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I VERTEBRATI
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Gli  animali possono essere distinti in due grandi categorie, i vertebrati, dotati di scheletro interno, e gli invertebrati che ne sono privi..
I PESCI
I pesci costituiscono un enorme gruppo di vertebrati, cioè di animali dotati di colonna vertebrale, caratterizzati da branchie e pinne che li rendono idonei a respirare e muoversi in acqua.  Si tratta di esseri viventi a sangue freddo che, nella storia dell'evoluzione, occupano un posto antichissimo e che si presentano oggi in una varietà di forma, struttura, colore, dimensione e fisiologia che testimonia lunghissimi processi di differenziazione.  Si calcola che il numero delle specie esistenti, tra i pesci marini e quelli di acqua dolce, sia compreso tra 18.000 e 25.000.   
L'aspetto dei pesci è molto vario. In generale hanno una forma più o meno affusolata e schiacciata ai lati, che consente loro di nuotare, ma non mancano le specie che hanno modificato questa struttura, come per esempio le sogliole, appiattite e  mimetizzate sui fondali, le murene, estremamente allungate, le razze, gli ippocampi o cavallucci marini e così via. Gli occhi sono privi di palpebre, appaiono fissi e, in generale, non consentono una vista molto sviluppata. 
Come tutti gli altri animali, i pesci per vivere hanno bisogno di ossigeno. Gli organi con cui riescono a estrarlo dall'acqua sono le branchie, che corrispondono ai polmoni dei mammiferi.  L'acqua entra attraverso la bocca del pesce, passa attraverso le cavità branchiali che prelevano l’ossigeno e viene espulsa attraverso apposite aperture poste ai lati della testa. Per ossigenarsi la maggior parte dei pesci aspira acqua dalla bocca e la elimina  forzatamente attraverso le  branchie ai lati del capo. Alcuni di essi, invece, come i pescecani, sfruttano la loro velocità natatoria per far circolare l'acqua attraverso le branchie: questi animali, se costretti all'immobilità, rischiano di morire velocemente per asfissia.
La maggior parte dei pesci sono dotati di un particolare organo, la vescica natatoria, posto sopra l'intestino.  E’ una specie di camera d'aria che può essere riempita con diverse quantità di aria, a seconda della necessità, e che permette ai pesci di poter stare fermi nell’acqua  anche durante la sosta a qualsiasi profondità e di salire e scendere a seconda delle necessità. Altre specie, tra cui gli squali, non sono provviste di vescica natatoria.  Per   questa loro struttura, i noti predatori possono variare repentinamente la profondità, ma sono costretti a non fermarsi mai, per evitare di colare a picco.
GLI ANFIBI
Il nome “anfibio” deriva dal greco “anfi”=doppio e “bios”= vita, poiché la  maggior parte di essi trascorre una fase della propria vita sulla terraferma e una  fase nell’acqua.  Si dividono principalmente in tre gruppi…
Tritoni e salamandre
 
 
 
rane e rospi
 
Lumbriciformi, cecilie
Nel loro ciclo vitale alcuni anfibi compiono una metamorfosi, cioè un profondo cambiamento di forma.  Mamma rana, ad esempio, depone in uno stagno migliaia di uova, poi il papà le feconda.  Per farlo si stringe alla mamma; mentre lei depone tutte le uova, che sono raggruppate in masse gelatinose. Per le rane, gracidare corrisponde a parlare: gracidando, i maschi si fanno trovare dalle femmine.
La vita della rana ha inizio da un piccolo uovo.  La sostanza gelatinosa che lo circonda serve per proteggerlo dagli urti.  Le uova di rana galleggiano sulla superficie dell’acqua e sono riscaldate dal sole.
I  piccolini  crescono dentro  al  loro  uovo,  hanno  già  la  coda  e  le  branchie.
Dopo nove giorni  sono  abbastanza grandi  da  poter  uscire  dall’ uovo. Ora nuoteranno fino  alla  superficie dello  stagno. La'  fa  caldo e c’e' molto  cibo.
Dopo quattro settimane, finalmente spuntano i denti e i girini possono cominciare a mangiare gli insetti. Ma anche altri animali dello stagno sono alla ricerca di cibo e i girini devono nuotare velocemente per evitare i pericoli!
A sei settimane di vita iniziano a crescere  Le zampe anteriori e posteriori. Queste  ultime fanno dei girini-rane degli abili nuotatori. Anche la testa ed il corpo cominciano a  ingrossarsi: è la fase di “metamorfosi” in cui i girini si  trasformano in una sorta di ranocchiette.
Trascorsi tre mesi la metamorfosi è completa.. La rana respira con i polmoni e (quando è sott’acqua) con la pelle. Per mantenersi sana, essa mantiene sempre la sua pelle umida; quindi dopo aver mangiato all’asciutto, si tuffa  di nuovo in acqua per una bella nuotata!
I RETTILI
I Rettili  comparvero sulla terra circa 300.000.000 anni fa e derivarono probabilmente da un particolare ramo di anfibi (Antracosauriani).  Per 65 milioni di anni dominarono la superficie terrestre. E’ questo il periodo che viene chiamato l’Era dei Rettili, caratterizzato dalla presenza dei  dinosauri  giganti, lunghi anche fino a 25 metri.
E in quest’epoca i Rettili erano presenti anche nell’aria, come gli Pterodattili, e nei  mari e nei fiumi,  come i coccodrilli e le tartarughe che sono sopravvissuti fino a noi.
I Rettili sono animali eterotermi che, a differenza di Mammiferi e Uccelli, ricavano  il calore necessario alle loro funzioni vitali  dall’ambiente circostante, scaldandosi  al  sole oppure  su pietre calde. La cute esterna dei Rettili non ha funzione respiratoria come per gli anfibi, ma e' molto  importante per la conservazione dell’ umidità corporea.
 
Le femmine depongono grosse uova con un guscio molto duro.  Inoltre, non dipendono come gli Anfibi da una fonte d’acqua per la loro riproduzione e possono perciò vivere in luoghi asciutti.
I rettili sono animali che si sono ben adattati sia ad ambienti aridi, sia ad ambienti umidi.  Ad esempio, le tartarughe marine sono abilissime nuotatrici.  Quando si schiudono le uova che mamma-tartaruga ha deposto sulla spiaggia per maggior sicurezza, le piccole fanno una corsa pazza verso il mare e si tuffano trovandosi da subito a proprio agio nell’ambiente acquatico.
ZITTI!!!!!  STA NASCENDO  UNA TARTARUGA!!!!
 
 
Gli uccelli sono una classe di vertebrati, cioè animali provvisti di colonna vertebrale.  Alcuni scienziati affermano che gli Uccelli sonoi  discendenti viventi dell'ordine estinto dei Dinosauri.  La caratteristica che li contraddistingue è quella di avere il corpo coperto di penne e gli arti anteriori trasformati in ali, quasi sempre adatte al volo. Poiché possono volare, possiedono una struttura aerodinamica e leggera: le ossa sono cave.
Gli uccelli sono animali a sangue caldo, dotati di polmoni, capaci quasi sempre di camminare con gli arti posteriori.  Sono dotati di becchi delle più svariate forme e dimensioni e sono ovipari.
Le penne costituiscono l'elemento che contraddistingue gli uccelli rispetto agli altri animali.  In generale più un uccello è grande e più numerose sono le sue penne.  Il numero, tuttavia, è diverso a seconda della dimensione dell'esemplare e all'alternarsi delle stagioni.  Oltre a rendere gli uccelli adatti al volo, esse hanno anche la funzione di proteggerli dalle variazioni termiche ed atmosferiche, contribuendo a mantenere costante la temperatura corporea.  Spesso costituiscono una protezione completamente impermeabile che consente agli uccelli di nuotare o tuffarsi in acque molto fredde.
La struttura leggera e robusta delle penne che formano le ali è senza dubbio l'elemento fondamentale che offre agli uccelli il dono del volo.  Molte altre sono però le caratteristiche che fanno di questi animali delle meravigliose macchine viventi che sembrano appositamente progettate per volare. La loro struttura ossea è leggerissima ma resistente. La maggior parte delle ossa sono cave e flessibili.
Anche la vista acutissima degli uccelli ha una funzione importante per il volo.  I loro occhi devono poter vedere prontamente i dettagli sia da vicino che da molto lontano, consentendo di volare, evitando gli ostacoli e individuando facilmente le loro prede. I becchi degli uccelli assumono, nelle varie specie, le forme e i colori più svariati.  Spesso infatti, la differente forma del becco è legata al tipo di alimentazione.
L'avvoltoio reale ha un becco provvisto di un uncino tagliente all'estremità, che serve per lacerare la carne delle carogne di cui si ciba.  Il parrocchetto ha invece un becco corto e robusto con cui riesce a schiacciare i semi, fonte primaria della sua alimentazione.
La beccaccia di mare ha un becco lungo e appuntito, usato come scalpello per aprire le conchiglie. Il colibrì, che si nutre soprattutto di nettare, è dotato di un becco sottilissimo che riesce ad infilare nei fiori mantenendo il volo.
Il becco del fenicottero è invece curvo e strutturato in modo tale da filtrare il fango e trattenere il cibo pescato negli stagni.
Molte specie di uccelli migrano, questo è  un fenomeno particolarmente affascinante. Ogni primavera ed ogni autunno vediamo stormi di questi animali viaggiare compatti verso climi più adatti alla loro sopravvivenza.  Circa un terzo delle specie viventi compie una vera e propria migrazione e, nel viaggio di andata e ritorno, milioni di esemplari non riescono a giungere a destinazione, disorientati da correnti, venti, nebbie e anche dalle luci artificiali dei nostri aeroporti. Il fenomeno sembra essere legato all'evoluzione: milioni di anni fa, molti uccelli che abitavano le zone calde, si spostarono alla ricerca di cibo, ma furono poi costretti a tornare durante la stagione fredda.  Da allora la maggior parte delle specie ha mantenuto l'abitudine di spostarsi con scadenze stagionali. .
Molti sono comunque gli enigmi ancora irrisolti riguardo alle migrazioni: non sappiamo come alcune specie riescano ad orientarsi e neppure quali meccanismi interni o stimoli esterni determinino il giorno esatto della partenza. Tra le specie che migrano percorrendo le distanze maggiori c'è la rondine di mare, simile al gabbiano, la quale costruisce il suo nido sulle coste nordiche e migra fino all'Antartico.  Tra gli uccelli più veloci vanno invece ricordate le anatre selvatiche che, durante le migrazioni, possono raggiungere gli 80-90 chilometri orari
Con l'arrivo della primavera inizia per gli uccelli il periodo dell'accoppiamento e della riproduzione, preceduto da una prima fase di corteggiamento.  I maschi delle varie specie si lanciano in voli acrobatici o si esibiscono con vistose livree, come quella che mostra il pavone per attrarre la compagna.
Una volta raggiunta l'intesa con la femmina, avviene l'accoppiamento: l'uovo viene fecondato e, una volta che si è sviluppato il nutrimento per l'embrione all'interno del guscio, deposto e covato nel nido fino alla schiusura.  Il numero delle uova deposte in una stagione e il periodo tra una deposizione e l'altra può variare notevolmente a seconda   della specie. Durante il periodo d'incubazione, che va da 11 a 80 giorni, gli embrioni si sviluppano nutrendosi del tuorlo e dell'albume accumulato all'interno dell'uovo.  Alla schiusura il piccolo rompe il guscio con una particolare protuberanza ossea e rimane nel nido sotto la protezione della madre, per un periodo che varia da specie a specie. 
Uovo visto in sezione Il momento della schiusa
PARTICOLARITA'
Lo struzzo è il più grande uccello vivente che può superare i 2 metri e mezzo di altezza e raggiungere un peso di 100 chilogrammi. Le sue ali, tuttavia, non sono proporzionate alle dimensioni del corpo e non lo possono sostenere in volo.  La sua storia evolutiva ne ha sviluppato enormemente le zampe, lunghe e robuste, nude, con due sole dita facendo di questo animale un ottimo corridore con un comportamento più simile agli animali terrestri che non agli uccelli.  Lo struzzo è infatti capace di sostenere a lungo andature attorno ai 50 chilometri orari e, per pochi secondi, è in grado di raggiungere i 70 chilometri orari.  Vive nelle savane e nelle radure africane ed è l'unico uccello che elimina l'urina in modo indipendente dalle feci.
 
 
 
Anche il pinguino è un uccello che nel corso di una lunga storia evolutiva, ha modificato il proprio comportamento e la propria struttura fisica Grande nuotatore dotato di zampe palmate, possiede delle ali inadatte al volo che gli consentono invece di nuotare come le pinne per i pesci. 
I MAMMIFERI
I Mammiferi costituiscono una classe dei vertebrati comprendente gli animali più evoluti.  La parola “mammiferi” significa letteralmente “portatori di mammelle”, cioè di quelle ghiandole con le quali le femmine allattano i loro piccoli.  Sono classificati come mammiferi infatti, tutti  quegli animali le cui femmine sono dotate di ghiandole speciali che secernono il latte con cui nutrono i loro piccoli.
I mammiferi formano un gruppo complesso e diversificato di specie, tra cui sono compresi i più grandi animali del pianeta. Dotati di una spiccata adattabilità, vivono in tutte le parti del mondo, escluso il continente antartico.  Sono infatti animali a sangue caldo, capaci di adattarsi a molti ambienti mantenendo la temperatura del corpo pressoché costante, cioè  indipendente da quella dell’ambiente. Questi vertebrati sono caratterizzati, oltre che dal fatto di allattare i loro piccoli, anche dalla presenza sul corpo  dei peli, che svolgono l'importante funzione di aiutare l'animale a conservare costante il calore corporeo.
DENTI: nei mammiferi si possono distinguere quattro tipi di denti: incisivi, canini, premolari e molari.  Le modalità di sviluppo dei diversi tipi di denti dipendono dal tipo di alimentazione.  Il cranio, piccolo alla nascita, si sviluppa rapidamente mentre i denti non crescono e, in genere, vengono perciò sostituiti da denti permanenti più grandi.
PELI: uno dei caratteri distintivi dei mammiferi è la presenza di peli sul corpo.  Alcuni animali come il bue muschiato, hanno una folta pelliccia, altri ne sono quasi del tutto privi.  Gli elefanti presentano una peluria diffusa, mentre le balene hanno solamente “baffi” sottili   quando sono appena nate.   Armadilli  e pangolini hanno il pelo in gran parte sostituito da squame.
SCHELETRO: La struttura principale dello scheletro è la stessa in tutti i mammiferi.  Una giraffa, ad esempio, ha lo stesso numero di vertebre del collo di un uomo.
CONTROLLO DELLA TEMPERATURA I mammiferi mantengono la temperatura corporea costante e vengono chiamati animali a sangue caldo ODORI Gli odori, importanti nella vita della maggior parte dei mammiferi, sono utilizzati per trasmettere vari tipi di informazioni. La  posizione delle ghiandole che producono gli odori  varia nelle diverse  specie: sulle guance dei felini, sotto la coda dei tassi, sotto il mento dei conigli e sui calcagni dei cervidi.  Gli odori vengono dispersi in vari modi. Alcuni mammiferi utilizzano gli odori come arma di difesa
RIPRODUZIONE I mammiferi sono quasi tutti placentati:  i piccoli si sviluppano nel corpo della madre  fino alla nascita, essi sono  collegati all’utero materno tramite  la placenta , un organo che permette loro  di nutrirsi, respirare ed eliminare tutte le sostanze di scarto.
 
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Canguro con sacca marsupiale
Ornitorinco
Koala
LA RESPIRAZIONE
I mammiferi sono dotati di POLMONI, costituiti  da un tessuto spugnoso e assorbente, formato da piccolissime cellette chiamate AVEOLI. Il sangue entra negli alveoli, preleva l’ossigeno, giunto ai polmoni attraverso la respirazione e lo distribuisce all’intero organismo. Anche i mammiferi acquatici (balene, orche, delfini) per respirare debbono risalire in superficie e immagazzinare aria.

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I VERTEBRATI

  • 2.
  • 3. Gli animali possono essere distinti in due grandi categorie, i vertebrati, dotati di scheletro interno, e gli invertebrati che ne sono privi..
  • 5. I pesci costituiscono un enorme gruppo di vertebrati, cioè di animali dotati di colonna vertebrale, caratterizzati da branchie e pinne che li rendono idonei a respirare e muoversi in acqua. Si tratta di esseri viventi a sangue freddo che, nella storia dell'evoluzione, occupano un posto antichissimo e che si presentano oggi in una varietà di forma, struttura, colore, dimensione e fisiologia che testimonia lunghissimi processi di differenziazione. Si calcola che il numero delle specie esistenti, tra i pesci marini e quelli di acqua dolce, sia compreso tra 18.000 e 25.000.  
  • 6. L'aspetto dei pesci è molto vario. In generale hanno una forma più o meno affusolata e schiacciata ai lati, che consente loro di nuotare, ma non mancano le specie che hanno modificato questa struttura, come per esempio le sogliole, appiattite e mimetizzate sui fondali, le murene, estremamente allungate, le razze, gli ippocampi o cavallucci marini e così via. Gli occhi sono privi di palpebre, appaiono fissi e, in generale, non consentono una vista molto sviluppata. 
  • 7. Come tutti gli altri animali, i pesci per vivere hanno bisogno di ossigeno. Gli organi con cui riescono a estrarlo dall'acqua sono le branchie, che corrispondono ai polmoni dei mammiferi. L'acqua entra attraverso la bocca del pesce, passa attraverso le cavità branchiali che prelevano l’ossigeno e viene espulsa attraverso apposite aperture poste ai lati della testa. Per ossigenarsi la maggior parte dei pesci aspira acqua dalla bocca e la elimina forzatamente attraverso le branchie ai lati del capo. Alcuni di essi, invece, come i pescecani, sfruttano la loro velocità natatoria per far circolare l'acqua attraverso le branchie: questi animali, se costretti all'immobilità, rischiano di morire velocemente per asfissia.
  • 8. La maggior parte dei pesci sono dotati di un particolare organo, la vescica natatoria, posto sopra l'intestino. E’ una specie di camera d'aria che può essere riempita con diverse quantità di aria, a seconda della necessità, e che permette ai pesci di poter stare fermi nell’acqua anche durante la sosta a qualsiasi profondità e di salire e scendere a seconda delle necessità. Altre specie, tra cui gli squali, non sono provviste di vescica natatoria. Per questa loro struttura, i noti predatori possono variare repentinamente la profondità, ma sono costretti a non fermarsi mai, per evitare di colare a picco.
  • 10. Il nome “anfibio” deriva dal greco “anfi”=doppio e “bios”= vita, poiché la maggior parte di essi trascorre una fase della propria vita sulla terraferma e una fase nell’acqua. Si dividono principalmente in tre gruppi…
  • 12.  
  • 13.  
  • 14.  
  • 16.  
  • 18. Nel loro ciclo vitale alcuni anfibi compiono una metamorfosi, cioè un profondo cambiamento di forma. Mamma rana, ad esempio, depone in uno stagno migliaia di uova, poi il papà le feconda. Per farlo si stringe alla mamma; mentre lei depone tutte le uova, che sono raggruppate in masse gelatinose. Per le rane, gracidare corrisponde a parlare: gracidando, i maschi si fanno trovare dalle femmine.
  • 19. La vita della rana ha inizio da un piccolo uovo. La sostanza gelatinosa che lo circonda serve per proteggerlo dagli urti. Le uova di rana galleggiano sulla superficie dell’acqua e sono riscaldate dal sole.
  • 20. I piccolini crescono dentro al loro uovo, hanno già la coda e le branchie.
  • 21. Dopo nove giorni sono abbastanza grandi da poter uscire dall’ uovo. Ora nuoteranno fino alla superficie dello stagno. La' fa caldo e c’e' molto cibo.
  • 22. Dopo quattro settimane, finalmente spuntano i denti e i girini possono cominciare a mangiare gli insetti. Ma anche altri animali dello stagno sono alla ricerca di cibo e i girini devono nuotare velocemente per evitare i pericoli!
  • 23. A sei settimane di vita iniziano a crescere Le zampe anteriori e posteriori. Queste ultime fanno dei girini-rane degli abili nuotatori. Anche la testa ed il corpo cominciano a ingrossarsi: è la fase di “metamorfosi” in cui i girini si trasformano in una sorta di ranocchiette.
  • 24. Trascorsi tre mesi la metamorfosi è completa.. La rana respira con i polmoni e (quando è sott’acqua) con la pelle. Per mantenersi sana, essa mantiene sempre la sua pelle umida; quindi dopo aver mangiato all’asciutto, si tuffa di nuovo in acqua per una bella nuotata!
  • 26. I Rettili comparvero sulla terra circa 300.000.000 anni fa e derivarono probabilmente da un particolare ramo di anfibi (Antracosauriani). Per 65 milioni di anni dominarono la superficie terrestre. E’ questo il periodo che viene chiamato l’Era dei Rettili, caratterizzato dalla presenza dei dinosauri giganti, lunghi anche fino a 25 metri.
  • 27. E in quest’epoca i Rettili erano presenti anche nell’aria, come gli Pterodattili, e nei mari e nei fiumi, come i coccodrilli e le tartarughe che sono sopravvissuti fino a noi.
  • 28. I Rettili sono animali eterotermi che, a differenza di Mammiferi e Uccelli, ricavano il calore necessario alle loro funzioni vitali dall’ambiente circostante, scaldandosi al sole oppure su pietre calde. La cute esterna dei Rettili non ha funzione respiratoria come per gli anfibi, ma e' molto importante per la conservazione dell’ umidità corporea.
  • 29.  
  • 30. Le femmine depongono grosse uova con un guscio molto duro. Inoltre, non dipendono come gli Anfibi da una fonte d’acqua per la loro riproduzione e possono perciò vivere in luoghi asciutti.
  • 31. I rettili sono animali che si sono ben adattati sia ad ambienti aridi, sia ad ambienti umidi. Ad esempio, le tartarughe marine sono abilissime nuotatrici. Quando si schiudono le uova che mamma-tartaruga ha deposto sulla spiaggia per maggior sicurezza, le piccole fanno una corsa pazza verso il mare e si tuffano trovandosi da subito a proprio agio nell’ambiente acquatico.
  • 32. ZITTI!!!!! STA NASCENDO UNA TARTARUGA!!!!
  • 33.  
  • 34.  
  • 35. Gli uccelli sono una classe di vertebrati, cioè animali provvisti di colonna vertebrale. Alcuni scienziati affermano che gli Uccelli sonoi discendenti viventi dell'ordine estinto dei Dinosauri. La caratteristica che li contraddistingue è quella di avere il corpo coperto di penne e gli arti anteriori trasformati in ali, quasi sempre adatte al volo. Poiché possono volare, possiedono una struttura aerodinamica e leggera: le ossa sono cave.
  • 36. Gli uccelli sono animali a sangue caldo, dotati di polmoni, capaci quasi sempre di camminare con gli arti posteriori. Sono dotati di becchi delle più svariate forme e dimensioni e sono ovipari.
  • 37. Le penne costituiscono l'elemento che contraddistingue gli uccelli rispetto agli altri animali. In generale più un uccello è grande e più numerose sono le sue penne. Il numero, tuttavia, è diverso a seconda della dimensione dell'esemplare e all'alternarsi delle stagioni. Oltre a rendere gli uccelli adatti al volo, esse hanno anche la funzione di proteggerli dalle variazioni termiche ed atmosferiche, contribuendo a mantenere costante la temperatura corporea. Spesso costituiscono una protezione completamente impermeabile che consente agli uccelli di nuotare o tuffarsi in acque molto fredde.
  • 38. La struttura leggera e robusta delle penne che formano le ali è senza dubbio l'elemento fondamentale che offre agli uccelli il dono del volo. Molte altre sono però le caratteristiche che fanno di questi animali delle meravigliose macchine viventi che sembrano appositamente progettate per volare. La loro struttura ossea è leggerissima ma resistente. La maggior parte delle ossa sono cave e flessibili.
  • 39. Anche la vista acutissima degli uccelli ha una funzione importante per il volo. I loro occhi devono poter vedere prontamente i dettagli sia da vicino che da molto lontano, consentendo di volare, evitando gli ostacoli e individuando facilmente le loro prede. I becchi degli uccelli assumono, nelle varie specie, le forme e i colori più svariati. Spesso infatti, la differente forma del becco è legata al tipo di alimentazione.
  • 40. L'avvoltoio reale ha un becco provvisto di un uncino tagliente all'estremità, che serve per lacerare la carne delle carogne di cui si ciba. Il parrocchetto ha invece un becco corto e robusto con cui riesce a schiacciare i semi, fonte primaria della sua alimentazione.
  • 41. La beccaccia di mare ha un becco lungo e appuntito, usato come scalpello per aprire le conchiglie. Il colibrì, che si nutre soprattutto di nettare, è dotato di un becco sottilissimo che riesce ad infilare nei fiori mantenendo il volo.
  • 42. Il becco del fenicottero è invece curvo e strutturato in modo tale da filtrare il fango e trattenere il cibo pescato negli stagni.
  • 43. Molte specie di uccelli migrano, questo è un fenomeno particolarmente affascinante. Ogni primavera ed ogni autunno vediamo stormi di questi animali viaggiare compatti verso climi più adatti alla loro sopravvivenza. Circa un terzo delle specie viventi compie una vera e propria migrazione e, nel viaggio di andata e ritorno, milioni di esemplari non riescono a giungere a destinazione, disorientati da correnti, venti, nebbie e anche dalle luci artificiali dei nostri aeroporti. Il fenomeno sembra essere legato all'evoluzione: milioni di anni fa, molti uccelli che abitavano le zone calde, si spostarono alla ricerca di cibo, ma furono poi costretti a tornare durante la stagione fredda. Da allora la maggior parte delle specie ha mantenuto l'abitudine di spostarsi con scadenze stagionali. .
  • 44. Molti sono comunque gli enigmi ancora irrisolti riguardo alle migrazioni: non sappiamo come alcune specie riescano ad orientarsi e neppure quali meccanismi interni o stimoli esterni determinino il giorno esatto della partenza. Tra le specie che migrano percorrendo le distanze maggiori c'è la rondine di mare, simile al gabbiano, la quale costruisce il suo nido sulle coste nordiche e migra fino all'Antartico. Tra gli uccelli più veloci vanno invece ricordate le anatre selvatiche che, durante le migrazioni, possono raggiungere gli 80-90 chilometri orari
  • 45. Con l'arrivo della primavera inizia per gli uccelli il periodo dell'accoppiamento e della riproduzione, preceduto da una prima fase di corteggiamento. I maschi delle varie specie si lanciano in voli acrobatici o si esibiscono con vistose livree, come quella che mostra il pavone per attrarre la compagna.
  • 46. Una volta raggiunta l'intesa con la femmina, avviene l'accoppiamento: l'uovo viene fecondato e, una volta che si è sviluppato il nutrimento per l'embrione all'interno del guscio, deposto e covato nel nido fino alla schiusura. Il numero delle uova deposte in una stagione e il periodo tra una deposizione e l'altra può variare notevolmente a seconda della specie. Durante il periodo d'incubazione, che va da 11 a 80 giorni, gli embrioni si sviluppano nutrendosi del tuorlo e dell'albume accumulato all'interno dell'uovo. Alla schiusura il piccolo rompe il guscio con una particolare protuberanza ossea e rimane nel nido sotto la protezione della madre, per un periodo che varia da specie a specie. 
  • 47. Uovo visto in sezione Il momento della schiusa
  • 49. Lo struzzo è il più grande uccello vivente che può superare i 2 metri e mezzo di altezza e raggiungere un peso di 100 chilogrammi. Le sue ali, tuttavia, non sono proporzionate alle dimensioni del corpo e non lo possono sostenere in volo. La sua storia evolutiva ne ha sviluppato enormemente le zampe, lunghe e robuste, nude, con due sole dita facendo di questo animale un ottimo corridore con un comportamento più simile agli animali terrestri che non agli uccelli. Lo struzzo è infatti capace di sostenere a lungo andature attorno ai 50 chilometri orari e, per pochi secondi, è in grado di raggiungere i 70 chilometri orari. Vive nelle savane e nelle radure africane ed è l'unico uccello che elimina l'urina in modo indipendente dalle feci.
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  • 53. Anche il pinguino è un uccello che nel corso di una lunga storia evolutiva, ha modificato il proprio comportamento e la propria struttura fisica Grande nuotatore dotato di zampe palmate, possiede delle ali inadatte al volo che gli consentono invece di nuotare come le pinne per i pesci. 
  • 55. I Mammiferi costituiscono una classe dei vertebrati comprendente gli animali più evoluti. La parola “mammiferi” significa letteralmente “portatori di mammelle”, cioè di quelle ghiandole con le quali le femmine allattano i loro piccoli. Sono classificati come mammiferi infatti, tutti quegli animali le cui femmine sono dotate di ghiandole speciali che secernono il latte con cui nutrono i loro piccoli.
  • 56. I mammiferi formano un gruppo complesso e diversificato di specie, tra cui sono compresi i più grandi animali del pianeta. Dotati di una spiccata adattabilità, vivono in tutte le parti del mondo, escluso il continente antartico. Sono infatti animali a sangue caldo, capaci di adattarsi a molti ambienti mantenendo la temperatura del corpo pressoché costante, cioè indipendente da quella dell’ambiente. Questi vertebrati sono caratterizzati, oltre che dal fatto di allattare i loro piccoli, anche dalla presenza sul corpo dei peli, che svolgono l'importante funzione di aiutare l'animale a conservare costante il calore corporeo.
  • 57. DENTI: nei mammiferi si possono distinguere quattro tipi di denti: incisivi, canini, premolari e molari. Le modalità di sviluppo dei diversi tipi di denti dipendono dal tipo di alimentazione. Il cranio, piccolo alla nascita, si sviluppa rapidamente mentre i denti non crescono e, in genere, vengono perciò sostituiti da denti permanenti più grandi.
  • 58. PELI: uno dei caratteri distintivi dei mammiferi è la presenza di peli sul corpo. Alcuni animali come il bue muschiato, hanno una folta pelliccia, altri ne sono quasi del tutto privi. Gli elefanti presentano una peluria diffusa, mentre le balene hanno solamente “baffi” sottili quando sono appena nate. Armadilli e pangolini hanno il pelo in gran parte sostituito da squame.
  • 59. SCHELETRO: La struttura principale dello scheletro è la stessa in tutti i mammiferi. Una giraffa, ad esempio, ha lo stesso numero di vertebre del collo di un uomo.
  • 60. CONTROLLO DELLA TEMPERATURA I mammiferi mantengono la temperatura corporea costante e vengono chiamati animali a sangue caldo ODORI Gli odori, importanti nella vita della maggior parte dei mammiferi, sono utilizzati per trasmettere vari tipi di informazioni. La posizione delle ghiandole che producono gli odori varia nelle diverse specie: sulle guance dei felini, sotto la coda dei tassi, sotto il mento dei conigli e sui calcagni dei cervidi. Gli odori vengono dispersi in vari modi. Alcuni mammiferi utilizzano gli odori come arma di difesa
  • 61. RIPRODUZIONE I mammiferi sono quasi tutti placentati: i piccoli si sviluppano nel corpo della madre fino alla nascita, essi sono collegati all’utero materno tramite la placenta , un organo che permette loro di nutrirsi, respirare ed eliminare tutte le sostanze di scarto.
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  • 64. Canguro con sacca marsupiale
  • 66. Koala
  • 68. I mammiferi sono dotati di POLMONI, costituiti da un tessuto spugnoso e assorbente, formato da piccolissime cellette chiamate AVEOLI. Il sangue entra negli alveoli, preleva l’ossigeno, giunto ai polmoni attraverso la respirazione e lo distribuisce all’intero organismo. Anche i mammiferi acquatici (balene, orche, delfini) per respirare debbono risalire in superficie e immagazzinare aria.