Il 23 dicembre 2020, insieme con Ilaria Mauric ho condiviso alcune riflessioni sul futuro del design.
Nella prima parte, prendendo spunto da un keynote di Khoi Vinh di Adobe dello scorso anno, ho introdotto il tema dell’attuale ondata di attenzione mediatica e polemiche verso la gig economy e l’industria tech, che più o meno inconsapevolmente hanno generato anche problemi di portata sociale e ambientale, oltre all’innegabile innovazione di servizi e di interi mercati.
L’altro tema, reso mainstream nel 2020 anche dal documentario Social Dilemma, è come la tecnologia, ottimizzando per il consumo di contenuti, l’interazione continua e personalizzando i servizi grazie all’utilizzo, a volte discutibile dei dati, possa indurre meccaniche di dipendenza.
Da qui la domanda che ho sollevato è quale debba essere il ruolo del design in questo momento storico e nell’immediato futuro.
Ci immaginiamo e auspichiamo un design più responsabile, più attento e consapevole delle implicazioni etiche dei prodotti e servizi che contribuisca a mettere in mano alle persone. Questo attraverso una messa in discussione degli strumenti che utilizziamo e nuovi modi per mappare e rendere visibili gli angoli ciechi dei progetti e della tecnologia, immaginando anche gli usi indesiderati.
Nella seconda parte, Ilaria ha ripercorso alcuni eventi occorsi negli ultimi 30 anni, da quando è nato il World Wide Web. Come sono evoluti le tecnologie, gli utilizzi delle persone ed i nostri strumenti come designer in 3 decadi? Oggi questi strumenti sono ancora adeguati alla complessità con cui ci troviamo a operare?
La fase di design dei progetti è quella in cui si possono mettere in discussione le decisioni e le direzioni di un progetto e pertanto è una fase cruciale per domandarsi chi stiamo includendo o escludendo, e quali rischi stiamo o non stiamo considerando.
Ilaria conclude con un auspicio che il nostro impegno per i prossimi anni sia rivolto a ridurre i divari, a eliminare le barriere di accesso e a rendere il web un luogo sicuro, rispettoso e non violento.
16. “The revenue model is the biggest design
decision anyone can make.”
Kim Goodwin
AUTHOR, “DESIGNING FOR THE DIGITAL AGE” — FORMER VP OF DESIGN AT COOPER
17. Che ruolo ha il design
nel contribuire a questi
prodotti e servizi?
23. “Più siamo consapevoli, più saremo
responsabili. E
l
a responsabilità accresce
l
a
consapevolezza: per poter conoscere,
accettare e affrontare i risultati futuri delle
nostre azioni, saremo sempre più attenti alle
cause che creiamo nel presente.”
Niccolò Branca
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO, GRUPPO BRANCA INTERNATIONAL S.P.A
27. “The revenue model is the biggest design
decision anyone can make.”
Kim Goodwin
AUTHOR, “DESIGNING FOR THE DIGITAL AGE” — FORMER VP OF DESIGN AT COOPER