Il 15 novembre 2016 ha organizza un webinar per presentare ai suoi stakeholder nuovo Rapporto di Sostenibilità 2015. Francesco Razza, Responsabile della Sostenibilità del Gruppo Novamont, ha fornito un quadro dei riferimenti, i processi e il metodo che l’azienda ha scelto di seguire per realizzare il Rapporto di Sostenibilità 2015.
Presentazione Webinar “Rapporto di Sostenibilità 2015: i risultati di un impegno costante” 15-11-16
1. 1
DIALOGHIAMO CON GLI STAKEHOLDER
SULLA SOSTENIBILITÀ:
NOVAMONT PRESENTA IL RAPPORTO
DI SOSTENIBILITÀ 2015
FRANCESCO RAZZA
RESPONSABILE DELLA SOSTENIBILITÀ DI GRUPPO
NOVARA
15/11/2016
2. 2SOMMARIO
IL NOSTRO MODELLO
L’AZIENDA
IL MATER-BI
I NOSTRI SETTORI APPLICATIVI
CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR):
COS’È?
PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR?
GLOBAL REPORTING INITIATIVE: GRI STANDARD E
GRI-G4
LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4
IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT
I PERCORSI
IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015
ALCUNI RISULTATI
CONCLUSIONI
3. 3
TECNOLOGIE
PROPRIETARIE
TERRITORIO
LOCALE
IL NOSTRO MODELLO
INFRASTRUTTURE SUL TERRITORIO COME ELEMENTO CHIAVE PER LA BIOECONOMIA
NOVAMONT è l’azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e
biochemicals ottenuti grazie all’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura.
NOVAMONT promuove un modello di bioeconomia inteso come fattore di rigenerazione territoriale basandosi su:
PARTNERSHIP
CON ALTRI SETTORI
Sviluppo di bioraffinerie
integrate nel territorio, volte
alla valorizzazione delle
specificità locali
Collaborazioni con il mondo
dell’agricoltura, della ricerca e
dell’industria, delle istituzioni
e delle associazioni
Reindustrializzazione di siti
non più competititivi grazie a
tecnologie innovative e
proprietarie
A oggi l’investimento NOVAMONT in infrastrutture di bioeconomia è tra i più grandi ed innovativi in Europa.
NOVAMONT ha investito pionieristicamente in Italia riattivando 6 siti industriali grazie a 4 tecnologie prime al mondo
e dando un primato al Paese nel mercato delle bioplastiche.
4. 4UN’AZIENDA CON LE RADICI NEL TERRITORIO
CENTRO DIREZIONALE
SITI PRODUTTIVI
MATER-BIOTECH
(100% NOVAMONT)
PRODUZIONE BIOBDO
Adria (RO) - Veneto
CENTRI DI RICERCAE SVILUPPO
PRODUZIONE MATER-BI
E RICERCA SU INTERMEDI
DA FONTE RINNOVABILE
Terni - Umbria
CENTRO DI RICERCA
BIOTECNOLOGICO
Piana di Monte Verna
(CE) - Campania
MATER-BIOPOLYMER
(78% NOVAMONT)
PRODUZIONE BIOPOLIESTERI
ORIGO-BI
Patrica (FR) - Lazio
CENTRO DIREZIONALE E
DI RICERCA
Novara - Piemonte
MATRÌCA
PRODUZIONE DI
INTERMEDI CHIMICI DA
FONTE RINNOVABILE
Porto Torres (SS)
Sardegna
SEDI NOVAMONT
SOCIETÀ COLLEGATE
JV NOVAMONT/VERSALIS
IL GRUPPO NOVAMONT IN ITALIA
5. 5UN’AZIENDA DI PORTATA MONDIALE
NOVAMONT S.P.A.
Novara, Italy
NOVAMONT FRANCE
Paris (France)
NOVAMONT
Ufficio di rappresentanza
Bruxelles (Belgio)
SEDI ESTERE
RETE COMMERCIALE
NOVAMONT
NORTHAMERICAINC.
Shelton, CT (USA)
Lebanon, TN (USA)
NOVAMONT GMBH
Eschbon (Germany)
SEDE PRINCIPALE
IL GRUPPO NOVAMONT NEL MONDO
6. 6
Soluzione per specifici problemi ambientali
Valore aggiunto sia in fase d’uso che nel fine vita dei prodotti
Biodegradazione in compostaggio domestico, in suolo e nell’ambiente marino
Materiale certificato da organismi internazionali accreditati
DALLA RICERCA NOVAMONT
NASCE IL MATER-BI: LA BIOPLASTICA CONTROLLATA, ITALIANA, GARANTITA
Biodegradabile con
possibilità di recupero organico
(compostaggio e digestione
anaerobica)
Utilizzo di materie
prime rinnovabili
(colture dedicate,
scarti)
RINNOVABILITÀ BIODEGRADABILITÀ E
COMPOSTABILITÀ
8. 8CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR): COS’È?
«L’integrazione volontaria delle
preoccupazioni sociali ed ecologiche delle
imprese nelle loro operazioni e nei loro
rapporti con le parti interessate».
Essere socialmente responsabili significa
non solo soddisfare pienamente gli obblighi
giuridici applicabili, ma anche andare al di
là investendo “di più” nel capitale umano,
nell’ambiente e nei rapporti con le altre
parti interessate”.
Commissione europea
Libro Verde 2001
Responsabilità delle
imprese per il loro
impatto sulla società.
Comunicazione della
Commissione europea
25 ottobre 2011
(n. 681)
La CSR coincide con la responsabilità di
un’organizzazione per gli impatti delle sue decisioni
e delle sue attività sulla società e sull’ambiente
attraverso un comportamento etico e trasparente
che:
Contribuisce allo sviluppo sostenibile, inclusa la
salute ed il benessere della società;
Tiene conto delle aspettative degli stakeholder;
È in conformità con la legge applicabile e
coerente con le norme internazionali di
comportamento;
È integrato in tutta l’organizzazione e messo in
pratica nelle sue relazioni.
ISO 26000:2010 – Guida alla responsabilità sociale
9. 9PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR?
L’urgenza e l’ampiezza dei rischi e delle minacce alla
nostra sostenibilità collettiva, così come l’aumento delle
possibilità di scelta e delle opportunità, faranno
diventare la trasparenza sugli impatti sociali,
ambientali ed economici una componente
fondamentale nella gestione di relazioni efficaci con
gli stakeholder, nelle decisioni di investimento e
nelle altre relazioni di mercato.
(Linee guida per il Reporting di Sostenibilità 2000-2006
GRI)
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
Recentemente, l’ ONU ha fissato 17 obiettivi dello
sviluppo sostenibile SDGs, molti dei quali includono
impatti sociali.
10. 10GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione internazionale no profit che aiuta le aziende, le amministrazioni e le
organizzazioni a capire e comunicare gli impatti delle proprie azioni sui temi principali della sostenibilità.
Per comunicare in maniera chiara e trasparente la sostenibilità delle singole organizzazioni, è necessaria una visione
globalmente condivisa di concetti, linguaggi e standard. La missione del Global Reporting Initiative (GRI) è di soddisfare questo
bisogno, provvedendo alla creazione di un sistema credibile e attendibile per il reporting di sostenibilità, utilizzabile da
organizzazioni di qualsiasi dimensione, settore o paese.
Linee guida per la
rendicontazione della
sostenibilità
GRI - G3
2006
GRI - G3.1
2011
GRI – G4
2013
GRI Standard
2016
l’entrata in vigore effettiva è
prevista per il 1 gennaio 2018
11. 11GRI – G4
Emesse a maggio 2013
Forniscono un framework per la definizione dei contenuti di sostenibilità da inserire nel bilancio
Definiscono un set di 150 indicatori per descrivere la performance ambientale, sociale ed economica dell’azienda
Principi delle linee guida GRI- G4 per la rendicontazione
PRINCIPI PER DEFINIRE
I CONTENUTI DEL REPORT
Materialità
Inclusività degli stakeholder
Contesto di sostenibilità
Completezza
PRINCIPI PER DEFINIRE
LA QUALITÀ DEL REPORT
Equilibrio
Comparabilità
Accuratezza e chiarezza
Tempestività
Affidabilità
12. 12LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4
Chi sei?
Cosa fai?
GENERAL STANDARD
DISCLOSURE
Qual è la tua performance?
SPECIFIC STANDARD
DISCLOSURE
Come gestisci i tuoi aspetti materiali?
DISCLOSURE ON MANAGEMENT
APPROACH (DMA)
Altre info
13. 13G4 GENERAL STANDARD DISCLOSURE
E’ possibile realizzare il report scegliendo fra due
opzioni:
Core option e Comprehensive option.
La scelta dell’una o dell’altra opzione determina il
contenuto da includere nel report per poterlo
considerare conforme alle Linee guida.
58 indicatori
Comprende le seguenti sezioni
Strategy and Analysis
Organizational Profile
Identified Material Aspects and Boundaries
Stakeholder Engagement
Report Profile
Governance
Ethics and Integrity
14. 14G4 SPECIFIC STANDARD DISCLOSURE
92 indicatori
Comprende le seguenti sezioni
Category: Economic
Economic Performance
Market Presence
…
Category: Environmental
Materials
Energy
Water
…
Category: Social
Labor Practices and decent work
Diversity and Equal opportunity
…
Human Rights
Non discrimination
…
Society
Local Communities
…
Product responsibility
Customer health and safety
…
15. 15G4 – DISCLOSURE ON MANAGEMENT APPROACH
Il DMA ha l’obiettivo di dare all’organizzazione l’opportunità di spiegare come gli impatti economici, sociali e
ambientali legati agli Aspetti materiali siano gestiti.
Le linee guida G4, infatti, pongono un maggiore accento sulla gestione della sostenibilità e non soltanto sulla
rendicontazione.
Le linee guida G4 includono nel DMA i seguenti Standard Disclosures:
Fase 1 – Perché un aspetto è stato definito come materiale
Fase 2 - Come l’organizzazione gestisce gli aspetti materiali o i suoi impatti
Fase 3 – Riportare la valutazione del Management approach
16. 16IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (1/2)
Dal 2008 pubblichiamo il Rapporto di Sostenibilità, redatto secondo le linee guida emesse dal Global Reporting Initiative (GRI).
Il nostro Rapporto di Sostenibilità è redatto in base all’ultima versione delle linee guida emesse, le GRI-G4, livello di applicazione
«Core», e validato dalla società esterna indipendente SAI GLOBAL Italia Srl.
Il Rapporto di Sostenibilità è consultabile e scaricabile dalla sezione Corporate Responsibility del nostro sito aziendale.
Usiamo il Rapporto di Sostenibilità per:
Comunicare e divulgare la nostra vision e mission
Comunicare la nostra strategia e il nostro impegno verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale
Fornire informazioni sugli impatti economici, ambientali e sociali derivanti dalle nostre attività
Rendere trasparenti e visibili le attività che svolgiamo
Comunicare con i nostri stakeholder
17. 17IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (2/2)
Novamont considera il
Rapporto di Sostenibilità
come un
SISTEMA DI GESTIONE e
coinvolge nel processo tutte le
funzioni aziendali.
18. 18I PERCORSI
I Rapporti di Sostenibilità redatti secondo le linee guida GRI-G4 devono essere impostati secondo il principio di materialità,
dove per materialità si intende la soglia a partire dalla quale gli aspetti diventano abbastanza importanti da dover essere
riportati.
Per definire correttamente la materialità è indispensabile tenere conto del volere degli stakeholder, raccogliendo il loro punto di
vista attraverso il processo di stakeholder engagement.
Aspettiimportanti
pergliStakeholder
Aspetti importanti per Novamont
Y
X
Aspetti Materiali
19. 19I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (1/3)
Il processo di coinvolgimento degli stakeholder si articola in tre punti:
Le categorie di stakeholder
vengono identificate
coinvolgendo tutte le funzioni
aziendali in un processo che
viene annualmente aggiornato.
Identificazione delle
categorie di stakeholder
Definizione delle modalità di
coinvolgimento
Attuazione dell’engagement
Per ogni categoria di stakeholder
individuata sono state scelte modalità
di coinvolgimento diverse per tener
conto delle diverse caratteristiche e
facilitare l’espressione delle loro
posizioni.
È stato predisposto ed è annualmente
aggiornato, un piano di coinvolgimento la
cui efficacia viene monitorata.
Il processo di
stakeholder engagement
è iniziato nel 2014 ed è
periodicamente aggiornato
1
2 3
20. 20
I nostri stakeholder e le modalità di
coinvolgimento scelte
I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (2/3)
21. 21I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (3/3))
Avanzamento a: novembre 2016
Legenda
Programmato
Avanzamento
Governo
Clienti diretti
Fornitori
Organismi nazionali e internazionali
Comunità e società
Comunità locali
Dipendenti
Clienti indiretti
Funzione Commerciale e marketing
Media e stampa
Associazioni e ONG
Dicembre
Marzo
Aprile
Giugno
Diagramma di Gantt - Stakeholder engagement
Maggio
Settembre
Ottobre
Novembre
Agosto
Gennaio
Febbraio
Luglio
Preparazione brochure per
eventi
RdS inviato
per mail
Condivisione interna del RdS
RdS presentato a grande evento
RdS presentato a grande evento
pubblico
Intervista
telefonica
RdS presentato a grande evento
pubblico
Monitoraggio panorama legislativo
RdS presentato a grande evento
pubblico
Invio e-mail
feedback RdS 2014
Invio e-mail
proposte
nuovo titolo
RdS presentato a grande evento
pubblico
Focus group
Focus group
RdS presentato a grande evento
pubblico
RdS presentato a grande evento
pubblico
Monioraggio Rassegna stampa
Monitoraggio attraverso i Media
RdS presentato a grande evento
pubblico
Focus group
22. 22I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (1/3)
Identificazione degli aspetti
prioritari per gli stakeholder
e per l’azienda
Il processo di definizione degli aspetti materiali si articola in tre punti:
0 3 5
3
5
stakeholder
Novamont
Le priorità sono assegnate secondo una
scala da 1 a 5
applicando i seguenti criteri:
Influenza positiva o negativa
reciproca su Novamont e gli
stakeholder
Entità delle relazioni di dipendenza
Estensione dell’impatto e numero di
soggetti coinvolti
La soglia di materialità è stata
fissata in corrispondenza del
punteggio 3
Assegnazione delle
priorità agli aspetti
della sostenibilità
2
Il percorso viene periodicamente
aggiornato quando emergono nuovi
aspetti prioritari per gli stakeholder
e/o per l’azienda.
1
Identificazione degli
aspetti materiali
3
Aspetti materiali
23. 23I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (2/3)
Aspetti materiali
identificati
Aspetti materiali
Quelli con priorità >3
Novamont
stakehold
er
Generazione di valore
Valore economico dell'azienda √ √
Impatti economici indiretti √
Innovazione √ √
Diversificazione del mercato √
Gestione del lavoro
Sicurezza dei processi √ √
Attenzione ai lavoratori √ √
Organizzazione del lavoro √
Sostenibilità della filiera
Prodotti √ √
Materiali √ √
Energia √ √
Biodiversità √
Rifiuti √
Azioni Complessive √
Leggi e Norme
Conformità di prodotto √ √
Contesto normativo √ √
Responsabilità estesa √
Accordi volontari √
Trasparenza e comunicazione
Comunicazione di prodotto √ √
Comunicazione Intraziendale √
Territorio e comunità locali √
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Acqua √
Uso del suolo √ √
Comunità locali √ √
Per
aspetto materiale
si intende un aspetto che
influenza le decisioni, le azioni e
le performance
di Novamont e dei suoi
stakeholder.
Aspetti materiali
24. 24I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (3/3)
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Generazione di valore
Gestione del lavoro
Sostenibilità della filiera
Leggi e norme
Trasparenza e comunicazione
Per uniformare la gestione degli aspetti essenziali questi sono stati raggruppati in Classi di rilevanza
25. 25IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015
Il Rapporto di Sostenibilità 2015 è costituito da due volumi:
VOLUME I VOLUME II
Racchiude tutte le informazioni
indispensabili per conoscere la nostra
realtà e le idee che la animano
Contiene gli approfondimenti e i dati di
dettaglio che le linee guida GRI-G4
chiedono di rendicontare.
Il volume riflette nella sua struttura l’analisi di materialità. Ogni
capitolo del nostro rapporto affronta i temi relativi a una classe
di rilevanza.
Generazione di valore
Gestione del lavoro
Sostenibilità della filiera
Leggi e norme
Trasparenza e comunicazione
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Il volume riflette nella sua struttura quella del volume I. Ogni
capitolo del volume contiene gli indicatori GRI riferibili agli aspetti
materiali della classe di rilevanza.
Indicatori - Generazione di valore
Indicatori - Gestione del lavoro
Indicatori - Sostenibilità della filiera
Indicatori - Leggi e norme
Indicatori - Trasparenza e comunicazione
Indicatori - Salvaguardia e valorizzazione del territorio
26. 26
ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
PERIMETRO DI RENDICONTAZIONE RDS 2015: NOVAMONT S.P.A.
27. 27
271
Lavoratori
Sviluppiamo
progetti di
coinvolgimen
to della
comunità
locale
31 nuove
assunzioni
Sociali*
851 ore di
formazione
erogate
24% dei
dipendenti
sotto i 30
anni di età
Sviluppiamo
Progetti
educational
ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
100%
Energia
elettrica
rinnovabile
6846 GJ
Energia
termica da
recupero
energetico
Certificazion
e ISCC Plus
per la
sostenibilità
delle materie
prime
rinnovabili
Ambientali*
Non
trasportiamo,
importiamo o
esportiamo
rifiuti
pericolosi
Indirizziamo la
nostra attività
di ricerca e
sviluppo verso
la tutela delle
aree locali
20.674 t CO2
risparmiate
grazie
all’impiego di
fonti
rinnovabili
159.946.762
€
Fatturato
2015
Capitale
sociale
13.334.000€
Contributi
maturati dalla
pubblica
amministrazione
3.125.631€
144.056.853€
valore
economico
distribuito
dalla società
Economici*
*i valori fanno riferimento alle sedi Novamont S.p.A. oggetto della rendicontazione e non
all’intero network di Novamont
29. 29ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
A marzo 2015 è stata lanciata la prima capsula compostabile
100% italiana, progetto che ci ha visto impegnati insieme a
Lavazza in una ricerca durata 5 anni.
30. 30CONCLUSIONI
Per noi i principi dello sviluppo sostenibile sono dei valori imprescindibili.
Il Rapporto di Sostenibilità è per noi uno strumento fondamentale di comunicazione e di gestione di questi valori ed è
importante che i nostri stakeholder ne riconoscano le potenzialità.
Vi invitiamo a consultare il Rapporto di Sostenibilità 2015 sul nostro sito aziendale www.novamont.it e a farci arrivare
commenti e suggerimenti all’indirizzo csr@novamont.com.
31. FRANCESCO RAZZA
csr@novamont.com
www.novamont.com
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
“La sfida del nostro millennio sta nel divario tra i
mezzi di cui l’umanità dispone e la saggezza con cui
sapremo utilizzarli.”
UMBERTO COLOMBO (1927-2006 scienziato italiano)