Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Il web tra contenuti e usi sociali 1. Ipertesto e web
1. CORSO “Ma c'e' solo facebook? il web tra contenuti e usi sociali”
1. L'ipertesto e il web
Prof. Matteo Asti
2. L'ipertesto: il testo policentrico e reticolare
L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
collega informazioni verbali e non verbali.
L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
strategie istituzionali come spesso accade sono
presto abbandonate).
Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria nelle
città o la pagina di un giornale)
Reticolarità intertestuale (le mostre che prevedono
oggetti diversi tra loro, le enciclopedie)
Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
ipertesti offline.
3. Una storia in breve: da Turing al web
Anni '30 – Alan Turing nei suoi studi di logica
inventa una macchina astratta in grado di svolgere
qualunque compito per dimostrare l'indecibilità
della logica (digitale); Vanner Bush crea
l'Analizzatore differenziato basato su un modello
analogico.
Anni '40 – John Von Neumann sostiene un modello
di macchina in cui tutto si riduce a operazioni
elementari (trattabilità vs decidibilità)
1945 – Vannevar Bush propone il memex, una
macchina basata su collegamenti organici tra testi
differenti
1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
sistema di archiviazione che consente collegamenti
molteplici tra ipertesti
Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
4. La lettura dell'ipertesto
La lettura non è lineare. E’ un’esplorazione, simile
a quella che si compie guardando la prima pagina di
un giornale, ma ancor meno strutturata.
5. Leggere e Scrivere
VANTAGGI
SVANTAGGI
- Il web è lo strumento più flessibile e
- L’80% dei lettori scorre rapidamente
più ampio per il contenimento di testi.
la pagina, senza leggere parola per
parola come farebbe con un libro.
- Struttura ipertestuale
- Mediamente leggere sullo schermo
- Flessibilità grafica
richiede il 25% in più di tempo rispetto
alla lettura sulla carta.
- Costi e diffusione
6. Leggere e Scrivere
Il primo passo è pensare al sito come un luogo da
percorrere insieme al lettore. Proporgli un
itinerario ma fornirgli anche al possibilità di
vagabondare a piacimento.
L’ipertesto è un castello pieno di stanze che non
vanno viste tutte o tutte insieme. Un labirinto in
cui deve essere piacevole passeggiare senza che il
lettore però perda mai il filo.
7. La nascita di internet
1958 - nel corso della guerra fredda gli Usa creano
l'Arpa (Advanced Research Projects Agency) per
trovare una soluzione alle problematiche legate alla
sicurezza e disponibilità di una rete di
telecomunicazioni.
1968 - Joseph Lickider (ex direttore dell'Arpa) e
Robert Taylor (direttore Ipto - Information
Processing Techniques Office dell'Arpa) scrivono
un articolo in cui ipotizzano un nuovo modello di
informatica basato su un dispositivo in grado di
permettere interazione oltre che trasferire
informazioni. E' un modello user centered in cui
l'enfasi è sulla persona e non sulla macchina, per
poter gestore sia le informazioni (informatici) e I
loro processi d'uso (umanisti).
8. La nascita di internet
29 ottobre 1969 - Robert Taylor grazie ad un
finanziamento del 1966 dell'Arpa mette in
collegamento I primi due nodi a cui presto si
uniscono altri centri. Si tratta di centri di ricerca
universitari e l'obiettivo è poter scambiare
informazioni in breve tempo senza doversi spostare
fisicamente o dover cambiare terminale. Il sistema
è quello “a pacchetto” secondo la logica del packet-
swiching.
La rete si estende rapidamente negli Usa: I nodi
diventano 15 nel '71 e oltre 50 nel '72. E'
comunque un prototipo e non assomiglia a Internet
che nascerà alcuni anni dopo. La rete è stata
concepita per la commutazione di pacchetto ma
adotta la più semplice commutazione di circuito.
Inoltre, il protocollo centrale di Internet, il
TCP/IP non è ancora stato inventato.
9. La nascita di internet
29 ottobre 1969 - A differenza del sistema
tradizionale (telefonata) una rete a commutazione
di pacchetto è caratterizzata, anziché da centrali di
commutazione, da calcolatori collegati fra loro da
linee del tipo "punto-a-punto".
In fase di trasmissione i dati numerici sono divisi in
tanti pacchetti (es. msg da 100mila diviso in dieci
pacchetti da diecimila bit ciascuno).
I pacchetti saranno poi inviati al calcolatore più
vicino e da questo al secondo, e così via. Per
migliorare l'efficienza globale della rete, i pacchetti
potranno seguire percorsi diversi.
Lo scopo principale è la piena utilizzazione delle
risorse trasmissive. Il modello è quello del cervello
umano dove i neuroni e i loro collegamenti sono
molteplici e sovrabbondanti.
10. La nascita di internet
1973 - Vinton Cerf e Bob Kahn sviluppano un
nuovo protocollo per la comunicazione di base tra
gli host: il TCP/IP (Transmission Control
Protocol/Internet Protocol).
TCP/IP implementava in modo semplice ed
efficiente le idee di trasmissione a pacchetti in una
rete decentrata, ma soprattutto permetteva
facilmente di integrare in un unico ambiente
comunicativo reti e mezzi di comunicazione diversi.
TCP/IP è un modello a quattro strati (fisico, rete
(IP), trasporto (TCP) ed applicativo) ognuno dei
quali traduce la parte di interfaccia di rete sino a
quella di interfaccia con l'utente.
L'originario sistema telematico progettato da
Taylor si va trasformando in una inter-rete.
11. La nascita di internet
1982 - Arpanet viene suddivisa in due parti: la
prima parte, chiamata Milnet, viene dedicata alle
applicazioni militari; la seconda denominata
Internet (con la "I" maiuscolo per distinguerla dalla
sua tecnologia, che porterà lo stesso nome con la
"i" minuscola) viene lasciata agli accademici e alle
altre applicazioni civili.
12. La nascita del web
6 agosto 1991 - l'informatico inglese Tim Berners-
Lee pubblica il primo sito web. L'idea del World
Wide Web era nata due anni prima, nel 1989,
presso il Cern di Ginevra. Alla base c'era il progetto
di elaborare un software per la condivisione di
documentazione scientifica in formato elettronico
indipendentemente dalla piattaforma informatica
utilizzata, con il fine di migliorare la
comunicazione, e quindi la cooperarazione, tra i
ricercatori dell'istituto.
A lato della creazione del software, iniziò anche la
definizione di standard e protocolli per scambiare
documenti su reti di calcolatori: il linguaggio Html
(HyperText Markup Language) e il protocollo di
rete Http (HyperText Transfer Protocol).
13. La nascita del web
Questi standard e protocolli supportavano
inizialmente la sola gestione di pagine Html
statiche, vale a dire file ipertestuali -preparati
precedentemente- visualizzabili e, soprattutto,
navigabili utilizzando opportune applicazioni
(browser web).
30 aprile 1993 - il Cern decide di mettere il www a
disposizione del pubblico rinunciando ad ogni
diritto d'autore. La semplicità della tecnologia
decretò un immediato successo: in pochi anni
divenne la modalità più diffusa al mondo per inviare
e ricevere dati su Internet.
14. La nascita del web
HTML: non è un linguaggio di programmazione
ma un linguaggio di markup che descrive le
modalità di impaginazione, formattazione o
visualizzazione grafica (layout) del contenuto,
testuale e non, di una pagina web attraverso tag di
formattazione.
Un web browser scarica da uno o più web server il
contenuto Html ed eventuali documenti collegati e
li elabora, ossia ne interpreta il codice, al fine di
generare la visualizzazione della pagina desiderata
sullo schermo del computer.
HTTP: è un protocollo di trasferimento
dell'ipertesto. Funziona su un meccanismo
richiesta/risposta (client/server): il client esegue
una richiesta e il server restituisce la risposta.
Nell'uso comune il client corrisponde al browser ed
il server al sito web.
15. Come eravamo: l'archivio del web
Il web si presenta ai suoi navigatori negli anni '90 in
modo molto differente da oggi sia in termini di
grafica che si usabilità.
Nel sito web.archive.org si ha la possibilità di
vedere come erano i vecchi siti a partire dal 1996
fino ai giorni nostri.
18. Il web 1.0
Il web 1.0 è internet sino al 2004-5 e sino a
quando la partecipazione degli utenti resta una delle
possibilità di interazione ma non di produzione,
rielaborazione e ricerca dei materiali.
Le sua caratteristiche sono:
- Pagine statiche
- Uso dei framesets.
- Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei
motori
- Guestbooks e forum
- GIF buttons
19. Dal controllo alla libertà
Controllo e centralità del produttore
Media tradizionali
Il web
Il social web
Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
20. Il web 2.0: definizioni
"Web 2.0" refers to web development and web
design that facilitates interactive information
sharing, interoperability, user-centered design and
collaboration on the World Wide Web.
A Web 2.0 site allows its users to interact with
other users or to change website content, in
contrast to non-interactive websites where users
are limited to the passive viewing of information
that is provided to them.
en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
21. Il web 2.0: definizioni
“Come molti concetti importanti, il web 2.0
non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro
gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come
un insieme di principi e di procedure che collegano
un autentico sistema solare di siti che dimostrano
questi principi, o parte di essi, a una distanza
variabile da tale centro”
Tim O’Reilly (2005)
24. Il termine web 2.0
Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
La O’Reilly Media è una media company
americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
all’informatica (per ulteriori precisazioni si
veda il sito http://www.oreilly.com).
Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
web, non troviamo dei significativi cambiamenti
tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
ruolo dei consumatori del web.
25. Il termine web 2.0
Dal 2004 questa definizione ottiene un sempre
maggiore successo anche perchè nasconde un nuovo
concetto per il web che diventa una piattaforma per
dei software che si basano non più sui singoli
computer ma sul web e in cui è l'attività degli
utenti a generare contenuti e valore.
26. La partecipazione collettiva
Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
forma base attraverso cui essa si concretizza, è
l’hyperlinking, la continua e reciproca
integrazione di informazione da parte degli utenti
attraverso il web.
Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
struttura del web dagli altri utenti che ne
scoprono il contenuto e creano link.
27. La partecipazione collettiva
Come esemplificazione di questo principio,
O’Reilly cita Yahoo! che nasce come una
directory di link, cioè dall’aggregazione del
lavoro svolto da migliaia e poi milioni di utenti del
Web.
Fondata nel 1995 da Jerry Yang e David Filo,
fornisce una grande quantità di prodotti e di servizi:
portale web, motore di ricerca, directory,
servizio mail, news, posting.
Nonostante Yahoo! abbia implementato e arricchito
i servizi offerti e di conseguenza il proprio
business, creando contenuti di vario tipo,
tuttavia permane centrale, se si stima il suo
valore, la componente del lavoro collettivo svolto
dagli utenti.
28. La partecipazione collettiva
Un altro esempio è ebay. Fondata il 6 settembre
1995 da Pierre Omidyar, ebay è un sito di aste on-
line come è possibile visionare dal documento di
accordo utenti presente nella mappa del sito.
eBay è una piattaforma (marketplace) che offre ai
propri utenti la possibilità di vendere e comprare
oggetti sia nuovi che usati, in qualsiasi momento, da
qualunque postazione Internet e con diverse
modalità, incluse le vendite a prezzo fisso e a
prezzo dinamico, comunemente definite come
"aste online".
ebay cresce in modo organico rispondendo
all’attività svolta dagli utenti. Il ruolo della
società che lo gestisce è quello di mettere a
disposizione un contesto in cui l’attività degli utenti
possa aver luogo.
29. La partecipazione collettiva
Anche Amazon, rispetto ad altri store online,
fonda la propria filosofia aziendale sull’invito alla
partecipazione da parte degli utenti e usa l’attività
svolta da quest’ultimi per produrre risultati di
ricerca migliori.
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30. La partecipazione collettiva
Wikipedia è una enciclopedia multilingue
collaborativa, online e gratuita, nata con il progetto
omonimo intrapreso da Wikimedia Foundation,
che è una organizzazione non a scopo di lucro
statunitense. Etimologicamente Wikipedia significa
cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce),
con l'aggiunta del suffisso di origine greca -pedia
(cultura).
Wikipedia prese il via nel 2000 come progetto
complementare di Nupedia, un progetto per la
creazione di una enciclopedia libera online le cui
voci erano scritte da esperti attraverso un processo
formale di revisione. Wikipedia partì nel 2001.
31. La partecipazione collettiva
Su Internet esistono o sono esistiti molti altri
progetti di enciclopedie. Alcuni si basano sulle
consuete politiche editoriali di proprietà
intellettuale sulle voci. Siti web più informali
servono come guide generali le cui voci sono scritte
e controllate da persone comuni. Progetti come
Wikipedia prevedono voci sviluppate da numerosi
autori e in cui non esiste alcun processo formale di
revisione e con un contenuto rilasciato sotto la
licenza GNU Free Documentation License.
Wikipedia possiede un insieme di linee guida volte
ad identificare quali tipi di informazioni siano adatte
ad esservi inserite. Ad esse si fa spesso riferimento
nelle dispute per decidere se un particolare
contenuto debba essere aggiunto, rivisto, trasferito
ad un progetto affine oppure rimosso.
32. La folksonomy
Un altro concetto fondante del web 2.o lo troviamo
realizzato in siti molto famosi come del.icio.us e
Flickr.
Siti pionieri di un concetto che alcuni definiscono
come folksonomy (in contrasto con la tassonomia).
La differenza rispetto al passato è la diversa
generazione dei metadati atti a descrivere i dati.
33. I metadata
Il meta-dato è l'informazione che serve a descrivere
altri dati. La funzione principale di un sistema di
metadati è quella di consentire il raggiungimento
dei seguenti obiettivi:
•Ricerca
•Localizzazione
•Selezione
•Interoperabilità semantica tra diversi settori
•Gestione risorse con banche dati e cataloghi
•Disponibilità del documento
34. La folksonomy
Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)
Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
una cosiddetta etnoclassificazione.
La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
è priva di una struttura di partenza e di relazioni
predefinite tra gli elementi.
Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
azione riflettendo I propri modelli concettuali.
35. La folksonomy
La folksonomy è uno stile di categorizzazione
collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
associazione multipla e in sovrapposizione, la
stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
e Apache, tiene in grande considerazione i
metodi di peer-production promossi dalla cultura
open source.
36. La folksonomy
ESEMPI DI FOLKSONOMY
Siti di Social bookmarking
Siti di condivisione video
YouTube
Siti di condivisione immagini
Siti di condivisione audio
Siti di condivisione di materiali didattici
Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
Progetto di performing media per l'etichettatura
sociale
Motori di ricerca
37. Il “futuro”
Come accade spesso per i concetti elaborati in
Rete, benché non sia ancora presente una
teorizzazione omogenea del Web 2.0, è già
comparsa una nuova etichetta, Web 3.0, proposta
in parte da chi non si è mai riconosciuto nella
definizione di Web 2.0 e da chi vede il Web ormai
giunto ad una ulteriore fase di evoluzione.
38. Il web semantico
The Semantic Web is an evolving development of
the World Wide Web in which the semantics of
information and services on the web is defined,
making it possible for the web to understand and
satisfy the requests of people and machines to use
the web content.
It derives from World Wide Web Consortium
director Sir Tim Berners-Lee's vision of the Web as
a universal medium for data, information, and
knowledge exchange.
39. Il web semantico
Il Web semantico rappresenta la componente
che maggiormente identifica il Web 3.0, inteso
come estensione del World Wide Web, i cui
contenuti possono essere espressi in una forma
che può essere capita, interpretata e usata
attraverso agenti di software, che permettono di
trovare, scambiare e integrare le informazioni
più facilmente.