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Tre questioni:

A. Cosa intendere per causa di una
   patologia.

B. Come accertare/valutare i fattori che
   compongono una causa di patologia.

C. Come riconoscere i fattori rilevanti
   eziologicamente in un singolo caso di
   patologia.
A.

     Causa,
       ovvero

Complesso Causale
(da B. Rocca 2004)
Confondimento (XC)


Esposizione (XE)             Effetto/Malattia (Y)
                      (Y)



 Interazione o Modificazione di Effetto (XI)



                                        (da D. Consonni 2001)
Fattori           • Prolungato                         Eccessiva richiesta di vendita o produzione
  Lavorativi         orario di lavoro                     Sviluppo di carriera
                                                          Eccessivi viaggi di lavoro
                     • Fumo                               Cambiamento delle condizioni di impiego
                     • Squilibrio della dieta             Cambiamento del posto di lavoro
Peggioramento        • Trascuratezza controlli            Lavoro fisicamente logorante
Abitudini di vita      o terapie mediche                  Lavoro notturno
                     • Abuso di alcool                    Lavoro alla guida di veicoli
                     • Perdita di sonno
                     • Sedentarietà
                     • Personalità di tipo A              Ipertensione
 Aggravamento
                                                          Diabete mellito
Condizioni fisiche
                     • Accumulo di fatica                 Iperlipidemia
                                                          Aritmia
                                                          Obesità
     Fattori         • Improvviso incremento              Steatosi epatica
   scatenanti          dei carichi di lavoro



 Esaurimento
                     • Angustia         • Ansia
    vitale
                     • Irritabilità     • Oppressione

                     • Episodi emorragici                         • Infarto miocardico
                     • Attacchi ischemici                         • Angina pectoris
   Attacchi          • Emorragie cerebrali, subaracnoidee         • Infarto cerebrale
cardiovascolari      • Insufficienza cardiaca acuta da aritmia
Fattori causali nelle WMSD
           Lavorativi                       Personali

•   MOVIMENTI RIPETITIVI         •   SESSO
•   ALTA FREQUENZA E VELOCITA’   •   ETA’
•   USO DI FORZA                 •   TRAUMI E FRATTURE
•   POSIZIONI INCONGRUE          •   PATOLOGIE CRONICHE
•   COMPRESSIONI DI STRUTTURE    •   STATO ORMONALE
        ANATOMICHE               •   ATTIVITA’ TEMPO LIBERO
•   COLPI RIPETUTI UTILIZZANDO   •   STRUTTURA ANTROPOMETRICA
        LE MANI                  •   CONDIZIONE PSICOLOGICA
•   RECUPERO INSUFFICIENTE       •   ESPERIENZA LAVORATIVA
•   VIBRAZIONI
•   DISERGONOMIE DEGLI
    STRUMENTI
•   USO DI GUANTI INADEGUATI
•   ESPOSIZIONE A FREDDO
•   LAVORO A RITMI VINCOLATI
•   PARCELLIZZAZIONE LAVORO
Complesso causale


• La stessa malattia può avere differenti
  complessi causali efficaci o sufficienti.

• Il singolo caso di malattia ha un solo
  particolare complesso causale efficace o
  sufficiente.
Cause Sufficienti e Cause Componenti

    Causa                     Cause                      Causa
 sufficiente I            sufficiente II             sufficiente III

              H                        E                             J
      A                        A                             A


  B               G        B               D             C               I

          F                        C                             F




  I                   F            A

                                                   Cause componenti
  B                   E            D

                                               (after Rothman and Greenland 1998)
Complessi causali efficaci
                                                                         H
                                                         A
• Ci sono una molteplicità
  di meccanismi (complessi                           B                       G

  causali) all’origine di ogni
                                                                 F
  tipo di malattia.                          E
                                     A

• Ogni singolo caso di                           D
                                 B
  malattia si realizza
  attraverso un singolo                  C
                                                                         J
  meccanismo (complesso )                                    A
  definito causa sufficiente.
                                                         C                   I

                                                                     F
Complessi causali efficaci
                                                                  H
                                                          A
• Ogni complesso o
  meccanismo causale                                  B               G
  richiede l’azione congiunta
  di molte cause componenti.                  E               F
                                      A

• Ogni causa componente è                         D
                                  B
  un fattore che gioca un
  ruolo necessario nel                    C
                                                                  J
  realizzarsi di alcuni casi di                           A
  una data malattia.
                                                      C               I

                                                              F
Complessi causali sufficienti

Per il singolo caso di malattia non ci sono cause
forti e cause deboli.
Nel caso singolo, ogni causa componente che ha
giocato un ruolo nel determinare quel caso è
stata necessaria perchè quel caso avvenisse.

                H                   E                   J
        A                   A                   A


    B               G   B               D                   I
                                            C

            F                   C                   F
B.
   Fattori che compongono un
  complesso causale di malattia


Un certo fattore (lavoro) fa parte di
complessi causali di quella patologia?

L’esposizione in causa è riconosciuta su
base scientifica capace di produrre
quell’effetto (hazard identification)?
C.

   Fattori eziologicamente
rilevanti in un singolo caso
         di patologia
ATTRIBUTABLE FRACTIONS
      Estimated proportions of cancer
        attributable to occupations
Higginson (1969) :         1% oral, 1-2% lung, 10% bladder, 2% skin.

Higginson e Muir (1976):   1-3% total cancer.

Wynder e Gori (1977):      4% total cancer M, 2% total cancer F.

Higginson e Muir (1979):   6% total cancer M, 2% total cancer M+F.

Bridboard et al. (1981):   23-38% total cancer (13-18% asbestos).

Doll e Peto (1981):        4% (2%-8%) total cancer.

Hogan e Hoel (1981):       3% (1.4%-4.4%) total cancer (asbestos alone).

Vineis e Simonato (1991): 1-5% lung, 14-24% bladder cancer.
Tutte queste valutazioni, tuttavia, si
applicano a livello di popolazione o del
“tipico individuo medio” di quella
populazione.

Quello che dobbiamo affrontare, invece,
è una applicazione particolare di tutti i
dati disponibili alle circostanze
particolari di un singolo caso.
Applicazione a individui
• In termini probabilistici quantitativi (ma sempre
  riferiti a popolazione o individuo medio). Cole &
  Probability of causation
• In termini qualitativi valutativi: la esposizione fa
  parte della web of causation della malattia in
  quella persona. Ciò implica un modello di
  causalità come quello illustrato da Rothman.
  Ogni causa componente ha un identico peso. Tutti
  quei componenti erano necessari perché si
  completasse la serie di fattori che insieme
  costituiscono la causa sufficie te al manifestarsi
  della malattia.
Applicazione a casi singoli

• Approccio quantitativo, probabilistico :
 più probabile che no (o quanto probabile)
 che l’esposizione abbia causato la malattia.


• Valutazione qualitativa, esperta :
 l’esposizione è stata una componente del
 complesso causale di quel caso di malattia.
Applicazione a casi singoli
    Approccio quantitativo, probabilistico I


Incidenza nella popolazione= 80/100.000
Incidenza tra gli esposti = 144/100.000

        RR=1.8     95%CI=1.5-2.1   p<0.0001

•   Statisticamente significativo
•   Confounding e bias ben controllati
•   Biologicamente plausibile
•   Coerenza di studi diversi
Applicazione a casi singoli
   Approccio quantitativo, probabilistico I


   RR=(144/100.000)/(80/100.000)=1.8
      95%CI=1.5-2.1     p<0.0001
80/144 o 55.6% (più di metà) dei casi nella
popolazione esposta sarebbero occorsi
anche in assenza di esposizione.
Ne ricavo che per chi è stato esposto e ha
sviluppato la malattia è più probabile che no
che l’abbia sviluppata indipendentemente
dalla esposizione.
Applicazione a casi singoli
    Approccio quantitativo, probabilistico I


Incidenza nella popolazione= 65/100.000
Incidenza tra gli esposti = 144/100.000

        RR=2.2     95%CI=1.8-2.7   p<0.0001

•   Statisticamente significativo
•   Confounding e bias ben controllati
•   Biologicamente plausibile
•   Coerenza di studi diversi
Applicazione a casi singoli
Approccio quantitativo, probabilistico I


   RR=(144/100.000)/(65/100.000)=2.2
      95%CI=1.8-2.7    p<0.0001
65/144 o 45.1% (meno di metà) dei casi
nella popolazione esposta sarebbero occorsi
anche in assenza di esposizione.
Ne ricavo che per chi è stato esposto e ha
sviluppato la malattia è più probabile che no
che l’abbia sviluppata proprio a causa della
esposizione.
Applicazione a casi singoli
Approccio quantitativo, probabilistico I



  RR>2.0: Allora, caso singolo “più
  probabilmente che no” dovuto a
  esposizione occupazionale.
  RR<2.0: Allora, caso singolo “più
  probabilmente che no” dovuto ad
  altri fattori extraoccupazionali.
Applicazione a casi singoli
  Approccio quantitativo, probabilistico II


• RR negli esposti             = 1.8
• RR nei non esposti           = 1.0
 RR in eccesso per esposizione = 0.8

• Esposizione responsabile per
                0.8/1.8= 44%
• Altri fattori di rischio responsabili per
                1.0/1.8= 56%
Applicazione a casi singoli
Approccio quantitativo, probabilistico II


         Esposizione e Fumo
 • RR non esposti               = 1.0
 • RR esposti                   = 1.8
 • RR esposti fumatori          = 5.8

 RR in eccesso /occupazione     = 0.8
 RR in eccesso /fumo            = 4.0
Applicazione a casi singoli
   Approccio quantitativo, probabilistico II


         Soggetto esposto e fumatore

• Esposizione responsabile per     0.8/5.8= 13.8%

• Fumo responsabile per            4.0/5.8= 69.0%

• Altri fattori di rischio         1.0/5.8= 17.2%


Attenzione :      - interazioni non considerate
                  - stime riferite a individuo medio
Applicazione a casi singoli
   Approccio quantitativo, probabilistico II



• Nessuna malattia ha un singolo agente come
  causa. Ogni caso può essere attribuito in
  contemporanea a molte cause componenti
  (necessarie).
• La somma delle proporzioni di malattia
  attribuobili a ciascuna causa componente
  può essere superiore a 100%.
Applicazione a casi singoli
   Approccio quantitativo, probabilistico II

          Soggetto esposto e fumatore

• Esposizione responsabile per   0.8/5.8= 13.8%

• Fumo responsabile per          4.0/5.8= 69.0%

• Altri fattori di rischio per   1.0/5.8= 17.2%

                                        100.0%
Invece, le proporzioni attribuibili alle varie cause
      componenti si possono sovrapporre.
Applicazione a casi singoli
 Approccio qualitativo, valutazione esperta


• Obiettiva evidenza di un nesso causale tra
  le due entità (esposizione e patologia)

• Obiettiva evidenza della malattia
  nell’individuo (accuratezza diagnostica)

• Obiettiva evidenza di esposizione dell’
  individuo (storia ed indicatori, anche di
  suscettibilità; modalità, livello e latenza)
OBIETTIVA EVIDENZA DI
         MALATTIA

La malattia della persona particolare
deve essere identica, o entro lo
spettro diagnostico, della malattia
che come entità è stata associata
eziologicamente alla esposizione
OBIETTIVA EVIDENZA DI
        ESPOSIZIONE


L’esposizione di interesse del particolare
soggetto deve avere proprietà comparabili
(in termini, ad es., di intensità, durata,
latenza) a quelli dimostratisi capaci di
causare la malattia in considerazione.
Applicazione a casi singoli
Approccio qualitativo, valutazione esperta


 • Valutare se nella storia di quella
   persona l’esposizione a stata una
   componente del complesso causale
   sufficiente a produrre quella
   malattia.
 • Se sì, è riconoscibile come causa
   necessaria.
Conclusioni

• Sul caso singolo è perciò sempre
  necessaria una indagine particolare.
  Una ricostruzione “storiografica”
  approfondita dei fatti.
• Dei molti possibili complessi causali
  di quella data malattia, quale si è
  realizzato in questa specifica
  circostanza?
Conclusioni


• Non esiste, e tanto più per le malattie
  che stiamo considerando, un modello
  di validità generale che si applichi ad
  ogni singolo caso particolare.
Stress Lavorativo

Reazione che le persone manifestano in
risposta ad eccessive pressioni o sollecitazioni
alle quali sono sottoposte
(Health and Safety Commission 1999)


Un insieme di reazioni fisiche ed emotive
dannose che si manifestano quando le
richieste poste dal lavoro non sono
commisurate alle capacità, risorse o esigenze
del lavoratore
(NIOSH 1999)
OBIETTIVA EVIDENZA DI NESSO
   CAUSALE TRA LE ENTITA’

L’esposizione di interesse, come entità,
deve essere una causa riconosciuta della
malattia in considerazione, come entità
Sulla base di:
 • Robusta e valida evidenza epidemiolo-
    gica;
 • Modelli animali appropriati e
    riproducibili;
 • Documentazione morfologica o
    funzionale del processo patogenetico.
D.M. 27 Aprile 2004

 Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria
la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139
    del testo unico, approvato con decreto del
 Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n.
 1124, e successive modificazioni e integrazioni.

            Data di emanazione: 27/04/2004

         Pubblicato G.U. n. 134 del 10 Giugno 2004

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Caso singolo

  • 1. Tre questioni: A. Cosa intendere per causa di una patologia. B. Come accertare/valutare i fattori che compongono una causa di patologia. C. Come riconoscere i fattori rilevanti eziologicamente in un singolo caso di patologia.
  • 2. A. Causa, ovvero Complesso Causale
  • 3. (da B. Rocca 2004)
  • 4. Confondimento (XC) Esposizione (XE) Effetto/Malattia (Y) (Y) Interazione o Modificazione di Effetto (XI) (da D. Consonni 2001)
  • 5. Fattori • Prolungato  Eccessiva richiesta di vendita o produzione Lavorativi orario di lavoro  Sviluppo di carriera  Eccessivi viaggi di lavoro • Fumo  Cambiamento delle condizioni di impiego • Squilibrio della dieta  Cambiamento del posto di lavoro Peggioramento • Trascuratezza controlli  Lavoro fisicamente logorante Abitudini di vita o terapie mediche  Lavoro notturno • Abuso di alcool  Lavoro alla guida di veicoli • Perdita di sonno • Sedentarietà • Personalità di tipo A  Ipertensione Aggravamento  Diabete mellito Condizioni fisiche • Accumulo di fatica  Iperlipidemia  Aritmia  Obesità Fattori • Improvviso incremento  Steatosi epatica scatenanti dei carichi di lavoro Esaurimento • Angustia • Ansia vitale • Irritabilità • Oppressione • Episodi emorragici • Infarto miocardico • Attacchi ischemici • Angina pectoris Attacchi • Emorragie cerebrali, subaracnoidee • Infarto cerebrale cardiovascolari • Insufficienza cardiaca acuta da aritmia
  • 6. Fattori causali nelle WMSD Lavorativi Personali • MOVIMENTI RIPETITIVI • SESSO • ALTA FREQUENZA E VELOCITA’ • ETA’ • USO DI FORZA • TRAUMI E FRATTURE • POSIZIONI INCONGRUE • PATOLOGIE CRONICHE • COMPRESSIONI DI STRUTTURE • STATO ORMONALE ANATOMICHE • ATTIVITA’ TEMPO LIBERO • COLPI RIPETUTI UTILIZZANDO • STRUTTURA ANTROPOMETRICA LE MANI • CONDIZIONE PSICOLOGICA • RECUPERO INSUFFICIENTE • ESPERIENZA LAVORATIVA • VIBRAZIONI • DISERGONOMIE DEGLI STRUMENTI • USO DI GUANTI INADEGUATI • ESPOSIZIONE A FREDDO • LAVORO A RITMI VINCOLATI • PARCELLIZZAZIONE LAVORO
  • 7. Complesso causale • La stessa malattia può avere differenti complessi causali efficaci o sufficienti. • Il singolo caso di malattia ha un solo particolare complesso causale efficace o sufficiente.
  • 8. Cause Sufficienti e Cause Componenti Causa Cause Causa sufficiente I sufficiente II sufficiente III H E J A A A B G B D C I F C F I F A Cause componenti B E D (after Rothman and Greenland 1998)
  • 9. Complessi causali efficaci H A • Ci sono una molteplicità di meccanismi (complessi B G causali) all’origine di ogni F tipo di malattia. E A • Ogni singolo caso di D B malattia si realizza attraverso un singolo C J meccanismo (complesso ) A definito causa sufficiente. C I F
  • 10. Complessi causali efficaci H A • Ogni complesso o meccanismo causale B G richiede l’azione congiunta di molte cause componenti. E F A • Ogni causa componente è D B un fattore che gioca un ruolo necessario nel C J realizzarsi di alcuni casi di A una data malattia. C I F
  • 11. Complessi causali sufficienti Per il singolo caso di malattia non ci sono cause forti e cause deboli. Nel caso singolo, ogni causa componente che ha giocato un ruolo nel determinare quel caso è stata necessaria perchè quel caso avvenisse. H E J A A A B G B D I C F C F
  • 12. B. Fattori che compongono un complesso causale di malattia Un certo fattore (lavoro) fa parte di complessi causali di quella patologia? L’esposizione in causa è riconosciuta su base scientifica capace di produrre quell’effetto (hazard identification)?
  • 13. C. Fattori eziologicamente rilevanti in un singolo caso di patologia
  • 14. ATTRIBUTABLE FRACTIONS Estimated proportions of cancer attributable to occupations Higginson (1969) : 1% oral, 1-2% lung, 10% bladder, 2% skin. Higginson e Muir (1976): 1-3% total cancer. Wynder e Gori (1977): 4% total cancer M, 2% total cancer F. Higginson e Muir (1979): 6% total cancer M, 2% total cancer M+F. Bridboard et al. (1981): 23-38% total cancer (13-18% asbestos). Doll e Peto (1981): 4% (2%-8%) total cancer. Hogan e Hoel (1981): 3% (1.4%-4.4%) total cancer (asbestos alone). Vineis e Simonato (1991): 1-5% lung, 14-24% bladder cancer.
  • 15. Tutte queste valutazioni, tuttavia, si applicano a livello di popolazione o del “tipico individuo medio” di quella populazione. Quello che dobbiamo affrontare, invece, è una applicazione particolare di tutti i dati disponibili alle circostanze particolari di un singolo caso.
  • 16. Applicazione a individui • In termini probabilistici quantitativi (ma sempre riferiti a popolazione o individuo medio). Cole & Probability of causation • In termini qualitativi valutativi: la esposizione fa parte della web of causation della malattia in quella persona. Ciò implica un modello di causalità come quello illustrato da Rothman. Ogni causa componente ha un identico peso. Tutti quei componenti erano necessari perché si completasse la serie di fattori che insieme costituiscono la causa sufficie te al manifestarsi della malattia.
  • 17. Applicazione a casi singoli • Approccio quantitativo, probabilistico : più probabile che no (o quanto probabile) che l’esposizione abbia causato la malattia. • Valutazione qualitativa, esperta : l’esposizione è stata una componente del complesso causale di quel caso di malattia.
  • 18. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico I Incidenza nella popolazione= 80/100.000 Incidenza tra gli esposti = 144/100.000 RR=1.8 95%CI=1.5-2.1 p<0.0001 • Statisticamente significativo • Confounding e bias ben controllati • Biologicamente plausibile • Coerenza di studi diversi
  • 19. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico I RR=(144/100.000)/(80/100.000)=1.8 95%CI=1.5-2.1 p<0.0001 80/144 o 55.6% (più di metà) dei casi nella popolazione esposta sarebbero occorsi anche in assenza di esposizione. Ne ricavo che per chi è stato esposto e ha sviluppato la malattia è più probabile che no che l’abbia sviluppata indipendentemente dalla esposizione.
  • 20. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico I Incidenza nella popolazione= 65/100.000 Incidenza tra gli esposti = 144/100.000 RR=2.2 95%CI=1.8-2.7 p<0.0001 • Statisticamente significativo • Confounding e bias ben controllati • Biologicamente plausibile • Coerenza di studi diversi
  • 21. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico I RR=(144/100.000)/(65/100.000)=2.2 95%CI=1.8-2.7 p<0.0001 65/144 o 45.1% (meno di metà) dei casi nella popolazione esposta sarebbero occorsi anche in assenza di esposizione. Ne ricavo che per chi è stato esposto e ha sviluppato la malattia è più probabile che no che l’abbia sviluppata proprio a causa della esposizione.
  • 22. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico I RR>2.0: Allora, caso singolo “più probabilmente che no” dovuto a esposizione occupazionale. RR<2.0: Allora, caso singolo “più probabilmente che no” dovuto ad altri fattori extraoccupazionali.
  • 23. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico II • RR negli esposti = 1.8 • RR nei non esposti = 1.0 RR in eccesso per esposizione = 0.8 • Esposizione responsabile per 0.8/1.8= 44% • Altri fattori di rischio responsabili per 1.0/1.8= 56%
  • 24. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico II Esposizione e Fumo • RR non esposti = 1.0 • RR esposti = 1.8 • RR esposti fumatori = 5.8 RR in eccesso /occupazione = 0.8 RR in eccesso /fumo = 4.0
  • 25. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico II Soggetto esposto e fumatore • Esposizione responsabile per 0.8/5.8= 13.8% • Fumo responsabile per 4.0/5.8= 69.0% • Altri fattori di rischio 1.0/5.8= 17.2% Attenzione : - interazioni non considerate - stime riferite a individuo medio
  • 26. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico II • Nessuna malattia ha un singolo agente come causa. Ogni caso può essere attribuito in contemporanea a molte cause componenti (necessarie). • La somma delle proporzioni di malattia attribuobili a ciascuna causa componente può essere superiore a 100%.
  • 27. Applicazione a casi singoli Approccio quantitativo, probabilistico II Soggetto esposto e fumatore • Esposizione responsabile per 0.8/5.8= 13.8% • Fumo responsabile per 4.0/5.8= 69.0% • Altri fattori di rischio per 1.0/5.8= 17.2% 100.0% Invece, le proporzioni attribuibili alle varie cause componenti si possono sovrapporre.
  • 28. Applicazione a casi singoli Approccio qualitativo, valutazione esperta • Obiettiva evidenza di un nesso causale tra le due entità (esposizione e patologia) • Obiettiva evidenza della malattia nell’individuo (accuratezza diagnostica) • Obiettiva evidenza di esposizione dell’ individuo (storia ed indicatori, anche di suscettibilità; modalità, livello e latenza)
  • 29. OBIETTIVA EVIDENZA DI MALATTIA La malattia della persona particolare deve essere identica, o entro lo spettro diagnostico, della malattia che come entità è stata associata eziologicamente alla esposizione
  • 30. OBIETTIVA EVIDENZA DI ESPOSIZIONE L’esposizione di interesse del particolare soggetto deve avere proprietà comparabili (in termini, ad es., di intensità, durata, latenza) a quelli dimostratisi capaci di causare la malattia in considerazione.
  • 31. Applicazione a casi singoli Approccio qualitativo, valutazione esperta • Valutare se nella storia di quella persona l’esposizione a stata una componente del complesso causale sufficiente a produrre quella malattia. • Se sì, è riconoscibile come causa necessaria.
  • 32. Conclusioni • Sul caso singolo è perciò sempre necessaria una indagine particolare. Una ricostruzione “storiografica” approfondita dei fatti. • Dei molti possibili complessi causali di quella data malattia, quale si è realizzato in questa specifica circostanza?
  • 33. Conclusioni • Non esiste, e tanto più per le malattie che stiamo considerando, un modello di validità generale che si applichi ad ogni singolo caso particolare.
  • 34.
  • 35. Stress Lavorativo Reazione che le persone manifestano in risposta ad eccessive pressioni o sollecitazioni alle quali sono sottoposte (Health and Safety Commission 1999) Un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore (NIOSH 1999)
  • 36. OBIETTIVA EVIDENZA DI NESSO CAUSALE TRA LE ENTITA’ L’esposizione di interesse, come entità, deve essere una causa riconosciuta della malattia in considerazione, come entità Sulla base di: • Robusta e valida evidenza epidemiolo- gica; • Modelli animali appropriati e riproducibili; • Documentazione morfologica o funzionale del processo patogenetico.
  • 37. D.M. 27 Aprile 2004 Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni. Data di emanazione: 27/04/2004 Pubblicato G.U. n. 134 del 10 Giugno 2004

Notas del editor

  1. Cole 97
  2. Cole97
  3. Cole 97