3. Razionalizzazione
delle organizzazioni
La teoria dell’organizzazione scienti ca del
lavoro si propone di aiutare le aziende a
raggiungere l’efficienza necessaria alla
produzione di massa.
L’enfasi è posta sulla misurazione dei tempi e
la de nizione dei metodi.
5. Valorizzazione
del fattore umano
Si comprende il ruolo che svolge
l’organizzazione informale, ossia l’esistenza di
una tta rete di rapporti non istituzionalizzati
che in uiscono sui comportamenti e quindi
sul rendimento dei lavoratori.
6. Valorizzazione
del fattore umano
Maslow teorizza le cinque categorie dei
bisogni che la persona deve soddisfare:
siologici, di sicurezza, di appartenenza, di
autostima e di autorealizzazione.
7. Valorizzazione
del fattore umano
La comunicazione diviene componente
strutturale rilevante nel contesto lavorativo e
nei rapporti gestionali; allo stesso tempo,
contribuisce a soddisfare i bisogni di
autostima e autorealizzazione.
8. Governo
delle contingenze
Il problema comune diventa come gestire
l’incertezza dell’ambiente esterno
all’organizzazione: si teorizza la necessità di
creare strutture organizzative adatte al
contesto e capaci di monitorare i cambiamenti
per dare risposte repentine.
9. Governo
delle contingenze
Nasce il concetto di cultura d’impresa, intesa
come l’insieme di assunti di base e convinzioni
apprese da un gruppo per sopravvivere
nell’ambiente esterno e per superare problemi
interni di integrazione.
10. Gestione delle
reti organizzative
La globalizzazione del mercato, la ricerca della
qualità, la richiesta di personalizzazione dei
prodotti, la forza di lavoro sempre più mobile,
ha spinto le organizzazioni a cercare il modo
per ottenere la massima velocità e essibilità.
11. Gestione delle
reti organizzative
L’organizzazione a rete ha al suo interno una
grande quantità di strumenti e conoscenze
che la renderà adattabile all’ambiente. Le
connessioni favoriscono la diffusione di sapere
innovativo.
12. Un percorso evolutivo
I lavoratori fanno parte di un meccanismo
I lavoratori hanno dignità di persone
Le aziende sono immerse in contesti
Le aziende partecipano a sistemi
13. Una definizione...
La comunicazione organizzativa è l’insieme dei
processi strategici e operativi, di creazione, di
scambio e di condivisione dei messaggi
informativi e di valore all’interno delle diverse
reti di relazioni che costituiscono l’essenza
dell’organizzazione e della sua collocazione
nell’ambiente.
(Invernizzi)
14. ... e ancora!
La comunicazione organizzativa costituisce parte
integrante dei processi produttivi e decisionali e dei
rapporti con gli ambienti esterni; viene usata per
de nire e condividere la missione, la cultura, i valori
d’impresa; viene impiegata inoltre per sviluppare la
qualità dei prodotti e dei servizi; favorisce, in ne, la
visibilità all’interno e all’esterno di tutta
l’organizzazione, delle sue attività, delle sue politiche e
dei cambiamenti in corso.
16. Comunicazione funzionale
La comunicazione funzionale tratta le
informazioni operative necessarie a
supportare i processi produttivi e decisionali
interni, l’attività degli operatori di front-line e i
processi di cooperazione produttiva esterni.
Gli strumenti impiegati sono: colloqui, riunioni
di lavoro, lettere e circolari, bacheche, opuscoli
e riviste, manuali...
17. Comunicazione strategica
La comunicazione strategica riguarda le
informazioni necessarie a far conoscere
l’impresa o parti di essa, le sue strategie e
politiche ai pubblici interni ed esterni.
Gli strumenti impiegati sono: le riviste
aziendali, le interviste rilasciate dal top
management, le bacheche, le lettere
personalizzate, brochure aziendali...
18. Comunicazione formativa
La comunicazione formativa punta a formare
le persone attraverso l’apprendimento di
contenuti e metodi di lavoro e delle modalità
di comunicazione adatte a essere buoni
collaboratori e a stimolare la cooperazione.
Gli strumenti impiegati sono: formazione in
aula, training on the job...
19. Comunicazione creativa
La comunicazione creativa si propone di
realizzare occasioni di scambio e di dialogo
verticale e orizzontale, dove il sapere si
trasferisce e si crea spesso in modo informale.
Gli strumenti impiegati sono: brainstorming,
comunità di pratica, groupware...
20. Prassi operative #1
Le iniziative di comunicazione vanno riferite a
valori guida aziendali speci ci, eticamente
fondati ed esplicitati con modalità tali che tutti
li possano conoscere.
21. Prassi operative #2
E’ necessario realizzare coerenza e sinergia tra
gli atti comunicazionali rivolti all’interno e
all’esterno e tra questi e gli atti gestionali.
22. Prassi operative #3
I processi di innovazione organizzativa e di
sviluppo gestionale vanno supportati con
piani di comunicazione adeguati a farli
conoscere e condividere da tutti.
23. Prassi operative #4
Le competenze di comunicazione
interpersonale vanno diffuse tra tutti, dai top
manager agli operatori, al ne di facilitare i
processi decisionali, gestionali e produttivi che
si basano sempre di più sulla cooperazione e
sulle relazioni.
24. Prassi operative #5
Il presidio strategico della comunicazione va
realizzato da parte del top management; il
presidio operativo va realizzato da parte di
strutture tra loro integrate; e in ne vengono
impiegate tecniche manageriali adeguate per
gestire i programmi di comunicazione.