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La tarma della cera
Galleria mellonella
03/03/2015
Nicola Pietropoli
La tarma della cera (Galleria mel
Durante un controllo di un favo naturale
opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono
imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli
escrementi di tarma della cera erano
facesse vedere anche un bel minuscolo bruchetto
attigue. Tutto questo senza che all'esterno niente facesse presagire al
anomalia, niente. Anche all'interno le pupe sembravano in salute
piccola, probabilmente non è causa di danni o almeno di danni evidenti.
Questo incontro ha richiamato il mio interesse
poco avevo visto. Deciso ormai ad accendere i riflettori
informato sulla vita della tarma ho proceduto
questo articolo ma non era nelle mie intenzioni
Volevo solo cogliere e fotografare gli aspetti più interessanti
della tarma. Già solo così il tempo dedicatogli non è stato
Per iniziare, ho allestito un sito attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata
disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza
Dobbiamo sapere infatti che le tarme rifuggono la luce, tanto da
se questo fosse esposto alla luce da entrambe i lati.
e alla fine, quasi dimenticando, l'arrivo delle farfalle mi ha colto u
numeroso.
L’impressione che ne ho avuto è che
attività e che gli apicoltori avrebbero avuto più problemi del solito
farfalle grandi, poi anche quelle più
molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che
gli somigliasse. L'idea che mi ero fatto
assembramenti più o meno cospicui e questo
pensare ad una assenza di uova ho cominciato
Piccola tarma al fianco della pupa, con alcuni
escrementi.
Uno dei favi predisposti per il richiamo delle farfalle
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
Durante un controllo di un favo naturale costruito al posto di un telaio mancante e
opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono
imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli
la cera erano ben evidenti sulle bianche pupe e non è passato molto tempo che si
un bel minuscolo bruchetto che scorrazzava nella cella passando anche
Tutto questo senza che all'esterno niente facesse presagire alcunchè. Nessun segno, nessuna
anomalia, niente. Anche all'interno le pupe sembravano in salute, segno che la piccola tarma, finchè
piccola, probabilmente non è causa di danni o almeno di danni evidenti.
il mio interesse sul mondo della tarma di cui finora molto avevo sentito ma
ad accendere i riflettori su questo mondo quasi misterioso, dopo
della tarma ho proceduto con l'osservazione. Spero perdonerete l’incompletezza di
non era nelle mie intenzioni corredare un trattato completo sulla tarma della cera
olevo solo cogliere e fotografare gli aspetti più interessanti e meno visti di quello che
il tempo dedicatogli non è stato indifferente.
attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata
disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza
rme rifuggono la luce, tanto da non considerare un favo dei più succulenti
se questo fosse esposto alla luce da entrambe i lati. Dopodichè ho atteso. L'attesa è stata abbastanza lunga,
alla fine, quasi dimenticando, l'arrivo delle farfalle mi ha colto un pò di sorpresa
L’impressione che ne ho avuto è che il 2014 sarebbe stato un anno particolarmente propizio alla loro
e che gli apicoltori avrebbero avuto più problemi del solito(come poi è stato)
grandi, poi anche quelle più piccole. Le si vedeva correre in lungo e in largo sui favi pe
molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che
. L'idea che mi ero fatto era di uova piccolissime e molto numerose, deposte in
assembramenti più o meno cospicui e questo cercavo. Nonostante la ricerca infruttuosa
ho cominciato tuttavia a vedere i primi segni della presenza delle tarme
alcuni Primo insediamento preferito dalla tarma:
Il bordo cella.
Affollamento di tarme sul favo tutte sul
bordo delle celle
per il richiamo delle farfalle Adulto di Galleria in fibrillante ricerca di un sito per deporre le uova
Nicola Pietropoli
e che presentava covata
opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono
imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli
e non è passato molto tempo che si
passando anche nelle celle
cunchè. Nessun segno, nessuna
segno che la piccola tarma, finchè
di cui finora molto avevo sentito ma
quasi misterioso, dopo essermi
Spero perdonerete l’incompletezza di
edare un trattato completo sulla tarma della cera.
di quello che avviene nella vita
attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata,
disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza buio.
non considerare un favo dei più succulenti
Dopodichè ho atteso. L'attesa è stata abbastanza lunga,
n pò di sorpresa, ed è stato un arrivo
un anno particolarmente propizio alla loro
(come poi è stato). Prima si son viste le
Le si vedeva correre in lungo e in largo sui favi per un periodo
molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che
e molto numerose, deposte in
cercavo. Nonostante la ricerca infruttuosa che mi faceva
a vedere i primi segni della presenza delle tarme.
Affollamento di tarme sul favo tutte sul
delle celle.
ricerca di un sito per deporre le uova
La tarma della cera (Galleria mel
Dei piccoli ammassi di materiale granuloso
scambiato per uova deposte. Evidentemente qualcosa mi era sfuggito.
particolarmente preferita perchè molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li.
Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo
direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già
schiuse ma alcune no. Ma non si trattava di uova di Galleria
identificata. La ricerca delle uova di
ben nascoste ho intravisto un bel gruppo di uova , almeno 40
piano.
Erano quelle che cercavo. E’ iniziata l'osservazione nel tempo per riuscire a
erano però complicate dal fatto che
delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando
una camera comune di attesa per l'
Gruppo di uova di Galleria mellonella
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
granuloso chiaro sul bordo ispessito delle cellette che sull
Evidentemente qualcosa mi era sfuggito. La zona
molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li.
Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo
direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già
on si trattava di uova di Galleria mellonella ma di uova di altra specie non
La ricerca delle uova di Galleria è perciò continuata e finalmente sul bordo di un pezzo di favo,
ben nascoste ho intravisto un bel gruppo di uova , almeno 40-50. E poi un altro con uova disposte su un
iniziata l'osservazione nel tempo per riuscire a veder nascere il bruco. Le cose
erano però complicate dal fatto che in questo caso l'assembramento stretto e lo sviluppo sincronizzato
delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando
camera comune di attesa per l'uscita che poteva avvenire in qualsiasi punto del raggruppamento delle
mellonella, già "schiuse". Si intravedono all'interno i bruchetti liberi di muoversi nella struttura
Primo e secondo gruppo di uova ritrovati di Galleria mellonella
Nicola Pietropoli
delle cellette che sulle prime avevo
La zona indicata dev'essere
molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li.
Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo
direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già
ma di uova di altra specie non
inalmente sul bordo di un pezzo di favo,
poi un altro con uova disposte su un
veder nascere il bruco. Le cose
in questo caso l'assembramento stretto e lo sviluppo sincronizzato
delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando
uscita che poteva avvenire in qualsiasi punto del raggruppamento delle
, già "schiuse". Si intravedono all'interno i bruchetti liberi di muoversi nella struttura
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
uova(di solito nella parte nascosta e buia) e l'uscita era molto rapida, perchè i bruchi erano già belli vispi, e
difficile da immortalare. Ma alla fine ci sono riuscito.
Alcuni dati sulla Galleria mellonella:
L’uovo è di colore bianco crema e passa da una forma sferoidale a quella ad anello man mano che la larva al
suo interno va crescendo. Presenta una superficie a struttura reticolata e la sua misura è di circa 0,4x0,35
mm. I tempi di schiusa vanno dai 3 ai 30 giorni a seconda delle condizioni ambientali. Siccome il
trattamento dei telai con lo zolfo non uccide le uova è bene ripetere il trattamento dopo un po’ (a seconda
della temperatura), per coprire tutto il periodo di possibili nascite.
La larva appena uscita ha una lunghezza di circa 2-3 mm, una volta matura può raggiungere la lunghezza di
20 mm ed un diametro di 5-7 mm. Ad una temperatura di 29-32 gradi impiega 6 -7 settimane per
completare l’accrescimento. Una volta pronta, la larva, dopo aver trovato il luogo per impuparsi, comincia a
tessere il bozzolo che concluderà in 2, 2,5 giorni. Dopodichè si trasformerà in pupa ed assumerà un colore
marrone formando una crisalide. Dalla crisalide a metamorfosi completeta, uscirà la farfalla, secondo tempi
estremamente variabili a seconda della temperatura (6-55 giorni), farfalla che avrà una vita di 12 giorni per
il maschio e di 21 giorni per la femmina, una vita condotta senza la necessità di nutrirsi. La femmina potrà
deporre più di 1.000 uova
La tarma della cera in realtà non si nutre di cera ma bensì di ciò che trova assieme alla cera. Principalmente
dei bozzoli delle api accumulati nelle celle ma anche escrementi impurità e polline ma non di miele. Ecco
perché il telai dei melari sono poco attrattivi per le tarme mentre i telai del nido che vengono
immagazzinati vuoti o pieni di miele per l’anno venturo sono sempre in pericolo di attacco. Una buona
difesa, dopo il classico trattamento con lo zolfo, consiste nell’applicazione del Bacillus thurigensis var.
aizawai che difende i telai per alcuni mesi contro l’attacco delle nuove giovani larve che potrebbero nel
tempo insediarvisi.
Sequenza di uscita del bruco dall'assembramento di uova
Ed eccolo il bruco di Galleria mellonella con la parte posteriore appiattita e l'assenza di peluria evidente sul corpo
La tarma della cera (Galleria mel
Dettaglio della testa in cui si vedono i 4 stemmi
che contraddistinguono la Galleria me
rendono riconoscibile rispetto alla tarma
cosiddetta “minore”
Dettaglio delle protozampe anali
Dettaglio delle protozampe anterior
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
Dettaglio della testa in cui si vedono i 4 stemmi
che contraddistinguono la Galleria mellonella e la
lla tarma
Dettaglio dello spiracolo di Galleria mellonella
notare anche la struttura dell’epidermide,
puntinata scura.
anali
Dettaglio delle protozampe
Ricordiamo che la larva di Aethina tumida
sprovvista di queste protozampe
zampe anteriori Bozzolo di tarma completamente ricoperto
e residui della cera del telaio,
appoggiato ad un vetro. Si intravede la larva.
Nicola Pietropoli
Dettaglio dello spiracolo di Galleria mellonella,
notare anche la struttura dell’epidermide,
Dettaglio delle protozampe addominali.
Ricordiamo che la larva di Aethina tumida è
queste protozampe addominali
Bozzolo di tarma completamente ricoperto di feci
e residui della cera del telaio, costruito
appoggiato ad un vetro. Si intravede la larva.
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
Larva isolata in ambiente pulito che ha iniziato la tessitura del bozzolo
Bozzolo una volta terminato. Senza i residui su cui attaccarsi possiamo apprezzare il
bel colore bianco della trama tessuta.
Sempre all’interno del bozzolo si forma la crisalide dalla quale uscirà la farfalla
adulta
La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli
Ingrandimento della protozampa addominale. Notare
gli uncini disposti a circonferenza che si spingono
all’esterno e rientrano durante la locomozione per
assicurare la presa sui favi e sulla ragnatela tessuta.
Anche le protozampe anali hanno all’incirca
la stessa struttura delle protozampe
addominali
Dettaglio delle mascelle Uncino della zampa anteriore
Assembramento di larve su di un favo ormai ridotto ad un ammasso di escrementi e residui. Notare come
la temperatura all’interno della massa possa raggiungere temperature prossime ai 40 gradi. Inoltre è
anche possibile udire il rumore che deriva dal rosicchiamento di tante larve.

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Tarma della cera

  • 2. La tarma della cera (Galleria mel Durante un controllo di un favo naturale opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli escrementi di tarma della cera erano facesse vedere anche un bel minuscolo bruchetto attigue. Tutto questo senza che all'esterno niente facesse presagire al anomalia, niente. Anche all'interno le pupe sembravano in salute piccola, probabilmente non è causa di danni o almeno di danni evidenti. Questo incontro ha richiamato il mio interesse poco avevo visto. Deciso ormai ad accendere i riflettori informato sulla vita della tarma ho proceduto questo articolo ma non era nelle mie intenzioni Volevo solo cogliere e fotografare gli aspetti più interessanti della tarma. Già solo così il tempo dedicatogli non è stato Per iniziare, ho allestito un sito attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza Dobbiamo sapere infatti che le tarme rifuggono la luce, tanto da se questo fosse esposto alla luce da entrambe i lati. e alla fine, quasi dimenticando, l'arrivo delle farfalle mi ha colto u numeroso. L’impressione che ne ho avuto è che attività e che gli apicoltori avrebbero avuto più problemi del solito farfalle grandi, poi anche quelle più molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che gli somigliasse. L'idea che mi ero fatto assembramenti più o meno cospicui e questo pensare ad una assenza di uova ho cominciato Piccola tarma al fianco della pupa, con alcuni escrementi. Uno dei favi predisposti per il richiamo delle farfalle La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli Durante un controllo di un favo naturale costruito al posto di un telaio mancante e opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli la cera erano ben evidenti sulle bianche pupe e non è passato molto tempo che si un bel minuscolo bruchetto che scorrazzava nella cella passando anche Tutto questo senza che all'esterno niente facesse presagire alcunchè. Nessun segno, nessuna anomalia, niente. Anche all'interno le pupe sembravano in salute, segno che la piccola tarma, finchè piccola, probabilmente non è causa di danni o almeno di danni evidenti. il mio interesse sul mondo della tarma di cui finora molto avevo sentito ma ad accendere i riflettori su questo mondo quasi misterioso, dopo della tarma ho proceduto con l'osservazione. Spero perdonerete l’incompletezza di non era nelle mie intenzioni corredare un trattato completo sulla tarma della cera olevo solo cogliere e fotografare gli aspetti più interessanti e meno visti di quello che il tempo dedicatogli non è stato indifferente. attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza rme rifuggono la luce, tanto da non considerare un favo dei più succulenti se questo fosse esposto alla luce da entrambe i lati. Dopodichè ho atteso. L'attesa è stata abbastanza lunga, alla fine, quasi dimenticando, l'arrivo delle farfalle mi ha colto un pò di sorpresa L’impressione che ne ho avuto è che il 2014 sarebbe stato un anno particolarmente propizio alla loro e che gli apicoltori avrebbero avuto più problemi del solito(come poi è stato) grandi, poi anche quelle più piccole. Le si vedeva correre in lungo e in largo sui favi pe molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che . L'idea che mi ero fatto era di uova piccolissime e molto numerose, deposte in assembramenti più o meno cospicui e questo cercavo. Nonostante la ricerca infruttuosa ho cominciato tuttavia a vedere i primi segni della presenza delle tarme alcuni Primo insediamento preferito dalla tarma: Il bordo cella. Affollamento di tarme sul favo tutte sul bordo delle celle per il richiamo delle farfalle Adulto di Galleria in fibrillante ricerca di un sito per deporre le uova Nicola Pietropoli e che presentava covata opercolata, controllo che aveva l'obbiettivo di individuare eventuali varroe, con mia meraviglia mi sono imbattuto, al momento della disopercolazione di alcune celle, in una presenza inaspettata. Alcuni piccoli e non è passato molto tempo che si passando anche nelle celle cunchè. Nessun segno, nessuna segno che la piccola tarma, finchè di cui finora molto avevo sentito ma quasi misterioso, dopo essermi Spero perdonerete l’incompletezza di edare un trattato completo sulla tarma della cera. di quello che avviene nella vita attira tarme con un paio di favi vuoti che avevano già ospitato della covata, disposti nella stanza del mio laboratorio che in assenza di luce artificiale è un ambiente abbastanza buio. non considerare un favo dei più succulenti Dopodichè ho atteso. L'attesa è stata abbastanza lunga, n pò di sorpresa, ed è stato un arrivo un anno particolarmente propizio alla loro (come poi è stato). Prima si son viste le Le si vedeva correre in lungo e in largo sui favi per un periodo molto lungo. Devo ammettere che però all'inizio non mi riusciva di individuare alcun uovo o qualcosa che e molto numerose, deposte in cercavo. Nonostante la ricerca infruttuosa che mi faceva a vedere i primi segni della presenza delle tarme. Affollamento di tarme sul favo tutte sul delle celle. ricerca di un sito per deporre le uova
  • 3. La tarma della cera (Galleria mel Dei piccoli ammassi di materiale granuloso scambiato per uova deposte. Evidentemente qualcosa mi era sfuggito. particolarmente preferita perchè molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li. Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già schiuse ma alcune no. Ma non si trattava di uova di Galleria identificata. La ricerca delle uova di ben nascoste ho intravisto un bel gruppo di uova , almeno 40 piano. Erano quelle che cercavo. E’ iniziata l'osservazione nel tempo per riuscire a erano però complicate dal fatto che delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando una camera comune di attesa per l' Gruppo di uova di Galleria mellonella La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli granuloso chiaro sul bordo ispessito delle cellette che sull Evidentemente qualcosa mi era sfuggito. La zona molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li. Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già on si trattava di uova di Galleria mellonella ma di uova di altra specie non La ricerca delle uova di Galleria è perciò continuata e finalmente sul bordo di un pezzo di favo, ben nascoste ho intravisto un bel gruppo di uova , almeno 40-50. E poi un altro con uova disposte su un iniziata l'osservazione nel tempo per riuscire a veder nascere il bruco. Le cose erano però complicate dal fatto che in questo caso l'assembramento stretto e lo sviluppo sincronizzato delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando camera comune di attesa per l'uscita che poteva avvenire in qualsiasi punto del raggruppamento delle mellonella, già "schiuse". Si intravedono all'interno i bruchetti liberi di muoversi nella struttura Primo e secondo gruppo di uova ritrovati di Galleria mellonella Nicola Pietropoli delle cellette che sulle prime avevo La zona indicata dev'essere molte tarme (forse tutte) cominciano la colonizzazione da li. Solo successivamente ho cominciato a trovare delle uova quasi sempre deposte singolarmente o sul favo direttamente oppure appese ai fili di ragnatela che cominciavano ad essere numerosi. Molte erano già ma di uova di altra specie non inalmente sul bordo di un pezzo di favo, poi un altro con uova disposte su un veder nascere il bruco. Le cose in questo caso l'assembramento stretto e lo sviluppo sincronizzato delle uova permetteva alle larve, una volta pronte, di spostarsi tra un uovo e l'altro, senza uscire, creando uscita che poteva avvenire in qualsiasi punto del raggruppamento delle , già "schiuse". Si intravedono all'interno i bruchetti liberi di muoversi nella struttura
  • 4. La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli uova(di solito nella parte nascosta e buia) e l'uscita era molto rapida, perchè i bruchi erano già belli vispi, e difficile da immortalare. Ma alla fine ci sono riuscito. Alcuni dati sulla Galleria mellonella: L’uovo è di colore bianco crema e passa da una forma sferoidale a quella ad anello man mano che la larva al suo interno va crescendo. Presenta una superficie a struttura reticolata e la sua misura è di circa 0,4x0,35 mm. I tempi di schiusa vanno dai 3 ai 30 giorni a seconda delle condizioni ambientali. Siccome il trattamento dei telai con lo zolfo non uccide le uova è bene ripetere il trattamento dopo un po’ (a seconda della temperatura), per coprire tutto il periodo di possibili nascite. La larva appena uscita ha una lunghezza di circa 2-3 mm, una volta matura può raggiungere la lunghezza di 20 mm ed un diametro di 5-7 mm. Ad una temperatura di 29-32 gradi impiega 6 -7 settimane per completare l’accrescimento. Una volta pronta, la larva, dopo aver trovato il luogo per impuparsi, comincia a tessere il bozzolo che concluderà in 2, 2,5 giorni. Dopodichè si trasformerà in pupa ed assumerà un colore marrone formando una crisalide. Dalla crisalide a metamorfosi completeta, uscirà la farfalla, secondo tempi estremamente variabili a seconda della temperatura (6-55 giorni), farfalla che avrà una vita di 12 giorni per il maschio e di 21 giorni per la femmina, una vita condotta senza la necessità di nutrirsi. La femmina potrà deporre più di 1.000 uova La tarma della cera in realtà non si nutre di cera ma bensì di ciò che trova assieme alla cera. Principalmente dei bozzoli delle api accumulati nelle celle ma anche escrementi impurità e polline ma non di miele. Ecco perché il telai dei melari sono poco attrattivi per le tarme mentre i telai del nido che vengono immagazzinati vuoti o pieni di miele per l’anno venturo sono sempre in pericolo di attacco. Una buona difesa, dopo il classico trattamento con lo zolfo, consiste nell’applicazione del Bacillus thurigensis var. aizawai che difende i telai per alcuni mesi contro l’attacco delle nuove giovani larve che potrebbero nel tempo insediarvisi. Sequenza di uscita del bruco dall'assembramento di uova Ed eccolo il bruco di Galleria mellonella con la parte posteriore appiattita e l'assenza di peluria evidente sul corpo
  • 5. La tarma della cera (Galleria mel Dettaglio della testa in cui si vedono i 4 stemmi che contraddistinguono la Galleria me rendono riconoscibile rispetto alla tarma cosiddetta “minore” Dettaglio delle protozampe anali Dettaglio delle protozampe anterior La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli Dettaglio della testa in cui si vedono i 4 stemmi che contraddistinguono la Galleria mellonella e la lla tarma Dettaglio dello spiracolo di Galleria mellonella notare anche la struttura dell’epidermide, puntinata scura. anali Dettaglio delle protozampe Ricordiamo che la larva di Aethina tumida sprovvista di queste protozampe zampe anteriori Bozzolo di tarma completamente ricoperto e residui della cera del telaio, appoggiato ad un vetro. Si intravede la larva. Nicola Pietropoli Dettaglio dello spiracolo di Galleria mellonella, notare anche la struttura dell’epidermide, Dettaglio delle protozampe addominali. Ricordiamo che la larva di Aethina tumida è queste protozampe addominali Bozzolo di tarma completamente ricoperto di feci e residui della cera del telaio, costruito appoggiato ad un vetro. Si intravede la larva.
  • 6. La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli Larva isolata in ambiente pulito che ha iniziato la tessitura del bozzolo Bozzolo una volta terminato. Senza i residui su cui attaccarsi possiamo apprezzare il bel colore bianco della trama tessuta. Sempre all’interno del bozzolo si forma la crisalide dalla quale uscirà la farfalla adulta
  • 7. La tarma della cera (Galleria mellonella) di Nicola Pietropoli Ingrandimento della protozampa addominale. Notare gli uncini disposti a circonferenza che si spingono all’esterno e rientrano durante la locomozione per assicurare la presa sui favi e sulla ragnatela tessuta. Anche le protozampe anali hanno all’incirca la stessa struttura delle protozampe addominali Dettaglio delle mascelle Uncino della zampa anteriore Assembramento di larve su di un favo ormai ridotto ad un ammasso di escrementi e residui. Notare come la temperatura all’interno della massa possa raggiungere temperature prossime ai 40 gradi. Inoltre è anche possibile udire il rumore che deriva dal rosicchiamento di tante larve.