2. La comunicazione
La comunicazione non soltanto come scambio di
informazioni da un soggetto ad un altro, ma come
dimensione significativa dell'esistenza umana che
si sviluppa a partire dalle relazioni e interazioni
degli esseri umani.
3. Etimologia
• Greco, koinoo e koinoneo (mettere in
comune, essere coinvolti).
• Latino, communico (“condividere”,
“rendere comune”).
La rilevanza della cooperazione
4. Ma cosa intendiamo per
comunicazione?
• Sintassi
• Semantica
• Pragmatica effetti della comunicazione umana sul
comportamento
6. Secondo Goffman gran parte della
vita sociale può essere divisa tra
• RIBALTA: che è • RETOSCENA: che
costituita da quelle sono quegli spazi in
circostanze sociali in cui gli individui
cui gli individui approntano gli arredi
agiscono secondo scenici e si preparano
ruoli formalizzati e all’ interazione che
codificati: si tratta cioè dovrà avvenire in
di vere e proprie contesti più formali.
“rappresentazioni
sceniche”.
7. Ogni media ha la sua storia e le sue
caratteristiche mediatiche in termini di:
• Efficacia comunicativa
• Usabilita’
• Accessibilita’
• Accettazione socio/culturale
8. Ma cosa sono i mass media?
Particolari interfacce orientate alla
costruzione, negoziazione e condivisione
di significati, sostenute da un supporto
tecnologico predisposto all’elaborazione
di sistemi simbolici socialmente
identificabili.
9. Comunicazione specialistica e
generalista
• È necessario utilizzare sempre la
dinamica T-R-T (tema – rema- tema)
• È necessario partire da una motivazione
che poi è spesso la ricaduta sul
quotidiano
• Al quotidiano bisogna ritornare sempre
10. Quindi mass media possono avere
effetti
• Di attivazione
• Di rafforzamento
• Di conversione
Questi effetti alle volte possono essere mediati
11. Attività dei media
• Sorveglianza dell’ambiente
• Interpretazione degli eventi
• Trasmissione culturale
• Intrattenimento
12. Funzioni dei media
• Allertare i cittadini
• Fornire gli strumenti per realizzare alcune attività
quotidiane
• Attribuire status e prestigio a persone e gruppi
• Rafforzamento del prestigio di coloro che si
conformano all’aspettativa sociale di essere
“cittadini ben informati”
• Rafforzamento delle norme sociali
14. Quando comunichiamo con chi
parliamo?
• Il pubblico o i pubblici?
• Costruzione deI lettore modello
15. • Pubblico: l’insieme di tutti coloro che possono essere
raggiunti da un medium
• Target: un gruppo-bersaglio cui indirizzare un dato
prodotto
• Audience: pubblico reale, quantificato, numericamente
rilevato
• Massa: vasta aggregazione di individui isolati e anonimi
• Comunità interpretativa: fascia di pubblico caratterizzata
da interessi comuni durevoli
16. • Con il passare dei decenni, le diverse scuole di
ricerca sui media attribuiscono al pubblico un ruolo
via via meno passivo, fino alla concettualizzazione
contemporanea di “pubblico attivo”
• Il “pubblico attivo” è caratterizzato da selettività,
utilitarismo, intenzionalità, refrattarietà all’influenza
esterna e coinvolgimento
18. • Giornalismo: produzione di notizie basata su precisi fattori economici,
organizzativi, culturali
• Redazioni trasformano dati grezzi (eventi) in prodotti confezionati
(notizie). In questo passaggio si modifica il fatto stesso (distorsione
involontaria)
• Notiziabilità: possibilità che un evento possa trasformarsi in notizia
• Criteri notizia: regole pratiche che guidano il lavoro redazionale
19. La notizia – variabili in gioco
• L’evento non è la notizia; non tutti eventi
sono notizia; scelta della notizia avviene
in base a una presunzione; singolarità;
originalità; importanza per la collettività;
sviluppo.
• Novità, emotività, esclusività
20. Locale e nazionale
• Un giornale locale si baserà su proprie
fonti più di quanto faccia un giornale
nazionale
21. Come si costruisce una copertura
• Fatto
• Cronaca
• Analisi
• Testimonianze
23. Il primo sfoglio
• Trasformare l’evento-notizia in fatto-
problema
• La notizia non è più una storia in sé
conclusa, con attacco, svolgimento e
conclusione, ma si inserisce in un
insieme correlato di articoli
24. La tematizzazione
• E’ stata chiamata “tematizzazione”
• La notizia “esplode”, il tema viene
“spalmato” su più pagine
• I rischi: le pagine monografiche cacciano
le altre notizie
25. Ogni medium ha delle priorità
Donald Shaw
L’agenda setting
- Attività di framing
26. L’agenda
• “Questo è importante”, “questa è la notizia
del giorno”
• Il giornale non pretende più di registrare
neutralmente la realtà
• Il giornale fissa, cioè impone/suggerisce,
un’agenda di priorità e una visione del
mondo
27. • Ipotesi fondamentali di “agenda setting”:
– i media dicono quali sono i temi e problemi importanti e di
quali vale la pena occuparsi
– i media stabiliscono l’ordine di priorità tra gli argomenti in
agenda
• I media non dicono all’individuo che cosa pensare, ma
definiscono gli ambiti rispetto ai quali pensare qualcosa
• Fissare una visione del mondo è una operazione culturale,
cioè fa riferimento ad un insieme di valori (politici,sociali,civili)
• Il rapporto giornale-lettore diventa una questione di identità
28. Hard news e soft news
• Non basta più dargli solo notizie. Vogliono
fumetti, gare, cruciverba. Vogliono sapere
come cuocere una torta, farsi degli amici
e influenzare il futuro. Ergo, oroscopi,
consigli per le scommesse, interpretazioni
dei sogni per vincere al lotto. E se,
accidentalmente, inciampano nella prima
pagina….notizie!”
29. Il “mielismo”
• “Inconfondibile miscela di spirito alto e materia bassa;
attenzione a tutto quanto è televisivamente popolare e
popolarmente televisivo;(…); apparente leggerezza;
allegra e spavalda disponibilità al pettegolezzo; visione
conflittuale della realtà, con conseguente sottolineatura di
“casi”, “polemiche”, “duelli” e, quando possibile,
spargimento di polpettine di zizzania, destinate soprattutto
a uomini politici e intellettuali che si prendono troppo sul
serio; culto del dettaglio, talvolta tirato all’estremo limite e
cioè ben oltre la vicenda entro cui esso dettaglio si
inscriverebbe…”
• (Filippo Ceccarelli)
30. Bisogni
opinioni,
conoscenze,
•Comunicare liberamente informazioni,
e non solo in forma sensazioni,
canonica emozioni …
•Scegliere una propria esperienze,
forma di espressione prodotti realizzati
singolarmente o
•Veicolare col gruppo classe,
competenze …
•Leggersi
situazioni,
•Esporre non solo ciò che modi di essere,
“si studia” idee,
messaggi,
•Documentare riflessioni …
31. … consente di …
•Favorire la comunicazione all’interno e all’esterno dell’istituto
•Utilizzare mezzi di comunicazione che siano vicini al vissuto dei ragazzi
•Educare all’uso dell’informazione
•Garantire una produzione partecipata da più soggetti (studenti, docenti, genitori …)
•Valorizzare la cultura vissuta del ragazzo
•Far affiorare saperi ed interessi che rischiano di essere ignorati sia dagli autori sia
dai docenti
•Dare “un senso” alle produzioni scritte
•Avviare un confronto fra “pari” come mezzo di costruzione del sapere sociale
•Abbattere le barriere delle aule
•Aprire la scuola al territorio