km); 
2,6  milioni  di  tonnellate  di  CO2  2,6 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti 
scaricate  nell'atmosfera  che  contri‐
buiscono al riscaldamento della Terra. 
       
 
I controlli di qualità e il “canone di coltivazione” 
     Si  può  pensare  che  il  motivo  più  importante  per  bere  acqua  in  bottiglia  possa  essere  la  garanzia  di 
qualità,  ma  anche  in  questo  caso  la  verità  è  stupefacente:  le  reti  idriche  degli  acquedotti  italiani  sono 
soggette a una quantità incredibile di controlli (a Milano per esempio si eseguono circa 70 analisi al 
giorno)  mentre  i  produttori  di  acque  minerali  hanno  obblighi  irrisori,  si  parla  di  controlli 
obbligatori solo ogni 5 anni, affidabili per altro anche a laboratori privati. 
     A fronte di questi fatturati enormi si contrappone l’esigua cifra che le multinazionali pagano ai Comuni, 
sul  cui  territorio  è  presente  la  sorgente  sfruttata  per  l’imbottigliamento,  il  cosiddetto  “canone  di 
coltivazione”. Per esempio per le acque imbottigliate a Pejo in Trentino, che producono un fatturato di circa 
35 milioni di Euro, l’azienda imbottigliatrice paga un canone annuale di 30.000 Euro. 
     Dalle  ultime  statistiche  risulta  che  i  soldi  pagati  agli  enti  locali  per  lo  sfruttamento  delle  concessioni 
rappresentano un ventiseiesimo dell’importo necessario allo smaltimento delle bottiglie in PET.  
     Un’ultima avvertenza: tutte le acque fanno fare la pipì. L'effetto "plin plin" è dovuto alla quantità, non 
alla qualità dell'acqua bevuta. 




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La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



     IL CALCARE E I PROBLEMI CON L’ACQUA 
     L’acqua piovana, dopo essere stata nelle falde di raccolta sotterranee, a contatto con le rocce calcaree, è 
ricca  di  bicarbonati  di  calcio  e  di  magnesio.  Se  l’acqua  trova  poi  un  agente  perturbante  (girante  di  una 
pompa;  campi  elettromagnetici,  sbalzi  di  temperatura,  stagnazione  o  tubazioni  che  creano  vortici)  i 
bicarbonati contenuti si dissociano, producendo Carbonato di calcio, Anidride Carbonica e acqua, secondo la 
formula:  
Ca(HCO3)2                    CaCO3+ CO2+ H2O  
dando luogo a concrezioni cristalline sotto forma di Calcite. 
L’accumulo di calcare costringe a consumare più energia per il riscaldamento e la circolazione dell’acqua; si 
calcola  che  un  elettrodomestico  aggredito  dal  calcare  consuma  fino  al  60%  di  energia  in  più  e  subisce  un 
invecchiamento precoce. Questo fenomeno comporta un notevole danno e, spesso, siamo costretti a pagare 
importanti somme di denaro per le riparazioni degli impianti e degli elettrodomestici.  
 
 
Il settore industriale 
     Tutti i settori industriali utilizzano acqua in processi di produzione, riscaldamento o raffreddamento. I 
depositi di calcare si formano all’interno dei tubi, nelle serpentine dei bollitori oppure in costose macchine 
di produzione per l’industria e possono produrre i seguenti svantaggi: 
• Maggior dispendio di energia per raggiungere il regime di riscaldamento. 
• Perdita di pressione a causa dei tubi incrostati. 
• Spese elevate di manutenzione e riparazione degli impianti. 
• Spese elevate di pulizia e uso di detergenti aggressivi. 
• Produttività industriale limitata. 
     Un altro inconveniente legato all’eccessiva con‐centrazione di calcare nell'acqua è di ostacolare l'azione 
dei saponi e detersivi, provocandone un eccessivo consumo. 
      
      
La durezza dell'acqua 
                                                                   L'acqua  utilizzata  negli  impianti  idrici  contiene 
                                                             sali  di  calcio  e  di  magnesio,  che  ne  costituiscono  la 
                                                             durezza.  
                                                                   La durezza è definita dalla concentrazione di sali 
                                                             di calcio e magnesio, si misura in milligrammi al litro 
                                                             ed  è  comunemente  indicata  in  gradi  francesi  (un 
                                                             grado francese °F = 10 mg/l di carbonato di calcio).  
                                                                   In base alla durezza le acque si classificano in:  
                                                                   • dolci con durezza tra 10 e 20°F;  
                                                                   • dure con durezza tra 20 e 25°F;  
                                                                   • molto dure con durezza oltre 25°F. 
                                                                   Acqua  con  durezza  inferiore  a  10°F  è 
                                                             corrosiva  per  le  tubazioni  e  non  fa  bene  alla 
                                                             salute, la stessa OMS consiglia una durezza compresa 
                                                             tra 10°F e 20°F. 
      Acqua con durezza superiore a 20°F ha un effetto sensibile di deposito calcareo. 
      La  durezza  massima,  in  gradi  francesi,  per  considerare  un’acqua  buona,  non  deve  superare  i  25°F, 
mentre la massima durezza per un’acqua accettabile non deve essere oltre a 50°F.  
      L'acqua dura in casa causa tanti inconvenienti: incrostazioni delle tubazioni, con conseguente perdita di 
efficienza  dell’impianto;  intasamento  di  elettrodomestici  come  macchine  del  caffè,  ferri  da  stiro,  lavatrici, 
lavastoviglie,  scaldabagni;  soffioni  docce  e  rubinetti  incrostati;  capelli  secchi  e  duri;  superfici  opache  di 
sanitari, rivestimenti e pavimenti, piatti e pentole; biancheria ruvida; pelle secca, etc. etc. 
      Il  carbonato  di  calcio  è  insolubile  e  quindi  precipita,  trasformandosi  in  calcite  e  producendo  in‐
crostazioni su impianti e scambiatori, mentre l'anidride carbonica prodotta genera effetti corrosivi.  
      La capacità d’aggregazione dei cristalli di calcite aumenta lo strato di calcare col passare del tempo. 




                                                                                                                         18
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



      Le  incrostazioni  che  si  depositano  sulle  pareti  delle  tubazioni  e  delle  resistenze  creano,  nel  tempo, 
perdite di carico anche molto elevate, e sulle apparecchiature ne riducono l'efficienza e l’affidabilità.  
      In presenza  di  calcare,  i  primi  problemi  si  riscontrano  negli  elettrodomestici  e  nei  sanitari:  la 
                                                                        lavastoviglie  non  funziona  più  bene,  i  fori 
                                                                        della  doccia  si  ostruiscono,  la  lavatrice  si 
  PERDITA DI EFFICIENZA DELLE TUBAZIONI CON                             blocca,  l’acqua  nello  scaldabagno  impiega 
                 INCROSTAZIONI CALCAREE                                 più  tempo  a  scaldarsi  e  consuma  più 
      Spessore delle                              Spreco in L di        energia.  
                            Media della perdita
  incrostazioni (in % sul
                              di efficienza
                                                combustibile ogni             Lo  strato  di  calcare  che  si  è  formato 
    diametro del tubo)                                1000              nelle       tubazioni          dell’impianto       di 
             2%                    4%                   40              riscaldamento  è  isolante  e  l'acqua  calda  fa 
                                                                        più  fatica  a  irradiare  il  proprio  calore  nella 
             3%                    7%                   70
                                                                        casa:  si  è  calcolato  che  1  mm.  di  deposito 
             6%                   11%                  110              calcareo  fa  aumentare  il  consumo  del  10‐
            13%                   18%                  180              15%;  negli  anni  quindi  il  consumo  può 
                                                                        aumentare  fino  al  90%  causando  aumento 
            19%                   27%                  270
                                                                        di  costi  per  il  proprietario  e  di 
            25%                   38%                  380              inquinamento  per  l’ambiente,  causa  la 
            38%                   48%                  480              perdita d’efficienza. 
                                                                              E’  importante  evidenziare  comunque 
            50%                   60%                  600
                                                                        che  il  calcio  presente  nell'acqua  potabile  è 
            63%                   74%                  740              vitale e non dannoso per la salute, al punto 
            75%                   90%                  900              che  la  legge  vieta,  per  esempio,  nel  caso 
                                                                        d’installazione  di  un  addolcitore,  di 
                                                                        abbassarne la concentrazione sotto i 15° F. 
      I sali di calcio e di magnesio sono ioni positivi disciolti nell’acqua che, grazie 
alle  forze  elettrostatiche  naturali,  si  organizzano  sotto  forma  di  cristalli, 
diventando Carbonato di Calcio (Calcite) e liberando Anidride Carbonica. 
      Il  carbonato  di  calcio  CaCO3,  comunemente  chiamato  “calcare”,  si  può 
presentare in natura in due forme cristalline, con identica struttura chimica:  
      • la calcite, che è un cristallo di carbonato di calcio con forma romboedrica 
con alto potere di aggregazione e di compattezza, 
      • l’aragonite,  cristallo  di  carbonato  di  calcio  con  forma  aghiforme  con 
basso potere di aggregazione e di compattezza. 
      La calcite ha una rilevante maggior capacità di formare depositi tenaci, 
al contrario dell’aragonite.  
 

 

 

 

 

 

 

 

              Concrezioni cristalline di 
                     CALCITE                                                 Cristalli di ARAGONITE 
 

 




                                                                                                                           19
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



Relazione tra cardiopatie e valori dell'acqua potabile, ovvero come il calcare non crea problemi al 
corpo umano. 

      In Gran Bretagna il British Regional Heat Study analizzò 253 città tra il 1969 e il 1973 e scoprì che nelle 
aree in cui l'acqua presentava un minor grado di durezza vi erano il 15% in più di morti per cardiopatie. 
       (Shaper  AG.  Pocock  SJ,  Walker  M,  Cohen  NM,  Wade  CJ,  Thomson  AG.  British  Regional  Heart  Study: 
Cardiovascular Risk Factors in Middle­aged Men in 24 Towns. British Medical J. 1981; 283(JuIy): 179­186.) 
      Negli  Stati  Uniti  furono  studiati  4.200  adulti,  di  età  compresa  tra  25  e  74  anni,  in  35  differenti  aree 
geografiche.  Anche  qui  nelle  zone  con  un  maggiore  grado  di  durezza  dell'acqua  si  riscontrò  una  minore 
mortalità per malattie cardiovascolari. 
      (Greathouse  DG.  Osborne  RH.  Prelirninary  Report  on  Nationwide  Study  of  Drinking  Water  and 
Cardiovascular Diseases. J. Environmental Pathology and Toxicology 1980; 3: 65­76.) 
      Nelle città inglesi di Scunthrope e Grimsby, aventi lo stesso tasso di mortalità per patologie cardiache, 
fu fatto il seguente esperimento. 
      L'acquedotto di Scunthrope abbassò il livello di durezza dell'acqua: 
      ‐ nel giro di qualche anno aumentò drasticamente il numero dei decessi. 
      A  Grimsby  la durezza  dell'acqua  rimase  costante,  e  così  anche  la  percentuale di  decessi  per patologie 
cardiache. 
      (Shaper AG. Pocock SJ, Walker M, Cohen NM, Wade CJ, Thomson AG. Cit.) 
      Lo stesso fenomeno si osservò in Italia, a Crevalcore e Montegiorgio e in Abruzzo. 
      (Lee G. Reports Say 53 Million­P1us Drink Contaminated Water e Leoni V, Fabiani L, Ticchiarelli L. Water 
Hardness and Cardiovascular Mortality Rate in Abruzzo, ltaly. Archives of Environmental Health 1985; 40: 274­
278.) 
      L'Accademia Nazionale delle Scienze americana, dopo numerose ricerche analoghe, concluse che 
il mantenimento di gradi di durezza e TDS (Totale Solidi Disciolti) ottimali nell'acqua può ridurre il 
tasso di mortalità per malattie cardiovascolari di almeno il 15%. 
      Le  ricerche  sulle  cardiopatie  e  sul  cancro  dimostrano  che  l'acqua  demineralizzata,  carente  di 
calcio  e  magnesio,  e  con  basso  grado  di  durezza  e  TDS,  non  è  salutare  da  bere. 
Il  Dr.  John  Sorenson,  un  affermato  studioso  nel  campo  del  metabolismo  minerale,  ha  dimostrato  che  i 
minerali essenziali vengono ben assorbiti, e soprattutto favoriscono l'eliminazione dei minerali non 
essenziali, anche di quelli nocivi. (Sorenson J. Personal Communication. November 3, 1983) 
      Ad esempio, se nell'acqua sono presenti una buona quantità di calcio e magnesio e una piccola quantità 
di piombo, l'organismo assimila almeno in parte gli elementi essenziali (calcio e magnesio) ed elimina quelli 
non essenziali (piombo). 
      Se al contrario, vi sono bassi livelli di calcio e magnesio, le cellule selezionano ed assorbono il piombo, 
che è tossico. 
      Nelle zone in cui l'acqua potabile ha un più alto grado di TDS vi è quindi una minore incidenza di 
morti per infarto, cancro e malattie cronico­degenerative in genere. 
      Successivamente,  Comstock  (Comstock  GW.  Reviews  and  Commentary:  Water  Hardness  and 
Cardiovascular  Diseases.  Am.  J.  Epidemelogy  1979;  110  (October):  375­400)  riesaminò  circa  50  studi 
sull'argomento e concluse che: 
      "non  c'è  alcun  dubbio  che  vi  sia  una  precisa  associazione  tra  grado  di  durezza  dell'acqua  e 
percentuale di mortalità per malattie degenerative" 
      Non ci si può quindi concentrare solo sugli effetti di alcuni minerali per comprendere i fattori 
benefici  presenti  nell'acqua  potabile,  ma  essi  dipendono  dalla  combinazione  di  più  elementi  come 
grado di durezza, TDS e pH. 
      Soprattutto  rivalutiamo  i  minerali  presenti  nell'acqua  e  il  loro  ruolo  benefico,  e  teniamo 
presente che i filtri che oggi vanno per la maggiore li eliminano. 
      L'acqua addolcita non è salutare, non tanto per il sodio in sé, ma a causa della carenza di calcio e 
magnesio. 
      Se si usa un addolcitore, è consigliabile avere una linea separata per l'acqua potabile. 
      Sappiamo che alti livelli di durezza e TDS ci proteggono da sostanze potenzialmente dannose e ci 
aiutano  a  prevenire  le  malattie  degenerative.  Se  vogliamo  ridurre  il  sodio  dobbiamo  correggere  la 
dieta. Il 90% del sodio lo assumiamo infatti attraverso gli alimenti. 
       
       
       


                                                                                                                             20
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA 

Molte specie d’insetti camminano sull'acqua; sappiamo anche che è possibile riuscire a far galleggiare una spilla 
metallica  o  una  lametta  di  acciaio,  o  una  moneta  la  cui  superficie  sia  leggermente  unta,  deponendoli  con 
delicatezza  sulla  superficie  del  liquido.  Questi  fenomeni,  che  sembrano  contrastare  la  forza  di  gravità  e  il 
principio di Archimede, possono es‐sere spiegati con la tensione superficiale.  
 




 
Origine della tensione superficiale 
Per  capire  cosa  sia  la  tensione  superficiale  è  necessario  ricordare  com’è  fatta  al  suo  interno  la  materia, 
ripercorrendo alcune nozioni essenziali di fisica atomica. 
Sappiamo che a ogni elemento chimico corrisponde un atomo con una struttura interna diversa.  
Gli atomi sono i mattoni con cui è costruita tutta la materia, organica e inorganica.  
Difficilmente,  però,  una  sostanza  è  formata  da  atomi  singoli;  più  spesso  gli  atomi,  dello  stesso  tipo  o 
diversi, si aggregano tra loro.  
Queste unità sono chiamate molecole.  
E’  importante  ricordare  che  la  molecola,  pur  potendosi  scomporre  negli  atomi  che  la  costituiscono,  è  la 
particella più piccola che ha le stesse caratteristiche della sostanza di cui fa parte.  
Per  esempio  la  molecola  dell'acqua  (H2O)  è  formata  da  due  atomi  di  idrogeno  e  un  atomo  di  ossigeno:  se 
separo idrogeno e ossigeno, rompendo la molecola, non ho più le caratteristiche dell'acqua! 
Le molecole di una sostanza possono coesistere in tre modi diversi: lo stato solido, lo stato liquido e 
quello gassoso. 
 
I solidi 
Nel  primo  caso  le  molecole  sono  saldamente  legate  fra  loro  da  alcune  forze  di  coesione  che  esistono  fra 
molecola e molecola: queste forze fanno sì che il solido sia compatto, e mantenga  un volume e una forma 
propria.  
Le forze molecolari sono attrattive a grandi distanze, ma diventano repulsive per distanze brevissime, 
cosicché  gli  atomi  di  un  solido  non  possono  avvicinarsi  indefinitamente,  ma  si  raggiunge  una  situazione  di 
equilibrio.  
Gli unici movimenti permessi alle molecole di un solido sono 
le  vibrazioni,  tanto  più  intense  quanto  maggiore  è  la 
temperatura, attorno alla posizione di equilibrio.  
Quando gli atomi che formano una molecola di un solido 
sono  ordinati  su  un  ideale  reticolo  tridimensio­nale,  si 
parla  di  solido  cristallino  (nella  Fig.  è  mostrata  la 
disposizione degli atomi nel reticolo cristallino per il cloruro 
di  sodio;  le  sferette  nere  e  grigie  rappresentano  gli  atomi  di 
sodio e di cloro). 
Nel  caso  invece in  cui  le molecole siano  attaccate le  une 
alle  altre  senza  un  criterio  d'ordine,  il  solido  è  detto 
amorfo. 


                                                                                                                       21
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



I liquidi 
I  liquidi  hanno  una  struttura  interna  costituita  da  molecole  vicine  le  une  alle  altre,  disposte  però  in  modo 
disordinato  come  nei  solidi  amorfi,  in  cui  però  l'intensità  minore  delle  forze  di  coesione  fra  molecola  e 
molecola non è tale da garantire la compattezza del materiale.  
In  questo  caso,  infatti,  le  molecole  possono  scivolare  reciprocamente  andando  a  occupare  zone  diverse 
rispetto alla posizione precedente.  
I  liquidi,  infatti,  hanno  volume  proprio,  ma  non  forma  propria,  e  si  adattano  a  quella  del  recipiente  che  li 
contiene.  
I  liquidi  sono  incomprimibili  proprio  perché  lo  spazio  libero  fra  molecola  e  molecola  è  piccolo  e  le  forze 
molecolari ostacolano un avvicinamento ulteriore fra le molecole. 
 
I gas 
Nei gas, infine, le molecole sono molto più distanti rispetto ai solidi e ai liquidi (circa dieci volte), pertanto le 
forze intermolecolari possono essere spesso del tutto trascurate. Libere di muoversi le molecole di un gas si 
spostano rapidamente nello spazio a loro disposizione. Chiudendo il gas in un recipiente, le molecole urtano 
contro le pareti, esercitando su di esse una certa pressione. 
 
 
La tensione nei liquidi 
Vediamo, più in dettaglio, come la struttura stessa di un liquido dia origine alla tensione superficiale.  
Si  faccia  riferimento  alla  figura  seguente,  che  mostra  in  maniera  schematica  ed  enormemente  ingrandita  la 
disposizione delle molecole all'interno di un liquido (le dimensioni delle molecole di acqua sono di circa 0,3 
milionesimi di millimetro!). 
La molecola A è circondata da altre molecole simili che la attraggono. 
La molecola A, sotto l'azione di tali forze, tenderà a spostarsi di un pochino nella direzione della molecola più 
prossima, ma manterrà, nel tempo, la propria posizione. 
La  molecola  B,  che  si  trova  vicino  alla  superficie  del  liquido,  sentirà  anch'essa  la  forza  attrattiva 
esercitata  dalle  molecole  vicine,  che  però  si  trovano  soltanto  sotto  o  accanto  alla  molecola 
considerata. 
Ne consegue che la molecola B, e tutte le altre molecole vicine alla superficie del liquido, sono attratte 
verso l'interno del liquido stesso.  
Sopra la molecola B non c'è liquido ma aria, la cui densità è circa mille volte più bassa. Questo significa che, a 




parità  di  volume,  le  molecole  di  aria  sono  circa  mille  volte  meno  numerose  di  quelle  dell’acqua;  quindi 
l'attrazione esercitata dalle molecole di aria sovrastanti il liquido è praticamente trascurabile. In verde alcune 
molecole di aria sopra la superficie del liquido. 
Per questo motivo il liquido si comporta come se ci fosse una pellicola invisibile che lo tiene unito.  
In realtà si tratta dell'azione di una forza di origine molecolare, cui si dà il nome di tensione superficiale. 
L'intensità  della  tensione  superficiale  dipende  dal  tipo  di  liquido  considerato  e  da  quale  altra  sostanza  è 
circondato. 


                                                                                                                          22
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



 La tensione superficiale è anche la causa della formazione delle gocce, che sono tenute insieme proprio da 
questa forza. Si prenda come esempio il mercurio, un liquido dotato di un’elevatissima tensione superficiale: 
si può notare che il mercurio rovesciato su una superficie si raccoglie sempre in piccole sferette compatte. 
 
I tensioattivi e le bolle di sapone 
I  tensioattivi  sono  sostanze  integrate  nei  detersivi  e 
detergenti  che,  aggiunte  all'acqua,  ne  abbassano  la 
tensione  superficiale.  La  loro  funzione  è  di  abbassare  la 
tensione superficiale dell'acqua aumentando la capacità di 
bagnare l'oggetto da pulire e penetrare  quindi nei piccoli 
interstizi per rimuovere lo sporco. 
Le  bolle  di  sapone  sono  molto  istruttive  perché 
permettono di capire come agisce la tensione superficiale.                                                            Con 
un’opportuna  miscela  di  acqua,  sapone  da  cucina  e 
glicerina si possono ottenere bolle molto stabili nel tempo.                                                            La 
lamina  liquida  delle  bolle  è  una  membrana  elastica,  che 
tende  sempre  a  occupare  la  superficie  più  piccola 
possibile. 
Quando  la  tensione  superficiale  diminuisce,  si  ha  una 
minore  coesione  della  superficie  del  liquido,  per  quanto 
abbiamo detto finora.  
E’ per questo motivo che l'acqua saponata (con tensione superficiale ridotta), a differenza dell'acqua pura, fa 
la schiuma. 
 
Misura della tensione superficiale 
Esistono  vari  metodi  per  misurare  la  tensione  superficiale  di  un  liquido.  Uno  dei  più  semplici  richiede  un 
dinamometro  abbastanza  sensibile  e  un  anello  metallico  con  diametro  di  qualche  centimetro.  Appendiamo 
l'anello con dei fili al dinamometro: l'allungamento dà la misura del peso dell'anello (leggeremo un valore F1 
sulla scala graduata). 
Il  liquido  di  cui  si  vuole  misurare  la  tensione  superficiale  (per  esempio  acqua)  è  dentro  un  contenitore, 
appoggiato per comodità su un tavolinetto regolabile in altezza. 
Se  si  alza  gradualmente  il  tavolinetto  cercando  di  immergere  l'anello  nel  liquido,  si  osserva  una  forza 
resistente, che fa contrarre visibilmente il dinamometro.  
Nella fase di attraversamento della superficie si ha un effetto combinato della spinta di Archimede e 
della tensione superficiale. 
Per poter misurare solo quest'ultima, senza subire gli effetti della forza idrostatica, (spinta di Archimede) si 
estrae l'anello dal liquido, abbassando lentamente e delicatamente il tavolinetto. Si osserva un allungamento 
crescente del dinamometro, fino a un valore massimo F2. Se si continua ad abbassare il tavolinetto si ha un 
distacco improvviso dell'anello dal liquido e una contrazione rapida del dinamometro. La differenza F2 ‐ F1 
dà la forza con cui la tensione superficiale agisce sull'anello. 
In  commercio  ci  sono  altri  strumenti  specifici  per  misurare  la  tensione  superficiale  dei  liquidi,  chiamati 




                                                                                                                      23
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



appunto Tensiometri. Sono sia meccanici sia elettronici, molto sofisticati. 
 
Sulla  base  della  definizione  data,  per  ottenere  Ύ  si  deve  dividere  questo  valore  per  la  lunghezza  del  tratto 
interessato. In questo caso la lunghezza da considerare è pari al doppio della circonferenza dell'anello, per le 
stesse  ragioni  descritte  nel  paragrafo  precedente.  Se  r  è  il  raggio  dell'anello,  il  valore  della  tensione 
superficiale sarà dato dunque da: 
          
 
 
 
 
 




                                   Tensiometro elettronico
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


                                                                                                                         24
La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli 



IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE 

Gli addolcitori 
     L'addolcitore  riduce  la  durezza  dell'acqua  mediante  sostituzione  del  calcio  (Ca)  e  del  magnesio  (Mg) 
presenti  nell’acqua  con  il  sodio  (Na)  contenuto  nel  sale;  è  uno  scambio  ionico,  che  avviene  durante  il 
passaggio attraverso un letto di speciali resine scambiatrici, impregnate di sale Cloruro di sodio (NaCl). 
     In questo modo si ottiene un'acqua a basso contenuto di durezza però con alti contenuti di Sodio (può 
essere nocivo per i malati di cuore perché ne aumenta il ritmo  cardiaco); tale acqua può essere impiegata 
solo per uso sanitario e non alimentare (bagno, lavastoviglie, lavatrice, ecc.). 




     Quando gli ioni di sodio si esauriscono, le resine devono essere rigenerate con il sale (cloruro di sodio). 
     La rigenerazione delle resine avviene mediante le seguenti fasi: 
     • lavaggio delle resine con passaggio di acqua in controcorrente; 
     • prelievo di acqua salata dal tino contenente salamoia e passaggio nelle resine; 
     • lavaggio lento delle resine per eliminare il contenuto eccessivo di sale; 
     • lavaggio rapido per la pulizia finale. 
     Gli inconvenienti degli addolcitori, sono:  
          gli  addolcitori  non  tolgono  tutto  il  calcare  perché  l’acqua  diventerebbe  aggressiva  per  gli 
impianti e per le persone. La legge italiana prescrive una durezza minima dell’acqua in uscita da un 
addolcitore di almeno 15° F. Questo vuol dire che le incrostazioni di calcare si formeranno lo stesso, 
anche se più lentamente; 
          sviluppo di flora batterica se le resine non vengono disinfettate regolarmente almeno ogni 3­
4 giorni; 
          le acque di scarico provenienti dalla rigenerazione delle resine pongono problemi di inquinamento 
in quanto riducono la biodegradabilità delle acque di fognatura; 
          l’acqua trattata, ricca di carbonato di sodio, a temperature oltre gli 85° C diventa aggressiva e 
può  provocare  la  così  detta  “fragilità  caustica”  con  rotture  improvvise  di  tubazioni,  caldaie, 
radiatori, ecc.; 
          nel caso di acque molto dure da trattare il contenuto di sodio immesso nell’acqua raggiunge 
valori importanti e dannosi per la salute, per esempio su di un’acqua con 35°F di durezza in entrata 
(come quella di Bologna) saranno immessi circa 90 mg di sodio per litro; 
          in  ambito  industriale  l'impiego  delle  resine  scambiatrici  demineralizzatrici  comporta  un  aumento 
del carico inquinante nelle acque, a causa degli acidi e delle basi impiegati nella fase di rigenerazione delle 
stesse, e un grande consumo di acqua necessaria per il lavaggio delle resine dopo la loro rigenerazione; 
          gli addolcitori non bloccano l'accumulo di incrostazioni né rimuovono quelle già formate, si 
limitano a ridurle. 
     Ecco  alcune  delle  ragioni  per  cui  gli  addolcitori  d'acqua  NON  sono  una  soluzione  plausibile  al 
problema delle incrostazioni di calcare.  
     Gli  addolcitori  a  resine  si  limitano  a  rimandare  nel  tempo  il  problema  del  Calcare,  un'acqua  dolce  è 
perciò  povera  di  sali  per  cui  è  corrosiva  e  può  facilitare  il  passaggio  in  soluzione  di  metalli  molto  tossici 
come il Piombo. 



                                                                                                                             25
La Bioenergia A4
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  • 2. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli    "Gli uomini per natura hanno più paura della verità che della morte". (S. Kirkegaard)    “Per divenire un essere umano per intero, è necessario avere una certa apertura di spirito, una  certa capacità di credere, senza prove, ad alcune cose che vanno aldilà della nostra comprensione.” (  M. Nussbaum)            2
  • 3. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  FREEBIOENERGY    Freebioenergy  è  un  marchio  che  identifica  un  nuovo  ramo  di  attività  di  Mestieri  ad  Arte,  azienda che  opera dal ’96 nel campo del Restauro edile e dell’Architettura e che ama utilizzare i materiali e le tecnologie  naturali, svolgendo consulenze e organizzando occasioni di incontri formativi e culturali.  Freebioenergy  si  occupa  di  ricercare  e  sviluppare  le  tecnologie  che  utilizzano  le  energie  naturali,  presenti  da  sempre  sul  pianeta  e  nell’universo,  energie  utilizzate  per  migliaia  di  anni  quando  gli  uomini  vivevano in armonia con la natura e “sentivano” queste frequenze dovute alla “vibrazione” della materia.  L’uso  a  volte  improprio  di  queste  energie  ha  portato,  in  certi  periodi  storici  e  in  certe  culture,  a  “demonizzare” chi le praticava, fino a metterli addirittura al rogo o a condannarli come eretici, come Galileo.  Dalla fine dell’800 si ha un nuovo risveglio e personaggi nel campo della fisica, come l’ing. Nikola Tesla,  un  Leonardo  da  Vinci  moderno  che,  studiando  le  forze  della  natura  e  in  particolar  modo  l’elettromagnetismo,  produsse  migliaia  di  invenzioni  e  brevetti,  di  cui  i  più  famosi  e  fondamentali  per  l’attuale società furono l’energia elettrica alternata e le onde radio.  Prima  di  morire  scoprì  come  le  “piccole”  ma,  in  realtà  molto  potenti,  energie  sottili  potevano  essere  sfruttate gratuitamente per il bene dell’umanità. In epoca sua contemporanea il matematico Albert Einstein  enunciava intanto la teoria della relatività, affermando che la materia non esiste ma tutto, in realtà, è energia  vibrante a diverse frequenze (E=mc2).  Entrambi  avevano  comunque  capito  come  ogni  piccolo  movimento  del  microcosmo  produceva  una  risonanza anche nell’angolo più recondito dell’universo.  Termino citando una dichiarazione di Tesla, illuminante:  <Non  c'è  nulla  che  sia  dotato  di  vita  ­  dall'uomo,  che  ha  reso  schiavi  gli  elementi,  alla  più  agile  creatura ­ in tutto questo pianeta, che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un'azione sia  generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne  risente degli effetti. >        I PROGETTI DI FREEBIOENERGY  Freebioenergy raccoglie attorno a se studiosi e ricercatori. Il team opera in perfetta sintonia, concentrandosi su progetti che perseguono sempre un unico obiettivo: il benessere biofisico dell’uomo, del mondo animale e di quello vegetale, nel pieno rispetto e mantenimento dell’armonia della natura, come massima espressione della vita. Sfruttando l’energia magnetica naturale e la fisica quantistica, studiando anche esperienze simili nate nei paesi della Mitteleuropa come Slovacchia, Germania, Austria e Slovenia, il primo progetto realizzato da Freebioenergy si è concentrato sull’elemento più importante che esiste sul pianeta, l’acqua. Il dispositivo prodotto ha assunto un nome che identifica la fisica utilizzata: QUANTUM. Quantum produce sull’acqua parecchi benefici e vantaggi, dall’eliminazione del problema del calcare all’aumento di energia che rende l’acqua meno aggredibile dai batteri. Nel produrre queste e altre funzioni, come ad esempio la riduzione della tensione superficiale, che permette una drastica diminuzione nel consumo dei detersivi, si è pensato anche ad una ionizzazione negativa dell’aria, con effetto rigenerante per le persone, e ad una forte riduzione degli effetti negativi dovuti alle geopatie come le radiazioni magnetiche naturali (acque sotterranee, rete di Hartmann, ecc) ed elettromagnetiche prodotte dall’uomo (utilizzatori domestici, computer, telefoni cordless, ecc). Un apparecchio quindi a tutto tondo. Non per nulla lavora in un campo sferico avente raggio di 20 m e di 60 m, secondo il modello. Oggi (inizio 2010) siamo in grado di sviluppare ricerche su casi e problematiche specifiche, acque salmastre, acque infette, ecc. I prossimi progetti avranno per tema l’agricoltura, con l’intenzione di favorire le piante nella produzione di frutti sani, riducendo drasticamente l’uso di pesticidi e della chimica inquinante. Il campo è a dir poco affascinante e rappresenta una sfida alla fisica “convenzionale” resa forse un po’  cieca dall’intensivo uso delle strumentazioni moderne che hanno, forse, un po’ ridotto le percezioni umane  sulle energie naturali.      3
  • 4. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  Dal depliant  quantum  la bioenergia al servizio dell’uomo  Il QUANTUM è un apparecchio che utilizza solo energie naturali, con diverse funzioni,  realizzato grazie ad anni di ricerca scientifica nel campo della fisica quantistica.  L'apparecchio non risente di usura temporale e non ha costi di manutenzione.    L'ACQUA E IL CALCARE  Dal  primo  istante  che  si  installa  il  Quantum  non  si  formano  più  le  fastidiose  incrostazioni  calcaree  bianche  e  cristalline (Calcite) sulle piastrelle, sui rubinetti, negli apparecchi domestici e nelle tubazioni.  ll calcare è trasformato in Aragonite, una forma cristallina calcarea che si deposita sotto forma di polvere, senza  aggregarsi e formare incrostazioni e che può essere tolta facilmente con una passata di straccio asciutto, senza  l’uso di prodotti chimici e tossici per la salute.   Tutte  le  vecchie  incrostazioni  sono  “dilavate”  e  rimosse  dall’acqua,  nel  giro  di  poche  settimane.  La  superficie  specifica  dell’acqua  aumenta  enormemente  così  che  il  calcare  resta  in  soluzione  e  non  si  deposita  più  in  modo  aggressivo nei boiler, nelle condutture dell'acqua, nei lavelli di cucina, nei sanitari, nelle lavatrici, nei ferri da stiro e  nelle macchinette per l'espresso.   L'acqua del rubinetto si comporta come un’acqua “dolce” e, di conseguenza, si possono ridurre drasticamente,  dal 30 al 70%, i consumi di detersivi in lavatrici e lavastoviglie e di saponi, shampoo e bagno schiuma.  Chi  possiede  un  addolcitore  lo  può  anche  spegnere,  risparmiando  energia  elettrica  e  sale  ed  eliminando  la  sudditanza dei lavaggi delle resine per evitare rischi di proliferazione di batteri.  Il Quantum energizza l’acqua perchè induce un moto rotatorio destrorso alle molecole dell’acqua e ai suoi elettroni. Il moto  destrorso eleva l’energia dell’acqua da due a tre volte, che imputridisce quindi più lentamente perché aumenta la  sua  resistenza  ai  batteri.  Per  questo  motivo  nelle  piscine  si  può  ridurre  il  consumo  di  sostanze  chimiche  antibatteriche.   In pochi giorni il QUANTUM trasforma l'acqua dell’impianto di riscaldamento, normalmente sporca e scura, in  acqua chiara.   I filtri degli impianti idrici e di riscaldamento non si intaseranno più. Le serpentine dei boiler riacquisteranno la loro  sezione originale e finalmente si potrà ottenere nuovamente acqua calda in pochi minuti. Tutto questo comporta  un risparmio di almeno l’8‐10% sulle spese di riscaldamento ed un 30% sui costi di produzione di acqua calda.   In agricoltura l’acqua, energizzata dal Quantum, rafforza le resistenze antiparassitarie e anticrittogamiche delle piante e  rimuove tutte le incrostazioni calcaree degli impianti d’irrigazione.  Gli  impianti  industriali  che  utilizzano  l’acqua  per  il  raffreddamento  non  avranno  più  la  schiavitù  del  calcare  e  vedranno ripulirsi le torrette di raffreddamento nel giro di poche settimane.  L'acqua  “Quantizzata”  è  bioenergetica,  leggera  ed  armonica.  Nell’organismo  l’acqua  energizzata  promuove  la  depurazione delle tossine.   In media, salvo eccezioni, l'acqua di rubinetto dispone di una bioenergia di 3.000‐4.000 Bovis.   Con il QUANTUM la stessa acqua può arrivare fino a 8.000 ‐ 9.000 Bovis. L’acqua minerale in bottiglia varia da  500 a 2.000 Bovis.   L'acqua di Lourdes ne ha oltre 27.000, riconosciuta come la più energetica da tutti i ricercatori radioestesisti del  mondo.   A tal proposito raccomandiamo di non bere acqua minerale immagazzinata, definita dagli istituti di bioenergia e  dai geobiologi “acqua  morta”  e,  soprattutto, bevande gasate,  dolcificate  e conservate, che bloccano parzialmente  alcune funzioni vitali dello stomaco.  L'aumento  energetico  raggiunto  grazie  al  Quantum  è  irreversibile,  superando  anche  i  70  °  C.  e  permane  per  sempre, a differenza di altri sistemi.      4
  • 5. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  FATTORE BIOENERGETICO  Quest'acqua  "viva"  disintossica  l'organismo  e  rigenera  le  cellule.  Assumendo  questo  tipo  di  acqua  potabile,  l'organismo ne beneficerà perché si disintossica gradualmente e riceve infor‐mazioni di importanza vitale.    Benefici  Miglior benessere per le persone, animali e piante. Non produce campi magnetici.  Aumento dell’efficienza e della durata degli impianti con conseguente risparmio di energia.  Riduzione della manutenzione degli impianti, delle interruzioni e dell’uso di detergenti e detersivi.   Compatibile con qualunque impianto e tubazione. Massimo rendimento degli impianti di irrigazione.  Nessuna alterazione delle qualità organolettiche dell’acqua potabile, nessun impiego di prodotti chimici  e additivi dannosi alla salute.   Si ripuliscono tutti i vecchi impianti; rimuovendo le incrostazioni, si riduce il livello dei microrganismi.   Rimozione della ruggine attraverso un processo ionico.  Nessun consumo di energia elettrica per il funzionamento, nessun costo di gestione e di assistenza.  Pulizia e manutenzione rapida senza detergenti acidi nelle torri di raffreddamento e filtri dell’aria.  Facilità d’installazione e limitate dimensioni d’ingombro.  Quantum è in regola con il vigente D.L. N°31/2001e D.L. N°27/2002.    IL  QUANTUM  AGISCE  SULL’ACQUA  DI  QUALUNQUE  IMPIANTO  E  TUBAZIONE  con   qualunque portata in ogni ambiente, sia all’interno che all’esterno degli edifici, in un raggio di 20 metri circa (60  metri nel Quantum PLUS) e non deve necessariamente stare vicino al contatore o al rubinetto.    L'ACQUA AUMENTA DI SUPERFICIE SPECIFICA  La riaggregazione delle molecole d’acqua, dovuta al nuovo moto destrorso impresso dal Quantum, fa aumentare  notevolmente la superficie interna dell’acqua.  Aumentando la superficie specifica aumenta, di conseguenza, la capacità di trasportare maggior ossigeno, sostanze alimentari  e Sali minerali, migliorando il metabolismo. L'acqua con una superficie interna molto elevata ha un'importanza enorme per il  metabolismo: è l'acqua, infatti, a trasportare le sostanze nutritive nelle nostre cellule e a portare via le sostanze metaboliche di  rifiuto.   L'acqua aumenta il trasporto di ossigeno nei liquidi dell'organismo e questo dà una maggiore vitalità agli organi  con un conseguente miglioramento nella qualità di vita.   La maggiore superficie interna dell’acqua facilita la galleggiabilità in una piscina. Provate a stare nella “posizione  del morto”: rimarrete strabiliati, i piedi restano a galla!    QUANTUM RIDUCE LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA  L'acqua, modificata dal Quantum, ha una tensione superficiale bassa.   Le  misurazioni  sulla  tensione  superficiale  dell’acqua  normale  dell’acquedotto,  effettuate  in  laboratorio  con  un  tensiometro fisso, hanno rilevato valori tra 72 e 73 dyne. Con QUANTUM attivato le misurazioni effettuate hanno  rilevato una tensione superficiale compresa tra 55 e 60 dyne, valori simili a quelli degli acidi gastrici.   L’abbassamento della tensione facilita enormemente l’assimilazione di cibo nell’apparato digerente.   I succhi gastrici vengono meno diluiti rispetto all’acqua normale del rubinetto o l'acqua minerale.   E’ un’acqua che migliora i tempi di digestione.   La riduzione dei valori di tensione superficiale comporta una minore richiesta di tensioattivi per rimuovere lo sporco.  Questo è il motivo per il quale si consuma il 50% in meno di saponi, shampoo e detersivi per piatti.    5
  • 6. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli    QUANTUM IONIZZA L'ARIA NEGLI AMBIENTI  Il  QUANTUM,  aumenta  la  ionizzazione  negativa,  rigenera  rapidamente  l'aria,  rendendola  piacevolmente  fresca, riportando un giusto equilibrio tra ioni positivi e negativi.  La stessa cosa succede vicino alle cascate d’acqua, dove sentiamo rigenerarci grazie agli ioni negativi, presenti in  abbondanza.   I  cattivi  odori  negli  ambienti  dove  si  è  fumato  o  cucinato  scom‐paiono  velocemente  e  l’aria  diventa  fresca  inodore e non stantia.  ARMONIZZAZIONE DELLE RADIAZIONI MAGNETICHE NATURALI E DELL'  ELETTROSMOG  Il  QUANTUM  protegge  dai  danni  alla  salute,  clinicamente  dimostrati,  causati  dalle  radiazioni  dei  telefonini,  dei  campi  magnetici  e  di  energia  alternata,  da  radar  militari  e  dalle  radiazioni  dell'acqua  e  della  terra,    provocati  nell'organismo umano.   Grazie all'armonizzazione dell'elettrosmog il sistema immunitario si rafforza. Si eliminano alcune patologie come  l’insonnia e il mal di testa (se dovute a elettrosmog).    RISULTATI   Con  la  realizzazione  del  QUANTUM  si  è  riusciti  ad  ottenere  un  equilibrio  biofisico  contro  l'inquinamento  da  radiazioni  terrestri,  vene  d'acqua,  reti  geomagnetiche  come  le  reti  di  Hartmann  e  di  Curry  ed  elettrosmog  (telefonini, condutture elettriche, computer, cordless, ecc.).   Grazie  a  questo  equilibrio  si  crea  nello  spazio  una  configurazione  energetica  in  armonia  con  la  natura.  Con  QUANTUM l'organismo reagisce in modo impercettibile all'inquinamento provocato da simili radiazioni e non ne  subisce le conseguenze.    CARATTERISTICHE TECNICHE  MISURE: cm 15 (H) x cm 8 (L) x cm 4 (P). Le misure possono leggermente cambiare secondo il modello.  PESO: 170 ‐ 200 grammi circa.  RAGGIO D'AZIONE: fino a 20 metri dal QUANTUM (fino a 60 metri per il QUANTUM PLUS, in tutte le direzioni).  INSTALLAZIONE: il QUANTUM va appeso ad un chiodo, fissato con tasselli alla parete o appoggiato su un mobile,  tenendolo in verticale, e diffonde IMMEDIATAMENTE il suo effetto.  UNICHE ATTENZIONI PER L’INSTALLAZIONE: non installarlo a meno di 20 cm dal soffitto e a meno di 20 cm dagli  angoli interni delle pareti.   Non installarlo su utilizzatori elettrici con forti emissioni elettromagnetiche, come lavatrice o forno a microonde o  vecchi televisori.   Il servizio tecnico di Freebioenergy è a vostra disposizione per qualunque consiglio o soluzione dei problemi.  GARANZIA: 10 anni di garanzia sul funzionamento.    CAMBIA LA TUA VITA, RENDENDOLA MIGLIORE CON QUANTUM!                                                                                                                                                                                                                                 6
  • 7. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  AQUASOFIA  Un approccio multidisciplinare all’acqua  AQUASOFIA e  cioè  la  “saggezza dell’acqua”  è  un nuovo  approccio  tecnico­umanistico,  che si  basa  sull’equilibrio  dell’uomo  con  l’ambiente  che  lo  circonda  e,  in  senso  lato,  un  equilibrio  uomo– universo realizzato grazie a questo elemento incredibile che è l’acqua.  Vorrei spiegare cosa mi ha spinto a sviluppare la ricerca dei dati e dei pensieri espressi in questa  piccola pubblicazione.   Dopo  oltre  trent’anni  passati  nei  cantieri  e  nella  ricerca  dei  materiali  tradizionali  e  delle  tecniche  applicative,  sono  arrivato  a  queste  nuove  vie  che,  apparentemente,  sembrano  distanti  dall’edilizia  tradizionale ma, in realtà, non lo sono affatto, hanno in comune due cose:  la semplicità dei concetti di base e il sapere degli antichi.   In  questa  “saggezza  dell’acqua”  si  riconosce  la  saggezza  degli  antichi,  che  conoscevano  i  semplici  segreti  della  vita,  della  morte  e  della  successiva  vita,  quella  che  continua  in  perfetta  simbiosi  con  la  vita  dell’universo.   I gesti, le cerimonie, i pensieri tramandati negli antichi libri sacri di ogni cultura, tutta la quotidianità  della vita era pervasa di spiritualità, di una naturale attenzione e anche rispetto verso gli elementi di base  come l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria e le stesse energie sottili che collegavano il tutto.  Era quindi la cosa più naturale sentirsi parte del tutto, in quanto consapevoli antenne ricettive di queste  vibrazioni  emanate  da  ogni  materia,  frequenze  sottili  magnetiche  oggi  non  più  “percepite”  dall’uomo  contemporaneo, assordato dai rumori di fondo che sono l’assordante vociare dei mezzi di comunicazione, il  sapere dei baroni e luminari che mantengono spesso il loro piccolo regno nell’ignoranza, sperando che non  ci siano giovani emergenti a strappare loro una parte del potere e, non ultimo, il potere dato dagli interessi  economici, enormi nei campi dell’acqua, degli alimenti e in quello medicale, che pilotano spesso il sapere in  funzione del proprio utile.  Il risultato quindi di questa prima ricerca vuole essere un piccolo contributo, un semino gettato con la  speranza  che  possa  generare  maggior  presa  di  coscienza  su  queste  tematiche,  apparentemente  banali  ma  sicuramente alla base della vita stessa.  I  temi  affrontati,  riportando  dati  scientifici  e  dati  di  mercato,  servono  a  dare  una  base  scientifica  al  principio di funzionamento del Quantum. Questo piccolo viaggio ci porta a conoscere l’acqua quale elemento  vitale  per  il  pianeta,  le  problematiche  connesse  al  liquido  nell’utilizzo  quotidiano,  i  sistemi  utilizzati  normalmente per  trattare  l’acqua; termina affrontando  il  magnetismo terrestre,  le  radiazioni telluriche  ed  elettromagnetiche.    7
  • 8. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  L’ACQUA  Quanto è importante l’acqua per la nostra vita?   La risposta è alquanto banale, ma vogliamo comunque ricordare alcuni dati importanti.   Innanzitutto è l’unico elemento sul pianeta Terra in grado di assumere tre aspetti fisici diversi: quello  solido, liquido e gassoso. Se andiamo invece a livello cosmico, scopriamo che l’acqua è l’elemento più diffuso  nell’universo conosciuto e ve ne sono tracce su quasi tutti i pianeti del sistema solare.  L’acqua  costituisce  il  maggior  elemento  del  corpo  umano,  dall’80%  nel  neonato  al  50%  dell’uomo  anziano. Non solo, la vita umana si forma nel grembo materno immersa nel liquido amniotico.   Ciascun organo ha bisogno di acqua. Negli organi del nostro corpo il contenuto d'acqua è differente. La  fluidità massima la troviamo nel sistema nervoso centrale con il 99%, segue il plasma sanguigno con l'85%,  quindi il cervello con il 75%. In 24 ore le nostre reni filtrano 180 litri di questo liquido, ma ne sono eliminati  ogni giorno al massimo 2 litri, attraverso il respiro e anche in forma di urea e di sudore. Già questi numeri  dovrebbero convincerci su quale immenso valore per la vita abbia un'acqua pulita, senza elementi dannosi.  A una dimensione microscopica e cioè al livello cellulare degli organi del corpo umano, è noto che la vita  stessa  della  cellula  dipende  dall’acqua,  perché  elemento  indispensabile  al  nutrimento,  che  avviene  attraverso  il  fenomeno  osmotico  tra  la  membrana,  che  circonda  il  nucleo  della  cellula,  e  il  liquido  che  la  circonda.  Non  esiste  alcuna  possibilità  di  vita  senz’acqua  perché  viene  a  mancare  la  ionizzazione,  l’elettronizzazione e quindi la conducibilità delle cellule, che vivono grazie alla differenza di potenziale.  Scendendo  ancora,  a  livello  atomico,  sappiamo  che  la  molecola  d’acqua  è  composta  da  due  atomi  di  Idrogeno (H2) e uno di Ossigeno (O). La formula nota è H2O. Gli atomi si attraggono perché quelli di Idrogeno  sono  positivi,  e  si  appropriano  dell’energia  elettrica;  l’atomo  di  Ossigeno  è  invece  negativo  e  si  appropria  dell’energia magnetica.   Gli atomi di Idrogeno e Ossigeno si dispongono a V, con l’atomo di Ossigeno al  vertice e i due di Idrogeno sulle due punte.   Questa è la chiave che ci permette di capire perché l’acqua è sensibile a tutti i  fenomeni magnetici, elettromagnetici ed elettrici.   Ad  un  piano  ancora  più  microscopico,  quello  subatomico,  scopriamo  che  gli  elettroni  degli  atomi,  oltre  a  ruotare  attorno  al  nucleo  costituito  da  Protoni  e  Neutroni,  hanno  uno  proprio  spin  di  rotazione  (esattamente  come  la  Terra  che  ruota  attorno  al  Sole  e  contemporaneamente  su  se  stessa),  che  può  essere  sinistrorso o destrorso. Ormai è certo che lo spin sinistrorso risente pesantemente  della  forza  di  gravità,  è  discendente  e  perde  energia,  mentre  quello  destrorso  è  levitante e acquista energia vitale.  La  vibrazione  degli  atomi  che  costituiscono  la  molecola  d’acqua  è  una  vibrazione in grado di captare vibrazioni di altri elementi, fonti energetiche e memorizzarle.        8
  • 9. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  La  meccanica  quantistica  ha  scoperto  che  le  particelle  come  l’elettrone  o  il  fotone  presentano  una  duplice natura sia come particelle che come onde dotate di un movimento rotatorio, come se avessero un  campo.  Quando l’elettrone, che ruota nella sua orbita attorno al nucleo, riceve un fotone, aumenta di energia e  salta su un’orbita maggiore. Viceversa quando lo perde salta su un’orbita inferiore.  Questo  salto,  definito  salto  quantico,  costituisce  una  delle  basi  energetiche  della  materia.  Nella stessa orbita non possono esistere due  elettroni con lo stesso spin di rotazione e quando  questo  succede  avviene  immediatamente  un  cambio di orbita da parte di uno dei due.  I  fotoni  si  muovono  alla  velocità  della  luce,  300.000  km  al  secondo  e  costituiscono  la  base  dell’elettromagnetismo,  perché  ogni  particella  carica  in  movimento  producono  un  campo  elettromagnetico.  Quando  miliardi  di  atomi  si  uniscono  per  formare  una  cellula  si  ha  una  sintonizzazione  di  onde  elettromagnetiche  in  una banda più ampia e più complessa.  Altrettanto succede con l’unione di cellule.   Si desume quindi che tutta la materia è vibrazione di onde e di cambiamento continuo. Sia la materia  organica che inorganica e quindi il nostro corpo, un oggetto inanimato, il pianeta, ogni corpo celeste.  Se l’onda di frequenza è simile ad un’altra e in fase (i picchi risultano in sincronia) l’energia raddoppia,  se invece i picchi sono opposti le onde si annullano.      LA MEMORIA DELL’ACQUA  Il dr. Nolfang Ludwing nel 1990/91 scoprì che i materiali che vengono a contatto con l'acqua lasciano  dietro a loro un biglietto di visita sotto forma di frequenze (vibrazioni). L'acqua ha una memoria formidabile,  non dimentica nulla.  Il Dr. Ivan Engler, ricercatore medico per i procedimenti naturali di Salisburgo scrive:  "L'acqua  è  sfruttata  da  tempo  nei  procedimenti  di  guarigione  naturali  in  quanto  portatrice  di  informazioni.  Osservazioni  sperimentali  e  cliniche  hanno  dimostrato  che  l'acqua  è  capace  di  memorizzare  per  tempo  prolungato  le  frequenze  del  campo  elettromagnetico  globale.  Possiamo  così  spiegare  gli  effetti  dannosi e quelli positivi, curativi. L'acqua è la madre di tutte le forme di vita e della dinamica del processo  energetico vitale. In natura l'acqua rappresenta il miglior elemento per l'accumulo e il trasporto del calore e  per la propagazione delle onde".  Già Ippocrate diceva "i vostri alimenti siano i vostri medicamenti, e i vostri medicamenti siano i vostri  alimenti".  Le molecole dell’acqua hanno una carica distribuita a forma di tetraedro, dove i  tetraedro legami covalenti acquisiscono polarità positiva e "i ponti di idrogeno" acquisiscono  polarità negativa.   Allo stesso tempo, l'interazione  tra  le  molecole  porta  alla  formazione  di  raggruppamenti  (clusters) o reti.   Tutte  le  esperienze  vissute  dall'acqua:  i  luoghi  attraverso  i  quali  è  passata,  la  raccolta  di  sali  minerali,  antiparassitari,  acqua  piovana,  ecc.  entrano  fisicamente,  consentendo  una  distribuzione  molecolare  specifica  per  memorizzare questo materiale.   Inoltre, tutte le frequenze che hanno raggiunto l'acqua,  come le radiazioni cosmiche, le energie telluriche, artificiali  di  radiazione,  le  intenzioni  o  anche  le  parole  entrano  nella  configurazione della struttura dell'acqua.     9
  • 10. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  L'informazione  è  costituita  da  frequenze  di  diversa  origine,  e  l'acqua  ha  la  proprietà  di  assorbire  e  trasmettere queste frequenze.   Il  materiale  in  sospensione  nell’acqua  può  essere  rimosso  con  i  diversi  metodi  di  filtraggio,  con  la  rimozione di calcio e magnesio, la declorazione, l’osmosi inversa, ma la struttura a cluster, che ha conservato  queste esperienze, rimane viva e costituisce "la memoria dell'acqua".   Le frequenze non sono memorizzate dentro alla rete molecolare, ma è la rete stessa che acquisisce una  forma e una polarità che riproduce tali frequenze.   L'acqua che beviamo trasporta sostanze nutritive e penetra nelle nostre cellule, permettendo lo scambio  e la costante ricostruzione del nostro organismo.   Ma possiamo affermare che trasmette anche le informazioni al nostro corpo, porta ordine o disordine,  polarità o il caos, e conserva o aumenta l'entropia.   In  sostanza  quello  che  avviene  è  la  replicazione  e  memorizzazione delle  frequenze  elettro‐magnetiche  con  cui  viene  in  contatto  ed  è  in  grado  di  allineare  la  sua  struttura  e  le  vibrazioni  per  attivare  la  comunicazione di cluster in cluster.   L’acqua  ridefinisce  la  propria  organizzazione  interna  in  base  alla  sua  interazione  con  l'ambiente  che  condivide.   La sua emissione e l'assorbimento delle frequenze può essere misurato (Enza Ciccolo) in risonanza con  l'ambiente circostante.  Si riproduce nella sua struttura interna e le sue vibrazioni che ha vissuto. L'acqua ha una memoria.         JACQUES BENVENISTE  (1935­2004)   Direttore  di  ricerca  presso  l'organizzazione  di  Parigi  INSERM  (Istitut  National  de  la  Santé  Et  de  la  Recherche  Médicale)  dal  1978,  a  capo  dell’unità  di  Ricerca  200  dell’INSERM:  Immunologia  delle  allergie  e  delle infiammazioni.   E’ stato autore di circa 300 pubblicazioni su riviste internazionali, di cui 26 sul Journal of Immunology.  Conosciuto a livello mondiale come specialista nei meccanismi dell’allergia e dell’infiammazione.  Ha svolto un'indagine esauriente nei principi e gli effetti di omeopatia.   La sua tesi centrale è che la comunicazione tra le cellule non  è effettuata mediante  contatto fisico e lo  scambio di materiale biologico, ma attraverso l'emissione e la ricezione delle frequenze elettromagnetiche.   Benveniste  iniziò  a  sperimentare  con  i  globuli  bianchi  nel  sangue  umano  conosciuti  come  basofili  e  coinvolti nelle reazioni allergiche.   Queste  cellule  sono  piccoli  granuli  che  contengono  sostanze  come  l'istamina,  in  parte  responsabile  di  reazioni allergiche.   I granuli possono essere contrassegnati con un marcatore speciale e poi si può rimuovere il marcatore,  liberando  istamina  (tecnica  detta  degranulazione)  per  mezzo  di  una  sostanza  nota  come  anti‐E  immunoglobulina o anti‐IgE (anticorpo estratto dalle capre).   Fino a questo punto è normale scienza convenzionale.   Ciò che rende straordinaria la ricerca di Benveniste e molto avversata dalla scienza ufficiale è che egli  affermava  che  la  degranulazione  continua  a  verificarsi  anche  dopo  aver  raggiunto  livelli  di  diluizione  dell’  anti‐IgE    talmente  elevati  per  cui  non  può  essere  statisticamente  presente  una  singola  molecola  della  sostanza.   Lo stesso Benveniste si rendeva ben conto che si trattava di qualcosa di veramente  eclatante ed “anomalo”, tant’è vero che disse che ciò che era accaduto era un po’ come  se uno buttasse le chiavi della propria macchina nella Senna a Parigi e poi raccogliesse  dell’acqua a Le Havre e fosse in grado di fare uno stampo delle chiavi con cui riavviare il  motore…  In ogni fase di diluizione, in rapporto di 1 : 10 con acqua, la soluzione era agitata  vigorosamente  per  15  secondi  (con  Rotex).  Al  passaggio  successivo  si  prendevo  una  parte del preparato agitato e lo si diluiva ancora 1 : 10 con acqua; e così via per almeno  30 volte. In pratica la stessa procedura utilizzata dalla medicina omeopatica.   L’omeopatia aveva dunque trovato la sua “validazione” grazie ad un esperimento  di  immunologia  di  base  effettuato  da  uno  dei  più  stimati  ricercatori  del  campo,  il  professor Jacques Benveniste ?  Le implicazioni di questa dimostrazione, ripetuta per anni e in diversi laboratori in    10
  • 11. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  Italia, Svizzera Francia, Inghilterra e in Canada, sono talmente gravi da mettere a rischio il giro miliardario di  interessi dell'industria farmaceutica.   La campagna montata contro Benveniste e la sua squadra, che portò a togliergli ogni fondo di ricerca,  cercando anche di ridicolizzare la sua reputazione scientifica, nonostante le importanti scoperte scientifiche  precedenti svolte nel campo degli allergeni, è riuscita a minimizzare queste straordinarie rivelazioni e a non  farle conoscere ad un grande pubblico.  Negli  ultimi  due  anni,  prima  di  morire  in  un  intervento  chirurgico  a  cuore  aperto,  Benveniste  riuscì  a  memorizzare in digitale su computer le frequenze elettromagnetiche delle informazioni contenute nell’acqua  e  a  trasmetterle  a  distanza  via  internet.  Questo  fa  intravvedere  la  possibilità  in  un  futuro  di  trasmettere  rimedi con costo quasi zero a distanza in ogni parte del mondo ed in tempo reale.          MASARU EMOTO    La  capacità  di  immagazzinare  informazioni  è  stata  ampiamente  dimostrata  dallo  scienziato  e  ricercatore  giapponese Masaru Emoto che, dal 1984, ha studiato e messo a punto una tecnica per fotografare i cristalli  dell’acqua ghiacciata.   Emoto  è  giunto  alla  conclusione  che  questi  cristalli  sono  modificabili  dalle  informazioni  energetiche.  Affascinato da queste scoperte, in 25 anni ha fotografato le acque provenienti da tutte le parti del globo, dai  fiumi ai mari, alle fontane e alle fognature e i risultati sono stati straordinari e spesso inaspettati.   I  cristalli  si  diversificano  per  ogni  acqua  ma,  la  cosa  impressionante, è che la stessa acqua produce cristalli di forme e  colori diversi se esposta a vibrazioni energetiche di colori e suoni.  Non  solo,  le  vibrazioni  energetiche  date  dalla  musica,  dai  colori,  dalle parole e addirittura dai pensieri (il pensiero è un’emissione  di energia sotto forma di quanti), mutano la struttura molecolare e  il reticolo cristallino dell’acqua che, formata da atomi, è essa stessa  energia.   I cristalli modificano la forma geometrica come se dessero forma a  pensieri  positivi  o  negativi.  Le  fotografie  (in  archivio  sono  conservate  decine  di  migliaia  di  foto)  dimostrano  che  l’acqua  trattata  con  parole,  musica  e  pensieri  positivi  forma  cristalli  armonici  bellissimi  del  tutto  simili  a  quelli  della  neve.  Quella  trattata con pensieri negativi e musica “dura” come l’Heavy Metal,  crea forme cristalline amorfe e scure.  Alla luce di queste immagini, nessuno può dubitare che l'acqua  entra in “risonanza” con il suo intorno,  rispondendo alla propria risonanza morfica.   Come  ogni  cosa  in  natura,  il  suo  comportamento  frattale  riflette  la  sua  struttura  molecolare  nei  suoi  cristalli, le sue stelle esagonali a confermare il clustering di forma tetraedredica delle sue molecole bipolari.   Nel  vedere  come  un  cristallo  di  ghiaccio  si  organizza  in  un  modo  molto  bello  sotto  l'influenza  della  musica  di  Beethoven  o  di  come  riorganizza  la  sua  struttura  dopo  una  preghiera  o  parole  belle,  chi  può  mettere in dubbio che l'acqua ascolta, imita, conserva e trasferimenti di informazioni?   Masuru Emoto ha fornito la prova della risposta dell’acqua agli stimoli dall'ambiente.   In modo diretto e molto visivo, le sue fotografie dei cristalli di ghiaccio delle diverse acque, di origini diverse  e sottoposti a diverse impressioni, mostrano la bellezza che l'acqua assume in presenza di musica, di buoni  intenzioni e pensieri, o della preghiera.        11
  • 12. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli    PAROLE  MUSICA  LUOGHI  Bello  Lourdes  Ave Maria Gounot  Yesterday ­ Beatles  Fontana di Trevi  Venezia  Vivaldi ­ Inverno  Amore e gratitudine  Ti voglio uccidere  New York  Mozart    Sudiciume  Hiroshima  Cristallo acqua  Sporco, Lurido  Heavy Metal  radioattiva    Alcuni esempi dei cristalli fotografati da Masaru Emoto (Hadolife.com)                      12
  • 13. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  Un esempio di acqua informata  Ricordiamo  come  il  Dr.  Samuel  Hahnemann  scoprì  l'Omeopatia.  Samuel  Hahnemann  (1755‐1843)  diventò dottore in medicina nel 1781, e fu direttore della sanità pubblica a Dresda. Innanzitutto triturò una  droga, la Belladonna, poi mise un po' di questo veleno in una bottiglia piena d'acqua e la scosse con energia.  Prese  poi  una  goccia  da  questa  soluzione  diluita  e  la  introdusse  in  un'altra  bottiglia,  e  così  via  di  seguito.  Alcune ore dopo il dottore ed il suo chimico di Meissen disponevano di una tintura di Belladonna talmente  diluita che nell'ultima bottiglia non c'era che acqua. Non era più presente una sola molecola di Belladonna.  Come  mai  il  liquido  ottenuto  agiva  ugualmente  contro  la  febbre?  "La  cosa  ha  una  spiegazione  logica  ‐  disse  Hahnemann  ‐  in  tutti  i  materiali  c'è  una  forza  latente  che  deve  essere  destata  con  uno  scuotimento  energico.  Una  volta  svegliata  questa  forza,  non  c'è  bisogno  della  materia  che  ha  prodotto  l'effetto".  Hahnemann chiamò questo nuovo metodo di cura "OMEOPATIA".  Nessuno sapeva però esattamente perché l'omeopatia funzionasse, nonostante che nei suoi preparati  non ci fosse nemmeno una molecola della sostanza di partenza.   Le sostanze utilizzate in omeopatia vengono diluite molte volte (10, 20, 30 volte al 10%), in modo che il  suo uso deve essere sicuro, ma gli omeopati credono che la "somiglianza" tra il rimedio e la causa stimolerà  la capacità dell'organismo per curare se stesso.   E ancora, più diluita la soluzione tanto maggiore è il potere di curare.   Omeopatica  dissoluzione  e  più  dinamico  è  il  metodo  usato  per  trasferire  l'energia  dal  materiale  per  l'acqua.   Inoltre  gli  studiosi  non  si  spiegano  anche  perché  l'acqua  non  si  attenga  alle  regole  dell'ordinamento  fisico. I fisici hanno registrato una serie di anomalie. Ad esempio, l'acqua bolle a 100 °C mentre, stando al  suo peso molecolare, dovrebbe bollire già a 75 °C. Il suo punto di congelamento è a 0 °C sebbene, secondo le  leggi fisiche, ciò dovrebbe avvenire a ‐12 °C. Inoltre perché l'acqua, per cedere il calore, impiega il doppio  del tempo necessario per assorbirlo?      L’acqua come mezzo di purificazione, terapia e rigenerazione  In  tutte  le  culture,  l’acqua  ha  sempre  avuto  una  grande  importanza:  come  sorgente  di  vita,  come  purificazione e come rigenerazione.  Il rito della purificazione con l’acqua è praticato da sempre dall’uomo; la Bibbia riporta l’abitudine del  lavare i piedi agli ospiti e del Battesimo nelle acque del fiume per purificarsi dai peccati. Il cristiano si segna  con  l’acqua  entrando  in  chiesa  per  purificarsi  e  accedere  al  luogo  sacro.  In  India  è  consuetudine  bagnarsi  nelle  acque  del  sacro  fiume  Gange  per  purificarsi.  Gli  antichi  sacerdoti  egiziani  Bagno nel sacro Gange  amavano  bagnarsi  nel  lago  sacro  all’inizio  della giornata.  Nella storia l’uomo ha sempre sfruttato  le  proprietà  terapeutiche  delle  acque  termali;  gli  antichi  romani  svilupparono  tecniche  utilizzate  ancora  oggi  nelle  cure  idrotermali.  L’acqua  termale  era  comunemente  usata  a  scopo  preventivo,  per evitare il sopraggiungere di patologie e  malattie.  Vi sono acque sorgive particolarmente  cariche  di  energia.  Sono  le  cosiddette  “acque  mariane”,  presenti  nei  luoghi  di  apparizioni  della  Madonna.  Ricordiamo  prima fra tutte l’acqua di Lourdes, poi Fatima, Montichiari in Italia, Medjugorie.   L’acqua di Lourdes ha un’energia, riconosciuta dai radioestesisti di tutto il mondo, di oltre 27.000 Bovis  (scala energetica, messa a punto dal fisico francese Bovis nel secolo scorso, e utilizzata dai radioestesisti per  misurare l’energia vitale degli elementi minerali e biologici).   Un’acqua  minerale  imbottigliata  ha  solitamente  un’energia  vitale  tra  i  500  e  2.000  Bovis,  un  acqua  di  rubinetto è tra 3.000 e 4.000 Bovis. Sono in corso studi sull’acqua di Lourdes per capire come mai non c’è  trasmissione di malattie tra i bagnanti dell’acqua “miracolosa”, nonostante le ricerche biologiche indichino  un’altissima concentrazione di batteri. E’ sicuramente l’elevatissima energia di quest’acqua che impedisce la  proliferazione di germi e batteri.     13
  • 14. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  L’acqua e l’energia dei luoghi di culto  A questo punto è importante fare un accenno alle energie presenti nei luoghi di culto storici, sia quelli  tuttora attivi come le chiese, sia quelli in siti archeologici, non più utilizzati per il rito religioso.   E’ ormai accertato che nei terreni sotto gli edifici religiosi o sotto i reperti archeologici di luoghi di culto  (es. le tombe dei giganti in Sardegna o Stonehenge in Inghilterra) vi sono corsi di acque sotterranee, spesso  naturali o, in alcuni casi, come nella Cattedrale di Chartres in Francia, deviati dall’  uomo.  Sappiamo che l’acqua sotterranea in movimento è in grado di modificare l’energia magnetica del luogo,  definita come radiazioni telluriche.  il sistema di acque sotterranee   di Stonehenge  I  rabdomanti,  per  esempio,  trovano  l’acqua  sotterranea  captando  proprio  queste  variazioni  di  energia magnetica.  Non si è ancora capito come mai, nei luoghi di  culto, l’acqua corrente sotterranea produca energia  benefica (è normale sentirsi bene e tranquilli in una  chiesa  antica,  anche  per  chi  non  è  praticante)  mentre  è  risaputo  che,  di  solito,  le  falde  acquifere  correnti  producono  malessere  e  geopatologie  nell’uomo.   Quali segreti conoscevano gli antichi per trasformare questa energia da negativa in energia positiva per  l’uomo? Pensate che in casi limiti, come nella Cattedrale di Chartres, grazie al sapiente utilizzo dell’acqua, del  luogo stesso e delle forme dell’edificio religioso, l’energia del luogo supera anche i 100.000 Bovis!    14
  • 15. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  LE ACQUE POTABILI  La superficie della Terra è ricoperta per il 75% dall’acqua. Però solo lo 0,6% dell’acqua presente sulla  Terra è acqua dolce, e solo una piccola parte di essa è superficiale, nei laghi e fiumi; il resto è acqua freatica.  La  quantità  di  acqua  potabile  su  tutto  il  globo  copre  di  dieci  volte  il  fabbisogno  annuale  dell'intera  umanità. Purtroppo capita spesso però che l'acqua sia abbondante nelle zone poco abitate. Ora la richiesta è  al massimo, mentre la disponibilità è drammaticamente ridotta; con l'aumento della popolazione aumenterà  ulteriormente  la  mancanza  dell'acqua  potabile.  Solo  negli  ultimi  cinquant'anni,  l'aumento  della  necessità  globale è sestuplicato, la mancanza d'acqua riguarda oggi un quarto della popolazione mondiale.  Nei paesi in via di sviluppo numerose grandi città non possono fornire una quantità sufficiente di acqua  potabile. Nel mondo vivono due miliardi di persone che non possono accedere all'acqua potabile.  Un uomo su due lamenta malattie dovute alle condizioni dell'acqua. Cinque milioni di uomini muoiono  annualmente a causa dell'inquinamento o dei germi presenti nell'acqua.  Sono cifre impressionanti raccolte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).  Ne deduciamo che l'acqua è correlata all’ insieme degli organi, come  ad esempio all’apparato  cardiocircolatorio, al sistema gastrointestinale, al sistema respiratorio e così via.  Come  noto,  per  la  nostra  salute,  è  consigliabile  bere  molta  acqua  ‐  soprattutto  fuori  dai  pasti  ‐  nella  quantità di 2‐3 lt al giorno (una buona regola suggerisce almeno 300 grammi di acqua ogni 10 kg di peso  corporeo).   Purtroppo  da  un  lato  la  forte  pubblicità  delle  acque  minerali (nel  2005  sono  stati  spesi  in  Italia  400  milioni  di  Euro  in  pubblicità  per  l’acqua in  bottiglia)  e  dall’altro  il  grosso  ostacolo  psicologico al  consumo  dell'acqua  di  rubinetto,  dovuto  al  sapore  sgradevole  causato  dal  cloro  o  dallo  stato  delle  tubature,  ha  portato negli ultimi decenni gli italiani a preferire l'acqua in bottiglia a quella del rubinetto, anche se non ci  sono validi motivi per farlo.  A  questo  si  aggiungono  fattori d’impatto ambientale:  in  Italia,  ogni  anno,  si  consumano oltre 11 miliardi  di  litri  di  acqua  imbottigliata  e  sono  prodotte  circa  200.000  tonnellate  di  rifiuti  di  plastica  dovute  a  8,5  miliardi di bottiglie PET.  Quando  la  clorazione  non  è  elevata,  lasciare  l'acqua  in  una  brocca  o  caraffa  con  bocca  larga  che  lasci evaporare meglio il cloro  può  aiutare  a  risolvere,  almeno  in  parte,  il  problema  organolettico.  In  conclusione,  anche  se  per  legge  avremmo  diritto  a  un'acqua  insapore,  inodore  e  incolore,  bisogna ammettere  che  la  necessità  di  clorare  l’acqua  per  avere  una  garanzia sanitaria  toglie  spesso  il  piacere  di  un  buon  bicchiere  d’acqua  di  rubinetto;  questo  ha  fornito  maggiori  spazi  all’industria  delle  acque  in  bottiglia  per  diffondersi rapidamente.              LE ACQUE MINERALI  Sono identificate con precisione dall’ultimo Decreto Legge n. 339 del 4 agosto ’99 e, più precisamente,  “sono considerate acque minerali solo quelle che, avendo origine da una falda o da un giacimento sotterraneo,  provengono  da  una  o  più  sorgenti  naturali  o  perforate  e  possiedono  eventuali  caratteristiche  igieniche  particolari e proprietà favorevoli alla salute”.   Il  concetto  era  già  espresso  nel  Regio  Decreto  del  1916  in  base  al  quale  si  potevano  considerare  minerali unicamente quelle “adoperate per le loro proprietà terapeutiche ed igieniche speciali”.  Il riconoscimento di qualifica di Acqua Minerale è rilasciato dal Ministero della Salute.    15
  • 16. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  La legge vieta qualsiasi trattamento risanante dell’acqua minerale naturale che, peraltro, non è  soggetta ai limiti imposti alle acque di rubinetto.   Mentre  quella  di  rubinetto  è  filtrata,  clorata  e  ozonizzata  prima  di  essere  distribuita  in  acquedotto,  l’acqua minerale deve essere già “sana” alla sorgente e va imbottigliata, in loco, così come sgorga dalla fonte.    Avvertenze nell’uso delle acque minerali  L'acqua imbottigliata:   • dovrebbe stare al fresco e al buio per non perdere le caratteristiche dichiarate;  • ha  una  scadenza  indicata,  valida  solo  se  non  è  esposta  alla  luce  e  agli  sbalzi  di  temperatura,  solitamente sarebbe meglio non più di tre mesi se in plastica e sei mesi se in vetro;  Esistono  precise  controindicazioni  e  limitazioni  all’uso  di  alcuni  tipi  di  acqua  minerale,  correlate  alla  loro composizione e alle condizioni individuali del consumatore. Queste controindicazioni, purtroppo, non  sono indicate nell’etichetta.  Ricordiamoci per esempio che circa il 30% delle acque minerali in commercio hanno elevato contenuto  di sodio (avete presente la pubblicità della particella di sodio sola in bottiglia e che non fa male al corpo?).  Tali acque non dovrebbero essere comprese nelle diete degli ipertesi.   Alcune informazioni fornite in etichetta a volte non sono volutamente chiare: ad esempio il contenuto  di sodio espresso in percentuale e non in mg/L (una concentrazione di 10 mg/L corrisponde allo 0,0010%  dando l’illusione di un valore irrisorio). Altro esempio è il limite del contenuto di fluoro che, mentre per le  acque potabili è di 1,5 mg/L, non è vincolante per le acque minerali; nel 2008 in Italia erano ben sei le acque  minerali con valori superiori.  Altra controindicazione importante, non riportata, è quella che le acque “gassate”, contenenti anidride  carbonica, non sono adatte ai soggetti affetti da gastrite, ulcera gastrica o “semplice iperacidità di stomaco”:  l’anidride carbonica stimola, infatti, la secrezione gastrica.  Un altro pericolo è costituito dalla presenza di nitrati; introdotti nell’organismo si riducono a nitriti e, a  contatto  con  le  ammine,  formano  le  nitrosammine,  sospette  di  essere  cancerogene:  il  limite  massimo  previsto  dal  Ministero  della  Sanità  per  le  acque  minerali  è  di  45  mg/L.  Quello  suggerito  però  dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità per donne gravide e lattanti è fissato sotto ai 10 mg/L.  L’uso  improprio  ed  esagerato  di  acque  minerali  può  determinare  alterazioni  del  metabolismo  idro‐ elettrolitico.      LE ACQUE DI RUBINETTO  Il  requisito  principale  dell’acqua  di  rubinetto  è  la  potabilità: non deve contenere microrganismi, batteri, larve di  parassiti  in  grado  di  provocare  malattie,  né  tantomeno  presentare  indici  d’inquinamento  da  sostanze  in  decomposizione.  L’acqua  deve  essere  batteriologicamente  pura.  Non  deve  contenere  sostanze  chimiche  in  grado  di  produrre  danni  all’equilibrio  della  vita  biologica  degli  organismi superiori, in particolare all’uomo.  D’altro  canto  devono  contenere  quei  micro  elementi  indispensabili  al  metabolismo.  Questa  quota  di  sali  (il  residuo  fisso valutato a 180° C.) deve rientrare per legge tra 0,30 a 1,50  g/L.  Devono inoltre essere insapore, inodore e incolore.  L’adempimento  a  queste  norme  richiede  continui  con‐ trolli,  trattamenti  per  la  depurazione  e  potalizzazione,  che  a  volte ne pregiudicano, in effetti, il sapore.      Alcune considerazioni nel raffronto tra acqua minerale e di rubinetto  Il  raffronto  dei  prezzi  tra  acqua  minerale  e  potabile  è  stupefacente:  mediamente  un  litro  di  acqua  minerale costa 0,40 Euro al litro contro 0,0004 Euro al litro dell'acqua potabile del rubinetto (fonte Agenzia  d’Ambito servizi idrici provincia di Ravenna 2009) cioè un rapporto di 1 a 1.000. Nonostante questo, siamo i    16
  • 17. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  più  grandi  consumatori  al mondo di  acqua  in  bottiglia:  ogni  italiano  beve  annualmente  poco meno  di  200  litri di acqua in bottiglia, ben otto volte la media mondiale e il doppio che nel resto d’Europa!  Per  convincere  i  consumatori  a  comprare  l’acqua  in  bottiglia,  a  scapito  di  quella  quasi  gratis  del  rubinetto, nel 2005 gli imbottigliatori hanno acquistato spazi pubblicitari per oltre 400 milioni di Euro, su di  un fatturato di 11 miliardi di Euro.  A  questo  dobbiamo  aggiungere  ogni  anno  il  seguente  contributo  0,4 € al litro costo medio dell’acqua minerale  all’inquinamento ambientale:  0,0004 € al litro costo medio dell’acqua di rubinetto  8,5  miliardi  di  bottiglie  PET  alle  discariche;  11 miliardi di € il fatturato dell’acqua in bottiglia nel 2005  7,3  milioni  di  barili  di  petrolio  per  la  400 milioni di € spesi per pubblicità  produzione  e  trasporto  (è  facile  trovare  nel  Sud  Italia  acque  prodotte  8,5 miliardi di bottiglie in plastica prodotte in un anno  nelle  Alpi,  con  viaggi  lunghi  anche  7,3 milioni di barili di petrolio per la produzione e trasporto  1.500 km);  2,6  milioni  di  tonnellate  di  CO2  2,6 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti  scaricate  nell'atmosfera  che  contri‐ buiscono al riscaldamento della Terra.      I controlli di qualità e il “canone di coltivazione”  Si  può  pensare  che  il  motivo  più  importante  per  bere  acqua  in  bottiglia  possa  essere  la  garanzia  di  qualità,  ma  anche  in  questo  caso  la  verità  è  stupefacente:  le  reti  idriche  degli  acquedotti  italiani  sono  soggette a una quantità incredibile di controlli (a Milano per esempio si eseguono circa 70 analisi al  giorno)  mentre  i  produttori  di  acque  minerali  hanno  obblighi  irrisori,  si  parla  di  controlli  obbligatori solo ogni 5 anni, affidabili per altro anche a laboratori privati.  A fronte di questi fatturati enormi si contrappone l’esigua cifra che le multinazionali pagano ai Comuni,  sul  cui  territorio  è  presente  la  sorgente  sfruttata  per  l’imbottigliamento,  il  cosiddetto  “canone  di  coltivazione”. Per esempio per le acque imbottigliate a Pejo in Trentino, che producono un fatturato di circa  35 milioni di Euro, l’azienda imbottigliatrice paga un canone annuale di 30.000 Euro.  Dalle  ultime  statistiche  risulta  che  i  soldi  pagati  agli  enti  locali  per  lo  sfruttamento  delle  concessioni  rappresentano un ventiseiesimo dell’importo necessario allo smaltimento delle bottiglie in PET.   Un’ultima avvertenza: tutte le acque fanno fare la pipì. L'effetto "plin plin" è dovuto alla quantità, non  alla qualità dell'acqua bevuta.    17
  • 18. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  IL CALCARE E I PROBLEMI CON L’ACQUA  L’acqua piovana, dopo essere stata nelle falde di raccolta sotterranee, a contatto con le rocce calcaree, è  ricca  di  bicarbonati  di  calcio  e  di  magnesio.  Se  l’acqua  trova  poi  un  agente  perturbante  (girante  di  una  pompa;  campi  elettromagnetici,  sbalzi  di  temperatura,  stagnazione  o  tubazioni  che  creano  vortici)  i  bicarbonati contenuti si dissociano, producendo Carbonato di calcio, Anidride Carbonica e acqua, secondo la  formula:   Ca(HCO3)2                    CaCO3+ CO2+ H2O   dando luogo a concrezioni cristalline sotto forma di Calcite.  L’accumulo di calcare costringe a consumare più energia per il riscaldamento e la circolazione dell’acqua; si  calcola  che  un  elettrodomestico  aggredito  dal  calcare  consuma  fino  al  60%  di  energia  in  più  e  subisce  un  invecchiamento precoce. Questo fenomeno comporta un notevole danno e, spesso, siamo costretti a pagare  importanti somme di denaro per le riparazioni degli impianti e degli elettrodomestici.       Il settore industriale  Tutti i settori industriali utilizzano acqua in processi di produzione, riscaldamento o raffreddamento. I  depositi di calcare si formano all’interno dei tubi, nelle serpentine dei bollitori oppure in costose macchine  di produzione per l’industria e possono produrre i seguenti svantaggi:  • Maggior dispendio di energia per raggiungere il regime di riscaldamento.  • Perdita di pressione a causa dei tubi incrostati.  • Spese elevate di manutenzione e riparazione degli impianti.  • Spese elevate di pulizia e uso di detergenti aggressivi.  • Produttività industriale limitata.  Un altro inconveniente legato all’eccessiva con‐centrazione di calcare nell'acqua è di ostacolare l'azione  dei saponi e detersivi, provocandone un eccessivo consumo.      La durezza dell'acqua  L'acqua  utilizzata  negli  impianti  idrici  contiene  sali  di  calcio  e  di  magnesio,  che  ne  costituiscono  la  durezza.   La durezza è definita dalla concentrazione di sali  di calcio e magnesio, si misura in milligrammi al litro  ed  è  comunemente  indicata  in  gradi  francesi  (un  grado francese °F = 10 mg/l di carbonato di calcio).   In base alla durezza le acque si classificano in:   • dolci con durezza tra 10 e 20°F;   • dure con durezza tra 20 e 25°F;   • molto dure con durezza oltre 25°F.  Acqua  con  durezza  inferiore  a  10°F  è  corrosiva  per  le  tubazioni  e  non  fa  bene  alla  salute, la stessa OMS consiglia una durezza compresa  tra 10°F e 20°F.  Acqua con durezza superiore a 20°F ha un effetto sensibile di deposito calcareo.  La  durezza  massima,  in  gradi  francesi,  per  considerare  un’acqua  buona,  non  deve  superare  i  25°F,  mentre la massima durezza per un’acqua accettabile non deve essere oltre a 50°F.   L'acqua dura in casa causa tanti inconvenienti: incrostazioni delle tubazioni, con conseguente perdita di  efficienza  dell’impianto;  intasamento  di  elettrodomestici  come  macchine  del  caffè,  ferri  da  stiro,  lavatrici,  lavastoviglie,  scaldabagni;  soffioni  docce  e  rubinetti  incrostati;  capelli  secchi  e  duri;  superfici  opache  di  sanitari, rivestimenti e pavimenti, piatti e pentole; biancheria ruvida; pelle secca, etc. etc.  Il  carbonato  di  calcio  è  insolubile  e  quindi  precipita,  trasformandosi  in  calcite  e  producendo  in‐ crostazioni su impianti e scambiatori, mentre l'anidride carbonica prodotta genera effetti corrosivi.   La capacità d’aggregazione dei cristalli di calcite aumenta lo strato di calcare col passare del tempo.    18
  • 19. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  Le  incrostazioni  che  si  depositano  sulle  pareti  delle  tubazioni  e  delle  resistenze  creano,  nel  tempo,  perdite di carico anche molto elevate, e sulle apparecchiature ne riducono l'efficienza e l’affidabilità.   In presenza  di  calcare,  i  primi  problemi  si  riscontrano  negli  elettrodomestici  e  nei  sanitari:  la  lavastoviglie  non  funziona  più  bene,  i  fori  della  doccia  si  ostruiscono,  la  lavatrice  si  PERDITA DI EFFICIENZA DELLE TUBAZIONI CON blocca,  l’acqua  nello  scaldabagno  impiega  INCROSTAZIONI CALCAREE più  tempo  a  scaldarsi  e  consuma  più  Spessore delle Spreco in L di energia.   Media della perdita incrostazioni (in % sul di efficienza combustibile ogni Lo  strato  di  calcare  che  si  è  formato  diametro del tubo) 1000 nelle  tubazioni  dell’impianto  di  2% 4% 40 riscaldamento  è  isolante  e  l'acqua  calda  fa  più  fatica  a  irradiare  il  proprio  calore  nella  3% 7% 70 casa:  si  è  calcolato  che  1  mm.  di  deposito  6% 11% 110 calcareo  fa  aumentare  il  consumo  del  10‐ 13% 18% 180 15%;  negli  anni  quindi  il  consumo  può  aumentare  fino  al  90%  causando  aumento  19% 27% 270 di  costi  per  il  proprietario  e  di  25% 38% 380 inquinamento  per  l’ambiente,  causa  la  38% 48% 480 perdita d’efficienza.  E’  importante  evidenziare  comunque  50% 60% 600 che  il  calcio  presente  nell'acqua  potabile  è  63% 74% 740 vitale e non dannoso per la salute, al punto  75% 90% 900 che  la  legge  vieta,  per  esempio,  nel  caso  d’installazione  di  un  addolcitore,  di  abbassarne la concentrazione sotto i 15° F.  I sali di calcio e di magnesio sono ioni positivi disciolti nell’acqua che, grazie  alle  forze  elettrostatiche  naturali,  si  organizzano  sotto  forma  di  cristalli,  diventando Carbonato di Calcio (Calcite) e liberando Anidride Carbonica.  Il  carbonato  di  calcio  CaCO3,  comunemente  chiamato  “calcare”,  si  può  presentare in natura in due forme cristalline, con identica struttura chimica:   • la calcite, che è un cristallo di carbonato di calcio con forma romboedrica  con alto potere di aggregazione e di compattezza,  • l’aragonite,  cristallo  di  carbonato  di  calcio  con  forma  aghiforme  con  basso potere di aggregazione e di compattezza.  La calcite ha una rilevante maggior capacità di formare depositi tenaci,  al contrario dell’aragonite.                     Concrezioni cristalline di  CALCITE  Cristalli di ARAGONITE        19
  • 20. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  Relazione tra cardiopatie e valori dell'acqua potabile, ovvero come il calcare non crea problemi al  corpo umano.  In Gran Bretagna il British Regional Heat Study analizzò 253 città tra il 1969 e il 1973 e scoprì che nelle  aree in cui l'acqua presentava un minor grado di durezza vi erano il 15% in più di morti per cardiopatie.   (Shaper  AG.  Pocock  SJ,  Walker  M,  Cohen  NM,  Wade  CJ,  Thomson  AG.  British  Regional  Heart  Study:  Cardiovascular Risk Factors in Middle­aged Men in 24 Towns. British Medical J. 1981; 283(JuIy): 179­186.)  Negli  Stati  Uniti  furono  studiati  4.200  adulti,  di  età  compresa  tra  25  e  74  anni,  in  35  differenti  aree  geografiche.  Anche  qui  nelle  zone  con  un  maggiore  grado  di  durezza  dell'acqua  si  riscontrò  una  minore  mortalità per malattie cardiovascolari.  (Greathouse  DG.  Osborne  RH.  Prelirninary  Report  on  Nationwide  Study  of  Drinking  Water  and  Cardiovascular Diseases. J. Environmental Pathology and Toxicology 1980; 3: 65­76.)  Nelle città inglesi di Scunthrope e Grimsby, aventi lo stesso tasso di mortalità per patologie cardiache,  fu fatto il seguente esperimento.  L'acquedotto di Scunthrope abbassò il livello di durezza dell'acqua:  ‐ nel giro di qualche anno aumentò drasticamente il numero dei decessi.  A  Grimsby  la durezza  dell'acqua  rimase  costante,  e  così  anche  la  percentuale di  decessi  per patologie  cardiache.  (Shaper AG. Pocock SJ, Walker M, Cohen NM, Wade CJ, Thomson AG. Cit.)  Lo stesso fenomeno si osservò in Italia, a Crevalcore e Montegiorgio e in Abruzzo.  (Lee G. Reports Say 53 Million­P1us Drink Contaminated Water e Leoni V, Fabiani L, Ticchiarelli L. Water  Hardness and Cardiovascular Mortality Rate in Abruzzo, ltaly. Archives of Environmental Health 1985; 40: 274­ 278.)  L'Accademia Nazionale delle Scienze americana, dopo numerose ricerche analoghe, concluse che  il mantenimento di gradi di durezza e TDS (Totale Solidi Disciolti) ottimali nell'acqua può ridurre il  tasso di mortalità per malattie cardiovascolari di almeno il 15%.  Le  ricerche  sulle  cardiopatie  e  sul  cancro  dimostrano  che  l'acqua  demineralizzata,  carente  di  calcio  e  magnesio,  e  con  basso  grado  di  durezza  e  TDS,  non  è  salutare  da  bere.  Il  Dr.  John  Sorenson,  un  affermato  studioso  nel  campo  del  metabolismo  minerale,  ha  dimostrato  che  i  minerali essenziali vengono ben assorbiti, e soprattutto favoriscono l'eliminazione dei minerali non  essenziali, anche di quelli nocivi. (Sorenson J. Personal Communication. November 3, 1983)  Ad esempio, se nell'acqua sono presenti una buona quantità di calcio e magnesio e una piccola quantità  di piombo, l'organismo assimila almeno in parte gli elementi essenziali (calcio e magnesio) ed elimina quelli  non essenziali (piombo).  Se al contrario, vi sono bassi livelli di calcio e magnesio, le cellule selezionano ed assorbono il piombo,  che è tossico.  Nelle zone in cui l'acqua potabile ha un più alto grado di TDS vi è quindi una minore incidenza di  morti per infarto, cancro e malattie cronico­degenerative in genere.  Successivamente,  Comstock  (Comstock  GW.  Reviews  and  Commentary:  Water  Hardness  and  Cardiovascular  Diseases.  Am.  J.  Epidemelogy  1979;  110  (October):  375­400)  riesaminò  circa  50  studi  sull'argomento e concluse che:  "non  c'è  alcun  dubbio  che  vi  sia  una  precisa  associazione  tra  grado  di  durezza  dell'acqua  e  percentuale di mortalità per malattie degenerative"  Non ci si può quindi concentrare solo sugli effetti di alcuni minerali per comprendere i fattori  benefici  presenti  nell'acqua  potabile,  ma  essi  dipendono  dalla  combinazione  di  più  elementi  come  grado di durezza, TDS e pH.  Soprattutto  rivalutiamo  i  minerali  presenti  nell'acqua  e  il  loro  ruolo  benefico,  e  teniamo  presente che i filtri che oggi vanno per la maggiore li eliminano.  L'acqua addolcita non è salutare, non tanto per il sodio in sé, ma a causa della carenza di calcio e  magnesio.  Se si usa un addolcitore, è consigliabile avere una linea separata per l'acqua potabile.  Sappiamo che alti livelli di durezza e TDS ci proteggono da sostanze potenzialmente dannose e ci  aiutano  a  prevenire  le  malattie  degenerative.  Se  vogliamo  ridurre  il  sodio  dobbiamo  correggere  la  dieta. Il 90% del sodio lo assumiamo infatti attraverso gli alimenti.          20
  • 21. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA  Molte specie d’insetti camminano sull'acqua; sappiamo anche che è possibile riuscire a far galleggiare una spilla  metallica  o  una  lametta  di  acciaio,  o  una  moneta  la  cui  superficie  sia  leggermente  unta,  deponendoli  con  delicatezza  sulla  superficie  del  liquido.  Questi  fenomeni,  che  sembrano  contrastare  la  forza  di  gravità  e  il  principio di Archimede, possono es‐sere spiegati con la tensione superficiale.       Origine della tensione superficiale  Per  capire  cosa  sia  la  tensione  superficiale  è  necessario  ricordare  com’è  fatta  al  suo  interno  la  materia,  ripercorrendo alcune nozioni essenziali di fisica atomica.  Sappiamo che a ogni elemento chimico corrisponde un atomo con una struttura interna diversa.   Gli atomi sono i mattoni con cui è costruita tutta la materia, organica e inorganica.   Difficilmente,  però,  una  sostanza  è  formata  da  atomi  singoli;  più  spesso  gli  atomi,  dello  stesso  tipo  o  diversi, si aggregano tra loro.   Queste unità sono chiamate molecole.   E’  importante  ricordare  che  la  molecola,  pur  potendosi  scomporre  negli  atomi  che  la  costituiscono,  è  la  particella più piccola che ha le stesse caratteristiche della sostanza di cui fa parte.   Per  esempio  la  molecola  dell'acqua  (H2O)  è  formata  da  due  atomi  di  idrogeno  e  un  atomo  di  ossigeno:  se  separo idrogeno e ossigeno, rompendo la molecola, non ho più le caratteristiche dell'acqua!  Le molecole di una sostanza possono coesistere in tre modi diversi: lo stato solido, lo stato liquido e  quello gassoso.    I solidi  Nel  primo  caso  le  molecole  sono  saldamente  legate  fra  loro  da  alcune  forze  di  coesione  che  esistono  fra  molecola e molecola: queste forze fanno sì che il solido sia compatto, e mantenga  un volume e una forma  propria.   Le forze molecolari sono attrattive a grandi distanze, ma diventano repulsive per distanze brevissime,  cosicché  gli  atomi  di  un  solido  non  possono  avvicinarsi  indefinitamente,  ma  si  raggiunge  una  situazione  di  equilibrio.   Gli unici movimenti permessi alle molecole di un solido sono  le  vibrazioni,  tanto  più  intense  quanto  maggiore  è  la  temperatura, attorno alla posizione di equilibrio.   Quando gli atomi che formano una molecola di un solido  sono  ordinati  su  un  ideale  reticolo  tridimensio­nale,  si  parla  di  solido  cristallino  (nella  Fig.  è  mostrata  la  disposizione degli atomi nel reticolo cristallino per il cloruro  di  sodio;  le  sferette  nere  e  grigie  rappresentano  gli  atomi  di  sodio e di cloro).  Nel  caso  invece in  cui  le molecole siano  attaccate le  une  alle  altre  senza  un  criterio  d'ordine,  il  solido  è  detto  amorfo.    21
  • 22. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  I liquidi  I  liquidi  hanno  una  struttura  interna  costituita  da  molecole  vicine  le  une  alle  altre,  disposte  però  in  modo  disordinato  come  nei  solidi  amorfi,  in  cui  però  l'intensità  minore  delle  forze  di  coesione  fra  molecola  e  molecola non è tale da garantire la compattezza del materiale.   In  questo  caso,  infatti,  le  molecole  possono  scivolare  reciprocamente  andando  a  occupare  zone  diverse  rispetto alla posizione precedente.   I  liquidi,  infatti,  hanno  volume  proprio,  ma  non  forma  propria,  e  si  adattano  a  quella  del  recipiente  che  li  contiene.   I  liquidi  sono  incomprimibili  proprio  perché  lo  spazio  libero  fra  molecola  e  molecola  è  piccolo  e  le  forze  molecolari ostacolano un avvicinamento ulteriore fra le molecole.    I gas  Nei gas, infine, le molecole sono molto più distanti rispetto ai solidi e ai liquidi (circa dieci volte), pertanto le  forze intermolecolari possono essere spesso del tutto trascurate. Libere di muoversi le molecole di un gas si  spostano rapidamente nello spazio a loro disposizione. Chiudendo il gas in un recipiente, le molecole urtano  contro le pareti, esercitando su di esse una certa pressione.      La tensione nei liquidi  Vediamo, più in dettaglio, come la struttura stessa di un liquido dia origine alla tensione superficiale.   Si  faccia  riferimento  alla  figura  seguente,  che  mostra  in  maniera  schematica  ed  enormemente  ingrandita  la  disposizione delle molecole all'interno di un liquido (le dimensioni delle molecole di acqua sono di circa 0,3  milionesimi di millimetro!).  La molecola A è circondata da altre molecole simili che la attraggono.  La molecola A, sotto l'azione di tali forze, tenderà a spostarsi di un pochino nella direzione della molecola più  prossima, ma manterrà, nel tempo, la propria posizione.  La  molecola  B,  che  si  trova  vicino  alla  superficie  del  liquido,  sentirà  anch'essa  la  forza  attrattiva  esercitata  dalle  molecole  vicine,  che  però  si  trovano  soltanto  sotto  o  accanto  alla  molecola  considerata.  Ne consegue che la molecola B, e tutte le altre molecole vicine alla superficie del liquido, sono attratte  verso l'interno del liquido stesso.   Sopra la molecola B non c'è liquido ma aria, la cui densità è circa mille volte più bassa. Questo significa che, a  parità  di  volume,  le  molecole  di  aria  sono  circa  mille  volte  meno  numerose  di  quelle  dell’acqua;  quindi  l'attrazione esercitata dalle molecole di aria sovrastanti il liquido è praticamente trascurabile. In verde alcune  molecole di aria sopra la superficie del liquido.  Per questo motivo il liquido si comporta come se ci fosse una pellicola invisibile che lo tiene unito.   In realtà si tratta dell'azione di una forza di origine molecolare, cui si dà il nome di tensione superficiale.  L'intensità  della  tensione  superficiale  dipende  dal  tipo  di  liquido  considerato  e  da  quale  altra  sostanza  è  circondato.    22
  • 23. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli   La tensione superficiale è anche la causa della formazione delle gocce, che sono tenute insieme proprio da  questa forza. Si prenda come esempio il mercurio, un liquido dotato di un’elevatissima tensione superficiale:  si può notare che il mercurio rovesciato su una superficie si raccoglie sempre in piccole sferette compatte.    I tensioattivi e le bolle di sapone  I  tensioattivi  sono  sostanze  integrate  nei  detersivi  e  detergenti  che,  aggiunte  all'acqua,  ne  abbassano  la  tensione  superficiale.  La  loro  funzione  è  di  abbassare  la  tensione superficiale dell'acqua aumentando la capacità di  bagnare l'oggetto da pulire e penetrare  quindi nei piccoli  interstizi per rimuovere lo sporco.  Le  bolle  di  sapone  sono  molto  istruttive  perché  permettono di capire come agisce la tensione superficiale.  Con  un’opportuna  miscela  di  acqua,  sapone  da  cucina  e  glicerina si possono ottenere bolle molto stabili nel tempo.  La  lamina  liquida  delle  bolle  è  una  membrana  elastica,  che  tende  sempre  a  occupare  la  superficie  più  piccola  possibile.  Quando  la  tensione  superficiale  diminuisce,  si  ha  una  minore  coesione  della  superficie  del  liquido,  per  quanto  abbiamo detto finora.   E’ per questo motivo che l'acqua saponata (con tensione superficiale ridotta), a differenza dell'acqua pura, fa  la schiuma.    Misura della tensione superficiale  Esistono  vari  metodi  per  misurare  la  tensione  superficiale  di  un  liquido.  Uno  dei  più  semplici  richiede  un  dinamometro  abbastanza  sensibile  e  un  anello  metallico  con  diametro  di  qualche  centimetro.  Appendiamo  l'anello con dei fili al dinamometro: l'allungamento dà la misura del peso dell'anello (leggeremo un valore F1  sulla scala graduata).  Il  liquido  di  cui  si  vuole  misurare  la  tensione  superficiale  (per  esempio  acqua)  è  dentro  un  contenitore,  appoggiato per comodità su un tavolinetto regolabile in altezza.  Se  si  alza  gradualmente  il  tavolinetto  cercando  di  immergere  l'anello  nel  liquido,  si  osserva  una  forza  resistente, che fa contrarre visibilmente il dinamometro.   Nella fase di attraversamento della superficie si ha un effetto combinato della spinta di Archimede e  della tensione superficiale.  Per poter misurare solo quest'ultima, senza subire gli effetti della forza idrostatica, (spinta di Archimede) si  estrae l'anello dal liquido, abbassando lentamente e delicatamente il tavolinetto. Si osserva un allungamento  crescente del dinamometro, fino a un valore massimo F2. Se si continua ad abbassare il tavolinetto si ha un  distacco improvviso dell'anello dal liquido e una contrazione rapida del dinamometro. La differenza F2 ‐ F1  dà la forza con cui la tensione superficiale agisce sull'anello.  In  commercio  ci  sono  altri  strumenti  specifici  per  misurare  la  tensione  superficiale  dei  liquidi,  chiamati    23
  • 24. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  appunto Tensiometri. Sono sia meccanici sia elettronici, molto sofisticati.    Sulla  base  della  definizione  data,  per  ottenere  Ύ  si  deve  dividere  questo  valore  per  la  lunghezza  del  tratto  interessato. In questo caso la lunghezza da considerare è pari al doppio della circonferenza dell'anello, per le  stesse  ragioni  descritte  nel  paragrafo  precedente.  Se  r  è  il  raggio  dell'anello,  il  valore  della  tensione  superficiale sarà dato dunque da:                Tensiometro elettronico                                 24
  • 25. La bioenergia al servizio dell’uomo – Luigi T. Vantangoli  IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE  Gli addolcitori  L'addolcitore  riduce  la  durezza  dell'acqua  mediante  sostituzione  del  calcio  (Ca)  e  del  magnesio  (Mg)  presenti  nell’acqua  con  il  sodio  (Na)  contenuto  nel  sale;  è  uno  scambio  ionico,  che  avviene  durante  il  passaggio attraverso un letto di speciali resine scambiatrici, impregnate di sale Cloruro di sodio (NaCl).  In questo modo si ottiene un'acqua a basso contenuto di durezza però con alti contenuti di Sodio (può  essere nocivo per i malati di cuore perché ne aumenta il ritmo  cardiaco); tale acqua può essere impiegata  solo per uso sanitario e non alimentare (bagno, lavastoviglie, lavatrice, ecc.).  Quando gli ioni di sodio si esauriscono, le resine devono essere rigenerate con il sale (cloruro di sodio).  La rigenerazione delle resine avviene mediante le seguenti fasi:  • lavaggio delle resine con passaggio di acqua in controcorrente;  • prelievo di acqua salata dal tino contenente salamoia e passaggio nelle resine;  • lavaggio lento delle resine per eliminare il contenuto eccessivo di sale;  • lavaggio rapido per la pulizia finale.  Gli inconvenienti degli addolcitori, sono:   gli  addolcitori  non  tolgono  tutto  il  calcare  perché  l’acqua  diventerebbe  aggressiva  per  gli  impianti e per le persone. La legge italiana prescrive una durezza minima dell’acqua in uscita da un  addolcitore di almeno 15° F. Questo vuol dire che le incrostazioni di calcare si formeranno lo stesso,  anche se più lentamente;  sviluppo di flora batterica se le resine non vengono disinfettate regolarmente almeno ogni 3­ 4 giorni;  le acque di scarico provenienti dalla rigenerazione delle resine pongono problemi di inquinamento  in quanto riducono la biodegradabilità delle acque di fognatura;  l’acqua trattata, ricca di carbonato di sodio, a temperature oltre gli 85° C diventa aggressiva e  può  provocare  la  così  detta  “fragilità  caustica”  con  rotture  improvvise  di  tubazioni,  caldaie,  radiatori, ecc.;  nel caso di acque molto dure da trattare il contenuto di sodio immesso nell’acqua raggiunge  valori importanti e dannosi per la salute, per esempio su di un’acqua con 35°F di durezza in entrata  (come quella di Bologna) saranno immessi circa 90 mg di sodio per litro;  in  ambito  industriale  l'impiego  delle  resine  scambiatrici  demineralizzatrici  comporta  un  aumento  del carico inquinante nelle acque, a causa degli acidi e delle basi impiegati nella fase di rigenerazione delle  stesse, e un grande consumo di acqua necessaria per il lavaggio delle resine dopo la loro rigenerazione;  gli addolcitori non bloccano l'accumulo di incrostazioni né rimuovono quelle già formate, si  limitano a ridurle.  Ecco  alcune  delle  ragioni  per  cui  gli  addolcitori  d'acqua  NON  sono  una  soluzione  plausibile  al  problema delle incrostazioni di calcare.   Gli  addolcitori  a  resine  si  limitano  a  rimandare  nel  tempo  il  problema  del  Calcare,  un'acqua  dolce  è  perciò  povera  di  sali  per  cui  è  corrosiva  e  può  facilitare  il  passaggio  in  soluzione  di  metalli  molto  tossici  come il Piombo.    25