Un punto di vista “tendenzioso” da architetto:
un tentativo di navigare tra le faticose interperie della cultura architettonica contemporanea, un racconto e uno sguardo su un passato recente, visti come le origini dei tempi odierni.
53. “chi oggi vuol restituire la parola all’architettura è quindi costretto a ricorrere a materiali
svuotati di senso: è costretto a ridurre al grado zero ogni ideologia, ogni sogno di funzione
sociale, ogni residuo utopico.”
manfredo tafuri, l’architecture dans le boudoir
la sfera e il labirinto, einaudi, 1980
55. “E’ sulla base di tale considerazione che ha preso piede la favola del Post-Modernism,
atto liberatorio compiuto ai danni di un’ulteriore favola, di una “costruzione storica”
consumata ma paradossalmente mantenuta in vita come falso passato, assunta come
matrigna cui dedicare malcelati complessi. Piroettando su un piede solo, gli equilibristi
post moderni tentano di giocare la loro partita con una storia di cui abilmente
nascondono a sé stessi il senso e i confini..”
manfredo tafuri, le ceneri di jefferson
la sfera e il labirinto, einaudi, 1980
57. Non lo vedo come una profezia, ma ciò che quindici anni fa ho scritto in Progetto e utopia è diventato
oggi un’analisi abbastanza normale: le utopie non esistono più, l’architettura dell’impegno, che cercò di
coinvolgerci politicamente e socialmente, è finita, e ciò che si può ancora fare è architettura vuota.
Oggi un architetto è costretto a essere o un grande o una nullità. Questo per me non è veramente il
‘fallimento dell’architettura moderna’; dobbiamo invece guardare a ciò che un architetto poteva fare
quando certe cose non erano possibili, e a ciò che poteva fare quando lo erano.
manfredo tafuri, non c’è critica, solo storia
intervista con r.ingersoll su casabella 619-620, 1995
58. Architecture is an hazardous mixture of omnipotence and impotence.
Ostensibly involved in “shaping” the world, for their thoughts to be
mobilized architects depend on the provocations of others - clients,
individual or institutional. Therefore, incoherence, or more precisely,
randomness, is the underlying structure of all architects’ careers: they are
confronted with an arbitrary sequence of demands, with parameters they
did not estabilish, in countries they hardly know, about issues they are only
dimly aware of, expected to deal with problems that have proved
intractable to brain vastly superior to their own. Architecture is by
definition a chaotic adventure.
rem koolhaas, SMLXL, the monacelli press, 1995
59. La crisi dell’architettura moderna non consegue da ‘stanchezze’ o ‘dilapidazioni’: è
piuttosto la crisi della funzione ideologica dell’architettura.[...] Nessuna ‘salvezza’ è più
rinvenibile al suo interno: né aggirandosi, inquieti, in labirinti di immagini talmente
polivalenti da risultare mute, né chiudendosi nello scontroso silenzio di geometrie
paghe della propria perfezione.
manfredo tafuri, progetto e utopia, laterza, roma-bari, 1969