3. (dal termine latino hōroscopus, a sua volta proveniente dal
greco ὡροςκόποσ hōroskópos, composto di ὥρα
(hṓra), durata di tempo, e ςκοπέω (skopéō), osservare) è
l'interpretazione astrologica della posizione degli astri al
momento in cui si verifica un qualsiasi evento. L'arte
divinatoria di produrre un oroscopo si chiama oroscopia.
La sfera di cristallo, talvolta chiamata
anche palla di cristallo, è uno strumento
che alcuni chiaroveggenti, indovini e
medium adoperano in quanto lo ritengono
in grado di aiutarli ad esercitare le proprie
pratiche. Si tratta di un oggetto sferico di
materiale cristallino più o meno
trasparente (cristalli artificiali o spesso
cristalli di rocca, ovvero quarzi ialini) e può
essere pieno o, molto più raramente, cavo.
La pratica che utilizza questo strumento a
scopo divinatorio è la cristallomanzia.
4. è un metodo di divinazione effettuato
tramite la consultazione di un mazzo
di carte che possono essere
tarocchi, carte italiane (da
briscola), carte cosiddette francesi (da
poker), o speciali carte illustrate dette
Sibille.
è l'arte di descrivere la personalità e prevedere il
destino di un individuo attraverso lo studio del palmo
della sua mano. La parola deriva dal greco
"χειρομαντεία (cheiromantéia)", composto da "χείρ
(chéir)", "mano" e "μαντεία (mantéia)"
"divinazione". La pratica è anche conosciuta come
lettura della mano. Il praticante della chiromanzia è
chiamato chiromante, chirologo o lettore della
mano. La chiromanzia, universalmente considerata
una pseudoscienza, si divide in due discipline
principali: la chirologia, che si occupa dello studio
delle linee del palmo, e la chirognomia, che si occupa
dello studio della forma della mano.
5. è un metodo di divinazione
la previsione meteorologica o effettuato tramite la lettura dei
fondi di caffè. Il caffè è il
previsione del tempo è
cosiddetto caffè turco, ottenuto
l'applicazione della scienza e da una miscela di polvere
della tecnologia per predire lo finissima di caffè e acqua. Si
stato dell'atmosfera (tempo beve la sola parte liquida del
atmosferico) in un tempo futuro caffè, lasciando sul fondo della
ed in una data località. Gli esseri tazzina i residui della miscela.
umani tentano di predire il A questo punto il bevitore chiude la tazzina col il piattino
rovesciato appoggiandovi sopra le dita della mano e compiendo
tempo informalmente da
delle brevi rotazioni della tazzina, mentre si concentra sugli
millenni, e formalmente almeno aspetti che desidera conoscere. Quando si sente pronto,
dal XIX secolo. Le previsioni del capovolge la tazzina e il piattino sul tavolo. Quando il fondo della
tempo si effettuano a partire tazzina è sufficientemente freddo si ribalta la tazzina e si procede
dalla raccolta di dati quantitativi alla lettura. Il metodo più diffuso legge solo le figure che si sono
sullo stato attuale dell'atmosfera disegnate all'interno della tazzina. Queste rappresentano il
(situazione) ed utilizzando la futuro. I residui scivolati nel piattino, invece, rappresentano la
situazione attuale Le figure si distinguono in: positive, quelle
comprensione scientifica dei
chiare negative, quelle scure e dense L'individuazione del
processi atmosferici per stimare soggetto rappresentato dalle figure deve essere un procedimento
l'evoluzione dell'atmosfera spontaneo e deve richiamare alla mente l'immagine della figura
(prognosi). nella sua realtà. I numeri che si sono formati indicano il tempo
(ore, giorni, mesi, anni) entro il quale si verificheranno gli eventi.
A volte il numero può indicare il numero delle persone coinvolte.
6. (dal greco ràbdos=bastone)
Divinazione praticata per
mezzo di un bastone (di solito
un ramo a forcella). Ha un
(dal greco nèkros) Divinazione praticata per mezzo
origine antichissima ma le
dell'evocazione dei defunti.
notizie in nostro possesso
partono dal Cinquecento,
quando, in Germania, essa
veniva utilizzata nelle miniere
per scoprire filoni di carbone.
In seguito fu utilizzata
soprattutto per scoprire le
sorgenti di acqua.
8. ll termine profeta deriva dal tardo latino
prophèta, ricalcato sul greco antico προφήτησ
(profétes), che è parola composta dal prefisso
προ- (pro, "davanti, prima") e dal verbo φημί
(femì, "parlare, dire"); letteralmente quindi
significa "colui che parla davanti", sia nel senso
di parlare "pubblicamente" (davanti ad
ascoltatori), sia in quello di parlare "prima"
(anticipatamente sul futuro).
Nell'accezione originaria, i profeti sono figure
tipicamente religiose, ispirate dalla divinità e che
parlano in suo nome, annunciandone la volontà
e talvolta predicendo il futuro. Il riferimento più
comune è ai profeti ebraici e cristiani dell'Antico
Testamento, ma quando si parla del "Profeta"
senza ulteriori specificazioni si intende indicare
Maometto, l'ultimo dei profeti secondo l'Islam.
Attualmente il linguaggio comune evidenza
soprattutto l'aspetto di previsione del futuro e
minimizza l'elemento religioso, per cui spesso lo
si utilizza come un sinonimo di chiaroveggente o
di indovino, se non addirittura di mago od
occultista, volendo comunque indicare chiunque
fornisca:
1. informazioni o previsioni
2. più o meno attendibili
3. su qualcosa che non è ancora successo.
9. Il significato della parola ebraica nabì indica «chiamare, nominare». Da qui
risulterebbe che il profeta è colui che è stato chiamato per una determinata
missione, che ha ricevuto una vocazione particolare in vista di un incarico
prestabilito. In quanto depositario e mediatore della parola di Dio il profeta
rimane essenzialmente l’uomo caratterizzato da duplice relazione:
Io sono un la fedeltà a Dio, il mandatario e il Signore della parola;
profeta, e la fedeltà all’uomo, il destinatario della parola.
Dio mi ha La sua fedeltà, l’impegno dell’intera personalità e fondamentalmente l’amore
appassionato rapiscono la sua vita, in più delle volte costituiscono il suo
detto che ti tormento. Proclamare la parola senza compromessi, vivere contro-corrente
dica che…
senza alienarsi, senza scappare, senza rinunciare a nessuna delle due relazioni
è la richiesta quotidiana e anche la sfida e sofferenza quotidiana del profeta.
Il profeta è dunque messaggero, che esegue il mandato di trasmettere ad altri
la parola che ha ricevuto da Dio. Una delle espressioni della sua missione di
messaggero di Dio è la cosiddetta «formula del messaggero», «così dice il
Signore», che si incontra spessissimo negli scritti profetici. Questa formula ha
forza di legittimazione della figura del messaggero stesso in quanto inviato da
un Altro; esprime che le parole dell’oracolo che seguiranno non sono le parole
dell’uomo, Amos, Geremia… ma le parole di Dio.
La funzione del profeta , essendo un «chiamato», non è svolta secondo le
regole ereditarie o di appartenenza ad una scuola (Am 7,14-15 «non sono
profeta, né figlio di profeta; io sono mandriano e incisore di sicomori»). Il
fondamento della personalità e della missione profetica risiede interamente in
colui che lo chiama. Il profeta viene rapito da Dio, sradicato dalle sue
occupazioni abituali (Amos «il Signore mi ha preso da dietro il
gregge»), conquistato da Dio, a prescindere dalla sua collocazione
geografica, familiare o predisposizione caratteriale, e destinato ad incarnare la
parola di Dio destinata al popolo, portarla nel proprio corpo, assimilarla con
ogni sua dolcezza e amarezza. Questo rapimento divino, la forza che afferra il
profeta e lo consuma come fuoco dal di dentro (Ger 20,9) fa sì che egli si sente
vinto, costretto quasi ad annunciare la parola (Am 3,8) e subirne le
10. [Costituzione Dei Verbum 12] «Dio
ha parlato nella Sacra
Scrittura per mezzo di uomini e alla maniera
Il profeta è percepito come un
umana». Il desiderio divino di comunicazione
personaggio scomodo per la grande
con l’umanità traspare dalle prime pagine della
parte dei suoi uditori. Non viene
Bibbia, dal primo momento della storia
accettato il suo esigente messaggio di
dell’uomo, e cioè dalla creazione. A differenza
prendere sul serio Dio in tutte le sfere
di qualsiasi altro essere creato l’uomo ha il
della vita della comunità. È scomodo
privilegio e la capacità di essere l’interlocutore
mettersi in questione, rinunciare alla
del Creatore.
comodità e alla quiete di certezze e di
Fin dal racconto della creazione si narra che Dio
sicurezze acquisite. È più facile
crea l’uomo come suo interlocutore e da quel
accontentarsi dell’immagine di Dio
momento Dio non smette di parlare con
lontano e inerte, è più facile costruirsi
l’umanità. (Es 33,11 riporta la figura di Mosè con il
un’immagine di Dio conforme alla nostra
quale Dio «parlava faccia a faccia, come un uomo
stessa immagine.
parla con un suo amico».)
Il profeta è rifiutato dal potere politico e
Dopo la morte preferisce Salomone il regno
religioso che del Re i «falsi profeti»,
d’Israele si divise in due parti:rassicurazione
che preferisce le parole di il Regno di Giuda
e il non di richiamo alla conversione. Per si
e Regno di Israele. In questo periodo
diffondo in maniera forte: rivolge contro il gli
questo anche il potere si la corruzione,
intrighi, l'idolatria... cacciato viain questa
profeta: Amos viene Sorgono con la
situazione i PROFETI, uomini aposseduti dalla
proibizione di profetizzare Betel (Am
7,12-13); Geremia viene fustigato ed
Parola, uomini che si dedicano interamente al
esposto alla gogna dal capo del tempio
servizio della Parola, uomini che incarnano la
parola di Dio. Il profeta è lapidato indovino, ma
(Ger 20,2); Zaccaria non è un negli atri
colui che parla in 24,17-22).Dio e fa della sua
del tempio (2Cr nome di
stessa vita un messaggio da leggere e
interpretare.