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Quanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre effetti dannosi sulla salute umana.  La  dannosità  è  dovuta  sia  alla  tossicità propria  dei  costituenti  delle  polveri,  sia a quella delle sostanze eventualmente  assorbite dalle polveri .
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale di Porto Tolle Paolo Crosignani Andrea Tittarelli Martina Bertoldi Alessandro Borgini   SC Registro Tumori e Epidemiologia Ambientale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori Milano
Procedimento n. 08/003946 R.G.N.R. RELAZIONE DI CONSULENZA TECNICA Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale ENEL di Polesine Camerini (Delta PO) Aus. di CTU: Dott. Stefano Scarselli CTU: Prof. Paolo Crosignani D.ssa Teresa Magnani
5.2 Esposizione agli indicatori riconducibili prevalentemente alla CTE (SO2, IBL, vanadio) ,[object Object],[object Object],[object Object]
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-  Esposizione al vanadio :  l’esposizione al vanadio per il gruppo dei bambini presenta figure di rischio abbastanza simili a quelle osservate per l’Indice di Biodiversità Lichenica (Tab. 6).  Qui è emerso un rischio statisticamente significativo : per i maschi più esposti l’OR arriva quasi a 1.4, con un intervallo di confidenza (95% CI) tra 1.061 e 1.704 (il dato è considerato statisticamente significativo se tale intervallo non contiene l’unità). Il calcolo del Rischio Attribuibile indica che  complessivamente oltre l’11% di tutti i ricoveri tra i bambini (ovvero 76 su 674) potrebbero essere evitati se i livelli di vanadio fossero non superiori a 1.5 ppm in tutta l’area considerata.  Il Rischio Attribuibile assume il valore più elevato (16,34%, pari a 61 ricoveri evitabili su 376 osservati) per il sottogruppo dei maschi.
RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO ,[object Object]
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Centrali a carbone e tumori:  rassegna della letteratura scientifica con particolare riferimento ad una centrale a carbone nel Nord Ovest dell’ Italia Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia (International Society of Doctors For Environment)
Presenza di cancerogeni nelle emissioni delle centrali a carbone: Le centrali a carbone sono fonti di una grande quantità di composti organici ed inorganici, ossidanti ed acidi, e contribuiscono in maniera importante all’ inquinamento da particolato. (55) Queste sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo sono emesse dalle centrali a carbone, in quantità enormi. (54) Inquinanti prodotti da una centrale elettrica a carbone con potenziale cancerogenicità. •  P0LVERI (in particolare PM2.5) •  benzopirene, diossine, benzene •  Microinquinanti inorganici (Cd, Cromo, Mn, Ni, Pb, Cu,Co, Hg, Arsenico, Vanadio, Silicio) •  Isotopi Radioattivi naturali  (55)
Alcune delle sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo secondo lo IARC : Idrocarburi policiclici aromatici  2b  fegato, polmone, leucemia Benzene  1  leucemia Arsenico  1  pelle, polmone,  fegato, vescica, rene, colon Berillio  1    polmone Cadmio  1  polmone, prostata Cromo  1  polmone Nickel  1  polmone Mercurio  2b  polmone, pancreas,  colon, prostata , encefalo, rene Piombo  2b  polmone, vescica,  rene, tratto gastroenterico Diossina  1  sarcomi
Gruppo 1 Cancerogeno accertato per l’uomo: vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo in studi epidemiologici adeguati. Gruppo 2 il gruppo si divide in due sotto gruppi 2A probabile cancerogeno per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo ed evidenza sufficiente negli animali da esperimento. 2B sospetti cancerogeni per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo e evidenza non del tutto sufficiente negli animali da esperimento oppure di evidenza sufficiente negli animali ed evidenza inadeguata nell’uomo.
Gruppo 3 non classificati per cancerogenicità sull’uomo (tutto ciò che non rientra nei gruppi precedenti, viene posto in questo gruppo). Gruppo 4 probabilmente non cancerogeno per l’uomo sulla base di evidenze che indicano l’assenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali da esperimento e, in alcuni casi, sulla base di evidenze inadeguate o in assenza di dati sull’uomo, ma assenza di cancerogenicità negli animali da esperimento in presenza di un ampio numero di dati sperimentali.
Secondo il piano regionale della Qualità dell’ Aria in Liguria del 2006, (4)  in Liguria le centrali a carbone emettono l’ 89% del mercurio, il 55% del Nickel e del Piombo, il 43% dell’ Arsenico , il 15% del cadmio emessi totalmente in tale regione da ogni fonte antropica . Per quanto riguarda l’ emissione di  radionuclidi naturali , responsabili prevalentemente di leucemie, linfomi e tumori del polmone (Radon), nel 2005 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha dichiarato che  vi è una maggiore esposizione alle radiazioni, rispetto alla radioattività naturale di fondo, sia dei lavoratori delle centrali a carbone, sia degli abitanti intorno alle centrali a carbone
Per quanto riguarda il particolato, gli studi di Pope (5) hanno dimostrato che  per ogni incremento di 10 microgrammi /m3 di PM 2,5 si abbia un incremento del 14% dell’ incidenza del cancro del polmone nella popolazione generale . Secondo lo studio APHEIS 2006 (Air Pollution and Health: A European Information System), a parità  di qualunque altra causa,  le politiche volte a ridurre i livelli annuali medi di PM 2.5 a 15 microg./m3 consentirebbe una riduzione delle morti premature tre volte maggiore nelle città rispetto a quanto si otterrebbe con una riduzione a 25 microg/m3 , e, ancora, che  la riduzione delle PM 2,5 a 10 microgrammi m3 porterebbe le morti premature a valori 5 volte inferiori rispetto a quanto ottenuto con la riduzione a valori di 25 microg./m3. (26)
La pericolosità delle poveri sottili, in particolare PM10 e PM 2,5 dipende in particolare dal fatto che  i metalli pesanti, gli isotopi radioattivi naturali e gli idrocarburi policiclici aromatici tendono a concentrarsi nella frazione più sottile delle polveri, quella cioè che non viene trattenuta dagli elettrofiltri e viene pertanto dispersa in atmosfera.(55) Le polveri sottili provenienti dalle centrali a carbone  risultano inoltre, comparate con altri tipi di particolato,  particolarmente pericolose per l’ uomo (19). Una conferma della particolare pericolosità di questa tipologia di particolato ci viene dagli studi in vitro di Fisher, in cui si dimostra che  la mutagenicità delle polveri raccolta all’ uscita delle ciminiere, di diametro aerodinamico particolarmente fine ( micro e nano polveri) , è molto maggiore rispetto a quella delle polveri trattenute dai filtri, molto più grossolane. (1)
La provincia di Savona presenta in generale valori di biodiversità lichenica e di bioaccumulo particolarmente deteriorati rispetto alla media ligure.  In generale in Liguria le aree che presentano una peggiore qualità dell’ aria sono quelle che ospitano nel loro territorio una centrale a carbone: Savona, Genova, La Spezia.(Fig. a). La mortalità standardizzata per tumori maligni totali nelle femmine risulta superiore rispetto alla media regionale ed in aumento rispetto al decennio ’88‐‘98: Tumori totali  ’99‐2004 : ( 198,9/100 000 rispetto al periodo ’88‐’98: 193,1/100 000). Questi dati sono in controtendenza rispetto alla media Italiana ed Europea, dove si è avuta una  diminuzione progressiva della mortalità standardizzata per tumori totali , dovuta prevalentemente ad un miglioramento delle terapie e della sopravvivenza per cancro. (Figura b ).
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Tutelare la salute

  • 1.
  • 2.
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  • 7.
  • 8. Quanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre effetti dannosi sulla salute umana. La  dannosità  è  dovuta  sia  alla  tossicità propria  dei  costituenti  delle  polveri,  sia a quella delle sostanze eventualmente assorbite dalle polveri .
  • 9.  
  • 10.  
  • 11.  
  • 12.  
  • 13.  
  • 14.  
  • 15.  
  • 16.  
  • 17.  
  • 18. Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale di Porto Tolle Paolo Crosignani Andrea Tittarelli Martina Bertoldi Alessandro Borgini   SC Registro Tumori e Epidemiologia Ambientale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori Milano
  • 19. Procedimento n. 08/003946 R.G.N.R. RELAZIONE DI CONSULENZA TECNICA Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale ENEL di Polesine Camerini (Delta PO) Aus. di CTU: Dott. Stefano Scarselli CTU: Prof. Paolo Crosignani D.ssa Teresa Magnani
  • 20.
  • 21.
  • 22. - Esposizione al vanadio : l’esposizione al vanadio per il gruppo dei bambini presenta figure di rischio abbastanza simili a quelle osservate per l’Indice di Biodiversità Lichenica (Tab. 6). Qui è emerso un rischio statisticamente significativo : per i maschi più esposti l’OR arriva quasi a 1.4, con un intervallo di confidenza (95% CI) tra 1.061 e 1.704 (il dato è considerato statisticamente significativo se tale intervallo non contiene l’unità). Il calcolo del Rischio Attribuibile indica che complessivamente oltre l’11% di tutti i ricoveri tra i bambini (ovvero 76 su 674) potrebbero essere evitati se i livelli di vanadio fossero non superiori a 1.5 ppm in tutta l’area considerata. Il Rischio Attribuibile assume il valore più elevato (16,34%, pari a 61 ricoveri evitabili su 376 osservati) per il sottogruppo dei maschi.
  • 23.
  • 24.
  • 25. Centrali a carbone e tumori: rassegna della letteratura scientifica con particolare riferimento ad una centrale a carbone nel Nord Ovest dell’ Italia Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia (International Society of Doctors For Environment)
  • 26. Presenza di cancerogeni nelle emissioni delle centrali a carbone: Le centrali a carbone sono fonti di una grande quantità di composti organici ed inorganici, ossidanti ed acidi, e contribuiscono in maniera importante all’ inquinamento da particolato. (55) Queste sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo sono emesse dalle centrali a carbone, in quantità enormi. (54) Inquinanti prodotti da una centrale elettrica a carbone con potenziale cancerogenicità. • P0LVERI (in particolare PM2.5) • benzopirene, diossine, benzene • Microinquinanti inorganici (Cd, Cromo, Mn, Ni, Pb, Cu,Co, Hg, Arsenico, Vanadio, Silicio) • Isotopi Radioattivi naturali (55)
  • 27. Alcune delle sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo secondo lo IARC : Idrocarburi policiclici aromatici 2b fegato, polmone, leucemia Benzene 1 leucemia Arsenico 1 pelle, polmone, fegato, vescica, rene, colon Berillio 1 polmone Cadmio 1 polmone, prostata Cromo 1 polmone Nickel 1 polmone Mercurio 2b polmone, pancreas, colon, prostata , encefalo, rene Piombo 2b polmone, vescica, rene, tratto gastroenterico Diossina 1 sarcomi
  • 28. Gruppo 1 Cancerogeno accertato per l’uomo: vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo in studi epidemiologici adeguati. Gruppo 2 il gruppo si divide in due sotto gruppi 2A probabile cancerogeno per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo ed evidenza sufficiente negli animali da esperimento. 2B sospetti cancerogeni per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo e evidenza non del tutto sufficiente negli animali da esperimento oppure di evidenza sufficiente negli animali ed evidenza inadeguata nell’uomo.
  • 29. Gruppo 3 non classificati per cancerogenicità sull’uomo (tutto ciò che non rientra nei gruppi precedenti, viene posto in questo gruppo). Gruppo 4 probabilmente non cancerogeno per l’uomo sulla base di evidenze che indicano l’assenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali da esperimento e, in alcuni casi, sulla base di evidenze inadeguate o in assenza di dati sull’uomo, ma assenza di cancerogenicità negli animali da esperimento in presenza di un ampio numero di dati sperimentali.
  • 30. Secondo il piano regionale della Qualità dell’ Aria in Liguria del 2006, (4) in Liguria le centrali a carbone emettono l’ 89% del mercurio, il 55% del Nickel e del Piombo, il 43% dell’ Arsenico , il 15% del cadmio emessi totalmente in tale regione da ogni fonte antropica . Per quanto riguarda l’ emissione di radionuclidi naturali , responsabili prevalentemente di leucemie, linfomi e tumori del polmone (Radon), nel 2005 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha dichiarato che vi è una maggiore esposizione alle radiazioni, rispetto alla radioattività naturale di fondo, sia dei lavoratori delle centrali a carbone, sia degli abitanti intorno alle centrali a carbone
  • 31. Per quanto riguarda il particolato, gli studi di Pope (5) hanno dimostrato che per ogni incremento di 10 microgrammi /m3 di PM 2,5 si abbia un incremento del 14% dell’ incidenza del cancro del polmone nella popolazione generale . Secondo lo studio APHEIS 2006 (Air Pollution and Health: A European Information System), a parità di qualunque altra causa, le politiche volte a ridurre i livelli annuali medi di PM 2.5 a 15 microg./m3 consentirebbe una riduzione delle morti premature tre volte maggiore nelle città rispetto a quanto si otterrebbe con una riduzione a 25 microg/m3 , e, ancora, che la riduzione delle PM 2,5 a 10 microgrammi m3 porterebbe le morti premature a valori 5 volte inferiori rispetto a quanto ottenuto con la riduzione a valori di 25 microg./m3. (26)
  • 32. La pericolosità delle poveri sottili, in particolare PM10 e PM 2,5 dipende in particolare dal fatto che i metalli pesanti, gli isotopi radioattivi naturali e gli idrocarburi policiclici aromatici tendono a concentrarsi nella frazione più sottile delle polveri, quella cioè che non viene trattenuta dagli elettrofiltri e viene pertanto dispersa in atmosfera.(55) Le polveri sottili provenienti dalle centrali a carbone risultano inoltre, comparate con altri tipi di particolato, particolarmente pericolose per l’ uomo (19). Una conferma della particolare pericolosità di questa tipologia di particolato ci viene dagli studi in vitro di Fisher, in cui si dimostra che la mutagenicità delle polveri raccolta all’ uscita delle ciminiere, di diametro aerodinamico particolarmente fine ( micro e nano polveri) , è molto maggiore rispetto a quella delle polveri trattenute dai filtri, molto più grossolane. (1)
  • 33. La provincia di Savona presenta in generale valori di biodiversità lichenica e di bioaccumulo particolarmente deteriorati rispetto alla media ligure. In generale in Liguria le aree che presentano una peggiore qualità dell’ aria sono quelle che ospitano nel loro territorio una centrale a carbone: Savona, Genova, La Spezia.(Fig. a). La mortalità standardizzata per tumori maligni totali nelle femmine risulta superiore rispetto alla media regionale ed in aumento rispetto al decennio ’88‐‘98: Tumori totali ’99‐2004 : ( 198,9/100 000 rispetto al periodo ’88‐’98: 193,1/100 000). Questi dati sono in controtendenza rispetto alla media Italiana ed Europea, dove si è avuta una diminuzione progressiva della mortalità standardizzata per tumori totali , dovuta prevalentemente ad un miglioramento delle terapie e della sopravvivenza per cancro. (Figura b ).
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