Il nuovo corso delle politiche giovanili in Italia
1. Dipartimento di Sociologia - Università degli Studi Di Napoli Federico II
Dottorato in So c io lo g ia e Ric e rc a So c ia le XXI
V-CI
CLO
IL NUOVO CORSO
DELLE POLITICHE GIOVANILI IN
ITALIA E IL CASO DELLA REGIONE
CAMPANIA*
* Il lavoro si inserisce nell’ambito delle attività di ricerca condotto dall’Osservatorio Regionale Permanente sulla
Condizione Giovanile della Facoltà di Sociologia ed è stato in parte finanziato dal Settore delle Politiche Giovanili
della Regione Campania
Candidato Tutor
Antonietta Biscaglia Prof. Giancarlo
Ragozini
2. Le Politiche Giovanili: questioni di fondo
Anni ’60: I giovani da soggetti indistinti diventano i destinatari
di politiche progettate non più esclusivamente in riferimento
alla loro condizione di studenti o di lavoratori, ma in relazione
alla loro condizione sociale
Ambito di studio
In ambito accademico esiste una tradizione di studi sui
relativamente recente
giovani e sulla condizione giovanile a tale tradizione non ha
fatto seguito il consolidamento di un ambito di studio volto ad
analizzare le politiche giovanili come ambito di intervento
autonomo.
Piano pratico
Italia attivazione di interventi frazionati e spesso subordinati alla
Mancanza di una struttura sensibilità e alla disponibilità delle varie figure tecniche e/o
centrale di raccordo degli politiche che si sono impegnate in questo settore.
interventi rivolti ai giovani
Assenza di una normativa di Piano scientifico
riferimento nazionale Poca attenzione selettiva che in altri settori di studio ha
alimentato una consistente letteratura specialistica (Tomasi,
2000).
4. Giovani e politiche giovanili: questioni preliminari e
definitorie
Le p o litic he g io va nili p o s s o no e s s e re c o ns id e ra te c o m e q ue l s is te m a d i a z io ni e d
inte rve nti a va le nz a p ubblic a , a v e nte lo s c o p o d i fo rnire a i g io v a ni g li s trum e nti
ne c e s s a ri p e r v ive re in m o d o p o s itiv o la tra ns iz io ne a lla vita a d ulta (Ca m p a g no li,
201 0)
1. Quali sono i criteri di individuazione dei destinatari delle politiche giovanili? Chi
sono i giovani
2. Di chi è la titolarità degli interventi di politica giovanile?
3. Quale è il ruolo dei giovani nelle politiche? I problemi della partecipazione
4. Le politiche giovanili sono politiche trasversali o settoriali? Finalità e i rapporti tra i
vari ambiti
In letteratura non esiste una definizione univoca e condivisa di cosa si intenda per politiche
giovanili, ogni paese possiede un proprio quadro nazionale e una propria architettura
istituzionale in base alle quali sono decise le finalità a cui devono corrispondere gli interventi
rivolti ai giovani.
5. Chi sono i giovani? Il prolungamento della giovinezza una
categoria sempre più evanescente: Il giovane è….?
Prima degli anni ’80
Dopo gli anni ’80
Il superamento delle
L’ordine delle soglie sia
soglie segue un
della transizione
andamento sincronico
familiare-matrimoniale,
per cui ogni fase è
che quella scolastico
propedeutica alla fase
-professionale risulta
immediatamente
sempre meno
successiva.
standardizzato e
socialmente condiviso.
L’andamento è differente
nei diversi contesti
nazionali.
Non ha più senso parlare di transizione, ma di transizioni: processo sempre meno lineare e
monodirezionale. Situazioni sempre meno strutturate in modelli (Lagrèe, 2001)- F urlon e
Cartm (1997) segnano questo passaggio utilizzando la metafora del viaggio: viaggio in
el
treno e viaggio in auto
6. I confini della gioventù, le possibile ricadute sul piano pratico:
l’esempio della ripartizione del Fondo Nazionale della Politiche
Giovanili
% %
%
pop.giovanile popolazione
Contributo
15-30 giov. 15-34
Italia del Nord 42,8 40,7 42
Italia Centrale 19,5 18,4 18,6
Italia Meridionale e Insulare 37,7 40,9 39,4
Totale 100,0 100,0 100,0
N € 60.000.000,00 11.084.520 14.728.093
Nostra elaborazione su dati Istat, 2008- dati al 1° gennaio 2008
7. Diversi modelli di gestione delle Politiche
Germania)
locali e regionali (Francia e
verticale fra le politiche
indirizzo e di integrazione
nazionale delle azioni di
competenti
Generali sono gli organismi
Ministeri e/o le Direzioni
In
MODELLO MINISTERIALE
giovanili
questo
La ripartizione delle funzioni e delle azioni di indirizzo delle politiche giovanili è caratterizzata da una complessità
tale che non permette di stabilire in maniere assoluta e aprioristica la titolarità degli interventi in materia di
modello
a
gioventù (Bazzanella, Campagnoli, Buzzi, 2010).
Un’analisi delle strutture preposte all’ideazione ed implementazione delle politiche giovanili fra i diversi Stati
livello
dell’Europa, ha dimostrato una notevole differenziazione nell’architettura istituzionale delle responsabilità di
questo settore (IReR, 2006)
i
Belgio).
sulla
competenze locali e regionali
coordinamento delle diverse
occupano delle funzioni di
risorse che di azioni, si
autonomia sia in termini di
dotati
gli organismi che, poiché
Le Agenzie o gli Istituti sono
MODELLO DI AGENZIA
iniziative per i giovan gioventù sviluppato.
di
intervento in ma autonomia. gioventù è meno
hanno un primario godono di un’ampia regionale in materia di
Il livello di governo
una
Le autorità locali e Le amministrazioni locali
(Spagna,
grande
Unito, P
promoz
formazio
che s
anche
Minister
distribui
materia
Le com
M
8. I diversi aspetti della partecipazione
1) Qual è il modo migliore per intercettare la
La scala di Sharry Arneistein (1969)
domanda?
2) Su che basi si stabilisce che un bisogno è più
Tipo di partecipazione Implicazioni importante di un altro?
Attività di comunicazione 3) Come si intercettano i bisogni di tutti coloro
I livello: Informazione
unidirezionali- decisioni già definite che non si riconoscono nei servizi erogati ?
(Santamaria e Mazzer, 2006).
II livello: Rilevazione dei Partecipazione irrisoria nessun
bisogni coinvolgimento attivo della
Potere ai cittadini: La partecipazione non
cittadinanza 1) Crescente disinteresse dei giovani sia nella
è solo un processo di costruzione delle sua accezione tradizionale che verso pratiche
politiche, ma anche una forma consolidata quali l’associazionismo giovanile (Porcaterra,
II livello: e m p o we rm e nt di cooperazione tra i cittadini e le 2005).
istituzioni (Cucca, 2008)
2) La partecipazione implica il possesso di
caratteristiche che non tutti possiedono
(Biorcio, 2003)
9. Finalità e rapporti tra i vari ambiti
Le politiche giovanili sono citizen oriented definite cioè in relazione ai suoi
destinatari e non in relazione ai suoi contenuti.
Politiche giovanili nell’accezione generale: Insieme di provvedimenti
indirizzati esclusivamente alla categoria dei giovani in risposta alle
necessità derivanti dalla loro condizione.
Politiche giovanili accezione trasversale Insieme di interventi che vengono
attuati nei diversi settori delle politiche ad esempio casa, occupazione,
istruzione, formazione,all’interno dei quali sono previste specifiche
attenzioni per i giovani.
10. I dilemmi: questione aperta
I dilemmi di fronte ai quali ci si trova quando si intende delimitare il campo delle
politiche giovanili per darne una definizione, non sembrano aver trovato una
sintesi. Ciò dipende senz’altro dalla pluralità insita nei due termini i che
sottendono questo segmento dell’azione pubblica.
Alla luce delle scelte che i decisori pendono in relazione a questi interrogativi
che le politiche giovanili assumono forme diverse
11. Modelli di politiche giovanili (Iard 2000) - 1
Modello universalista Modello comunitario
(Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia) (Gran Bretagna e Irlanda)
Concenzione della Gioventù = ristretta- risorsa Concezione della Gioventù = estesa-categoria
Società civile = ruolo importante sociale vulnerabile e problematica
Finalità = indipendenza, autonomia, sviluppo e Stato: coordina l’azione pubblica
partecipazione alla vita politica Società civile = buon livello di coordinamento
Finalità: Prevenzione
Destinatari: segmenti deboli della P.G.
Modello di tutela Modello mediterraneo
(Europa centro-continentale- Austria, Belgio, (Europa mediterranea- Italia, Grecia, Portogallo e
Francia, Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Spagna)
Paesi Bassi)
Concezione della Gioventù = (estesa), minori, Concezione della Gioventù: concezione della
adolescenti e giovani fino a 30 anni gioventù ristretta
Ministero: attuatore specifico Società civile: Bassa partecipazione
Società civile: ruolo poco sviluppato Finalità: l’autonomia e l’indipendenza dei giovani dalla
Politiche: altamente istituzionalizzate famiglia e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Finalità: Prevenzione
Destinatari: fasce svantaggiate
12. Modelli di politiche giovanili (Iard 2000)- 2
Fonte: Bazzanella A, (a cura di), Investire nelle nuove generazioni: modelli di politiche giovanili in Italia e in Europa.
Uno studio comparato, provincia autonoma di Trento Iprase del Trentino 2010, p. 13
13. Dal contesto europeo al contesto nazionale e
locale: spinte esogene e spinte endogene-1
Europa Italia
1989: La commissione europea avvia il programma - DPR 616 del 1977
Gioventù in Europa -Legge 142/90: Agli enti locali viene riconosciuta la possibilità di
1990: Il Congresso dei poteri Regionali e locali darsi un proprio ordinamento, conformandolo ai caratteri e alle
d’Europa adotta la Carta Europea della gioventù esigenze della propria comunità;
1993: Entrata in vigore del trattato di Maastricht, - Legge 59/1997: Delega al Governo per il conferimento di
allargamento delle aree di competenza comunitaria funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della
2001: Libro Bianco sulla g o ve rna nc e europea - Libro Pubblica Amministrazione e per la semplificazione
Bianco: “Un nuovo impulso per la gioventù europea” amministrativa;
2003:Seguito del libro Bianco - Approvazione del -Testo unico 267/2000: riforma dell’ordinamento delle
Consiglio d’Europa della Carta Europea della autonomie
partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale locali
2005:Patto Europeo per la Gioventù, siglato dai capi di - Legge 3/ 2001: Riforma dell Titolo V della Costituzione: il
Stato di governo europei baricentro del sistema legislativoDELLE P.G. ITALIANE
ISTITUZIONALIZZAZIONE si sposta verso le Regioni.
2009: Il Consiglio d’Europa adotta la risoluzione “Una
strategia UE per i Giovani: Investire e Rafforzare. 2005: L. 3 1 1 /0 4: Riconoscimento legislativo del Forum
Nazionale dei
giovani e dotazione di un fondo di 500.000 euro.
PRINCIPI 2006- L. 2 3 3 /2 0 0 6 : I tituz io ne d e l PO G A (G o ve rno Pro d i)
s S
Giovani come risorsa L. 2 48 d e l 2 0 0 6 : Co s tituz io ne d e l Fo nd o N z io na le p e r le
a
- G o ve rna nc e : coinvolgimento diretto dei giovani nei
progetti dalla fase di ideazione a quella di realizzazione. Po litic he G io va nili.
- Connessione tra dimensione locale e dimensione 2007: Conferenza Unificata Stato Regioni ed Autonomie Locali:
europea per fronteggiare le sfide della società. suddivisione del Fondo per le Politiche giovanili tra Governo
-Promozione della programmazione secondo un Centrale (42%), Regioni (46%), ANCI (9%), UPI (3%). (DPCM
approccio buttum up del 29/10/2008),
- Co o p e ra z io ne fra g li Sta ti m e m bri a ttra v e rs o M to d o
e 2008: Fondi da assegnare attraverso gli APQ:
d i c o o rd ina m e nto a p e rto . Informazione, Partecipazione, Progetti per i giovani, Mobilità,
14. Gli effetti del decentramento e delle linee guida
europee sulle politiche giovanili
L’impatto delle linee guida europee e le riforme amministrative hanno comportato un
mutamento dei modelli di politiche giovanili
Fo nte : Ba z z a ne lla A, (a c ura d i), I s tire ne lle nuo ve g e ne ra z io ni: m o d e lli d i p o litic he g io va nili in I lia e in
. nve ta
Euro p a .
Uno s tud io c o m p a ra to , p ro vinc ia a uto no m a d i Tre nto I ra s e d e l Tre ntino 2 0 1 0 , p . 1 3
p
15. Gli effetti del decentramento e delle linee guida
europee sulle politiche giovanili in Italia
PRIMA DEL 2006 DOPO IL 2006
MODELLO MISTO MODELLO MINISTERIALE DECENTRATO
Le competenze istituzionali in materia di E COOPERATIVO
gioventù sono distribuite fra i diversi Ministeri
Il livello di governo locale in materia di
gioventù è più sviluppato e sensibile data la
poca attenzione o comunque attenzione
settoriale a livello nazionale
16. Gli effetti del decentramento e delle linee
guida europee sulle politiche giovanili
olise L.R. 21/1980 Istituzione della consulta regionale giovanile
A. di Bolzano L.P 13/1983 Promozione del servizio giova ni nella Provincia di Bolzano
Interventi regionali per la promozione degli scambi socio -culturali
omabardia L.R. 45/1986
giovanili
L.R. 8/1988 Istituzione dei centri polivalenti per i giovani
alabria
L.R. 2/2000 Progetto Giovani
1980 - 1990 5 le
L.R. 29/1988 e modifiche con la L.R.
Iniziative e coordinamento delle attività a favore dei giovani
37/1994
eneto
Promozione del protagonismo giovanile e della partecipazione alla
L.R. 17/2008
vita sociale
Istituzione del Servizio per le politiche g iovanili e del forum
1992 - 2000 = +
L.R. 14/1989
regionale della gioventù
ampania
Promozione ed incentivazione dei Servizi Informagiovani e
L.R. 14/2000
Istituzione della rete territoriale delle strutture
L.R. 46/1995 e modifiche con le L:R. Promozione e coordiname nto delle politiche d'intervento in favore
arche
2007 – 2009 = +
2/1997 e 9/2003 dei giovani e degli adolescenti.
L.R. 16/1995 (Integrazione con la L.R
emonte Coordinamento e sostegno delle attività a favore dei giovani
5/2001)
mbria L.R. 27/1995
Istituzione del Forum della gioventù e del
giovani
l'Osservatorio regionale
disegni di legge
L.R. 21/1996 (poi abrogata) Promozione e coordinamento delle politiche rivolte ai giovani
milia Romagna
L.R. 14/2008 Norma in materia di politiche per le giovani generazioni
Promozione di in iziative sociali, formative e culturali a favore dei
alle d’Aosta L.R. 8/1997
giovani. Istituzione della Consulta giovanile.
ardegna
oscana
L.R. 11/1999
L.R. 22/1999 (poi abrogata)
Iniziative e coordinamento delle attività a favore dei giovani
Interventi educativi per l'infanzia e gli adolescenti
Incremento
asilicata L.R.11/2000
Riconoscimento e promozione del ruolo delle giovani generazioni
nella società regionale produzione nor
azio
L.R. 29/2001 Promozione e coordinamento delle politiche in favore dei giovani
Promozione degli strumen ti di partecipazione istituzionale delle
regionale
L.R. 20/2007
giovani generazioni alla vita politica e amministrativa locale
Disposizioni in materia di Comunità giovanili della Consultà
bruzzo L.R. 19/2002
regionale dei giovani
Promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e
iuli Venezia Giulia L.R. 12/2007
sostegno delle iniziative a favore dei giovani
Sviluppo, coordinamento e promozione delle politiche giovanili,
L.P. 5/2007
A. di Trento disciplina del servizio civile provinciale
L.P.7/2009 Istituzione d el Consiglio Provinciale dei Giovani
iguria L.R. 6/2009 Promozione delle politiche per i minori e i giovani
uglia L.R.
cilia L.R.
italiane
17. Campania: Il quadro di riferimento delle
politiche giovanili
L . n. 14/
.R 2000
L.R. n.14/ 1989 L.R. n.11/ 1991
L . n. 26 del 1993
.R “Pro m o z io ne e d
”I tituz io ne d e l S e rviz io
s Dis c ip lina
“Pro m o z io ne e d I e ntiv a z io ne d e l
nc
p e r le Po litic he g io v a nili d e ll’O rd ina m e nto
I e ntiv a z io ne d e l
nc Se rv iz io I rm a g io v a ni
nfo
e d il Fo rum Re g io na le a m m inis tra tiv o d e lla
Se rv iz io I rm a g io v a ni
nfo e is tituz io ne d e lla re te
d e lla g io v e ntù Re g io ne Ca m p a nia
te rrito ria le d e lle s trutture
Indicazione europee Il Servizio delle Politiche La Regione consolida il La legge disciplina e
Necessità di costruire e giovanili viene connubio Informazione regola in maniera
sviluppare strutture di annoverato come e partecipazione. organica la materia
rappresentanza giovanile Settore d’intervento con capisaldi della politica Informagiovani.
e di partecipazione per il compito di vigilare giovanile comunitaria Istituisce il SIRG
inserire i giovani nei sull’attuazione di tutti gli (Sistema Informativo
meccanismi di interventi inerenti i Regionale Giovanile)-
rappresentanza giovani e partecipare di rete territoriale degli IG
istituzionale concerto con gli altri articolata per ambiti
servizi alla distrettuali
predisposizione degli atti
che presentino notevole
18. La situazione in Campania dopo l’attuazione
della legge regionale 14/2000
Po litic he G io va nili e d e l Fo rum Re g io na le d e lla G io ve ntù
Fo nte : N s tra e la bo ra z io ne s u d a ti Re g io ne Ca m p a nia , 2 0 0 7 - Se tto re
Informagiovani attivati
o
in Campania dal 1993
al 2007
I picchi di crescita più forte degli
Informagiovani si registrano proprio in
quegli anni in cui in ambito europeo si
auspica a forme altamente innovative
di sostegno ai processi di maturazione
dei giovani, e la partecipazione
diventa il prerequisito della loro
crescita democratica a tutti i livelli
territoriali.
Incremento annuale dei
Servizi Informagiovani
attivati in Campania dal
19. La situazione in Campania dopo l’attuazione
della legge regionale 14/2000
Dal 1994 al 2006 il numero dei comuni che hanno presentato progetti per la creazione di strutture
Informagiovani è aumentato notevolmente e l’incremento più sensibile si è registrato proprio negli anni
successivi alla legge 14/2000 Comuni ammessi a contributo dal 1993 al
2006
350 324 321
319
300 285 281
250
200
200
169
141
150
105
100
49 53 45
50 35
0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Fo nte : N s tra e la bo ra z io ne s u d a ti Re g io ne Ca m p a nia , 2 0 0 7 - Se tto re Po litic he G io va nili e d e l Fo rum Re g io na le d e lla
o
G io ve ntù
La legge 14/2000 ha innescato dei processi virtuosi non solo in termini di servizi attivati, ma anche di risposte
istituzionali, stimolando sensibilmente l’interesse degli enti comunali ai temi dell’informazione e
partecipazione e, esercitando, quindi, un forte impatto sulle politiche dei Comuni campani.
20. La situazione in Campania dopo l’attuazione
della legge regionale 14/2000
Contributi erogati dal 1993 al 2006
Anno Am ontare
m
contributo erogato
1993 € 90.132,06
1994 € 131.696,51
1995 € 109.747,09 Dal
1996 € 87.797,67 1993-2000
1997 € 79.017,91 Euro
1.675.912,96
1998 € 131.696,51
1999 € 219.494,18
2000 € 826.331,04
2001 € 723.039,66
2002 € 873.328,62
Dal 2001-2006
2003 € 681.109,04
Euro
2004 € 527.302,49 3.581.530,99
2005 € 464.811,21
2006 € 311.939,97
Totale € 5.257.443,95
Fo nte : N s tra e la bo ra z io ne s u d a ti Re g io ne Ca m p a nia , 2 0 0 7 - Se tto re Po litic he G io va nili e d e l Fo rum Re g io na le d e lla
o
G io ve ntù
21. L’atteggiamento dei giovani campani nei
confronti dei servizi Informagiovani e Forum
Giovani
Percentuali di giovani che sono a conoscenza dei Servizi pubblici a loro
rivolti
c o nd iz io ne g io va nili d e lla Fa c o ltà d i S o c io lo g ia ,, a nno 2 0 1 1
c o nd iz io ne g io va nili d e lla Fa c o ltà d i So c io lo g ia a nno 2 0 1 1
Fo nte :: N s tra e la bo ra z io ne s u d a ti O s s e rva to rio Re g io na le s ulla
Fo nte N s tra e la bo ra z io ne s u d a ti O s s e rv a to rio Re g io na le s ulla
(% sul totale delle risposte)
%
Cinema/ teatri pubblici 64,8
o
o
Palestre Pubbliche 55,2 I giovani hanno un basso livello di
Forum giovanili 39,8 conoscenza dei servizi pubblici giovanili. I
Servizi Informagiovani 39,0 Forum Giovani e gli Informagiovani in
Spazio giovani, un’ipotetica graduatoria dei servizi
consultorio 34,8 occupano il terzo ed il quarto posto
Centro giovanile 28,6
Sale prove musicali 25,8
Consulta politiche
giovanili 25,2
Partecipazione alle attività dei Forum giovani
N 883
= Più dell’80% del campione intervistato ha
% dichiarato non prendere parte alle attività
organizzate dai Forum Giovani.
No, non le conosco 62,5
Il dinamismo e l’apertura regionale sul
No, anche se le conosco 24,7
fronte di questa tipologia di servizi, non
No, le attività che fanno non mi sembra essere riuscito a contrastare
interessano 2,3 adeguatamente il progressivo
Si, ho partecipato 10,4 allontanamento dei giovani dalle sedi
To ta le 1 00 istituzionali
N 7 43
=
22. L’atteggiamento dei giovani campani nei
confronti dei servizi Informagiovani e Forum
Giovani
Distribuzione percentuale in ordine di importanza dei motivi per cui i giovani non utilizzano i Servizi
Informagiovani
(% sul totale delle risposte)
%
Non conosce 42,2
Non ho avuto nessun motivo per rivolgermi ad un Servizio Informagiovani 31,1
Non so che cosa fa un Informagiovani 16,3
Preferisco ricorrere ad altri Servizi/canali 3,6
Non presente sul territorio 3,5
Non è un servizio in grado di soddisfare le mie esigenze 3,3
To ta le 100
N= 8 5 8
23. L’atteggiamento dei giovani campani nei
confronti dei servizi Informagiovani e Forum
Giovani
Distribuzione percentuale in ordine di importanza dei motivi per cui i giovani utilizzano il Servizio Informagiovani
(% sul totale dei casi)
%
Lavoro-Opportunità di lavoro nella tua Regione 41,58
Tempo Libero-Attività Culturali e del Tempo libero 18,81
Formazione-Orientamento scolastico e universitario 17,82
Lavoro-Opportunità di lavoro in tutta Italia 10,89
Lavoro-Bandi di concorso 7,92
Tempo Libero-Viaggi e Vacanze 5,94
Formazione-Occasioni di studio all'estero 3,96
Lavoro-Bandi Locali per l'imprenditoria giovanile 3,96
Attività Personali- Servizio civile nazionale 3,96
Tempo Libero-Utilizzare Internet 2,97
Tempo Libero-Servizi di Counselling 1,98
Lavoro-Opportunità di lavoro all'estero 0,99
Attività' Personali- Sostegno all'avviamento di un'impresa sociale e culturale 0,99
Attività Personali- sostegno per affitto e accesso alla locazione 0,99
Attività Personali -Microcredito per progetti di lavoro e di vita 0,99
N 1 01
=
Raggruppando le motivazioni nelle categorie lavoro, tempo libero, attività personali, si nota una netta
prevalenza delle richieste informative circa l’opportunità lavorativa. Questo dato evidenzia il contrasto
istituzionale e di parziale sovrapposizione che il Servizio Informagiovani ha con i Centri per l’Impiego.
24. Campania: La sperimentazione dei Piani
Territoriali Giovanili
A livello territoriale i PTG (deliberazione n.1805 del 11/12/2009) sono la cornice logica ed
organizzativa entro cui si sono consolidati i cambiamenti delle politiche giovanili italiane
Cambiamento di Si fonda sulla costruzione di politiche atte allo sviluppo della
contenuto cittadinanza attiva dei giovani
Spostamento di fo c us verso le specifiche esigenze
Cambiamento nei locali
modelli di gestione Valorizzazione dell’autonomia delle autorità locali
e di g o v e rna nc e Superamento della tradizionale frammentarietà del
delle politiche settore
giovanili Partecipazione dei giovani ai processi decisionali
attraverso i Forum Giovani
25. Campania: La sperimentazione dei Piani
Territoriali Giovanili
Sperimentazione dei Piani Territoriali Giovanili (deliberazione n.1805 del 11/12/2009):
Ambito territoriale della programmazione
Panificazione costruita a
Panificazione scollegata Distretto scolastico
livello di comunità locale (istituiti con DPR 416/1974 - in vita fino al 2003)
Linee di intervento della APQ – (1 agosto del 2008 con PTG simile a PLG e PdZ
programmazione dei PTG Ministero dello Sviluppo
Economico, la Presidenza Mobilitazione ed inclusione degli
A-Informiamoci: Pro m o z io ne e del Consiglio dei Ministri, il attori interessati
inc e ntiv a z io ne de i s e rv iz i Dipartimento della Gioventù Raccolta di dati e informazioni
I rm a g io v a ni e c o o rd ina m e nto
nfo e la Regione Campania). sui bisogni sociali
d e lla re te SI ;RG A. Informiamoci L’individuazione degli obiettivi
B- Partecipiamo: Pro m o z io ne e B. Partecipiamo strategici e delle priorità
inc e ntiv a z io ne d e lla c itta d ina nz a C. Progettiamo d’intervento pertinenti rispetto ai
a ttiv a D. Una Regione giovane per i bisogni rilevati
C-Progettiamo: So s te g no ai giovani: scambi culturali L’individuazione di sistemi di
p ro g e tti inno va tiv i e d i re te in E. Osserviamoci valutazione
m a te ria d i p o litic he g io v a nili; F. Formiamoci La progettazione di dettaglio dei
H: Azioni di sistema G. Interventi per strutture progetti da implementare
dedicati ai giovani
H. Azioni di sistema
26. L’analisi dei PTG
Analizzare l’attività programmatoria e progettuale dei
Obiettivi territori con una specifica attenzione alla capacità di lettura
e comprensione dei bisogni sociali della popolazione
giovanile e del contesto territoriale di riferimento
Strumenti utilizzati
Griglia di valutazione- Dimensioni indagate
–Legittimazione formale dei documenti di Risultati dell’Indagine CATI sui bisogni
programmazione
emergenti della popolazione giovanile
– Coerenza interna dei documenti di programmazione campana condotta dall’Osservatorio
– Rilevanza Regionale Permanente sulla Condizione
– L’adeguatezza degli interventi Giovanile della Facoltà di Sociologia
– La presenza o meno di elementi innovativi
27. L’universo di riferimento
Distribuzione provinciale dei distretti, dei PTG presentati, dei PTG analizzati
N. dei distretti N. PTG. presentati N. PTG analizzati
Avellino e provincia 7 7 7
Benevento e provincia 5 5 5
Caserta e provincia 12 10 7
Napoli e provincia 25 17 17
Salerno e provincia 13 13 12
Totale 62 52 48
Provincia Comune capofila
(dis. 1) Ariano Irpino -(dis. 2) Atripalda – (dis. 3) Mercogliano – (dis. 4) Grottolella – (dis.5) Lacedonia - (dis.6) Lioni – (dis.
Avellino
30) Quindici.
Benevento (dis.7) Benevento – (dis. 8) Airola – (dis.9) Telese- (dis.10) Morcone – (dis.11) San Marco dei Cavoti .
(dis.12) Caserta – (dis.14) Marcianise – (dis.15) Aversa – (dis.19 )Sessa Aurunca – (dis.20) Sparanise – (dis.22) San
Caserta
Cipriano d’Aversa – (dis.23) Vairano Pantenora.
(dis.24) Ischia – (dis.25) Pozzuoli - (dis.26) Marano di Napoli – (dis.27) Frattamaggiore – (dis.28) Afragola – (dis.29)
Casavatore – (dis.30) Cicciano- (dis.31) Acerra – (dis.32) Ottaviano - (dis.33) Somma Vesuviana – (dis.34) San Giorgio
Napoli
a Cremano – (dis.35) Portici – (dis.36) Torre del Greco -(dis.37)Torre Annunziata –(dis. 38) Castellammare di Stabia -
(dis.39) Sorrento - (dis.40/49) Napoli.
(dis.50 ) Salerno - (dis.51 ) Amalfi - (dis.52 ) Cava dei Tirreni – (dis.53 ) Nocera Inferiore - (dis.54 ) Sarno - (dis.55 )
Salerno Mercato San Severino - (dis.56 ) Battipaglia - (dis.57 ) Eboli – (dis.58 ) Agropoli – (dis 59.) Roccaraspide – (dis. 61) Sala
Consilina - (dis.62 ) Sapri.
28. La risposta dei Territori alla sperimentazione dei
PTG
N. dei comuni
N.Comuni Comuni
Azione A coinvolti in
aderenti al aderenti al
-2009 più, rispetto al
distretto Ptg-2010
2009
Distribuzione del n. dei comuni che
Provincia di Avellino 119 58 74 16 hanno partecipato all’Azione A e alla
Provincia di sperimentazione del PTG distinte per
78 47 60 13
Benevento province
Provincia di Caserta 104 44 53 9
Provincia di Napoli 92 49 77 28
Provincia di Salerno 158 84 110 26 Il PTG ha stimolato la
To ta le 551 28 2 37 4 92 partecipazione degli enti
Incremento percentuale +32,6% locali nella progettazione
degli interventi a favore
dei giovani
Incremento percentuale dei comuni
con la programmazione dei PTG
29. Le linee di azione e le risorse finanziate
impiegate - 1
La distribuzione delle risorse economiche
investite nella sperimentazione dei PTG
%
Provincia di Avellino 16,3
Distribuzione provinciale delle risorse
Provincia di Benevento 10,8 economiche investite nella sperimentazione
Provincia di Caserta 12,4 dei PTG
Provincia di Napoli 37,7
Provincia di Salerno 22,8
Totale 100,0
30. Le linee di azione e le risorse finanziate
impiegate - 2
Distribuzioni dei progetti tra le azioni di programmazione
Distribuzioni provinciale delle tipologie dei progetti
Azione H
Azione A Azione B Azione C
Azione di Totale
Informiamoci Partecipiamo Progettiamo
sistema
Benevento 13 17 14 10 54
Avellino 10 12 11 5 38
Caserta 14 17 14 7 52
Napoli 41 42 44 18 145
Salerno 22 31 21 11 85
Totale 1 00 119 1 04 51 37 4
31. Analisi di contesto: Dimensioni esplorate ed i
bisogni rilevati-1
Dimensioni esplorate nelle analisi di contesto nei PTG (% sul
totale delle risposte)
Dimensioni esplorate %
Mercato del lavoro 73,3
Problematiche sociali 68,9
Caratteristiche geo-morfologiche 51,1
Infrastrutture 44,4
Opportunità ricreative 44,4
Caratteristiche demografiche 28,9
Sicurezza e vivibilità del territorio 24,4
Altro. Spec. 22,2
Trasporti e comunicazioni 13,3 I bisogni indagati
I bisogni legati al mercato del
lavoro si declinano
essenzialmente in “mancanza
del lavoro”
32. Analisi di contesto: Dimensioni esplorate ed i
bisogni rilevati - 2
Grado di esplorazione delle dimensioni analitiche (valori medi)
Caratterist Caratterist Trasporti
Sicurezza Opp. Mercato Probl. Media
iche iche geo- e Infrast.
e vivibilità Ricr. del lavoro Soc. generale
demog. morfolog. comunic.
Avellino 1,86 0,51 1,00 1,15 0,86 1,15 1,19 1,16 1,11
Benevent
1,12 0,92 1,32 0,50 0,52 1,50 1,22 1,78 1,11
o
Caserta 0,92 0,23 0,00 0,23 0,44 0,41 2,08 0,23 0.57
Napoli 1,95 0,23 0,01 1,32 1,88 2,99 1,70 1,53 1,45
Salerno 2,32 1,14 0,45 1,48 0,02 0,48 1,39 1,94 1,15
Campania 1,77 0,66 0,58 1,06 1,05 0,45 1,46 1,46 1,06
Emerge una lettura superficiale del territorio e poco approfondita
Le problematiche rilevate non sempre si traducono in bisogni soprattutto in relazione al mondo
giovanile
La descrizione dei bisogni appare piuttosto fumosa
La lettura del territorio è spesso guidata da conoscenze di senso comune sia della condizione
giovanile che del contesto territoriale di riferimento
33. Analisi di contesto. Confronto con i dati del
CATI
Distribuzione percentuale delle priorità dei giovani %
campani (% sul totale dei casi)
Orientamento al lavoro e alle professioni 44,40
Opportunità di formazione professionale 23,94
Attività culturali e del tempo libero 17,08
Orientamento scolastico e universitario 15,89
Corsi gratuiti di lingua inglese per giovani 11,32
Esperienze di lavoro all'Estero 7,73
Incentivi per l'imprenditoria giovanile 6,53
Esperienze di studio all'Estero 6,42
Corsi gratuiti di informatica per giovani e giovani
coppie 5,77
Sostegno economico a giovani inoccupati/disoccupati 4,57
Sostegno per l'acquisto di una casa per giovani coppie 4,03
Sportelli di c o uns e lling 3,05
Sconti per attività culturali e del tempo libero 2,72
Opportunità di partecipazione alla vita politica della
Regione 2,61
Scambi culturali con gli altri paesi dell'unione europea 2,29
Sostegno per l'affitto di una casa per giovani e giovani
coppie 2,07
Benefit ed agevolazioni per giovani
inoccupati/disoccupati 1,41
Corsi di educazione sessuale 0,33
N= 964
34. Analisi degli assetti organizzativi del sistema
locale di partecipazione giovanile
Emerge una distanza tra gli attori istituzionali e le diverse forme dell’associazionismo giovanile
riconducibile a due fattori:
Scarsa conoscenza del tessuto associativo locale
Propensione ad attivare quella parte del tessuto associativo con il quale si è maggiormente in
contatto
35. Analisi degli assetti organizzativi del sistema locale di
partecipazione giovanile: Punti di forza e punti di debolezza
Punti di forza del sistema locale di partecipazione giovanile
(% sul totale dei casi)
%
Modalità di scambio e collaborazione con altri attori 43,2
Accessibilità delle strutture 32,4
Conoscenza del territorio 27,0
Visibilità del territorio 24,3
Accessibilità delle informazioni 18,9 “(… ) g li o p e ra to ri d e i v a ri s e rviz i
Competenze degli operatori 18,9 I rm a g io va ni ha nno , m o lto
nfo
s p e s s o , un turn-o ve r e q uind i a
Informazioni offerte 5,4
live llo d i fo rm a z io ne no n s i rie s c e a d
Disponibilità degli operatori 5,4 a rriva re a d e i b uo ni live lli q ua lita tivi.
Tempestività delle risposte 2,7 Tutto c iò a d is c a p ito d e i s e rviz i e
d e lle info rm a z io ni d a o ffrire a i
Punti di debolezza del sistema locale di partecipazione giovanile g io va ni d e l te rrito rio (… ). ”
(% sul totale dei casi) (PTG di
% Cicciano)
Quantità di risorse umane disponibili
41,0
“Ca re nz a d i p e rs o na le c o n a d e g ua ta
Modalità di coinvolgimento dell'utenza 38,5 c o ntra ttua liz z a z io ne a d is p o s iz io ne
Scarsa collaborazione con altri attori presenti sul territorio 30,8 d e lla re te I rm a g io va ni e
nfo
Risorse finanziarie disponibili 28,2 fre q ue nte im p ie g o d i ris o rs e e s te rne
Risorse territoriali scarse ed inadeguate p e r p e rio d i lim ita ti, ta li d a no n
25,6
fa vo rire una lo ro a d e g ua ta
Formazione degli operatori 12,8 e s p e rie nz a ne lla g e s tio ne d e l
Scarsa attenzione al monitoraggio delle attività 5,1 s e rviz io ”
Tempestività delle risposte 0 (PTG di Sala Consilina)
36. Analisi degli assetti organizzativi del sistema locale di
partecipazione giovanile: Opportunità e Vincoli
Opportunità del sistema locale di partecipazione giovanile
(% sul totale dei casi)
%
Informazione 48,1
Diffusione materiale informativo 33,3
Orientamento 29,6
Ascolto/accoglienza 25,9
Formazione 25,9
Produzione materiale informativo 25,9
Convegni/Seminari 18,5 “(… ) Sc a rs o s o s te g no d a p a rte d e lle
Modalità strutturate di ricezione del feed-back degli is tituz io ni lo c a li e s c a rs a s e ns ibilità
utenti 14,8 p o litic a a lle Po litic he G io v a nili (… ). ”
Risposte tempestive 7,4 (PTG di Lioni)
Supporto, sistema locale di partecipazione giovanile
Vincoli del accompagnamento e risoluzioni
problematiche (% sul totale dei casi) 3,7
%
Difficoltà dei territori nel fare questo
Risorse territoriali scarse e inadeguate 48,3
Difficoltà nel coinvolgimento dell'utenza 27,6
tipo di analisi?
Tendenza degli amministratori locali
Rigidità delle modalità di funzionamento 24,1
Quantità di risorse umane disponibili 20,7 a spostare l’attenzione delle proprie
Formazione risorse umane disponibili 20,7 responsabilità verso l’esterno?
Distanza spaziale tra le strutture 17,2
Scarsa tempestività delle risposte 3,4
Difficoltà di garantire pari opportunità d'accesso 3,4
37. Le priorità della programmazione e gli obiettivi strategici
Distribuzione percentuale delle priorità della programmazione
(% sul totale dei casi)
%
Implementare la rete dei servizi esistenti 56,4
Coerentemente con quanto
Raggiungere un maggior numero di utenti 53,8
rilevato a proposito del
Migliorare l'offerta dei servizi 46,2
coinvolgimento dell’utenza
Favorire la collaborazione fra i soggetti istituzionali esistenti 41,0
Attivare nuovi servizi 33,3
Migliorare l'accessibilità dei servizi esistenti 17,9 “(… ) I p ia no s i p ro p o rre bbe s u s c a la lo c a le
l
una e ffic a c e o p e ra d i s e ns ibiliz z a z io ne e d
Obiettivi strategici della programmazione (% sul totale dei casi) info rm a z io ne ris p e tto a lle o p p o rtunità
p a rte c ip a tive c he o ffro no i Fo rum c o n la
%
c o lla b o ra z io ne p ie na d e lle a s s o c ia z io ni
Informazione/sensibilizzazione del territorio 70,2 g io va nili p iù a ttive s e c o nd o un d is c o rs o
Relazione con il mercato del lavoro 42,6 inc lus ivo e d i c o s ta nte a g g re g a z io ne (… ). ”
Collaborazione interistituzionale 38,3 (PTG di Amalfi)
Collaborazione con attori non istituzionali 36,2
Rapporti con l'utenza 31,9
Relazione con la formazione professionale 27,7 “(… ) Co lle g a m e nti s ine rg ic i c o n i Ce ntri p e r
l’I p ie g o d e lla Pro vinc ia d i A e llino , c o n
m v
Radicamento territoriale dei servizi esistenti 23,4
l’Unive rs ità (p e r i tiro c ini fo rm a tivi
Attivazione nuovi servizi 19,1 unive rs ita ri), c o n le A e nz ie inte rni la i d i
g
Formazione degli operatori 17,0 La vo ro p re s e nti in Re g io ne Ca m p a nia (… )”.
(PTG di Quindici)
Anche in questo settore sta maturando l’idea di servizi sempre più connotati da intenti di matrice
promozionale in cui l’attenzione non è incentrata tanto sulle strutture, quanto sugli interventi da attuarsi
attraverso la costruzione di reti tra attori istituzionali e non
38. La distribuzione della spesa: scarsa capacità dei territori di
intercettare altre risorse economiche
Sebbene le risorse siano state individuate come un punto di debolezza del sistema di
partecipazione giovanile locale, la distribuzione della spesa mette in evidenza una scarsa
capacità dei territori di intercettare altre risorse provenienti da altri ambiti territoriali.
Differenze
Risorse Risorse Totale compartecipazi
regionali Proprie Altre risorse Speriment. Compartecip. one effettiva e
€ € € € € stabilita
Prov. AV 752.033,00 221.596,85 973.629,85 188.008,25 33.588,60
Prov. BN 500.706,03 128.526,89 629.232,92 125.176,51 3.350,38
Prov. CE 574.715,98 127.420,19 99,00 702.235,00 143.679,00 -16.258,81
Prov. NA 1.744.964,41 490.337,14 99.387,63 2.334.680,18 436.241,10 54.096,04
Prov. SA 1.054.947,68 266.168,14 1.321.115,82 263.736,92 2.431,22
Totale 4.627.367,10 1.234.049,21 99.486,63 5.960.893,77 1.156.841,78 77.207,43
39. Considerazioni conclusive sui
risultati emersi
Riflessioni sul piano metodologico Riflessioni sul piano dei contenuti
Assenza di riferimenti ad Tendenza a considerare la gioventù in
argomentazioni teoriche e a dati di termini di pericolo e ad identificarli come
ricerca circa i fenomeni sui quali si una categoria da proteggere
intende intervenire; La partecipazione giovanile si declina
Difficoltà nella progettazione formale alla partecipazione ad eventi di
degli interventi sensibilizzazione verso temi della
Schiacciamento sulla m is s io n. Gli prevenzione: droga, alcol, delinquenza.
obiettivi strategici sono astratti e poco Mancano riferimenti ad altre
traducibili in prassi operative (mancano dimensioni esistenziali con cui i giovani
i meta-obiettivi) devono scontrarsi
Difficoltà di lettura dei bisogni del
mondo giovanile
40. Considerazioni conclusive sui
risultati emersi
Riflessioni sul piano metodologico
Assenza di riferimenti ad argomentazioni
teoriche e a dati di ricerca circa i fenomeni
sui quali si intende intervenire;
Schiacciamento sulla m is s io n. Gli Una crescita culturale dei territori in
obiettivi strategici sono astratti e poco ambito programmatico
traducibili in prassi operative (mancano i
meta-obiettivi)
Difficoltà di lettura dei bisogni del mondo
giovanile
Difficoltà nella progettazione formale
degli interventi
I PTG è la prima esperienza di programmazione negoziata per progetti, pertanto non c’è stato
il tempo necessario per consolidarsi quantomeno come linguaggio tra gli operatori e rispetto al
PdZ manca una struttura organizzativa (es. Uffici di piano)
L’impegno richiesto al fronte delle risorse economiche stanziate ha rappresenta un fattore
demotivante
41. Considerazioni conclusive sui
risultati emersi
LUCI OMBRE
L’esperienze dei PTG ha permesso di Non basta introdurre una nuova
pensare agli interventi per i giovani in un modalità di programmazione per
ottica sistemica cambiare il corso delle politiche to ut
A livello locale ha innescato un c o urt, ma bisogna consolidare le
competenze si s o c ia l p la nning
processo di istituzionalizzazione delle
P.G. Il PTG non è una politica che nasce
La sperimentazione, grazie anche dal basso, ma è una politica to p -d o wn
che spinge verso una programmazione
all’impegno del Settore Politiche
bo tto m -up
Giovanile, ha avuto un effetto propulsivo
in termini di mobilitazione territoriale.