Gli osservatori più attenti dei fenomeni di comunicazione legati ai social media avranno notato che da qualche mese il Vaticano ha abbracciato la strada del web 2.0.
In particolare, all’inizio del 2010 sono state impartite delle chiare indicazioni che hanno l’obiettivo di utilizzare gli strumenti di social networking per di creare – e consolidare – nuovi canali di relazione con credenti e non credenti, e in particolare con i giovani che, ovviamente, sono il “target” maggiormente socializzato all’uso dei nuovi media digitali.
Sulla base delle indicazioni date in occasione della 44a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ho ritenuto interessante analizzare e condividere con voi alcune strategie di comunicazione che il Vaticano intende utilizzare per presidiare questi innovativi canali di comunicazione. Si tratta senz’altro di una svolta importante, in grado di darci una ulteriore conferma (se mai ce ne fosse ancora bisogno) dell’importante ruolo che i social media svolgono nella nostra società.
Nella presentazione che trovate embeddata avete la possibilità di approfondire questo argomento; in linea generale l’orientamento è quello di utilizzare i social media come dei ponti in grado di estendere il dialogo religioso negli spazi digitali, creando al contempo una maggiore integrazione con le attività svolte istituzionalmente dalle parrocchie sparse in tutto il mondo.
Il web 2.0 si configura dunque come uno strumento in grado di creare dei nuovi canali relazionali con un pubblico eterogeneo, composto non solo dai fedeli ma anche dalle persone di religioni diverse o comunque lontane dalla vita spirituale. Grazie a queste relazioni sarà possibile sviluppare un passaparola tu tematiche di interesse generale potenzialmente in grado di interessare tutti.
I canali utilizzati sono molteplici: Oltre ad incentivare l’uso di Facebook, ad esempio, il Vaticano ha un canale su YouTube e un profilo su Twitter.
Sarà interessante notare come si evolveranno queste strategie. Già oggi possiamo notare l’andamento online di alcune tematiche che interessano il Vaticano utilizzando gli strumenti di insight forniti da Google o i motori di ricerca in tempo reale sulle conversazioni, dei quali ho già parlato in qualche mio post precedente e che sono ben descritti nella mia seconda edizione di Social media e comunicazione di marketing, in libreria da pochi giorni.
2. Ecco Il paradigma cristiano del web 2.0: “Quanto più le moderne tecnologie creeranno relazioni sempre più intense e il mondo digitale amplierà i propri confini, tanto più il sacerdote sarà chiamato a occuparsene pastoralmente”.
3. L’indirizzo generale dato per fare comunicazione sul Web 2.0: La dimensione universale della Chiesa trova nelle autostrade che solcano il cyberspazio il loro strumento di diffusione più adatto Oggi è necessario comunicare anche nello spazio digitale i segni necessari a riconoscere l’amore di Cristo Il WEB può essere una casa di preghiera per tutti i popoli, come profetizzò Isaia Il web può fare spazio, come il “cortile dei Gentili” del tempio di Gerusalemme – anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto
4. …e alcuni consigli utili: WWW = NNE (Navigare Necessita Est) Il Vaticano non deve commettere gli errori del passato, quando tendeva a censurare la nascita dei nuovi media. Il primo a usare internet fu Giovanni Paolo II nel 1998 Occorre evangelizzare il web per rievangelizzare il territorio fisico L’evangelizzazione digitale necessita di un uso opportuno, consapevole e competente dei social media, che passa anche per la creazione delle “parrocchie digitali”. Ma serve l’integrazione con una strategia locale offline. L’improvvisazione, anche se stimolante, può essere dannosa La sfida oggi è quella di riuscire a instaurare un dialogo con chi, sul web, ha gli strumenti per criticare e rispondere alla pari
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7. Utilizzare i social network e la Rete come strumenti per avvicinare la gente alla missione pastorale e ai sacramenti, convocando fisicamente le persone in Chiesa
8. Sviluppare un passaparola che attraverso i social network può arrivare a coinvolgere anche i non credentiNon è una nuova evangelizzazione, ma una evangelizzazione innovativa
15. Come varia il loro trend nel corso dei giorni o delle oreEvolution chart bioetica Distribuition chart bioethics Distribuition chart bioethics Distribuition chart bioetica