2. DESCRIZIONE Carlo era alto circa 1,90 m. ed aveva un corpo robusto La testa era tonda , gli occhi grandi e il naso lungo . Si vestiva con abiti semplici : sulla pelle una camicia e brache(pantaloni) di lino ; sopra una tunica con bordo ricamato. Ai piedi portava calzari con fascia attorno le gambe
3. Amava cavalcare, cacciare e fare molto movimento , tanto che nel palazzo di Aquisgrana fece costruire una piscina di acqua termale I suoi pasti si componevano di (solo)quattro portate; beveva poco vino, durante il pasto, non ne beveva più di tre bicchieri Viveva in modo semplice
4. Sapeva parlare anche in latino e un po’ meno il greco. Cercò anche di imparare a scrivere, ma non ci riuscì, anche per firmare infatti faceva solo una sigla. Aveva una buona salute, tranne che negli ultimi anni della sua vita in cui si ammalò di gotta. Riuscì ad allargare i confini del regno dei franchi con diverse spedizioni CONQUISTE
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6. SACRO ROMANO IMPERO NELLA NOTTE DI NATALE DELL’ 800 CARLO VIENE INCORONATO IMPERATORE NASCE IL SACRO ROMANO IMPERO DAL PAPA LEONE III IN SAN PIETRO CARLO MUORE AD AQUISGRANA NEL 814 IL SUO IMPERO VENNE ANCHE RICONOSCIUTO DA MICHELE I , IMPERATORE DELL’IMPERO DI ORIENTE, IN CAMBIO DELLA CITTA’ DI VENEZIA
7. SACRO RICONOSCIUTO DAL PAPA E FONDATO SUL CRISTIANESIMO perche’ ROMANO perche’ SI RICHIAMAVA ALLA TRADIZIONE DI ROMA IMPERO ERA UN TERRITORIO FORMATO DA PIU’ STATI SOTTO UN’UNICA AUTORITA’ perche’
8. ORGANIZZAZIONE POLITICA ED ECONOMICA Il territorio fu diviso in CONTEE MARCHE affidate a CONTI MARCHESI VASSALLI DI CARLO L‘ “ investitura ” è la cerimonia in cui si giura fedeltà al signore, ricevendone in cambio protezione e assistenza, cioè beneficio (o feudo). Seguiva il giuramento di fedeltà , che il vassallo pronunciava tenendo la mano destra su un oggetto sacro.
9. L‘ “ investitura ” è la cerimonia in cui si giura fedeltà al signore, ricevendone in cambio protezione e assistenza, cioè beneficio (o feudo). Il futuro vassallo si inginocchiava davanti al signore e poneva le mani nelle sue. Questo gesto simbolico esprimeva sottomissione: con esso il vassallo si impegnava a mettere al servizio del signore la forza del suo braccio. Contemporaneamente pronunciava una formula di omaggio.
10. Seguiva il giuramento di fedeltà , che il vassallo pronunciava tenendo la mano destra su un oggetto sacro. Il signore concedeva quindi il beneficio che consisteva nell’assegnazione di un territorio (o feudo ) che alla morte del vassallo tornava al signore. 1) IL SIGNORE DOVEVA PROTEGGERE IL VASSALLO 2) IL VASSALLO DOVEVA FORNIRE AMMINISTRARE IL FEUDO, COMBATTERE E FORNIRE AIUTI MILITARI QUINDI
11. Le leggi dell’impero venivano elaborate nelle assemblee generali che si tenevano ogni anno a primavera ( Campo di Maggio ) con i Conti, i Marchesi, i Baroni (che lo affiancavano negli affari e guidavano le truppe) e i Vescovi Per assicurarsi che le leggi venissero ovunque applicate da parte dei vari signori, Carlo Magno si serviva dei Missi Dominici .
12. CARLO TENTO’ DI FAR RIPRENDERE LA PRODUZIONE AGRICOLA STABILENDO UN PREZZO MASSIMO PER I PRODOTTI AGRICOLI CARLO TENTO’ DI FAR RIPRENDERE I COMMERCI FACENDO RIPARARE LE STRADE IMPONENDO UNA MONETA PER TUTTO L’IMPERO (LIBBRA D’ARGENTO)
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16. LA SCUOLA PALATINA CARLO COSTRUISCE AD AQUISGRANA IL SUO PALAZZO (PALATIUM) QUI CON L’AIUTO DEL MONACO ALCUINO FONDA LA SCUOLA PALATINA DI CUI FACEVANO PARTE GLI UOMINI DI CULTURA DEL TEMPO
17. NELLA SCUOLA PALATINA VENIVANO EDUCATI I GIOVANI DELLE FAMIGLIE PIU’ IMPORTANTI DELL’IMPERO QUI APPRENDEVANO L’ARTE MILITARE E IL GOVERNARE NELLA SCUOLA C’ERANO LABORATORI DI COPIATURA DI MANOSCRITTI QUI CI SI DEDICAVA ALLA LETTURA DEI CLASSICI, AGLI STUDI BIBLICI, AD INDOVINELLI, SCIARADE E CRUCIVERBA
18. NEL PALAZZO VI ERA ANCHE LA CAPPELLA UNITA ALLA SALA DEL TRONO LA CAPPELLA ERA COSTRUITA CON MATERIALI PREZIOSI
22. I PALADINI Essi ricoprivano le cariche più alte dell’ordine militare e costituivano una specie di guardia d’ onore dell’imperatore. Il termine Paladino (dall’aggettivo latino Paladino che significa ”del palazzo”) descrive ciascuno dei 12 Pari al servizio dell’esercito di Carlo Magno I Paladini o Pari erano scelti personalmente da Carlo Magno, obbedivano solo al re; ciascuno dei Pari era un nobile, conte o duca e doveva possedere particolari virtù: fede, lealtà, forza e sprezzo del pericolo.