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Fantasia e Libertà:
Dal mondo piatto alle ipersuperfici
         Liceo “N. Machiavelli” Firenze
                23 Febbraio 2011




               Antonella Fatai
          Liceo Classico “F. Petrarca” Arezzo
                    GREMS UNISI
                         SISUS
Flatland, a Romance of Many Dimensions,(1882)
             di Edwin Abbott Abbott.
Flatlandia, è strutturata secondo regole matematiche una piramide
basata sulla complessità di configurazione degli individui: alla base c'è
il Segmento-Donna, al gradino successivo ci sono i Triangoli Isosceli,
quindi i Triangoli Equilateri, i Quadrati, i Poligoni regolari, e poi la
nobiltà, il cui prestigio aumenta in misura proporzionale all'aumento
del numero dei lati, salendo nella scala sociale. Al vertice
dell'organizzazione sociale ci sono i Cerchi, Sommi Sacerdoti e
organizzatori di tutte le Arti e le Scienze. Questi detengono il potere e
impongono leggi durissime e irrevocabili che garantiscono a Flatland
un governo oligarchico al riparo da ogni pericolo di rivoluzione;
misure, queste, precauzionali e dittatoriali che mantengono la società
in una condizione di immobilismo politico. Ai margini della società vi
sono le Figure Irregolari, caratterizzate da irrazionalità di forme e di
comportamento.
Lo Spazio e la Matematica
Parmi di scorgere ferma credenza, che nel filosofare sia necessario
appoggiarsi all’opinioni di qualche celebre autore, si che la mente
nostra, quando non si maritasse col discorso d’un altro, ne dovesse in
tutto rimanere sterile ed infeconda; e forse stima che la filosofia sia
un libro e una fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orlando
Furioso, libri ne’ quali la meno importante cosa è che quello che vi è
scritto sia vero. Signor Sarsi, la cosa non istà cosí. La filosofia è scritta
in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a
gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non
s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.
Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son
triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è
impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un
aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.

G. Galilei, La prosa, Sansoni, Firenze, 1978, pag. 261
Lo Spazio e la Matematica
La montagna Sainte-Victoire, 1905
         Paul Cézanne




        Tecnica olio su tela
        Dimensioni 63×83 cm
        Ubicazione Kunsthaus, Zurigo
Le Cabanon de Jourdan 1906
Oil on canvas 25 5/8 x 31 7/8 in (65 X 81 cm)
Collection Riccardo Jucker, Milan
Lo Spazio e la Matematica
Def. XXXIII ed il postulato V del I° libro
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IL V Postulato
Lobacevskij, Bolyai

Geometria iperbolica.
(P5') Per un punto che
giace al di fuori di una
   retta si possono
tracciare più rette che
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"Limite del cerchio III" (1959)
1854 Riemann Geometria
            ellittica
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    incontrano tale retta.
In pratica, la geometria costruita su una
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euclidea, e quella realizzata su di una superficie
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lo schema seguente:
Andreas Speiser
L'universo di Dante non è uno spazio euclideo, bensì una varietà
di Riemann! ("Klassiche stücke der Mathematik", 1925)
Un'indiscutibile conferma di questa straordinaria visione
quadridimensionale dell'universo ci è offerta dallo stesso Dante
quando, appena entrato nell'Empireo oltrepassando il Primo
Mobile, l'ultima frontiera dell'universo materiale, afferma:




« Non altrimenti il trïunfo che lude
sempre dintorno al
punto che mi vinse,
parendo inchiuso da quel ch'elli
'nchiude,
a poco a poco al mio veder si stinse » (Par.
XXX, 10-13)
Lucio Lombardo Radice
Ciò che colpisce in Lobacevskij (e in Bolyai, che poco dopo
Lobacevskij raggiunse risultati equivalenti) è il fatto che, dal
punto di vista matematico, la lettura delle loro opere non
richiede conoscenze che vadano al di là di quelle "euclidee". E ciò
che colpisce forse ancora di più è il fatto che alcuni dei principali
teoremi della nuova "geometria generale" siano antecedenti alla
sua fondazione: si trovino nell'opera, ad esempio, di Gerolamo
Saccheri, "euclideo" convinto, un secolo prima che non nei
Principi della geometria di Lobacevskij o nel Tentamen di
Bolyai, che non nelle opere cioè dei fondatori della nuova
geometria. Il paragone che viene alla mente (e che da altri è
stato già fatto) è piuttosto quello con la rivoluzione copernicana.
Nella rivoluzione non-euclidea come in quella copernicana il fatto
nuovo non consiste tanto e soltanto nell'apporto di nuovo
materiale, di nuove scoperte, quanto in un capovolgimento del
"punto di vista". 





Nel 1872 Felix Klein (1849-1925)
Professore ad Erlangen, nel discorso inaugurale,
noto con il nome Programma di Erlangen,
descriveva la geometria come lo studio delle
proprietà delle figure aventi carattere invariante
rispetto ad un particolare gruppo di trasformazioni.
Di conseguenza ogni classificazione dei gruppi di
trasformazioni diventava una codificazione delle
diverse geometrie. Ad esempio la geometria
Euclidea del piano è lo studio delle proprietà delle
figure invarianti rispetto al gruppo di trasformazioni
rigide del piano formato dalle traslazioni e dalle
rotazioni.
Poincaré affermava che:
“…gli assiomi geometrici non sono né giudizi
sintetici a priori, né fatti sperimentali. Sono
convenzioni; la nostra scelta, tra tutte le
convenzioni possibili, è guidata dai fatti
sperimentali, ma resta libera e non è limitata dalla
necessità di evitare ogni contraddizione. È così che i
postulati possono restare rigorosamente veri, anche
se le leggi sperimentali che hanno determinato la
loro adozione non sono che approssimative.
Scriveva Mondrian

Il neoplasticismo ha le sue radici nel cubismo. Può
essere chiamato anche pittura astratto-reale perchè
l'astratto (come le scienze matematiche ma senza
raggiungere come loro l'assoluto) può essere
espresso da una realtà plastica nella pittura. Essa è
una composizione di piani rettangolari colorati che
esprime la realtà più profonda, cui perviene
attraverso l'espressione plastica dei rapporti e non
attraverso l'apparenza naturale. .... La nuova
plastica pone i suoi problemi in equilibrio estetico
ed esprime in tal modo la nuova armonia.
Salvador Dalí 1954
"Corpus Hypercubus”
Si deve sempre a Poincaré la nascita ufficiale di quel settore della
matematica che oggi si chiama Topologia con il volume Analysis
Sitûs (Analisi della posizione), traduzione latina del nome greco,
pubblicato nel 1895. Poincaré definiva la topologia come la scienza
che fa conoscere le proprietà qualitative delle figure geometriche
non solo nello spazio ordinario ma anche nello spazio a più di tre
dimensioni.
Se a tutto questo si aggiunge la geometria dei
sistemi complessi, la geometria dei frattali, la
teoria del caos e tutte le immagini
“matematiche” scoperte (o inventate) dai
matematici negli ultimi trenta anni utilizzando la
computer graphic, si comprende come la
matematica abbia contribuito a fare cambiare
più volte la nostra idea di spazio, dello spazio in
cui viviamo e dell’idea stessa di spazio.
New York il progetto di Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Manhattan
New York il progetto di Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Bilbao
Il primo elemento è lo spazio
Il primo elemento è lo spazio delineato da Euclide, con le
definizioni, gli assiomi, le proprietà degli oggetti che in
questo spazio devono trovare posto. Spazio che sarà
quello della perfezione, lo spazio platonico l’uomo come
matrice e misura dell’universo, idea che attraversa i
secoli. La matematica, la geometria che devono spiegare
tutto, anche la forma degli esseri viventi: Le curve della
natura, titolo di un famoso libro del Novecento di Cook
che certo non si immaginava quanto potesse essere vero
ritrovare in forme della natura, addirittura in quelle che
sono all’origine della vita, alcune curve matematiche.
Il secondo elemento è la libertà
Il secondo elemento è la libertà; la matematica, la
geometria sembrano essere il regno dell’aridità. Chi non si
è mai occupato di matematica o non ha mai studiato con
interesse la matematica a scuola, non riesce a capire la
profonda emozione che essa può suscitare. Né costoro
possono capire che la matematica sia un’attività
altamente creativa. Né che sia il regno della libertà dove
non solo si inventano (o si scoprono) nuovi oggetti, nuove
teorie, nuovi campi di attività di ricerca, ma si inventano
anche i problemi. Non avendo inoltre il matematico
bisogno in molti casi di ingenti risorse finanziarie, si può
affermare che la matematica sia il regno della libertà e
della fantasia. E certo del rigore e del corretto ragionare.
Il terzo elemento su cui riflettere …
•   Il terzo elemento su cui riflettere è come tutte queste idee vengono trasmesse e
    assimilate, magari non comprese a fondo e solo orecchiate dai diversi settori della
    società.
•   Ha scritto l’architetto Alice Imperiale nel libro Nuove Bidimensionalità al capitolo
    Tecnologie digitali e nuove superfici: “gli architetti si appropriano liberamente di
    metodologie specifiche di altre discipline. Ciò può essere attribuito al fatto che
    ampi cambiamenti culturali si verificano più velocemente in altri contesti che in
    architettura” “l’architettura riflette i cambiamenti che avvengono nella cultura, e
    secondo molti, con un ritmo dolorosamente lento.”
•   Gli architetti cercano costantemente di occupare un ruolo di avanguardia, pensano
    che le informazioni prese a prestito da altre discipline possano essere rapidamente
    assimilate all’interno delle progettazioni architettoniche. Tuttavia la traducibilità, il
    trasferimento da un linguaggio ad un altro, rimane un problema.
•   Gli architetti guardano sempre più spesso ad altre discipline e ad altri processi
    industriali per ispirarsi, facendo un uso sempre maggiore nella progettazione del
    computer.
Il quarto elemento è il computer
Il quarto elemento è il computer, il computer
grafico, la macchina logica e geometrica per
eccellenza. L’idea geniale di un matematico, Alan
Turing, portata a termine sotto lo stimolo di una
guerra. Una macchina costruita dall’uomo, in cui
è stata inserita una logica, costruita sempre
dall’uomo, pensata dall’uomo. Uno strumento
molto sofisticato, insostituibile, non solo in
architettura. Uno strumento appunto.
Il quinto elemento il progresso, la
            parola progresso.
• Il quinto elemento il progresso, la parola progresso.
  Se consideriamo le geometrie non euclidee, le nuove
  dimensioni, la topologia, l’esplosione della geometria e
  della matematica nel Ventesimo secolo, si può parlare
  di progresso?
• Delle conoscenze senz’altro, ma non nel senso che i
  nuovi risultati cancellano i precedenti. I matematici
  usano volentieri un vecchi detto ricalibrato sulla
  matematica. “la Matematica è come il maiale, non si
  butta via nulla, prima o poi anche le cose che
  sembrano più astratte ed anche insensate possono
  venire utili”.
Il sesto elemento sono le parole.
• Il sesto elemento sono le parole. Una delle
  grandi capacità dell’umanità è di dare un nome
  alle cose (sto pensando che già in Platone…)
  molte volte nel nominare si usano parole già
  nell’uso corrente. In matematica in particolare
  negli ultimi anni questa abitudine ha creato dei
  problemi come è successo con parole come
  frattali, catastrofi, complessità iperspazio. Parole
  simboliche, metaforiche. Anche topologia e
  dimensionalità e serialità fanno parte del
  linguaggio comune o almeno degli architetti.
il ruolo dellaTopologia, così come lo
            vede un architetto
Lo topologia è lo studio del comportamento di una
struttura di superficie sottoposta a deformazione. La
superficie registra i cambiamenti degli slittamenti spazio-
temporali differenziali in una deformazione continua. Ciò
comporta ulteriori potenzialità per la deformazione
architettonica. La deformazione continua di una
superficie può condurre all'intersezioni di piani esterni e
interni in un continuo mutamento morfologico,
esattamente come nel nastro di Moebius. Gli architetti
usano questa forma topologica nel progetto di casa,
inserendo campi differenziali di spazio e tempo in una
struttura altrimenti statica.
La casa di Van Berkel ispirata al nastro
     di Moebius (Moebius House)
OSSERVAZIONI FINALI

Ho cercato di raccontare alcuni momenti importanti che
hanno portato ad un mutamento nella nostra concezione di
percepire lo spazio, cercando di far cogliere oltre agli aspetti
tecnici e formali che pure sono essenziali nella matematica,
l'aspetto culturale parlando dell'idea di spazio in relazione ad
alcuni aspetti dell'architettura contemporanea. Vorrei solo
ricordare due parole che hanno una grande importanza:
fantasia e libertà. Sono forse queste le due parole magiche
che hanno permesso all'architettura contemporanea di
arricchire di molto il patrimonio progettuale. Fantasia e libertà
che derivano dal confluire nel corso degli anni di tanti
elementi: la logica dei computer, le nuove geometrie, la
topologia, la computer graphics.
OSSERVAZIONI FINALI
GRAZIE
Vi auguro tanta fantasia e tanta libertà
Antonella.fatai@istruzione.it

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  • 1. Fantasia e Libertà: Dal mondo piatto alle ipersuperfici Liceo “N. Machiavelli” Firenze 23 Febbraio 2011 Antonella Fatai Liceo Classico “F. Petrarca” Arezzo GREMS UNISI SISUS
  • 2. Flatland, a Romance of Many Dimensions,(1882) di Edwin Abbott Abbott. Flatlandia, è strutturata secondo regole matematiche una piramide basata sulla complessità di configurazione degli individui: alla base c'è il Segmento-Donna, al gradino successivo ci sono i Triangoli Isosceli, quindi i Triangoli Equilateri, i Quadrati, i Poligoni regolari, e poi la nobiltà, il cui prestigio aumenta in misura proporzionale all'aumento del numero dei lati, salendo nella scala sociale. Al vertice dell'organizzazione sociale ci sono i Cerchi, Sommi Sacerdoti e organizzatori di tutte le Arti e le Scienze. Questi detengono il potere e impongono leggi durissime e irrevocabili che garantiscono a Flatland un governo oligarchico al riparo da ogni pericolo di rivoluzione; misure, queste, precauzionali e dittatoriali che mantengono la società in una condizione di immobilismo politico. Ai margini della società vi sono le Figure Irregolari, caratterizzate da irrazionalità di forme e di comportamento.
  • 3. Lo Spazio e la Matematica Parmi di scorgere ferma credenza, che nel filosofare sia necessario appoggiarsi all’opinioni di qualche celebre autore, si che la mente nostra, quando non si maritasse col discorso d’un altro, ne dovesse in tutto rimanere sterile ed infeconda; e forse stima che la filosofia sia un libro e una fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orlando Furioso, libri ne’ quali la meno importante cosa è che quello che vi è scritto sia vero. Signor Sarsi, la cosa non istà cosí. La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. G. Galilei, La prosa, Sansoni, Firenze, 1978, pag. 261
  • 4. Lo Spazio e la Matematica
  • 5. La montagna Sainte-Victoire, 1905 Paul Cézanne Tecnica olio su tela Dimensioni 63×83 cm Ubicazione Kunsthaus, Zurigo
  • 6. Le Cabanon de Jourdan 1906 Oil on canvas 25 5/8 x 31 7/8 in (65 X 81 cm) Collection Riccardo Jucker, Milan
  • 7. Lo Spazio e la Matematica
  • 8. Def. XXXIII ed il postulato V del I° libro degli Elementi di Euclide:
  • 10. Lobacevskij, Bolyai Geometria iperbolica. (P5') Per un punto che giace al di fuori di una retta si possono tracciare più rette che non incontrino la retta data.
  • 11. "Limite del cerchio III" (1959)
  • 12. 1854 Riemann Geometria ellittica (P5") Tutte le rette passanti per un punto che giace al di fuori di una retta data incontrano tale retta.
  • 13. In pratica, la geometria costruita su una superficie sferica è sicuramente ellittica, mentre quella costruita su di un piano è inevitabilmente euclidea, e quella realizzata su di una superficie "a sella" è certamente iperbolica, come mostra lo schema seguente:
  • 14. Andreas Speiser L'universo di Dante non è uno spazio euclideo, bensì una varietà di Riemann! ("Klassiche stücke der Mathematik", 1925)
  • 15. Un'indiscutibile conferma di questa straordinaria visione quadridimensionale dell'universo ci è offerta dallo stesso Dante quando, appena entrato nell'Empireo oltrepassando il Primo Mobile, l'ultima frontiera dell'universo materiale, afferma: « Non altrimenti il trïunfo che lude
sempre dintorno al punto che mi vinse,
parendo inchiuso da quel ch'elli 'nchiude,
a poco a poco al mio veder si stinse » (Par. XXX, 10-13)
  • 16. Lucio Lombardo Radice Ciò che colpisce in Lobacevskij (e in Bolyai, che poco dopo Lobacevskij raggiunse risultati equivalenti) è il fatto che, dal punto di vista matematico, la lettura delle loro opere non richiede conoscenze che vadano al di là di quelle "euclidee". E ciò che colpisce forse ancora di più è il fatto che alcuni dei principali teoremi della nuova "geometria generale" siano antecedenti alla sua fondazione: si trovino nell'opera, ad esempio, di Gerolamo Saccheri, "euclideo" convinto, un secolo prima che non nei Principi della geometria di Lobacevskij o nel Tentamen di Bolyai, che non nelle opere cioè dei fondatori della nuova geometria. Il paragone che viene alla mente (e che da altri è stato già fatto) è piuttosto quello con la rivoluzione copernicana. Nella rivoluzione non-euclidea come in quella copernicana il fatto nuovo non consiste tanto e soltanto nell'apporto di nuovo materiale, di nuove scoperte, quanto in un capovolgimento del "punto di vista". 





  • 17. Nel 1872 Felix Klein (1849-1925) Professore ad Erlangen, nel discorso inaugurale, noto con il nome Programma di Erlangen, descriveva la geometria come lo studio delle proprietà delle figure aventi carattere invariante rispetto ad un particolare gruppo di trasformazioni. Di conseguenza ogni classificazione dei gruppi di trasformazioni diventava una codificazione delle diverse geometrie. Ad esempio la geometria Euclidea del piano è lo studio delle proprietà delle figure invarianti rispetto al gruppo di trasformazioni rigide del piano formato dalle traslazioni e dalle rotazioni.
  • 18. Poincaré affermava che: “…gli assiomi geometrici non sono né giudizi sintetici a priori, né fatti sperimentali. Sono convenzioni; la nostra scelta, tra tutte le convenzioni possibili, è guidata dai fatti sperimentali, ma resta libera e non è limitata dalla necessità di evitare ogni contraddizione. È così che i postulati possono restare rigorosamente veri, anche se le leggi sperimentali che hanno determinato la loro adozione non sono che approssimative.
  • 19. Scriveva Mondrian Il neoplasticismo ha le sue radici nel cubismo. Può essere chiamato anche pittura astratto-reale perchè l'astratto (come le scienze matematiche ma senza raggiungere come loro l'assoluto) può essere espresso da una realtà plastica nella pittura. Essa è una composizione di piani rettangolari colorati che esprime la realtà più profonda, cui perviene attraverso l'espressione plastica dei rapporti e non attraverso l'apparenza naturale. .... La nuova plastica pone i suoi problemi in equilibrio estetico ed esprime in tal modo la nuova armonia.
  • 21. Si deve sempre a Poincaré la nascita ufficiale di quel settore della matematica che oggi si chiama Topologia con il volume Analysis Sitûs (Analisi della posizione), traduzione latina del nome greco, pubblicato nel 1895. Poincaré definiva la topologia come la scienza che fa conoscere le proprietà qualitative delle figure geometriche non solo nello spazio ordinario ma anche nello spazio a più di tre dimensioni.
  • 22. Se a tutto questo si aggiunge la geometria dei sistemi complessi, la geometria dei frattali, la teoria del caos e tutte le immagini “matematiche” scoperte (o inventate) dai matematici negli ultimi trenta anni utilizzando la computer graphic, si comprende come la matematica abbia contribuito a fare cambiare più volte la nostra idea di spazio, dello spazio in cui viviamo e dell’idea stessa di spazio.
  • 23. New York il progetto di Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Manhattan
  • 24. New York il progetto di Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Bilbao
  • 25. Il primo elemento è lo spazio Il primo elemento è lo spazio delineato da Euclide, con le definizioni, gli assiomi, le proprietà degli oggetti che in questo spazio devono trovare posto. Spazio che sarà quello della perfezione, lo spazio platonico l’uomo come matrice e misura dell’universo, idea che attraversa i secoli. La matematica, la geometria che devono spiegare tutto, anche la forma degli esseri viventi: Le curve della natura, titolo di un famoso libro del Novecento di Cook che certo non si immaginava quanto potesse essere vero ritrovare in forme della natura, addirittura in quelle che sono all’origine della vita, alcune curve matematiche.
  • 26. Il secondo elemento è la libertà Il secondo elemento è la libertà; la matematica, la geometria sembrano essere il regno dell’aridità. Chi non si è mai occupato di matematica o non ha mai studiato con interesse la matematica a scuola, non riesce a capire la profonda emozione che essa può suscitare. Né costoro possono capire che la matematica sia un’attività altamente creativa. Né che sia il regno della libertà dove non solo si inventano (o si scoprono) nuovi oggetti, nuove teorie, nuovi campi di attività di ricerca, ma si inventano anche i problemi. Non avendo inoltre il matematico bisogno in molti casi di ingenti risorse finanziarie, si può affermare che la matematica sia il regno della libertà e della fantasia. E certo del rigore e del corretto ragionare.
  • 27. Il terzo elemento su cui riflettere … • Il terzo elemento su cui riflettere è come tutte queste idee vengono trasmesse e assimilate, magari non comprese a fondo e solo orecchiate dai diversi settori della società. • Ha scritto l’architetto Alice Imperiale nel libro Nuove Bidimensionalità al capitolo Tecnologie digitali e nuove superfici: “gli architetti si appropriano liberamente di metodologie specifiche di altre discipline. Ciò può essere attribuito al fatto che ampi cambiamenti culturali si verificano più velocemente in altri contesti che in architettura” “l’architettura riflette i cambiamenti che avvengono nella cultura, e secondo molti, con un ritmo dolorosamente lento.” • Gli architetti cercano costantemente di occupare un ruolo di avanguardia, pensano che le informazioni prese a prestito da altre discipline possano essere rapidamente assimilate all’interno delle progettazioni architettoniche. Tuttavia la traducibilità, il trasferimento da un linguaggio ad un altro, rimane un problema. • Gli architetti guardano sempre più spesso ad altre discipline e ad altri processi industriali per ispirarsi, facendo un uso sempre maggiore nella progettazione del computer.
  • 28. Il quarto elemento è il computer Il quarto elemento è il computer, il computer grafico, la macchina logica e geometrica per eccellenza. L’idea geniale di un matematico, Alan Turing, portata a termine sotto lo stimolo di una guerra. Una macchina costruita dall’uomo, in cui è stata inserita una logica, costruita sempre dall’uomo, pensata dall’uomo. Uno strumento molto sofisticato, insostituibile, non solo in architettura. Uno strumento appunto.
  • 29. Il quinto elemento il progresso, la parola progresso. • Il quinto elemento il progresso, la parola progresso. Se consideriamo le geometrie non euclidee, le nuove dimensioni, la topologia, l’esplosione della geometria e della matematica nel Ventesimo secolo, si può parlare di progresso? • Delle conoscenze senz’altro, ma non nel senso che i nuovi risultati cancellano i precedenti. I matematici usano volentieri un vecchi detto ricalibrato sulla matematica. “la Matematica è come il maiale, non si butta via nulla, prima o poi anche le cose che sembrano più astratte ed anche insensate possono venire utili”.
  • 30. Il sesto elemento sono le parole. • Il sesto elemento sono le parole. Una delle grandi capacità dell’umanità è di dare un nome alle cose (sto pensando che già in Platone…) molte volte nel nominare si usano parole già nell’uso corrente. In matematica in particolare negli ultimi anni questa abitudine ha creato dei problemi come è successo con parole come frattali, catastrofi, complessità iperspazio. Parole simboliche, metaforiche. Anche topologia e dimensionalità e serialità fanno parte del linguaggio comune o almeno degli architetti.
  • 31. il ruolo dellaTopologia, così come lo vede un architetto Lo topologia è lo studio del comportamento di una struttura di superficie sottoposta a deformazione. La superficie registra i cambiamenti degli slittamenti spazio- temporali differenziali in una deformazione continua. Ciò comporta ulteriori potenzialità per la deformazione architettonica. La deformazione continua di una superficie può condurre all'intersezioni di piani esterni e interni in un continuo mutamento morfologico, esattamente come nel nastro di Moebius. Gli architetti usano questa forma topologica nel progetto di casa, inserendo campi differenziali di spazio e tempo in una struttura altrimenti statica.
  • 32. La casa di Van Berkel ispirata al nastro di Moebius (Moebius House)
  • 33. OSSERVAZIONI FINALI 
Ho cercato di raccontare alcuni momenti importanti che hanno portato ad un mutamento nella nostra concezione di percepire lo spazio, cercando di far cogliere oltre agli aspetti tecnici e formali che pure sono essenziali nella matematica, l'aspetto culturale parlando dell'idea di spazio in relazione ad alcuni aspetti dell'architettura contemporanea. Vorrei solo ricordare due parole che hanno una grande importanza: fantasia e libertà. Sono forse queste le due parole magiche che hanno permesso all'architettura contemporanea di arricchire di molto il patrimonio progettuale. Fantasia e libertà che derivano dal confluire nel corso degli anni di tanti elementi: la logica dei computer, le nuove geometrie, la topologia, la computer graphics.
  • 35. GRAZIE Vi auguro tanta fantasia e tanta libertà Antonella.fatai@istruzione.it

Notas del editor

  1. La matematica ha cambiato profondamente l'idea che abbiamo oggi di spazio, facendoci capire che in un certo senso siamo noi a creare e inventare lo spazio attraverso il mutare delle nostre idee su di esso.(Questoè un progetto di un museo del mondoellenico, del gruppo di architettichiamatoAnamorphosis Architects, formato da Nikos Georgiadis, TotaMamalaki, Kostas Kakoyiannis, VaiosZitounolis. E’ statoprogettato un grandespazio continuo in trasformazione, suggerita da linee curve chesiavvolgono a spiralecontorcendosi, mentre al centro di unagrandespiralesitrova la sedeespositiva del periodoclassicodellaciviltàgreca.)In questa immagine c’è un edificio che può rappresentare in qualche senso l’inizio e la fine (temporanea) di un viaggio, fantastico che vi chiedo di fare con me, che inizia migliaia di anni fa con la geometria euclidea. La geometria che è stata alla basa, assieme alla filosofia greca, del formarsi della civiltà occidentale come la conosciamo oggi. Senza dimenticare naturalmente l’influenza di tante altre civiltà, prima tra tutte quella islamica che ha permesso all’Europa di riscoprire la civiltà greca dimenticata.Dunque vi chiedo di abbandonarvi a questo viaggio all’interno della civiltà occidentale, viaggio che spazia su duemila anni e più, privilegiando, dal mio punto di vista, gli aspetti culturali legati alla geometria, alla matematica, all’architettura.
  2. Il connubiotramatematica e letteratura ha avutoneisecolimolteplicimanifestazioni e unadelleinterpretazionipiùinteressantièl'utilizzo del linguaggioscientificonellerappresentazioniutopistiche. Nellecittàutopiche: La scelta di raccontarecittà in cui vige un egualitarismoradicale, in cui c'èuna forte geometrizzazionedellospaziourbano, con unaspiccataossessione per la simmetria e in cui le istituzioni politico-socialisonoimmutabiliesercitandoun'influenza molto forte sui singoliègeneralmentedettata dal tentativo di sistematizzazione e di legittimazionedelleregole. Divertentegiocomatematico, unafavolacheè utopia positiva e ottimista in cui la matematicaèplanimetria e metaforapolitica. la società di Flatland, unacittà con unastrutturafisicache segue le leggipropriedellageometriapiana. Il paese non ha altezza, èsottoposto solo da unaforzagravitazionaleesercitata dal sud, puntocardinalefondamentale. Le figure sul piano non colgonoperchémancanoloro le strutturementali per concepire la terzadimensione.  
  3. Galileo nel 1623 ci dice chesenza le strutturematematiche non sipuòcomprendere la naturaperchè la matematicaèillinguaggiodellanatura.
  4. Facciamo un salto di moltisecoli. Nel 1904 un famosopittore, Cézanne, cosìscriveva ad Emile Bernard:
  5. Facciamo un salto di moltisecoli. Nel 1904 un famosopittore, Cézanne, cosìscriveva ad Emile Bernard:
  6. Facciamo un salto di moltisecoli. Nel 1904 un famosopittore, Cézanne, cosìscriveva ad Emile Bernard:
  7. Lo storicod’arteVenturiaffermache non sivedonocilindri, sfere e coninellepitture di Cézanne dunquequestafraseesprimevaun’idealeaspirazione ad un’organizzazione di formetrascendenti la natura, non altro. Qualche tempo prima che Cézanne iniziasse a dipingereil panorama dellageometria era cambiatodaglianni di Galileo. Traglianni 1830-1850 Lobacevskij e Bolyaicostruivano I primiesempi di geometrie non-euclidee, in cui non era validoilfamoso V postulato di Euclidesulleretteparallele. 
  8. Qualche tempo prima che Cézanne iniziasse a dipingereil panorama dellageometria era cambiatodaglianni di Galileo. Traglianni 1830-1850 Lobacevskij e Bolyaicostruivano I primiesempi di geometrie non-euclidee, in cui non era validoilfamoso V postulato di Euclidesulleretteparallele. Per secoli i matematici hanno ritenuto che il quinto postulato dovesse essere una conseguenza dei primi quattro e si sono adoperati, inutilmente, per dimostrarlo. Tanta ostinazione da parte degli studiosi di geometria nel cercare di dimostrare il postulato delle parallele - a cominciare da Proclo (IV secolo a.C.) fino a Saccheri (1667-1733) e Lambert (1728-1777) - non risiedeva nel fatto che essi dubitassero della sua verità (nessuno dubitava che la geometria euclidea fosse l'unica geometria possibile) ma nel carattere essenzialmente diverso che il quinto postulato aveva rispetto agli altri. 
  9. Bisogna aspettare la prima metà del 1800 perché la questione venga affrontata in modo radicalmente diverso dal russo Lobacevskij e dall'ungherese Bolyaii due matematici si convinsero infatti, l'uno indipendentemente dall'altro, che il quinto postulato non fosse una conseguenza dei precedenti e lo sostituirono con un'ipotesi alternativa:(P5') Per un punto che giace al di fuori di una retta si possono tracciare più rette che non incontrino la retta data.Svilupparono così uno dei due possibili rami della geometria non euclidea: la geometria non euclidea iperbolica. Lobacevskij pubblicò il suo lavoro nel 1829 e Bolyai nel 1832. Prima di loro, tuttavia, anche il grande Gauss (1777-1855) era arrivato a conclusioni e risultati simili senza tuttavia pubblicarli. Si osservi che il quinto postulato può essere negato anche in un altro modo:(P5") (Assioma ellittico o di Riemann) Tutte le rette passanti per un punto che giace al di fuori di una retta data incontrano tale retta (quindi due rette si intersecano sempre, non esistono rette parallele).Si arriva così all'altro possibile ramo della geometria non euclidea: la geometria ellittica sviluppata da Riemann (dissertazione presso l'università di Gottinga del 1854.
  10. Un'ottima rappresentazione di una geometria iperbolica di questo tipo è stata fornita dal pittore olandese MauritsCornelis Escher (1898-1971) nella sua straordinaria opera "Limite del cerchio III" (1959): ponendoci al centro del disegno e smuovendoci verso il bordo di esso, ci restringiamo sempre di più, e per raggiungere il bordo ci occorrerà percorrere una distanza infinita, proprio come se volessimo raggiungere il "bordo" di un piano euclideo. Questa rappresentazione dell'infinito anticipa di qualche decennio la formulazione matematica del concetto di frattale ad opera di Benoit B. Mandelbrot (1924-1910).
  11. Come si vede, mentre la geometria iperbolica di Lobacevskij e Bolyai sfrutta pur sempre figure piane come il cerchio che si sostituiscono al piano, invece la geometria ellittica di Riemann abbandona il piano, costruendo la sua geometria su di una superficie curva. In questo caso si tratta in effetti della superficie tridimensionale di una sfera, ma il tutto può essere generalizzato ad una "superficie ad n dimensioni", che prende il nome di varietà riemanniana n-dimensionale. Viene introdotto in tale modo il concetto di curvatura dello spazio, giacché la varietà di Riemann è manifestamente una superficie curva.
  12. « Dante possiede una chiara visione globale della complessa struttura spaziale nella sua totalità. Per le nove sfere del cielo, Dante recupera la rappresentazione di Aristotele, apportando un cambiamento fondamentale che riguarda la fine dello spazio: come può essere che la sfera più distante, che appare la più grande, abbia in realtà le più piccole dimensioni? Lo spazio di Dante è una varietà di Riemann con una fonte di energia che imprime ad esso la metrica» La forma dell'Universo di Dante è quella che i matematici chiamano ipersfera, cioè una sfera avente più di tre dimensioni: nel nostro caso quattro. Il nostro cervello è incapace di figurarsi oggetti con più di tre dimensioni, ma possiamo avere un'idea del modello di Speiser se procediamo per analogia con quanto avviene nello spazio euclideo ordinario.
  13. Il punto di luce e le sfere di angeli circondano l'Universo sensibile, e insieme sono circondati dall'Universo stesso! Nessuna altra spiegazione è possibile, se non quella che ne ha dato Speiser, e che oggi è condivisa da molti matematici e fisici.
  14. A propositodellosviluppodellageometria non euclideasièparlato, giustamente, di "rivoluzionecopernicana" nelpensieromatematico;
  15. In altri termini, gli assiomi della geometria non sono che definizioni travestite. Allora che pensare della domanda “E’ vera la geometria euclidea?” essa non ha nessun senso. Come non ha senso domandarsi se il sistema metrico sia vero e siano falsi i vecchi sistemi di misura; o se le coordinate cartesiane siano vere, e false quelle polari. Una geometria non può essere più vera di un’altra: può solo essere più comoda. La geometria euclidea è, e resterà, la più comoda.
  16. 1800-1900
  17. Il primo lavoro che può essere considerato relativo alla topologia è attribuito ad Eulero. Nel 1736 Eulero pubblicò un articolo sulle soluzioni per il ponte di Konigberg, dal titolo "The solution of a problemelating to the geometry of position". Lo stesso titolo indica che Eulero stava studiando un nuovo tipo di geometria nella quale il parametro distanza non era rilevante. Problema di una città reale. Città natale del filosofo Kant (1724-1804) Hilbert. Problema è possibile fare una passeggiata seguendo un percorso che attraversi ogni ponte una sola volta e tornare al punto di partenza (Eulero dimostra che non è possibile
  18. http://www.youtube.com/watch?v=-sbg7xrM21Yhttp://www.youtube.com/watch?v=OCTdiBIznb8cavolfiore
  19. E’ facile comprendere che la matematica ha contribuito, quando non ha determinato, il modo di concepire lo spazio sulla terra e nell’universo. In particolare la topologia, la scienza delle trasformazioni, la scienza degli invarianti. Si veda a New York il progetto fi Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Manhattan (Fig.1). Quello ancora più topologico di Guggenheim di Bilbao. Fig.2
  20. E’ facile comprendere che la matematica ha contribuito, quando non ha determinato, il modo di concepire lo spazio sulla terra e nell’universo. In particolare la topologia, la scienza delle trasformazioni, la scienza degli invarianti. Si veda a New York il progetto fi Frank O. Gehry per il nuovo museo Guggenheim di Manhattan (Fig.1). Quello ancora più topologico di . Fig.2Vedete come la scoperta o invenzione delle geometrie non euclidee e delle dimensioni più alte, a partire dalla quarta, sia uno degli esempi più interessanti anche per le profonde ripercussioni che molte delle idee dei matematici avranno sulla cultura umanistica e sull’arte.
  21. Il terzo elemento su cui riflettere è come tutte queste idee vengono trasmesse e assimilate, magari non comprese a fondo e solo orecchiate dai diversi settori della società. Ha scritto l’architetto Alice Imperiale nel libro Nuove Bidimensionalità al capitolo Tecnologie digitali e nuove superfici: “gli architetti si appropriano liberamente di metodologie specifiche di altre discipline. Ciò può essere attribuito al fatto che ampi cambiamenti culturali si verificano più velocemente in altri contesti che in architettura” “l’architettura riflette i cambiamenti che avvengono nella cultura, e secondo molti, con un ritmo dolorosamente lento.”Gli architetti cercano costantemente di occupare un ruolo di avanguardia, pensano che le informazioni prese a prestito da altre discipline possano essere rapidamente assimilate all’interno delle progettazioni architettoniche. Tuttavia la traducibilità, il trasferimento da un linguaggio ad un altro, rimane un problema. Gli architetti guardano sempre più spesso ad altre discipline e ad altri processi industriali per ispirarsi, facendo un uso sempre maggiore nella progettazione del computer.
  22. Turing 1936
  23. Torniamo al significato della parola spazio in geometria. Parole, appunto, dove il cambiare geometria serve per affrontare problemi che sono diversi perché è diversa la struttura dello spazio. Lo spazio sono le proprietà, non gli oggetti contenuti.
  24. Riassumendo il viaggio si svolge tra parole, computer, assiomi, trasformazioni, libertà. Una parola avrà una importanza superiore alle altre: topologia.Cratilodialogo di Platone “in esso è trattato il problema del linguaggio della correttezza dei nomi. C’è la figura del legislatore, uomo sapiente, colui che decide i nomi e li crea solo corretti. IV sec.a.c.
  25. La casa di Van Berkelispirata al nastro di Moebius (Moebius House) èpensata come unastrutturaprogrammaticamente continua, cheintegrail continuo mutamento di coppiedialettichescorrevolichefluisconol'unanell'altra, dall'internoall'esterno, dalleattività di lavoro a quelle del tempo libero, dallastrutturaportanteallastruttura non portante. Mobius ha un unicafaccia e non ha bordorappresenta un pontetrarealtà e sogno.