2. L’espressione degli stati d’animo per via
telematica
• I mezzi informatici (e-mail, chat, instant messaging)
per loro stessa natura non consentono di
comprendere l’umore dell’interlocutore.
• Per questo motivo, sono stati inventati i cosiddetti
emoticons o smileys da adoperare per comunicare un
determinato stato d’animo.
• Ormai gli smileys sono diventati numerosissimi e
coprono quasi ogni gamma dell’umore, consentendo
anche di affrontare discussioni spiacevoli senza
necessariamente offendere l’interlocutore.
4. Che bisogno c’è di urlare?
• Un modo, invece, per far sentire il proprio tono di
voce è quello di usare le maiuscole
• Ricordate quindi: quando scrivete in maiuscolo, state
“gridando”, ed è un atteggiamento che spesso viene
censurato e sanzionato nei forum e nelle chat, fino
ad arrivare all’espulsione (c.d. ban) di chi, urlando,
disturba la normale comunicazione.
• Per porre l'attenzione su una specifica parola, è
meglio evidenziarla tramite due caratteri speciali,
facendo ad esempio _così_ o *così*.
5.
6. Mailing list: cosa sono e come ci si
comporta
• Una mailing list consiste in un indirizzo mail
apparentemente comune, che però ha come effetto
quello di rispedire i messaggi che gli arrivano a tutti
gli indirizzi iscritti alla mailing list stessa.
• Si rivela molto utile quando si vuol scrivere un
messaggio a più destinatari, in quanto con un solo
invio si riesce a raggiungere tutti gli iscritti, senza
pericolo di esclusioni.
7.
8. L’etica delle mailing list
• Il fatto che un messaggio raggiunga ogni iscritto
comporta che bisogna essere molto attenti a ciò che
si scrive, evitando di tenere comportamenti
normalmente adoperati nelle comunicazione one-to-
one.
• La netiquette nelle mailing list è, quindi, per la sua
natura pubblica, ancora più importante rispetto a
quella generalmente adoperata nelle conversazioni
telematiche.
• Le stesse considerazioni fatte per le mailing list
possono essere adoperate anche per i forum o i
newsgroup.
9. E se non esistesse una mailing list?
• Nel caso non esista una mailing list, ma comunque si
voglia inviare lo stesso messaggio ad una pluralità di
destinatari, bisognerà adoperare il campo Bcc: o
Ccn:, che consentono di nascondere i vari destinatari
dell’e-mail.
• Ciò, oltre a garantire la riservatezza degli indirizzi mail
dei vari destinatari, rallenta anche la diffusione di
determinate tipologie di virus informatici.
10.
11. Le regole pratiche fondamentali
Sono poche le regole da seguire, ma molto importanti perché una violazione
delle suddette regole può comportare un richiamo o, peggio, l’esclusione
dalla mailing list o dal newsgroup.
1) Formattazione dei messaggi in HTML o in testo semplice.
2) File (immagini, documenti, ...) allegati alle email.
3) Messaggi IT, OT e privati.
4) Il corretto “quoting”.
5) Le catene di S. Antonio
6) La diffusione dei virus e altri pericoli da non sottovalutare.
12. Formattazione HTML o testo semplice
• È buona norma che le email spedite ad una mailing list siano
inviate come plain text, ovvero testo semplice, e non nel
formato HTML (il linguaggio con cui vengono realizzate le
pagine web).
• L'HTML, infatti, non fa altro che appesantire le email, oltre ad
agevolare la diffusione di codici virali perché l’HTML è del vero
e proprio codice informatico che viene eseguito nei vostri
computer.
• Un messaggio scritto in HTML spesso occupa oltre il doppio di
uno scritto normalmente in formato testo.
14. File allegati alle email
• I file allegati (in inglese “attachment”) nei messaggi
per le mailing list sono decisamente scortesi, in
quanto possono addirittura causare problemi di
funzionamento.
• Anche per questo, diversi software gestori di mailing
list rifiutano e-mail che abbiano allegati superiori a
40K.
• In generale, anche nelle comunicazioni private, è
buona educazione non inviare attachment corposi se
non previo consenso.
16. Altri problemi degli attachment
• Gli allegati creano un ulteriore problema: non è
possibile ottenere un allegato ad una e-mail tramite
gli archivi delle Mailing List. Ciò comporta che se si
consulteranno gli archivi di una determinata mailing
list, al posto degli allegati si vedrà una serie lunga ed
incomprensibile di caratteri e simboli.
• È buona educazione, se si hanno file ritenuti
importanti da spedire in lista, chiedere prima chi sia
interessato e poi mandare il file ad personam.
17. Messaggi IT, OT e privati
• Un messaggio andrebbe spedito in ML solo se è
consono all’argomento della lista e di interesse per
tutti i partecipanti.
• Allo stesso modo, quando si hanno diversi messaggi
della stessa lista a cui rispondere, è bene (oltre che
elegante) rispondere tramite un unico messaggio
accorpando tutte le risposte.
• Inoltre è buona norma non intervenire con troppi
messaggi OT, sebbene adeguatamente segnalati nel
subject come nell’esempio.
19. Il “quoting”
• Uno degli argomenti più importanti della netiquette,
e che spesso giustifica l’allontanamento di alcuni
partecipanti dalle mailing list e dai newsgroup, è il
cosiddetto quoting.
• Quando ricevete un messaggio e volete rispondere,
premendo sul tasto “Reply” ottenete un’ulteriore
finestra nella quale scrivere, oltre al messaggio
inviatovi in cui ogni riga inizia con un simbolo,
solitamente quello di maggiore: “>” o la barretta “|”.
20.
21. Qual è il problema?
• Il programma di posta riporta l ’ intero
messaggio, lasciando a voi il compito di
selezionare le parti interessanti ai fini della
risposta.
• Un quote educato difficilmente supera le 3
righe. Si può ridurre il quote tagliando le parti
“ inessenziali ” e sostituendole con [...] e
riaggiustando il quote tagliato per sfruttare
l'intera riga.
22.
23. Catene di S. Antonio
• Spesso, oltre alle fastidiose ed indesiderate pubblicità di prodotti per la
virilità maschile, arrivano lettere riguardanti fantomatici virus informatici
oppure richieste di aiuto per bambini affetti da qualche patologia
rarissima, o anche strane catene per fare soldi in breve tempo o ricevere in
regalo cellulari.
• Partecipare alla diffusione di queste tipologie di messaggi costituisce una
palese violazione della netiquette.
• Nella maggior parte dei casi, si tratta solo di “bufale” (c.d. hoax) che hanno
il solo scopo di sottrarvi l'indirizzo email e rivenderlo a caro prezzo agli
spammer.
• La regola è semplice: quando si riceve un messaggio simile, lo si cancella,
al massimo avvisando il conoscente che ce l ’ ha inviato della sua
infondatezza.
24. Le conseguenze giuridiche delle catene di
S. Antonio
• Diffondere una catena dal posto di lavoro può esporre a
responsabilità notevoli. Spesso i programmi di posta
aggiungono automaticamente in coda a ogni messaggio il
nome del mittente e quello dell'azienda o dell'istituto presso il
quale lavora il mittente. Il risultato è che una catena spedita
dal posto di lavoro sembra “autenticata” dall’azienda/istituto,
che difficilmente gradisce che il proprio nome venga abusato
da un dipendente e associato a una notizia non veritiera.
• La diffusione di false notizie può avere conseguenze legali. Si è
verificato un caso in Italia in cui l’incauta diffusione di un
appello ha avuto conseguenze legali per chi l'ha fatto circolare
per violazione della riservatezza.
25. Le conseguenze tecniche delle catene di S.
Antonio
• Grazie all'inesperienza degli utenti, le catene
viaggiano con centinaia di indirizzi di e-mail visibili al
seguito. Gli spammer usano queste catene per
raccogliere indirizzi a cui mandare la loro assillante
pubblicità.
• Questi messaggi diventano spesso enormi a furia di
accumulare indirizzi in coda. Questo significa che il
tempo necessario per scaricarli si dilata
considerevolmente, cosa che riguarda soprattutto chi
si collega a Internet con il telefono senza
abbonamento flat o, peggio, con il cellulare.
26. I virus informatici e la netiquette
• Il mancato rispetto delle regole di netiquette può
comportare anche una maggior diffusione di virus, e
una conseguente maggior possibilità di infezioni.
• Grazie all ’ abitudine di inviare messaggi di posta
elettronica con tutti gli indirizzi dei destinatari in
chiaro, infatti, agevola la possibilità per i virus non
solo di raggiungere un maggior numero di destinatari,
ma anche di “camuffare” il mittente adoperando un
indirizzo mail di persona a voi conosciuta e, quindi,
presumibilmente fidata.