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Incontro con il Dr. Bortolato,
Magistrato di Sorveglianza
Tribunale di Padova
Gruppo:
Ilaria Bano, Silvia Favero,
Ambra Furlan, Giulia Gaburo,
Sara Guerriero, Giulia Rizzoli
Prof. Gabriella Peracchi
Nella Sala “Carmeli” del Liceo
“Duca D’Aosta” di Padova
alcune classi quinte incontrano
il Dr. Bortolato, Magistrato di
Sorveglianza al
e la Dott.ssa Ornella Favero,
Tribunale di Padova
giornalista e direttrice della rivista

“Ristretti orizzonti” del carcere
“Due Palazzi” di Padova
La conferenza ha avuto inizio con
una serie di necessarie nozioni:

VERITÀ DEL
REATO
REATO
CARCERE
è la verità che si accerta
violazione di un
con il processo,
sanzione giuridica più
obbligo,
determinando una
lesione di un bene grave, caratterizzata
giuridico protetto da dalla privazione della successiva irrogazione
della sanzione per il
una norma penale
libertà personale
colpevole
Nel corso della storia le funzioni
attribuite alla pena sono state molte e
diverse tra loro:

Inizialmente veniva
vista come la
retribuzione di un
male commesso
(con pena di
morte ammissibile)

Grazie al trattato
del 1764
Cesare Beccaria ha
posto le basi per
l’abolizione della
pena di morte
Ci è stata inoltre accennata la
funzione special-preventiva
della pena

consiste nell’inibire il soggetto
carcerato col fine di impedirgli di
compiere in futuro ulteriori reati
La pena come vendetta non può
svolgere una funzione utile
Nasce dunque la pena con
funzione di deterrenza, per incutere nella
deterrenza
collettività il terrore di commettere un reato

La pena non è necessariamente proporzionale al male
commesso: può anche essere più rigida per sostenere
la funzione di minaccia.
Si tratta quindi di una sorta di prevenzione generale
Ci è stata nominata la corrente del
Determinismo psichico (fine ‘800)
In questo caso il reato è da intendersi come
frutto della deprivazione sociale, dipendente dal
contesto in cui è inserito il soggetto: il reato è
frutto della malattia mentale (Lombroso)
La pena è indeterminata e considerata come
prevenzione del reato nel soggetto che avviene
con la privazione della libertà personale
(ergastoli bianchi)
Nel 1948 con la
nasce l’articolo 27 in cui viene
affermato che la pena deve
tendere alla rieducazione del
condannato e non può essere
disumana

I costituenti fissano così il
principio della
RIEDUCAZIONE

Le pene devono essere utili
al condannato: egli deve
recepire delle regole da
rispettare per non incorrere
in sanzioni e per rieducarsi al
rispetto delle norme sociali
La pena viene dunque inserita in un
modello educativo
si agisce sulle cause della deprivazione del
condannato e lo si pone nella condizione di poter
essere reinserito nella società
(RISOCIALIZZAZIONE)
RISOCIALIZZAZIONE
Vengono istituite delle scuole all’interno delle
carceri in quanto si pensa che il soggetto privo di
istruzione sia più indirizzato a delinquere,
soprattutto se straniero
Il Dr. Bortolato ci ha inoltre
spiegato le funzioni e lo scopo del
permesso premio

esso consiste in un massimo di 45 giorni
all’anno per coltivare gli interessi riguardanti

l’istruzione

o

la famiglia
Il permesso premio viene concesso
ai detenuti che hanno dimostrato di
essere favorevoli alla rieducazione
Esso può essere concesso anche agli
ergastolani dopo 10 anni di detenzione
La famiglia è innocente e subisce una
privazione. Il permesso premio prepara anche
la famiglia alla reintegrazione del familiare
condannato
Il Magistrato di Sorveglianza è uno dei
motori della rieducazione e si occupa
dell’esecuzione della pena

I costituenti hanno creato una serie di
norme che, attraverso gli istituti delle
carceri, consentono l’avvio a tale processo
rieducativo
Se il detenuto si comporta correttamente durante i
permessi premio e se non avvengono violazioni,
esistono delle misure alternative di carcerazione:
carcerazione

semilibertà

possibilità di
lavorare
all’esterno,
rientrando solo a
dormire in carcere

detenzione
domiciliare

affidamento ai
servizi sociali

Avviene quando il detenuto
può essere concessa solo deve scontare un residuo di
pena, o una pena inferiore ai
negli ultimi 2 anni della
3 anni. Per mezzo degli
pena da scontare, o per
assistenti sociali il detenuto
gravi condizioni fisiche.
viene accompagnato
Si può trascorrere in casa
all’interno del carcere,
riabituando il soggetto alla
sebbene con alcune
vita familiare
restrizioni
L’affidamento ai servizi sociali è il ricorso più efficace
perché il 68% dei condannati che ne hanno usufruito,
non è più ricaduto nella delinquenza in seguito alla
scarcerazione
Tra coloro che hanno scontato in carcere la
loro pena, appena il 18% non ricade nella
delinquenza

Il Magistrato ci ha infine riferito che ai
tossicodipendenti viene concesso uno sconto
di pena nel caso in cui essi accettino di essere
aiutati e quindi curati
Conclusioni
L’incontro con il Magistrato di Sorveglianza ha
avuto esiti molto positivi. Le sue spiegazioni
sono risultate chiare ed esaustive
Il Dr. Bortolato si definisce “uno dei motori della
rieducazione”. Egli crede molto nel potere del “rieducare”.
Ha affermato che i cardini del processo rieducativo sono:

cultura

lavoro

affetti
Inoltre ci siamo recati presso la
Casa Circondariale di Padova ed
abbiamo incontrato i detenuti e la
redazione di “Ristretti Orizzonti”
Incontrare il Dr. Bortolato ci ha dato modo di
conoscere un’ulteriore figura dell’istituzione
carceraria e attraverso di esso abbiamo potuto
chiarire i nostri dubbi e confrontare le nostre
conoscenze grazie alle dettagliate spiegazioni
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Ilaria Bano
Silvia Favero
Ambra Furlan
Giulia Gaburo
Sara Guerriero

Giulia Rizzoli

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Incontro con magistrato di sorveglianza

  • 1. Incontro con il Dr. Bortolato, Magistrato di Sorveglianza Tribunale di Padova Gruppo: Ilaria Bano, Silvia Favero, Ambra Furlan, Giulia Gaburo, Sara Guerriero, Giulia Rizzoli Prof. Gabriella Peracchi
  • 2.
  • 3. Nella Sala “Carmeli” del Liceo “Duca D’Aosta” di Padova
  • 4. alcune classi quinte incontrano il Dr. Bortolato, Magistrato di Sorveglianza al e la Dott.ssa Ornella Favero, Tribunale di Padova giornalista e direttrice della rivista “Ristretti orizzonti” del carcere “Due Palazzi” di Padova
  • 5. La conferenza ha avuto inizio con una serie di necessarie nozioni: VERITÀ DEL REATO REATO CARCERE è la verità che si accerta violazione di un con il processo, sanzione giuridica più obbligo, determinando una lesione di un bene grave, caratterizzata giuridico protetto da dalla privazione della successiva irrogazione della sanzione per il una norma penale libertà personale colpevole
  • 6. Nel corso della storia le funzioni attribuite alla pena sono state molte e diverse tra loro: Inizialmente veniva vista come la retribuzione di un male commesso (con pena di morte ammissibile) Grazie al trattato del 1764 Cesare Beccaria ha posto le basi per l’abolizione della pena di morte
  • 7. Ci è stata inoltre accennata la funzione special-preventiva della pena consiste nell’inibire il soggetto carcerato col fine di impedirgli di compiere in futuro ulteriori reati
  • 8. La pena come vendetta non può svolgere una funzione utile Nasce dunque la pena con funzione di deterrenza, per incutere nella deterrenza collettività il terrore di commettere un reato La pena non è necessariamente proporzionale al male commesso: può anche essere più rigida per sostenere la funzione di minaccia. Si tratta quindi di una sorta di prevenzione generale
  • 9. Ci è stata nominata la corrente del Determinismo psichico (fine ‘800) In questo caso il reato è da intendersi come frutto della deprivazione sociale, dipendente dal contesto in cui è inserito il soggetto: il reato è frutto della malattia mentale (Lombroso) La pena è indeterminata e considerata come prevenzione del reato nel soggetto che avviene con la privazione della libertà personale (ergastoli bianchi)
  • 10. Nel 1948 con la nasce l’articolo 27 in cui viene affermato che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato e non può essere disumana I costituenti fissano così il principio della RIEDUCAZIONE Le pene devono essere utili al condannato: egli deve recepire delle regole da rispettare per non incorrere in sanzioni e per rieducarsi al rispetto delle norme sociali
  • 11. La pena viene dunque inserita in un modello educativo si agisce sulle cause della deprivazione del condannato e lo si pone nella condizione di poter essere reinserito nella società (RISOCIALIZZAZIONE) RISOCIALIZZAZIONE Vengono istituite delle scuole all’interno delle carceri in quanto si pensa che il soggetto privo di istruzione sia più indirizzato a delinquere, soprattutto se straniero
  • 12. Il Dr. Bortolato ci ha inoltre spiegato le funzioni e lo scopo del permesso premio esso consiste in un massimo di 45 giorni all’anno per coltivare gli interessi riguardanti l’istruzione o la famiglia
  • 13. Il permesso premio viene concesso ai detenuti che hanno dimostrato di essere favorevoli alla rieducazione Esso può essere concesso anche agli ergastolani dopo 10 anni di detenzione La famiglia è innocente e subisce una privazione. Il permesso premio prepara anche la famiglia alla reintegrazione del familiare condannato
  • 14. Il Magistrato di Sorveglianza è uno dei motori della rieducazione e si occupa dell’esecuzione della pena I costituenti hanno creato una serie di norme che, attraverso gli istituti delle carceri, consentono l’avvio a tale processo rieducativo
  • 15. Se il detenuto si comporta correttamente durante i permessi premio e se non avvengono violazioni, esistono delle misure alternative di carcerazione: carcerazione semilibertà possibilità di lavorare all’esterno, rientrando solo a dormire in carcere detenzione domiciliare affidamento ai servizi sociali Avviene quando il detenuto può essere concessa solo deve scontare un residuo di pena, o una pena inferiore ai negli ultimi 2 anni della 3 anni. Per mezzo degli pena da scontare, o per assistenti sociali il detenuto gravi condizioni fisiche. viene accompagnato Si può trascorrere in casa all’interno del carcere, riabituando il soggetto alla sebbene con alcune vita familiare restrizioni
  • 16. L’affidamento ai servizi sociali è il ricorso più efficace perché il 68% dei condannati che ne hanno usufruito, non è più ricaduto nella delinquenza in seguito alla scarcerazione Tra coloro che hanno scontato in carcere la loro pena, appena il 18% non ricade nella delinquenza Il Magistrato ci ha infine riferito che ai tossicodipendenti viene concesso uno sconto di pena nel caso in cui essi accettino di essere aiutati e quindi curati
  • 17. Conclusioni L’incontro con il Magistrato di Sorveglianza ha avuto esiti molto positivi. Le sue spiegazioni sono risultate chiare ed esaustive Il Dr. Bortolato si definisce “uno dei motori della rieducazione”. Egli crede molto nel potere del “rieducare”. Ha affermato che i cardini del processo rieducativo sono: cultura lavoro affetti
  • 18. Inoltre ci siamo recati presso la Casa Circondariale di Padova ed abbiamo incontrato i detenuti e la redazione di “Ristretti Orizzonti” Incontrare il Dr. Bortolato ci ha dato modo di conoscere un’ulteriore figura dell’istituzione carceraria e attraverso di esso abbiamo potuto chiarire i nostri dubbi e confrontare le nostre conoscenze grazie alle dettagliate spiegazioni
  • 19. r la e pe az i Gr e!! zion lizza isua v
  • 20. Ilaria Bano Silvia Favero Ambra Furlan Giulia Gaburo Sara Guerriero Giulia Rizzoli