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Appunti di termoregolazione e contabilizzazione

             1 CREATEVI UNA RENDITA… COL RISPARMIO ENERGETICO…
                            migliorando anche l’AMBIENTE

                   Si può risparmiare sul RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO
                 (interventi obbligatori entro il 2015 in LAZIO – grande opportunità):

               30 – 40% - VALVOLE TERMOSTATICHE E CONTABILIZZAZIONE

                               Ulteriore risparmio installando una nuova
                                CALDAIA A CONDENSAZIONE!

                    40 – 50% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A METANO
              55 – 65% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A NAFTA/OLIO COMB.
                    60 – 70% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A GASOLIO

(risparmi realmente conseguibili con interventi progettati ed eseguiti a regola d’arte)




                                                                                          1
L’efficienza energetica rappresenta il modo economicamente più vantaggioso per ridurre le
emissioni, incrementare la sicurezza energetica, la competitività e l’occupazione.

Per ogni € di incentivo:

  • Efficienza energetica: 4,5 kg di petrolio risparmiati
  • Rinnovabili termiche :      4,0 kg di petrolio risparmiati
  • Fotovoltaico:          0,5 kg di petrolio risparmiati




                                                                                        2
2 TABELLA RISPARMI CONSEGUITI DAL SOTTOSCRITTO
                                Caldaia Caldaia                Nmc
                 Combustibile                                             Anno
   Condominio                 UI prima dopo     L prima       ultima
                    prima                                             installazione
                                  kW     kW                   lettura
   cond. Milano     Nafta     18 330,0   180     30.856       123584      2007
  cond. Cavour           Gasolio   10 170,0    115   15.660    44540      2007
  cond. Oberdan          Gasolio   12 217,4    115   17.500    65291      2008
  cond. San Giovanni
  Battista                Nafta    40 336,6    180   44.059    90711      2009
  cond. Maria Cristina    Nafta    33 417,9    270   49.437   116182      2009
  cond. Ambra2           Gasolio   24 306,8    210   39.127    50529      2010
  cond. San Paolo        Gasolio   20 274,0    115   18.850    15006      2011
  cond. Aglietta         Gasolio   11 342,3    135   19.300    16413      2011
  cond. Piemonte         Gasolio    55 713,5   375   82.929    62633      2011
  Costo nafta                € 1,55
  Costo gasolio              € 1,55
  Costo metano               € 0,91
                                                                                      3
Valvole termostatiche e contabilizzazione
NOTE                  cond. Cavour                 preesistenti
                      Solo sostituzione generatore di calore (riscaldamento a pannelli a
cond. Oberdan         soffitto)
                      Anche installazione 15 pannelli solari per produzione acqua calda
cond. Ambra2          sanitaria
Tutti gli interventi sono stati eseguiti a Biella (2.589 gradi giorno, temperatura di
progetto -9 °C)




                                                                                               4
Nmc     Nmc
                                                  Spesa       Spesa
Condominio               Note    metano metano                            Risparmio In %
                                                  prima       dopo
                                 previsti media
                                                          €           €          €
cond. Milano                     28.890 24.717    47.826,80 22.552,31 25.274,49 53%

                                                          €           €          €
cond. Cavour                     12.323   8.908   24.241,68 8.127,91 16.113,77 66%

                                                          €           €          €
cond. Oberdan                    15.286 16.323    27.090,00 14.893,34 12.196,66 45%

cond. San Giovanni                                        €           €          €
Battista                         33.260 30.237    68.291,45 27.589,10 40.702,35 60%

                                                          €           €          €
cond. Maria Cristina   15/10/2009 40.659 38.727   76.627,35 35.335,93 41.291,42 54%


                                                                                           5
€        €         €
cond. Ambra2      10/11/2010 29.776 25.265   60.568,60 23.052,05 37.516,54 62%

                                                    €        €         €
cond. San Paolo   01/03/2011 15.597 15.006   29.179,80 13.691,90 15.487,90 53%

                                                    €        €         €
cond. Aglietta    17/10/2011 16.500 16.413   29.876,40 14.975,69 14.900,71 50%

                                                    €        €         €
cond. Piemonte    03/12/2011 58.091 62.633 128.374,09 57.148,14 71.225,95 55%




                                                                                 6
3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER IL LAZIO
  1) il passaggio a termoregolazione e contabilizzazione è imposto, per Roma e Frosinone entro il
     31/12/2015, per il resto del Lazio entro il 31/12/2014... rif. 2)

  2) gli impianti centralizzati a combustibile non gassoso devono passare a metano o GPL, art. 5
     c. 2b, citata DCR 66/2009, possibile detrazione fiscale del 55% in 10 anni, per interventi entro il
     30/06/2013

  3) per termoregolazione e contabilizzazione serve progetto di tecnico abilitato, trattasi di
    INNOVAZIONE, secondo codice civile, soggetta a progettazione… rif. 1)

  4) prevista la sola "maggioranza degli intervenuti all'assemblea" (teste, non millesimi), in deroga
     a 1120 e 1136 codice civile
  5) statisticamente risparmi tra il 25 ed il 38%, quindi, visto che vige obbligo, tanto vale attuarlo il
     prima possibile; si può usufruire della detrazione fiscale del 50%

  6)   per contabilizzare bisogna seguire la norma UNI 10200, rif. 3
         • in base a ciò, si deve applicare art. 26 c. 5 L. 10/1991, cioè "...riparto degli oneri di

            riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato..."



                                                                                                        7
•  questa è una legge, quindi INDEROGABILE, non si può decidere in assemblea, neanche
         all'unanimità, di praticare criteri diversi da quelli che portano a risultati basati su un
         consumo effettivo
      • per es. è atto nullo il decidere di applicare un 30% a millesimi e restante 70% dei costi in

         base ai numeri dei ripartitori
bisogna applicare norma UNI 10200, QUINDI: diagnosi energetica, ecc.




                                                                                                   8
4 L’USO DELLE VALVOLE TERMOSTATICHE
Panoramica sull’uso delle valvole termostatiche ad uso di progettisti ed installatori in modo che
possano evitare quegli errori che in passato hanno causato frequenti insuccessi.

Che cos’è una valvola termostatica?
E’ un regolatore di temperatura ambiente che agisce sulla portata dell’acqua nel radiatore




                                                                                                9
10
Se le portate sono molto elevate, anche se la portata nel radiatore di destra si riduce a poco più della
metà, lo sbilanciamento ha effetti modesti – NOTARE PERÒ LE TEMPERATURE DI RITORNO,
PRATICAMENTE UGUALI A QUELLE DI MANDATA

REGOLAZIONE A PORTATA VARIABILE




                                                                                                      11
Effetto sulle portate
L’introduzione delle valvole termostatiche provoca il crollo della portata nell’impianto
DA 150…200 l/h per radiatore                    A 100…150 l/h per appartamento


                                                                                           12
PREREGOLAZIONE
La preregolazione della valvola termostatica (limitazione della corsa di apertura dell’otturatore
indipendentemente dalla temperatura ambiente) va impostata in conformità al punto di lavoro di
progetto della valvola




                                                                                               13
Per realizzare impianti di termoregolazione e contabilizzazione funzionanti correttamente e gestirli
con soddisfazione dell’utente occorrono:
                                                                                                  14
Un gioco di squadra fra progettista, installatore, manutentore, gestore ed amministratore: tutti
devono dare le medesime informazioni all’utente
Operatori esperti che facciano correttamente il LORO mestiere interfacciandosi con gli altri operatori
… altrimenti si rischia di trasformare una delle poche opportunità di business sano nell’ennesima
fregatura per l’utente

Uso valvole termostatiche
Una volta impostate alla temperatura di benessere si consiglia di non toccarle più. I valori di
temperatura sono qui riportati, si impostano mettendo il numero riferito alla temperatura desiderata in
corrispondenza della tacca:




                                                                                                     15
Per es. ponendo la tacca di riferimento sul 3 si manterrà la temperatura del locale intorno a 20 °C, sul
4 circa 245 °C per valvole FAR 1824, ecc.
Nei locali non riscaldati posizionare la tacca su “antigelo” (simbolo del fiocco di neve);
indicativamente impostare 16 °C per le camere da letto, 23 °C per i bagni, 20 °C per soggiorno,
cucina, … - comunque in base alla temperatura richiesta per il proprio benessere personale.

Vantaggi della testina termostatica


                                                                                                      16
•   Permette di mantenere la temperatura impostata ed evita quindi che il singolo ambiente
    raggiunga temperature superiori a quella impostata (nel qual caso si spreca calore);
•   se entra il sole dalle finestre (soprattutto in autunno e primavera) semplicemente, una volta
    raggiunta la temperatura impostata la valvola termostatica chiude l’erogazione del radiatore e
    perciò si ha un riscaldamento gratuito (il sole può fornire fino al 50% dell’energia termica di
    cui ha bisogno un edificio NON ISOLATO, in Lazio, nel periodo del riscaldamento!);
•   fa in modo che arrivi il calore anche a radiatori dove attualmente arriva poca acqua, perché
    sfavoriti ed in posizione periferica (aiutano a ribilanciare un impianto termico sbilanciato),
    visto che man mano che arriva calore ai radiatori favoriti, verrà chiusa gradualmente la valvola,
    convogliando l’acqua verso quelli sfavoriti (finché c’è richiesta di calore, l’acqua da qualche
    parte dovrà pure andare…);
•   permette di diversificare la temperatura dei singoli ambienti, mantenendo per es. 23 °C in
    bagno, 16 °C nelle camere, 20 °C negli altri ambienti;
•   può essere messa in funzione antigelo per gli ambienti che non si intende riscaldare;
•   traduce le minori dispersioni grazie ad eventuali interventi di coibentazione già effettuati
    (serramenti nuovi, isolamento sottotetto, cappotto) in reali risparmi (altrimenti ho solo
    innalzamento temperatura ambiente ma bolletta identica)
•   abbassa la velocità dell’acqua nei radiatori, la temperatura dell’acqua che torna in caldaia è
    più bassa e quindi la caldaia A CONDENSAZIONE ha il massimo rendimento (condensa
    molto bene i fumi, recuperando calore che altrimenti andrebbe perso attraverso il camino).



                                                                                                   17
5 LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE
Non è solo un sistema tecnico DI MISURA da installare: immediatamente dopo nasce l’esigenza di
una gestione corretta.
Deve quindi essere gestito in maniera immediatamente comprensibile, documentata ed inattaccabile
(“solida”) se non si vuole che si trasformi in una fonte inesauribile di contenzioso.
Sistemi di contabilizzazione indiretta: i ripartitori, come funzionano e come si installano
correttamente.




                                                                                              18
Sensore radiatore



     Sensore ambiente




                        19
20
21
Per fare in modo che l’unità di misura abbia un giusto valore, bisogna installare il ripartitore al 60%
di altezza del radiatore, partendo dal basso. In questo modo la misura è precisa, anche se cambia la
temperatura di mandata e ritorno, o media del radiatore. In altre posizioni errore di misura può
diventare grosso.

                                                                                                     22
6 SITUAZIONE ATTUALE                   DEI     CONDOMÌNI          CON     IMPIANTO         TERMICO
CENTRALIZZATO

Si suddivide la spesa secondo la tabella d’uso per riscaldamento; tabella fatta chi sa quando, da chi
(competente?), con che criterio (volume riscaldato? Potenza radiatori? In genere non c’è traccia del
criterio adottato, per cui si prendono le tabelle per buone, come le tavole dei 10 comandamenti…)

TRUFFA DEL RENDIMENTO DELLA CALDAIA
Vediamo sui volantini caldaie murali tradizionali con rendimenti intorno al 92% - 93% alla potenza
massima, 96 – 98% se a condensazione.. ebbene, la definizione di rendimento è stata data senza
considerare di recuperare dal vapore dei fumi il CALORE LATENTE DI EVAPORAZIONE, si
scopre che CON LA DEFINIZIONE DATA, se riesco a spremere tutto ma proprio tutto il calore,
compreso quello di evaporazione, posso raggiungere un rendimento del 115%

Allora attenzione, io pago 115 all’ente del gas, e mi dà 92% la caldaia, il rendimento effettivo è
(92/115)% cioè 80%!

Primi passi: acquisizione planimetria per successivo sopralluogo presso alcune abitazioni a
campione, possibilmente localizzate in modo da coprire sufficientemente bene un piano intero, e per
verificare simmetrie/ripetitività della struttura. In mancanza di planimetrie fornite da proprietari o
amministratori si può fare accesso ad atti pubblici, per es. presso ufficio edilizia privata del comune,

                                                                                                      23
per acquisire le planimetrie della pratica consegnate al tempo della richiesta di concessione edilizia /
permesso di costruire.




                                                                                                      24
Durante il rilievo misurare le altezze di alcuni locali, delle solette intermedie e verso sottotetto,
prendere qualche misura di riferimento, per verificare che sul disegno combaci (per evitare errori di
scala), misurare cassonetti, spessore murature e varietà, spessore nicchie sottofinestra e relativa
altezza, dimensioni totali infissi e dei vetri, tipologia del serramento (ferro, legno, PVC, alluminio
con o senza taglio termico) e spessore, tipologia dei vetri (singoli, doppi, tripli, basso-emissivi),
rilievo dei radiatori (serve sia per verificare sommariamente la potenza impiantistica che per
                                                                                                    25
dimensionare correttamente generatore di calore, ma anche per calcolare la temperatura di
mandata in seguito ad intervento di sostituzione generatore di calore ed installazione valvole
termostatiche e ripartitori)…




                                                                                            26
27
Rilievo sul generatore di calore: marca e modello (per risalire possibilmente alle caratteristiche
tecniche), recuperare i dati di targa che devono essere indicati sul generatore (facendo il rapporto tra
la potenza nominale Pn ceduta all’impianto e la potenza al focolare in ingresso abbiamo l’indicazione
del rendimento alla potenza 100%, ciò ci permette già di inserire il generatore in alcune categorie
predefinite, in mancanza di dati più precisi – ricordando poi che Pn + Pd al mantello + Pf ai fumi =
Pf), combustibile utilizzato, se a vaso aperto o chiuso (in caso di sostituzione è pressoché
obbligatorio passare a vaso chiuso, per evitare ossigenazione aggiuntiva tipica degli impianti a vaso
aperto, al fine di far durare maggiormente impianto e caldaia); tipo di regolazione esistente (in genere
climatica, cioè a seconda della temperatura esterna varia la temperatura di mandata dell’acqua calda
all’impianto, per es. con -9 °C esterni la mandata è a 75 °C, mentre a 10 °C, è 50 °C).




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29
Rilievo delle caratteristiche delle pompe presenti sull’impianto (circolazione, anticondensa,
eventuale pompa per bollitore per produzione acqua calda sanitaria), verifica della velocità
impostata, delle caratteristiche prevalenza/portata, della relativa potenza elettrica, delle ore di
accensione – tutti dati importanti per svolgere correttamente diagnosi energetica e verificare i
consumi calcolati con i consumi reali storici.




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Rilievo di eventuale bollitore, pompa di ricircolo per parte acqua calda sanitaria
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32
Verifica del sistema di distribuzione (generalmente tubazioni orizzontali più o meno isolate in
cantina, con montanti verticali nei paramenti esterni e distribuzione a 1 o 2 radiatori per piano) per
determinare rendimento di distribuzione ed eventuali interventi necessari (per ribilanciare impianto,
ripristinare isolamento ammalorato, prevedere eventuali regolatori di pressione differenziale da
installare al piede del ritorno delle colonne montanti…).

in base al rilievo cominciamo ad inserire quanto rilevato, cominciando naturalmente dalla località per
determinare le condizioni atmosferiche, dalla categoria di destinazione d’uso (ha alcune implicazioni
sui calcoli successivi)




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Note legali per affrontare ricorrenti problemi operativi.
La contabilizzazione diventa un obbligo (disposizione cogente) richiesta da leggi regionali o
nazionali che a loro volta richiamano la Legge 9/01/1991 n° 10 Art. 26 Comma 5
Per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del
calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente
registrato, l'assemblea di condominio decide a maggioranza, in deroga agli articoli 1120 e 1136 del
codice civile proporzionalità tra utilizzo e spesa …ma gli dà valore imperativo (non derogabile).

Anche i criteri di ripartizione primitivi, contenuti sia nei regolamenti avente origine assembleare
sia nei regolamenti contrattuali (per quanto finora condivisi e accettati) devono essere variati per
tenere conto della avvenuta adozione dei nuovi sistemi. (La legge prevale anche sui regolamenti
contrattuali)
Si richiede esplicitamente che i nuovi criteri tengano conto del “consumo effettivamente
registrato”.
Il legislatore (fortunatamente) non ha indicato come calcolare il consumo effettivamente registrato.
Per questi aspetti è opportuno fare ricorso alle migliori tecnologie disponibili (concetto di BAT,
migliore tecnologia disponibile, e di “stato dell’arte”), con ciò richiamando quindi le norme di
settore, in questo caso la UNI 10200
Ci vuole il progetto…
Legge 10/91 Art. 26 Comma 3


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Gli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d'uso, e gli impianti non di processo ad
essi associati devono essere progettati e messi in opera in modo tale da contenere al massimo, in
relazione al progresso della tecnica, i consumi di energia termica ed elettrica.
Cosa deve contenere il progetto?
Dimensionamento delle apparecchiature
Criteri di ripartizione (UNI 10200)
E se in un condominio i condomini rifiutano di adeguare il regolamento ai nuovi criteri previsti
dalla legge?
Qualunque condomino (anche inizialmente consenziente) può in qualunque momento rifiutarsi
di riconoscersi nei criteri primitivi NON modificati, difformi da quanto previsto dalla legge
ricorrere al giudice per fare applicare la legge




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Diagnosi energetica
– Campanello di allarme: consumo elevato
– Analisi del sistema: perché consuma tanto
– Diagnosi energetica - scelta degli interventi - valvole termostatiche, coibentazione edificio,
condensazione … con analisi costi/benefici …
– Esecuzione degli interventi
– Verifica del raggiungimento dei risultati previsti - firma energetica




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37
38
STATO INIZIALE:
  • rete sbilanciata, sottotetto non isolato
  • lamentele per bassa temperatura all’ultimo piano
  • finestre aperte al piano intermedio

Chi regola la temperatura nel Vs. condominio, se avete impianto centralizzato?




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7 SITUAZIONE DOPO (CIOÈ A LAVORI DI TERMOREGOLAZIONE E
CONTABILIZZAZIONE EFFETTUATI)




Calcolo per Nord Italia – a Roma 1.414 °Cgg, costo metano €/m3 0,91   7,2 €/m2 anno
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41
42
NO PRIMO COIBENTARE, MA PRIMO: REGOLARE!

Vale ance per la sostituzione serramenti… se sostituisco finestre ma non installo valvole
termostatiche, diminuiscono dispersioni e mi aumenta temperatura stanza di 2 – 3 °C, ma non
ottengo risparmio su bolletta…




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ISOLAMENTO SOTTOTETTO E VALVOLE TERMOSTATICHE
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LA REGOLAZIONE PER SINGOLO AMBIENTE PERMETTE CHE L’INTERVENTO DI
RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI SI TRASFORMI IN UNA RIDUZIONE DEI CONSUMI
L’OBBIETTIVO NON È RIDURRE LE DISPERSIONI MA IL CONSUMO DI ENERGIA
PRIMARIA
Senza controllo, la potenza…

SECONDO: CONTABILIZZARE!




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46
PER CONVINCERE AD UTILIZZARE LE VALVOLE TERMOSTATICHE CI VUOLE LA
CONTABILIZZAZIONE




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Qui è difficile intervenire
                              48
Qui si è già in condizioni di termoregolazione (crono/termostato di zona), contabilizzazione del
riscaldamento (contatore del gas metano), contabilizzazione dell’acqua calda sanitaria (contatore
volumetrico – m3 di acqua calda)
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Qui si è già in condizioni di termoregolazione (crono/termostato di zona che agisce su valvola a tre
vie sul collettore), contabilizzazione del riscaldamento (conta calorie sul collettore)
                                                                                                  50
ATTENZIONE!
Valvole termostatiche, contabilizzazione individuale, caldaie a condensazione sono soluzioni efficaci
per conseguire risparmi energetici ed economici importanti ma devono essere correttamente
progettati, realizzati e gestiti…
  • operatori esperti che facciano squadra fra di loro

Gli impianti si comportano e vanno utilizzati in modo diverso, la contabilizzazione responsabilizza
l’utente…
   • l’utente deve essere correttamente informato

Radiatori
Se l’impianto funziona bene, la parte alta dei radiatori sarà calda, la parte inferiore sarà a
temperatura più bassa: questo non è segnale di malfunzionamento, ma che il radiatore sta facendo
il suo dovere (eroga calore, entra acqua ad alta temperatura, grazie alla valvola termostatica l’acqua
scorre lentamente, il radiatore eroga questo calore verso l’ambiente, l’acqua torna in caldaia fredda e
si ottiene il massimo rendimento). Quindi non fare riferimento alla temperatura del radiatore per poi
dire “FA FREDDO”, ma misurare la temperatura al centro della stanza ad 1 metro di altezza, se ci
sono più di 20 °C l’impianto sta funzionando a dovere.

Cronotermostato di zona


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In teoria dovrebbe essere lasciato sui 30 °C, perché NON DEVE INTERVENIRE; infatti tutti i
radiatori si autoregolano grazie alla valvola termostatica; se il cronotermostato viene usato per
controllare la temperatura, va a finire che spegne la caldaia, quando forse invece serve calore in
bagno o in camera; invece se lasciate tarato a 30 °C e sempre acceso, ogni stanza si regola per conto
suo grazie alle singole valvole termostatiche.

Bollette
Meglio non fare riferimento a quanto dicono che si è consumato o che si è pagato in bolletta, fare
riferimento al contatore del gas metano, visto che il distributore di metano viene FORSE a leggere
il contatore una volta all’anno. Leggere consumi a fine mese e comunicare letture.




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La potenza richiesta dall’ambiente è di 470 W. Il radiatore da 1000 W deve avere la temperatura
media pari a 48 °C affinché eroghi proprio 470 W.
In generale, se ne conclude che, in un impianto dotato di valvole termostatiche, quando queste
stanno effettivamente regolando la temperatura ambiente, si può diminuire la temperatura di
ritorno dei corpi scaldanti semplicemente aumentando la temperatura di mandata, cioè
provocando un aumento del ∆T medio nei radiatori. Contemporaneamente si provoca la
riduzione della portata in circolazione perché deve rimanere costante la potenza erogata
dall'impianto.
Non ha senso quindi, in presenza di valvole termostatiche, effettuare l’attenuazione notturna
della temperatura di mandata: si provocherebbe solo l’aumento della temperatura di ritorno e
della portata d’acqua in circolazione, cioè la diminuzione del rendimento del generatore e
l’aumento dei consumi elettrici!




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8 SUDDIVISIONE DEL RISPARMIO (COMBUSTIBILE, MIGLIORI RENDIMENTI,
CALDAIA A CONDENSAZIONE)
Diminuzione consumo perché utenti più attenti (CONTABILIZZAZIONE) + 10%
Statisticamente, nei condomìni

Aumento del rendimento dei generatori + 16%
Il rendimento di produzione stimato di un impianto a gasolio è pari al 93%; la caldaia a
condensazione, messa in condizioni di condensare, raggiunge il 109%.

Minor costo del metano a parità di energia + 40,4%
Un litro di gasolio ha poco più potere calorifico del metro cubo di metano, in prima approssimazione
coincidono.

Però, praticamente, a parità di energia:
1 l gasolio = 1,55 €
1 mc metano = 0,91 €




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Maggior rendimento dell’impianto + 28,5%
La temperatura inferiore di radiatori e tubazioni (impianto sempre funzionante) migliora i
rendimenti:

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rendimento di emissione + 3%
rendimento di distribuzione + 1,9%

L’uso della valvola termostatica aumenta di brutto il rendimento di regolazione, + 24,2%

Combinando i vari fattori, COMPLESSIVAMENTE ottengo risparmio del 63,5%, passando da €
29.000 a € 10.600 di spesa (risparmio di € 18.400 annui).

Possibilità detrazione fiscale 55% per interventi complessivi, 50% solo valvole termostatiche e
contabilizzazione, entro 30/06/2013.

       SITUAZIONE PRIMA                  SITUAZIONE DOPO
           INTERVENTO                       INTERVENTO                           MIGLIORIA
     Eta E           91,0%            Eta E            94,0%                          3,0%
     Eta R           73,8%            Eta R            98,0%                         24,2%
     Eta D           93,6%            Eta D            95,5%                          1,9%
     Eta P           92,9%            Eta P          109,1%                          16,2%
     Eta gms         58,4%            Eta gms          94,2%                         35,8%
                                      METANO
     GASOLIO l       18.752           Nmc             10.591
                                      Metano
     Gasolio €/l          € 1,55      €/Nmc            € 0,91
                                                                                             56
PCI
PCI kWh/l         10,09   kWh/Nmc          9,94
FC               60,0%    FC             60,0%
Caldaia       184 kW      Caldaia   101 kW
kWh            189.196    kWh        115.802       39%
SPESA       € 29.065,24   SPESA     € 10.601,59   63,5%




                                                          57
9 FUTURO CRITERIO DI RIPARTIZIONE
Applicazione della norma uni 10200:2005 per la ripartizione dei consumi




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59
Muoiono le vecchie tabelle millesimali del riscaldamento - AMEN


        • Il NUOVO CRITERIO, adottato dal mondo termotecnico, PER PAGARE IN BASE AI
          CONSUMI EFFETTIVI (art. 26 c. 5 L. 10/1991) è la contabilizzazione secondo la
          normativa UNI 10200:2005:


Ci sono due componenti distinte:
  1.   si paga a millesimi DI POTENZA INSTALLATA (potenza totale dei radiatori di ogni
       appartamento):
  A.   Spese per conduzione e manutenzione, per gestione del servizio e di ammortamento

  B.      spesa per ENERGIA ELETTRICA e per COMBUSTIBILE in proporzione a:

        • le PERDITE DI DISTRIBUZIONE recuperate e non recuperate (il condòmino non può
          decidere se prelevare o meno il calore, gli entra in appartamento, se confina con i montanti
          dei radiatori) – TUBAZIONI DI MANDATA E RITORNO, ROSSE, DISPERDENTI

        • le PERDITE DELLA CALDAIA al camino ed al mantello– CALDAIA DISPERDENTE,
          ROSSA
                                                                                                    60
2. si paga secondo i NUMERI DEI RIPARTITORI – L’ENERGIA CHE IL CONDÒMINO
   DECIDE DI PRELEVARE:


   • spesa per energia elettrica e per combustibile – per la parte restante, quella su cui può agire
     direttamente il condòmino, aprendo o chiudendo la valvola termostatica, o regolandola in
     posizione che gli permette il benessere




                                                                                                  61
10 COSTI MEDI DI QUESTI INTERVENTI
Come detto bisogna agire sia a livello di proprietà personale (sui radiatori di ogni singolo
appartamento) che di parti comuni:

PARTI PRIVATE
valvola termostatica + ripartitore: € 100 – 130 ivato
comprende smontaggio radiatore, rimozione vecchia valvola e vecchio detentore, installazione
valvola termo statizzabile, ripartitore e valvola termostatica

PARTI COMUNI
pompa elettronica: € 1.000 – 1.500
contatore di calorie: € 500 – 1.000
contatore di kWh elettrici: € 500 – 1.000

comprendendo modifiche alla centrale termica, un prezzo standard è tra 2.500 e 3.500 €.

SOSTITUZIONE GENERATORE DI CALORE
Generatore di calore: spanno metricamente - prendere il prezzo offerto per il solo generatore e
moltiplicare per 2 (per nuovo generatore, adeguare centrale termica, realizzare nuovo camino, nuova
rete gas metano, smaltimento vecchia caldaia, dispositivi di sicurezza, separatore d’aria/defangatore
– e comprese le apparecchiature indicate sopra in PARTI COMUNI).

                                                                                                   62
Bonifica e inertizzazione serbatoio – valutare in base a dimensioni, tendenzialmente per 15 m3 circa
€ 2.500 + IVA
Quando il serbatoio è pressoché vuoto: pulizia, conferimento in discarica della schifezza rimossa,
inertizzazione con sabbia / ghiaia / calcestruzzo magro, cmq con un materiale che regga il cedimento
del serbatoio, quando tra 200 anni si sarà disintegrato (per evitare cratere).




                                                                                                  63
11 OTTIMIZZAZIONE DIMENSIONAMENTO NUOVA CALDAIA
Quasi nessuno sa dimensionare correttamente la nuova caldaia.

A Roma ho visto proposte di ingegneri di caldaie da 180 kW per 8 appartamenti (a Biella con 210
kW faccio 24 appartamenti, qui andrebbe bene per 50) – quindi sovradimensionata di 4 – 5 volte, in
prima approssimazione basta da 45 kW, risparmio € 13.000 su caldaia, mi sono già ripagato
abbondantemente il progettista.

È come installare un motore da 200 km/h su una bicicletta – non potrò mai andare a 200 km/h,
spreco.

Bisogna verificare la quantità di energia che serve nel mese più freddo, verificare quale potenza di
caldaia può soddisfare questa richiesta rimanendo accesa 24 ore su 24, per evitare di fonderla
installerò la potenza che tiene accesa la caldaia il 60% del tempo a gennaio.

Esempio:

un condominio in quartiere Dalmata, 385 kW di caldaia esistente a gasolio, 187 kW di radiatori
(quindi caldaia esistente era il doppio di quello che serviva)

un ingegnere medio installa una caldaia da 187 kW o più (perché ci sono perdite di rete ecc.)

                                                                                                  64
facendo il conto suindicato, basterebbe caldaia da 60 kW sempre accesa, a gennaio – aumento a 100
kW, commercialmente esiste da 115 kW.




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12 COME FARE PASSO/PASSO

Prima cosa è convocare assemblea – cmq da fare entro 2015, però meglio anticipare tempi:

  • in genere col 10% di richieste dei condòmini si può convocare assemblea per trattare un
    argomento (vedere regolamento condominiale)
  • possibilmente chiamare un esperto ad esporre la questione, per formare ed informare
    (generalmente può venire a titolo gratuito, in un’ora si risolve) – c’è molta diffidenza perché
    molti interventi sono stati fatti male, senza seguire i criteri tecnici
  • l’unica cosa che dovrebbe sapere/capire amministratore è che deve rivolgersi ad un progettista
  • parlare dei problemi che possono sorgere e quindi cercare di prevenirli, cfr. punto 13
  • incaricare progettista per diagnosi energetica, comunque necessaria per capire tipo di interventi e
    costo e beneficio, e per calcolare percentuale fissa / a consumo
  • far predisporre una richeista di offerta, con materiali affidabili, da sottoporre a più ditte per avere
    preventivi – visto che i materiali sono imposti, è più facile paragonare preventivi, senza questa
    fase ogni ditta presenta offerta con materiali diversi e con potenze caldaie diverse
  • all’assemblea successiva, con i preventivi in mano, la diagnosi energetica effettuata, la
    previsione di risparmio, decidere a chi affidare i lavori




                                                                                                         66
13 ERRORI COMUNI, DA EVITARE
     PRASSI ED ERRORE                            SOLUZIONE
     Il 95% degli interventi sono eseguiti Chiedere ad un progettista esperto
     senza progetto (obbligatorio) del
     sistema     di    termoregolazione e
     contabilizzazione
     Muoiono le vecchie tabelle millesimali, Devono essere sostituite da tabelle fatte
     possono sorgere problemi nella nuova con regole certe e nel rispetto della
     ripartizione delle spese                normativa, per evitare discussioni, quindi
                                             pretendere che siano predisposte da un
                                             esperto – NON DA IDRAULICO!
     Esistono ripartitori “chiusi”, che          Evitare ripartitori chiusi, pretendere di
     costringono a stare con ditta di            avere tutte le informazioni sul sistema di
     contabilizzazione per 10 anni o a           misura che si installa, per trasmetterle ad
     sostituire nuovamente tutti i ripartitori   una ditta più seria
     Caldaia        proposta      troppo Far dimensionare il generatore di calore
     sovradimensionata (per es. 180 kW corretto da un esperto, concreto risparmio
     per 8 alloggi)                      subito (per es. 45 kW per 8 alloggi,
                                         risparmio € 13.000)
                                                                                               67
PRASSI ED ERRORE                         SOLUZIONE
Pompe e valvole termostatiche di una Dimensionamento corretto di pompe
marca qualsiasi, non dimensionate    elettroniche e valvole termostatiche per
                                     evitare rumore, corto circuiti idraulici e non
                                     condensazione      della…        caldaia     a
                                     condensazione (si consuma 10% in più)
L’altezza a cui è posato il ripartitore è Far verificare la corretta posa, effettuata
critica per avere sistema di misura solo con i giusti materiali (no colla/adesivi)
preciso, spesso è sbagliata               previsti dal costruttore dei ripartitori
Nessuno mi garantisce che ci sarà un L’operatore esperto ANTA, grazie alla
risparmio                            completa diagnosi energetica, dà la
                                     garanzia contrattuale del risparmio
Nessuno verifica che il risparmio che L’operatore esperto ANTA verifica, per il
mi hanno promesso sia stato primo anno, le prestazioni dell’impianto,
raggiunto                             per assicurare che il risparmio sia raggiunto
                                      – firma energetica




                                                                                        68
14 INDIVIDUAZIONE PROBLEMI




                             69
15 VERIFICA CONSUMI – FIRMA ENERGETICA

Devo sapere:
consumo metano (leggo contatore in diversi periodi, stessa ora)
temperatura media esterna tra un periodo di lettura ed il seguente




                                                                     70
71
16 FUTURO: ENERGIE RINNOVABILI
Va bene la caldaia a condensazione, ora prodotto affidabile e con prezzo ridotto… ma pensiamo
anche alle rinnovabili

Posso ottenere abbastanza facilmente un impianto ad energia rinnovabile usando una POMPA DI
CALORE AD ASSORBIMENTO a gas metano.
Non mi fido troppo delle pompe di calore elettriche perché, a causa del fotovoltaico, a mio parere, le
bollette elettriche sono destinate a crescere parecchio.

Ecco qui
Pompa di calore aria – acqua efficienza fino a 165% rispetto a 109% di caldaia a condensazione
Recupero energia rinnovabile contenuto in aria (calore) per trasferirla a mio impianto
Pompa calore acqua – acqua efficienza dino a 224% rispetto a 109% di caldaia a condensazione




                                                                                                     72
73
Oppure mi posso rivolgere alla biomassa, considerata anch’essa energia rinnovabile:
caldaia a pellet o cippato, costo combustibile circa la metà del metano, se produzione a km zero i
soldi rimangono in Italia…
Soluzione un po’ più complicata perché bisogna creare magazzino per scorta cippato/pellet e costo
caldaia parecchio più alto che per caldaia a condensazione.




                                                                                                74
75
76
17 IMPIANTI AUTONOMI CON CALDAIA MURALE TRADIZIONALE (DOPO 1980
CIRCA)
Credetemi, nel riscaldamento autonomo le caldaiette murali tradizionali hanno un rendimento
medio stagionale del 54%! Pago 115 ed ottengo 54, cioè il 46,9%, butto via il restante 53,1%!
Questo perché un appartamento da circa 100 mq disperde a Brescia 5 kW ALLA TEMPERATURA
ESTERNA DI PROGETTO, però metto sempre caldaia da 25 – 35 kW, altrimenti non ho abbastanza
acqua calda istantanea per fare la doccia…
Però mediamente si dimostra che l’alloggio disperde 1,5 kW durante l’anno, il 30% del massimo, ne
consegue che se io chiedo a caldaia 1,5 kW, ma lei ha potenza di 25 kW e forse scende a 10 kW, ho
una caldaia che mi fa molti cicli di accensione e spegnimento, ed in quei momenti di transizione il
rendimento è veramente penoso, per cui appunto ho rendimeno medio stagionale pari al 54%! Un
vero affarone! Naturalmente la situazione migliora di molto se ho una caldaia a condensazione
rispetto a quella tradizionale, e se metto le valvole termostatiche.




                                                                                                 77
18 PERCHÉ LA CALDAIA A CONDENSAZIONE

Passare da 120 ° a 20 ° con la temperatura di scarico dei fumi consente di recuperare 5 punti di
                 C         C
rendimento per calore sensibile e quasi 9 punti per calore latente, cioè in totale 14%.
Fino al punto di rugiada, la riduzione della temperatura dei fumi produce un proporzionale aumento
del rendimento (si sfrutta solo il calore sensibile) di 1% ogni 20 °C. Scendendo sotto il punto di
rugiada, l'aumento di rendimento innesta il turbo: passando da una temperatura dei fumi di 60 °C a
40 °C, oltre al punticino di rendimento per calore sensibile, si guadagna poco più del 5% per
recupero del calore latente. Scendendo poi da 40 °C a 20 °C, oltre al solito punticino di rendimento
per calore sensibile, si guadagna un altro 4% per recupero del calore latente.




                                                                                                  78
Per ottimizzare il rendimento medio stagionale di un generatore di calore a condensazione, occorre:

  1. minimizzare la temperatura di ritorno dell’acqua in caldaia;
                                                                                                      79
2. far funzionare la caldaia il più a lungo possibile a bassa potenza per minimizzare il ∆T finale
     fumi/acqua;
  3. mantenere sempre un eccesso d'aria stabile e limitato.

Il primo punto dipende dall’impianto, in particolare dal tipo di emettitori (corpi scaldanti utilizzati) e
dalle modalità del loro utilizzo.
I primi due sono influenzati dal tempo di accensione dell’impianto. In generale converrà lasciare
l’impianto in funzione il più a lungo possibile in quanto ciò riduce la temperatura media richiesta
dagli emettitori quindi la potenza media richiesta alla caldaia. Il limite al tempo di accensione può
essere determinato dalla necessità di evitare elevate intermittenze (potenza minima elevata del
generatore)
Il secondo e terzo punto dipendono dalle caratteristiche del generatore, cioè dalla sua capacità di
modulare (ridurre) la potenza termica della fiamma mantenendo un eccesso d'aria sensibilmente
costante.
Impostate la caldaia in modo che abbia la possibilità di attivarsi quando serve, per avere almeno 20
°C; ciò garantisce benessere continuo e maggior risparmio (queste caldaie rendono al massimo a
bassa potenza e sempre accese, fidatevi, è così! Infatti rendimento del 108% - 109% quando funziona
al 30% della potenza massima…).




                                                                                                        80
19 MITI DA SFATARE
Sono tutti convinti che spegnere l’impianto di riscaldamento di notte faccia risparmiare energia –
soldi.
Invece: tutto quello che risparmio durante spegnimento, lo consumo nelle prime ore di
accensione:

la caldaia deve ripristinare il calore
   • ai radiatori (scesi per es. da 70 °C a 17 °C – una bella massa di metallo da riscaldare)
   • all’acqua dell’impianto (anche qui sceda da 70 °C medi a 17 °C – quindi qualche tonnellata
     d’acqua da riscaldare, dipende da dimensioni condominio – 1.000 per quelli piccoli da 10-15
     appartamenti, a salire in proporzione)
   • ai 3 cm dei muri / pavimenti / soffitti delle stanze – in genere in 8 ore temperatura scende di 2 o
     3 gradi, quindi ho una notevole massa di materiale edile che è scesa da 20 °C quando
     riscaldamento è acceso a 17 – 18 °C

quindi non c’è particolare risparmio, se non per le caldaie più vecchie, che hanno rendimenti bassi
alle basse potenze.

SE VOGLIO 20 °C INTERNI, la quantità di energia da fornire è sempre la stessa, in una
giornata.

Per es., per 1.000 kWh di energia, la posso fornire
                                                                                                      81
• con una caldaia da 1.000 kW in un’ora
• caldaia da 100 kW in 10 ore
• caldaia da 42 kW in 24 ore.




                                          1.000 kW




                                                     82
100 kW




                                                         42 kW

Naturalmente ho il massimo comfort a tenere impianto acceso per avere 20 °C costanti, piuttosto che
accendere per 1 ora e sovrariscaldare, e poi per 23 ore si abbassa temperatura, o per 10 ore e poi 14 si
abbassa…
Ed anche in termini di taglia della caldaia, mi conviene in fase di acquisto la caldaia della potenza
più bassa.

A maggior ragione, la caldaia a condensazione rende il massimo alla potenza minima (rendimento
108%), conviene fare in modo che si accenda ogni volta che necessita, per integrare le piccole
dispersione momento per momento, piuttosto che accenderla alla massima potenza (rendimento
98%).
                                                                                                      83

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  • 1. Appunti di termoregolazione e contabilizzazione 1 CREATEVI UNA RENDITA… COL RISPARMIO ENERGETICO… migliorando anche l’AMBIENTE Si può risparmiare sul RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO (interventi obbligatori entro il 2015 in LAZIO – grande opportunità): 30 – 40% - VALVOLE TERMOSTATICHE E CONTABILIZZAZIONE Ulteriore risparmio installando una nuova CALDAIA A CONDENSAZIONE! 40 – 50% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A METANO 55 – 65% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A NAFTA/OLIO COMB. 60 – 70% - sostituendo VECCHIA CALDAIA A GASOLIO (risparmi realmente conseguibili con interventi progettati ed eseguiti a regola d’arte) 1
  • 2. L’efficienza energetica rappresenta il modo economicamente più vantaggioso per ridurre le emissioni, incrementare la sicurezza energetica, la competitività e l’occupazione. Per ogni € di incentivo: • Efficienza energetica: 4,5 kg di petrolio risparmiati • Rinnovabili termiche : 4,0 kg di petrolio risparmiati • Fotovoltaico: 0,5 kg di petrolio risparmiati 2
  • 3. 2 TABELLA RISPARMI CONSEGUITI DAL SOTTOSCRITTO Caldaia Caldaia Nmc Combustibile Anno Condominio UI prima dopo L prima ultima prima installazione kW kW lettura cond. Milano Nafta 18 330,0 180 30.856 123584 2007 cond. Cavour Gasolio 10 170,0 115 15.660 44540 2007 cond. Oberdan Gasolio 12 217,4 115 17.500 65291 2008 cond. San Giovanni Battista Nafta 40 336,6 180 44.059 90711 2009 cond. Maria Cristina Nafta 33 417,9 270 49.437 116182 2009 cond. Ambra2 Gasolio 24 306,8 210 39.127 50529 2010 cond. San Paolo Gasolio 20 274,0 115 18.850 15006 2011 cond. Aglietta Gasolio 11 342,3 135 19.300 16413 2011 cond. Piemonte Gasolio 55 713,5 375 82.929 62633 2011 Costo nafta € 1,55 Costo gasolio € 1,55 Costo metano € 0,91 3
  • 4. Valvole termostatiche e contabilizzazione NOTE cond. Cavour preesistenti Solo sostituzione generatore di calore (riscaldamento a pannelli a cond. Oberdan soffitto) Anche installazione 15 pannelli solari per produzione acqua calda cond. Ambra2 sanitaria Tutti gli interventi sono stati eseguiti a Biella (2.589 gradi giorno, temperatura di progetto -9 °C) 4
  • 5. Nmc Nmc Spesa Spesa Condominio Note metano metano Risparmio In % prima dopo previsti media € € € cond. Milano 28.890 24.717 47.826,80 22.552,31 25.274,49 53% € € € cond. Cavour 12.323 8.908 24.241,68 8.127,91 16.113,77 66% € € € cond. Oberdan 15.286 16.323 27.090,00 14.893,34 12.196,66 45% cond. San Giovanni € € € Battista 33.260 30.237 68.291,45 27.589,10 40.702,35 60% € € € cond. Maria Cristina 15/10/2009 40.659 38.727 76.627,35 35.335,93 41.291,42 54% 5
  • 6. € € cond. Ambra2 10/11/2010 29.776 25.265 60.568,60 23.052,05 37.516,54 62% € € € cond. San Paolo 01/03/2011 15.597 15.006 29.179,80 13.691,90 15.487,90 53% € € € cond. Aglietta 17/10/2011 16.500 16.413 29.876,40 14.975,69 14.900,71 50% € € € cond. Piemonte 03/12/2011 58.091 62.633 128.374,09 57.148,14 71.225,95 55% 6
  • 7. 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER IL LAZIO 1) il passaggio a termoregolazione e contabilizzazione è imposto, per Roma e Frosinone entro il 31/12/2015, per il resto del Lazio entro il 31/12/2014... rif. 2) 2) gli impianti centralizzati a combustibile non gassoso devono passare a metano o GPL, art. 5 c. 2b, citata DCR 66/2009, possibile detrazione fiscale del 55% in 10 anni, per interventi entro il 30/06/2013 3) per termoregolazione e contabilizzazione serve progetto di tecnico abilitato, trattasi di INNOVAZIONE, secondo codice civile, soggetta a progettazione… rif. 1) 4) prevista la sola "maggioranza degli intervenuti all'assemblea" (teste, non millesimi), in deroga a 1120 e 1136 codice civile 5) statisticamente risparmi tra il 25 ed il 38%, quindi, visto che vige obbligo, tanto vale attuarlo il prima possibile; si può usufruire della detrazione fiscale del 50% 6) per contabilizzare bisogna seguire la norma UNI 10200, rif. 3 • in base a ciò, si deve applicare art. 26 c. 5 L. 10/1991, cioè "...riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato..." 7
  • 8. • questa è una legge, quindi INDEROGABILE, non si può decidere in assemblea, neanche all'unanimità, di praticare criteri diversi da quelli che portano a risultati basati su un consumo effettivo • per es. è atto nullo il decidere di applicare un 30% a millesimi e restante 70% dei costi in base ai numeri dei ripartitori bisogna applicare norma UNI 10200, QUINDI: diagnosi energetica, ecc. 8
  • 9. 4 L’USO DELLE VALVOLE TERMOSTATICHE Panoramica sull’uso delle valvole termostatiche ad uso di progettisti ed installatori in modo che possano evitare quegli errori che in passato hanno causato frequenti insuccessi. Che cos’è una valvola termostatica? E’ un regolatore di temperatura ambiente che agisce sulla portata dell’acqua nel radiatore 9
  • 10. 10
  • 11. Se le portate sono molto elevate, anche se la portata nel radiatore di destra si riduce a poco più della metà, lo sbilanciamento ha effetti modesti – NOTARE PERÒ LE TEMPERATURE DI RITORNO, PRATICAMENTE UGUALI A QUELLE DI MANDATA REGOLAZIONE A PORTATA VARIABILE 11
  • 12. Effetto sulle portate L’introduzione delle valvole termostatiche provoca il crollo della portata nell’impianto DA 150…200 l/h per radiatore A 100…150 l/h per appartamento 12
  • 13. PREREGOLAZIONE La preregolazione della valvola termostatica (limitazione della corsa di apertura dell’otturatore indipendentemente dalla temperatura ambiente) va impostata in conformità al punto di lavoro di progetto della valvola 13
  • 14. Per realizzare impianti di termoregolazione e contabilizzazione funzionanti correttamente e gestirli con soddisfazione dell’utente occorrono: 14
  • 15. Un gioco di squadra fra progettista, installatore, manutentore, gestore ed amministratore: tutti devono dare le medesime informazioni all’utente Operatori esperti che facciano correttamente il LORO mestiere interfacciandosi con gli altri operatori … altrimenti si rischia di trasformare una delle poche opportunità di business sano nell’ennesima fregatura per l’utente Uso valvole termostatiche Una volta impostate alla temperatura di benessere si consiglia di non toccarle più. I valori di temperatura sono qui riportati, si impostano mettendo il numero riferito alla temperatura desiderata in corrispondenza della tacca: 15
  • 16. Per es. ponendo la tacca di riferimento sul 3 si manterrà la temperatura del locale intorno a 20 °C, sul 4 circa 245 °C per valvole FAR 1824, ecc. Nei locali non riscaldati posizionare la tacca su “antigelo” (simbolo del fiocco di neve); indicativamente impostare 16 °C per le camere da letto, 23 °C per i bagni, 20 °C per soggiorno, cucina, … - comunque in base alla temperatura richiesta per il proprio benessere personale. Vantaggi della testina termostatica 16
  • 17. Permette di mantenere la temperatura impostata ed evita quindi che il singolo ambiente raggiunga temperature superiori a quella impostata (nel qual caso si spreca calore); • se entra il sole dalle finestre (soprattutto in autunno e primavera) semplicemente, una volta raggiunta la temperatura impostata la valvola termostatica chiude l’erogazione del radiatore e perciò si ha un riscaldamento gratuito (il sole può fornire fino al 50% dell’energia termica di cui ha bisogno un edificio NON ISOLATO, in Lazio, nel periodo del riscaldamento!); • fa in modo che arrivi il calore anche a radiatori dove attualmente arriva poca acqua, perché sfavoriti ed in posizione periferica (aiutano a ribilanciare un impianto termico sbilanciato), visto che man mano che arriva calore ai radiatori favoriti, verrà chiusa gradualmente la valvola, convogliando l’acqua verso quelli sfavoriti (finché c’è richiesta di calore, l’acqua da qualche parte dovrà pure andare…); • permette di diversificare la temperatura dei singoli ambienti, mantenendo per es. 23 °C in bagno, 16 °C nelle camere, 20 °C negli altri ambienti; • può essere messa in funzione antigelo per gli ambienti che non si intende riscaldare; • traduce le minori dispersioni grazie ad eventuali interventi di coibentazione già effettuati (serramenti nuovi, isolamento sottotetto, cappotto) in reali risparmi (altrimenti ho solo innalzamento temperatura ambiente ma bolletta identica) • abbassa la velocità dell’acqua nei radiatori, la temperatura dell’acqua che torna in caldaia è più bassa e quindi la caldaia A CONDENSAZIONE ha il massimo rendimento (condensa molto bene i fumi, recuperando calore che altrimenti andrebbe perso attraverso il camino). 17
  • 18. 5 LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE Non è solo un sistema tecnico DI MISURA da installare: immediatamente dopo nasce l’esigenza di una gestione corretta. Deve quindi essere gestito in maniera immediatamente comprensibile, documentata ed inattaccabile (“solida”) se non si vuole che si trasformi in una fonte inesauribile di contenzioso. Sistemi di contabilizzazione indiretta: i ripartitori, come funzionano e come si installano correttamente. 18
  • 19. Sensore radiatore Sensore ambiente 19
  • 20. 20
  • 21. 21
  • 22. Per fare in modo che l’unità di misura abbia un giusto valore, bisogna installare il ripartitore al 60% di altezza del radiatore, partendo dal basso. In questo modo la misura è precisa, anche se cambia la temperatura di mandata e ritorno, o media del radiatore. In altre posizioni errore di misura può diventare grosso. 22
  • 23. 6 SITUAZIONE ATTUALE DEI CONDOMÌNI CON IMPIANTO TERMICO CENTRALIZZATO Si suddivide la spesa secondo la tabella d’uso per riscaldamento; tabella fatta chi sa quando, da chi (competente?), con che criterio (volume riscaldato? Potenza radiatori? In genere non c’è traccia del criterio adottato, per cui si prendono le tabelle per buone, come le tavole dei 10 comandamenti…) TRUFFA DEL RENDIMENTO DELLA CALDAIA Vediamo sui volantini caldaie murali tradizionali con rendimenti intorno al 92% - 93% alla potenza massima, 96 – 98% se a condensazione.. ebbene, la definizione di rendimento è stata data senza considerare di recuperare dal vapore dei fumi il CALORE LATENTE DI EVAPORAZIONE, si scopre che CON LA DEFINIZIONE DATA, se riesco a spremere tutto ma proprio tutto il calore, compreso quello di evaporazione, posso raggiungere un rendimento del 115% Allora attenzione, io pago 115 all’ente del gas, e mi dà 92% la caldaia, il rendimento effettivo è (92/115)% cioè 80%! Primi passi: acquisizione planimetria per successivo sopralluogo presso alcune abitazioni a campione, possibilmente localizzate in modo da coprire sufficientemente bene un piano intero, e per verificare simmetrie/ripetitività della struttura. In mancanza di planimetrie fornite da proprietari o amministratori si può fare accesso ad atti pubblici, per es. presso ufficio edilizia privata del comune, 23
  • 24. per acquisire le planimetrie della pratica consegnate al tempo della richiesta di concessione edilizia / permesso di costruire. 24
  • 25. Durante il rilievo misurare le altezze di alcuni locali, delle solette intermedie e verso sottotetto, prendere qualche misura di riferimento, per verificare che sul disegno combaci (per evitare errori di scala), misurare cassonetti, spessore murature e varietà, spessore nicchie sottofinestra e relativa altezza, dimensioni totali infissi e dei vetri, tipologia del serramento (ferro, legno, PVC, alluminio con o senza taglio termico) e spessore, tipologia dei vetri (singoli, doppi, tripli, basso-emissivi), rilievo dei radiatori (serve sia per verificare sommariamente la potenza impiantistica che per 25
  • 26. dimensionare correttamente generatore di calore, ma anche per calcolare la temperatura di mandata in seguito ad intervento di sostituzione generatore di calore ed installazione valvole termostatiche e ripartitori)… 26
  • 27. 27
  • 28. Rilievo sul generatore di calore: marca e modello (per risalire possibilmente alle caratteristiche tecniche), recuperare i dati di targa che devono essere indicati sul generatore (facendo il rapporto tra la potenza nominale Pn ceduta all’impianto e la potenza al focolare in ingresso abbiamo l’indicazione del rendimento alla potenza 100%, ciò ci permette già di inserire il generatore in alcune categorie predefinite, in mancanza di dati più precisi – ricordando poi che Pn + Pd al mantello + Pf ai fumi = Pf), combustibile utilizzato, se a vaso aperto o chiuso (in caso di sostituzione è pressoché obbligatorio passare a vaso chiuso, per evitare ossigenazione aggiuntiva tipica degli impianti a vaso aperto, al fine di far durare maggiormente impianto e caldaia); tipo di regolazione esistente (in genere climatica, cioè a seconda della temperatura esterna varia la temperatura di mandata dell’acqua calda all’impianto, per es. con -9 °C esterni la mandata è a 75 °C, mentre a 10 °C, è 50 °C). 28
  • 29. 29
  • 30. Rilievo delle caratteristiche delle pompe presenti sull’impianto (circolazione, anticondensa, eventuale pompa per bollitore per produzione acqua calda sanitaria), verifica della velocità impostata, delle caratteristiche prevalenza/portata, della relativa potenza elettrica, delle ore di accensione – tutti dati importanti per svolgere correttamente diagnosi energetica e verificare i consumi calcolati con i consumi reali storici. 30
  • 31. Rilievo di eventuale bollitore, pompa di ricircolo per parte acqua calda sanitaria 31
  • 32. 32
  • 33. Verifica del sistema di distribuzione (generalmente tubazioni orizzontali più o meno isolate in cantina, con montanti verticali nei paramenti esterni e distribuzione a 1 o 2 radiatori per piano) per determinare rendimento di distribuzione ed eventuali interventi necessari (per ribilanciare impianto, ripristinare isolamento ammalorato, prevedere eventuali regolatori di pressione differenziale da installare al piede del ritorno delle colonne montanti…). in base al rilievo cominciamo ad inserire quanto rilevato, cominciando naturalmente dalla località per determinare le condizioni atmosferiche, dalla categoria di destinazione d’uso (ha alcune implicazioni sui calcoli successivi) 33
  • 34. Note legali per affrontare ricorrenti problemi operativi. La contabilizzazione diventa un obbligo (disposizione cogente) richiesta da leggi regionali o nazionali che a loro volta richiamano la Legge 9/01/1991 n° 10 Art. 26 Comma 5 Per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l'assemblea di condominio decide a maggioranza, in deroga agli articoli 1120 e 1136 del codice civile proporzionalità tra utilizzo e spesa …ma gli dà valore imperativo (non derogabile). Anche i criteri di ripartizione primitivi, contenuti sia nei regolamenti avente origine assembleare sia nei regolamenti contrattuali (per quanto finora condivisi e accettati) devono essere variati per tenere conto della avvenuta adozione dei nuovi sistemi. (La legge prevale anche sui regolamenti contrattuali) Si richiede esplicitamente che i nuovi criteri tengano conto del “consumo effettivamente registrato”. Il legislatore (fortunatamente) non ha indicato come calcolare il consumo effettivamente registrato. Per questi aspetti è opportuno fare ricorso alle migliori tecnologie disponibili (concetto di BAT, migliore tecnologia disponibile, e di “stato dell’arte”), con ciò richiamando quindi le norme di settore, in questo caso la UNI 10200 Ci vuole il progetto… Legge 10/91 Art. 26 Comma 3 34
  • 35. Gli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d'uso, e gli impianti non di processo ad essi associati devono essere progettati e messi in opera in modo tale da contenere al massimo, in relazione al progresso della tecnica, i consumi di energia termica ed elettrica. Cosa deve contenere il progetto? Dimensionamento delle apparecchiature Criteri di ripartizione (UNI 10200) E se in un condominio i condomini rifiutano di adeguare il regolamento ai nuovi criteri previsti dalla legge? Qualunque condomino (anche inizialmente consenziente) può in qualunque momento rifiutarsi di riconoscersi nei criteri primitivi NON modificati, difformi da quanto previsto dalla legge ricorrere al giudice per fare applicare la legge 35
  • 36. Diagnosi energetica – Campanello di allarme: consumo elevato – Analisi del sistema: perché consuma tanto – Diagnosi energetica - scelta degli interventi - valvole termostatiche, coibentazione edificio, condensazione … con analisi costi/benefici … – Esecuzione degli interventi – Verifica del raggiungimento dei risultati previsti - firma energetica 36
  • 37. 37
  • 38. 38
  • 39. STATO INIZIALE: • rete sbilanciata, sottotetto non isolato • lamentele per bassa temperatura all’ultimo piano • finestre aperte al piano intermedio Chi regola la temperatura nel Vs. condominio, se avete impianto centralizzato? 39
  • 40. 7 SITUAZIONE DOPO (CIOÈ A LAVORI DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE EFFETTUATI) Calcolo per Nord Italia – a Roma 1.414 °Cgg, costo metano €/m3 0,91 7,2 €/m2 anno 40
  • 41. 41
  • 42. 42
  • 43. NO PRIMO COIBENTARE, MA PRIMO: REGOLARE! Vale ance per la sostituzione serramenti… se sostituisco finestre ma non installo valvole termostatiche, diminuiscono dispersioni e mi aumenta temperatura stanza di 2 – 3 °C, ma non ottengo risparmio su bolletta… 43
  • 44. ISOLAMENTO SOTTOTETTO E VALVOLE TERMOSTATICHE 44
  • 45. LA REGOLAZIONE PER SINGOLO AMBIENTE PERMETTE CHE L’INTERVENTO DI RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI SI TRASFORMI IN UNA RIDUZIONE DEI CONSUMI L’OBBIETTIVO NON È RIDURRE LE DISPERSIONI MA IL CONSUMO DI ENERGIA PRIMARIA Senza controllo, la potenza… SECONDO: CONTABILIZZARE! 45
  • 46. 46
  • 47. PER CONVINCERE AD UTILIZZARE LE VALVOLE TERMOSTATICHE CI VUOLE LA CONTABILIZZAZIONE 47
  • 48. Qui è difficile intervenire 48
  • 49. Qui si è già in condizioni di termoregolazione (crono/termostato di zona), contabilizzazione del riscaldamento (contatore del gas metano), contabilizzazione dell’acqua calda sanitaria (contatore volumetrico – m3 di acqua calda) 49
  • 50. Qui si è già in condizioni di termoregolazione (crono/termostato di zona che agisce su valvola a tre vie sul collettore), contabilizzazione del riscaldamento (conta calorie sul collettore) 50
  • 51. ATTENZIONE! Valvole termostatiche, contabilizzazione individuale, caldaie a condensazione sono soluzioni efficaci per conseguire risparmi energetici ed economici importanti ma devono essere correttamente progettati, realizzati e gestiti… • operatori esperti che facciano squadra fra di loro Gli impianti si comportano e vanno utilizzati in modo diverso, la contabilizzazione responsabilizza l’utente… • l’utente deve essere correttamente informato Radiatori Se l’impianto funziona bene, la parte alta dei radiatori sarà calda, la parte inferiore sarà a temperatura più bassa: questo non è segnale di malfunzionamento, ma che il radiatore sta facendo il suo dovere (eroga calore, entra acqua ad alta temperatura, grazie alla valvola termostatica l’acqua scorre lentamente, il radiatore eroga questo calore verso l’ambiente, l’acqua torna in caldaia fredda e si ottiene il massimo rendimento). Quindi non fare riferimento alla temperatura del radiatore per poi dire “FA FREDDO”, ma misurare la temperatura al centro della stanza ad 1 metro di altezza, se ci sono più di 20 °C l’impianto sta funzionando a dovere. Cronotermostato di zona 51
  • 52. In teoria dovrebbe essere lasciato sui 30 °C, perché NON DEVE INTERVENIRE; infatti tutti i radiatori si autoregolano grazie alla valvola termostatica; se il cronotermostato viene usato per controllare la temperatura, va a finire che spegne la caldaia, quando forse invece serve calore in bagno o in camera; invece se lasciate tarato a 30 °C e sempre acceso, ogni stanza si regola per conto suo grazie alle singole valvole termostatiche. Bollette Meglio non fare riferimento a quanto dicono che si è consumato o che si è pagato in bolletta, fare riferimento al contatore del gas metano, visto che il distributore di metano viene FORSE a leggere il contatore una volta all’anno. Leggere consumi a fine mese e comunicare letture. 52
  • 53. La potenza richiesta dall’ambiente è di 470 W. Il radiatore da 1000 W deve avere la temperatura media pari a 48 °C affinché eroghi proprio 470 W. In generale, se ne conclude che, in un impianto dotato di valvole termostatiche, quando queste stanno effettivamente regolando la temperatura ambiente, si può diminuire la temperatura di ritorno dei corpi scaldanti semplicemente aumentando la temperatura di mandata, cioè provocando un aumento del ∆T medio nei radiatori. Contemporaneamente si provoca la riduzione della portata in circolazione perché deve rimanere costante la potenza erogata dall'impianto. Non ha senso quindi, in presenza di valvole termostatiche, effettuare l’attenuazione notturna della temperatura di mandata: si provocherebbe solo l’aumento della temperatura di ritorno e della portata d’acqua in circolazione, cioè la diminuzione del rendimento del generatore e l’aumento dei consumi elettrici! 53
  • 54. 8 SUDDIVISIONE DEL RISPARMIO (COMBUSTIBILE, MIGLIORI RENDIMENTI, CALDAIA A CONDENSAZIONE) Diminuzione consumo perché utenti più attenti (CONTABILIZZAZIONE) + 10% Statisticamente, nei condomìni Aumento del rendimento dei generatori + 16% Il rendimento di produzione stimato di un impianto a gasolio è pari al 93%; la caldaia a condensazione, messa in condizioni di condensare, raggiunge il 109%. Minor costo del metano a parità di energia + 40,4% Un litro di gasolio ha poco più potere calorifico del metro cubo di metano, in prima approssimazione coincidono. Però, praticamente, a parità di energia: 1 l gasolio = 1,55 € 1 mc metano = 0,91 € 54
  • 55. Maggior rendimento dell’impianto + 28,5% La temperatura inferiore di radiatori e tubazioni (impianto sempre funzionante) migliora i rendimenti: 55
  • 56. rendimento di emissione + 3% rendimento di distribuzione + 1,9% L’uso della valvola termostatica aumenta di brutto il rendimento di regolazione, + 24,2% Combinando i vari fattori, COMPLESSIVAMENTE ottengo risparmio del 63,5%, passando da € 29.000 a € 10.600 di spesa (risparmio di € 18.400 annui). Possibilità detrazione fiscale 55% per interventi complessivi, 50% solo valvole termostatiche e contabilizzazione, entro 30/06/2013. SITUAZIONE PRIMA SITUAZIONE DOPO INTERVENTO INTERVENTO MIGLIORIA Eta E 91,0% Eta E 94,0% 3,0% Eta R 73,8% Eta R 98,0% 24,2% Eta D 93,6% Eta D 95,5% 1,9% Eta P 92,9% Eta P 109,1% 16,2% Eta gms 58,4% Eta gms 94,2% 35,8% METANO GASOLIO l 18.752 Nmc 10.591 Metano Gasolio €/l € 1,55 €/Nmc € 0,91 56
  • 57. PCI PCI kWh/l 10,09 kWh/Nmc 9,94 FC 60,0% FC 60,0% Caldaia 184 kW Caldaia 101 kW kWh 189.196 kWh 115.802 39% SPESA € 29.065,24 SPESA € 10.601,59 63,5% 57
  • 58. 9 FUTURO CRITERIO DI RIPARTIZIONE Applicazione della norma uni 10200:2005 per la ripartizione dei consumi 58
  • 59. 59
  • 60. Muoiono le vecchie tabelle millesimali del riscaldamento - AMEN • Il NUOVO CRITERIO, adottato dal mondo termotecnico, PER PAGARE IN BASE AI CONSUMI EFFETTIVI (art. 26 c. 5 L. 10/1991) è la contabilizzazione secondo la normativa UNI 10200:2005: Ci sono due componenti distinte: 1. si paga a millesimi DI POTENZA INSTALLATA (potenza totale dei radiatori di ogni appartamento): A. Spese per conduzione e manutenzione, per gestione del servizio e di ammortamento B. spesa per ENERGIA ELETTRICA e per COMBUSTIBILE in proporzione a: • le PERDITE DI DISTRIBUZIONE recuperate e non recuperate (il condòmino non può decidere se prelevare o meno il calore, gli entra in appartamento, se confina con i montanti dei radiatori) – TUBAZIONI DI MANDATA E RITORNO, ROSSE, DISPERDENTI • le PERDITE DELLA CALDAIA al camino ed al mantello– CALDAIA DISPERDENTE, ROSSA 60
  • 61. 2. si paga secondo i NUMERI DEI RIPARTITORI – L’ENERGIA CHE IL CONDÒMINO DECIDE DI PRELEVARE: • spesa per energia elettrica e per combustibile – per la parte restante, quella su cui può agire direttamente il condòmino, aprendo o chiudendo la valvola termostatica, o regolandola in posizione che gli permette il benessere 61
  • 62. 10 COSTI MEDI DI QUESTI INTERVENTI Come detto bisogna agire sia a livello di proprietà personale (sui radiatori di ogni singolo appartamento) che di parti comuni: PARTI PRIVATE valvola termostatica + ripartitore: € 100 – 130 ivato comprende smontaggio radiatore, rimozione vecchia valvola e vecchio detentore, installazione valvola termo statizzabile, ripartitore e valvola termostatica PARTI COMUNI pompa elettronica: € 1.000 – 1.500 contatore di calorie: € 500 – 1.000 contatore di kWh elettrici: € 500 – 1.000 comprendendo modifiche alla centrale termica, un prezzo standard è tra 2.500 e 3.500 €. SOSTITUZIONE GENERATORE DI CALORE Generatore di calore: spanno metricamente - prendere il prezzo offerto per il solo generatore e moltiplicare per 2 (per nuovo generatore, adeguare centrale termica, realizzare nuovo camino, nuova rete gas metano, smaltimento vecchia caldaia, dispositivi di sicurezza, separatore d’aria/defangatore – e comprese le apparecchiature indicate sopra in PARTI COMUNI). 62
  • 63. Bonifica e inertizzazione serbatoio – valutare in base a dimensioni, tendenzialmente per 15 m3 circa € 2.500 + IVA Quando il serbatoio è pressoché vuoto: pulizia, conferimento in discarica della schifezza rimossa, inertizzazione con sabbia / ghiaia / calcestruzzo magro, cmq con un materiale che regga il cedimento del serbatoio, quando tra 200 anni si sarà disintegrato (per evitare cratere). 63
  • 64. 11 OTTIMIZZAZIONE DIMENSIONAMENTO NUOVA CALDAIA Quasi nessuno sa dimensionare correttamente la nuova caldaia. A Roma ho visto proposte di ingegneri di caldaie da 180 kW per 8 appartamenti (a Biella con 210 kW faccio 24 appartamenti, qui andrebbe bene per 50) – quindi sovradimensionata di 4 – 5 volte, in prima approssimazione basta da 45 kW, risparmio € 13.000 su caldaia, mi sono già ripagato abbondantemente il progettista. È come installare un motore da 200 km/h su una bicicletta – non potrò mai andare a 200 km/h, spreco. Bisogna verificare la quantità di energia che serve nel mese più freddo, verificare quale potenza di caldaia può soddisfare questa richiesta rimanendo accesa 24 ore su 24, per evitare di fonderla installerò la potenza che tiene accesa la caldaia il 60% del tempo a gennaio. Esempio: un condominio in quartiere Dalmata, 385 kW di caldaia esistente a gasolio, 187 kW di radiatori (quindi caldaia esistente era il doppio di quello che serviva) un ingegnere medio installa una caldaia da 187 kW o più (perché ci sono perdite di rete ecc.) 64
  • 65. facendo il conto suindicato, basterebbe caldaia da 60 kW sempre accesa, a gennaio – aumento a 100 kW, commercialmente esiste da 115 kW. 65
  • 66. 12 COME FARE PASSO/PASSO Prima cosa è convocare assemblea – cmq da fare entro 2015, però meglio anticipare tempi: • in genere col 10% di richieste dei condòmini si può convocare assemblea per trattare un argomento (vedere regolamento condominiale) • possibilmente chiamare un esperto ad esporre la questione, per formare ed informare (generalmente può venire a titolo gratuito, in un’ora si risolve) – c’è molta diffidenza perché molti interventi sono stati fatti male, senza seguire i criteri tecnici • l’unica cosa che dovrebbe sapere/capire amministratore è che deve rivolgersi ad un progettista • parlare dei problemi che possono sorgere e quindi cercare di prevenirli, cfr. punto 13 • incaricare progettista per diagnosi energetica, comunque necessaria per capire tipo di interventi e costo e beneficio, e per calcolare percentuale fissa / a consumo • far predisporre una richeista di offerta, con materiali affidabili, da sottoporre a più ditte per avere preventivi – visto che i materiali sono imposti, è più facile paragonare preventivi, senza questa fase ogni ditta presenta offerta con materiali diversi e con potenze caldaie diverse • all’assemblea successiva, con i preventivi in mano, la diagnosi energetica effettuata, la previsione di risparmio, decidere a chi affidare i lavori 66
  • 67. 13 ERRORI COMUNI, DA EVITARE PRASSI ED ERRORE SOLUZIONE Il 95% degli interventi sono eseguiti Chiedere ad un progettista esperto senza progetto (obbligatorio) del sistema di termoregolazione e contabilizzazione Muoiono le vecchie tabelle millesimali, Devono essere sostituite da tabelle fatte possono sorgere problemi nella nuova con regole certe e nel rispetto della ripartizione delle spese normativa, per evitare discussioni, quindi pretendere che siano predisposte da un esperto – NON DA IDRAULICO! Esistono ripartitori “chiusi”, che Evitare ripartitori chiusi, pretendere di costringono a stare con ditta di avere tutte le informazioni sul sistema di contabilizzazione per 10 anni o a misura che si installa, per trasmetterle ad sostituire nuovamente tutti i ripartitori una ditta più seria Caldaia proposta troppo Far dimensionare il generatore di calore sovradimensionata (per es. 180 kW corretto da un esperto, concreto risparmio per 8 alloggi) subito (per es. 45 kW per 8 alloggi, risparmio € 13.000) 67
  • 68. PRASSI ED ERRORE SOLUZIONE Pompe e valvole termostatiche di una Dimensionamento corretto di pompe marca qualsiasi, non dimensionate elettroniche e valvole termostatiche per evitare rumore, corto circuiti idraulici e non condensazione della… caldaia a condensazione (si consuma 10% in più) L’altezza a cui è posato il ripartitore è Far verificare la corretta posa, effettuata critica per avere sistema di misura solo con i giusti materiali (no colla/adesivi) preciso, spesso è sbagliata previsti dal costruttore dei ripartitori Nessuno mi garantisce che ci sarà un L’operatore esperto ANTA, grazie alla risparmio completa diagnosi energetica, dà la garanzia contrattuale del risparmio Nessuno verifica che il risparmio che L’operatore esperto ANTA verifica, per il mi hanno promesso sia stato primo anno, le prestazioni dell’impianto, raggiunto per assicurare che il risparmio sia raggiunto – firma energetica 68
  • 70. 15 VERIFICA CONSUMI – FIRMA ENERGETICA Devo sapere: consumo metano (leggo contatore in diversi periodi, stessa ora) temperatura media esterna tra un periodo di lettura ed il seguente 70
  • 71. 71
  • 72. 16 FUTURO: ENERGIE RINNOVABILI Va bene la caldaia a condensazione, ora prodotto affidabile e con prezzo ridotto… ma pensiamo anche alle rinnovabili Posso ottenere abbastanza facilmente un impianto ad energia rinnovabile usando una POMPA DI CALORE AD ASSORBIMENTO a gas metano. Non mi fido troppo delle pompe di calore elettriche perché, a causa del fotovoltaico, a mio parere, le bollette elettriche sono destinate a crescere parecchio. Ecco qui Pompa di calore aria – acqua efficienza fino a 165% rispetto a 109% di caldaia a condensazione Recupero energia rinnovabile contenuto in aria (calore) per trasferirla a mio impianto Pompa calore acqua – acqua efficienza dino a 224% rispetto a 109% di caldaia a condensazione 72
  • 73. 73
  • 74. Oppure mi posso rivolgere alla biomassa, considerata anch’essa energia rinnovabile: caldaia a pellet o cippato, costo combustibile circa la metà del metano, se produzione a km zero i soldi rimangono in Italia… Soluzione un po’ più complicata perché bisogna creare magazzino per scorta cippato/pellet e costo caldaia parecchio più alto che per caldaia a condensazione. 74
  • 75. 75
  • 76. 76
  • 77. 17 IMPIANTI AUTONOMI CON CALDAIA MURALE TRADIZIONALE (DOPO 1980 CIRCA) Credetemi, nel riscaldamento autonomo le caldaiette murali tradizionali hanno un rendimento medio stagionale del 54%! Pago 115 ed ottengo 54, cioè il 46,9%, butto via il restante 53,1%! Questo perché un appartamento da circa 100 mq disperde a Brescia 5 kW ALLA TEMPERATURA ESTERNA DI PROGETTO, però metto sempre caldaia da 25 – 35 kW, altrimenti non ho abbastanza acqua calda istantanea per fare la doccia… Però mediamente si dimostra che l’alloggio disperde 1,5 kW durante l’anno, il 30% del massimo, ne consegue che se io chiedo a caldaia 1,5 kW, ma lei ha potenza di 25 kW e forse scende a 10 kW, ho una caldaia che mi fa molti cicli di accensione e spegnimento, ed in quei momenti di transizione il rendimento è veramente penoso, per cui appunto ho rendimeno medio stagionale pari al 54%! Un vero affarone! Naturalmente la situazione migliora di molto se ho una caldaia a condensazione rispetto a quella tradizionale, e se metto le valvole termostatiche. 77
  • 78. 18 PERCHÉ LA CALDAIA A CONDENSAZIONE Passare da 120 ° a 20 ° con la temperatura di scarico dei fumi consente di recuperare 5 punti di C C rendimento per calore sensibile e quasi 9 punti per calore latente, cioè in totale 14%. Fino al punto di rugiada, la riduzione della temperatura dei fumi produce un proporzionale aumento del rendimento (si sfrutta solo il calore sensibile) di 1% ogni 20 °C. Scendendo sotto il punto di rugiada, l'aumento di rendimento innesta il turbo: passando da una temperatura dei fumi di 60 °C a 40 °C, oltre al punticino di rendimento per calore sensibile, si guadagna poco più del 5% per recupero del calore latente. Scendendo poi da 40 °C a 20 °C, oltre al solito punticino di rendimento per calore sensibile, si guadagna un altro 4% per recupero del calore latente. 78
  • 79. Per ottimizzare il rendimento medio stagionale di un generatore di calore a condensazione, occorre: 1. minimizzare la temperatura di ritorno dell’acqua in caldaia; 79
  • 80. 2. far funzionare la caldaia il più a lungo possibile a bassa potenza per minimizzare il ∆T finale fumi/acqua; 3. mantenere sempre un eccesso d'aria stabile e limitato. Il primo punto dipende dall’impianto, in particolare dal tipo di emettitori (corpi scaldanti utilizzati) e dalle modalità del loro utilizzo. I primi due sono influenzati dal tempo di accensione dell’impianto. In generale converrà lasciare l’impianto in funzione il più a lungo possibile in quanto ciò riduce la temperatura media richiesta dagli emettitori quindi la potenza media richiesta alla caldaia. Il limite al tempo di accensione può essere determinato dalla necessità di evitare elevate intermittenze (potenza minima elevata del generatore) Il secondo e terzo punto dipendono dalle caratteristiche del generatore, cioè dalla sua capacità di modulare (ridurre) la potenza termica della fiamma mantenendo un eccesso d'aria sensibilmente costante. Impostate la caldaia in modo che abbia la possibilità di attivarsi quando serve, per avere almeno 20 °C; ciò garantisce benessere continuo e maggior risparmio (queste caldaie rendono al massimo a bassa potenza e sempre accese, fidatevi, è così! Infatti rendimento del 108% - 109% quando funziona al 30% della potenza massima…). 80
  • 81. 19 MITI DA SFATARE Sono tutti convinti che spegnere l’impianto di riscaldamento di notte faccia risparmiare energia – soldi. Invece: tutto quello che risparmio durante spegnimento, lo consumo nelle prime ore di accensione: la caldaia deve ripristinare il calore • ai radiatori (scesi per es. da 70 °C a 17 °C – una bella massa di metallo da riscaldare) • all’acqua dell’impianto (anche qui sceda da 70 °C medi a 17 °C – quindi qualche tonnellata d’acqua da riscaldare, dipende da dimensioni condominio – 1.000 per quelli piccoli da 10-15 appartamenti, a salire in proporzione) • ai 3 cm dei muri / pavimenti / soffitti delle stanze – in genere in 8 ore temperatura scende di 2 o 3 gradi, quindi ho una notevole massa di materiale edile che è scesa da 20 °C quando riscaldamento è acceso a 17 – 18 °C quindi non c’è particolare risparmio, se non per le caldaie più vecchie, che hanno rendimenti bassi alle basse potenze. SE VOGLIO 20 °C INTERNI, la quantità di energia da fornire è sempre la stessa, in una giornata. Per es., per 1.000 kWh di energia, la posso fornire 81
  • 82. • con una caldaia da 1.000 kW in un’ora • caldaia da 100 kW in 10 ore • caldaia da 42 kW in 24 ore. 1.000 kW 82
  • 83. 100 kW 42 kW Naturalmente ho il massimo comfort a tenere impianto acceso per avere 20 °C costanti, piuttosto che accendere per 1 ora e sovrariscaldare, e poi per 23 ore si abbassa temperatura, o per 10 ore e poi 14 si abbassa… Ed anche in termini di taglia della caldaia, mi conviene in fase di acquisto la caldaia della potenza più bassa. A maggior ragione, la caldaia a condensazione rende il massimo alla potenza minima (rendimento 108%), conviene fare in modo che si accenda ogni volta che necessita, per integrare le piccole dispersione momento per momento, piuttosto che accenderla alla massima potenza (rendimento 98%). 83