2. A pochi chilometri da Monte S. Angelo si trova uno dei Valloni più
interessanti, il più ricco di emergenze naturalistiche e storico –
culturali dell’intero Gargano: si tratta del vallone di Pulsano che
nasce dall’incontro di tre bracci più piccoli Valle Campanile, Valle
Piccola di Pulsano e Valle Mattina, che si uniscono in un unico
grande vallone.
3. Santa Maria di Pulsano
Santa Maria di Pulsano è un monastero edificato nel 591 sui ruderi di un antico
tempio pagano dedicato a Calcante, si trova a sud-ovest del centro abitato di
Monte Sant'Angelo.
La parte più significativa del complesso monastico è costituita dalla chiesa in
stile romanico, ricavata da una grotta naturale che funge da abside.
La chiesa ha una sola navata, con volta a botte, scandita da grandi archi
trasversali su semipilastri addossati alle pareti. Ha un bellissimo portale
finemente decorato con rilievi zoomorfi ed antichi blasoni che presenta molte
similitudini con il portale laterale dell'abbazia di San Leonardo di Siponto.
4. La chiesa è dedicata a Santa Maria Madre di Dio.
Al centro dell'altare è posta l'icona di Santa Maria Odeghitria,
l'originale che risaliva al periodo medievale è stata purtroppo
trafugata, lateralmente le icone di Cristo Pantocratore a destra e di
San Gregorio Magno a sinistra.
Si noti che l'abside è ricavato nella roccia.
5. Gli eremi di Pulsano, ubicati nei dintorni
dell’Abbazia, sono piccole celle utilizzate
dai monaci come luogo di isolamento per
la contemplazione, la preghiera, il lavoro.
Gli eremi sorgono su luoghi impervi,
spesso gli Eremiti non potevano
accedere alla loro cella se non per
mezzo di scale o corde legate a
carrucole.
6. Nella dieta dei monaci il pane era essenziale; era cotto
nel luogo chiamato Eremo “Mulino”, una volta alla
settimana, in quantità sufficiente per tutti i monaci che
vivevano negli eremitaggi vicini.
L’Eremo “Mulino” e la “Chiesa” erano gli elementi
essenziali del monastero.
La dieta di questi monaci eremiti, molto povera ed
austera, comprendeva anche l’olio, la carne, e il
vino solo nelle feste solenni.
I monaci avevano un’altra bevanda simile
all’eukràtion,una bevanda calda, speziata con pepe,
cannella e semi di finocchio.
Gli effetti personali di un eremita
comprendevano pochi utensili,
indispensabili per la vita quotidiana: una
stuoia su cui dormire, un’accetta e una zappa
per il lavoro nei campi, una scodella e una
lampada ad olio.
7. Tutto attorno all'Abbazia, si estende una interessante area
archeologica, che si associa alla natura carsica del territorio.
Esso è costituito da piccoli ripari in grotta dove sia all’interno che
all’esterno, sono evidenti le profonde incisioni sulle pareti, necessarie
per convogliare l'acqua percolata attraverso la roccia .
Pulsano è la caverna più grande dell'area che nel
passato ha ospitato pastori e forse monaci. E’ distante
pochi chilometri dal santuario di San Michele e dalla
piana di Siponto.