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DIALOGHIAMO CON GLI STAKEHOLDER
SULLA SOSTENIBILITÀ:
NOVAMONT PRESENTA IL RAPPORTO
DI SOSTENIBILITÀ 2015
FRANCESCO RAZZA
RESPONSABILE DELLA SOSTENIBILITÀ DI GRUPPO
NOVARA
15/11/2016
2SOMMARIO
IL NOSTRO MODELLO
L’AZIENDA
IL MATER-BI
I NOSTRI SETTORI APPLICATIVI
CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR):
COS’È?
PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR?
GLOBAL REPORTING INITIATIVE: GRI STANDARD E
GRI-G4
LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4
IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT
I PERCORSI
IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015
ALCUNI RISULTATI
CONCLUSIONI
3
TECNOLOGIE
PROPRIETARIE
TERRITORIO
LOCALE
IL NOSTRO MODELLO
INFRASTRUTTURE SUL TERRITORIO COME ELEMENTO CHIAVE PER LA BIOECONOMIA
NOVAMONT è l’azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e
biochemicals ottenuti grazie all’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura.
NOVAMONT promuove un modello di bioeconomia inteso come fattore di rigenerazione territoriale basandosi su:
PARTNERSHIP
CON ALTRI SETTORI
Sviluppo di bioraffinerie
integrate nel territorio, volte
alla valorizzazione delle
specificità locali
Collaborazioni con il mondo
dell’agricoltura, della ricerca e
dell’industria, delle istituzioni
e delle associazioni
Reindustrializzazione di siti
non più competititivi grazie a
tecnologie innovative e
proprietarie
A oggi l’investimento NOVAMONT in infrastrutture di bioeconomia è tra i più grandi ed innovativi in Europa.
NOVAMONT ha investito pionieristicamente in Italia riattivando 6 siti industriali grazie a 4 tecnologie prime al mondo
e dando un primato al Paese nel mercato delle bioplastiche.
4UN’AZIENDA CON LE RADICI NEL TERRITORIO
CENTRO DIREZIONALE
SITI PRODUTTIVI
MATER-BIOTECH
(100% NOVAMONT)
PRODUZIONE BIOBDO
Adria (RO) - Veneto
CENTRI DI RICERCAE SVILUPPO
PRODUZIONE MATER-BI
E RICERCA SU INTERMEDI
DA FONTE RINNOVABILE
Terni - Umbria
CENTRO DI RICERCA
BIOTECNOLOGICO
Piana di Monte Verna
(CE) - Campania
MATER-BIOPOLYMER
(78% NOVAMONT)
PRODUZIONE BIOPOLIESTERI
ORIGO-BI
Patrica (FR) - Lazio
CENTRO DIREZIONALE E
DI RICERCA
Novara - Piemonte
MATRÌCA
PRODUZIONE DI
INTERMEDI CHIMICI DA
FONTE RINNOVABILE
Porto Torres (SS)
Sardegna
SEDI NOVAMONT
SOCIETÀ COLLEGATE
JV NOVAMONT/VERSALIS
IL GRUPPO NOVAMONT IN ITALIA
5UN’AZIENDA DI PORTATA MONDIALE
NOVAMONT S.P.A.
Novara, Italy
NOVAMONT FRANCE
Paris (France)
NOVAMONT
Ufficio di rappresentanza
Bruxelles (Belgio)
SEDI ESTERE
RETE COMMERCIALE
NOVAMONT
NORTHAMERICAINC.
Shelton, CT (USA)
Lebanon, TN (USA)
NOVAMONT GMBH
Eschbon (Germany)
SEDE PRINCIPALE
IL GRUPPO NOVAMONT NEL MONDO
6
Soluzione per specifici problemi ambientali
Valore aggiunto sia in fase d’uso che nel fine vita dei prodotti
Biodegradazione in compostaggio domestico, in suolo e nell’ambiente marino
Materiale certificato da organismi internazionali accreditati
DALLA RICERCA NOVAMONT
NASCE IL MATER-BI: LA BIOPLASTICA CONTROLLATA, ITALIANA, GARANTITA
Biodegradabile con
possibilità di recupero organico
(compostaggio e digestione
anaerobica)
Utilizzo di materie
prime rinnovabili
(colture dedicate,
scarti)
RINNOVABILITÀ BIODEGRADABILITÀ E
COMPOSTABILITÀ
7
PACKAGINGSETTOREAGRICOLOGRANDE DISTRIBUZIONEFOODSERVICE RACCOLTADIFFERENZIATA
I SETTORI APPLICATIVI
8CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR): COS’È?
«L’integrazione volontaria delle
preoccupazioni sociali ed ecologiche delle
imprese nelle loro operazioni e nei loro
rapporti con le parti interessate».
Essere socialmente responsabili significa
non solo soddisfare pienamente gli obblighi
giuridici applicabili, ma anche andare al di
là investendo “di più” nel capitale umano,
nell’ambiente e nei rapporti con le altre
parti interessate”.
Commissione europea
Libro Verde 2001
Responsabilità delle
imprese per il loro
impatto sulla società.
Comunicazione della
Commissione europea
25 ottobre 2011
(n. 681)
La CSR coincide con la responsabilità di
un’organizzazione per gli impatti delle sue decisioni
e delle sue attività sulla società e sull’ambiente
attraverso un comportamento etico e trasparente
che:
Contribuisce allo sviluppo sostenibile, inclusa la
salute ed il benessere della società;
Tiene conto delle aspettative degli stakeholder;
È in conformità con la legge applicabile e
coerente con le norme internazionali di
comportamento;
È integrato in tutta l’organizzazione e messo in
pratica nelle sue relazioni.
ISO 26000:2010 – Guida alla responsabilità sociale
9PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR?
L’urgenza e l’ampiezza dei rischi e delle minacce alla
nostra sostenibilità collettiva, così come l’aumento delle
possibilità di scelta e delle opportunità, faranno
diventare la trasparenza sugli impatti sociali,
ambientali ed economici una componente
fondamentale nella gestione di relazioni efficaci con
gli stakeholder, nelle decisioni di investimento e
nelle altre relazioni di mercato.
(Linee guida per il Reporting di Sostenibilità 2000-2006
GRI)
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
Recentemente, l’ ONU ha fissato 17 obiettivi dello
sviluppo sostenibile SDGs, molti dei quali includono
impatti sociali.
10GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione internazionale no profit che aiuta le aziende, le amministrazioni e le
organizzazioni a capire e comunicare gli impatti delle proprie azioni sui temi principali della sostenibilità.
Per comunicare in maniera chiara e trasparente la sostenibilità delle singole organizzazioni, è necessaria una visione
globalmente condivisa di concetti, linguaggi e standard. La missione del Global Reporting Initiative (GRI) è di soddisfare questo
bisogno, provvedendo alla creazione di un sistema credibile e attendibile per il reporting di sostenibilità, utilizzabile da
organizzazioni di qualsiasi dimensione, settore o paese.
Linee guida per la
rendicontazione della
sostenibilità
GRI - G3
2006
GRI - G3.1
2011
GRI – G4
2013
GRI Standard
2016
l’entrata in vigore effettiva è
prevista per il 1 gennaio 2018
11GRI – G4
Emesse a maggio 2013
Forniscono un framework per la definizione dei contenuti di sostenibilità da inserire nel bilancio
Definiscono un set di 150 indicatori per descrivere la performance ambientale, sociale ed economica dell’azienda
Principi delle linee guida GRI- G4 per la rendicontazione
PRINCIPI PER DEFINIRE
I CONTENUTI DEL REPORT
Materialità
Inclusività degli stakeholder
Contesto di sostenibilità
Completezza
PRINCIPI PER DEFINIRE
LA QUALITÀ DEL REPORT
Equilibrio
Comparabilità
Accuratezza e chiarezza
Tempestività
Affidabilità
12LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4
Chi sei?
Cosa fai?
GENERAL STANDARD
DISCLOSURE
Qual è la tua performance?
SPECIFIC STANDARD
DISCLOSURE
Come gestisci i tuoi aspetti materiali?
DISCLOSURE ON MANAGEMENT
APPROACH (DMA)
Altre info
13G4 GENERAL STANDARD DISCLOSURE
E’ possibile realizzare il report scegliendo fra due
opzioni:
Core option e Comprehensive option.
La scelta dell’una o dell’altra opzione determina il
contenuto da includere nel report per poterlo
considerare conforme alle Linee guida.
58 indicatori
Comprende le seguenti sezioni
Strategy and Analysis
Organizational Profile
Identified Material Aspects and Boundaries
Stakeholder Engagement
Report Profile
Governance
Ethics and Integrity
14G4 SPECIFIC STANDARD DISCLOSURE
92 indicatori
Comprende le seguenti sezioni
Category: Economic
Economic Performance
Market Presence
…
Category: Environmental
Materials
Energy
Water
…
Category: Social
Labor Practices and decent work
Diversity and Equal opportunity
…
Human Rights
Non discrimination
…
Society
Local Communities
…
Product responsibility
Customer health and safety
…
15G4 – DISCLOSURE ON MANAGEMENT APPROACH
Il DMA ha l’obiettivo di dare all’organizzazione l’opportunità di spiegare come gli impatti economici, sociali e
ambientali legati agli Aspetti materiali siano gestiti.
Le linee guida G4, infatti, pongono un maggiore accento sulla gestione della sostenibilità e non soltanto sulla
rendicontazione.
Le linee guida G4 includono nel DMA i seguenti Standard Disclosures:
Fase 1 – Perché un aspetto è stato definito come materiale
Fase 2 - Come l’organizzazione gestisce gli aspetti materiali o i suoi impatti
Fase 3 – Riportare la valutazione del Management approach
16IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (1/2)
Dal 2008 pubblichiamo il Rapporto di Sostenibilità, redatto secondo le linee guida emesse dal Global Reporting Initiative (GRI).
Il nostro Rapporto di Sostenibilità è redatto in base all’ultima versione delle linee guida emesse, le GRI-G4, livello di applicazione
«Core», e validato dalla società esterna indipendente SAI GLOBAL Italia Srl.
Il Rapporto di Sostenibilità è consultabile e scaricabile dalla sezione Corporate Responsibility del nostro sito aziendale.
Usiamo il Rapporto di Sostenibilità per:
Comunicare e divulgare la nostra vision e mission
Comunicare la nostra strategia e il nostro impegno verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale
Fornire informazioni sugli impatti economici, ambientali e sociali derivanti dalle nostre attività
Rendere trasparenti e visibili le attività che svolgiamo
Comunicare con i nostri stakeholder
17IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (2/2)
Novamont considera il
Rapporto di Sostenibilità
come un
SISTEMA DI GESTIONE e
coinvolge nel processo tutte le
funzioni aziendali.
18I PERCORSI
I Rapporti di Sostenibilità redatti secondo le linee guida GRI-G4 devono essere impostati secondo il principio di materialità,
dove per materialità si intende la soglia a partire dalla quale gli aspetti diventano abbastanza importanti da dover essere
riportati.
Per definire correttamente la materialità è indispensabile tenere conto del volere degli stakeholder, raccogliendo il loro punto di
vista attraverso il processo di stakeholder engagement.
Aspettiimportanti
pergliStakeholder
Aspetti importanti per Novamont
Y
X
Aspetti Materiali
19I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (1/3)
Il processo di coinvolgimento degli stakeholder si articola in tre punti:
Le categorie di stakeholder
vengono identificate
coinvolgendo tutte le funzioni
aziendali in un processo che
viene annualmente aggiornato.
Identificazione delle
categorie di stakeholder
Definizione delle modalità di
coinvolgimento
Attuazione dell’engagement
Per ogni categoria di stakeholder
individuata sono state scelte modalità
di coinvolgimento diverse per tener
conto delle diverse caratteristiche e
facilitare l’espressione delle loro
posizioni.
È stato predisposto ed è annualmente
aggiornato, un piano di coinvolgimento la
cui efficacia viene monitorata.
Il processo di
stakeholder engagement
è iniziato nel 2014 ed è
periodicamente aggiornato
1
2 3
20
I nostri stakeholder e le modalità di
coinvolgimento scelte
I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (2/3)
21I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (3/3))
Avanzamento a: novembre 2016
Legenda
Programmato
Avanzamento
Governo
Clienti diretti
Fornitori
Organismi nazionali e internazionali
Comunità e società
Comunità locali
Dipendenti
Clienti indiretti
Funzione Commerciale e marketing
Media e stampa
Associazioni e ONG
Dicembre
Marzo
Aprile
Giugno
Diagramma di Gantt - Stakeholder engagement
Maggio
Settembre
Ottobre
Novembre
Agosto
Gennaio
Febbraio
Luglio
Preparazione brochure per
eventi
RdS inviato
per mail
Condivisione interna del RdS
RdS presentato a grande evento
RdS presentato a grande evento
pubblico
Intervista
telefonica
RdS presentato a grande evento
pubblico
Monitoraggio panorama legislativo
RdS presentato a grande evento
pubblico
Invio e-mail
feedback RdS 2014
Invio e-mail
proposte
nuovo titolo
RdS presentato a grande evento
pubblico
Focus group
Focus group
RdS presentato a grande evento
pubblico
RdS presentato a grande evento
pubblico
Monioraggio Rassegna stampa
Monitoraggio attraverso i Media
RdS presentato a grande evento
pubblico
Focus group
22I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (1/3)
Identificazione degli aspetti
prioritari per gli stakeholder
e per l’azienda
Il processo di definizione degli aspetti materiali si articola in tre punti:
0 3 5
3
5
stakeholder
Novamont
Le priorità sono assegnate secondo una
scala da 1 a 5
applicando i seguenti criteri:
Influenza positiva o negativa
reciproca su Novamont e gli
stakeholder
Entità delle relazioni di dipendenza
Estensione dell’impatto e numero di
soggetti coinvolti
La soglia di materialità è stata
fissata in corrispondenza del
punteggio 3
Assegnazione delle
priorità agli aspetti
della sostenibilità
2
Il percorso viene periodicamente
aggiornato quando emergono nuovi
aspetti prioritari per gli stakeholder
e/o per l’azienda.
1
Identificazione degli
aspetti materiali
3
Aspetti materiali
23I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (2/3)
Aspetti materiali
identificati
Aspetti materiali
Quelli con priorità >3
Novamont
stakehold
er
Generazione di valore
Valore economico dell'azienda √ √
Impatti economici indiretti √
Innovazione √ √
Diversificazione del mercato √
Gestione del lavoro
Sicurezza dei processi √ √
Attenzione ai lavoratori √ √
Organizzazione del lavoro √
Sostenibilità della filiera
Prodotti √ √
Materiali √ √
Energia √ √
Biodiversità √
Rifiuti √
Azioni Complessive √
Leggi e Norme
Conformità di prodotto √ √
Contesto normativo √ √
Responsabilità estesa √
Accordi volontari √
Trasparenza e comunicazione
Comunicazione di prodotto √ √
Comunicazione Intraziendale √
Territorio e comunità locali √
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Acqua √
Uso del suolo √ √
Comunità locali √ √
Per
aspetto materiale
si intende un aspetto che
influenza le decisioni, le azioni e
le performance
di Novamont e dei suoi
stakeholder.
Aspetti materiali
24I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (3/3)
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Generazione di valore
Gestione del lavoro
Sostenibilità della filiera
Leggi e norme
Trasparenza e comunicazione
Per uniformare la gestione degli aspetti essenziali questi sono stati raggruppati in Classi di rilevanza
25IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015
Il Rapporto di Sostenibilità 2015 è costituito da due volumi:
VOLUME I VOLUME II
Racchiude tutte le informazioni
indispensabili per conoscere la nostra
realtà e le idee che la animano
Contiene gli approfondimenti e i dati di
dettaglio che le linee guida GRI-G4
chiedono di rendicontare.
Il volume riflette nella sua struttura l’analisi di materialità. Ogni
capitolo del nostro rapporto affronta i temi relativi a una classe
di rilevanza.
Generazione di valore
Gestione del lavoro
Sostenibilità della filiera
Leggi e norme
Trasparenza e comunicazione
Salvaguardia e valorizzazione del territorio
Il volume riflette nella sua struttura quella del volume I. Ogni
capitolo del volume contiene gli indicatori GRI riferibili agli aspetti
materiali della classe di rilevanza.
Indicatori - Generazione di valore
Indicatori - Gestione del lavoro
Indicatori - Sostenibilità della filiera
Indicatori - Leggi e norme
Indicatori - Trasparenza e comunicazione
Indicatori - Salvaguardia e valorizzazione del territorio
26
ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
PERIMETRO DI RENDICONTAZIONE RDS 2015: NOVAMONT S.P.A.
27
271
Lavoratori
Sviluppiamo
progetti di
coinvolgimen
to della
comunità
locale
31 nuove
assunzioni
Sociali*
851 ore di
formazione
erogate
24% dei
dipendenti
sotto i 30
anni di età
Sviluppiamo
Progetti
educational
ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
100%
Energia
elettrica
rinnovabile
6846 GJ
Energia
termica da
recupero
energetico
Certificazion
e ISCC Plus
per la
sostenibilità
delle materie
prime
rinnovabili
Ambientali*
Non
trasportiamo,
importiamo o
esportiamo
rifiuti
pericolosi
Indirizziamo la
nostra attività
di ricerca e
sviluppo verso
la tutela delle
aree locali
20.674 t CO2
risparmiate
grazie
all’impiego di
fonti
rinnovabili
159.946.762
€
Fatturato
2015
Capitale
sociale
13.334.000€
Contributi
maturati dalla
pubblica
amministrazione
3.125.631€
144.056.853€
valore
economico
distribuito
dalla società
Economici*
*i valori fanno riferimento alle sedi Novamont S.p.A. oggetto della rendicontazione e non
all’intero network di Novamont
28ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
29ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
A marzo 2015 è stata lanciata la prima capsula compostabile
100% italiana, progetto che ci ha visto impegnati insieme a
Lavazza in una ricerca durata 5 anni.
30CONCLUSIONI
Per noi i principi dello sviluppo sostenibile sono dei valori imprescindibili.
Il Rapporto di Sostenibilità è per noi uno strumento fondamentale di comunicazione e di gestione di questi valori ed è
importante che i nostri stakeholder ne riconoscano le potenzialità.
Vi invitiamo a consultare il Rapporto di Sostenibilità 2015 sul nostro sito aziendale www.novamont.it e a farci arrivare
commenti e suggerimenti all’indirizzo csr@novamont.com.
FRANCESCO RAZZA
csr@novamont.com
www.novamont.com
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
“La sfida del nostro millennio sta nel divario tra i
mezzi di cui l’umanità dispone e la saggezza con cui
sapremo utilizzarli.”
UMBERTO COLOMBO (1927-2006 scienziato italiano)

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Presentazione Webinar “Rapporto di Sostenibilità 2015: i risultati di un impegno costante” 15-11-16

  • 1. 1 DIALOGHIAMO CON GLI STAKEHOLDER SULLA SOSTENIBILITÀ: NOVAMONT PRESENTA IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015 FRANCESCO RAZZA RESPONSABILE DELLA SOSTENIBILITÀ DI GRUPPO NOVARA 15/11/2016
  • 2. 2SOMMARIO IL NOSTRO MODELLO L’AZIENDA IL MATER-BI I NOSTRI SETTORI APPLICATIVI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR): COS’È? PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR? GLOBAL REPORTING INITIATIVE: GRI STANDARD E GRI-G4 LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4 IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT I PERCORSI IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015 ALCUNI RISULTATI CONCLUSIONI
  • 3. 3 TECNOLOGIE PROPRIETARIE TERRITORIO LOCALE IL NOSTRO MODELLO INFRASTRUTTURE SUL TERRITORIO COME ELEMENTO CHIAVE PER LA BIOECONOMIA NOVAMONT è l’azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e biochemicals ottenuti grazie all’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. NOVAMONT promuove un modello di bioeconomia inteso come fattore di rigenerazione territoriale basandosi su: PARTNERSHIP CON ALTRI SETTORI Sviluppo di bioraffinerie integrate nel territorio, volte alla valorizzazione delle specificità locali Collaborazioni con il mondo dell’agricoltura, della ricerca e dell’industria, delle istituzioni e delle associazioni Reindustrializzazione di siti non più competititivi grazie a tecnologie innovative e proprietarie A oggi l’investimento NOVAMONT in infrastrutture di bioeconomia è tra i più grandi ed innovativi in Europa. NOVAMONT ha investito pionieristicamente in Italia riattivando 6 siti industriali grazie a 4 tecnologie prime al mondo e dando un primato al Paese nel mercato delle bioplastiche.
  • 4. 4UN’AZIENDA CON LE RADICI NEL TERRITORIO CENTRO DIREZIONALE SITI PRODUTTIVI MATER-BIOTECH (100% NOVAMONT) PRODUZIONE BIOBDO Adria (RO) - Veneto CENTRI DI RICERCAE SVILUPPO PRODUZIONE MATER-BI E RICERCA SU INTERMEDI DA FONTE RINNOVABILE Terni - Umbria CENTRO DI RICERCA BIOTECNOLOGICO Piana di Monte Verna (CE) - Campania MATER-BIOPOLYMER (78% NOVAMONT) PRODUZIONE BIOPOLIESTERI ORIGO-BI Patrica (FR) - Lazio CENTRO DIREZIONALE E DI RICERCA Novara - Piemonte MATRÌCA PRODUZIONE DI INTERMEDI CHIMICI DA FONTE RINNOVABILE Porto Torres (SS) Sardegna SEDI NOVAMONT SOCIETÀ COLLEGATE JV NOVAMONT/VERSALIS IL GRUPPO NOVAMONT IN ITALIA
  • 5. 5UN’AZIENDA DI PORTATA MONDIALE NOVAMONT S.P.A. Novara, Italy NOVAMONT FRANCE Paris (France) NOVAMONT Ufficio di rappresentanza Bruxelles (Belgio) SEDI ESTERE RETE COMMERCIALE NOVAMONT NORTHAMERICAINC. Shelton, CT (USA) Lebanon, TN (USA) NOVAMONT GMBH Eschbon (Germany) SEDE PRINCIPALE IL GRUPPO NOVAMONT NEL MONDO
  • 6. 6 Soluzione per specifici problemi ambientali Valore aggiunto sia in fase d’uso che nel fine vita dei prodotti Biodegradazione in compostaggio domestico, in suolo e nell’ambiente marino Materiale certificato da organismi internazionali accreditati DALLA RICERCA NOVAMONT NASCE IL MATER-BI: LA BIOPLASTICA CONTROLLATA, ITALIANA, GARANTITA Biodegradabile con possibilità di recupero organico (compostaggio e digestione anaerobica) Utilizzo di materie prime rinnovabili (colture dedicate, scarti) RINNOVABILITÀ BIODEGRADABILITÀ E COMPOSTABILITÀ
  • 8. 8CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR): COS’È? «L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni e nei loro rapporti con le parti interessate». Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate”. Commissione europea Libro Verde 2001 Responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società. Comunicazione della Commissione europea 25 ottobre 2011 (n. 681) La CSR coincide con la responsabilità di un’organizzazione per gli impatti delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull’ambiente attraverso un comportamento etico e trasparente che: Contribuisce allo sviluppo sostenibile, inclusa la salute ed il benessere della società; Tiene conto delle aspettative degli stakeholder; È in conformità con la legge applicabile e coerente con le norme internazionali di comportamento; È integrato in tutta l’organizzazione e messo in pratica nelle sue relazioni. ISO 26000:2010 – Guida alla responsabilità sociale
  • 9. 9PERCHÉ MUOVERSI IN AMBITO CSR? L’urgenza e l’ampiezza dei rischi e delle minacce alla nostra sostenibilità collettiva, così come l’aumento delle possibilità di scelta e delle opportunità, faranno diventare la trasparenza sugli impatti sociali, ambientali ed economici una componente fondamentale nella gestione di relazioni efficaci con gli stakeholder, nelle decisioni di investimento e nelle altre relazioni di mercato. (Linee guida per il Reporting di Sostenibilità 2000-2006 GRI) Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Recentemente, l’ ONU ha fissato 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile SDGs, molti dei quali includono impatti sociali.
  • 10. 10GLOBAL REPORTING INITIATIVE Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione internazionale no profit che aiuta le aziende, le amministrazioni e le organizzazioni a capire e comunicare gli impatti delle proprie azioni sui temi principali della sostenibilità. Per comunicare in maniera chiara e trasparente la sostenibilità delle singole organizzazioni, è necessaria una visione globalmente condivisa di concetti, linguaggi e standard. La missione del Global Reporting Initiative (GRI) è di soddisfare questo bisogno, provvedendo alla creazione di un sistema credibile e attendibile per il reporting di sostenibilità, utilizzabile da organizzazioni di qualsiasi dimensione, settore o paese. Linee guida per la rendicontazione della sostenibilità GRI - G3 2006 GRI - G3.1 2011 GRI – G4 2013 GRI Standard 2016 l’entrata in vigore effettiva è prevista per il 1 gennaio 2018
  • 11. 11GRI – G4 Emesse a maggio 2013 Forniscono un framework per la definizione dei contenuti di sostenibilità da inserire nel bilancio Definiscono un set di 150 indicatori per descrivere la performance ambientale, sociale ed economica dell’azienda Principi delle linee guida GRI- G4 per la rendicontazione PRINCIPI PER DEFINIRE I CONTENUTI DEL REPORT Materialità Inclusività degli stakeholder Contesto di sostenibilità Completezza PRINCIPI PER DEFINIRE LA QUALITÀ DEL REPORT Equilibrio Comparabilità Accuratezza e chiarezza Tempestività Affidabilità
  • 12. 12LA STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA GRI-G4 Chi sei? Cosa fai? GENERAL STANDARD DISCLOSURE Qual è la tua performance? SPECIFIC STANDARD DISCLOSURE Come gestisci i tuoi aspetti materiali? DISCLOSURE ON MANAGEMENT APPROACH (DMA) Altre info
  • 13. 13G4 GENERAL STANDARD DISCLOSURE E’ possibile realizzare il report scegliendo fra due opzioni: Core option e Comprehensive option. La scelta dell’una o dell’altra opzione determina il contenuto da includere nel report per poterlo considerare conforme alle Linee guida. 58 indicatori Comprende le seguenti sezioni Strategy and Analysis Organizational Profile Identified Material Aspects and Boundaries Stakeholder Engagement Report Profile Governance Ethics and Integrity
  • 14. 14G4 SPECIFIC STANDARD DISCLOSURE 92 indicatori Comprende le seguenti sezioni Category: Economic Economic Performance Market Presence … Category: Environmental Materials Energy Water … Category: Social Labor Practices and decent work Diversity and Equal opportunity … Human Rights Non discrimination … Society Local Communities … Product responsibility Customer health and safety …
  • 15. 15G4 – DISCLOSURE ON MANAGEMENT APPROACH Il DMA ha l’obiettivo di dare all’organizzazione l’opportunità di spiegare come gli impatti economici, sociali e ambientali legati agli Aspetti materiali siano gestiti. Le linee guida G4, infatti, pongono un maggiore accento sulla gestione della sostenibilità e non soltanto sulla rendicontazione. Le linee guida G4 includono nel DMA i seguenti Standard Disclosures: Fase 1 – Perché un aspetto è stato definito come materiale Fase 2 - Come l’organizzazione gestisce gli aspetti materiali o i suoi impatti Fase 3 – Riportare la valutazione del Management approach
  • 16. 16IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (1/2) Dal 2008 pubblichiamo il Rapporto di Sostenibilità, redatto secondo le linee guida emesse dal Global Reporting Initiative (GRI). Il nostro Rapporto di Sostenibilità è redatto in base all’ultima versione delle linee guida emesse, le GRI-G4, livello di applicazione «Core», e validato dalla società esterna indipendente SAI GLOBAL Italia Srl. Il Rapporto di Sostenibilità è consultabile e scaricabile dalla sezione Corporate Responsibility del nostro sito aziendale. Usiamo il Rapporto di Sostenibilità per: Comunicare e divulgare la nostra vision e mission Comunicare la nostra strategia e il nostro impegno verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale Fornire informazioni sugli impatti economici, ambientali e sociali derivanti dalle nostre attività Rendere trasparenti e visibili le attività che svolgiamo Comunicare con i nostri stakeholder
  • 17. 17IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ PER NOVAMONT (2/2) Novamont considera il Rapporto di Sostenibilità come un SISTEMA DI GESTIONE e coinvolge nel processo tutte le funzioni aziendali.
  • 18. 18I PERCORSI I Rapporti di Sostenibilità redatti secondo le linee guida GRI-G4 devono essere impostati secondo il principio di materialità, dove per materialità si intende la soglia a partire dalla quale gli aspetti diventano abbastanza importanti da dover essere riportati. Per definire correttamente la materialità è indispensabile tenere conto del volere degli stakeholder, raccogliendo il loro punto di vista attraverso il processo di stakeholder engagement. Aspettiimportanti pergliStakeholder Aspetti importanti per Novamont Y X Aspetti Materiali
  • 19. 19I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (1/3) Il processo di coinvolgimento degli stakeholder si articola in tre punti: Le categorie di stakeholder vengono identificate coinvolgendo tutte le funzioni aziendali in un processo che viene annualmente aggiornato. Identificazione delle categorie di stakeholder Definizione delle modalità di coinvolgimento Attuazione dell’engagement Per ogni categoria di stakeholder individuata sono state scelte modalità di coinvolgimento diverse per tener conto delle diverse caratteristiche e facilitare l’espressione delle loro posizioni. È stato predisposto ed è annualmente aggiornato, un piano di coinvolgimento la cui efficacia viene monitorata. Il processo di stakeholder engagement è iniziato nel 2014 ed è periodicamente aggiornato 1 2 3
  • 20. 20 I nostri stakeholder e le modalità di coinvolgimento scelte I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (2/3)
  • 21. 21I PERCORSI – STAKEHOLDER ENGAGEMENT (3/3)) Avanzamento a: novembre 2016 Legenda Programmato Avanzamento Governo Clienti diretti Fornitori Organismi nazionali e internazionali Comunità e società Comunità locali Dipendenti Clienti indiretti Funzione Commerciale e marketing Media e stampa Associazioni e ONG Dicembre Marzo Aprile Giugno Diagramma di Gantt - Stakeholder engagement Maggio Settembre Ottobre Novembre Agosto Gennaio Febbraio Luglio Preparazione brochure per eventi RdS inviato per mail Condivisione interna del RdS RdS presentato a grande evento RdS presentato a grande evento pubblico Intervista telefonica RdS presentato a grande evento pubblico Monitoraggio panorama legislativo RdS presentato a grande evento pubblico Invio e-mail feedback RdS 2014 Invio e-mail proposte nuovo titolo RdS presentato a grande evento pubblico Focus group Focus group RdS presentato a grande evento pubblico RdS presentato a grande evento pubblico Monioraggio Rassegna stampa Monitoraggio attraverso i Media RdS presentato a grande evento pubblico Focus group
  • 22. 22I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (1/3) Identificazione degli aspetti prioritari per gli stakeholder e per l’azienda Il processo di definizione degli aspetti materiali si articola in tre punti: 0 3 5 3 5 stakeholder Novamont Le priorità sono assegnate secondo una scala da 1 a 5 applicando i seguenti criteri: Influenza positiva o negativa reciproca su Novamont e gli stakeholder Entità delle relazioni di dipendenza Estensione dell’impatto e numero di soggetti coinvolti La soglia di materialità è stata fissata in corrispondenza del punteggio 3 Assegnazione delle priorità agli aspetti della sostenibilità 2 Il percorso viene periodicamente aggiornato quando emergono nuovi aspetti prioritari per gli stakeholder e/o per l’azienda. 1 Identificazione degli aspetti materiali 3 Aspetti materiali
  • 23. 23I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (2/3) Aspetti materiali identificati Aspetti materiali Quelli con priorità >3 Novamont stakehold er Generazione di valore Valore economico dell'azienda √ √ Impatti economici indiretti √ Innovazione √ √ Diversificazione del mercato √ Gestione del lavoro Sicurezza dei processi √ √ Attenzione ai lavoratori √ √ Organizzazione del lavoro √ Sostenibilità della filiera Prodotti √ √ Materiali √ √ Energia √ √ Biodiversità √ Rifiuti √ Azioni Complessive √ Leggi e Norme Conformità di prodotto √ √ Contesto normativo √ √ Responsabilità estesa √ Accordi volontari √ Trasparenza e comunicazione Comunicazione di prodotto √ √ Comunicazione Intraziendale √ Territorio e comunità locali √ Salvaguardia e valorizzazione del territorio Acqua √ Uso del suolo √ √ Comunità locali √ √ Per aspetto materiale si intende un aspetto che influenza le decisioni, le azioni e le performance di Novamont e dei suoi stakeholder. Aspetti materiali
  • 24. 24I PERCORSI – LA MATERIALITÀ (3/3) Salvaguardia e valorizzazione del territorio Generazione di valore Gestione del lavoro Sostenibilità della filiera Leggi e norme Trasparenza e comunicazione Per uniformare la gestione degli aspetti essenziali questi sono stati raggruppati in Classi di rilevanza
  • 25. 25IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2015 Il Rapporto di Sostenibilità 2015 è costituito da due volumi: VOLUME I VOLUME II Racchiude tutte le informazioni indispensabili per conoscere la nostra realtà e le idee che la animano Contiene gli approfondimenti e i dati di dettaglio che le linee guida GRI-G4 chiedono di rendicontare. Il volume riflette nella sua struttura l’analisi di materialità. Ogni capitolo del nostro rapporto affronta i temi relativi a una classe di rilevanza. Generazione di valore Gestione del lavoro Sostenibilità della filiera Leggi e norme Trasparenza e comunicazione Salvaguardia e valorizzazione del territorio Il volume riflette nella sua struttura quella del volume I. Ogni capitolo del volume contiene gli indicatori GRI riferibili agli aspetti materiali della classe di rilevanza. Indicatori - Generazione di valore Indicatori - Gestione del lavoro Indicatori - Sostenibilità della filiera Indicatori - Leggi e norme Indicatori - Trasparenza e comunicazione Indicatori - Salvaguardia e valorizzazione del territorio
  • 26. 26 ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015 PERIMETRO DI RENDICONTAZIONE RDS 2015: NOVAMONT S.P.A.
  • 27. 27 271 Lavoratori Sviluppiamo progetti di coinvolgimen to della comunità locale 31 nuove assunzioni Sociali* 851 ore di formazione erogate 24% dei dipendenti sotto i 30 anni di età Sviluppiamo Progetti educational ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015 100% Energia elettrica rinnovabile 6846 GJ Energia termica da recupero energetico Certificazion e ISCC Plus per la sostenibilità delle materie prime rinnovabili Ambientali* Non trasportiamo, importiamo o esportiamo rifiuti pericolosi Indirizziamo la nostra attività di ricerca e sviluppo verso la tutela delle aree locali 20.674 t CO2 risparmiate grazie all’impiego di fonti rinnovabili 159.946.762 € Fatturato 2015 Capitale sociale 13.334.000€ Contributi maturati dalla pubblica amministrazione 3.125.631€ 144.056.853€ valore economico distribuito dalla società Economici* *i valori fanno riferimento alle sedi Novamont S.p.A. oggetto della rendicontazione e non all’intero network di Novamont
  • 28. 28ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015
  • 29. 29ALCUNI RISULTATI - ANNO 2015 A marzo 2015 è stata lanciata la prima capsula compostabile 100% italiana, progetto che ci ha visto impegnati insieme a Lavazza in una ricerca durata 5 anni.
  • 30. 30CONCLUSIONI Per noi i principi dello sviluppo sostenibile sono dei valori imprescindibili. Il Rapporto di Sostenibilità è per noi uno strumento fondamentale di comunicazione e di gestione di questi valori ed è importante che i nostri stakeholder ne riconoscano le potenzialità. Vi invitiamo a consultare il Rapporto di Sostenibilità 2015 sul nostro sito aziendale www.novamont.it e a farci arrivare commenti e suggerimenti all’indirizzo csr@novamont.com.
  • 31. FRANCESCO RAZZA csr@novamont.com www.novamont.com GRAZIE PER L’ATTENZIONE “La sfida del nostro millennio sta nel divario tra i mezzi di cui l’umanità dispone e la saggezza con cui sapremo utilizzarli.” UMBERTO COLOMBO (1927-2006 scienziato italiano)