Massimo Caputi, uno dei massimi di finanza immobiliare, da tempo denuncia la drammatica situazione del comparto real estate italiano, che sta vivendo una crisi senza precedenti, con 500.000 posti di lavoro persi e un “outlook”, per dirla con le agenzie di rating, nero fumo. Affaritaliani ha avuto modo di intervistare l’ingegnere per capire insieme a lui quale sia la situazione e, soprattutto, se il sereno possa tornare sull’intero comparto. Anche perché, al momento, l’Italia è completamente fuori dai “radar” degli investitori stranieri.
Approvato Prelios Business Plan 2014-2016 - Massimo Caputi Prelios
Il punto di Massimo Caputi - MIPIM Cannes 2013 Real Estate
1. L'Italia è ormai fuori dai radar
L'immobiliare nostrano cola a picco
AFFARITALIANI.IT - Giovedì, 14 marzo 2013
Massimo Caputi, uno dei massimi di finanza immobiliare, da tempo
denuncia la drammatica situazione del comparto, che sta vivendo
una crisi senza precedenti, con 500.000 posti di lavoro persi e un
“outlook”, per dirla con le agenzie di rating, nero fumo.
Affaritaliani ha avuto modo di intervistare l’ingegnere per capire
insieme a lui quale sia la situazione e, soprattutto, se il sereno
possa tornare sull’intero comparto. Anche perché, al momento,
l’Italia è completamente fuori dai “radar” degli investitori
stranieri.
Caputi, in Francia si svolge il Mipim, salone internazionale di
Finanza Immobiliare. Visto com’è ridotto il settore potremmo anche
evitare di andarci, o no?
"Per l’Italia è l’anno peggiore! In un mondo ideale l'Italia
rappresenterebbe il 2% dell'asset class bene immobile a livello
mondiale e il 15% in Europa. Oggi siamo vicini allo zero! E così
al Mipim c'e'un susseguirsi di incontri che si concludono con la
frase: «Tutto bellissimo, ma l'Italia è fuori dalla mente degli
investitori esteri»; e si badi bene che l'investitore globale ha
logiche diverse da quelle del piccolo risparmiatore: oggi investe
in Grecia, in Spagna, persino in Libano, ma non in Italia.
2. Ma la grave crisi del settore è imputabile soltanto alla
congiuntura economica o ci sono responsabilità della politica?
"Con una politica economica ottusa sono state introdotte dal
ministero dell'Economia alcune norme che, pensando di drenare
nuovi incassi per il fisco, hanno penalizzato gli investimenti
immobiliari in Italia da parte degli operatori esteri; aspetto
ancora peggiore è stato che le norme erano attive anche per gli
investimenti stranieri già effettuati e ciò ha provocato la
ricorrente frase «doesn't make sense!».
E’ vero che l’Italia viene considerata “out of the radar” nel
settore? E come mai una terra come la nostra, che ha ricchezza
paesaggistiche uniche al mondo, non fa la parte del leone nel real
estate se non per l’acquisto da parte di qualche eccentrico
artista di questa o quella tenuta?
"Oggi il motto di tutti i principali investitori mondiali nel real
estate è «Italy is out of the radar». E non è la situazione
politica, come di solito si banalizza, il principale motivo di
tale generalizzato atteggiamento; i grandi investitori
istituzionali investono con logiche diverse da quelle del piccolo
risparmiatore, chiedono una sola cosa: certezza del diritto e
delle norme. Modificare la tassazione con gli investimenti in
corso e addirittura in modo retroattivo è violare un condizione
irrinunciabile se si vogliono attrarre investimenti: non cambiare
le regole in corsa. È evidente che chi ha generato queste norme
non ha valutato gli effetti sul mercato e ha fatto male i conti
sulla fiscalità recuperabile; soldi il Fisco ne ha incassati pochi
e ne ha persi moltissimi, intanto è stato prosciugato un flusso di
valuta verso il Paese".
Si può invertire la tendenza? E come?
"Invertire il ciclo negativo non sarà assolutamente facile: ci
vogliono soggetti che conoscono il mercato estero e in grado di
rimontare la figuraccia fatta. E questo mentre in tutto il mondo
si fa a gara ad attrarre investitori esteri: basti pensare che il
socialista Hollande ha ravvivato la norma fiscale che varò Sarkozy
a vantaggio degli investimenti del Qatar in Francia! E inviterei
seriamente i nostri governanti passati, presenti e futuri a
visitare lo stand del ministero dell'Economia tedesco al Mipim,
nel quale fanno bella mostra i principali operatori privati
tedeschi del settore che presentavano le loro proposte di
investimento agli operatori internazionali; il governo tedesco non
si è inventato fantasiose e inutili formule per tentare di
svendere qualche inutile pezzo di patrimonio pubblico; ha
preferito rendere appetibile il mercato interno con norme chiare e
certezza del diritto a tutela degli investitori".
http://affaritaliani.libero.it/fattieconti/l-italia-ormai-fuori-
dai-140313.html