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IMMUNOSTIMOLANTIIMMUNOSTIMOLANTI
Dott. Antonio Scafuri
Fitoterapeuta clinico
Urbe et erbe2010
Orto Botanico - Roma 25 settembre 2010
Agenti immunostimolanti e/o
immunomodulanti
• Fitocomplessi di particolari piante
• Funghi
• Minerali (S,Zn, Se,Mg)
• Acidi grassi insaturi
• Vitamine (C,E)
• MSM (metilsulfonilmetano)
• Estratti d’organo
• Colori
IL SISTEMA IMMUNITARIO
• Il sistema immunitario protegge il corpo
dall'invasione degli organismi o molecole
(agenti patogeni) che possono causare le
malattie. Nel loro insieme questi nemici si
possono riconoscere perché hanno una
specie di etichetta, detta "antigene", diversa
da quella che si trova su ogni cellula
dell'organismo umano.
IL SISTEMA IMMUNITARIOIL SISTEMA IMMUNITARIO
 Leucociti (globuli bianchi)Leucociti (globuli bianchi)
- neutrofili : azione aspecifica- neutrofili : azione aspecifica
- linfociti: azione specifica (linfociti B e T)- linfociti: azione specifica (linfociti B e T)
Le difese innate dell’organismo
umano
• Le difese innate contro le infezioni
comprendono la pelle, le cellule
fagocitarie e le proteine antimicrobiche
– Le difese immunitarie innate sono
presenti ed attive nel nostro organismo
molto prima di essere esposto ad agenti
patogeni, come virus e batteri.
– Sono largamente non specifiche, cioè non
distinguono un invasore dall’altro.
I macrofagi
• I macrofagi sono grandi cellule
fagocitarie che circolano nel
liquido interstiziale e, quando
incontrano cellule infettate da
virus o da batteri, le inglobano.
sono assai numerosi sulla
pelle e nelle membrane
mucose dell'apparato
digestivo, respiratorio e
genito-urinario. Va notato che
assumono un nome diverso a
secondo dell'area ove sono
localizzati (Cellule di
Langerhans sulla pelle,
Macrofagi nei nodi linfatici,
Cellule di Kupfer nel fegato,
ecc.).
Batteri
Nuovi virus
Cellula ospite 1
Produce interferone, ma
viene uccisa dai virus
4
Cellula ospite 2
È protetta dall’azione dei virus
grazie all’interferone della cellula 1
2 Attivazione
dei geni per
l’interferone
mRNA
3
Molecole di
interferone
DNA
1
Acido nucleico virale
Le proteine antivirali
bloccano la riproduzione
virale
L’interferone stimola la
cellula ad attivare i geni
delle proteine antivirali
5
• Gli interferoni sono proteine prodotte dalle stesse
cellule infettate dai virus che stimolano le altre cellule
a resistere a essi.
• La risposta infiammatoria mette in moto i
meccanismi di difesa non specifica
•La risposta infiammatoria costituisce il nostro principale
sistema di difesa innato ed è innescata da qualsiasi danno ai
tessuti.
Spillo
Superficie
dell’epidermide
Batteri
Segnali
chimici Globulo
bianco
1 Danno al tessuto; liberazione di segnali
chimici quali l’istamina
2 Aumento della permeabilità e dilatazione
dei vasi sanguigni locali; passaggio dei
fagociti verso la regione lesa
3 I fagociti (macrofagi e neutrofili)
eliminano i batteri e ciò che rimane
delle cellule danneggiate; il tessuto si
rimargina
Gonfiore
Accumulo di fagociti e
di liquido interstiziale
nell’area infiammata
Fagociti
Vaso sanguigno
Effetti principali:
– I principali effetti della risposta infiammatoria
sono quelli di disinfettare e di ripulire il tessuto
lesionato.
– La risposta infiammatoria aiuta a prevenire
l’estendersi dell’infezione ai tessuti circostanti.
Il sistema linfatico
• Durante l’infezione il sistema linfatico
assume un ruolo d’importanza fondamentale
• Il sistema linfatico è costituito da una fitta rete di
vasi, da numerosi linfonodi, dalle tonsille, dalle
adenoidi, dall’appendice e dalla milza.
Tonsille
Linfonodi
Dotto linfatico destro,
che si immette nella vena succlavia destra
Timo
Dotto toracico
Midollo osseo Vasi linfatici
Milza
Dotto toracico, che si
immette nella vena
succlavia sinistra
Linfonodo
Valvola
Vaso linfatico
Capillare sanguigno
Cellule tissutali
Liquido
interstiziale
Capillare linfatico
Adenoidi
Appendice
Aggregati di linfociti e
macrofagi
•I linfociti forniscono una duplice difesa
•Le cellule responsabili della risposta
immunitaria sono i linfociti:
 Alcuni linfociti immaturi
continuano a svilupparsi
nel midollo osseo e si
specializzano diventando
linfociti B (o cellule B)
 Altri passano dal midollo
osseo al timo dove si
specializzano, diventando
linfociti T (o cellule T).
Midollo osseo Timo
Cellule staminali
Linfociti immaturi
Linfociti B
Immunità umorale
Per via
sanguigna
Recettori
antigenici
Per via
sanguigna
Linfociti T
Immunità mediata
da cellule
Linfonodi, milza e altri
organi linfatici
Processo finale di
maturazione dei
linfociti B e T in un
organo linfatico
Altre parti del
sistema linfatico
• Ogni individuo produce un enorme numero di
linfociti B e T diversi; si stima che ognuno di noi
ne abbia tra 100 milioni e 100 miliardi di tipi
differenti, un numero sufficiente per riconoscere
e attaccare praticamente tutti i tipi di antigeni che
potremmo mai incontrare.
• I linfociti T citotossici possono prevenire il
cancro
•I linfociti T citotossici possono difendere
l’organismo dai tumori maligni nello stesso
modo in cui lo difendono dai microbi.
Piante immunomodulanti
• Echinacea
• Astragalus
• Aloe vera
• Witamnia sonnifera
• Azadirachta india
• Uncaria tomentosa
• Viscum album
• Angelica acutiloba
• Arnica montana
Echinacea angustifolia,purpurea,pallida
Wildflowers - Purple Coneflower -
Composizione e principi attivi:
Olio essenziale (0.05- 0.2%):
echinolone, germacreni
Polifenoli: echinacoside,
verbascoside,ac. Caffeico
Echinacina ( attività anti jaluronidasi)
Polisaccardi (arabinogalattani, fruttani)
Triterpeni
Glicoproteine
Stimolazione fagociti,citochine, TNF,
• Le radici e le parti aeree di Echinacea angustifolia, Echinacea pallida ed Echinacea purpurea vengono utilizzate
nella profilassi e nel trattamento adiuvante dei sintomi influenzali, del raffreddore e delle infezioni croniche delle vie
respiratorie superiore e del tratto urinario (1,2).
Studi in vitro hanno evidenziato la capacità degli estratti di echinacea di inibire in maniera significativa le isoforme
CYP3A4 e CYP1A2 del citocromo P450 (3). In realtà, gli effetti dell’echinacea sul CYP3A4 sono complessi. Dati in
vivo suggeriscono che gli estratti della pianta sono in grado di inibire il CYP3A4 intestinale e di indurre quello
epatico (4).
Per effetto dell’azione sul CYP3A4, l’echinacea è in grado di inibire il metabolismo del midazolam mentre agendo
sul CYP1A2 la pianta inibisce il metabolismo della caffeina. L’inibizione di tali enzimi da parte dell’echinacea può
essere rilevante dal punto di vista clinico specialmente nei casi in cui i suoi estratti vengano somministrati in
concomitanza a farmaci che presentano un basso indice terapeutico (5). Sulla base di tali evidenze, l’echinacea
dovrebbe essere utilizzata con cautela nei pazienti trattati con farmaci metabolizzati da questi sistemi enzimatici.
Per effetto della sua attività farmacologica, l’echinacea può dare interazioni farmacocinetiche con farmaci che
alterano il sistema immunitario (6). L’uso della pianta dovrebbe essere evitato in pazienti trattati con farmaci
antineoplastici, inibitori della proteasi, inibitori nucleosidici e non nucleosidici della trascrittasi inversa, corticosteroidi
o immunosoppressori (7). Inoltre, poiché molti di questi farmaci vengono metabolizzati dal CYP3A4 non è da
escludere la possibilità di interazioni farmacocinetiche con gli estratti di echinacea.
Alcune specie di echinacea possono contenere alcaloidi pirrolozidinici composti epatotossici, presenti spesso come
contaminanti, i quali, agendo attraverso la deplezione di glutatione, possono aumentare il rischio di tossicità epatica
specialmente in pazienti trattati con paracetamolo (8). Pertanto, nei casi di somministrazione concomitante di
paracetamolo e prodotti a base di echinacea è necessario monitorare i pazienti nei confronti di eventuali segni o
sintomi di epatotossicità (9).
• Bibliografia
• Jellin JM et al., eds. Pharmacist's letter/prescriber's letter natural medicines comprehensive database.
www.naturaldatabase.com
• Capasso F, Grandolini G, Izzo AA. Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed. Springer; 3a edizione.
• Budzinski JW et al. An in vitro evaluation of human cytochrome P450 3A4 inhibition by selected commercial herbal
extracts and tinctures. Phytomedicine 2000; 7: 273-82.
• Gorski JC, et al. The effect of echinacea (Echinacea purpurea root) on cytochrome P450 activity in vivo. Clin
Pharmacol Ther 2004; 75: 89-100.
• Hansten PD, Horn JR. Top 100 Drug Interactions Monographs. In: The Top 100 Drug Interactions - A guide to
Patient Management. 2007 Edition. Freeland, WA: H&H Publications; 2007: 4—141.
• Melchart D, et al. Results of five randomized studies on the immunomodulatory activity of preparations of
Echinacea. J Altern Complement Med 1995; 1: 145—60.
• No authors listed. Are echinacea and HIV not a good mix? Treatment update 1999; 11: 3.
• Abebe W. Herbal medication: potential for adverse interactions with analgesic drugs. J Clin Pharm Ther 2002; 27:
391—401.
• Miller LG. Herbal medicinals: selected clinical considerations focusing on known or potential drug-herb interactions.
Arch Intern Med 1998; 158: 2200—11.
Astragalus mongholicus o
membranaceus
• Composizione e principi attivi:
• Flavonoidi (antiradicali liberi)
• Saponine (mimano i chelanti,
fibrinolitiche, natural killer cells)
• Polisaccaridi (attività fagocitaria,
stimolazione e trasformazione dei
linfociti, stimolazione organi immunitari)
Da diversi studi aumenta induzione di interferone
leucocitario.
• References
• Bate NJ, Orr J, Ni W, Meromi A, Nadler-Hassar T, Doerner PW,
• Dixon RA, Lamb CJ, Elkind Y (1994) Quantitative relationship
• between phenylalanine ammonia-lyase levels and phenylpropanoid
• accumulation in transgenic tobacco identifies a ratedetermining
• step in natural product synthesis. Proc Natl Acad
• Sci USA 91:7608–7612
• Campos-VargasR, SaltveitME (2002) Involvement of putative chemical
• wound signals in the induction of phenolic metabolism in
• wounded lettuce. Physiol Plantarum 114:73–84
• Campos R, Nonogaki H, Suslow T, Saltveit ME (2004) Isolation and
• characterization of a wound inducible phenylalanine ammonialyase
• gene (LsPAL1) from Romaine lettuce leaves. Physiol Plantarum
• 121:429–438
• Cantos E, Esp´ın JC, Tom´as-Barber´an FA (2001) Effect of wounding
• on phenolic enzymes in six minimally processed lettuce cultivars
• upon storage. J Agric Food Chem 49:322–330
• Dixon RA, Paiva NL (1995) Stress-induced phenylpropanoid
• metabolism. Plant Cell 7:1085–1097
• Gl¨aβgenWE, Rose A, Madlung J, KochW, Gleitz J, Seitz HU (1998)
• Regulation of enzymes involved in anthocyanin biosynthesis in
• carrot cell cultures in response to treatment with ultraviolet light
• and fungal elicitors. Planta 204:490–498
• Howles PA, Sewalt VJH, Paiva NL, Elkind Y, Bate NJ, Lamb C,
• Dixon RA (1996) Overexpression of l-phenylalanine ammonialyase
• in transgenic tobacco plants reveals control points for flux
• into phenylpropanoid biosynthesis. Plant Physiol 112:1617–
• 1624
• Jaakola L, M¨a¨att¨a-Riihinen K, K¨arenlampi S, Hohtola A (2004) Activation
• of flavonoid biosynthesis by solar radiation in bilberry
• (Vaccinium myrtillus L.) leaves. Planta 218:721–728
• Kamo T, Hirai N, Tsuda M, Fujioka D, Ohigashi H (2000) Changes
• in the content and biosynthesis of phytoalexins in banana fruit.
• Biosci Biotechnol Biochem 64:2089–2098
• Kostenyuka IA, Zo´nb J, Burnsa JK (2002) Phenylalanine ammonia
• lyase gene expression during abscission in citrus. Physiol
• Plantarum 116:106–112
Altra letteratura
• Krasteva I, Nikolova I, Danchev N, Nikolov S (2004) Phytochemical
• analysis of ethyl acetate extract from Astragalus corniculatus
• Bieb. and brain antihypoxic activity. Acta Pharm 54:151–156
• Liang X, Dron M, Cramer CL, Dixon RA, Lamb CJ (1989) Differential
• regulation of phenylalanine ammonia-lyase genes during
• plant development and by environmental cues. J Biol Chem
• 264:14480–14492
• Logemann E, Parniske M, Hahlbrock K (1995) Modes of expression
• and common structural features of the complete phenylalanine
• ammonia-lyase gene family in parsley. Proc Natl Acad Sci USA
• 92:5905–5909
• Logemann E, Tavernaro A, Schulz W, Somssich IE, Hahlbrock K
• (1999) UV light selectively coinduces supply pathways from
• primary metabolism and flavonoid secondary product formation
• in parsley. Proc Natl Acad Sci USA 97:1903–1907
• Ma XQ, Shi Q, Duan JA, Dong TTX, Tsim KWK (2002) Chemical
• analysis of Radix Astragali (Huangqi) in China: a comparison
• with tts adulterants and seasonal variations. J Agric Food Chem
• 50:4861–4866
• McCallum JA,Walker JRL (1990) Phenolic biosynthesis during grain
• development in wheat changes in phenylalanine ammonia lyase
• activity and soluble phenolic content. J Cereal Sci 11:35–49
• Miller AL (1998) Botanical influences on cardiovascular disease.
• Altern Med Rev 3:422–431
• Rasmussen S, Dixon RA (1999) Transgene-mediated and elicitorinduced
• perturbation of metabolic channeling at the entry
• point into the phenylpropanoid pathway. Plant Cell 11:1537–
• 1551
Aloe vera
Composizione e principi attivi
immunocompetenti:
Aloctina A: ( az mitogenica dei linfociti
Polisaccaridi : Acemanno (az. Sui
macrofagi e su parete proteica virale)
Germanio organico (anti ROS)
Withania somnifera D*. ashvagandha
• Composizione e
principi attivi
• Sesquiterpeni
• vitanolidi
* = dunal // che ha odore del cavallo
Azadirachta indica (neem)
• Composizione e
principi attivi:
• Azadiractina A e B
(citotossica)
• flavonoidi
• Triterpeni
• Nimbidina
                                     
Il nīm (Hindi: नीम, nīm), in Italia 
conosciuto anche come neem,
secondo la traslitterazione inglese,
è un albero (Azadirachta indica')
della famiglia delle Meliacee nativo 
dell'  India e della Birmania. È una 
delle tre specie del genere 
Azadirachta.
Uncaria tomentosa cat’s claw
• Composizione e
principi attivi:
• polifenoli
• Alcaloidi (fagocitosi, az.
specifica linfocitaria)
• Triterpeni
(antiinfiammatori)
• Steroli
• Ac ursolico
• Ac oleanico
Viscum album
• Composizione e principi
attivi:
• Polisaccaridi
• glicoproteine
Pianta parassita perché necessita di N
che estrae dalla piante infestata.
Angelica acutiloba
Composizione e principi attivi
polisaccaridi (az sul complemento e interferone)
Arnica montana
• Composizione e principi attivi:
• Sesquiterpeni ( az anti ROS,
attiviazione macrofagi, az sul
complemento)
Pianta tossica: orale solo uso omeopatico
altre le piante
Morinda citrofolia (succo ricco di alcaloidi e polisaccaridi)
Andrographis paniculata (diterpeni stimolazione
fagocitosi)
Klamath (microalga di acqua dolce ricca in polisaccaridi)
Papaia (ricca di selenio vit C, flavonoidi, carotene)
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Lentinus Edodes
Composizione e principi attivi:
Polisaccaridi (az sul
complemento )
minerali
• Zolfo (S): (4°), attività antinfiammatorie
aspecifiche.
• Zinco (Zn): processi specifici di
costruzione molecolare per linfociti
• Selenio (Se): nella struttura cellulare degli
organi specifici
• Magnesio (Mg): (3°) ,stabilità cellulare e
processi energetici cellulari
Acidi grassi insaturi
• OMEGA 3 (acidi alfa linoleico)
Azione sulle citochine , azione modulatoria su linfociti T-
helper tipo 1 e 2 , sui linfociti B e sulla liberazione di
interleuchina, blocca formazione di prostaglandina E2
(PGE2)
vitamine
• C, acido ascorbico : non prodotta dal
corpo, idrosolubile, fotosensibile e facile
ossidazione (vitamina instabile), stress e
fumo ne aumentano l’eliminazione dal
corpo,permette assorbimento di altri
minerali (Fe), antiossidante, stimola
funzione globuli bianchi, aumenta livelli di
interferone,stimola ormoni timici, riduce
l’istamina,
vitamine
• E, tocoferolo: antiossidante,stabilizza la
membrana cellulare, attività antimutagena
cellulare,attività genica su cellule
immunitarie ciò permetterebbe risposte
specifiche a livello dell'apparato
immunologico,
MSM
• Composto solfureo organico che
diminuisce con l’età
• Presenta una certa quantità di zolfo, che
permette la stabilità cellulare e previene
l’infammazione e di conseguenza il dolore
locale.
Estratti timici
sostanze proteiche
• Prevenzione infezioni respiratorie
ricorrenti
• Correzione di difetti dei linfociti T
• Stimolazione della produzione dei leucociti
• Terapia dell’allergia
Uso ormai in decremento: sebbene in passato gli studi clinici abbiano
mostrato buoni risultati
colori
• Cromoterapia associata alla dieta
• Rosso, giallo, arancione
• Verde
• Blu per i bambini
Non ci sono studi scientifici
• Un funzionamento scorretto del sistema
immunitario può provocare disturbi e malattie
– Le malattie autoimmuni insorgono quando il sistema
immunitario «fa confusione» e reagisce contro le molecole
del proprio corpo.
– Le persone affette da malattie da immunodeficienza sono
prive di uno o più componenti del sistema immunitario.
– Un lieve indebolimento del sistema immunitario può
derivare anche da stress fisici ed emotivi.
– Le allergie sono causate da una sensibilità anomala ad
antigeni presenti nel nostro ambiente, chiamati allergeni.
(Malattie) deficit immunitario
• Malattie da raffreddamento
- Virali (influenza e sindromi influenzali)
- Batteriche
- Malattie allergiche
Stati carenziali
• Convalescenza post interventi chirurgici
• Convalescenza da virosi
• Senescenza
• Età pediatrica
Uso degli
immunostimolanti
nella prevenzione
Alimentazione, probiotici, tipo di vita
Effetti collaterali
• Escludere una patologia associata
es.:malattie autoimmuni, connettivopatie
• Valutare possibili allergie al composto
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Immunostimolanti

  • 1. IMMUNOSTIMOLANTIIMMUNOSTIMOLANTI Dott. Antonio Scafuri Fitoterapeuta clinico Urbe et erbe2010 Orto Botanico - Roma 25 settembre 2010
  • 2. Agenti immunostimolanti e/o immunomodulanti • Fitocomplessi di particolari piante • Funghi • Minerali (S,Zn, Se,Mg) • Acidi grassi insaturi • Vitamine (C,E) • MSM (metilsulfonilmetano) • Estratti d’organo • Colori
  • 3. IL SISTEMA IMMUNITARIO • Il sistema immunitario protegge il corpo dall'invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie. Nel loro insieme questi nemici si possono riconoscere perché hanno una specie di etichetta, detta "antigene", diversa da quella che si trova su ogni cellula dell'organismo umano.
  • 4. IL SISTEMA IMMUNITARIOIL SISTEMA IMMUNITARIO  Leucociti (globuli bianchi)Leucociti (globuli bianchi) - neutrofili : azione aspecifica- neutrofili : azione aspecifica - linfociti: azione specifica (linfociti B e T)- linfociti: azione specifica (linfociti B e T)
  • 5. Le difese innate dell’organismo umano • Le difese innate contro le infezioni comprendono la pelle, le cellule fagocitarie e le proteine antimicrobiche – Le difese immunitarie innate sono presenti ed attive nel nostro organismo molto prima di essere esposto ad agenti patogeni, come virus e batteri. – Sono largamente non specifiche, cioè non distinguono un invasore dall’altro.
  • 6. I macrofagi • I macrofagi sono grandi cellule fagocitarie che circolano nel liquido interstiziale e, quando incontrano cellule infettate da virus o da batteri, le inglobano. sono assai numerosi sulla pelle e nelle membrane mucose dell'apparato digestivo, respiratorio e genito-urinario. Va notato che assumono un nome diverso a secondo dell'area ove sono localizzati (Cellule di Langerhans sulla pelle, Macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato, ecc.). Batteri
  • 7. Nuovi virus Cellula ospite 1 Produce interferone, ma viene uccisa dai virus 4 Cellula ospite 2 È protetta dall’azione dei virus grazie all’interferone della cellula 1 2 Attivazione dei geni per l’interferone mRNA 3 Molecole di interferone DNA 1 Acido nucleico virale Le proteine antivirali bloccano la riproduzione virale L’interferone stimola la cellula ad attivare i geni delle proteine antivirali 5 • Gli interferoni sono proteine prodotte dalle stesse cellule infettate dai virus che stimolano le altre cellule a resistere a essi.
  • 8. • La risposta infiammatoria mette in moto i meccanismi di difesa non specifica •La risposta infiammatoria costituisce il nostro principale sistema di difesa innato ed è innescata da qualsiasi danno ai tessuti. Spillo Superficie dell’epidermide Batteri Segnali chimici Globulo bianco 1 Danno al tessuto; liberazione di segnali chimici quali l’istamina 2 Aumento della permeabilità e dilatazione dei vasi sanguigni locali; passaggio dei fagociti verso la regione lesa 3 I fagociti (macrofagi e neutrofili) eliminano i batteri e ciò che rimane delle cellule danneggiate; il tessuto si rimargina Gonfiore Accumulo di fagociti e di liquido interstiziale nell’area infiammata Fagociti Vaso sanguigno
  • 9. Effetti principali: – I principali effetti della risposta infiammatoria sono quelli di disinfettare e di ripulire il tessuto lesionato. – La risposta infiammatoria aiuta a prevenire l’estendersi dell’infezione ai tessuti circostanti.
  • 10. Il sistema linfatico • Durante l’infezione il sistema linfatico assume un ruolo d’importanza fondamentale • Il sistema linfatico è costituito da una fitta rete di vasi, da numerosi linfonodi, dalle tonsille, dalle adenoidi, dall’appendice e dalla milza.
  • 11. Tonsille Linfonodi Dotto linfatico destro, che si immette nella vena succlavia destra Timo Dotto toracico Midollo osseo Vasi linfatici Milza Dotto toracico, che si immette nella vena succlavia sinistra Linfonodo Valvola Vaso linfatico Capillare sanguigno Cellule tissutali Liquido interstiziale Capillare linfatico Adenoidi Appendice Aggregati di linfociti e macrofagi
  • 12. •I linfociti forniscono una duplice difesa •Le cellule responsabili della risposta immunitaria sono i linfociti:  Alcuni linfociti immaturi continuano a svilupparsi nel midollo osseo e si specializzano diventando linfociti B (o cellule B)  Altri passano dal midollo osseo al timo dove si specializzano, diventando linfociti T (o cellule T). Midollo osseo Timo Cellule staminali Linfociti immaturi Linfociti B Immunità umorale Per via sanguigna Recettori antigenici Per via sanguigna Linfociti T Immunità mediata da cellule Linfonodi, milza e altri organi linfatici Processo finale di maturazione dei linfociti B e T in un organo linfatico Altre parti del sistema linfatico
  • 13. • Ogni individuo produce un enorme numero di linfociti B e T diversi; si stima che ognuno di noi ne abbia tra 100 milioni e 100 miliardi di tipi differenti, un numero sufficiente per riconoscere e attaccare praticamente tutti i tipi di antigeni che potremmo mai incontrare.
  • 14. • I linfociti T citotossici possono prevenire il cancro •I linfociti T citotossici possono difendere l’organismo dai tumori maligni nello stesso modo in cui lo difendono dai microbi.
  • 15. Piante immunomodulanti • Echinacea • Astragalus • Aloe vera • Witamnia sonnifera • Azadirachta india • Uncaria tomentosa • Viscum album • Angelica acutiloba • Arnica montana
  • 16. Echinacea angustifolia,purpurea,pallida Wildflowers - Purple Coneflower - Composizione e principi attivi: Olio essenziale (0.05- 0.2%): echinolone, germacreni Polifenoli: echinacoside, verbascoside,ac. Caffeico Echinacina ( attività anti jaluronidasi) Polisaccardi (arabinogalattani, fruttani) Triterpeni Glicoproteine Stimolazione fagociti,citochine, TNF,
  • 17. • Le radici e le parti aeree di Echinacea angustifolia, Echinacea pallida ed Echinacea purpurea vengono utilizzate nella profilassi e nel trattamento adiuvante dei sintomi influenzali, del raffreddore e delle infezioni croniche delle vie respiratorie superiore e del tratto urinario (1,2). Studi in vitro hanno evidenziato la capacità degli estratti di echinacea di inibire in maniera significativa le isoforme CYP3A4 e CYP1A2 del citocromo P450 (3). In realtà, gli effetti dell’echinacea sul CYP3A4 sono complessi. Dati in vivo suggeriscono che gli estratti della pianta sono in grado di inibire il CYP3A4 intestinale e di indurre quello epatico (4). Per effetto dell’azione sul CYP3A4, l’echinacea è in grado di inibire il metabolismo del midazolam mentre agendo sul CYP1A2 la pianta inibisce il metabolismo della caffeina. L’inibizione di tali enzimi da parte dell’echinacea può essere rilevante dal punto di vista clinico specialmente nei casi in cui i suoi estratti vengano somministrati in concomitanza a farmaci che presentano un basso indice terapeutico (5). Sulla base di tali evidenze, l’echinacea dovrebbe essere utilizzata con cautela nei pazienti trattati con farmaci metabolizzati da questi sistemi enzimatici. Per effetto della sua attività farmacologica, l’echinacea può dare interazioni farmacocinetiche con farmaci che alterano il sistema immunitario (6). L’uso della pianta dovrebbe essere evitato in pazienti trattati con farmaci antineoplastici, inibitori della proteasi, inibitori nucleosidici e non nucleosidici della trascrittasi inversa, corticosteroidi o immunosoppressori (7). Inoltre, poiché molti di questi farmaci vengono metabolizzati dal CYP3A4 non è da escludere la possibilità di interazioni farmacocinetiche con gli estratti di echinacea. Alcune specie di echinacea possono contenere alcaloidi pirrolozidinici composti epatotossici, presenti spesso come contaminanti, i quali, agendo attraverso la deplezione di glutatione, possono aumentare il rischio di tossicità epatica specialmente in pazienti trattati con paracetamolo (8). Pertanto, nei casi di somministrazione concomitante di paracetamolo e prodotti a base di echinacea è necessario monitorare i pazienti nei confronti di eventuali segni o sintomi di epatotossicità (9). • Bibliografia • Jellin JM et al., eds. Pharmacist's letter/prescriber's letter natural medicines comprehensive database. www.naturaldatabase.com • Capasso F, Grandolini G, Izzo AA. Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed. Springer; 3a edizione. • Budzinski JW et al. An in vitro evaluation of human cytochrome P450 3A4 inhibition by selected commercial herbal extracts and tinctures. Phytomedicine 2000; 7: 273-82. • Gorski JC, et al. The effect of echinacea (Echinacea purpurea root) on cytochrome P450 activity in vivo. Clin Pharmacol Ther 2004; 75: 89-100. • Hansten PD, Horn JR. Top 100 Drug Interactions Monographs. In: The Top 100 Drug Interactions - A guide to Patient Management. 2007 Edition. Freeland, WA: H&H Publications; 2007: 4—141. • Melchart D, et al. Results of five randomized studies on the immunomodulatory activity of preparations of Echinacea. J Altern Complement Med 1995; 1: 145—60. • No authors listed. Are echinacea and HIV not a good mix? Treatment update 1999; 11: 3. • Abebe W. Herbal medication: potential for adverse interactions with analgesic drugs. J Clin Pharm Ther 2002; 27: 391—401. • Miller LG. Herbal medicinals: selected clinical considerations focusing on known or potential drug-herb interactions. Arch Intern Med 1998; 158: 2200—11.
  • 18. Astragalus mongholicus o membranaceus • Composizione e principi attivi: • Flavonoidi (antiradicali liberi) • Saponine (mimano i chelanti, fibrinolitiche, natural killer cells) • Polisaccaridi (attività fagocitaria, stimolazione e trasformazione dei linfociti, stimolazione organi immunitari) Da diversi studi aumenta induzione di interferone leucocitario.
  • 19. • References • Bate NJ, Orr J, Ni W, Meromi A, Nadler-Hassar T, Doerner PW, • Dixon RA, Lamb CJ, Elkind Y (1994) Quantitative relationship • between phenylalanine ammonia-lyase levels and phenylpropanoid • accumulation in transgenic tobacco identifies a ratedetermining • step in natural product synthesis. Proc Natl Acad • Sci USA 91:7608–7612 • Campos-VargasR, SaltveitME (2002) Involvement of putative chemical • wound signals in the induction of phenolic metabolism in • wounded lettuce. Physiol Plantarum 114:73–84 • Campos R, Nonogaki H, Suslow T, Saltveit ME (2004) Isolation and • characterization of a wound inducible phenylalanine ammonialyase • gene (LsPAL1) from Romaine lettuce leaves. Physiol Plantarum • 121:429–438 • Cantos E, Esp´ın JC, Tom´as-Barber´an FA (2001) Effect of wounding • on phenolic enzymes in six minimally processed lettuce cultivars • upon storage. J Agric Food Chem 49:322–330 • Dixon RA, Paiva NL (1995) Stress-induced phenylpropanoid • metabolism. Plant Cell 7:1085–1097 • Gl¨aβgenWE, Rose A, Madlung J, KochW, Gleitz J, Seitz HU (1998) • Regulation of enzymes involved in anthocyanin biosynthesis in • carrot cell cultures in response to treatment with ultraviolet light • and fungal elicitors. Planta 204:490–498 • Howles PA, Sewalt VJH, Paiva NL, Elkind Y, Bate NJ, Lamb C, • Dixon RA (1996) Overexpression of l-phenylalanine ammonialyase • in transgenic tobacco plants reveals control points for flux • into phenylpropanoid biosynthesis. Plant Physiol 112:1617– • 1624 • Jaakola L, M¨a¨att¨a-Riihinen K, K¨arenlampi S, Hohtola A (2004) Activation • of flavonoid biosynthesis by solar radiation in bilberry • (Vaccinium myrtillus L.) leaves. Planta 218:721–728 • Kamo T, Hirai N, Tsuda M, Fujioka D, Ohigashi H (2000) Changes • in the content and biosynthesis of phytoalexins in banana fruit. • Biosci Biotechnol Biochem 64:2089–2098 • Kostenyuka IA, Zo´nb J, Burnsa JK (2002) Phenylalanine ammonia • lyase gene expression during abscission in citrus. Physiol • Plantarum 116:106–112
  • 20. Altra letteratura • Krasteva I, Nikolova I, Danchev N, Nikolov S (2004) Phytochemical • analysis of ethyl acetate extract from Astragalus corniculatus • Bieb. and brain antihypoxic activity. Acta Pharm 54:151–156 • Liang X, Dron M, Cramer CL, Dixon RA, Lamb CJ (1989) Differential • regulation of phenylalanine ammonia-lyase genes during • plant development and by environmental cues. J Biol Chem • 264:14480–14492 • Logemann E, Parniske M, Hahlbrock K (1995) Modes of expression • and common structural features of the complete phenylalanine • ammonia-lyase gene family in parsley. Proc Natl Acad Sci USA • 92:5905–5909 • Logemann E, Tavernaro A, Schulz W, Somssich IE, Hahlbrock K • (1999) UV light selectively coinduces supply pathways from • primary metabolism and flavonoid secondary product formation • in parsley. Proc Natl Acad Sci USA 97:1903–1907 • Ma XQ, Shi Q, Duan JA, Dong TTX, Tsim KWK (2002) Chemical • analysis of Radix Astragali (Huangqi) in China: a comparison • with tts adulterants and seasonal variations. J Agric Food Chem • 50:4861–4866 • McCallum JA,Walker JRL (1990) Phenolic biosynthesis during grain • development in wheat changes in phenylalanine ammonia lyase • activity and soluble phenolic content. J Cereal Sci 11:35–49 • Miller AL (1998) Botanical influences on cardiovascular disease. • Altern Med Rev 3:422–431 • Rasmussen S, Dixon RA (1999) Transgene-mediated and elicitorinduced • perturbation of metabolic channeling at the entry • point into the phenylpropanoid pathway. Plant Cell 11:1537– • 1551
  • 21. Aloe vera Composizione e principi attivi immunocompetenti: Aloctina A: ( az mitogenica dei linfociti Polisaccaridi : Acemanno (az. Sui macrofagi e su parete proteica virale) Germanio organico (anti ROS)
  • 22. Withania somnifera D*. ashvagandha • Composizione e principi attivi • Sesquiterpeni • vitanolidi * = dunal // che ha odore del cavallo
  • 23. Azadirachta indica (neem) • Composizione e principi attivi: • Azadiractina A e B (citotossica) • flavonoidi • Triterpeni • Nimbidina                                       Il nīm (Hindi: नीम, nīm), in Italia  conosciuto anche come neem, secondo la traslitterazione inglese, è un albero (Azadirachta indica') della famiglia delle Meliacee nativo  dell'  India e della Birmania. È una  delle tre specie del genere  Azadirachta.
  • 24. Uncaria tomentosa cat’s claw • Composizione e principi attivi: • polifenoli • Alcaloidi (fagocitosi, az. specifica linfocitaria) • Triterpeni (antiinfiammatori) • Steroli • Ac ursolico • Ac oleanico
  • 25. Viscum album • Composizione e principi attivi: • Polisaccaridi • glicoproteine Pianta parassita perché necessita di N che estrae dalla piante infestata.
  • 26. Angelica acutiloba Composizione e principi attivi polisaccaridi (az sul complemento e interferone)
  • 27. Arnica montana • Composizione e principi attivi: • Sesquiterpeni ( az anti ROS, attiviazione macrofagi, az sul complemento) Pianta tossica: orale solo uso omeopatico
  • 28. altre le piante Morinda citrofolia (succo ricco di alcaloidi e polisaccaridi) Andrographis paniculata (diterpeni stimolazione fagocitosi) Klamath (microalga di acqua dolce ricca in polisaccaridi) Papaia (ricca di selenio vit C, flavonoidi, carotene)
  • 30. Lentinus Edodes Composizione e principi attivi: Polisaccaridi (az sul complemento )
  • 31. minerali • Zolfo (S): (4°), attività antinfiammatorie aspecifiche. • Zinco (Zn): processi specifici di costruzione molecolare per linfociti • Selenio (Se): nella struttura cellulare degli organi specifici • Magnesio (Mg): (3°) ,stabilità cellulare e processi energetici cellulari
  • 32. Acidi grassi insaturi • OMEGA 3 (acidi alfa linoleico) Azione sulle citochine , azione modulatoria su linfociti T- helper tipo 1 e 2 , sui linfociti B e sulla liberazione di interleuchina, blocca formazione di prostaglandina E2 (PGE2)
  • 33. vitamine • C, acido ascorbico : non prodotta dal corpo, idrosolubile, fotosensibile e facile ossidazione (vitamina instabile), stress e fumo ne aumentano l’eliminazione dal corpo,permette assorbimento di altri minerali (Fe), antiossidante, stimola funzione globuli bianchi, aumenta livelli di interferone,stimola ormoni timici, riduce l’istamina,
  • 34. vitamine • E, tocoferolo: antiossidante,stabilizza la membrana cellulare, attività antimutagena cellulare,attività genica su cellule immunitarie ciò permetterebbe risposte specifiche a livello dell'apparato immunologico,
  • 35. MSM • Composto solfureo organico che diminuisce con l’età • Presenta una certa quantità di zolfo, che permette la stabilità cellulare e previene l’infammazione e di conseguenza il dolore locale.
  • 36. Estratti timici sostanze proteiche • Prevenzione infezioni respiratorie ricorrenti • Correzione di difetti dei linfociti T • Stimolazione della produzione dei leucociti • Terapia dell’allergia Uso ormai in decremento: sebbene in passato gli studi clinici abbiano mostrato buoni risultati
  • 37. colori • Cromoterapia associata alla dieta • Rosso, giallo, arancione • Verde • Blu per i bambini Non ci sono studi scientifici
  • 38. • Un funzionamento scorretto del sistema immunitario può provocare disturbi e malattie – Le malattie autoimmuni insorgono quando il sistema immunitario «fa confusione» e reagisce contro le molecole del proprio corpo. – Le persone affette da malattie da immunodeficienza sono prive di uno o più componenti del sistema immunitario. – Un lieve indebolimento del sistema immunitario può derivare anche da stress fisici ed emotivi. – Le allergie sono causate da una sensibilità anomala ad antigeni presenti nel nostro ambiente, chiamati allergeni.
  • 39. (Malattie) deficit immunitario • Malattie da raffreddamento - Virali (influenza e sindromi influenzali) - Batteriche - Malattie allergiche
  • 40. Stati carenziali • Convalescenza post interventi chirurgici • Convalescenza da virosi • Senescenza • Età pediatrica
  • 42. Effetti collaterali • Escludere una patologia associata es.:malattie autoimmuni, connettivopatie • Valutare possibili allergie al composto • Inibizione del Citocromo P450 (interazioni farmacologiche) • Evitare uso prolungato • Presenze di sostanze particolari es.:cumarine (fotosensibilità)
  • 43. "...... Porteranno frutto ogni mese, perchè le loro acque escono dal santuario, il loro frutto servirà di cibo e le loro foglie di medicina. “ Ezechiele 47:12 graziegrazie