Nei nuovi scenari della Società dell’Informazione anche il mercato della televisione sta mutando, coinvolto nei processi della rivoluzione digitale e delle pratiche di fruizione e produzione all’interno dei flussi delle reti telematiche. Le tecnologie interconnesse e le nuove piattaforme basate sulla rete Internet e sul Web, attraverso il fenomeno della convergenza mediale, stanno quindi trasformando il medium più diffuso e usato in uno strumento più interattivo e connesso, che può essere sfruttato dai servizi della Pubblica Amministrazione. Il progetto sperimentale di sviluppo di un’interfaccia Web del servizi telematici Comunali, in particolare di quelli del Comune di Torino, compatibile con i dispositivi delle nuove Tv connesse, potrebbe quindi offrire al cittadino una semplice e usabile modalità di fruizione direttamente dal telecomando del televisore, e inoltre potrebbe tracciare un percorso per la costituzione delle linee guida e delle indicazioni tecniche per la realizzazione delle pagine Web adatte alle Internet Tv. Il fenomeno della convergenza dei media, ipotizzato e studiato in ambito sociologico ed economico, che coinvolgerà sempre più rapidamente i consumi, la produzione dei contenuti, le economie e i modelli di sviluppo, le tecnologie, e la stessa creazione della cultura, in un prossimo futuro porterà ulteriori cambiamenti nei mercati delle telecomunicazioni e dell’industria dell’informazione e dell’intrattenimento. Ma anche se aumenteranno risorse e investimenti dedicati a Internet, ai social media, al mobile, la televisione resterà ancora il primo mezzo di comunicazione scelto dal mercato e dai consumatori; una tv però sempre più vicina alle tecnologie di interconnessione e interattive. Per questo motivo la Tv connessa (dalla Internet Tv, ai decoder digitali connessi, sino alle console videogame) potrebbe rivelarsi il mezzo più importante, una sorta di killer application del prossimo futuro dell’ICT, dove veicolare i servizi digitali della PA accessibili a tutti i cittadini, anche a quella parte della popolazione afflitta da analfabetismo informatico. Anche se il mercato italiano delle Internet Tv è notevolmente indietro rispetto ai paesi europei e mondiali più industrializzati, a causa del divario digitale tecnologico e culturale che contraddistingue l’Italia, lo sviluppo di un servizio Web della PA concepito e progettato per gli schermi televisivi persegue gli obiettivi della Agenda Digitale Europea per lo sviluppo di un mercato unico digitale, e del Piano di e-Government 2012 del governo italiano che intende modernizzare e rendere più trasparente ed efficiente la stessa PA. Dopo il fallimento dei progetti di t-Governemnt, attraverso le tecnologie interattive del digitale terrestre, i siti Web per le Tv connesse degli enti pubblici potranno portare direttamente sui tv di casa informazioni e servizi al cittadini. Le pagine Web dovranno essere progettate e realizzate partendo dal punto di vista dell’utente televisivo con tecnologie e specifiche ad hoc, che prederanno in considerazione le grandezze degli schermi tv, la distanza dei telespettatori dai televisori, l’uso del telecomando come unico controllo dell’interfaccia grafica, seguendo in parte le linee guida del CAD, e le nuove indicazioni descritte dal progetto. La costruzione delle interfacce Web, studiate per veicolare soprattutto immagini e video della PA, seguirà il nuovo paradigma di Web Design 10-foot, con l’uso delle tecniche dei linguaggi HTML5 e CSS3.
Soluzioni Convergenti Della Pa Per La Tv Del Futuro
1. Università degli Studi di Torino
Facoltà di Lettere e Filosofia
---------------------
Corso di Laurea Specialistica in Comunicazione nella
Società dell’informazione
Tesi di Laurea in
Web Design
Soluzioni convergenti della Pubblica
Amministrazione per la tv del futuro
Sviluppo e progettazione di interfacce web per nuovi delivery convergenti tra Internet e
Tv
Relatore:
Prof. Franco Carcillo
Candidato:
Matteo Bayre
A.A. 2010-2011
1
2. Sommario
1. Introduzione 5
1.1. Contesto 5
1.2. Obiettivi 6
2. I media che convergono: 7
2.1. La televisione convergente 12
2.2. Nuovi consumi televisivi 13
3. La televisione via internet: lo stato dell'arte 17
3.1. Tv on demand 17
3.2. IPTv 18
3.3. Web Tv 18
3.4. Internet Tv 19
3.5. Tv ibrida (Over The Top) 20
3.6. Lo scenario del mercato italiano della televisone 23
4. Servizi interattivi e convergenti della PA 27
4.1. e-Government 27
4.2. Servizi tv PA 29
4.2.1 t-Government 29
5. Siti web per la PA 33
5.1. Web design per la PA 35
6. Nuovo paradigma: la tv connessa 39
6.1. Tv ibrida (over the top) nuovi paradigmi d'interfaccia e d'accesso 39
6.2. Portale/sito e-gov per le Tv ibride (Over The Top) 39
7. Web design per Internet Tv: linee guida 45
7.1. Visuale distante dallo schermo (colpo d'occhio) 49
7.2. Velocità di caricamento della pagina 51
7.3. Tecniche per velocizzare la pagina 55
7.4. La resa progressiva 55
2
3. 7.5. Controllo remoto: l'uso del telecomando 57
7.6. Web design 10-foot user interface 59
7.6.1. Layout 59
7.6.2. Navigazione per le interfacce Web per Internet Tv 61
7.6.3. Testo per interfaccia 10-foot 63
7.6.4. Colore 64
7.6.5. Grafica e icone 65
7.6.6. Progettazione 10-foot: pagine 66
7.7. Interattività 66
7.8. Accessibilità 68
7.9. Uso di HTML 5 per migliorare le prestazioni 69
7.10. Uso delle tecniche CSS 3 70
8. Web design per Internet Tv: raccomandazioni per i siti della PA 73
8.1. Contenuti minimi dei siti web delle PA per Internet Tv 74
9. Progetto Web design 10-foot Home Page Comune di Torino 77
9.1. Definizione del problema 77
9.2. Metodo 77
9.3. Componenti del problema 77
9.4. Analisi preliminare 78
9.4.1. Analisi dei fabbisogni 78
9.4.2. Definizione utenza 78
9.4.3. Classificazione utenti 82
9.4.4. Analisi Personas 82
9.4.5. Scheda Personas 83
9.4.6. Metodo degli scenari 84
9.4.7. Bisogni 85
9.5. Opportunità e criticità 85
9.6. Vincoli e opportunità tecnologiche 86
9.7. Requisiti di sistema 87
9.8. Analisi comparativa 92
9.9. Modello concettuale 99
3
4. 9.10. Architettura dell'informazione 101
9.10.1. Requisiti di contenuto 102
9.11. Layout interfaccia grafica Web 104
9.11.1. Navigazione 105
9.12. Mappa del sito 106
9.13. Gabbie logiche della pagine principali 106
9.14. Storyboard 110
9.15. Interazione GUI con telecomando tv 116
9.16. Testo e font 122
9.17. Casi d'uso del sito Web 123
9.18. L'uso dell'HTML 5 e CSS 3 126
9.19. Prototipo grafico interattivo sito Web Internet Tv 128
9.20. Valutazione 128
10. Conclusione e sviluppi futuri 131
11. Bibliografia 133
12. Sitografia 135
13. Indice delle figure e delle tabelle 137
4
5. 1. Introduzione
Il mercato della televisione sta mutando rapidamente. Si diffondono nuove
tecnologie digitali con l’introduzione dall’alto della nuova tecnologia della tv
digitale terrestre. Ma si diffondono nel mondo e nei mercati dell’ICT, anche se
un pò a rilento nel nostro paese, le tecnologie interconnesse e le nuove
piattaforme basate sulla rete Internet e sul Web. Nell’attuale Società
dell’informazione anche i grandi media e le grandi multinazionali della
tecnologia e della comunicazione propongono ai consumatori prodotti e servizi
convergenti tra Internet e il vecchio medium della televisione. In un simile
scenario futuro anche i servizi della Pubblica Amministrazione possono
adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e supportare i nuovi linguaggi e i mezzi
trasmissivi.
Lo sviluppo di un’interfaccia Web dei servizi telematici Comunali,
compatibile con i browser dei dispositivi della nuova Tv connessa, potrebbe
quindi offrire al cittadino una semplice e usabile modalità di fruizione delle
informazioni e degli stessi servizi della PA direttamente dal telecomando del
televisore.
1.1. Contesto
La crescente tendenza su scala globale alla digitalizzazione dei mezzi di
comunicazione, e allo scambio dei servizi e dei contenuti digitali, grazie alle
autostrade delle reti telematiche, consentirà sempre più spesso l’accesso ad ogni
tipo di informazione, video, musica, documenti, in ogni luogo e in ogni
momento, con uno svariato numero di device in grado di connettersi
costantemente alla rete. Un’opportunità di sviluppo tecnologico ed economico
che le grandi industrie delle telecomunicazioni e della tecnologia e i governi dei
5
6. paesi industrializzati hanno raccolto in questi ultimi cinque anni proponendo
grandi investimenti e piani di crescita. L’Agenda Digitale Europea, imposta dalla
Commissione Europea del vecchio continente, è considerata il punto fermo per lo
sviluppo verso l’obiettivo di un mercato unico digitale per condurre l’Europa
verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In questa direzione si pone
anche il programma del governo italiano che attraverso il Piano di e-Government
20121 del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione punta a
modernizzare e rendere più efficace e trasparente la PA, abbassando i costi e
migliorando la qualità dei servizi.
1.2. Obiettivi
Analizzando l’evoluzione delle tecnologie dell’ICT e il cambio di
paradigma del mezzo televisivo, attraverso lo studio dei nuovi e futuri mercati e
del processo di digitalizzazione e informatizzazione della Pubblica
Amministrazione, si intende realizzare un sistema di servizi informativi e
parzialmente interattivi sui canali Over The Top della televisione digitale. Si
intende inoltre realizzare uno studio che analizzi e definisca le linee guida sul
tema dell’usabilità e dell’accessibilità di un servizio di e-Government sul canale
Tv Over The Top, in modo da definire metodi e strumenti di progettazione e la
verifica dell’usabilità dell’interfaccia. Il progetto sperimentale mira alla
realizzazione di un prototipo di interfaccia web-based adatta ai dispositivi
Internet Tv ibridi e allo studio i meccanismi di accesso e controllo
dell’interfaccia.
1
Vedi per un approfondimento: http://www.e2012.gov.it/egov2012/index.php (ultimo
accesso 08/06/2011).
6
7. 2. I media che convergono
Nella Società della Comunicazione odierna, nata dalla cultura dei media di
massa, e cresciuta e sviluppata nell’ambiente dinamico delle reti, è ormai
assodato il paradigma della convergenza. Il termine convergenza è da intendere
come incontro tra vecchi e nuovi media, come scambio e condivisione di flussi
informativi che viaggiano su molteplici canali, che cambiano e tramutano i
consumi e la produzione per la massa e fanno nascere quella dal basso.
Negli anni 80, lo studioso americano delle scienze sociali Ithiel De Sola
Pool2 coniò per la prima volta il termine convergenza nell’ambito delle forme
della comunicazione, prevedendo scenari futuristici e la nascita di una forza di
cambiamento dentro e fuori l’industria dei media grazie alle tecnologie digitali.
La “convergenza dei processi”, secondo De Sola Pool infatti, sta confondendo i
confini tra i media come la radio, il telefono e la tv. Già quasi trent’anni or sono
cominciava la lenta erosione del rapporto uno a uno tra medium e il suo uso.
Oggi questo paradigma è divenuto una realtà, e cresce e si diffonde di pari passo
alla velocità dell’innovazione tecnologica, creando numerose forme di
ibridazione tra produzione e consumo, che ispirano la nascita di nuovi modelli
economici e culturali.
Il nuovo paradigma prende spunto dalle posizioni di George Gilder3, il
quale definisce in modo drastico la fine della televisione e la nascita dell’era
della Post Tv. Una vera e propria rivoluzione digitale, influenzata da un forte
determinismo tecnologico, dove i vecchi media passivi vengono fagocitati dai
nuovi attivi digitali e dalle reti telematiche, dove spariranno le tradizionali
2
Si veda: De Sola Pool I., Technologies of Freedom, Harvard University Press,
Cambridge, 1983.
3
Si veda: Gilder G., La vita dopo la televisione, Il grande fratello farà la fine dei
dinosauri?, Castelvecchi, Milano, 1995.
7
8. industrie multimediali e la cultura di massa, e trionferanno i media di nicchia on
demand. Gilder immagina a metà anni novanta un “teleputer”, un sistema
interattivo bidirezionale connesso adatto a elaborare video, una forma preistorica
della tv convergente di oggi.
Qualche anno più tardi, dopo il fondamentale lavoro dello stimato guru dei
Media Studies4, Herny Jenkins, si parla infatti di cultura convergente. Lo studio
del professore di comunicazione, giornalismo e arti cinematografiche
all’University of Southern California, in primo luogo revisiona il vecchio
paradigma dei mass media dimostrando l’avvento in quest’epoca della
frammentazione e della proliferazione dei mezzi di comunicazione, della
separazione tra prodotti e servizi, dell’erosione dei mercati di massa, e della
crescita del potere del consumatore e del fenomeno della personalizzazione di
massa. Il mescolamento e l’unione tra media tradizionali e new media comporta
secondo Jenkins l’origine di un nuovo fenomeno culturale, dove il pubblico muta
in audience, e i consumatori hanno accesso a nuove informazioni e danno vita a
nuove interazioni collettive attraverso una cultura partecipativa. Questo non
significa che tutti i media convergeranno in un solo delivery tecnologico (come
spiega Jenkins nella teoria della fallacia della Black Box)5, ma si attuerà e si sta
verificando un processo complesso che coinvolgerà le tecnologie, le industrie, il
pubblico e gli stessi contenuti. La storia infatti ci insegna che gli apparecchi
tecnici vengono rimpiazzati, mentre i media non muoiono mai ed evolvono,
come ad esempio sta accadendo ora per la televisione. Cambiano quindi non solo
le tecnologie ma anche i linguaggi, le pratiche, l’esperienza di consumo, scaturite
dal conflitto storico tra media broadcasting e i consumatori, ora più attivi e
divenuti creatori, a loro volta, di contenuti grazie alle reti telematiche e alle
tecnologie digitali alla portata di tutti.
4
Per un approfondimento: http://cms.mit.edu/ (The MIT Comparative Media Studies –
ultimo accesso 20/05/2011)
5
Vedi: Jenkins H., Cultura Convergente, Milano, Apogeo, 2007.
8
9. Il fenomeno della convergenza dei media si può scindere in cinque processi
principali6:
1. Convergenza tecnologica: Nicholas Negroponte ha etichettato il processo
di digitalizzazione dei contenuti multimediali come nella trasformazione
degli atomi in bit (bitcasting7). Una digitalizzazione delle informazioni,
che non solo le ha cambiate nel loro formato, ma anche fatto nascere la
possibilità e la potenzialità di scambio quasi istantaneo all’interno dei
flussi tra le reti.
2. Convergenza economica: è quel processo che coinvolge soprattutto
l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione che sta portando le
società e le multinazionali a mutare i propri assetti di produzione che
progettano e vendono prodotti e servizi transmediali sfruttando le
proprietà del marchio.
3. Convergenza sociale o organica: è invece quel processo descritto da
Jenkins che crea nuove modalità di consumo multitasking all’interno degli
ambienti e delle piattaforme ludiche e informazionali.
4. Convergenza culturale: è quel fenomeno di esplosione di nuove forme di
creatività ispirate dalla interazione tra le tecnologie dei media, i
consumatori e le industrie culturali. La convergenza culturale fa nascere la
tipica produzione grassroots dal basso che promuove un nuovo modo di
generazione della cultura popolare. Ma da inizio anche alla produzione
organica dal lato mainstream su differenti canali.
6
Si veda Jenkins H., Convergence? I Diverge, Tecnology Review, 2001, pag. 93.
7
La radicale trasformazione del rapporto di poteri tra produzione e distribuzione e i
consumo dei media che regala potere al fruitore. Si veda: Negroponte N., Essere digitali,
Sperling&Kupfer, Milano, 1995.
9
10. 5. Convergenza globale: il risultato del processo della circolazione dei
contenuti dei media al livello globale permette la nascita di quella cultura
ibrida del “Villaggio Globale” ipotizzato da Marshall McLuhan8.
Ma nonostante l’affermazione delle reti telematiche e del Web 2.0 nella
seconda metà degli anni 2000, la televisione rimane un mezzo attuale, se pur
mutato in modo intrinseco nella tecnologia digitale in produzione e nell’offerta, e
subisce oggi una fase di cambiamento che viaggia verso l’ibridazione e la
transmedialità. Uno studio del novembre del 2010 del The Boston Consulting
Group9, società di consulenza per le imprese, afferma che nei prossimi cinque
anni le imprese dell’ICT aumenteranno la spesa dedicata a Internet, ai social
media e a Internet mobile. Crescerà il mercato dei dispositivi mobili
(smartphone), dei tablet pc e degli e-reader nei prossimi tre anni. Ma la tv resterà
ancora il primo mezzo di comunicazione scelto dal mercato (della pubblicità) e
dai consumatori, una televisione però sempre più vicina alle tecnologie di
interconnessione e interattive.
I processi di introduzione della tv digitale terrestre, pianificati in tutto il
mondo come evoluzione naturale tecnologica e per razionalizzare lo spettro
elettromagnetico, che dal 2008 coinvolgono anche l’Italia10, comportano la
digitalizzazione della filiera di produzione e della distribuzione dei contenuti, che
in questo modo divengono manipolabili, estraibili, trasformabili, mixabili, ma
anche progettabili e adattabili ai più disparati mezzi mediali digitali. Oggi
l’editore media tv infatti non progetta e produce più una programmazione lineare,
ma propone una produzione multimediale di contenuti, che passa dalla
televisione digitale al Web fino alla telefonia mobile. La transmedialità dei
8
Per un approfondimento vedi: McLuhan M, Gli strumenti del comunicare,
"Understanding Media: The Extensions of Man.
9
Per un approfondimento si veda Busy E., Field D., Harsaae J., Rose J., Sahla H., The
CMO’s Imperative, Tackling new digital realities, The Boston Consulting Group, Boston,
novembre 2010. Per consultare il documento collegarsi all’indirizzo:
http://www.bcg.it/documents/file66995.pdf (ultimo accesso 15/09/2011)
10
In realtà il processo sperimentale di diffusione del digitale terrestre è partito nel 2005 in
Sardegna.
10
11. contenuti televisivi ha dato forma alle sinergie del mercato della tv tra i grandi
gruppi di produzione delle trasmissioni con gli operatori di rete che detengono
invece i canali e i network11.
La tendenza alla convergenza ha mutato di conseguenza il consumo
televisivo: nella produzione dei format si assiste alla differenziazione del
prodotto, all’ampliamento dell’offerta, alla frammentazione, e alla
personalizzazione dei programmi. Ma cambia nello stesso tempo l’esperienza che
vive il consumatore, che in un attimo può operare (anche in modo attivo) in
nuovi luoghi e spazi per fruire dei contenuti ad hoc. Le tecnologie digitali a
disposizione della nuova televisione permettono al giorno d’oggi di agire con
nuove pratiche di visione e di approccio alle trasmissioni, come il consumo
attraverso il Time Shifthing, la tv on demand, la catch-up tv, e consentono la
parallela possibilità della navigazione del Web e dell’uso di applicazioni
specifiche connesse.
Per capire come affrontare questo cambiamento anche per produrre un
servizio convergente per la Pubblica Amministrazione è necessario analizzare tre
punti fondamentali della trasformazione televisiva12:
1. L’estensione del testo, inteso come realizzazione di un corollario di
innumerevoli prodotti per i differenti media. Ciò comporta anche la
frammentazione del testo su più media, descritto da Jenkins con il
processo di transmedia storytelling.
2. L’accesso multiplo che si amplia e si diffonde tra le piattaforme mediali e
le tipologie di offerta.
3. Il brand, pratica istituzionale derivata dal marketing, che deve coinvolgere
anche il nome dell’ente o dell’istituzione della PA.
11
Ne sono un esempio i recenti accordi o fusioni industriali e commerciali tra ABC e
Disney, tra News Corp e Fox, tra AOL e Time Warner, tra Viacom e Paramount, e in Italia tra
Mediaset e Endemol.
12
Per un approfondimento si veda: Televisione Convergente, a cura di Grasso A.,
Scaglioni M., Link Ricerca, Bologna, 2010.
11
12. 2.1. La televisione convergente
Per oltre mezzo secolo la televisione ha avuto un ruolo stabile ed è divenuto
il medium di comunicazione di massa broadcasting più diffuso e usato, ma anche
l’elettrodomestico principe della casa. Oggi sta progressivamente perdendo
questo status. Si sta evolvendo, come quando dalla radio nacque la stessa tv, e
nello stesso tempo si assiste a un forte cambio di paradigma. In primo luogo la tv
sta subendo il processo di digitalizzazione, sia nella produzione che nella
distribuzione, che ha direttamente causato l’avvento della multicanalità e
l’abbondanza di risorse. L’esperienza televisiva cambia nel suo spazio, nel suo
tempo e nelle pratiche. Anna Sfardini e Massimo Scaglioni13 nel loro lavoro di
ricerca sulla “MutliTv” descrivono l’evoluzione del mezzo televisivo in tre
direttrici:
• Multitasking: inteso come trasformazione del medium in un’interfaccia
multimediale attraverso forme ibride di tv via Internet e digitali.
• Multitiming: questo tipo di trasformazione muta il paradigma di
istantaneità e contemporaneità che ha sempre contraddistinto la
televisione, portandola in una dimensione di flussi di trasmissione di
contenuti accessibili in ogni momento, grazie alle tecnologie digitali di
registrazione e al video on demand.
• Multiplacing: in questo caso l’evoluzione riguarda l’annullamento del
concetto di spazio che trasforma la tv che conosciamo in una televisione
multi-luogo attraverso le tecnologie di connessione mobile.14
John Caldwell15 ha identificato nei suoi studi proprio il medium televisivo
come quello capace di inglobare le trasformazioni e le proliferazioni di nuovi
13
Si veda: Scaglioni M, Sfardini A., MutliTv, L’esperienza televisiva nell’età della
convergenza, Carrocci, Roma, 2009.
14
Dalle tv via Internet wireless, alla tv mobile DVB-H sulle frequenze tv, fino alla tv su
collegamenti di rete telefonica UMTS e 4G LTE.
12
13. linguaggi dei media. Oltre all’intrinseca natura dell’immediatezza e della
simultaneità la televisione racchiude una straordinaria capacità di ibridazione dei
linguaggi e delle tecnologie. La convergenza tecnologica porta differenti media a
confluire in un unico sistema di distribuzione in grado di arrivare fino alle case
delle famiglie. Questo tipo di convergenza è iniziato con la digitalizzazione dei
contenuti della tv, che ha determinato che ogni prodotto può essere trasmesso su
ogni tipo di device. Il consumatore ha ampliato i punti d’accesso ai contenuti in
ogni luogo e in qualsiasi momento. Sono nate le piattaforme tv di distribuzione
come la tv digitale terrestre, la tv digitale satellitare, l’IPTv e la mobile tv che
vanno verso l’integrazione futura d’accesso. La televisione porta anche quel
fenomeno di convergenza estetico, inteso come stilistico, dove i contenuti si
aggregano nelle loro forme. Come definito da Jenkins il medium tv è anche
portatore del processo di convergenza economica/istituzionale che prende in
considerazione le trasformazioni avvenute nei mercati, caratterizzate in questi
ultimi decenni dal passaggio dalle economie di scala (concentrate nella
standardizzazione per la produzione di massa) a quelle di scopo (incentrate più
sulla diversificazione e i mercati di nicchia). In questo contesto si assiste da anni
alla conglomerazione dei network televisivi (in particolare nel panorama
americano).
2.2. Nuovi consumi televisivi
La cultura convergente dei media è un processo ampio portato avanti da due
poli: quello della produzione e quello del consumo che spesso si sovrappongono
e si confondono. Nel mondo della televisione sempre più vicina alle reti
cambiano le pratiche e le modalità di consumo appunto convergente di tv.
Quest’opportunità mette in gioco l’intreccio tra la tradizionale fruizione
televisiva e il consumo di nuove tecnologie digitali interconnesse, che creano non
più una ma molte televisioni. Una tv che sia espande sul Web, ma che in un
15
Si veda: Caldwell J.T., Is television a distinct medium? Tv and convergence, in Sinclair
J., Turner, Contemporary world television, BFI, London, 2004.
13
14. attimo può tornare sullo stesso delivery televisivo, con formati più aperti,
condivisibili e interattivi.
I consumi televisivi stanno mutando a causa della digitalizzazione delle
piattaforme distributive (come l’introduzione del digitale terrestre), si
trasformano a fronte dell’abbondanza dell’offerta e degli accessi, si permutano in
dinamiche di consumo all’interno dello spazio del salotto di casa. La
proliferazione di contenuti e di punti di accesso spinge a produrre con la massima
semplicità. Un esempio su tutti può essere descritto con YouTube, la piattaforma
web di condivisione video di proprietà di Google, che recentemente si è
affacciata al mercato della tv con l’uso di interfacce per le tv connesse e che
prossimamente lancerà venti canali televisivi dedicati. Il modello YouTube
rappresenta il massimo della semplicità di fruizione dei video riproponibile in
parte nei nuovi device televisivi interconnessi. Si sta verificando anche un ritorno
crescente degli stessi consumi tv nell’household, il luogo di consumo familiare
indicato dagli studi di David Morley16, dove l’apparecchio televisivo, al contrario
delle tendenze delle dinamiche di negoziazione rilevate nei decenni passati dagli
Audience Studies, subisce una rivalorizzazione come centro della fruizione
mediale familiare, attirando su di se forme di offerta ad ampio raggio, ma anche
personalizzate, grazie appunto alle tecnologie digitali convergenti. Basta pensare
alle opportunità che offre l’IPTv, la televisione su piattaforma Internet, con la
pubblicità mirata e personalizzata.
Luca Barra, dottorando in Culture della comunicazione presso l’Università
Cattolica di Milano, e Massimo Scaglioni, ricercatore presso la Facoltà di
Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, suddividono su tre livelli le
pratiche di consumo convergente della tv:
• Sul primo livello di pratiche, costituito dalla più ampia fascia di
consumatori, si posizionano i modelli più semplici, che portano gli utenti a
16
Si veda: Morley D., Family Television. Cultural Power and Domestic Leisure, Sage,
London, 1986.
14
15. cercare di ridurre la complessità delle offerte. La semplificazione per il
telespettatore può essere fornita con strumenti per la navigazione e per la
ricerca di informazioni, o creando uno spazio con aree chiuse e guidate, in
una sorta di giardino protetto, in modo da condurre l’utente all’interno di
una griglia di azione sicura e semplice.
• Nel livello intermedio di pratiche sono fruibili quei contenuti tv narrativi
che possono essere scambiati e condivisi, ma anche mutati e ripensati
nelle reti sociali. Le pratiche sono di forma spesso ludica e orientativa,
come l’uso della guida dei programmi EPG dei canali del digitale
terrestre, oppure come lo scambio legale e non di contenuti in rete
praticato soprattutto dal pubblico giovane. Il fattore di supporto degli
strumenti di comunicazione della rete e del web (istant messaging, social
network, forum, fan page) fanno sì che la pratica di consumo televisivo
esca dai confini classici mediali e ispiri un approccio più attivo, più
rapido, più fai-da-te.
• L’ultimo livello di pratiche è costituito dal massimo livello di consumo
convergente. Il consumatore questa volta di nicchia ha un ruolo
decisamente attivo nella visione e nell’uso del contenuto tv. Pratiche che
si estendono in altre attività, come ad esempio la costruzione di fan
fiction, la scrittura sui blog, la gestione dei thread in un forum; si
verificano le tipiche rielaborazioni grassroots intorno al prodotto
televisivo che identifica lo status e l’identità personale dell’utente o del
gruppo di utenti.
Su questi utenti televisivi giocano alcune forze, due interne e due esterne,
che possono variare il livello di consumo convergente: il processo di
fidelizzazione al prodotto che cerca il constante legame con il brand può spingere
il consumatore da un livello di convergenza superficiale a quello più profondo,
ma può accadere anche che gli utenti di nicchia possano riemergere al livello più
flebile di convergenza. Il processo che può essere imposto dall’esterno
dell’accomodamento, con le varie tecniche di limitazione e guida del consumo,
15
16. può allo stesso modo portare l’utente dal livello profondo a quello superficiale.
Mentre la tendenza a dare maggior valore al prodotto può contrariamente causare
la spinta verso una maggiore profondità di convergenza dello spettatore tv17.
17
Per approfondire si veda: Televisione Convergente, op. cit.
16
17. 3. La televisione via Internet: lo stato dell’arte
Nuove tecnologie, nuovi modi di fruizione dei contenuti tv che mutano
direttamente anche le modalità di consumo delle interfacce Web se accessibili
attraverso le nuove Internet Tv. E’ questo il futuro che si prospetta e si sta già
realizzando nei mercati delle telecomunicazioni e dell’industria
dell’informazione e dell’intrattenimento. Sta nascendo una nuova televisione,
chiamata da Shelly Palmer18 “la Tv delle reti”, che potrebbe mettere in
discussione tutta la filiera produttiva televisiva. Attraverso lo sfruttamento della
rete infatti l’Internet Tv potrebbe saltare gli intermediari (editori e operatori di
rete) per collegare direttamente i produttori dei contenuti tv. Una nuova
interazione priva di livelli intermedi che creerebbe quelle nuove tipologie di
utenza attive tipiche del Web e della rete.
3.1. Tv On Demand
Le origini del nuovo paradigma della Tv sono da ricercare in terra
britannica negli anni novanta. Da Cambridge infatti nel 1994 partirono le prime
sperimentazioni del servizio VOD (Video On Demand)19 su rete Internet.
Successivamente nel 1998 la società di telecomunicazioni Kingston
Communications fu la prima nel Regno Unito a lanciare un servizio VOD
commerciale che univa la Tv broadcast all’accesso a Internet con un unico set-
top-box. L’esplosione della convergenza tra Tv e Internet sui mercati della
televisione si è però sviluppata negli USA, patria della rete delle reti, dove a
partire dalla seconda metà del 2000 sono nate delle società commerciali che
hanno iniziato a fornire dei servizi di streaming on-line ai propri clienti.
18
Si veda: Palmer S., Television Disrupted, The transition from Network to networked tv,
Elsevier, Oxford, 2006.
19
Si veda: Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Video_on_demand (ultimo accesso
07/05/2011)
17
18. 3.2. IPTv
Un chiaro modello di tv multitasking è l’IPTv, quella piattaforma di
distribuzione televisiva che sfrutta il protocollo IP della rete e diffonde sia
contenuti audiovisivi sia servizi interattivi. Nata intorno alla metà degli anni
novanta dal lavoro di Steve Casner, Karl Auerbach, Cha Chee Kuan, e acquisita
dalla multinazionale Cisco System, la tecnologia IPTv permette oggi di veicolare
in modalità unicast e multicast in tempo reale trasmissioni audio/video televisive
e qualsiasi altra tipologia di formato video. La società statunitense Audionet nel
1998 fu la prima a far partire una trasmissione live webcasts con i contenuti delle
emittenti tv locali americane WFAA (tv texana del network nazionale ABC) e
KCTU-LP (emittente di Wichita nel Kansas). Il vantaggio di questo tipo di
televisione consiste nella possibilità di racchiudere in un unico meta medium e
con la sola rete Internet un’offerta multicanale, il traffico dati e la telefonia
VOIP. I limiti, visti da un certo lato, di questa televisione sono da rimandare
all’uso di una rete chiusa necessaria per definire palinsesti fissi, generi di canali e
offerte integrate. La forza invece è racchiusa nel potere interattivo del mezzo
strettamente legato a Internet, che può sfociare in forme di comunicazione
pubbliche come il t-Government20, o commerciali come il t-Commerce. L’uso
dell’IPTv coinvolge l’utenza in un’esperienza tv centrica (l’uso del telecomando)
e può supportare un’alta qualità video del servizio. Sfrutta reti e servizi chiusi (i
citati Walled Garden) forniti dall’operatore tlc che eroga il servizio e dai
distributori di contenuti. Di solito viene offerta a pagamento dalla società di
telecomunicazioni.
3.3. Web Tv
Per Web Tv si intende quel tipo di televisione che si può fruire attraverso i
canali della rete Internet, che propone palinsesti e programmazioni originali e
20
Canale tv della televisione digitale che mette a disposizione ai cittadini i servizi online
della Pubblica Amministrazione.
18
19. distinte da quelli delle tradizionali tv broadcaster, soprattutto con la piattaforma
Web, nella modalità in streaming. Si distingue dall’Internet Tv o dalla Catch up
Tv, proprio per la sua natura intrinsecamente legata al Web e a Internet. Questa
tecnologia è supportata però solo dalle connessioni a banda larga della rete e non
può essere sfruttata con collegamenti Internet troppo lenti. Nata a metà degli anni
90 su sperimentali spot sui banner pubblicitari del web, negli anni 2000 trova la
sua forma di nuova tecnologia televisiva con l’evoluzione delle tecniche di
streaming in real time, quando YouTube e Dailymotion divengono le piattaforme
principali di condivisione dei video on-line. La Web Tv può sfruttare anche le
tecnologie di condivisione di streaming e di dati Peer-to-Peer. La Web Tv è
incentrata su un’esperienza Pc centrica (uso di tastiera e mouse) e non garantisce
un’alta qualità di servizio. Si distingue inoltre per la mancanza di
intermediazione tra fornitore di contenuto e utente, il quale può accedere
direttamente con un suo dispositivo connesso.
3.4. Internet Tv
La forma di televisione chiamata Internet Tv è invece quella tipologia di
servizio televisivo distribuito via Internet, che può veicolare anche i palinsesti o i
programmi dei grandi broadcaster tv. Una forma di distribuzione della Internet
Tv è la cosiddetta Catch up Tv, dove un’emittente tradizionale può mettere a
disposizione la propria programmazione del giorno dopo o dei giorni, ad
esempio, dell’ultima settimana sul Web21. Il concetto di Internet Tv è connesso
con quello del consumo on demand dei contenuti tv, ma i broadcaster forniscono
anche i canali in streaming in tempo reale. Con l’aumento della disponibilità di
banda della rete i servizi della Internet Tv si sono evoluti con l’alta definizione e
vari servizi interattivi. Prima del 2006 i distributori di contenuti che agivano sulla
piattaforma Internet preferivano usufruire dei servizi P2P. Gli utenti allora
21
Ad esempio: iPlayer dell’emittente pubblica inglese BBC, 4oD di Channel 4 sempre in
Inghileterra, i srvizi analoghi francesi di M6 e Canal +, e quelli statunitensi di Fox, NBC, CBS,
ABC.
19
20. dovevano scaricare sui loro Pc un apposito programma che sfruttava la
condivisione dei video. Oggi i fornitori preferiscono l’uso di lettori multimediali
per lo streaming direttamente integrati nei browser, come Silverlight o Windows
Media Player22. Anche questo servizio è fortemente condizionato dalle velocità
di download delle connessioni della rete.
3.5. Tv ibrida (Over The Top)
La nuova frontiera convergente delle piattaforme televisive dell’Internet Tv
è sicuramente la Tv su Open Internet (Over The Top), una nuova forma di
televisione che integra la tv su protocollo IP sfruttando le tecnologie interattive
della tv digitale. In questo modo si unisce la tv di flusso (l’IPTv) con la modalità
di offerta on demand, accostabile anche a numerosi servizi apps multimediali
chiusi e dedicati e alla libera navigazione sul Web. La tv ibrida grazie ai nuovi
standard aperti interattivi, come l’MHP e l’HbbTV, è accessibile da numerosi
delivery connessi: dai televisori con interfaccia e accesso alla rete (Connected
Tv), ai decoder per la tv digitale (set-top-box ibridi), alle console per i
videogames. L’Open IPTv sfruttando la rete può garantire l’alta qualità dei
contenuti, e può viaggiare su una qualsiasi connessione broadband (ADSL o
fibra) fornita da un qualsiasi ISP. Il mercato USA ma anche quello europeo offre
ormai nuovi dispositivi ibridi delle Internet Tv ibride, essendo già state immesse
sul mercato da numerose aziende e multinazionali produttrici23. In Italia le
tipologie di mercato, sia di vendita dei contenuti sia degli investimenti
pubblicitari, sono ancora in via di affermazione, come dimostrano gli incerti
esordi della Apple Tv (piattaforma software + device ) e di Google Tv
(piattaforma software), anche se grazie alla tv digitale terrestre si sta proponendo
in modo concreto l’offerta dei programmi tv on demand convergente con la rete,
22
Il servizio on-line della tv pubblica italiana Rai.tv ad esempio sfrutta il media streaming
Silverlight.
23
Alcune industrie dell’elettronica di consumo che hanno lanciato le Internet Tv: Philips,
Samsung, LG, Panasonic, Sharp e Loewe.
20
21. ad esempio col servizio della tv pubblica Rai Replay (tv on demand sul Web), o
con le offerte delle IPTv di Fastweb (Decoder Unico) e Telecom Italia
(Cubovision e Samsung). Anche il mercato delle console videogame ha
recentemente proposto una convergenza tra l’offerta ludica e quella tv: Sony
Playstation 3 (con periferiche ad hoc per la sintonizzazione dei programmi
televisivi) e XBox 360 (con aggiornamenti software che consentono lo streaming
tv via Internet). Permane però il grosso ostacolo che blocca lo sviluppo di questi
mercati, oltre al costo elevato per il momento dei device delle tv connesse: la
bassa penetrazione della banda larga italiana e i limiti infrastrutturali delle reti
fisse e mobile. L’industria dei consumer ha poi lanciato numerosi dispositivi
ibridi chiamati connected tv che uniscono la tv digitale all’accesso al Web24. La
nuova televisione ibrida apre perciò scenari nuovi dal lato prettamente
commerciale, ma anche da quello del servizio pubblico al cittadino. Infatti oltre
alle classiche trasmissioni tv lineari e ai canali tematici della tv digitale dei
broadcaster, la tv pubblica e gli enti nazionali e locali potrebbero predisporre
servizi connessi e interattivi derivanti dall’e-Government e dal t-Government. Un
mix tra televisione e Internet di servizi di pubblica utilità che potrebbe nascere
grazie alle funzioni delle guide interattive (EPG) dei programmi, alle piattaforme
MHP dei decoder e dei tv, ai servizi di teletext avanzato, alle modalità di ricerca
web-based dei contenuti (che ad esempio forniscono Google Tv o Apple Tv), ai
servizi di applicazioni connesse su piattaforma software dedicata, e infine con la
navigazione libera o vincolata sul Web.
La Tv ibrida connessa potrebbe rivelarsi tra qualche anno il mezzo e la
modalità di distribuzione televisiva più importante del mercato italiano e
mondiale. Una killer application del prossimo futuro dell’ICT per la diffusione
della banda larga nel paese25 e per lo sviluppo di servizi di comunicazione e di
24
LG con Netcast, Samsung con Internet@tv, Panasonic con Viera Cast, Philips con
Philips Net Tv, Sony con MediaCast Internet Tv, e poi vari set-top-box prodotti e
commercializzati da Humax, TeleSystem, LG, Amino, ADB.
25
Secondo le dichiarazioni di Franco Bernabè ad di Telecom Italia.
21
22. interazione con la PA. Il report del febbraio 2011 “The Future of Connected Tv”
di Business Insights26 riporta che la diffusione di questi dispositivi interconnessi
“da salotto”, con le varie piattaforme software e applicativi, subirà una crescita
media annua del 58,3% nel periodo 2009-2014. La ricerca Tv&Video Consumer
Trend Report del 2011 di Ericsson27, condotta in tredici paesi con interviste a ben
400 milioni di telespettatori, indica che l’80% del pubblico continua a guardare la
classica televisione più di una volta a settimana, mentre il 44% dei consumatori
dichiara di guardare con la stessa frequenza i programmi tv on demand su
Internet. Lo studio di Ericsson rileva che i consumi televisivi sono mutati, ma i
consumatori richiedono sempre più spesso entrambe le modalità di fruizione tv
on demand e tradizionali. E i social network hanno contribuito fortemente a
questo cambiamento: più del 40% degli intervistati infatti afferma di utilizzare i
siti di social networking durante la fruizione dei contenuti televisivi attraverso
svariati dispositivi (dagli smartphone ai tablet). Molti telespettatori uniscono la
visione dei programmi tv (come reality o eventi sportivi) all’uso di Twitter,
Facebook, sms, chiamate telefoniche, e discussione nei forum online che hanno
come argomento lo stesso programma tv. Secondo il consorzio DGTVi, da uno
studio di III Digital Monitor del 2010, realizzato dall’istituto E-res (con 3.000
interviste CATI sul territorio nazionale), su 2,7 milioni di famiglie italiane
consapevoli di avere almeno un televisore in grado di connettersi a Internet, 1,8
milioni di famiglie dispone anche di un collegamento broadband e il 10% (circa
180.000) utilizza effettivamente il televisore in modalità connected. Sempre
secondo i dati elaborati a inizio 2011 da E-res, circa 1,5 milioni di famiglie
italiane dotate a casa di collegamenti broadband si dichiarano interessate a
dotarsi di televisori ibridi connessi. Oltre ai televisori predisposti per la rete, la
fruizione di contenuti e servizi in modalità connected può avvenire sulle
26
Per un approfondimento si veda l’indirizzo:
http://www.researchandmarkets.com/research/b6230a/the_future_of_connected_tv (ultimo
accesso 08/06/2011)
27
Per un approfondimento si veda l’indirizzo web:
http://www.ericsson.com/news/1543649 (ultimo accesso 02/10/2011)
22
23. principali console per videogiochi: su oltre sei milioni di famiglie italiane che ne
dispongono, circa 2,5 milioni (il 44,3%) li qualificano come dispositivi in grado
di connettersi alla Rete. La crescita prevista dalle agenzie di analisi dei mercati
sulla diffusione e l’adozione da parte della massa della tv connessa offre il
terreno per lo sviluppo di nuove soluzioni per migliorare i servizi e la
distribuzione delle informazioni al cittadino.
3.6. Scenario del mercato italiano della televisione
In Italia permane uno scenario fortemente caratterizzato da un duopolio
pubblico-privato che opera su alcune piattaforme televisive nate dai processi di
convergenza tecnologica:
• La piattaforma digitale terrestre: coordinata dal consorzio DGTVi che
rappresenta le maggiori realtà nazionali (Rai, Mediaset, Telecom Italia
Media, DFree) è la naturale evoluzione della vecchia tv analogica, che ha
introdotto nel mercato tv una manciata di nuovi operatori, un certo livello
di interattività, la moltiplicazione dei canali, le offerte pay di Mediaset
Premium e altri piccoli operatori.
• La piattaforma digitale satellitare: è attualmente monopolizzata dal solo
operatore Sky Italia che agisce da editore e gestore aggregatore di
contenuti. Sky ha recentemente proposto ai propri abbonati una fruizione
convergente su iPad dei propri contenuti in esclusiva. E’ nata inoltre
nell’estate 2009 la piattaforma gratuita satellitare Tivù Sat per supplire
alle mancanze (a volte gravi) di diffusione e di copertura della tv digitale
terrestre.
• IPTv: la tv su protocollo IP della rete non ha avuto successo in Italia.
Forse per la mancanza di infrastrutture per l’accesso alla banda larga e per
la lentezza delle connessioni italiane. Le società di telecomunicazioni
hanno sul mercato le loro offerte di distribuzione (Telecom Italia,
23
24. Fastweb, Tiscali, Vodafone, Infostrada) e di offerta di contenuti
(Cubovision Telecom Italia).
• Tv mobile: anche questa tipologia di tv non è stata accolta bene dal
mercato italiano. Le frequenze tv dedicate alla tecnologia DVB-H sono
state quasi tutte sostituite con i canali tv tradizionali. E anche la tv
trasmessa attraverso le connessioni dati mobili (HSDPA – 3G - UMTS)
sta lentamente chiudendo i battenti, con la sola H3G che mantiene il suo
canale tv La3.
• Tv Over The Top: il mercato italiano televisivo si è arricchito tra il 2010 e
il 2011 di alcuni servizi ibridi e altri via Web. Gli operatori italiani delle
telecomunicazioni come Telecom Italia, Fastweb e Tiscali, che stanno
investendo nella tv multipiattaforma, si stanno impegnando a diffondere i
propri contenitori su tv, tablet, cellulari, decoder set-top-box digitali.
L’utente grazie alle nuove offerte del mercato può usufruire di
applicazioni, servizi e contenuti scaricabili dalla Rete e in modalità on
demand. Dalle offerte pay di contenuti di Mediaset Premium Net Tv
fruibili da Internet e grazie all’adozione di moderni decoder interattivi
connessi alla rete, fino ai servizi paralleli alla tv digitale terrestre e
satellitare (appunto Over The Top) come Cubovision di Telecom Italia,
La7 on demand, Rai Replay, Mtv on demand, la tv italiana si è mossa
timidamente verso un’offerta più convergente. Tiscali e Telecom Italia, in
particolare, hanno introdotto nei mercati anche la vendita di un proprio
delivery set-top-box convergente tra tv digitale e Internet: rispettivamente
TvBox e Cubovison. Sono nate anche nuove piattaforme televisive
indipendenti che offrono i propri contenuti esclusivamente via Web:
TvDream, Primoitalia, Popcorn Tv, Twww.tv, ChiliTv (di Fastweb). Nel
mercato italiano hanno alcune difficoltà d’ingresso invece le offerte delle
piattaforme Internet Tv dei grandi colossi del Web come Google Tv o
Apple Tv (iTv), e a breve faranno il loro esordio europeo i grandi fornitori
statunitensi di contenuti televisivi via Web come Hulu e Netflix.
24
25. Evoluzione delle piattaforme e degli operatori su scala nazionale:
• Completamento Switch-off della tv digitale terrestre.
• Saturazione del satellite.
• Crescita delle connessioni a banda larga fissa e mobile (anche se per ora
crescono solo le connessioni mobili) e delle IPTv.
• Crescita e diffusione delle Internet Tv e delle Web Tv.
• Diffusione della mobile Tv con le connessioni 4G (LTE28).
28
Long Term Evolution: nuovo standard di trasporto dati della telefonia cellulare UMTS,
pensato per le connessioni veloci mobili a banda larga.
25
27. 4. Servizi interattivi e convergenti della PA
In questo contesto italiano del panorama e dei mercati dei media in
constante evoluzione, che tende sempre più alla produzione di contenuti
transmediali, il ruolo della comunicazione della Pubblica Amministrazione, che
già percorre numerose vie attraverso i nuovi media, ha il dovere di inserirsi e
stare al passo con le nuovissime tecnologie e i nuovi trend di consumo,
proponendo soluzioni di interazione .
La comunicazione istituzionale, grazie alla legge 150 del 7 giugno 2000, è
divenuta un elemento portante dell’azione degli enti e delle amministrazioni
pubbliche. Oggi si può definire come un sistema di flussi, costituito da azioni
coordinate mirate verso precisi obiettivi a impatto sociale. La comunicazione
istituzionale può suddividersi in quella interna, che legittima l’istituzione stessa,
e quella esterna, che concerne tutte le azioni e le interazioni verso l’ambiente
esterno. La rivoluzione della rete ha introdotto ormai da anni un processo di
cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale. Oggi infatti le PA locali
o nazionali grazie ai propri siti Web producono valore alle attività politiche e
sociali svolte. Le potenzialità della rete telematica prestate alla comunicazione
pubblica e istituzionale si sviluppano principalmente in due direzioni: e-
Government ed e-Democracy. Quest’ultimo processo è un sistema ancora in
evoluzione che sfrutta le nuove tecnologie per promuovere i processi decisionali
aperti e trasparenti, per coinvolgere il cittadino nella vita pubblica e
nell’amministrazione dell’ente o della città.
4.1. e-Government
L’introduzione delle pratiche, dei servizi e delle tecnologie dell’ICT
(Information Communication Technology) nel campo della pubblica
amministrazione è una priorità di tutti paesi e delle istituzioni transnazionali della
Società dell’Informazione. Esistono svariate forme di informatizzazione della PA
27
28. che sfociano su numerosi mezzi di comunicazione e sfruttano differenti
tecnologie interconnesse: dalle tecnologie per il voto elettronico, ai servizi
amministrativi radio-televisivi (t-Government), l’uso delle email certificata
(PEC), il m-Government (mobile Government), l’u-Government (ubiquitous
Governement), il g-Government (applicazioni Geographical Information System
e GPS per l’amministrazione pubblica elettronica). L’e-Government attraverso i
processi di informatizzazione della PA mira a migliorare l’efficienza operativa
interna delle amministrazioni, a informatizzare i servizi per i cittadini e le
imprese, e infine tende a consentire l’accesso telematico del cittadino ai servizi e
alle informazioni della PA. L’Unione Europea ha disposto un Piano d’Azione per
l’e-Gov per l’arco temporale 2011-201529, che percorre le linee di sviluppo
dell’Agenda Digitale Europea30, e che prevede quattro priorità per promuovere
l’ICT nelle PA:
• Aumentare l’empowerment tra cittadini e imprese;
• Rafforzare la mobilità nel mercato unico europeo;
• Migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione pubblica;
• Creare i fattori abilitanti e le precondizioni per mettere in moto circoli
virtuosi.
Il piano europeo punta a promuovere le nuove pratiche dell’e-Gov, come
l’Open Government, l’Open Data e l’uso dei social network progettate intorno al
cittadino e alle imprese, e mira a massimizzare la complementarietà degli
strumenti utilizzati e delle policy adottate, cercando di raggiungere un pieno
sviluppo dei servizi all’interno delle nazioni, ma anche transfrontalieri.
Il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione italiana,
che comprende tutte quelle attività amministrative svolte con le tecnologie
29
Si veda per un approfondimento l’indirizzo:
http://ec.europa.eu/information_society/activities/egovernment/action_plan_2011_2015/index_e
n.htm (ultimo accesso 27/06/2011)
30
Per un approfondimento si veda l’indirizzo:
http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/si0016_it.htm (ultimo accesso
27/06/2011)
28
29. informatiche e la rete Internet, ha avuto inizio concretamente con il varo del
primo Codice dell’Amministrazione Digitale del 2005. Una rivoluzione digitale
perseguita anche in Italia, se pur in ritardo rispetto ai principali paesi europei, per
raggiungere gli obiettivi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e
democraticità nei servizi pubblici31. Il nuovissimo Codice dell’Amministrazione
Digitale del Decreto legislativo n. 235/2010, entrato in vigore nell’aprile del
2011, stabilisce tutti i principi base per la gestione, l’accesso, la trasmissione, la
conservazione e la fruibilità dell’informazione digitalizzata e nelle relazioni tra
PA e privati. Il processo di informatizzazione della PA in Italia coinvolge anche
le amministrazioni locali, che assumono spesso il ruolo di front-office del
servizio pubblico, mentre le amministrazioni centrali operano come back-office.
4.2. Servizi Tv PA
4.2.1. t-Government
La strada del t-Government, cioè l’uso istituzionale e pubblico di un canale
tv per la comunicazione e l’interazione col cittadino, è stata intrapresa dalle
amministrazioni pubbliche italiane soprattutto grazie all’evoluzione della
tecnologia televisiva con l’introduzione della tv digitale terrestre. I progetti
realizzati in questo campo sono stati avviati per rendere disponibili all’utenza,
anche senza l’ausilio di supporti informatici i servizi pubblici della PA e per un
pubblico analfabeta sull’uso degli strumenti della rete. Le tecnologie di delivery
(i decoder set-top-box con piattaforma MHP per il digitale terrestre) e di
connessione adottati (dalle semplici frequenze tv fino alle reti ADSL o in fibra
ottica) permettono un’elevata semplicità d’uso per l’utente, un alto livello di
interattività, e una rilevante riduzione dei costi di accesso e di realizzazione dei
servizi di comunicazione pubblica. Il t-Gov è canale di comunicazione pubblica
potenzialmente accattivante e in parte esaustivo, che utilizza direttamente il
medium più familiare e diffuso qual è la televisione. Nell’ambito del t-Gov sono
31
Come definito dal testo sulla comunicazione pubblica della legge 7 giugno 2000 n. 150.
29
30. stati avviati in passato numerosi progetti a livello nazionale e locale, oggetto di
interesse e di sperimentazione della PA.
Nel 2005 il CNIPA mise in moto vari progetti di sperimentazione del t-Gov
sul digitale terrestre. Ben ventinove servizi interattivi su canali tv studiati anche
per quel bacino d’utenza caratterizzato dalla scarsa dimestichezza con le
tecnologie informatiche e della rete internet. Ma gli scarsi investimenti e le
potenzialità tecnologiche e infrastrutturali del paese, forse sovrastimate, nonché
le evidenti difficoltà di progettazione nell’usabilità delle interfacce tv,
condussero molti progetti alla chiusura. I servizi infatti mostravano alcuni
problemi di navigazione tra i menu e qualche impedimento nell’uso dei
telecomandi. Inoltre, la necessità di collegare i dispositivi set-top-box a una
connessione telefonica fissa o mobile o ai collegamenti Internet limitava
fortemente l’interattività dei sistemi. Allo sviluppo di questi lavori partecipò in
primis la Rai, con le sue risorse di televisione pubblica, numerose tv locali
private, e la Fondazione Ugo Bordoni mise in atto dei bandi di concorso. Uno dei
progetti più grandi fu “Italia Utile”, servizio interattivo in onda su vecchio canale
televisivo Rai Utile.
Progetto Ente PA
CASPER Regione Emilia Romagna
PRODIGIT Comune di Roma
DTToscana Regione Toscana
TI-RECS Comune di Bari
DTTSiena Comune di Siena
PARTECIP@RE Provincia di Lecce
BLL Regione Lombardia
e-govDT-RA Regione Abruzzo
TV-DICO Comune di Palermo
SenzaBarriere.TV Comune Venezia
30
31. T-E_J Provincia di Genova
T-Sei Comune di Reggio Calabria
GPC Regione Lombardia
META FVG Friuli Venezia Giulia
T-Liguria Regione Liguria
AMICA-TV Provincia di Trento
DiLucca Comune di Lucca
T.CiTel Comune di Pisa
Digimarche.DIT Regione Marche
viviCITTA Comune di Bassano del Grappa
DTT-Umbria Regione Umbria
QMIC Comune Comune Torino
24 TVarese Comune di Varese
ComOnAir Comune di Como
ChiariTeVi Provincia di Cosenza
DITEMI Comune di Milano
Puglia-Tgov Regione Puglia
Territorio in Onda Comune di Pesaro
T-Basilicatanet Regione Basilicata
Figura 1 - Le amministrazioni pubbliche che hanno avviato i progetti di t-Gov.
Alcuni casi specifici di t-Government:
• DTToscana: al progetto parteciparono oltre alla Regione Toscana, 129
comuni e tutti capoluoghi di provincia, anche due Università e dieci
broadcaster tv, tra i quali La7 e Telecom Italia. Il progetto mirava ad
offrire informazioni istituzionali, turistiche, servizi di e-learning, servizi
sociali di e-democracy e di e-Health.
31
32. • T-Informo (PRODIGIT): progetto sviluppato da Comune e provincia di
Roma e dalla Regione Lazio sullo sviluppo di un canale digitale
caratterizzato da applicazioni informative multimediali e a bassa
interattività remota. L’Università degli Studi La Sapienza si occupò del
monitoraggio della sperimentazione. L'architettura dell’informazione dei
servizi di t-Gov fu organizzata in sei aree tematiche: attualità, sanità e
sociale, scuola e lavoro, turismo e cultura, mobilità e "cosa fare per”. Il
canale nel 2006 fu mandato in onda su Rai Utile, grazie alla
collaborazione di Telespazio, successivamente fu trasferito su Rai 3 Lazio.
• CASPER: progetto sperimentale Canale di Servizio pubblico Emilia-
Romagna coordinato dalla Regione che ha cercato di sviluppare due
servizi: uno rivolto al cittadino della regione, uno per il turismo. Il
progetto è stato supportato da due tv regionali come Italia7 Gold e
Telesanterno. Il servizio ha fornito anche contenuti sulla cultura, il meteo
e la viabilità.
32
33. 5. Siti Web della PA
La gran parte degli enti centrali e il 78,9% delle PA locali hanno registrato i
propri domini e realizzato uno o più siti Web32. La comunicazione pubblica della
PA con gli strumenti del Web e di Internet è sicuramente divenuta un mezzo di
comunicazione privilegiato che deve confrontarsi con le dimensioni
dell’accessibilità, per fornire al cittadino tutte le informazioni politiche e gli atti
della Pubblica Amministrazione. Inoltre deve garantire il dibattito tra tutti gli
attori della società civile con la creazione di spazi di discussione, e infine fornire
il feedback necessario alla sua specifica utenza. Sin dagli esordi dei primi servizi
Web con i domini Internet .gov.it e la nascita del portale italia.gov.it nei primi
anni del 2000, le disposizioni e le direttive nazionali raccomandavano una
predisposizione orientata più ai servizi che alla comunicazione. E fin da subito si
è data importanza all’usabilità, alla sicurezza dei dati, alla privacy del cittadino.
Il legislatore non ha mai imposto l’uso di specifici linguaggi di programmazione,
in modo da garantire la neutralità tecnologica e adeguarsi alla rapida evoluzione
delle tecnologie della rete e del Web. L’art. 53, comma 1, d.lgs. n. 82/2005 però
evidenzia che la realizzazione di un sito per le PA debba privilegiare le
informazioni e i contenuti rispetto allo stile, l’usabilità e la semplicità di
consultazione assicurando la massima fruibilità. Per fare in modo che la
comunicazione pubblica attraverso il sito Web divenga un canale e uno
strumento determinante delle PA, si deve mettere il cittadino al centro della
progettazione degli strumenti e dell’azione istituzionale33.
I messaggi e i contenuti offerti all’interno di uno spazio Web di un ente o
istituzione devono essere credibili, cioè coerenti con le attività e l’immagine
della PA, e riconoscibili, contraddistinti da una firma chiara e facilmente
32
Dati del 2009 elaborati dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
registrano oltre 40 mila siti.
33
Secondo le Linee Guida per l’organizzazione, l’usabilità, e l’accessibilità dei siti Web
delle PA contenute nella circolare delle Presidenza del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2001, n.
3/2001.
33
34. individuabile. I messaggi all’interno delle pagine Web devono fornire le
informazioni che servono al cittadino per l’uso dei servizi della PA, e devono
anche essere persuasivi in modo da modificare il comportamento dell’utente nei
confronti dei doveri e delle esigenze dell’ente. I contenuti di un servizio Web
dell’istituzione pubblica possono anche essere di natura educativa. Un portale o
un sito della PA deve fornire la comunicazione e l’informazione istituzionale per:
• Descrivere le attività e il funzionamento dell’istituzione;
• Favorire l’accesso ai servizi pubblici;
• Promuovere l’immagine del territorio e dell’ente;
• Diffondere i temi e le conoscenze di interesse sociale e pubblico;
• Descrivere le procedure e le disposizioni normative;
• Favorire i processi di semplificazione e informatizzazione delle procedure.
Il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) dispone le regole per
l’accesso telematico ai dati e ai documenti (art.52), per le caratteristiche dei siti
Web (art. 53), per il loro contenuto (art.54), dove i siti pubblici delle PA saranno
obbligati a pubblicare in modo integrale tutti i bandi di concorso e ad aggiornare
dati e notizie. La pubblicazione da parte di un ente pubblico di informazioni e
documenti, su piattaforma tv o attraverso la rete, deve assicurare la garanzia della
fonte e l’attualità delle informazioni pubblicate. In generale sono definite le
regole per:
• la comunicazione telematica tra pubblica amministrazione e cittadini:
o comunicazione esterna e posta elettronica;
o servizi telematici di informazione preventiva;
• la comunicazione interna alle pubbliche amministrazioni;
• la Carta Nazionale dei Servizi;
• le transazioni economiche on-line;
• la conferenza di servizi on-line;
• la sicurezza dei sistemi informativi;
34
35. • le strutture per l'organizzazione, l'innovazione e le tecnologie34.
Soprattutto per quanto concerne le PA locali (comuni, province e regioni), i
siti Web devono essere progettati e realizzati su misura della specifica realtà
locale e della propria comunità.
5.1. Web design per la PA
La progettazione di un portale o di un sito Web di un ente pubblico deve
perciò essere incentrato sul punto vista e sulle esigenze del cittadino o
dell’utente, attraverso il modello di sviluppo User Centered Design. Lo sviluppo
di un sito Web istituzionale e di servizi web per la pubblica amministrazione
deve attenersi ad alcuni standard di progettazione e realizzazione definiti dal
CAD e dalla Direttiva sulla qualità dei servizi on-line e misurazione della
soddisfazione degli utenti del 27 luglio 200535. In primo luogo le pagine Web
devono sottostare a determinati standard di accessibilità per favorire l’accesso
alle informazioni e agli strumenti informatici dei soggetti disabili. Accessibilità
intesa come diritto fondamentale per il cittadino al quale deve essere garantita la
possibilità di accedere alle informazioni e ai servizi erogati da una PA
indipendentemente dalla propria disabilità. Le norme sull’accessibilità sono state
stabilite per la prima volta dalla legge Stanca del 9 gennaio 4/2004. Progettare e
realizzare un sito Web significa anche garantire la trasparenza e partecipazione
attiva del cittadino. Grazie al servizio Internet, infatti, si deve trasformare il
processo di relazione interne ed esterne del settore della PA, per migliorare la
34
Per approfondire si veda: Linee guida per i siti Web della PA, dal sito Web della
Regione Piemonte all’indirizzo:
http://www.regione.piemonte.it/innovazione/innovazione/notizie/on-line-le-linee-guida-per-i-
siti-web-delle-pubbliche-amministrazioni.html (ultimo accesso 17/07/2011)
35
Direttiva emanata dal Ministero per l’innovazione di concerto con il Ministero della
funzione pubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 il 18 ottobre 2005. Si veda
l’indirizzo: http://www.urp.it/allegati/Direttiva%2027%20luglio%202005.pdf
35
36. partecipazione civile alla vita democratica36. E la trasparenza intesa come
accesso totale ai servizi e alle informazioni garantisce la partecipazione
democratica. La condivisione dei documenti e delle informazioni e dati
pubblicati e forniti dai siti web delle PA deve però garantire il rispetto della
privacy del cittadino, come definito dalla legge italiana37. Il servizio di un sito
Web della PA deve garantire inoltre un livello di qualità rilevato attraverso le
indagini di customer satisfaction ex-post ed ex-ante, nell’intento di migliorare la
performance dei servizi offerti e di verificare la soddisfazione del pubblico38. Un
canale Web dell’istituzione pubblica amministrativa può e deve ambire a essere
un punto di accoglienza e di accesso per un’utenza più estesa possibile e
diversificata, e inoltre deve diventare un elemento di promozione per altri canali
di comunicazione tra cittadino e PA.
La legge Stanca 4/2004 fornisce le linee guida, i requisiti tecnici e di
valutazione per i servizi pubblici erogati con le reti informatiche, servizi che
devono essere accessibili anche al 5% dei cittadini italiani con disabilità.
All’interno della legge attraverso il decreto Ministeriale dell’8 luglio 2005, si
dispongono quindi 22 requisiti tecnici per creare un sito conforme agli standard
di accessibilità e 12 criteri di valutazione del servizio web. La Legge italiana fa
riferimento soprattutto alle raccomandazioni e alle linee guida delle WCAG 1.039
formulate dal consorzio W3C all’interno del gruppo di lavoro WAI. Oggi i
progettisti, per ambire a un livello di accessibilità e di usabilità ottimale nello
sviluppo di un sito web per le PA, devono però seguire le raccomandazioni della
36
Il diritto alla partecipazione alla vita democratica del cittadino è tutelato dalla
Comunità Europea dalla Carta dei diritti dell’uomo nelle città e dalla Carta dei diritti del
cittadino nella Società dell’informazione e della conoscenza.
37
D.L. 30 giugno 2003 n.196 sul Codice per la protezione dei dati personali.
38
La qualità del Web è regolata dalle direttive del 24 marzo 2005 sulla rilevazione della
qualità percepita dai cittadini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della
Funzione Pubblica e dalla direttiva 27 luglio 2005 per la qualità dei servizi on line e la
misurazione della soddisfazione degli utenti dal Ministro per l'innovazione e le tecnologie e dal
Ministro per la funzione pubblica.
39
Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG10/ (ultimo accesso 14/07/2011)
36
37. seconda versione delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG 2.0)40 che
mirano a rendere fruibile i servizi e i contenuti web per una vasta gamma di
persone disabili (con disabilità visive, uditive, fisiche, del parlato, cognitive,
linguistiche, dell’apprendimento, neurologiche). Le linee guida aggiornate del
gruppo WAI, pensate per le moderne pagine dinamiche e interattive, realizzate
con l’uso di più linguaggi di markup e di programmazione web, si strutturano in
quattro fondamentali principi:
1. Le informazioni e gli elementi della pagina deve essere percepibili:
fornendo alternative testuali, tipi di media temporizzati, inserendo
contenuti adattabili alla pagina, semplificando la visione e l’ascolto dei
contenuti.
2. I componenti e la navigazione della UI (Interfacce-Utente) devono essere
utilizzabili: con tastiera, con un’adeguata disponibilità di tempo, evitando
l’uso di contenuti che disturbano i fotosensibili, fornendo funzionalità
d’aiuto per navigare la pagina.
3. Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere
comprensibili: col testo leggibile, inserendo pagine prevedibili, fornendo
assistenza per evitare errori e agevolare le correzioni.
4. Il contenuto deve essere robusto e compatibile rispetto ai programmi
utente e le tecnologie assistive.
Per realizzare uno strumento di comunicazione Web efficace si devono
considerare tre aree di sviluppo comunicativo: lo spazio web per la presentazione
dell’istituzione; quello come luogo di comunicazione interattiva; e l’area di
comunicazione come servizio. Per raggiungere il proprio target, cioè il cittadino,
il sito ben progettato offre una buona visibilità dell’attività svolta dall’ente e
promuove i suoi servizi, offre un’informazione continua, attiva nuovi contatti e
riduce pure i costi di gestione delle attività di amministrazione.
40
Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG20/ (ultimo accesso 14/07/2011)
37
38. Le nuove linee Guida Ministeriali per i siti Web delle PA per l’anno 2011
dedicano un ampio spazio alla progettazione, alla gestione e al ciclo di vita della
realizzazione del sito:
• Avviamento del progetto;
• Analisi dei requisiti;
• Disegno e progettazione tecnica;
• Sviluppo e migrazione;
• Collaudo e messa in esercizio;
• Gestione.
Le disposizioni del Ministero della Pubblica Amministrazione e
l’Innovazione identificano poi due grandi macrotipologie di servizi web per la
PA: la prima contraddistingue tutti questi siti o portali istituzionali che hanno
come obiettivo primario quello della presentazione della PA e hanno il compito
di informare il cittadino ed erogare i servizi pubblici; la seconda invece racchiude
tutti quei siti tematici che vengono sviluppati per la presentazione di progetti o di
eventi, per l’offerta di un particolare servizio, per l’approfondimento di uno
specifico argomento di interesse sociale e pubblico. Affrontare la concezione, la
progettazione e lo sviluppo di un sito Web della PA per i dispositivi televisivi
connessi a Internet significa confrontarsi con un progetto molto vicino ad un sito
tematico, che può spaziare però anche nella visione istituzionale e più generale
del servizio.
38
39. 6. Nuovo paradigma: la Tv connessa
6.1. Tv ibrida (Over The Top) nuovi paradigmi d’interfaccia e
d’accesso
Accedere ai servizi della PA attraverso la Tv ibrida (con Tv connesse, set-
top-box ibridi o console videogame) richiede un cambio di paradigma rispetto
alle Web Tv, ma anche rispetto al design delle interfacce dei siti Web
tradizionali. Sempre partendo dal concetto di progettazione che parte dall’utente,
lo sviluppo di un sistema di comunicazione Web adatto alle tv connesse deve
considerare il telespettatore come user passivo, comodamente seduto sul divano,
che naviga quasi casualmente sul Web con l’uso del solo telecomando, che
impegna una sola mano e addirittura un solo dito. Inoltre non c’è più il supporto
di hardware potente come quello di un PC o un laptop. Muta il sistema di
controllo e puntamento con l’uso quasi esclusivo del telecomando tv che vincola
il designer alla progettazione di un’interfaccia semplice. Le modalità e le
strategie di progettazione del sito Web per Internet tv ibride devono avvicinarsi
all’idea di costruzione di interfacce dei servizi di t-Government, mantenendo il
contatto però con la realtà multimediale ed estremamente interattiva del Web e
dei canali interattivi disponibili con le connessioni veloci. Questo può garantire
sia il soddisfacimento delle esigenze del broadcaster o dell’ente della PA per
sostenere la propria promozione e l’informazione e i servizi (con dinamiche top-
down), sia la partecipazione attiva dei telespettatori cittadini dalla rete alla tv e
dalla tv alla rete attraverso le dinamiche dal basso bottom-up.
6.2. Portale/sito e-Gov per le Tv ibride (Internet Tv)
Un portale Web di un ente o istituzione della PA può essere rappresentato
come un punto d’incontro privilegiato tra la Pubblica Amministrazione, che
eroga servizi e informazioni, e il cittadino o le imprese. La fruizione dei servizi e
l’accesso ai dati e alle informazioni, non deve essere progettata secondo le
39
40. logiche interne agli enti e alle amministrazioni, ma deve avvenire con modalità
più familiari e vicine all’utente. In Italia, ad esempio, sono ben 170 gli enti
pubblici che offrono servizi Web con contenuti video e messaggi audiovisivi,
secondo i dati raccolti dall’ultimo rapporto Formez PA41. Le Pubbliche
Amministrazioni infatti stanno lentamente sperimentando nuovi modelli e
linguaggi, dal notiziario istituzionale, ai servizi informativi sulla cultura e gli
eventi, alla promozione del turismo locale. Crescono quindi i video contenuti nei
siti Web delle PA in concomitanza con l’aumento del numero di accessi,
tendenza che dimostra il cresciuto interesse dei cittadini per questo tipo di
servizio multimediale. In questo particolare settore della comunicazione della PA
si colloca lo sviluppo di un sito Web ottimizzato per le Tv connesse, dove la
progettazione di questo servizio deve concentrarsi in particolare sull’utenza:
1. Government to Citizen: che concerne l’interazione tra governo e cittadino
di natura non commerciale;
2. Government to Business: rivolto ai rapporti tra ente e imprese.
Il servizio Web della PA per Internet Tv deve divenire un punto d’ingresso
dell’ente pubblico di facile accesso, semplice e pratico, in modo che si adatti alle
esigenze informative del cittadino. Viviamo un particolare periodo che conosce
le fasi iniziali del fenomeno della convergenza tra Internet e Televisione. Nei
paesi anglosassoni esiste già un vasto pubblico dotato di tv e accesso alla banda
larga che consuma quotidianamente i contenuti proposti attraverso i due mezzi, e
anche grazie a piattaforme fisse e mobili convergenti e applicazioni Web. Una
tendenza che può svilupparsi e affermarsi anche in Italia. Grazie a questo servizio
l’utente, direttamente dal dispositivo televisivo connesso, potrà accedere ad
esempio alle News e Notizie sull’area di competenza della PA, al calendario
degli eventi culturali, agli appuntamenti, al servizio news video. Il portale video
può diventare un punto d’accesso per la vita della comunità e fornire anche
informazioni finanziarie o previsioni meteo. L’utente della tv connessa di fronte
41
Per un approfondimento si veda l’indirizzo: http://www.formez.it/ (ultimo accesso
06/10/2011)
40
41. ad un servizio pubblico ha delle aspettative di fruizione di un servizio simile a
quello delle aziende commerciali. Nel caso specifico di un portale web per
Internet Tv, il cittadino auspica l’accesso e la fruizione di un servizio
tendenzialmente video on demand, veloce, attivo 24 ore su 24. L’impegno
richiesto alla PA dai siti Web anche tematici, come quello dedicato per le tv
connesse, è quello di raggiungere il massimo livello di funzionalità dei servizi
informativi e transattivi offerti al cittadino. A differenza del portale web classico,
si dovrà tralasciare nella progettazione un alto livello di personalizzazione del
servizio, oltre ai servizi più complessi e interattivi come l’accesso alle pratiche
burocratiche, la dichiarazione dei redditi on-line o il pagamento delle tasse
attraverso moduli elettronici e procedure di autenticazione, per rendere
l’interfaccia web più usabile e semplice. Il portale video di un ente PA per
Internet Tv dovrà supportare e fornire le informazioni sul servizio e sulle
modalità di erogazione. Inoltre l’interfaccia video in fase iniziale di accesso
dovrebbe presentare una guida alla navigazione della pagina e dovrà anche
fornire un accesso diretto alla homepage del sito web tradizionale dell’ente.
Questa tipologia di servizio web delle PA, ideato per una fruizione più che altro
televisiva, deve unire il paradigma del sito “vetrina” con quello del sito di
relazione. Da un lato le caratteristiche spiccatamente video e di veloce impatto
visivo delle pagine devono presentare un materiale specifico dell’ente volto a
informare gli utenti. L’interfaccia deve raccogliere le immagini, i filmati, i testi, i
menù, e i comandi per rispondere ad un’esigenza immediata d’informazione.
Dall’altro non si può certo rinunciare alla funzione interattiva della rete, e all’uso
della comunicazione bidirezionale di un sito Web. La possibilità di dialogo con il
cittadino è un elemento di ricchezza fondamentale per la PA non solo come
mezzo di diffusione della propria immagine verso l’esterno, ma anche come
testimonianza diretta della proprio attività insieme alla comunità. Per questo
motivo anche le pagine web pensate per le Internet Tv forniscono strumenti e
informazioni per lo scambio, l’interazione, l’archiviazione, la registrazione e la
collaborazione, se pur in numero minore rispetto ai normali portali Internet.
41
42. L’interfaccia rivolgendosi a un target generico, cioè la totalità dei cittadini, può
offrire ad esempio i servizi, informazioni generali, gli orari degli uffici, le news.
Infine in modo molto limitato, almeno per ora, l’interfaccia delle pagine può
offrire alcuni servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e può utilizzata
come buon strumento di valutazione e indagine da parte dell’ente.
Per valutare le capacità comunicative di un sito Web fornito attraverso il
mezzo televisivo si devono analizzare i livelli comunicativi:
• Dimensione persuasiva: capacità delle pagine del sito di essere
convincenti e di attirare i telespettatori. Questo significa che il layout e
l’interfaccia devono essere pensate per attrarre l’utente-telespettatore, non
solo grazie alla riconoscibilità immediata dell’identità dell’ente pubblico
attraverso il logo e lo stile grafico, ma anche grazie all’architettura
semplice e gradevole, alla notevole leggibilità dei testi e alla qualità dei
video e delle immagini. La capacità persuasiva è dettata anche dal grado
di navigabilità del sito, misurabile nella velocità di lettura della pagina da
parte del browser dell’Internet Tv, dagli strumenti adeguati per la
navigazione della stessa pagina.
• Dimensione conoscitiva: quantità di informazioni, i servizi, le aree
tematiche, notizie. Il sito deve supplire alle informazioni che riguardano la
vision e la mission della PA, deve descrivere i servizi offerti all’interno
delle pagine, oltre all’inclusione di mappe, notizie, eventi.
• Dimensione aggregante: capacità di coinvolgere attivamente l’utente. Il
sito deve avere uno stile di comunicazione non eccessivamente formale,
mantenendo uno stile sobrio, ma pur sempre multimediale, vicino ai
dettami stilistici della tv pubblica ad esempio. Per avere una funzione di
integrazione deve anche fornire le versioni multilingua, nei contenuti
testuali e video.
• Dimensione identitaria: accostamento e riconoscibilità del sito al territorio
e al luogo che presidia (uniformità e stile omogeneo di grafica e
contenuti). La funzione distintiva che può essere trasmessa attraverso
42
43. l’originalità dei contenuti e degli stili, attraverso la coerenza che
conferisce unità allo stile della comunicazione e omogeneità ai contenuti.
Come per i portali web delle PA un’interfaccia per Tv ibride deve contenere
ed esporre informazioni e servizi in modo più chiaro e semplice possibile,
raggruppando in modo organico le categorie di contenuti. Ma, come detto, la
semplificazione dell’architettura dell’informazione della pagina adatta alla
Internet tv sarà più elevata. Il tipico portale web di un Comune Italiano può
suddividere i contenuti in tre principali categorie: Amministrazione, Città,
Servizi. Secondo l’art. 54 del CAD il sito deve fornire informazioni relative alla
struttura degli uffici con l’organigramma, la disposizione le attribuzioni e
l’organizzazione degli stessi uffici, l’ordinamento giuridico, la documentazione
relativa e gli indirizzi di posta elettronica e di PEC. L’art. 11, comma 8, d.lgs. n.
150/2009 stabilisce che le pagine Web abbiano una sezione dedicata alla
trasparenza, alla valutazione e al merito. Inoltre è obbligatoria la pubblicazione
delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dei curricula e dei dati personali in
ambito professionale. Infine lo stesso art. 54 del CAD prevede che il sito fornisca
l’elenco dei servizi on-line disponibili e di quelli di futura attivazione e una
sezione apposita per la pubblicità legale42. Il paradigma per il portale video
frammenta e semplifica questa tassonomia dei contenuti selezionando le
informazioni e gli elementi più vicini a una rappresentazione televisiva. In questo
modo si possono suddividere le informazioni, anche multimediali:
• sull’ente e sull’amministrazione;
• sulla Città con i suoi eventi (arte, cultura e spettacolo), le sue attività,
informazioni di pubblica utilità (muoversi in città, sicurezza, emergenze),
informazioni sul turismo, e le notizie;
• sui servizi essenziali (caratterizzati da una forma meno interattiva rispetto
al portale Web classico).
42
L’obbligo di pubblicazione da parte dei siti delle PA dell’elenco di tutti i bandi di gara
e di concorso.
43
44. Il sito progettato per le Internet Tv, che rientra in parte nella realizzazione
dei siti tematici per la PA, ha l’obbligo anch’esso di pubblicazione di contenuti
minimi, minori rispetto a quelli dei siti istituzionali. Per questa particolare
tipologia di pagine web si dovrà evidenziare chiaramente quale Amministrazione
Pubblica è responsabile del servizio, e si dovranno inserire i relativi collegamenti
al sito Web tradizionale. È inoltre necessario inserire le finalità del sito con
riferimento alle regole e al progetto.
44
45. 7. Web Design per Internet Tv: Linee Guida
Progettare l’interfaccia di un sito Web per le PA adatto ai delivery o alle
piattaforme delle Internet Tv ibride, comporta un differente approccio dal punto
di vista del design Web classico e anche dal lato della progettazione accessibile e
usabile per i servizi della Pubblica Amministrazione. La progettazione di
un’interfaccia di un sito istituzionale/tematico per la PA adatto alle Internet Tv,
deve partire dalla tipologia di utente televisivo. Un target abbastanza generico
che però ha delle precise caratteristiche di consumo mediale passivo. Per un
utente/telespettatore infatti sono di vitale importanza:
• L’uso del telecomando con il controllo D-Pad;
• I controlli multimediali sono quasi sempre poco considerati;
• Le interfacce complesse possono causare frustrazione e confusione
nell’interazione;
• Non è abituato all’uso di mouse e controlli differenti dal telecomando tv;
• Non è solito alla scoperta e all’uso di tasti scorciatoia;
• Preferisce interfacce grafiche, interazioni e dispositivi di input abbastanza
semplici.
L’utenza televisiva, che è abituata a confrontarsi con un mezzo
tradizionalmente passivo, non è sicuramente perciò propensa all’esplorazione di
interfacce complesse e ricche di opzioni, ed è caratterizzata da una curva bassa di
apprendimento del sistema. Per ottenere un’interfaccia efficace, efficiente e
soddisfacente per l’utente/telespettatore si devono apportare delle modifiche
sostanziali di progettazione. Innanzitutto per determinare delle linee guida ci si
deve porre degli obiettivi per la creazione della GUI per Internet Tv. E forse il
più importante obiettivo è quello di rendere il più semplice possibile
l’apprendimento dell’uso dell’interfaccia-utente, in modo da consentire un
graduale approccio verso le funzioni più avanzate, rendendo più ripida la curva.
Non esiste più il problema dell’adattabilità delle pagine Web per ogni tipologia
45
46. di sistema operativo, di risoluzione del monitor del Pc, di tipo di browser usato,
perché nella maggior parte dei casi l’interfaccia sarà visualizzata su schermo tv, e
su dispositivi con piattaforme software chiuse datate di un numero esiguo di
browser Web. Il design per Internet Tv può concentrarsi più che altro
sull’usabilità dell’interfaccia e sulle caratteristiche di comunicabilità semplice
della sua struttura e dei suoi contenuti. Per ottenere quindi un buon risultato è
meglio realizzare un’interfaccia seguendo i requisiti generali di:
• Pulizia
• Semplicità
• Essere convincenti
• Coerenza
• Essere diretti
Per progettare una buona interfaccia Web per Internet tv attraverso la
progettazione incentrata sull’utente, e quindi ponendo al centro il cittadino e i
suoi bisogni, è logicamente d’obbligo seguire i solidi principi del design:
• L’apprendibilità dell’interfaccia, cioè il grado di facilità con cui l’utente
impara ad usarla, deve essere agevolata da un’accentuata prevedibilità e
dalla visibilità delle azioni che possono compiersi all’interno della pagina,
ad esempio attraverso l’uso di metafore e di affordance del paradigma
delle interfacce interattive per le tv che possono essere molto familiari al
telespettatore. La pagina può essere costruita più comprensibile nei
confronti dell’utente sintetizzando e semplificando in modo consistente le
azioni e reazioni possibili, in modo che l’utente possa capire in anticipo
l’effetto di un’operazione. Le pagine potranno essere di facile
apprendimento nel loro funzionamento con l’uso di pratiche generalizzate
e con l’applicazione della coerenza nello stile, nella navigazione, nei
comandi dell’intera interfaccia web.
• Un buon progetto di Web Design deve inoltre tenere in considerazione il
principio di flessibilità che, nello specifico caso delle interfacce Web per
46
47. Internet Tv, dovrà tendere verso un sistema più rigido e vincolato rispetto
a una normale pagina Web della PA, in modo da garantire la sicurezza e la
semplicità dei compiti da eseguire. Il sito, considerando i limiti del
sistema di controllo remoto del telecomando tv e le particolari esigenze di
usabilità, deve consentire il meno possibile le interazioni multiple
simultanee tra utente e interfaccia, accantonando quindi il classico
multithreading concorrente43. Inoltre deve garantire nei sistemi di
puntamento, nella navigazione dei menù e tra le pagine, nella
compilazione dei campi di testo, il principio di sostitutività in input e in
output. Per fare in modo che l’interfaccia si flessibile è indicato puntare
verso una struttura adattiva per quanto concerne il layout e la fruizione
delle immagini, dei testi e dei video.
• Il principio di robustezza infine deve essere un caposaldo della
progettazione di un portale/sito web per Internet Tv. Le pagine devono
essere performanti nella velocità di caricamento, in modo da velocizzare
la comunicazione tra utente e interfaccia. Escludendo il caricamento dei
filmati, il sito deve essere progettato per avere durate di caricamento
brevissime e tempi di risposta immediati, in modo da evitare i messaggi
informativi di feedback, per informare l’utente sull’attesa necessaria. Le
pagine devono inoltre essere ben navigabili, per consentire all’utente di
valutare lo stato del sistema, ad esempio fornendo dei comandi specifici
come una tastiera virtuale o un D-Pad (i controlli direzionali del
telecomando) per l’operazione che sta svolgendo; devono essere anche
raggiungibili in ogni situazione e contesto, e persistenti, e devono
ostentare lo stato di default del sistema in modo da agevolare
l’orientamento del telespettatore. L’interfaccia di una pagina Web per le tv
connesse deve evitare al meglio possibile gli errori sia del sistema sia
dell’utente. Se questo non fosse possibile, si dovrebbe approntare un
sistema di ripristinabilità per annullare le azioni e tornare indietro dopo
43
Cioè la sovrapposizione temporale dei compiti separati.
47
48. l’errore. Infine l'interfaccia deve implementare tutti i servizi necessari e
adeguati ai compiti previsti, ad esempio fornendo un sistema di controllo
semplice per i filmati, o una pagina di sondaggio sobria e intuitiva usabile
dal telecomando.
Dalle otto regole d’oro di Ben Shneiderman sul design, per lo sviluppo
dell’interfaccia per un sito della PA adatto alle Internet Tv, si possono prendere
maggiormente in considerazione cinque raccomandazioni che riguardano:
• Preservare la coerenza per le sequenze di azioni (ad esempio i comandi del
lettore video), del formato, della terminologia, dell’uso dei comandi, ecc.
• Offrire il più possibile feedback informativo per ogni azione dell’utente,
ad esempio segnalando con lo stile l’oggetto o la voce del menù
selezionato.
• Lo stimato professore americano di interazione uomo-macchina consiglia
la prevenzione e la gestione semplice degli errori, ma nel caso specifico si
dovrebbe creare un sistema che elimini ogni fonte di errore da parte
dell’utente.
• Supportare una modalità di controllo dell’interfaccia limitata, ma sempre
in mano all’utente.
• L’utente si attende un servizio più televisivo, dove le visualizzazioni
grafiche e i layout sono estremamente semplici. La riduzione del carico
cella memoria a breve termine in questo sviluppo è quindi molto
importante.
L’usabilità del sito, cioè la sua efficienza, l’efficacia e la soddisfazione da
parte dell’utente, deve rendere fruibili i contenuti selezionati per le tipologie di
telespettatori che si approcciano alla navigazione col proprio televisore.
Seguendo i principi di usabilità della percezione (informazione e comandi
sempre disponibili), dell’operabilità (informazioni e comandi devono consentire
l’azione immediata per raggiungere gli obiettivi), della coerenza, della tutela
della salute (salvaguardare il benessere dell’utente), della sicurezza (il sito deve
48
49. assicurare il passaggio dei dati dell’utente e le transazioni affidabili), della
trasparenza, della facilità di apprendimento, di aiuto e documentazione (guide in
linea, documenti sul funzionamento dell’interfaccia con l’uso del telecomando),
della tolleranza agli errori (prevenzione degli errori con vincoli precisi di azione),
della gradevolezza (il sito deve mantenere interesse nell’utente) e della
flessibilità (tenere conto delle preferenze e dei contesti d’uso), lo sviluppo un sito
Web classico istituzionale o tematico per le PA può implementare l’uso di una
grafica sobria, quasi minimale, senza effetti particolari e priva di colori vivaci per
le esigenze particolari di accessibilità. In un sito creato per le tv connesse la
grafica può invece essere leggermente più elaborata, sempre coerente nello stile e
nelle linee generali, ma vicina e idealmente simile alle interfacce delle guide tv o
dei menù interattivi dei DVD. Questa caratteristica e l’utilizzo di controlli remoti
meno evoluti e precisi rispetto alle tastiere e ai mouse, impone anche lo sviluppo
di un sistema di navigazione ad hoc.
7.1. Visuale distante dallo schermo (Colpo d’occhio)
La lettura sullo schermo del computer è ritenuta il 25% più lenta di quella
su carta. Leggere un testo su uno schermo tv è ancora più difficoltosa. Nella
progettazione dell’interfaccia grafica per l’Internet Tv sorgono evidenti problemi
di usabilità e comprensione per l’utente a causa della maggior distanza dello
schermo rispetto a quella dei normali monitor dei Pc. La maggior parte dei
principi di Web Design non funziona perfettamente se si considera un’interfaccia
vista da lontano. E costruire una UI per Internet Tv ibride deve necessariamente
prendere in considerazione la distanza dell’utente dallo schermo. Per questo
motivo la pagina Web va progettata come un manifesto o come un cartellone
pubblicitario, tenendo pulito e semplice lo spazio visivo, evitando di inserire
troppi elementi che aumentano la densità. In genere il telespettatore è posizionato
a una distanza che varia da 1 a 3,5 metri lontano dallo schermo del tv (dipende
dalle dimensioni del televisore). Una distanza che rende più difficile la lettura
49
50. della pagina Web. Rende anche più difficile eseguire le operazioni di base come
la navigazione o la selezione delle voci dei menù.
L’interfaccia Web deve basarsi su chiari ed espliciti segnali visivi per dare
all’utente il pieno senso di ciò che ha selezionato nello schermo. L’obiettivo è
quello di far comprendere all’utente nel modo più intuitivo possibile le sue azioni
e il contesto. In fase di progettazione quindi, l’area visualizzabile deve mostrare
meno informazioni generali rispetto a una normale interfaccia Web, e mostrare
solo gli elementi essenziali, in modo che l’utente possa concentrarsi su un
ristretto numero di azioni fattibili (attività che dovrebbero essere eseguibili in
modo automatico o come impostazione di default). E’ di fondamentale
importanza mantenere tutte le informazioni e i contenuti della pagina sopra il
margine basso (dove è posizionata di solito la barra del browser per Internet Tv),
in modo che tutti gli oggetti siano visualizzabili sulla prima schermata e non si
debba costringere l’utente a far scorrere la pagina verso il basso. E’ consigliabile:
1. Organizzare le pagine in zone caratteristiche per tipo di informazione.
2. Inserire sempre nella stessa posizione i blocchi funzionali comuni in tutte
le pagine (navigazione, galleria video, immagini).
3. Per facilitare la lettura usare font e grafica più grande.
4. Per evitare che l’interfaccia appaia disordinata o affollata sullo schermo
del tv è bene aumentare lo spazio vuoto tra un elemento e l’altro (col
padding). Inserimento di spazi all’interno della pagina è una procedura
fondamentale per la creazione di un’interfaccia più facile da capire e da
navigare.
5. Gli schermi delle tv di nuova generazione sono quasi tutti Wide Screen
(nel formato 16:9 o 16:10). Un tipo di formato che deve essere sfruttato
dalla pagina Web nella sua lunghezza sia per il menù di navigazione sia
per gli overlay, mentre è meglio conservare lo spazio verticale per i
contenuti.
50