Riflessioni sul perchè le pubbliche amministrazioni locali dovrebbero stimolare la formazione di imprese, cooperative e altre organizzazioni che creino e gestiscano Beni Comuni, e su cosa dovrebbero fare per garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, con esempi dalle attività del Free Knowledge Institute a Barcellona
The Digital DIY phenomenon: challenge or opportunity for degrowth?
Globalizzazione dal basso delle reti collaborative: caratteristiche principali, e qualche esempio
1. Globalizzazione dal basso
delle reti collaborative:
caratteristiche principali e
qualche esempio
ForumPA 2017
25 maggio 2017
Marco Fioretti
2. CC BY-SA
Marco Fioretti
marco@freeknowledge.eu
Digitalizzazione di città e PA? Sì, se è...
● riduzione di inquinamento e sprechi
● supporto a ricostruzione completa di servizi e processi
● riusata, il più possibile, sia in, che fra città
● [quindi] aperta, flessibilie, collaborativa, fatta e usata
considerando buone pratiche internazionali
● Perché soldi e fiducia sono finiti: sussidiarietà,
partecipazione, condivisione... ormai sono inevitabili,
non solo belle
3. CC BY-SA
Marco Fioretti
marco@freeknowledge.eu
● Conoscenza seria delle buone pratiche utili (digitali e non!):
– Beni comuni, licenze software, Open Data, vera economia collaborativa...
– Modelli di sostenibilità, non (solo!) di business tradizionale
● Supporto (anche) pubblico ad aziende e organizzazioni per:
– Creazione e gestione di beni comuni, digitali e non
– Servizi e “mercati” B2B, per collaborazione locale
– Collaborazione anche fra città o nazioni diverse
● Solo così si ottengono:
– Massa critica per impatti e sostenibilità a lungo termine
– Trasparenza, cioè lotta a corruzione e sprechi
– Sopravvivenza di progetti e servizi oltre i loro creatori
Come arrivarci?
6. CC BY-SA
Marco Fioretti
marco@freeknowledge.eu
● Beni comuni digitali (mappe, documentazione,
progetti...)
● licenze, dati, software, protocolli digitali aperti
● Comunità online indipendenti
● Fabbricazione digitale fai-da-te
● CBPP: Commons-based Peer Production
● OSCE: Open Source Circular Economy
Foto by Joi Ito, CC BY