Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Il Twitter Fiction Festival 2014.
L’arte dello storytelling su Twitter
Due anni fa ebbe luogo il primo Twitter Fiction Festival
(#Twitterfiction), oggi promosso da Twitter, Penguin Random
House e Association of American Publishers.
Quest’anno l’esperienza si ripete dal 12 al 16 marzo: per
cinque giorni autori celebrati e gente comune pubblicano su
Twitter le loro storie di finzione («fictional ideas»).
I 25 autori («winners»), selezionati da una giuria di esperti
del mondo editoriale, parteciperanno insieme a 25 «featured
authors», tutti di lingua inglese e cultura anglosassone.
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Non solo fatti e notizie
Il presupposto del Festival: Twitter non serve solo a
condividere notizie e fatti relativi alla vita di ogni giorno, ma
anche a produrre narrativa di finzione.
Usare Twitter per fare fiction, tuttavia, non vuol dire
semplicemente raccontare una storia un tweet alla volta
(«tweeting out a narrative line-by-line»): il Festival premia
la fiction che usa la piattaforma in modo creativo.
Alcuni esempi: parody accounts, crowd sourcing, image/Vine,
narrative/poetry, multiple characters/handles.
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Parody accounts
Il gioco consiste nel creare un’utenza di Twitter che interpreta
un personaggio di finzione (es.: @TwLuciaM, avatar della
manzoniana Lucia Mondella) o un autore (es.: @Manzoni_Ale,
@PasoliniPP, @PaveseCesare).
Chi anima l’account si cala nel contesto della figura
interpretata, adottandone linguaggio, idee e psicologia.
Non è un fake in senso classico, poiché l’intento parodico è
dichiarato: non c’è inganno, ma sospensione dell’incredulità
(«suspension of disbelief», secondo la nota definizione di
Samuel Taylor Coleridge)
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Crowd sourcing
Si tratta di creare forme di narrazione collaborativa, in cui
diversi autori contribuiscono alla costruzione e allo sviluppo
della medesima storia.
Durante il Festival del 2012, per esempio, Jennifer Wilson
(@WriterJenWilson) pubblicò misteriose immagini di lapidi e
raccolse tutti gli epitaffi composti dagli utenti di Twitter.
Il tema dello storytelling collaborativo è molto ampio e sarà
affrontato in una lezione a parte.
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Images/Vine
L’esercizio consiste nell’integrare tweet testuali con
immagini (foto o filmati).
Vine è un’applicazione – acquistata da Twitter alla fine del
2012 – che permette la creazione e la condivisione online di
brevi filmati (durata massima: 6 secondi)
Talvolta l’uso di un’immagine costituisce l’espediente per
aggirare il vincolo di lunghezza di 140 caratteri del tweet.
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Narrative/Poetry
Si tratta di sfruttare il vincolo della brevità, imposto da
Twitter, per giocare lungo il sottile confine fra racconto breve
e poesia.
Ovviamente il presupposto secondo il quale la brevità
rimanda alla forma poetica è falso, per cui appare in molti
casi difficile distinguere fra prosa e poesia in un tweet.
In base a che cosa, per esempio, Twitter definisce «lirico» il
seguente frammento: «People rarely look the way you expect
them to, even when you’ve seen pictures»?
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Multiple characters/handles
È un’altra forma di storytelling collettivo: vengono creati più
account corrispondenti a differenti narratori, i quali
raccontano la medesima vicenda dai rispettivi punti di vista.
La formula rimanda a un espediente molto usato in
letteratura, teatro e cinema: il problema è riuscire a salvare
l’integrità del percorso narrativo all’interno della timeline di
Twitter, in cui c’è un forte rumore di fondo.
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La proposta di Twitteratura.it
Il progetto (*) consiste nella riscrittura di cinque poesie di
Cesare Pavese dalla raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi
occhi, dedicate all’attrice americana Constance Dowling.
Tre di queste furono scritte da Pavese direttamente in
inglese; inoltre Beppe Fenoglio ne tradusse due dall’inglese
all’italiano e una dall’italiano all’inglese.
Le riscritture si svolgeranno ogni giorno, dalle 8 alle 9 am, e
saranno contrassegnate dall’hashtag #TwitterFiction/Pavese
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(*) http://twitteratura.it/twitterfiction-festival-come/
Un nuovo tipo di letteratura?
«The Guardian» si domanda se le esperienze del Festival
preludano a un nuovo genere letterario.(*)
Penguin ha creduto di dare una risposta nel 2009, definendo
la twitteratura («twitterature») un esercizio scherzoso, in cui
il messaggio di un capolavoro è ridotto alla sua essenzialità:
l’Amleto di William Shakespeare in 140 caratteri .(**)
Dunque la twitteratura è l’arte del riassunto sagace?
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(*) Claire Armitstead, Has Twitter given birth to a new literary genre?, «The Guardian», 10 gennaio
2014: http://www.theguardian.com/books/booksblog/2014/jan/10/twitter-birth-new-literary-
genre (visitato il 10 marzo 2014)
(**) Alexander Aciman, Emmett Rensin, Twitterature: The World's Greatest Books Retold Through
Twitter, Penguin, New York, 2009