SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 23
Coesione nei solidi L’energia di coesione di un solido è quella energia necessaria per separare tutti i suoi atomi (solido    gas). Di per sè non ha particolare significato (non è direttamente legata ad alcuna proprietà fisica come la resistenza allo sforzo), tuttavia la sua conoscenza rende possibile capire  perchè  un solido “sceglie” una particolare distribuzione degli atomi come struttura di equilibrio. Infatti, mentre i calcoli di struttura elettronica assumono che sia  nota  la struttura cristallina, nello studio dell’energia di coesione investighiamo quale struttura determini l’energia minore e perchè. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Si possono distinguere 5 tipi di legame: In realtà queste classi si mescolano tra loro, ma è utile mantenere questa classificazione per comprendere i meccanismi alla base del processo di coesione.
Tipi di legame ,[object Object],[object Object],[object Object],da calcoli di: plane wave pseudopotential ,[object Object]
Raggio Atomico In maniera semplicistica si può assimilare un atomo ad una sfera “dura”. Tale schematizzazione non sarebbe di alcuna utilità se le dimensioni (raggio) dell’atomo si modificassero in funzione del tipo dell’atomo “primo vicino”. Invece tali dimensioni si mantengono inalterate. Na Cl Regola fenomenologica che da’ il raggio atomico con una precisione entro 10%: vedi tabella
Raggio Atomico Z = valenza, M = raggio metallico, I = raggio ionico, R 1  = raggio covalente
Raggio Atomico Z = valenza, M = raggio metallico, I = raggio ionico, R 1  = raggio covalente
Esempio: Cristobalite
Gas Nobili I gas nobili sono caratterizzati da una interazione attrattiva molto debole tra gli atomi. Essendo il cosiddetto potenziale di Lennard-Jones 6-12 del tipo: Interazione di Van der Waals (dipolare) Il potenziale d’interazione tra due dipoli è Gli atomi non sono dotati di momento di dipolo permanente, ma sono le fluttuazioni quantistiche e termiche nella distribuzione di carica che generano “istantanei” momenti di dipolo. Sviluppando perturbativamente al secondo ordine l’Hamiltoniana d’interazione si ottiene  con   i  polarizzabilità dell’i-esimo atomo Repulsione: a distanze comparabili con il raggio atomico l’interazione diviene repulsiva (fenomenologico) L’energia potenziale è determinata dalla sovrapposizione di potenziali a due corpi
Gas Nobili Per verificare la correttezza delle ipotesi si confronta il modello (cioè i valori di    e   ) con le misure in fase gassosa dell’equazione di stato, sviluppata con i coefficienti  viriali , si ha Trovato b 2  si esegue una procedura di best-fit per ricavare    e   , in   . con L’energia totale di un sistema di atomi interagenti attraverso    sarà: e, detta d la distanza a primi vicini, si ha
Gas Nobili Le somme   (d/R) l  si calcolano per i vari reticoli cristallini Imponendo che   /  d=0 per d=d 0  si ricava Energia di coesione  modulo di bulk
Cristalli Ionici I cristalli ionici più semplici sono gli alogenuri alcalini (composti I-VII). L’elevata affinità elettronica degli alogeni fa sì che essi acquisiscano l’elettrone più esterno degli alcalini. L’affinità degli alogeni è generalmente inferiore al potenziale di ionizzazione degli alcalini, tuttavia avvicinando gli ioni si ha un guadagno di energia Coulombiana: portando ioni singoli a circa 3 Å si ha E C  ~ -4eV (sufficiente a colmare la differenza (ionizzazione – affinità). Vedi tabella.
Cristalli Ionici L’energia d’interazione tra ioni positivi e negativi è Il calcolo, nota la struttura, è abbastanza complicato (potenziale a lungo raggio): le sommatorie possono divergere o condurre a risultati ambigui. Fisicamente essi corrispondono ad avere una certa distribuzione di cariche superficiali. Il metodo di Ewald, ipotizza una distribuzione uniforme delle cariche a distanza sufficientemente grande, e risolve il problema (pur con una certa complessità matematica).
Cristalli Ionici La divergenza in S(d) è concentrata in K=0, inoltre poichè nell’energia totale considero S(d)-S(0) il termine divergente è uguale e si cancella.
Cristalli Ionici Inoltre la sommatoria originale converge rapidamente per    grande, mentre quella trasformata in K converge rapidamente per    piccolo si può spezzare l’integrale: Il parametro di  separazione  g  è scelto dell’ordine del vettore di reticolo reciproco, così ciascun termine converge rapidamente. La quantità  è la  costante di Madelung
Cristalli Ionici Una energia del tipo suddetto porterebbe il sistema a collassare in assenza di un termine repulsivo, quindi L’energia elettrostatica per coppia di ioni è Calcoliamo C dalle condizioni di minimizzazione dell’energia e usando per d 0  (distanza tra ioni) i dati noti sperimentalmente, quindi:
Cristalli Ionici Alla distanza di legame tra ioni d 0 , l’energia vale
Metalli La coesione nei metalli è più difficile da calcolare (ci sono più effetti di cui tenere conto). Consideriamo, per semplicità, i metalli alcalini. Sulla base della teoria H-F e del funzionale densità (T-F), consideriamo i seguenti tre contributi all’energia di coesione: 1. La “nuvola” elettronica interagisce con gli ioni e con se stessa secondo la Trattando le somme e gli integrali analogomente al caso dei cristalli ionici, detta n la densità elettronica (costante) n=N/V si ottiene: con scala di lunghezza che caratterizza la distanza tra elettroni ed    cost. Madelung
Metalli 2. Energia cinetica degli elettroni [funzionale densità (T-F)]: con da cui inconsistenza : l’interazione elettrone-ione è stata calcolata su una distribuzione reticolare, per l’energia cinetica si è usata l’approssimazione del “jellium”. 3. Energia di scambio [funzionale densità (T-F)]:  complessivamente si ha il minimo di energia per r s /a 0 =1.6, discorde con teoria gas di Fermi (vedi tabella): manca l’effetto di correlazione (calcoli QFT complessi).
Free Electron Metals
Metalli: Pseudopotenziale applicato alla Coesione Data la buona efficacia dimostrata dal metodo dello pseudopotenziale nel confrontarsi con i risultati sperimentali, applichiamolo alla coesione. Pseudopotenziale semplificato (lunghezza di schermo   ) minimizzando l’energia La principale modifica nel calcolo dell’energia coesiva, introdotta da U(r), è che nel termine di attrazione Coulombiana elettroni-ioni va  aggiunta  l’energia buon accordo con i dati sperimentali per r s   non si ha l’energia coesiva perchè gli atomi sarebbero ionizzati !!
Effetti della struttura a bande sulla coesione Per ottenere accuratezze migliori del 10% su r s /a 0  nel confronto con i dati sperimentali è necessario ricorrere ad una più accurata stima dei termini di energia cinetica e di scambio per gli elettroni ricorrendo ai calcoli di struttura a bande. Effetto: apertura gap Al limite interno di zona l’energia del gas di elettroni si riduce di U K :. Band structure energy: Il reticolo si contrae o espande in modo da incrementare U K . Per i metalli alcalini lo pseudopotenziale e il suo gradiente sono positivi (U K  cresce con K) quindi il reticolo tende a contrarsi. Tuttavia, qualitativamente, si può ritenere che, se lo pseudopotenziale è  debole , la soluzione debba essere di tipo perturbativo (elettroni quasi liberi).
Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Reticolo unidimensionale con periodicità perfetta ha un minimo di energia per costante reticolare = a. Il “costo” in energia elastica per spostare di   n  l’atomo n è pari a  Supponendo che la deformazione assuma la forma Popoliamo il reticolo con elettroni non interagenti. Il reticolo modifica l’energia degli elettroni vicino k=  /a. Inoltre la modulazione precedente aggiungerà all’Hamiltoniana un termine  , un potenziale di periodo 2  /G e ampiezza di Fourier U. Secondo il modello a elettroni quasi liberi in prossimità, per G lontano da 2  /a, e k in prossimità di G/2
Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Qualitativamente se G  >  2k F  si “apre” un gap di energia al di fuori della sup. di Fermi (nessun effetto). Se G  <  2k F  si apre un gap di energia al di sotto della sup. di Fermi: gli elettroni al di sotto del gap presentano una energia ridotta, quelli al di sopra aumentata in modo simmetrico. Quindi energeticamente la soluzione migliore è G = 2k F  (max effetto riduzione   ). L’energia totale di un sistema a molti elettroni, sottratta l’energia   k 0 , è Benchè vi sia un guadagno di energia di tipo elettronico, la distorsione “costa” in termini di energia elastica
Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Sommando i due termini energetici, espandendo in serie di Taylor in   G  e imponendo uguale a zero il risultato si ha: con   G u 0 /a=U per piccoli u 0  la variazione è esponenzialmente piccola. Trasformazione martensitica : cambio di unità strutturale che, per evitare una variazione macroscopica di forma del solido (troppo costosa energeticamente), ma in un policristallo cambiano simmetricamente  di orientazione i microcristalli Transizioni di Fase Strutturali

Más contenido relacionado

La actualidad más candente

Chimica 2
Chimica 2Chimica 2
Chimica 2mazzone
 
Lezione 2 2010
Lezione 2 2010Lezione 2 2010
Lezione 2 2010lab13unisa
 
Lezione 4 2013
Lezione 4 2013Lezione 4 2013
Lezione 4 2013lab13unisa
 
Legame chimico ToldoJahnsenTono
Legame chimico ToldoJahnsenTonoLegame chimico ToldoJahnsenTono
Legame chimico ToldoJahnsenTonosandroide 57
 
Alcune domande chim55.docx
Alcune domande chim55.docxAlcune domande chim55.docx
Alcune domande chim55.docxStefano Di Paola
 
Lezione 2a 2013
Lezione 2a 2013Lezione 2a 2013
Lezione 2a 2013lab13unisa
 
La carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulombLa carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulombEnrica Maragliano
 
Modello ad elettrone singolo
Modello ad elettrone singoloModello ad elettrone singolo
Modello ad elettrone singolomagico_vinello
 
Legge di coulomb
Legge di coulombLegge di coulomb
Legge di coulombEnzo Oteri
 
Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'Margherita Spanedda
 
Lezione ibridazione
Lezione ibridazioneLezione ibridazione
Lezione ibridazionelab13unisa
 
Lezione 2b 2013
Lezione 2b 2013Lezione 2b 2013
Lezione 2b 2013lab13unisa
 
Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciVittoria Patti
 
Configurazione Elettronica
Configurazione ElettronicaConfigurazione Elettronica
Configurazione Elettronicaziamukkaclo
 

La actualidad más candente (20)

Chimica 2
Chimica 2Chimica 2
Chimica 2
 
Vibrazioni Reticolari
Vibrazioni ReticolariVibrazioni Reticolari
Vibrazioni Reticolari
 
Lezione 2 2010
Lezione 2 2010Lezione 2 2010
Lezione 2 2010
 
Lezione 2b
Lezione 2bLezione 2b
Lezione 2b
 
Lezione 4 2013
Lezione 4 2013Lezione 4 2013
Lezione 4 2013
 
Legame chimico ToldoJahnsenTono
Legame chimico ToldoJahnsenTonoLegame chimico ToldoJahnsenTono
Legame chimico ToldoJahnsenTono
 
Alcune domande chim55.docx
Alcune domande chim55.docxAlcune domande chim55.docx
Alcune domande chim55.docx
 
Lezione 2a 2013
Lezione 2a 2013Lezione 2a 2013
Lezione 2a 2013
 
Il legame chimico introduzione
Il legame chimico introduzioneIl legame chimico introduzione
Il legame chimico introduzione
 
Lezione 2a
Lezione 2aLezione 2a
Lezione 2a
 
La carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulombLa carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulomb
 
Modello ad elettrone singolo
Modello ad elettrone singoloModello ad elettrone singolo
Modello ad elettrone singolo
 
Legge di coulomb
Legge di coulombLegge di coulomb
Legge di coulomb
 
1 elettrostatica
1 elettrostatica1 elettrostatica
1 elettrostatica
 
Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'
 
Lezione ibridazione
Lezione ibridazioneLezione ibridazione
Lezione ibridazione
 
Lezione 2b 2013
Lezione 2b 2013Lezione 2b 2013
Lezione 2b 2013
 
Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimici
 
I legami chimici
I legami chimiciI legami chimici
I legami chimici
 
Configurazione Elettronica
Configurazione ElettronicaConfigurazione Elettronica
Configurazione Elettronica
 

Destacado

Superficie ed intefaccie
Superficie ed intefaccieSuperficie ed intefaccie
Superficie ed intefacciemagico_vinello
 
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008Rhona Sharpe
 
Pp For Jisc Stand07short
Pp For Jisc Stand07shortPp For Jisc Stand07short
Pp For Jisc Stand07shortEllen Lessner
 
Sharpe Dublin May07
Sharpe Dublin May07Sharpe Dublin May07
Sharpe Dublin May07Rhona Sharpe
 
Perception Or Reality Jisc07
Perception Or Reality Jisc07Perception Or Reality Jisc07
Perception Or Reality Jisc07Rhona Sharpe
 

Destacado (9)

Man and nanotechnology
Man and nanotechnologyMan and nanotechnology
Man and nanotechnology
 
Superficie ed intefaccie
Superficie ed intefaccieSuperficie ed intefaccie
Superficie ed intefaccie
 
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008
Brookes Pathfinder Evaluation Nlc 2008
 
Slides For Longbridge V2
Slides For Longbridge V2Slides For Longbridge V2
Slides For Longbridge V2
 
JISC Learner Experiences
JISC Learner ExperiencesJISC Learner Experiences
JISC Learner Experiences
 
Pp For Jisc Stand07short
Pp For Jisc Stand07shortPp For Jisc Stand07short
Pp For Jisc Stand07short
 
Leeds keynote
Leeds keynoteLeeds keynote
Leeds keynote
 
Sharpe Dublin May07
Sharpe Dublin May07Sharpe Dublin May07
Sharpe Dublin May07
 
Perception Or Reality Jisc07
Perception Or Reality Jisc07Perception Or Reality Jisc07
Perception Or Reality Jisc07
 

Similar a Coesione

Lezioni Settimana 5
Lezioni Settimana 5Lezioni Settimana 5
Lezioni Settimana 5lab13unisa
 
cariche e campi elettrici.pptx
cariche e campi elettrici.pptxcariche e campi elettrici.pptx
cariche e campi elettrici.pptxSaraLuceri1
 
Pile 2122
Pile 2122Pile 2122
Pile 2122ftsdh
 
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenze
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenzecampo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenze
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenzesecondary school
 
Sapienza_giunzione.pdf
Sapienza_giunzione.pdfSapienza_giunzione.pdf
Sapienza_giunzione.pdfIllimaniJCB
 
Elettrone quasi liberi tight binding
Elettrone quasi liberi tight bindingElettrone quasi liberi tight binding
Elettrone quasi liberi tight bindingmagico_vinello
 
Elettricita magnetismo 1
Elettricita magnetismo 1Elettricita magnetismo 1
Elettricita magnetismo 1ProveZacademy
 
5 c 2007 maggio eletrochimica
5 c 2007 maggio eletrochimica5 c 2007 maggio eletrochimica
5 c 2007 maggio eletrochimicaleodolcevita
 
Una lezione (chimica)
Una lezione (chimica)Una lezione (chimica)
Una lezione (chimica)Luca Rinaldi
 
Teoria dell’orbitale molecolare
Teoria dell’orbitale molecolare Teoria dell’orbitale molecolare
Teoria dell’orbitale molecolare mauro_sabella
 
Corrente elettrica nei gas
Corrente elettrica nei gasCorrente elettrica nei gas
Corrente elettrica nei gasguest5fd905
 
Tesi Master Nicola Schiccheri
Tesi Master Nicola SchiccheriTesi Master Nicola Schiccheri
Tesi Master Nicola Schiccherithinfilmsworkshop
 

Similar a Coesione (20)

Struttura a bande
Struttura a bandeStruttura a bande
Struttura a bande
 
Lezioni Settimana 5
Lezioni Settimana 5Lezioni Settimana 5
Lezioni Settimana 5
 
cariche e campi elettrici.pptx
cariche e campi elettrici.pptxcariche e campi elettrici.pptx
cariche e campi elettrici.pptx
 
Pile 2122
Pile 2122Pile 2122
Pile 2122
 
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenze
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenzecampo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenze
campo gravitazionale e campo elettrico: analogie e differenze
 
Sapienza_giunzione.pdf
Sapienza_giunzione.pdfSapienza_giunzione.pdf
Sapienza_giunzione.pdf
 
Elettrone quasi liberi tight binding
Elettrone quasi liberi tight bindingElettrone quasi liberi tight binding
Elettrone quasi liberi tight binding
 
Elettricita magnetismo 1
Elettricita magnetismo 1Elettricita magnetismo 1
Elettricita magnetismo 1
 
5 c 2007 maggio eletrochimica
5 c 2007 maggio eletrochimica5 c 2007 maggio eletrochimica
5 c 2007 maggio eletrochimica
 
Effetto Fotoelettrico
Effetto FotoelettricoEffetto Fotoelettrico
Effetto Fotoelettrico
 
Una lezione (chimica)
Una lezione (chimica)Una lezione (chimica)
Una lezione (chimica)
 
Fiucci giorgia 5_f
Fiucci giorgia 5_fFiucci giorgia 5_f
Fiucci giorgia 5_f
 
LuceOndeAtomoBohr
LuceOndeAtomoBohrLuceOndeAtomoBohr
LuceOndeAtomoBohr
 
tesi_tutta
tesi_tuttatesi_tutta
tesi_tutta
 
Teoria dell’orbitale molecolare
Teoria dell’orbitale molecolare Teoria dell’orbitale molecolare
Teoria dell’orbitale molecolare
 
Le equazioni di Maxwell
Le equazioni di MaxwellLe equazioni di Maxwell
Le equazioni di Maxwell
 
La corrente elettrica
La corrente elettricaLa corrente elettrica
La corrente elettrica
 
Corrente elettrica nei gas
Corrente elettrica nei gasCorrente elettrica nei gas
Corrente elettrica nei gas
 
Fotovoltaico
FotovoltaicoFotovoltaico
Fotovoltaico
 
Tesi Master Nicola Schiccheri
Tesi Master Nicola SchiccheriTesi Master Nicola Schiccheri
Tesi Master Nicola Schiccheri
 

Coesione

  • 1.
  • 2.
  • 3. Raggio Atomico In maniera semplicistica si può assimilare un atomo ad una sfera “dura”. Tale schematizzazione non sarebbe di alcuna utilità se le dimensioni (raggio) dell’atomo si modificassero in funzione del tipo dell’atomo “primo vicino”. Invece tali dimensioni si mantengono inalterate. Na Cl Regola fenomenologica che da’ il raggio atomico con una precisione entro 10%: vedi tabella
  • 4. Raggio Atomico Z = valenza, M = raggio metallico, I = raggio ionico, R 1 = raggio covalente
  • 5. Raggio Atomico Z = valenza, M = raggio metallico, I = raggio ionico, R 1 = raggio covalente
  • 7. Gas Nobili I gas nobili sono caratterizzati da una interazione attrattiva molto debole tra gli atomi. Essendo il cosiddetto potenziale di Lennard-Jones 6-12 del tipo: Interazione di Van der Waals (dipolare) Il potenziale d’interazione tra due dipoli è Gli atomi non sono dotati di momento di dipolo permanente, ma sono le fluttuazioni quantistiche e termiche nella distribuzione di carica che generano “istantanei” momenti di dipolo. Sviluppando perturbativamente al secondo ordine l’Hamiltoniana d’interazione si ottiene con  i polarizzabilità dell’i-esimo atomo Repulsione: a distanze comparabili con il raggio atomico l’interazione diviene repulsiva (fenomenologico) L’energia potenziale è determinata dalla sovrapposizione di potenziali a due corpi
  • 8. Gas Nobili Per verificare la correttezza delle ipotesi si confronta il modello (cioè i valori di  e  ) con le misure in fase gassosa dell’equazione di stato, sviluppata con i coefficienti viriali , si ha Trovato b 2 si esegue una procedura di best-fit per ricavare  e  , in  . con L’energia totale di un sistema di atomi interagenti attraverso  sarà: e, detta d la distanza a primi vicini, si ha
  • 9. Gas Nobili Le somme  (d/R) l si calcolano per i vari reticoli cristallini Imponendo che  /  d=0 per d=d 0 si ricava Energia di coesione modulo di bulk
  • 10. Cristalli Ionici I cristalli ionici più semplici sono gli alogenuri alcalini (composti I-VII). L’elevata affinità elettronica degli alogeni fa sì che essi acquisiscano l’elettrone più esterno degli alcalini. L’affinità degli alogeni è generalmente inferiore al potenziale di ionizzazione degli alcalini, tuttavia avvicinando gli ioni si ha un guadagno di energia Coulombiana: portando ioni singoli a circa 3 Å si ha E C ~ -4eV (sufficiente a colmare la differenza (ionizzazione – affinità). Vedi tabella.
  • 11. Cristalli Ionici L’energia d’interazione tra ioni positivi e negativi è Il calcolo, nota la struttura, è abbastanza complicato (potenziale a lungo raggio): le sommatorie possono divergere o condurre a risultati ambigui. Fisicamente essi corrispondono ad avere una certa distribuzione di cariche superficiali. Il metodo di Ewald, ipotizza una distribuzione uniforme delle cariche a distanza sufficientemente grande, e risolve il problema (pur con una certa complessità matematica).
  • 12. Cristalli Ionici La divergenza in S(d) è concentrata in K=0, inoltre poichè nell’energia totale considero S(d)-S(0) il termine divergente è uguale e si cancella.
  • 13. Cristalli Ionici Inoltre la sommatoria originale converge rapidamente per  grande, mentre quella trasformata in K converge rapidamente per  piccolo si può spezzare l’integrale: Il parametro di separazione g è scelto dell’ordine del vettore di reticolo reciproco, così ciascun termine converge rapidamente. La quantità è la costante di Madelung
  • 14. Cristalli Ionici Una energia del tipo suddetto porterebbe il sistema a collassare in assenza di un termine repulsivo, quindi L’energia elettrostatica per coppia di ioni è Calcoliamo C dalle condizioni di minimizzazione dell’energia e usando per d 0 (distanza tra ioni) i dati noti sperimentalmente, quindi:
  • 15. Cristalli Ionici Alla distanza di legame tra ioni d 0 , l’energia vale
  • 16. Metalli La coesione nei metalli è più difficile da calcolare (ci sono più effetti di cui tenere conto). Consideriamo, per semplicità, i metalli alcalini. Sulla base della teoria H-F e del funzionale densità (T-F), consideriamo i seguenti tre contributi all’energia di coesione: 1. La “nuvola” elettronica interagisce con gli ioni e con se stessa secondo la Trattando le somme e gli integrali analogomente al caso dei cristalli ionici, detta n la densità elettronica (costante) n=N/V si ottiene: con scala di lunghezza che caratterizza la distanza tra elettroni ed  cost. Madelung
  • 17. Metalli 2. Energia cinetica degli elettroni [funzionale densità (T-F)]: con da cui inconsistenza : l’interazione elettrone-ione è stata calcolata su una distribuzione reticolare, per l’energia cinetica si è usata l’approssimazione del “jellium”. 3. Energia di scambio [funzionale densità (T-F)]:  complessivamente si ha il minimo di energia per r s /a 0 =1.6, discorde con teoria gas di Fermi (vedi tabella): manca l’effetto di correlazione (calcoli QFT complessi).
  • 19. Metalli: Pseudopotenziale applicato alla Coesione Data la buona efficacia dimostrata dal metodo dello pseudopotenziale nel confrontarsi con i risultati sperimentali, applichiamolo alla coesione. Pseudopotenziale semplificato (lunghezza di schermo  ) minimizzando l’energia La principale modifica nel calcolo dell’energia coesiva, introdotta da U(r), è che nel termine di attrazione Coulombiana elettroni-ioni va aggiunta l’energia buon accordo con i dati sperimentali per r s  non si ha l’energia coesiva perchè gli atomi sarebbero ionizzati !!
  • 20. Effetti della struttura a bande sulla coesione Per ottenere accuratezze migliori del 10% su r s /a 0 nel confronto con i dati sperimentali è necessario ricorrere ad una più accurata stima dei termini di energia cinetica e di scambio per gli elettroni ricorrendo ai calcoli di struttura a bande. Effetto: apertura gap Al limite interno di zona l’energia del gas di elettroni si riduce di U K :. Band structure energy: Il reticolo si contrae o espande in modo da incrementare U K . Per i metalli alcalini lo pseudopotenziale e il suo gradiente sono positivi (U K cresce con K) quindi il reticolo tende a contrarsi. Tuttavia, qualitativamente, si può ritenere che, se lo pseudopotenziale è debole , la soluzione debba essere di tipo perturbativo (elettroni quasi liberi).
  • 21. Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Reticolo unidimensionale con periodicità perfetta ha un minimo di energia per costante reticolare = a. Il “costo” in energia elastica per spostare di  n l’atomo n è pari a Supponendo che la deformazione assuma la forma Popoliamo il reticolo con elettroni non interagenti. Il reticolo modifica l’energia degli elettroni vicino k=  /a. Inoltre la modulazione precedente aggiungerà all’Hamiltoniana un termine , un potenziale di periodo 2  /G e ampiezza di Fourier U. Secondo il modello a elettroni quasi liberi in prossimità, per G lontano da 2  /a, e k in prossimità di G/2
  • 22. Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Qualitativamente se G > 2k F si “apre” un gap di energia al di fuori della sup. di Fermi (nessun effetto). Se G < 2k F si apre un gap di energia al di sotto della sup. di Fermi: gli elettroni al di sotto del gap presentano una energia ridotta, quelli al di sopra aumentata in modo simmetrico. Quindi energeticamente la soluzione migliore è G = 2k F (max effetto riduzione  ). L’energia totale di un sistema a molti elettroni, sottratta l’energia  k 0 , è Benchè vi sia un guadagno di energia di tipo elettronico, la distorsione “costa” in termini di energia elastica
  • 23. Es. unidimensionale: Distorsione di Peierls Sommando i due termini energetici, espandendo in serie di Taylor in  G e imponendo uguale a zero il risultato si ha: con  G u 0 /a=U per piccoli u 0 la variazione è esponenzialmente piccola. Trasformazione martensitica : cambio di unità strutturale che, per evitare una variazione macroscopica di forma del solido (troppo costosa energeticamente), ma in un policristallo cambiano simmetricamente di orientazione i microcristalli Transizioni di Fase Strutturali