Le linee guida del discorso tenuto dalla dottoressa Marcella Marletta al 33° Congresso Nazionale SIMG, quarto congresso della fondazione SIMG sulla ricerca.
Marcella Marletta - The Value of the Medical Device Industry
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
1. 33° Congresso Nazionale SIMG
Quarto congresso della fondazione Simg sulla ricerca
Linee guida del discorso della Dott.ssa Marcella Marletta
Direttore Generale della Direzione Generale
dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico
La ricerca è un asset strategico, su cui puntare e sul quale far crescere le potenzialità del nostro paese. Per
questo deve diventare una delle priorità dell’agenda italiana, anche perché è un modo per dare opportunità
alle giovani generazioni ed evitare che alcuni tra i migliori siano costretti a costruire altrove il proprio percorso
professionale.
E’ necessario ricordare che noi siamo ricchi di ricercatori ben formati ma il problema è che, come sistema,
non riusciamo ad attrarre investimenti in ricerca. I ricercatori vanno all’estero e non ritornano mentre noi
non riusciamo ad attrarre i migliori ricercatori stranieri in Italia.
L’Italia, come ricordato recentemente dal Sig. Ministro, attualmente si colloca al quinto posto in termini di
pubblicazioni scientifiche prodotte ma al dodicesimo per investimenti in ricerca biomedica e all’ottavo per
peso di investimento in ricerca biomedica rispetto al totale destinato a ricerca e sviluppo. La nostra area di
miglioramento è rappresentata dalla difficoltà di trasformare questi studi in brevetti.
E ciò rappresenta un problema. Negli ultimi anni, infatti, la medicina moderna si è affidata e, sempre più, si
dovrà affidare alle nuove frontiere della ricerca e della tecnologia. Una ricerca che sarà impegnata a spostare
continuamente in avanti il fronte delle conoscenze in nostro possesso, esplorare nuove aree e produrre
risultati innovativi che non siano replicabili per sempre ma che preparino il terreno a nuove ricerche.
In tale contesto, bisogna però riconoscere che anche grazie all’impegno dell’industria, qui sono stati compiuti
grandi passi avanti nella ricerca clinica, con un importante incremento del numero di sperimentazioni ed
investimenti segnalati in espansione negli ultimi anni. Non solo ma l’area della ricerca clinica è una delle
poche aree in cui lo svantaggio competitivo può essere colmato, con successo, grazie al valore dei singoli
ricercatori. Tanto è che gli altri Paesi si sono già mossi in questa direzione attivando progetti di ricerca in
grado di attrarre i migliori “cervelli” provenienti dalle diverse realtà mondiali. Questa è la strada che
dobbiamo seguire anche noi.
E’ evidente, quindi, che le opportunità che oggi riusciamo realmente a perseguire sono ampiamente inferiori
alle nostre reali potenzialità. Di conseguenza, sarà necessario impegnarsi con grande determinazione affinché
si creino le basi per costruire una vera e solida cultura della ricerca che migliori, in ultima analisi, la percezione
del valore di questo settore.
Ma per avanzare proposte costruttive sarà necessario definire e tenere sempre presenti quali sono gli
obiettivi da perseguire per una ricerca d’avanguardia.
Nella cultura odierna, incentrata sul benessere, il primo degli obiettivi è porre il paziente/cittadino al centro
dell’attenzione, garantendogli la migliore assistenza e il rispetto dei suoi diritti. I cittadini vanno, inoltre,
costantemente rassicurati sulla qualità dell’assistenza offerta loro. Quanto alle risorse economiche è
necessario prevedere fonti sia pubbliche che private.
In tale scenario, per facilitare la partecipazione attiva delle aziende sarà necessario garantire tempi brevi e
certi nei processi autorizzativi, assicurare un quadro normativo stabile, rivedere alcuni aspetti regolatori,
rispettare la proprietà dei dati. Così come la definizione delle regole del gioco dovrebbe, altresì, vedere la
partecipazione di tutti gli operatori interessati al tema garantendo loro la partecipazione ai tavoli di
discussione organizzati, ottimizzando così il processo decisionale.
2. Le Istituzioni coinvolte ed, in particolare, il Ministero della Salute in tale contesto possono svolgere un ruolo
importante, di supervisione e promozione di iniziative che non solo incentivino gli investimenti da parte
dell’industria ma soddisfino anche le esigenze dei clinici/ricercatori coinvolti nelle sperimentazioni. Solo
questa condivisione di risultati e dati consentirà una ricerca efficiente e una crescita professionale e culturale
significativa.
E’ di fondamentale importanza affermare che la ricerca si pone ed è percepita dalla Istituzione rappresentata
come un cardine per lo sviluppo futuro del nostro Paese.
La ricerca, riaffermo, è fonte di opportunità per il sistema Italia ma tale risultato lo si potrà raggiungere e
rafforzare solo attraverso il perseguimento di tre obiettivi principali:
• cooperare nel processo di miglioramento degli standard qualitativi;
• affinare la regolamentazione del settore;
• garantire al sistema strumenti di supporto, anche in termini di defiscalizzazione, analoghi a quanto
avviene in altri paesi.
Lasciando gli aspetto più generali ed entrando maggiormente nel merito delle mie competenze, debbo dire
che il settore dei dispositivi medici ha un collegamento diretto con il tema della ricerca. Il comparto è
caratterizzato, infatti, da innovazione permanente.
In questo settore, le attività di ricerca e sviluppo tendono a beneficiare degli avanzamenti compiuti sia dalla
ricerca medica che in molti altri settori industriali.
La ricerca si concentra, in particolare, sull’ingegnerizzazione di prodotto trasformando così le ricadute
tecnologiche provenienti dai vari settori in prodotti industriali sempre più specializzati, ove spesso le
integrazioni fra apparecchiatura, materiali d’uso e servizi è talmente forte da dare origine a un sistema dal
cui funzionamento ottimizzato deriva una parte importante della qualità di una prestazione sanitaria.
Insomma, l’impatto che l’innovazione tecnologica ha in questo settore in termini di maggiore efficacia
terapeutica, di migliore qualità di vita, e di risparmi nei costi è in certi casi sorprendente.
A questo proposito, si vuol richiamare l’attenzione sul fatto che tra i settori industriali, l’industria dei
dispositivi medici è quella che ha il più elevato rapporto tra investimenti in Ricerca e Sviluppo e fatturato.
Pensate a livello internazionale viene depositato, in media, un brevetto ogni 50 minuti.
I dispositivi medici, quindi, hanno avuto e avranno ancora di più nel prossimo futuro un importante impatto
sul mantenimento dello stato di salute dei cittadini, permettendo un aumento dell’efficienza, grazie a migliori
diagnosi e a cure più mirate e tempestive e un miglioramento complessivo del sistema sanità, con una sua
maggiore efficacia sotto forma di un più vantaggioso servizio ai pazienti.
E per facilitare tali progressi il ministero ha avviato un progetto di attuazione di una procedura veloce per le
valutazioni delle sperimentazioni cliniche dei farmaci e dei dispositivi medici che assicura tempi certi e
misurabili, a normativa vigente, a cui possono aderire in maniera volontaria e sottoscritta tutti gli
stakeholders interessati e coinvolti nel processo (AIFA, ISS, MdS – Direz. dispositivi medici, Comitato Etico)
L’obiettivo ricercato di questa iniziativa è, proprio quello di cercare di dare una risposta a quanto dicevamo
in apertura: rendere il sistema della ricerca sanitaria nazionale maggiormente attrattivo per tutti i promotori
e per gli sponsor internazionali. Questa azione va proprio nella direzione auspicata dal Sig. Ministro.
Di fronte a noi, in conclusione, abbiamo una buona carta da giocare perché partiamo da punti di forza
significativi legati al valore dei nostri ricercatori, ma solo un’alleanza costruttiva tra istituzioni, centri di
eccellenza ed industria può consentirci di sfruttare con decisione questa opportunità.