2. LA PSICOLOGIA APPLICATA ALLO SPORT: TEORIE
E TECNICHE DI INTERVENTO NEL CALCIO
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Uno dei maggiori ambiti di interesse della Psicologia dello Sport è
la promozione del benessere legato alla pratica sportiva. In
questo senso, essa si avvale dei contributi della Psicologia della
Salute e della Psicologia Positiva.
In Italia le discipline sportive afferenti al Coni hanno tutte o
quasi nell’organigramma sanitario la figura dello psicologo dello
sport, il calcio ne è un esempio.
Lo psicologo dello sport è un laureato in psicologia (5 anni),
iscritto all’ albo sezione A e abilitato al master in psicologia dello
sport.
3. Gli ambiti di intervento nel calcio
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Le principali competenze dello psicologo sportivo sono:
Il goal setting (formazione corretta degli obiettivi di prestazione
e di risultato)
-aumentare lo stato di Flow: allenare a gestire le emozioni, e dei
gesti motori dell'atleta, migliorare l'autostima dell’atleta
-proporre strategie per la gestione dell'attivazione psicofisica
-studiare e potenziare gli stili attentivi e concentrativi
-lavorare sulla coordinazione motoria
-lavorare sulla comunicazione e sul self talk (dialogo interno)
positivo e negativo, aumentando così la motivazione
4. Lo stato di Flow
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Con il termine "Flow" si intende uno stato mentale
in cui le persone sono totalmente immerse in ciò che stanno
facendo e tutto il resto sembra non avere importanza.
In Italia invece viene semplicemente definito come "stato di
grazia“, in cui la condizione omeostatica nell’organismo
contribuisce ai più alti livelli di performance.
ll soggetto è "attivo"e il suo stato risulta di consapevolezza,
controllo e impegno in una situazione di completo "equilibrio
tra sfida e abilità percepita“.
Ogni allenamento mentale e psicomotorio è indirizzato al
miglioramento e al mantenimento dello stato di Flow.
5. Lavorare nel calcio
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Il settore giovanile è sicuramente l’ambito più vasto in cui lo
psicologo può intervenire, per il fatto che i bambini e i ragazzi
non hanno ancora sviluppato il carattere, quindi sono dal punto
di vista temperamentale più neutri.
Le fasce d’età su sui maggiormente si lavora sono:
Dai 7 anni (categoria pulcini) ai 18-19 anni (categoria
primavera).
Inoltre è possibile lavorare anche con le prime squadre laddove
la maggior parte del gruppo abbia un età subito post
adolescenziale.
6. Il rapporto con il tecnico
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Le riunione con lo psicologo e gli allenatori è un momento
altamente formativo, in questo spazio il tecnico può portare allo
psicologo alcune difficoltà incontrate nella relazione con i suoi
giocatori o con membri dello staff o della dirigenza, può
confrontarsi con il suo stile comunicativo, verbale e non verbale
e soprattutto con le sue emozioni in periodi particolari
dell’attività sportiva dipendenti dall’andamento dei risultati.
Il vero leader di una squadra è e deve essere il tecnico.
Lo psicologo è uno strumento per aumentare la collaborazione e
risoluzione dei conflitti in un gruppo squadra, per migliorare il
clima relazionale.
7. Il rapporto con il tecnico
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Nella prassi della formazione si incontra spesso la distinzione fra
tre tipologie di conoscenze:
• il sapere (conoscenze codificate, attinenti a discipline per
le quali esistono comunità di studiosi e di esperti. Nel calcio per
esempio “La scuola allenatori”);
• il saper fare (conoscenza operativa e procedurale, abilità
pratiche, esperienza professionale specifica, capacità di gestione
dei problemi che si incontrano nella prassi lavorativa);
• il saper essere (capacità di comprendere il contesto in cui
si opera, di gestire le interazioni con gli altri attori sociali presenti
nel contesto, di adottare i comportamenti appropriati).
Lo psicologo dello sport è la risorsa più importante per
l’allenatore nella codifica e nell’interpretazione di queste tre
tipologie di conoscenze e dunque di competenze.
8. Lavorare in campo: Il metodo 2 T
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Il Metodo 2T è un metodo di intervento psicologico applicato
allo sport usato dall'Equipe di psicologi dello Sport CPS
Consulenze Psicologia Sport, che opera su tutto il panorama
sportivo nazionale, in discipline quali il calcio a 11, il calcio a 5, il
tennis e il tiro al volo.
Da alcuni anni è parte integrante dell’Equipe sanitaria LND FIGC
che segue le nazionali Under 16, 17 e 18 presso il settore tecnico
di Coverciano Firenze.
Questo metodo nasce dall'esperienza "Calcio 2000", ricerca –
intervento trimestrale condotta nel gennaio 2012 dalla cattedra
di Psicologia della Personalità della facoltà di Medicina e
Psicologia La Sapienza in collaborazione con CPS e convalidata
nel giugno 2012 dal Dipartimento di Psicologia Università La
Sapienza di Roma.
9. Lavorare in campo: Il metodo 2 T
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Le due T rappresentano il Talento e la Tenacia e questo
metodo ha come obiettivo il miglioramento della prestazione
sportiva attraverso la crescita e lo sviluppo delle capacità
personali dell'atleta e del gruppo.
Questo metodo sperimentale ha talento e tenacia come
caratteristiche fondamentali, ma è composto da altri importanti
fattori come i valori, l'etica e il rispetto dell'individuo nella sua
interezza e la e la conoscenza e consapevolezza dei propri mezzi
da parte dell'atleta. E’ un modello che nasce dal “basso” con
l’ambizione di arrivare in alto.
10. Il talento
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Per il Talento in:
- identificare le abilità psicologiche (es. controllo emotivo,
attenzione, coping) e le caratteristiche socio ambientali,
rinforzarle ed accrescerle;
- potenziare abilità fisiche e tecniche specifiche;
-mantenere nel tempo il talento protetto da stress, periodi
depressivi, eventuali ossessioni-compulsioni.
-Le esercitazioni in questo senso lavorano molto sul discorso del
“Circle Time”, dove ognuno mette dentro al cerchio le proprie
emozioni, le proprie aspettative e le proprie autocritiche. E oltre
al lavorare sul self efficacy (Bandura), all’interno del cerchio si
cerca di far empatizzare i singoli bambini o atleti ognuno verso
l’altro, nell’ottica comune di gruppo. Si incoraggiano così le
critiche e i gli apprezzamenti. Tutto ciò deve essere sempre
affiancato da un grande applauso di gruppo, come condivisione.
11. La tenacia
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Per la Tenacia in:
- identificare gli elementi stressanti (stressor);
- potenziare abilità come ad esempio l’attenzione e la
concentrazione;
- trovare strategie di adattamento e nuove motivazioni
intrinseche.
Le esercitazioni in questo senso lavorano molto sulla capacità
dell’interiorizzazione del tempo squadra, ognuno dunque deve
essere sincronizzato con il resto del gruppo.
Esempio: Contando a livello mentale un numero x di secondi
all’unisolo, si renderà ancor di più sincronizzata anche la
coordinazione motoria, che ha ovviamente radice nella
capacità cognitiva legata all’attenzione e alla
concentrazione.
12. QUESTION TIME???
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UN ATTIMO DI RIFLESSIONE….
CI SONO DOMANDE CHE VOLETE FARMI PRIMA DI ANDARE
AVANTI? CHIEDETEMI PURE E VI RISPONDO.
13. Il sistema propriocettivo
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“Attraverso il nostro corpo, i nostri movimenti, il modo di
respirare, la consapevolezza delle emozioni e dei nostri pensieri,
esprimiamo il nostro modo di essere e di stare al mondo”
Lo psicologo dello sport oltre all’aspetto relazionale,
comunicativo e motivazionale, lavora anche sotto l’aspetto
motorio, attraverso tutto ciò che riguarda gli allenamenti
propriocettivi.
La cinestesia sta per indicare la sensibilità muscolare, cioè quella
forma di sensibilità propriocettiva i cui recettori sono disposti
nella compagine dei muscoli, nei tendini e nelle guaine e che
interviene nella regolazione dell’attività motoria. Ne consegue
che la percezione cinestetica è molto importante perchè
determina, a seguito dell’elaborazione degli atti motori e
sensoriali da parte del cervello, l’interpretazione degli stessi;
ecco dove si innesta l’aspetto psicologico.
14. Esercitazione psicomotoria 1
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Un esempio di esercitazioni psicomotorie che lavorano sul
sistema propriocettivo sono quelle che nel metodo 2T
favoriscono la sincronizzazione del tempo squadra.
1. disporre i bambini/ragazzi in riga dietro la linea del centro
campo e metà palloni sulla riga dell'area di rigore. La metà dei
palloni sono oggetti distrattori che potrebbero fuorviare
l’attenzione sul reale compito dell’esercizio (la sincronia).
2. Si può calciare in porta dopo il trascorrere di un tot numero di
secondi contati ad occhi chiusi, mentalmente, e da soli. Si
deve contare massimo fino a 15 secondi.
3. Si continua fino a che tutta la squadra parte nello stesso
tempo.
15. Esercitazione psicomotoria 2
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Un altro esempio di lavoro sulla sincronizzazione coordinativa è
l’esercizio denominato “occhio al pallone, orecchio al dottore”. E’
un esercitazione che fa focus sul sistema nervoso periferico, due
canali sensoriali diversi: sistema visivo, sistema vestibolare e sul
sistema motorio, in maniera simultanea.
1. disporre i bambini /ragazzi in cerchio distanti l’uno
dall’altro. L’allenatore in mezzo al cerchio. Al suo primo fischio, il
pallone comincia a ruotare con due tocchi in senso orario, mentre
il pallone gira i ragazzi non devono mai fermarsi, e quando
l’allenatore fischia 2 volte, mentre il pallone gira il gruppo di
allarga, e quando l’allenatore fischia 1 volta, sempre mentre il
pallone gira il gruppo si stringe, e quando l’allenatore fischia 3
volte, sempre mentre il pallone gira il gruppo cambia
direzionalità del pallone (senso anti-orario), e quando il tecnico
fischia 4 volte le coppie fanno una sovrapposizione (si scambiano
posizione).
16. Esercitazione psicomotoria 2 parte seconda
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Per favorire la collaborazione, ad ognuno dei 4 comandi sonori, il
gruppo deve aiutarsi a voce alta (es. 1 fischio e devono urlare
insieme “stringiamoci”, 2 fischi e devono urlare insieme
“allarghiamoci”, 3 fischi e devono urlare insieme “cambio”, 4
fischi e devono urlare “uomo”). Successivo livello di difficoltà,
sarà quello di staccare uno dei bambini/ragazzi dal cerchio che
diventerà MR Ansia, ovvero colui che presserà il portatore di
palla senza mai toccare pallone e piedi, inducendo così la
dinamica della “fretta senza ragionamento” e il conseguente
errore. Si procederà via via con il miglioramento degli Input
citati, ad aumentare i livelli di difficoltà degli stimoli sonori
(facendo associazione i fischi a determinati colori stimolo).
17. Esercitazione Comunicativa
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Un esempio di esercitazione comunicativa sul campo per capire
le relazioni sottostanti create, può essere il Circle Time VERBALE:
disporre i bambini/ragazzi in cerchio seduti/in piedi con
l'istruttore / allenatore disposto al centro con un pallone in
mano. Il bambino spinge/passa il pallone verso il suo istruttore
che una volta afferrata dice ad alta voce complimenti o critiche
in ambito umano o sportivo dell'istruttore / allenatore. Conclusa
l'affermazione si procede con un applauso collettivo di tutti i
partecipanti al gioco. Al termine del giro, il tecnico invia il pallone
al bambino/ragazzo (FEEDBACK) ed esporrà lui a sua volta la
propria considerazione attraverso complimenti e critiche sempre
in ambito umano o sportivo.
Per i restanti bambini/ragazzi procede allo stesso modo.
Lo stesso tipo di esercizio si può fare con i bambini/ragazzi tra
loro, così da valutare dinamiche, esperienze, opinioni tra i
membri della squadra, con l’esclusione del tecnico che di dirige
fuori dal cerchio e resta ad ascoltare.
18. Esercitazione comunicativa parte seconda
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Al termine del primo giro verbale e il feedback dell’allenatore, si
procederà al:
Circle Time NON VERBALE
I bambini/ragazzi sempre in cerchio chiamati uno ad uno dal
suono del fischietto si dirigeranno a passo lento e deciso verso il
proprio allenatore e avranno due possibilità: stretta di mani o
abbraccio.
Al termine di questo terzo e ultimo giro si procederà alla
schedatura dei dati raccolti dei bambini/ragazzi verso il tecnico
(REPORT che dovrà essere redatto in 4 periodi temporali della
stagione diversi per valutare i possibili cambiamenti relazionali).
19. Report Esercitazione Comunicativa p.1
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CIRCLE TIME VERBALE: CAMPIONE 7
QUALITA POSITIVE
XXX
QUALITA POSITIVE UMANE.
XX
QUALITA POSITIVESPORTIVE
X
QUALITA’ NEGATIVE
XXXX
QUALITA NEGATIVE UMANE
XX
QUALITA NEGATIVESPORTIVE
XX
20. Report Esercitazione Comunicativa p.2
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CIRCLE TIME NON VERBALE: CAMPIONE 7
STRETTE DI MANI
XXX
ABBRACCI
XXXX
22. PER NON PERDERCI DI VISTA…
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VI ASPETTO PER ALTRE INIZIATIVE (workshop, seminari, ricerche e
collaborazioni) NEL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA PSICOLOGIA DELLO
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LA MIA EMAIL:
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
"La psicologia dello sport nell'età evolutiva" Ed. Kappa, 2010
“La guida psicologica del calcio" Ed .Kappa, 2013
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!