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Università degli Studi di Torino

                      Facoltà di Lettere e Filosofia

                                ---------------------

   Corso di Laurea Specialistica in Comunicazione nella
                     Società dell’informazione




                                    Tesi di Laurea in

                                      Web Design


    Soluzioni convergenti della Pubblica
    Amministrazione per la tv del futuro
 Sviluppo e progettazione di interfacce web per nuovi delivery convergenti tra Internet e
                                        Tv




Relatore:


Prof. Franco Carcillo


                                                                              Candidato:

                                                                           Matteo Bayre



                                    A.A. 2010-2011



                                                                                            1
Sommario


1. Introduzione                                                                  5
      1.1. Contesto                                                              5
      1.2. Obiettivi                                                             6
2. I media che convergono:                                                       7
      2.1. La televisione convergente                                           12
      2.2. Nuovi consumi televisivi                                             13
3. La televisione via internet: lo stato dell'arte                              17
      3.1. Tv on demand                                                         17
      3.2. IPTv                                                                 18
      3.3. Web Tv                                                               18
      3.4. Internet Tv                                                          19
      3.5. Tv ibrida (Over The Top)                                             20
      3.6. Lo scenario del mercato italiano della televisone                    23
4. Servizi interattivi e convergenti della PA                                   27
      4.1. e-Government                                                         27
      4.2. Servizi tv PA                                                        29
                4.2.1 t-Government                                              29
5. Siti web per la PA                                                           33
      5.1. Web design per la PA                                                 35
6. Nuovo paradigma: la tv connessa                                              39
      6.1. Tv ibrida (over the top) nuovi paradigmi d'interfaccia e d'accesso   39
      6.2. Portale/sito e-gov per le Tv ibride (Over The Top)                   39
7. Web design per Internet Tv: linee guida                                      45
      7.1. Visuale distante dallo schermo (colpo d'occhio)                      49
      7.2. Velocità di caricamento della pagina                                 51
      7.3. Tecniche per velocizzare la pagina                                   55
      7.4. La resa progressiva                                                  55

                                                                                 2
7.5. Controllo remoto: l'uso del telecomando                        57
     7.6. Web design 10-foot user interface                              59
              7.6.1. Layout                                              59
              7.6.2. Navigazione per le interfacce Web per Internet Tv   61
              7.6.3. Testo per interfaccia 10-foot                       63
              7.6.4. Colore                                              64
              7.6.5. Grafica e icone                                     65
              7.6.6. Progettazione 10-foot: pagine                       66
     7.7. Interattività                                                  66
     7.8. Accessibilità                                                  68
     7.9. Uso di HTML 5 per migliorare le prestazioni                    69
     7.10. Uso delle tecniche CSS 3                                      70
8. Web design per Internet Tv: raccomandazioni per i siti della PA       73
     8.1. Contenuti minimi dei siti web delle PA per Internet Tv         74
9. Progetto Web design 10-foot Home Page Comune di Torino                77
     9.1. Definizione del problema                                       77
     9.2. Metodo                                                         77
     9.3. Componenti del problema                                        77
     9.4. Analisi preliminare                                            78
              9.4.1. Analisi dei fabbisogni                              78
              9.4.2. Definizione utenza                                  78
              9.4.3. Classificazione utenti                              82
              9.4.4. Analisi Personas                                    82
              9.4.5. Scheda Personas                                     83
              9.4.6. Metodo degli scenari                                84
              9.4.7. Bisogni                                             85
     9.5. Opportunità e criticità                                        85
     9.6. Vincoli e opportunità tecnologiche                             86
     9.7. Requisiti di sistema                                           87
     9.8. Analisi comparativa                                            92
     9.9. Modello concettuale                                            99

                                                                          3
9.10. Architettura dell'informazione                       101
                 9.10.1. Requisiti di contenuto                  102
      9.11. Layout interfaccia grafica Web                       104
                 9.11.1. Navigazione                             105
      9.12. Mappa del sito                                       106
      9.13. Gabbie logiche della pagine principali               106
      9.14. Storyboard                                           110
      9.15. Interazione GUI con telecomando tv                   116
      9.16. Testo e font                                         122
      9.17. Casi d'uso del sito Web                              123
      9.18. L'uso dell'HTML 5 e CSS 3                            126
      9.19. Prototipo grafico interattivo sito Web Internet Tv   128
      9.20. Valutazione                                          128
10. Conclusione e sviluppi futuri                                131
11. Bibliografia                                                 133
12. Sitografia                                                   135
13. Indice delle figure e delle tabelle                          137




                                                                   4
1. Introduzione


     Il mercato della televisione sta mutando rapidamente. Si diffondono nuove
tecnologie digitali con l’introduzione dall’alto della nuova tecnologia della tv
digitale terrestre. Ma si diffondono nel mondo e nei mercati dell’ICT, anche se
un pò a rilento nel nostro paese, le tecnologie interconnesse e le nuove
piattaforme basate sulla rete Internet e sul Web. Nell’attuale Società
dell’informazione anche i grandi media e le grandi multinazionali della
tecnologia e della comunicazione propongono ai consumatori prodotti e servizi
convergenti tra Internet e il vecchio medium della televisione. In un simile
scenario futuro anche i servizi della Pubblica Amministrazione possono
adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e supportare i nuovi linguaggi e i mezzi
trasmissivi.

     Lo sviluppo di un’interfaccia Web dei servizi telematici Comunali,
compatibile con i browser dei dispositivi della nuova Tv connessa, potrebbe
quindi offrire al cittadino una semplice e usabile modalità di fruizione delle
informazioni e degli stessi servizi della PA direttamente dal telecomando del
televisore.


     1.1.      Contesto

     La crescente tendenza su scala globale alla digitalizzazione dei mezzi di
comunicazione, e allo scambio dei servizi e dei contenuti digitali, grazie alle
autostrade delle reti telematiche, consentirà sempre più spesso l’accesso ad ogni
tipo di informazione, video, musica, documenti, in ogni luogo e in ogni
momento, con uno svariato numero di device in grado di connettersi
costantemente alla rete. Un’opportunità di sviluppo tecnologico ed economico
che le grandi industrie delle telecomunicazioni e della tecnologia e i governi dei


                                                                                5
paesi industrializzati hanno raccolto in questi ultimi cinque anni proponendo
grandi investimenti e piani di crescita. L’Agenda Digitale Europea, imposta dalla
Commissione Europea del vecchio continente, è considerata il punto fermo per lo
sviluppo verso l’obiettivo di un mercato unico digitale per condurre l’Europa
verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In questa direzione si pone
anche il programma del governo italiano che attraverso il Piano di e-Government
20121 del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione punta a
modernizzare e rendere più efficace e trasparente la PA, abbassando i costi e
migliorando la qualità dei servizi.


      1.2.     Obiettivi

      Analizzando l’evoluzione delle tecnologie dell’ICT e il cambio di
paradigma del mezzo televisivo, attraverso lo studio dei nuovi e futuri mercati e
del   processo      di   digitalizzazione   e   informatizzazione      della    Pubblica
Amministrazione, si intende realizzare un sistema di servizi informativi e
parzialmente interattivi sui canali Over The Top della televisione digitale. Si
intende inoltre realizzare uno studio che analizzi e definisca le linee guida sul
tema dell’usabilità e dell’accessibilità di un servizio di e-Government sul canale
Tv Over The Top, in modo da definire metodi e strumenti di progettazione e la
verifica dell’usabilità dell’interfaccia. Il progetto sperimentale mira alla
realizzazione di un prototipo di interfaccia web-based adatta ai dispositivi
Internet Tv ibridi e allo studio i meccanismi di accesso e controllo
dell’interfaccia.




      1
       Vedi per un approfondimento: http://www.e2012.gov.it/egov2012/index.php (ultimo
accesso 08/06/2011).

                                                                                         6
2. I media che convergono


      Nella Società della Comunicazione odierna, nata dalla cultura dei media di
massa, e cresciuta e sviluppata nell’ambiente dinamico delle reti, è ormai
assodato il paradigma della convergenza. Il termine convergenza è da intendere
come incontro tra vecchi e nuovi media, come scambio e condivisione di flussi
informativi che viaggiano su molteplici canali, che cambiano e tramutano i
consumi e la produzione per la massa e fanno nascere quella dal basso.

      Negli anni 80, lo studioso americano delle scienze sociali Ithiel De Sola
Pool2 coniò per la prima volta il termine convergenza nell’ambito delle forme
della comunicazione, prevedendo scenari futuristici e la nascita di una forza di
cambiamento dentro e fuori l’industria dei media grazie alle tecnologie digitali.
La “convergenza dei processi”, secondo De Sola Pool infatti, sta confondendo i
confini tra i media come la radio, il telefono e la tv. Già quasi trent’anni or sono
cominciava la lenta erosione del rapporto uno a uno tra medium e il suo uso.
Oggi questo paradigma è divenuto una realtà, e cresce e si diffonde di pari passo
alla velocità dell’innovazione tecnologica, creando numerose forme di
ibridazione tra produzione e consumo, che ispirano la nascita di nuovi modelli
economici e culturali.

      Il nuovo paradigma prende spunto dalle posizioni di George Gilder3, il
quale definisce in modo drastico la fine della televisione e la nascita dell’era
della Post Tv. Una vera e propria rivoluzione digitale, influenzata da un forte
determinismo tecnologico, dove i vecchi media passivi vengono fagocitati dai
nuovi attivi digitali e dalle reti telematiche, dove spariranno le tradizionali


      2
      Si veda: De Sola Pool I., Technologies of Freedom, Harvard University Press,
Cambridge, 1983.
      3
       Si veda: Gilder G., La vita dopo la televisione, Il grande fratello farà la fine dei
dinosauri?, Castelvecchi, Milano, 1995.
                                                                                              7
industrie multimediali e la cultura di massa, e trionferanno i media di nicchia on
demand. Gilder immagina a metà anni novanta un “teleputer”, un sistema
interattivo bidirezionale connesso adatto a elaborare video, una forma preistorica
della tv convergente di oggi.

      Qualche anno più tardi, dopo il fondamentale lavoro dello stimato guru dei
Media Studies4, Herny Jenkins, si parla infatti di cultura convergente. Lo studio
del professore di comunicazione, giornalismo e arti cinematografiche
all’University of Southern California, in primo luogo revisiona il vecchio
paradigma dei mass media dimostrando l’avvento in quest’epoca della
frammentazione e della proliferazione dei mezzi di comunicazione, della
separazione tra prodotti e servizi, dell’erosione dei mercati di massa, e della
crescita del potere del consumatore e del fenomeno della personalizzazione di
massa. Il mescolamento e l’unione tra media tradizionali e new media comporta
secondo Jenkins l’origine di un nuovo fenomeno culturale, dove il pubblico muta
in audience, e i consumatori hanno accesso a nuove informazioni e danno vita a
nuove interazioni collettive attraverso una cultura partecipativa. Questo non
significa che tutti i media convergeranno in un solo delivery tecnologico (come
spiega Jenkins nella teoria della fallacia della Black Box)5, ma si attuerà e si sta
verificando un processo complesso che coinvolgerà le tecnologie, le industrie, il
pubblico e gli stessi contenuti. La storia infatti ci insegna che gli apparecchi
tecnici vengono rimpiazzati, mentre i media non muoiono mai ed evolvono,
come ad esempio sta accadendo ora per la televisione. Cambiano quindi non solo
le tecnologie ma anche i linguaggi, le pratiche, l’esperienza di consumo, scaturite
dal conflitto storico tra media broadcasting e i consumatori, ora più attivi e
divenuti creatori, a loro volta, di contenuti grazie alle reti telematiche e alle
tecnologie digitali alla portata di tutti.




      4
        Per un approfondimento: http://cms.mit.edu/ (The MIT Comparative Media Studies –
ultimo accesso 20/05/2011)
      5
          Vedi: Jenkins H., Cultura Convergente, Milano, Apogeo, 2007.
                                                                                           8
Il fenomeno della convergenza dei media si può scindere in cinque processi
principali6:

    1. Convergenza tecnologica: Nicholas Negroponte ha etichettato il processo
          di digitalizzazione dei contenuti multimediali come nella trasformazione
          degli atomi in bit (bitcasting7). Una digitalizzazione delle informazioni,
          che non solo le ha cambiate nel loro formato, ma anche fatto nascere la
          possibilità e la potenzialità di scambio quasi istantaneo all’interno dei
          flussi tra le reti.
    2. Convergenza economica: è quel processo che coinvolge soprattutto
          l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione che sta portando le
          società e le multinazionali a mutare i propri assetti di produzione che
          progettano e vendono prodotti e servizi transmediali sfruttando le
          proprietà del marchio.
    3. Convergenza sociale o organica: è invece quel processo descritto da
          Jenkins che crea nuove modalità di consumo multitasking all’interno degli
          ambienti e delle piattaforme ludiche e informazionali.
    4. Convergenza culturale: è quel fenomeno di esplosione di nuove forme di
          creatività ispirate dalla interazione tra le tecnologie dei media, i
          consumatori e le industrie culturali. La convergenza culturale fa nascere la
          tipica produzione grassroots dal basso che promuove un nuovo modo di
          generazione della cultura popolare. Ma da inizio anche alla produzione
          organica dal lato mainstream su differenti canali.




      6
          Si veda Jenkins H., Convergence? I Diverge, Tecnology Review, 2001, pag. 93.
      7
       La radicale trasformazione del rapporto di poteri tra produzione e distribuzione e i
consumo dei media che regala potere al fruitore. Si veda: Negroponte N., Essere digitali,
Sperling&Kupfer, Milano, 1995.
                                                                                              9
5. Convergenza globale: il risultato del processo della circolazione dei
           contenuti dei media al livello globale permette la nascita di quella cultura
           ibrida del “Villaggio Globale” ipotizzato da Marshall McLuhan8.

      Ma nonostante l’affermazione delle reti telematiche e del Web 2.0 nella
seconda metà degli anni 2000, la televisione rimane un mezzo attuale, se pur
mutato in modo intrinseco nella tecnologia digitale in produzione e nell’offerta, e
subisce oggi una fase di cambiamento che viaggia verso l’ibridazione e la
transmedialità. Uno studio del novembre del 2010 del The Boston Consulting
Group9, società di consulenza per le imprese, afferma che nei prossimi cinque
anni le imprese dell’ICT aumenteranno la spesa dedicata a Internet, ai social
media e a Internet mobile. Crescerà il mercato dei dispositivi mobili
(smartphone), dei tablet pc e degli e-reader nei prossimi tre anni. Ma la tv resterà
ancora il primo mezzo di comunicazione scelto dal mercato (della pubblicità) e
dai consumatori, una televisione però sempre più vicina alle tecnologie di
interconnessione e interattive.

      I processi di introduzione della tv digitale terrestre, pianificati in tutto il
mondo come evoluzione naturale tecnologica e per razionalizzare lo spettro
elettromagnetico, che dal 2008 coinvolgono anche l’Italia10, comportano la
digitalizzazione della filiera di produzione e della distribuzione dei contenuti, che
in questo modo divengono manipolabili, estraibili, trasformabili, mixabili, ma
anche progettabili e adattabili ai più disparati mezzi mediali digitali. Oggi
l’editore media tv infatti non progetta e produce più una programmazione lineare,
ma propone una produzione multimediale di contenuti, che passa dalla
televisione digitale al Web fino alla telefonia mobile. La transmedialità dei

      8
       Per un approfondimento vedi: McLuhan M, Gli strumenti del comunicare,
"Understanding Media: The Extensions of Man.
      9
        Per un approfondimento si veda Busy E., Field D., Harsaae J., Rose J., Sahla H., The
CMO’s Imperative, Tackling new digital realities, The Boston Consulting Group, Boston,
novembre 2010. Per consultare il documento collegarsi all’indirizzo:
http://www.bcg.it/documents/file66995.pdf (ultimo accesso 15/09/2011)
      10
       In realtà il processo sperimentale di diffusione del digitale terrestre è partito nel 2005 in
Sardegna.
                                                                                                 10
contenuti televisivi ha dato forma alle sinergie del mercato della tv tra i grandi
gruppi di produzione delle trasmissioni con gli operatori di rete che detengono
invece i canali e i network11.

      La tendenza alla convergenza ha mutato di conseguenza il consumo
televisivo: nella produzione dei format si assiste alla differenziazione del
prodotto,       all’ampliamento       dell’offerta,   alla   frammentazione,        e    alla
personalizzazione dei programmi. Ma cambia nello stesso tempo l’esperienza che
vive il consumatore, che in un attimo può operare (anche in modo attivo) in
nuovi luoghi e spazi per fruire dei contenuti ad hoc. Le tecnologie digitali a
disposizione della nuova televisione permettono al giorno d’oggi di agire con
nuove pratiche di visione e di approccio alle trasmissioni, come il consumo
attraverso il Time Shifthing, la tv on demand, la catch-up tv, e consentono la
parallela possibilità della navigazione del Web e dell’uso di applicazioni
specifiche connesse.

      Per capire come affrontare questo cambiamento anche per produrre un
servizio convergente per la Pubblica Amministrazione è necessario analizzare tre
punti fondamentali della trasformazione televisiva12:

    1. L’estensione del testo, inteso come realizzazione di un corollario di
           innumerevoli prodotti per i differenti media. Ciò comporta anche la
           frammentazione del testo su più media, descritto da Jenkins con il
           processo di transmedia storytelling.
    2. L’accesso multiplo che si amplia e si diffonde tra le piattaforme mediali e
           le tipologie di offerta.
    3. Il brand, pratica istituzionale derivata dal marketing, che deve coinvolgere
           anche il nome dell’ente o dell’istituzione della PA.



      11
        Ne sono un esempio i recenti accordi o fusioni industriali e commerciali tra ABC e
Disney, tra News Corp e Fox, tra AOL e Time Warner, tra Viacom e Paramount, e in Italia tra
Mediaset e Endemol.
      12
        Per un approfondimento si veda: Televisione Convergente, a cura di Grasso A.,
Scaglioni M., Link Ricerca, Bologna, 2010.
                                                                                          11
2.1.        La televisione convergente

      Per oltre mezzo secolo la televisione ha avuto un ruolo stabile ed è divenuto
il medium di comunicazione di massa broadcasting più diffuso e usato, ma anche
l’elettrodomestico principe della casa. Oggi sta progressivamente perdendo
questo status. Si sta evolvendo, come quando dalla radio nacque la stessa tv, e
nello stesso tempo si assiste a un forte cambio di paradigma. In primo luogo la tv
sta subendo il processo di digitalizzazione, sia nella produzione che nella
distribuzione, che ha direttamente causato l’avvento della multicanalità e
l’abbondanza di risorse. L’esperienza televisiva cambia nel suo spazio, nel suo
tempo e nelle pratiche. Anna Sfardini e Massimo Scaglioni13 nel loro lavoro di
ricerca sulla “MutliTv” descrivono l’evoluzione del mezzo televisivo in tre
direttrici:

    • Multitasking: inteso come trasformazione del medium in un’interfaccia
           multimediale attraverso forme ibride di tv via Internet e digitali.
    • Multitiming: questo tipo di trasformazione muta il paradigma di
           istantaneità e contemporaneità che ha sempre contraddistinto la
           televisione, portandola in una dimensione di flussi di trasmissione di
           contenuti accessibili in ogni momento, grazie alle tecnologie digitali di
           registrazione e al video on demand.
    • Multiplacing: in questo caso l’evoluzione riguarda l’annullamento del
           concetto di spazio che trasforma la tv che conosciamo in una televisione
           multi-luogo attraverso le tecnologie di connessione mobile.14

      John Caldwell15 ha identificato nei suoi studi proprio il medium televisivo
come quello capace di inglobare le trasformazioni e le proliferazioni di nuovi



      13
        Si veda: Scaglioni M, Sfardini A., MutliTv, L’esperienza televisiva nell’età della
convergenza, Carrocci, Roma, 2009.
      14
        Dalle tv via Internet wireless, alla tv mobile DVB-H sulle frequenze tv, fino alla tv su
collegamenti di rete telefonica UMTS e 4G LTE.
                                                                                               12
linguaggi dei media. Oltre all’intrinseca natura dell’immediatezza e della
simultaneità la televisione racchiude una straordinaria capacità di ibridazione dei
linguaggi e delle tecnologie. La convergenza tecnologica porta differenti media a
confluire in un unico sistema di distribuzione in grado di arrivare fino alle case
delle famiglie. Questo tipo di convergenza è iniziato con la digitalizzazione dei
contenuti della tv, che ha determinato che ogni prodotto può essere trasmesso su
ogni tipo di device. Il consumatore ha ampliato i punti d’accesso ai contenuti in
ogni luogo e in qualsiasi momento. Sono nate le piattaforme tv di distribuzione
come la tv digitale terrestre, la tv digitale satellitare, l’IPTv e la mobile tv che
vanno verso l’integrazione futura d’accesso. La televisione porta anche quel
fenomeno di convergenza estetico, inteso come stilistico, dove i contenuti si
aggregano nelle loro forme. Come definito da Jenkins il medium tv è anche
portatore del processo di convergenza economica/istituzionale che prende in
considerazione le trasformazioni avvenute nei mercati, caratterizzate in questi
ultimi decenni dal passaggio dalle economie di scala (concentrate nella
standardizzazione per la produzione di massa) a quelle di scopo (incentrate più
sulla diversificazione e i mercati di nicchia). In questo contesto si assiste da anni
alla conglomerazione dei network televisivi (in particolare nel panorama
americano).


      2.2.      Nuovi consumi televisivi

      La cultura convergente dei media è un processo ampio portato avanti da due
poli: quello della produzione e quello del consumo che spesso si sovrappongono
e si confondono. Nel mondo della televisione sempre più vicina alle reti
cambiano le pratiche e le modalità di consumo appunto convergente di tv.
Quest’opportunità mette in gioco l’intreccio tra la tradizionale fruizione
televisiva e il consumo di nuove tecnologie digitali interconnesse, che creano non
più una ma molte televisioni. Una tv che sia espande sul Web, ma che in un

      15
         Si veda: Caldwell J.T., Is television a distinct medium? Tv and convergence, in Sinclair
J., Turner, Contemporary world television, BFI, London, 2004.
                                                                                              13
attimo può tornare sullo stesso delivery televisivo, con formati più aperti,
condivisibili e interattivi.

      I consumi televisivi stanno mutando a causa della digitalizzazione delle
piattaforme distributive (come l’introduzione del digitale terrestre), si
trasformano a fronte dell’abbondanza dell’offerta e degli accessi, si permutano in
dinamiche di consumo all’interno dello spazio del salotto di casa. La
proliferazione di contenuti e di punti di accesso spinge a produrre con la massima
semplicità. Un esempio su tutti può essere descritto con YouTube, la piattaforma
web di condivisione video di proprietà di Google, che recentemente si è
affacciata al mercato della tv con l’uso di interfacce per le tv connesse e che
prossimamente lancerà venti canali televisivi dedicati. Il modello YouTube
rappresenta il massimo della semplicità di fruizione dei video riproponibile in
parte nei nuovi device televisivi interconnessi. Si sta verificando anche un ritorno
crescente degli stessi consumi tv nell’household, il luogo di consumo familiare
indicato dagli studi di David Morley16, dove l’apparecchio televisivo, al contrario
delle tendenze delle dinamiche di negoziazione rilevate nei decenni passati dagli
Audience Studies, subisce una rivalorizzazione come centro della fruizione
mediale familiare, attirando su di se forme di offerta ad ampio raggio, ma anche
personalizzate, grazie appunto alle tecnologie digitali convergenti. Basta pensare
alle opportunità che offre l’IPTv, la televisione su piattaforma Internet, con la
pubblicità mirata e personalizzata.

      Luca Barra, dottorando in Culture della comunicazione presso l’Università
Cattolica di Milano, e Massimo Scaglioni, ricercatore presso la Facoltà di
Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, suddividono su tre livelli le
pratiche di consumo convergente della tv:

   • Sul primo livello di pratiche, costituito dalla più ampia fascia di
           consumatori, si posizionano i modelli più semplici, che portano gli utenti a


      16
       Si veda: Morley D., Family Television. Cultural Power and Domestic Leisure, Sage,
London, 1986.
                                                                                           14
cercare di ridurre la complessità delle offerte. La semplificazione per il
      telespettatore può essere fornita con strumenti per la navigazione e per la
      ricerca di informazioni, o creando uno spazio con aree chiuse e guidate, in
      una sorta di giardino protetto, in modo da condurre l’utente all’interno di
      una griglia di azione sicura e semplice.
   • Nel livello intermedio di pratiche sono fruibili quei contenuti tv narrativi
      che possono essere scambiati e condivisi, ma anche mutati e ripensati
      nelle reti sociali. Le pratiche sono di forma spesso ludica e orientativa,
      come l’uso della guida dei programmi EPG dei canali del digitale
      terrestre, oppure come lo scambio legale e non di contenuti in rete
      praticato soprattutto dal pubblico giovane. Il fattore di supporto degli
      strumenti di comunicazione della rete e del web (istant messaging, social
      network, forum, fan page) fanno sì che la pratica di consumo televisivo
      esca dai confini classici mediali e ispiri un approccio più attivo, più
      rapido, più fai-da-te.
   • L’ultimo livello di pratiche è costituito dal massimo livello di consumo
      convergente. Il consumatore questa volta di nicchia ha un ruolo
      decisamente attivo nella visione e nell’uso del contenuto tv. Pratiche che
      si estendono in altre attività, come ad esempio la costruzione di fan
      fiction, la scrittura sui blog, la gestione dei thread in un forum; si
      verificano le tipiche rielaborazioni grassroots intorno al prodotto
      televisivo che identifica lo status e l’identità personale dell’utente o del
      gruppo di utenti.
     Su questi utenti televisivi giocano alcune forze, due interne e due esterne,
che possono variare il livello di consumo convergente: il processo di
fidelizzazione al prodotto che cerca il constante legame con il brand può spingere
il consumatore da un livello di convergenza superficiale a quello più profondo,
ma può accadere anche che gli utenti di nicchia possano riemergere al livello più
flebile di convergenza. Il processo che può essere imposto dall’esterno
dell’accomodamento, con le varie tecniche di limitazione e guida del consumo,

                                                                               15
può allo stesso modo portare l’utente dal livello profondo a quello superficiale.
Mentre la tendenza a dare maggior valore al prodotto può contrariamente causare
la spinta verso una maggiore profondità di convergenza dello spettatore tv17.




     17
          Per approfondire si veda: Televisione Convergente, op. cit.
                                                                                16
3. La televisione via Internet: lo stato dell’arte


      Nuove tecnologie, nuovi modi di fruizione dei contenuti tv che mutano
direttamente anche le modalità di consumo delle interfacce Web se accessibili
attraverso le nuove Internet Tv. E’ questo il futuro che si prospetta e si sta già
realizzando      nei     mercati      delle     telecomunicazioni         e    dell’industria
dell’informazione e dell’intrattenimento. Sta nascendo una nuova televisione,
chiamata da Shelly Palmer18 “la Tv delle reti”, che potrebbe mettere in
discussione tutta la filiera produttiva televisiva. Attraverso lo sfruttamento della
rete infatti l’Internet Tv potrebbe saltare gli intermediari (editori e operatori di
rete) per collegare direttamente i produttori dei contenuti tv. Una nuova
interazione priva di livelli intermedi che creerebbe quelle nuove tipologie di
utenza attive tipiche del Web e della rete.


      3.1.      Tv On Demand

      Le origini del nuovo paradigma della Tv sono da ricercare in terra
britannica negli anni novanta. Da Cambridge infatti nel 1994 partirono le prime
sperimentazioni del servizio VOD (Video On Demand)19 su rete Internet.
Successivamente        nel   1998     la   società    di    telecomunicazioni       Kingston
Communications fu la prima nel Regno Unito a lanciare un servizio VOD
commerciale che univa la Tv broadcast all’accesso a Internet con un unico set-
top-box. L’esplosione della convergenza tra Tv e Internet sui mercati della
televisione si è però sviluppata negli USA, patria della rete delle reti, dove a
partire dalla seconda metà del 2000 sono nate delle società commerciali che
hanno iniziato a fornire dei servizi di streaming on-line ai propri clienti.



      18
         Si veda: Palmer S., Television Disrupted, The transition from Network to networked tv,
Elsevier, Oxford, 2006.
      19
        Si veda: Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Video_on_demand (ultimo accesso
07/05/2011)
                                                                                            17
3.2.       IPTv

      Un chiaro modello di tv multitasking è l’IPTv, quella piattaforma di
distribuzione televisiva che sfrutta il protocollo IP della rete e diffonde sia
contenuti audiovisivi sia servizi interattivi. Nata intorno alla metà degli anni
novanta dal lavoro di Steve Casner, Karl Auerbach, Cha Chee Kuan, e acquisita
dalla multinazionale Cisco System, la tecnologia IPTv permette oggi di veicolare
in modalità unicast e multicast in tempo reale trasmissioni audio/video televisive
e qualsiasi altra tipologia di formato video. La società statunitense Audionet nel
1998 fu la prima a far partire una trasmissione live webcasts con i contenuti delle
emittenti tv locali americane WFAA (tv texana del network nazionale ABC) e
KCTU-LP (emittente di Wichita nel Kansas). Il vantaggio di questo tipo di
televisione consiste nella possibilità di racchiudere in un unico meta medium e
con la sola rete Internet un’offerta multicanale, il traffico dati e la telefonia
VOIP. I limiti, visti da un certo lato, di questa televisione sono da rimandare
all’uso di una rete chiusa necessaria per definire palinsesti fissi, generi di canali e
offerte integrate. La forza invece è racchiusa nel potere interattivo del mezzo
strettamente legato a Internet, che può sfociare in forme di comunicazione
pubbliche come il t-Government20, o commerciali come il t-Commerce. L’uso
dell’IPTv coinvolge l’utenza in un’esperienza tv centrica (l’uso del telecomando)
e può supportare un’alta qualità video del servizio. Sfrutta reti e servizi chiusi (i
citati Walled Garden) forniti dall’operatore tlc che eroga il servizio e dai
distributori di contenuti. Di solito viene offerta a pagamento dalla società di
telecomunicazioni.


      3.3.       Web Tv

      Per Web Tv si intende quel tipo di televisione che si può fruire attraverso i
canali della rete Internet, che propone palinsesti e programmazioni originali e


      20
        Canale tv della televisione digitale che mette a disposizione ai cittadini i servizi online
della Pubblica Amministrazione.
                                                                                                 18
distinte da quelli delle tradizionali tv broadcaster, soprattutto con la piattaforma
Web, nella modalità in streaming. Si distingue dall’Internet Tv o dalla Catch up
Tv, proprio per la sua natura intrinsecamente legata al Web e a Internet. Questa
tecnologia è supportata però solo dalle connessioni a banda larga della rete e non
può essere sfruttata con collegamenti Internet troppo lenti. Nata a metà degli anni
90 su sperimentali spot sui banner pubblicitari del web, negli anni 2000 trova la
sua forma di nuova tecnologia televisiva con l’evoluzione delle tecniche di
streaming in real time, quando YouTube e Dailymotion divengono le piattaforme
principali di condivisione dei video on-line. La Web Tv può sfruttare anche le
tecnologie di condivisione di streaming e di dati Peer-to-Peer. La Web Tv è
incentrata su un’esperienza Pc centrica (uso di tastiera e mouse) e non garantisce
un’alta qualità di servizio. Si distingue inoltre per la mancanza di
intermediazione tra fornitore di contenuto e utente, il quale può accedere
direttamente con un suo dispositivo connesso.


      3.4.       Internet Tv

      La forma di televisione chiamata Internet Tv è invece quella tipologia di
servizio televisivo distribuito via Internet, che può veicolare anche i palinsesti o i
programmi dei grandi broadcaster tv. Una forma di distribuzione della Internet
Tv è la cosiddetta Catch up Tv, dove un’emittente tradizionale può mettere a
disposizione la propria programmazione del giorno dopo o dei giorni, ad
esempio, dell’ultima settimana sul Web21. Il concetto di Internet Tv è connesso
con quello del consumo on demand dei contenuti tv, ma i broadcaster forniscono
anche i canali in streaming in tempo reale. Con l’aumento della disponibilità di
banda della rete i servizi della Internet Tv si sono evoluti con l’alta definizione e
vari servizi interattivi. Prima del 2006 i distributori di contenuti che agivano sulla
piattaforma Internet preferivano usufruire dei servizi P2P. Gli utenti allora


      21
         Ad esempio: iPlayer dell’emittente pubblica inglese BBC, 4oD di Channel 4 sempre in
Inghileterra, i srvizi analoghi francesi di M6 e Canal +, e quelli statunitensi di Fox, NBC, CBS,
ABC.
                                                                                               19
dovevano scaricare sui loro Pc un apposito programma che sfruttava la
condivisione dei video. Oggi i fornitori preferiscono l’uso di lettori multimediali
per lo streaming direttamente integrati nei browser, come Silverlight o Windows
Media Player22. Anche questo servizio è fortemente condizionato dalle velocità
di download delle connessioni della rete.


      3.5.       Tv ibrida (Over The Top)

      La nuova frontiera convergente delle piattaforme televisive dell’Internet Tv
è sicuramente la Tv su Open Internet (Over The Top), una nuova forma di
televisione che integra la tv su protocollo IP sfruttando le tecnologie interattive
della tv digitale. In questo modo si unisce la tv di flusso (l’IPTv) con la modalità
di offerta on demand, accostabile anche a numerosi servizi apps multimediali
chiusi e dedicati e alla libera navigazione sul Web. La tv ibrida grazie ai nuovi
standard aperti interattivi, come l’MHP e l’HbbTV, è accessibile da numerosi
delivery connessi: dai televisori con interfaccia e accesso alla rete (Connected
Tv), ai decoder per la tv digitale (set-top-box ibridi), alle console per i
videogames. L’Open IPTv sfruttando la rete può garantire l’alta qualità dei
contenuti, e può viaggiare su una qualsiasi connessione broadband (ADSL o
fibra) fornita da un qualsiasi ISP. Il mercato USA ma anche quello europeo offre
ormai nuovi dispositivi ibridi delle Internet Tv ibride, essendo già state immesse
sul mercato da numerose aziende e multinazionali produttrici23. In Italia le
tipologie di mercato, sia di vendita dei contenuti sia degli investimenti
pubblicitari, sono ancora in via di affermazione, come dimostrano gli incerti
esordi della Apple Tv (piattaforma software + device ) e di Google Tv
(piattaforma software), anche se grazie alla tv digitale terrestre si sta proponendo
in modo concreto l’offerta dei programmi tv on demand convergente con la rete,


      22
         Il servizio on-line della tv pubblica italiana Rai.tv ad esempio sfrutta il media streaming
Silverlight.
      23
       Alcune industrie dell’elettronica di consumo che hanno lanciato le Internet Tv: Philips,
Samsung, LG, Panasonic, Sharp e Loewe.
                                                                                                 20
ad esempio col servizio della tv pubblica Rai Replay (tv on demand sul Web), o
con le offerte delle IPTv di Fastweb (Decoder Unico) e Telecom Italia
(Cubovision e Samsung). Anche il mercato delle console videogame ha
recentemente proposto una convergenza tra l’offerta ludica e quella tv: Sony
Playstation 3 (con periferiche ad hoc per la sintonizzazione dei programmi
televisivi) e XBox 360 (con aggiornamenti software che consentono lo streaming
tv via Internet). Permane però il grosso ostacolo che blocca lo sviluppo di questi
mercati, oltre al costo elevato per il momento dei device delle tv connesse: la
bassa penetrazione della banda larga italiana e i limiti infrastrutturali delle reti
fisse e mobile. L’industria dei consumer ha poi lanciato numerosi dispositivi
ibridi chiamati connected tv che uniscono la tv digitale all’accesso al Web24. La
nuova televisione ibrida apre perciò scenari nuovi dal lato prettamente
commerciale, ma anche da quello del servizio pubblico al cittadino. Infatti oltre
alle classiche trasmissioni tv lineari e ai canali tematici della tv digitale dei
broadcaster, la tv pubblica e gli enti nazionali e locali potrebbero predisporre
servizi connessi e interattivi derivanti dall’e-Government e dal t-Government. Un
mix tra televisione e Internet di servizi di pubblica utilità che potrebbe nascere
grazie alle funzioni delle guide interattive (EPG) dei programmi, alle piattaforme
MHP dei decoder e dei tv, ai servizi di teletext avanzato, alle modalità di ricerca
web-based dei contenuti (che ad esempio forniscono Google Tv o Apple Tv), ai
servizi di applicazioni connesse su piattaforma software dedicata, e infine con la
navigazione libera o vincolata sul Web.

      La Tv ibrida connessa potrebbe rivelarsi tra qualche anno il mezzo e la
modalità di distribuzione televisiva più importante del mercato italiano e
mondiale. Una killer application del prossimo futuro dell’ICT per la diffusione
della banda larga nel paese25 e per lo sviluppo di servizi di comunicazione e di



      24
         LG con Netcast, Samsung con Internet@tv, Panasonic con Viera Cast, Philips con
Philips Net Tv, Sony con MediaCast Internet Tv, e poi vari set-top-box prodotti e
commercializzati da Humax, TeleSystem, LG, Amino, ADB.
      25
           Secondo le dichiarazioni di Franco Bernabè ad di Telecom Italia.
                                                                                          21
interazione con la PA. Il report del febbraio 2011 “The Future of Connected Tv”
di Business Insights26 riporta che la diffusione di questi dispositivi interconnessi
“da salotto”, con le varie piattaforme software e applicativi, subirà una crescita
media annua del 58,3% nel periodo 2009-2014. La ricerca Tv&Video Consumer
Trend Report del 2011 di Ericsson27, condotta in tredici paesi con interviste a ben
400 milioni di telespettatori, indica che l’80% del pubblico continua a guardare la
classica televisione più di una volta a settimana, mentre il 44% dei consumatori
dichiara di guardare con la stessa frequenza i programmi tv on demand su
Internet. Lo studio di Ericsson rileva che i consumi televisivi sono mutati, ma i
consumatori richiedono sempre più spesso entrambe le modalità di fruizione tv
on demand e tradizionali. E i social network hanno contribuito fortemente a
questo cambiamento: più del 40% degli intervistati infatti afferma di utilizzare i
siti di social networking durante la fruizione dei contenuti televisivi attraverso
svariati dispositivi (dagli smartphone ai tablet). Molti telespettatori uniscono la
visione dei programmi tv (come reality o eventi sportivi) all’uso di Twitter,
Facebook, sms, chiamate telefoniche, e discussione nei forum online che hanno
come argomento lo stesso programma tv. Secondo il consorzio DGTVi, da uno
studio di III Digital Monitor del 2010, realizzato dall’istituto E-res (con 3.000
interviste CATI sul territorio nazionale), su 2,7 milioni di famiglie italiane
consapevoli di avere almeno un televisore in grado di connettersi a Internet, 1,8
milioni di famiglie dispone anche di un collegamento broadband e il 10% (circa
180.000) utilizza effettivamente il televisore in modalità connected. Sempre
secondo i dati elaborati a inizio 2011 da E-res, circa 1,5 milioni di famiglie
italiane dotate a casa di collegamenti broadband si dichiarano interessate a
dotarsi di televisori ibridi connessi. Oltre ai televisori predisposti per la rete, la
fruizione di contenuti e servizi in modalità connected può avvenire sulle


     26
        Per un approfondimento si veda l’indirizzo:
http://www.researchandmarkets.com/research/b6230a/the_future_of_connected_tv (ultimo
accesso 08/06/2011)
     27
        Per un approfondimento si veda l’indirizzo web:
http://www.ericsson.com/news/1543649 (ultimo accesso 02/10/2011)
                                                                                       22
principali console per videogiochi: su oltre sei milioni di famiglie italiane che ne
dispongono, circa 2,5 milioni (il 44,3%) li qualificano come dispositivi in grado
di connettersi alla Rete. La crescita prevista dalle agenzie di analisi dei mercati
sulla diffusione e l’adozione da parte della massa della tv connessa offre il
terreno per lo sviluppo di nuove soluzioni per migliorare i servizi e la
distribuzione delle informazioni al cittadino.


     3.6.      Scenario del mercato italiano della televisione

     In Italia permane uno scenario fortemente caratterizzato da un duopolio
pubblico-privato che opera su alcune piattaforme televisive nate dai processi di
convergenza tecnologica:

   • La piattaforma digitale terrestre: coordinata dal consorzio DGTVi che
       rappresenta le maggiori realtà nazionali (Rai, Mediaset, Telecom Italia
       Media, DFree) è la naturale evoluzione della vecchia tv analogica, che ha
       introdotto nel mercato tv una manciata di nuovi operatori, un certo livello
       di interattività, la moltiplicazione dei canali, le offerte pay di Mediaset
       Premium e altri piccoli operatori.
   • La piattaforma digitale satellitare: è attualmente monopolizzata dal solo
       operatore Sky Italia che agisce da editore e gestore aggregatore di
       contenuti. Sky ha recentemente proposto ai propri abbonati una fruizione
       convergente su iPad dei propri contenuti in esclusiva. E’ nata inoltre
       nell’estate 2009 la piattaforma gratuita satellitare Tivù Sat per supplire
       alle mancanze (a volte gravi) di diffusione e di copertura della tv digitale
       terrestre.
   • IPTv: la tv su protocollo IP della rete non ha avuto successo in Italia.
       Forse per la mancanza di infrastrutture per l’accesso alla banda larga e per
       la lentezza delle connessioni italiane. Le società di telecomunicazioni
       hanno sul mercato le loro offerte di distribuzione (Telecom Italia,



                                                                                 23
Fastweb, Tiscali, Vodafone, Infostrada) e di offerta di contenuti
   (Cubovision Telecom Italia).
• Tv mobile: anche questa tipologia di tv non è stata accolta bene dal
   mercato italiano. Le frequenze tv dedicate alla tecnologia DVB-H sono
   state quasi tutte sostituite con i canali tv tradizionali. E anche la tv
   trasmessa attraverso le connessioni dati mobili (HSDPA – 3G - UMTS)
   sta lentamente chiudendo i battenti, con la sola H3G che mantiene il suo
   canale tv La3.
• Tv Over The Top: il mercato italiano televisivo si è arricchito tra il 2010 e
   il 2011 di alcuni servizi ibridi e altri via Web. Gli operatori italiani delle
   telecomunicazioni come Telecom Italia, Fastweb e Tiscali, che stanno
   investendo nella tv multipiattaforma, si stanno impegnando a diffondere i
   propri contenitori su tv, tablet, cellulari, decoder set-top-box digitali.
   L’utente grazie alle nuove offerte del mercato può usufruire di
   applicazioni, servizi e contenuti scaricabili dalla Rete e in modalità on
   demand. Dalle offerte pay di contenuti di Mediaset Premium Net Tv
   fruibili da Internet e grazie all’adozione di moderni decoder interattivi
   connessi alla rete, fino ai servizi paralleli alla tv digitale terrestre e
   satellitare (appunto Over The Top) come Cubovision di Telecom Italia,
   La7 on demand, Rai Replay, Mtv on demand, la tv italiana si è mossa
   timidamente verso un’offerta più convergente. Tiscali e Telecom Italia, in
   particolare, hanno introdotto nei mercati anche la vendita di un proprio
   delivery set-top-box convergente tra tv digitale e Internet: rispettivamente
   TvBox e Cubovison. Sono nate anche nuove piattaforme televisive
   indipendenti che offrono i propri contenuti esclusivamente via Web:
   TvDream, Primoitalia, Popcorn Tv, Twww.tv, ChiliTv (di Fastweb). Nel
   mercato italiano hanno alcune difficoltà d’ingresso invece le offerte delle
   piattaforme Internet Tv dei grandi colossi del Web come Google Tv o
   Apple Tv (iTv), e a breve faranno il loro esordio europeo i grandi fornitori
   statunitensi di contenuti televisivi via Web come Hulu e Netflix.

                                                                              24
Evoluzione delle piattaforme e degli operatori su scala nazionale:

   • Completamento Switch-off della tv digitale terrestre.
   • Saturazione del satellite.
   • Crescita delle connessioni a banda larga fissa e mobile (anche se per ora
           crescono solo le connessioni mobili) e delle IPTv.
   • Crescita e diffusione delle Internet Tv e delle Web Tv.
   • Diffusione della mobile Tv con le connessioni 4G (LTE28).




      28
        Long Term Evolution: nuovo standard di trasporto dati della telefonia cellulare UMTS,
pensato per le connessioni veloci mobili a banda larga.
                                                                                           25
26
4. Servizi interattivi e convergenti della PA


     In questo contesto italiano del panorama e dei mercati dei media in
constante evoluzione, che tende sempre più alla produzione di contenuti
transmediali, il ruolo della comunicazione della Pubblica Amministrazione, che
già percorre numerose vie attraverso i nuovi media, ha il dovere di inserirsi e
stare al passo con le nuovissime tecnologie e i nuovi trend di consumo,
proponendo soluzioni di interazione .

     La comunicazione istituzionale, grazie alla legge 150 del 7 giugno 2000, è
divenuta un elemento portante dell’azione degli enti e delle amministrazioni
pubbliche. Oggi si può definire come un sistema di flussi, costituito da azioni
coordinate mirate verso precisi obiettivi a impatto sociale. La comunicazione
istituzionale può suddividersi in quella interna, che legittima l’istituzione stessa,
e quella esterna, che concerne tutte le azioni e le interazioni verso l’ambiente
esterno. La rivoluzione della rete ha introdotto ormai da anni un processo di
cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale. Oggi infatti le PA locali
o nazionali grazie ai propri siti Web producono valore alle attività politiche e
sociali svolte. Le potenzialità della rete telematica prestate alla comunicazione
pubblica e istituzionale si sviluppano principalmente in due direzioni: e-
Government ed e-Democracy. Quest’ultimo processo è un sistema ancora in
evoluzione che sfrutta le nuove tecnologie per promuovere i processi decisionali
aperti e trasparenti, per coinvolgere il cittadino nella vita pubblica e
nell’amministrazione dell’ente o della città.


     4.1.      e-Government

     L’introduzione delle pratiche, dei servizi e delle tecnologie dell’ICT
(Information    Communication       Technology)     nel   campo     della   pubblica
amministrazione è una priorità di tutti paesi e delle istituzioni transnazionali della
Società dell’Informazione. Esistono svariate forme di informatizzazione della PA

                                                                                   27
che sfociano su numerosi mezzi di comunicazione e sfruttano differenti
tecnologie interconnesse: dalle tecnologie per il voto elettronico, ai servizi
amministrativi radio-televisivi (t-Government), l’uso delle email certificata
(PEC), il m-Government (mobile Government), l’u-Government (ubiquitous
Governement), il g-Government (applicazioni Geographical Information System
e GPS per l’amministrazione pubblica elettronica). L’e-Government attraverso i
processi di informatizzazione della PA mira a migliorare l’efficienza operativa
interna delle amministrazioni, a informatizzare i servizi per i cittadini e le
imprese, e infine tende a consentire l’accesso telematico del cittadino ai servizi e
alle informazioni della PA. L’Unione Europea ha disposto un Piano d’Azione per
l’e-Gov per l’arco temporale 2011-201529, che percorre le linee di sviluppo
dell’Agenda Digitale Europea30, e che prevede quattro priorità per promuovere
l’ICT nelle PA:

   • Aumentare l’empowerment tra cittadini e imprese;
   • Rafforzare la mobilità nel mercato unico europeo;
   • Migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione pubblica;
   • Creare i fattori abilitanti e le precondizioni per mettere in moto circoli
           virtuosi.

      Il piano europeo punta a promuovere le nuove pratiche dell’e-Gov, come
l’Open Government, l’Open Data e l’uso dei social network progettate intorno al
cittadino e alle imprese, e mira a massimizzare la complementarietà degli
strumenti utilizzati e delle policy adottate, cercando di raggiungere un pieno
sviluppo dei servizi all’interno delle nazioni, ma anche transfrontalieri.

      Il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione italiana,
che comprende tutte quelle attività amministrative svolte con le tecnologie

      29
          Si veda per un approfondimento l’indirizzo:
http://ec.europa.eu/information_society/activities/egovernment/action_plan_2011_2015/index_e
n.htm (ultimo accesso 27/06/2011)
      30
         Per un approfondimento si veda l’indirizzo:
http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/si0016_it.htm (ultimo accesso
27/06/2011)
                                                                                           28
informatiche e la rete Internet, ha avuto inizio concretamente con il varo del
primo Codice dell’Amministrazione Digitale del 2005. Una rivoluzione digitale
perseguita anche in Italia, se pur in ritardo rispetto ai principali paesi europei, per
raggiungere gli obiettivi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e
democraticità nei servizi pubblici31. Il nuovissimo Codice dell’Amministrazione
Digitale del Decreto legislativo n. 235/2010, entrato in vigore nell’aprile del
2011, stabilisce tutti i principi base per la gestione, l’accesso, la trasmissione, la
conservazione e la fruibilità dell’informazione digitalizzata e nelle relazioni tra
PA e privati. Il processo di informatizzazione della PA in Italia coinvolge anche
le amministrazioni locali, che assumono spesso il ruolo di front-office del
servizio pubblico, mentre le amministrazioni centrali operano come back-office.


     4.2. Servizi Tv PA

     4.2.1. t-Government

     La strada del t-Government, cioè l’uso istituzionale e pubblico di un canale
tv per la comunicazione e l’interazione col cittadino, è stata intrapresa dalle
amministrazioni pubbliche italiane soprattutto grazie all’evoluzione della
tecnologia televisiva con l’introduzione della tv digitale terrestre. I progetti
realizzati in questo campo sono stati avviati per rendere disponibili all’utenza,
anche senza l’ausilio di supporti informatici i servizi pubblici della PA e per un
pubblico analfabeta sull’uso degli strumenti della rete. Le tecnologie di delivery
(i decoder set-top-box con piattaforma MHP per il digitale terrestre) e di
connessione adottati (dalle semplici frequenze tv fino alle reti ADSL o in fibra
ottica) permettono un’elevata semplicità d’uso per l’utente, un alto livello di
interattività, e una rilevante riduzione dei costi di accesso e di realizzazione dei
servizi di comunicazione pubblica. Il t-Gov è canale di comunicazione pubblica
potenzialmente accattivante e in parte esaustivo, che utilizza direttamente il
medium più familiare e diffuso qual è la televisione. Nell’ambito del t-Gov sono


     31
          Come definito dal testo sulla comunicazione pubblica della legge 7 giugno 2000 n. 150.
                                                                                             29
stati avviati in passato numerosi progetti a livello nazionale e locale, oggetto di
interesse e di sperimentazione della PA.

     Nel 2005 il CNIPA mise in moto vari progetti di sperimentazione del t-Gov
sul digitale terrestre. Ben ventinove servizi interattivi su canali tv studiati anche
per quel bacino d’utenza caratterizzato dalla scarsa dimestichezza con le
tecnologie informatiche e della rete internet. Ma gli scarsi investimenti e le
potenzialità tecnologiche e infrastrutturali del paese, forse sovrastimate, nonché
le evidenti difficoltà di progettazione nell’usabilità delle interfacce tv,
condussero molti progetti alla chiusura. I servizi infatti mostravano alcuni
problemi di navigazione tra i menu e qualche impedimento nell’uso dei
telecomandi. Inoltre, la necessità di collegare i dispositivi set-top-box a una
connessione telefonica fissa o mobile o ai collegamenti Internet limitava
fortemente l’interattività dei sistemi. Allo sviluppo di questi lavori partecipò in
primis la Rai, con le sue risorse di televisione pubblica, numerose tv locali
private, e la Fondazione Ugo Bordoni mise in atto dei bandi di concorso. Uno dei
progetti più grandi fu “Italia Utile”, servizio interattivo in onda su vecchio canale
televisivo Rai Utile.

           Progetto                           Ente PA

           CASPER                             Regione Emilia Romagna

           PRODIGIT                           Comune di Roma

           DTToscana                          Regione Toscana

           TI-RECS                            Comune di Bari

           DTTSiena                           Comune di Siena

           PARTECIP@RE                        Provincia di Lecce

           BLL Regione                        Lombardia

           e-govDT-RA                         Regione Abruzzo

           TV-DICO                            Comune di Palermo

           SenzaBarriere.TV                   Comune Venezia


                                                                                  30
T-E_J                                         Provincia di Genova

       T-Sei                                         Comune di Reggio Calabria

       GPC                                           Regione Lombardia

       META FVG                                      Friuli Venezia Giulia

       T-Liguria                                     Regione Liguria

       AMICA-TV                                      Provincia di Trento

       DiLucca                                       Comune di Lucca

       T.CiTel                                       Comune di Pisa

       Digimarche.DIT                                Regione Marche

       viviCITTA                                     Comune di Bassano del Grappa

       DTT-Umbria                                    Regione Umbria

       QMIC Comune                                   Comune Torino

       24 TVarese                                    Comune di Varese

       ComOnAir                                      Comune di Como

       ChiariTeVi                                    Provincia di Cosenza

       DITEMI                                        Comune di Milano

       Puglia-Tgov                                   Regione Puglia

       Territorio in Onda                            Comune di Pesaro

       T-Basilicatanet                               Regione Basilicata
 Figura 1 - Le amministrazioni pubbliche che hanno avviato i progetti di t-Gov.

 Alcuni casi specifici di t-Government:

• DTToscana: al progetto parteciparono oltre alla Regione Toscana, 129
   comuni e tutti capoluoghi di provincia, anche due Università e dieci
   broadcaster tv, tra i quali La7 e Telecom Italia. Il progetto mirava ad
   offrire informazioni istituzionali, turistiche, servizi di e-learning, servizi
   sociali di e-democracy e di e-Health.


                                                                                    31
• T-Informo (PRODIGIT): progetto sviluppato da Comune e provincia di
   Roma e dalla Regione Lazio sullo sviluppo di un canale digitale
   caratterizzato da applicazioni informative multimediali e a bassa
   interattività remota. L’Università degli Studi La Sapienza si occupò del
   monitoraggio della sperimentazione. L'architettura dell’informazione dei
   servizi di t-Gov fu organizzata in sei aree tematiche: attualità, sanità e
   sociale, scuola e lavoro, turismo e cultura, mobilità e "cosa fare per”. Il
   canale nel 2006 fu mandato in onda su Rai Utile, grazie alla
   collaborazione di Telespazio, successivamente fu trasferito su Rai 3 Lazio.
• CASPER: progetto sperimentale Canale di Servizio pubblico Emilia-
   Romagna coordinato dalla Regione che ha cercato di sviluppare due
   servizi: uno rivolto al cittadino della regione, uno per il turismo. Il
   progetto è stato supportato da due tv regionali come Italia7 Gold e
   Telesanterno. Il servizio ha fornito anche contenuti sulla cultura, il meteo
   e la viabilità.




                                                                            32
5. Siti Web della PA


      La gran parte degli enti centrali e il 78,9% delle PA locali hanno registrato i
propri domini e realizzato uno o più siti Web32. La comunicazione pubblica della
PA con gli strumenti del Web e di Internet è sicuramente divenuta un mezzo di
comunicazione       privilegiato     che    deve     confrontarsi     con     le   dimensioni
dell’accessibilità, per fornire al cittadino tutte le informazioni politiche e gli atti
della Pubblica Amministrazione. Inoltre deve garantire il dibattito tra tutti gli
attori della società civile con la creazione di spazi di discussione, e infine fornire
il feedback necessario alla sua specifica utenza. Sin dagli esordi dei primi servizi
Web con i domini Internet .gov.it e la nascita del portale italia.gov.it nei primi
anni del 2000, le disposizioni e le direttive nazionali raccomandavano una
predisposizione orientata più ai servizi che alla comunicazione. E fin da subito si
è data importanza all’usabilità, alla sicurezza dei dati, alla privacy del cittadino.
Il legislatore non ha mai imposto l’uso di specifici linguaggi di programmazione,
in modo da garantire la neutralità tecnologica e adeguarsi alla rapida evoluzione
delle tecnologie della rete e del Web. L’art. 53, comma 1, d.lgs. n. 82/2005 però
evidenzia che la realizzazione di un sito per le PA debba privilegiare le
informazioni e i contenuti rispetto allo stile, l’usabilità e la semplicità di
consultazione assicurando la massima fruibilità. Per fare in modo che la
comunicazione pubblica attraverso il sito Web divenga un canale e uno
strumento determinante delle PA, si deve mettere il cittadino al centro della
progettazione degli strumenti e dell’azione istituzionale33.

      I messaggi e i contenuti offerti all’interno di uno spazio Web di un ente o
istituzione devono essere credibili, cioè coerenti con le attività e l’immagine
della PA, e riconoscibili, contraddistinti da una firma chiara e facilmente

      32
         Dati del 2009 elaborati dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
registrano oltre 40 mila siti.
      33
        Secondo le Linee Guida per l’organizzazione, l’usabilità, e l’accessibilità dei siti Web
delle PA contenute nella circolare delle Presidenza del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2001, n.
3/2001.
                                                                                              33
individuabile. I messaggi all’interno delle pagine Web devono fornire le
informazioni che servono al cittadino per l’uso dei servizi della PA, e devono
anche essere persuasivi in modo da modificare il comportamento dell’utente nei
confronti dei doveri e delle esigenze dell’ente. I contenuti di un servizio Web
dell’istituzione pubblica possono anche essere di natura educativa. Un portale o
un sito della PA deve fornire la comunicazione e l’informazione istituzionale per:

   • Descrivere le attività e il funzionamento dell’istituzione;
   • Favorire l’accesso ai servizi pubblici;
   • Promuovere l’immagine del territorio e dell’ente;
   • Diffondere i temi e le conoscenze di interesse sociale e pubblico;
   • Descrivere le procedure e le disposizioni normative;
   • Favorire i processi di semplificazione e informatizzazione delle procedure.

     Il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) dispone le regole per
l’accesso telematico ai dati e ai documenti (art.52), per le caratteristiche dei siti
Web (art. 53), per il loro contenuto (art.54), dove i siti pubblici delle PA saranno
obbligati a pubblicare in modo integrale tutti i bandi di concorso e ad aggiornare
dati e notizie. La pubblicazione da parte di un ente pubblico di informazioni e
documenti, su piattaforma tv o attraverso la rete, deve assicurare la garanzia della
fonte e l’attualità delle informazioni pubblicate. In generale sono definite le
regole per:

   • la comunicazione telematica tra pubblica amministrazione e cittadini:
          o comunicazione esterna e posta elettronica;
          o servizi telematici di informazione preventiva;
   • la comunicazione interna alle pubbliche amministrazioni;
   • la Carta Nazionale dei Servizi;
   • le transazioni economiche on-line;
   • la conferenza di servizi on-line;
   • la sicurezza dei sistemi informativi;



                                                                                  34
• le strutture per l'organizzazione, l'innovazione e le tecnologie34.

      Soprattutto per quanto concerne le PA locali (comuni, province e regioni), i
siti Web devono essere progettati e realizzati su misura della specifica realtà
locale e della propria comunità.


      5.1.       Web design per la PA

      La progettazione di un portale o di un sito Web di un ente pubblico deve
perciò essere incentrato sul punto vista e sulle esigenze del cittadino o
dell’utente, attraverso il modello di sviluppo User Centered Design. Lo sviluppo
di un sito Web istituzionale e di servizi web per la pubblica amministrazione
deve attenersi ad alcuni standard di progettazione e realizzazione definiti dal
CAD e dalla Direttiva sulla qualità dei servizi on-line e misurazione della
soddisfazione degli utenti del 27 luglio 200535. In primo luogo le pagine Web
devono sottostare a determinati standard di accessibilità per favorire l’accesso
alle informazioni e agli strumenti informatici dei soggetti disabili. Accessibilità
intesa come diritto fondamentale per il cittadino al quale deve essere garantita la
possibilità di accedere alle informazioni e ai servizi erogati da una PA
indipendentemente dalla propria disabilità. Le norme sull’accessibilità sono state
stabilite per la prima volta dalla legge Stanca del 9 gennaio 4/2004. Progettare e
realizzare un sito Web significa anche garantire la trasparenza e partecipazione
attiva del cittadino. Grazie al servizio Internet, infatti, si deve trasformare il
processo di relazione interne ed esterne del settore della PA, per migliorare la




      34
         Per approfondire si veda: Linee guida per i siti Web della PA, dal sito Web della
Regione Piemonte all’indirizzo:
http://www.regione.piemonte.it/innovazione/innovazione/notizie/on-line-le-linee-guida-per-i-
siti-web-delle-pubbliche-amministrazioni.html (ultimo accesso 17/07/2011)
      35
          Direttiva emanata dal Ministero per l’innovazione di concerto con il Ministero della
funzione pubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 il 18 ottobre 2005. Si veda
l’indirizzo: http://www.urp.it/allegati/Direttiva%2027%20luglio%202005.pdf
                                                                                                 35
partecipazione civile alla vita democratica36. E la trasparenza intesa come
accesso totale ai servizi e alle informazioni garantisce la partecipazione
democratica. La condivisione dei documenti e delle informazioni e dati
pubblicati e forniti dai siti web delle PA deve però garantire il rispetto della
privacy del cittadino, come definito dalla legge italiana37. Il servizio di un sito
Web della PA deve garantire inoltre un livello di qualità rilevato attraverso le
indagini di customer satisfaction ex-post ed ex-ante, nell’intento di migliorare la
performance dei servizi offerti e di verificare la soddisfazione del pubblico38. Un
canale Web dell’istituzione pubblica amministrativa può e deve ambire a essere
un punto di accoglienza e di accesso per un’utenza più estesa possibile e
diversificata, e inoltre deve diventare un elemento di promozione per altri canali
di comunicazione tra cittadino e PA.

      La legge Stanca 4/2004 fornisce le linee guida, i requisiti tecnici e di
valutazione per i servizi pubblici erogati con le reti informatiche, servizi che
devono essere accessibili anche al 5% dei cittadini italiani con disabilità.
All’interno della legge attraverso il decreto Ministeriale dell’8 luglio 2005, si
dispongono quindi 22 requisiti tecnici per creare un sito conforme agli standard
di accessibilità e 12 criteri di valutazione del servizio web. La Legge italiana fa
riferimento soprattutto alle raccomandazioni e alle linee guida delle WCAG 1.039
formulate dal consorzio W3C all’interno del gruppo di lavoro WAI. Oggi i
progettisti, per ambire a un livello di accessibilità e di usabilità ottimale nello
sviluppo di un sito web per le PA, devono però seguire le raccomandazioni della



      36
         Il diritto alla partecipazione alla vita democratica del cittadino è tutelato dalla
Comunità Europea dalla Carta dei diritti dell’uomo nelle città e dalla Carta dei diritti del
cittadino nella Società dell’informazione e della conoscenza.
      37
           D.L. 30 giugno 2003 n.196 sul Codice per la protezione dei dati personali.
      38
         La qualità del Web è regolata dalle direttive del 24 marzo 2005 sulla rilevazione della
qualità percepita dai cittadini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della
Funzione Pubblica e dalla direttiva 27 luglio 2005 per la qualità dei servizi on line e la
misurazione della soddisfazione degli utenti dal Ministro per l'innovazione e le tecnologie e dal
Ministro per la funzione pubblica.
      39
           Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG10/ (ultimo accesso 14/07/2011)
                                                                                               36
seconda versione delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG 2.0)40 che
mirano a rendere fruibile i servizi e i contenuti web per una vasta gamma di
persone disabili (con disabilità visive, uditive, fisiche, del parlato, cognitive,
linguistiche, dell’apprendimento, neurologiche). Le linee guida aggiornate del
gruppo WAI, pensate per le moderne pagine dinamiche e interattive, realizzate
con l’uso di più linguaggi di markup e di programmazione web, si strutturano in
quattro fondamentali principi:

    1. Le informazioni e gli elementi della pagina deve essere percepibili:
          fornendo alternative testuali, tipi di media temporizzati, inserendo
          contenuti adattabili alla pagina, semplificando la visione e l’ascolto dei
          contenuti.
    2. I componenti e la navigazione della UI (Interfacce-Utente) devono essere
          utilizzabili: con tastiera, con un’adeguata disponibilità di tempo, evitando
          l’uso di contenuti che disturbano i fotosensibili, fornendo funzionalità
          d’aiuto per navigare la pagina.
    3. Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere
          comprensibili: col testo leggibile, inserendo pagine prevedibili, fornendo
          assistenza per evitare errori e agevolare le correzioni.
    4. Il contenuto deve essere robusto e compatibile rispetto ai programmi
          utente e le tecnologie assistive.

     Per realizzare uno strumento di comunicazione Web efficace si devono
considerare tre aree di sviluppo comunicativo: lo spazio web per la presentazione
dell’istituzione; quello come luogo di comunicazione interattiva; e l’area di
comunicazione come servizio. Per raggiungere il proprio target, cioè il cittadino,
il sito ben progettato offre una buona visibilità dell’attività svolta dall’ente e
promuove i suoi servizi, offre un’informazione continua, attiva nuovi contatti e
riduce pure i costi di gestione delle attività di amministrazione.




     40
          Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG20/ (ultimo accesso 14/07/2011)
                                                                                          37
Le nuove linee Guida Ministeriali per i siti Web delle PA per l’anno 2011
dedicano un ampio spazio alla progettazione, alla gestione e al ciclo di vita della
realizzazione del sito:

   • Avviamento del progetto;
   • Analisi dei requisiti;
   • Disegno e progettazione tecnica;
   • Sviluppo e migrazione;
   • Collaudo e messa in esercizio;
   • Gestione.

     Le disposizioni del Ministero della Pubblica Amministrazione e
l’Innovazione identificano poi due grandi macrotipologie di servizi web per la
PA: la prima contraddistingue tutti questi siti o portali istituzionali che hanno
come obiettivo primario quello della presentazione della PA e hanno il compito
di informare il cittadino ed erogare i servizi pubblici; la seconda invece racchiude
tutti quei siti tematici che vengono sviluppati per la presentazione di progetti o di
eventi, per l’offerta di un particolare servizio, per l’approfondimento di uno
specifico argomento di interesse sociale e pubblico. Affrontare la concezione, la
progettazione e lo sviluppo di un sito Web della PA per i dispositivi televisivi
connessi a Internet significa confrontarsi con un progetto molto vicino ad un sito
tematico, che può spaziare però anche nella visione istituzionale e più generale
del servizio.




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6. Nuovo paradigma: la Tv connessa


     6.1.     Tv ibrida (Over The Top) nuovi paradigmi d’interfaccia e
     d’accesso

     Accedere ai servizi della PA attraverso la Tv ibrida (con Tv connesse, set-
top-box ibridi o console videogame) richiede un cambio di paradigma rispetto
alle Web Tv, ma anche rispetto al design delle interfacce dei siti Web
tradizionali. Sempre partendo dal concetto di progettazione che parte dall’utente,
lo sviluppo di un sistema di comunicazione Web adatto alle tv connesse deve
considerare il telespettatore come user passivo, comodamente seduto sul divano,
che naviga quasi casualmente sul Web con l’uso del solo telecomando, che
impegna una sola mano e addirittura un solo dito. Inoltre non c’è più il supporto
di hardware potente come quello di un PC o un laptop. Muta il sistema di
controllo e puntamento con l’uso quasi esclusivo del telecomando tv che vincola
il designer alla progettazione di un’interfaccia semplice. Le modalità e le
strategie di progettazione del sito Web per Internet tv ibride devono avvicinarsi
all’idea di costruzione di interfacce dei servizi di t-Government, mantenendo il
contatto però con la realtà multimediale ed estremamente interattiva del Web e
dei canali interattivi disponibili con le connessioni veloci. Questo può garantire
sia il soddisfacimento delle esigenze del broadcaster o dell’ente della PA per
sostenere la propria promozione e l’informazione e i servizi (con dinamiche top-
down), sia la partecipazione attiva dei telespettatori cittadini dalla rete alla tv e
dalla tv alla rete attraverso le dinamiche dal basso bottom-up.


     6.2.     Portale/sito e-Gov per le Tv ibride (Internet Tv)

     Un portale Web di un ente o istituzione della PA può essere rappresentato
come un punto d’incontro privilegiato tra la Pubblica Amministrazione, che
eroga servizi e informazioni, e il cittadino o le imprese. La fruizione dei servizi e
l’accesso ai dati e alle informazioni, non deve essere progettata secondo le

                                                                                  39
logiche interne agli enti e alle amministrazioni, ma deve avvenire con modalità
più familiari e vicine all’utente. In Italia, ad esempio, sono ben 170 gli enti
pubblici che offrono servizi Web con contenuti video e messaggi audiovisivi,
secondo i dati raccolti dall’ultimo rapporto Formez PA41. Le Pubbliche
Amministrazioni infatti stanno lentamente sperimentando nuovi modelli e
linguaggi, dal notiziario istituzionale, ai servizi informativi sulla cultura e gli
eventi, alla promozione del turismo locale. Crescono quindi i video contenuti nei
siti Web delle PA in concomitanza con l’aumento del numero di accessi,
tendenza che dimostra il cresciuto interesse dei cittadini per questo tipo di
servizio multimediale. In questo particolare settore della comunicazione della PA
si colloca lo sviluppo di un sito Web ottimizzato per le Tv connesse, dove la
progettazione di questo servizio deve concentrarsi in particolare sull’utenza:

    1. Government to Citizen: che concerne l’interazione tra governo e cittadino
           di natura non commerciale;
    2. Government to Business: rivolto ai rapporti tra ente e imprese.

      Il servizio Web della PA per Internet Tv deve divenire un punto d’ingresso
dell’ente pubblico di facile accesso, semplice e pratico, in modo che si adatti alle
esigenze informative del cittadino. Viviamo un particolare periodo che conosce
le fasi iniziali del fenomeno della convergenza tra Internet e Televisione. Nei
paesi anglosassoni esiste già un vasto pubblico dotato di tv e accesso alla banda
larga che consuma quotidianamente i contenuti proposti attraverso i due mezzi, e
anche grazie a piattaforme fisse e mobili convergenti e applicazioni Web. Una
tendenza che può svilupparsi e affermarsi anche in Italia. Grazie a questo servizio
l’utente, direttamente dal dispositivo televisivo connesso, potrà accedere ad
esempio alle News e Notizie sull’area di competenza della PA, al calendario
degli eventi culturali, agli appuntamenti, al servizio news video. Il portale video
può diventare un punto d’accesso per la vita della comunità e fornire anche
informazioni finanziarie o previsioni meteo. L’utente della tv connessa di fronte

      41
        Per un approfondimento si veda l’indirizzo: http://www.formez.it/ (ultimo accesso
06/10/2011)
                                                                                            40
ad un servizio pubblico ha delle aspettative di fruizione di un servizio simile a
quello delle aziende commerciali. Nel caso specifico di un portale web per
Internet Tv, il cittadino auspica l’accesso e la fruizione di un servizio
tendenzialmente video on demand, veloce, attivo 24 ore su 24. L’impegno
richiesto alla PA dai siti Web anche tematici, come quello dedicato per le tv
connesse, è quello di raggiungere il massimo livello di funzionalità dei servizi
informativi e transattivi offerti al cittadino. A differenza del portale web classico,
si dovrà tralasciare nella progettazione un alto livello di personalizzazione del
servizio, oltre ai servizi più complessi e interattivi come l’accesso alle pratiche
burocratiche, la dichiarazione dei redditi on-line o il pagamento delle tasse
attraverso moduli elettronici e procedure di autenticazione, per rendere
l’interfaccia web più usabile e semplice. Il portale video di un ente PA per
Internet Tv dovrà supportare e fornire le informazioni sul servizio e sulle
modalità di erogazione. Inoltre l’interfaccia video in fase iniziale di accesso
dovrebbe presentare una guida alla navigazione della pagina e dovrà anche
fornire un accesso diretto alla homepage del sito web tradizionale dell’ente.
Questa tipologia di servizio web delle PA, ideato per una fruizione più che altro
televisiva, deve unire il paradigma del sito “vetrina” con quello del sito di
relazione. Da un lato le caratteristiche spiccatamente video e di veloce impatto
visivo delle pagine devono presentare un materiale specifico dell’ente volto a
informare gli utenti. L’interfaccia deve raccogliere le immagini, i filmati, i testi, i
menù, e i comandi per rispondere ad un’esigenza immediata d’informazione.
Dall’altro non si può certo rinunciare alla funzione interattiva della rete, e all’uso
della comunicazione bidirezionale di un sito Web. La possibilità di dialogo con il
cittadino è un elemento di ricchezza fondamentale per la PA non solo come
mezzo di diffusione della propria immagine verso l’esterno, ma anche come
testimonianza diretta della proprio attività insieme alla comunità. Per questo
motivo anche le pagine web pensate per le Internet Tv forniscono strumenti e
informazioni per lo scambio, l’interazione, l’archiviazione, la registrazione e la
collaborazione, se pur in numero minore rispetto ai normali portali Internet.

                                                                                    41
L’interfaccia rivolgendosi a un target generico, cioè la totalità dei cittadini, può
offrire ad esempio i servizi, informazioni generali, gli orari degli uffici, le news.
Infine in modo molto limitato, almeno per ora, l’interfaccia delle pagine può
offrire alcuni servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e può utilizzata
come buon strumento di valutazione e indagine da parte dell’ente.

     Per valutare le capacità comunicative di un sito Web fornito attraverso il
mezzo televisivo si devono analizzare i livelli comunicativi:

   • Dimensione persuasiva: capacità delle pagine del sito di essere
       convincenti e di attirare i telespettatori. Questo significa che il layout e
       l’interfaccia devono essere pensate per attrarre l’utente-telespettatore, non
       solo grazie alla riconoscibilità immediata dell’identità dell’ente pubblico
       attraverso il logo e lo stile grafico, ma anche grazie all’architettura
       semplice e gradevole, alla notevole leggibilità dei testi e alla qualità dei
       video e delle immagini. La capacità persuasiva è dettata anche dal grado
       di navigabilità del sito, misurabile nella velocità di lettura della pagina da
       parte del browser dell’Internet Tv, dagli strumenti adeguati per la
       navigazione della stessa pagina.
   • Dimensione conoscitiva: quantità di informazioni, i servizi, le aree
       tematiche, notizie. Il sito deve supplire alle informazioni che riguardano la
       vision e la mission della PA, deve descrivere i servizi offerti all’interno
       delle pagine, oltre all’inclusione di mappe, notizie, eventi.
   • Dimensione aggregante: capacità di coinvolgere attivamente l’utente. Il
       sito deve avere uno stile di comunicazione non eccessivamente formale,
       mantenendo uno stile sobrio, ma pur sempre multimediale, vicino ai
       dettami stilistici della tv pubblica ad esempio. Per avere una funzione di
       integrazione deve anche fornire le versioni multilingua, nei contenuti
       testuali e video.
   • Dimensione identitaria: accostamento e riconoscibilità del sito al territorio
       e al luogo che presidia (uniformità e stile omogeneo di grafica e
       contenuti). La funzione distintiva che può essere trasmessa attraverso
                                                                                  42
l’originalità dei contenuti e degli stili, attraverso la coerenza che
           conferisce unità allo stile della comunicazione e omogeneità ai contenuti.

      Come per i portali web delle PA un’interfaccia per Tv ibride deve contenere
ed esporre informazioni e servizi in modo più chiaro e semplice possibile,
raggruppando in modo organico le categorie di contenuti. Ma, come detto, la
semplificazione dell’architettura dell’informazione della pagina adatta alla
Internet tv sarà più elevata. Il tipico portale web di un Comune Italiano può
suddividere i contenuti in tre principali categorie: Amministrazione, Città,
Servizi. Secondo l’art. 54 del CAD il sito deve fornire informazioni relative alla
struttura degli uffici con l’organigramma, la disposizione le attribuzioni e
l’organizzazione degli stessi uffici, l’ordinamento giuridico, la documentazione
relativa e gli indirizzi di posta elettronica e di PEC. L’art. 11, comma 8, d.lgs. n.
150/2009 stabilisce che le pagine Web abbiano una sezione dedicata alla
trasparenza, alla valutazione e al merito. Inoltre è obbligatoria la pubblicazione
delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dei curricula e dei dati personali in
ambito professionale. Infine lo stesso art. 54 del CAD prevede che il sito fornisca
l’elenco dei servizi on-line disponibili e di quelli di futura attivazione e una
sezione apposita per la pubblicità legale42. Il paradigma per il portale video
frammenta e semplifica questa tassonomia dei contenuti selezionando le
informazioni e gli elementi più vicini a una rappresentazione televisiva. In questo
modo si possono suddividere le informazioni, anche multimediali:

    • sull’ente e sull’amministrazione;
    • sulla Città con i suoi eventi (arte, cultura e spettacolo), le sue attività,
           informazioni di pubblica utilità (muoversi in città, sicurezza, emergenze),
           informazioni sul turismo, e le notizie;
    • sui servizi essenziali (caratterizzati da una forma meno interattiva rispetto
           al portale Web classico).



      42
         L’obbligo di pubblicazione da parte dei siti delle PA dell’elenco di tutti i bandi di gara
e di concorso.
                                                                                                  43
Il sito progettato per le Internet Tv, che rientra in parte nella realizzazione
dei siti tematici per la PA, ha l’obbligo anch’esso di pubblicazione di contenuti
minimi, minori rispetto a quelli dei siti istituzionali. Per questa particolare
tipologia di pagine web si dovrà evidenziare chiaramente quale Amministrazione
Pubblica è responsabile del servizio, e si dovranno inserire i relativi collegamenti
al sito Web tradizionale. È inoltre necessario inserire le finalità del sito con
riferimento alle regole e al progetto.




                                                                                 44
7. Web Design per Internet Tv: Linee Guida


     Progettare l’interfaccia di un sito Web per le PA adatto ai delivery o alle
piattaforme delle Internet Tv ibride, comporta un differente approccio dal punto
di vista del design Web classico e anche dal lato della progettazione accessibile e
usabile per i servizi della Pubblica Amministrazione. La progettazione di
un’interfaccia di un sito istituzionale/tematico per la PA adatto alle Internet Tv,
deve partire dalla tipologia di utente televisivo. Un target abbastanza generico
che però ha delle precise caratteristiche di consumo mediale passivo. Per un
utente/telespettatore infatti sono di vitale importanza:

   • L’uso del telecomando con il controllo D-Pad;
   • I controlli multimediali sono quasi sempre poco considerati;
   • Le interfacce complesse possono causare frustrazione e confusione
       nell’interazione;
   • Non è abituato all’uso di mouse e controlli differenti dal telecomando tv;
   • Non è solito alla scoperta e all’uso di tasti scorciatoia;
   • Preferisce interfacce grafiche, interazioni e dispositivi di input abbastanza
       semplici.

     L’utenza televisiva, che è abituata a confrontarsi con un mezzo
tradizionalmente passivo, non è sicuramente perciò propensa all’esplorazione di
interfacce complesse e ricche di opzioni, ed è caratterizzata da una curva bassa di
apprendimento del sistema. Per ottenere un’interfaccia efficace, efficiente e
soddisfacente per l’utente/telespettatore si devono apportare delle modifiche
sostanziali di progettazione. Innanzitutto per determinare delle linee guida ci si
deve porre degli obiettivi per la creazione della GUI per Internet Tv. E forse il
più importante obiettivo è quello di rendere il più semplice possibile
l’apprendimento dell’uso dell’interfaccia-utente, in modo da consentire un
graduale approccio verso le funzioni più avanzate, rendendo più ripida la curva.
Non esiste più il problema dell’adattabilità delle pagine Web per ogni tipologia

                                                                                45
di sistema operativo, di risoluzione del monitor del Pc, di tipo di browser usato,
perché nella maggior parte dei casi l’interfaccia sarà visualizzata su schermo tv, e
su dispositivi con piattaforme software chiuse datate di un numero esiguo di
browser Web. Il design per Internet Tv può concentrarsi più che altro
sull’usabilità dell’interfaccia e sulle caratteristiche di comunicabilità semplice
della sua struttura e dei suoi contenuti. Per ottenere quindi un buon risultato è
meglio realizzare un’interfaccia seguendo i requisiti generali di:

   • Pulizia
   • Semplicità
   • Essere convincenti
   • Coerenza
   • Essere diretti

     Per progettare una buona interfaccia Web per Internet tv attraverso la
progettazione incentrata sull’utente, e quindi ponendo al centro il cittadino e i
suoi bisogni, è logicamente d’obbligo seguire i solidi principi del design:

   • L’apprendibilità dell’interfaccia, cioè il grado di facilità con cui l’utente
       impara ad usarla, deve essere agevolata da un’accentuata prevedibilità e
       dalla visibilità delle azioni che possono compiersi all’interno della pagina,
       ad esempio attraverso l’uso di metafore e di affordance del paradigma
       delle interfacce interattive per le tv che possono essere molto familiari al
       telespettatore. La pagina può essere costruita più comprensibile nei
       confronti dell’utente sintetizzando e semplificando in modo consistente le
       azioni e reazioni possibili, in modo che l’utente possa capire in anticipo
       l’effetto di un’operazione. Le pagine potranno essere di facile
       apprendimento nel loro funzionamento con l’uso di pratiche generalizzate
       e con l’applicazione della coerenza nello stile, nella navigazione, nei
       comandi dell’intera interfaccia web.
   • Un buon progetto di Web Design deve inoltre tenere in considerazione il
       principio di flessibilità che, nello specifico caso delle interfacce Web per

                                                                                 46
Internet Tv, dovrà tendere verso un sistema più rigido e vincolato rispetto
      a una normale pagina Web della PA, in modo da garantire la sicurezza e la
      semplicità dei compiti da eseguire. Il sito, considerando i limiti del
      sistema di controllo remoto del telecomando tv e le particolari esigenze di
      usabilità, deve consentire il meno possibile le interazioni multiple
      simultanee tra utente e interfaccia, accantonando quindi il classico
      multithreading concorrente43. Inoltre deve garantire nei sistemi di
      puntamento, nella navigazione dei menù e tra le pagine, nella
      compilazione dei campi di testo, il principio di sostitutività in input e in
      output. Per fare in modo che l’interfaccia si flessibile è indicato puntare
      verso una struttura adattiva per quanto concerne il layout e la fruizione
      delle immagini, dei testi e dei video.
• Il principio di robustezza infine deve essere un caposaldo della
      progettazione di un portale/sito web per Internet Tv. Le pagine devono
      essere performanti nella velocità di caricamento, in modo da velocizzare
      la comunicazione tra utente e interfaccia. Escludendo il caricamento dei
      filmati, il sito deve essere progettato per avere durate di caricamento
      brevissime e tempi di risposta immediati, in modo da evitare i messaggi
      informativi di feedback, per informare l’utente sull’attesa necessaria. Le
      pagine devono inoltre essere ben navigabili, per consentire all’utente di
      valutare lo stato del sistema, ad esempio fornendo dei comandi specifici
      come una tastiera virtuale o un D-Pad (i controlli direzionali del
      telecomando) per l’operazione che sta svolgendo; devono essere anche
      raggiungibili in ogni situazione e contesto, e persistenti, e devono
      ostentare lo stato di default del sistema in modo da agevolare
      l’orientamento del telespettatore. L’interfaccia di una pagina Web per le tv
      connesse deve evitare al meglio possibile gli errori sia del sistema sia
      dell’utente. Se questo non fosse possibile, si dovrebbe approntare un
      sistema di ripristinabilità per annullare le azioni e tornare indietro dopo

 43
      Cioè la sovrapposizione temporale dei compiti separati.
                                                                               47
l’errore. Infine l'interfaccia deve implementare tutti i servizi necessari e
       adeguati ai compiti previsti, ad esempio fornendo un sistema di controllo
       semplice per i filmati, o una pagina di sondaggio sobria e intuitiva usabile
       dal telecomando.

     Dalle otto regole d’oro di Ben Shneiderman sul design, per lo sviluppo
dell’interfaccia per un sito della PA adatto alle Internet Tv, si possono prendere
maggiormente in considerazione cinque raccomandazioni che riguardano:

   • Preservare la coerenza per le sequenze di azioni (ad esempio i comandi del
       lettore video), del formato, della terminologia, dell’uso dei comandi, ecc.
   • Offrire il più possibile feedback informativo per ogni azione dell’utente,
       ad esempio segnalando con lo stile l’oggetto o la voce del menù
       selezionato.
   • Lo stimato professore americano di interazione uomo-macchina consiglia
       la prevenzione e la gestione semplice degli errori, ma nel caso specifico si
       dovrebbe creare un sistema che elimini ogni fonte di errore da parte
       dell’utente.
   • Supportare una modalità di controllo dell’interfaccia limitata, ma sempre
       in mano all’utente.
   • L’utente si attende un servizio più televisivo, dove le visualizzazioni
       grafiche e i layout sono estremamente semplici. La riduzione del carico
       cella memoria a breve termine in questo sviluppo è quindi molto
       importante.

     L’usabilità del sito, cioè la sua efficienza, l’efficacia e la soddisfazione da
parte dell’utente, deve rendere fruibili i contenuti selezionati per le tipologie di
telespettatori che si approcciano alla navigazione col proprio televisore.
Seguendo i principi di usabilità della percezione (informazione e comandi
sempre disponibili), dell’operabilità (informazioni e comandi devono consentire
l’azione immediata per raggiungere gli obiettivi), della coerenza, della tutela
della salute (salvaguardare il benessere dell’utente), della sicurezza (il sito deve

                                                                                 48
assicurare il passaggio dei dati dell’utente e le transazioni affidabili), della
trasparenza, della facilità di apprendimento, di aiuto e documentazione (guide in
linea, documenti sul funzionamento dell’interfaccia con l’uso del telecomando),
della tolleranza agli errori (prevenzione degli errori con vincoli precisi di azione),
della gradevolezza (il sito deve mantenere interesse nell’utente) e della
flessibilità (tenere conto delle preferenze e dei contesti d’uso), lo sviluppo un sito
Web classico istituzionale o tematico per le PA può implementare l’uso di una
grafica sobria, quasi minimale, senza effetti particolari e priva di colori vivaci per
le esigenze particolari di accessibilità. In un sito creato per le tv connesse la
grafica può invece essere leggermente più elaborata, sempre coerente nello stile e
nelle linee generali, ma vicina e idealmente simile alle interfacce delle guide tv o
dei menù interattivi dei DVD. Questa caratteristica e l’utilizzo di controlli remoti
meno evoluti e precisi rispetto alle tastiere e ai mouse, impone anche lo sviluppo
di un sistema di navigazione ad hoc.


     7.1.     Visuale distante dallo schermo (Colpo d’occhio)
     La lettura sullo schermo del computer è ritenuta il 25% più lenta di quella
su carta. Leggere un testo su uno schermo tv è ancora più difficoltosa. Nella
progettazione dell’interfaccia grafica per l’Internet Tv sorgono evidenti problemi
di usabilità e comprensione per l’utente a causa della maggior distanza dello
schermo rispetto a quella dei normali monitor dei Pc. La maggior parte dei
principi di Web Design non funziona perfettamente se si considera un’interfaccia
vista da lontano. E costruire una UI per Internet Tv ibride deve necessariamente
prendere in considerazione la distanza dell’utente dallo schermo. Per questo
motivo la pagina Web va progettata come un manifesto o come un cartellone
pubblicitario, tenendo pulito e semplice lo spazio visivo, evitando di inserire
troppi elementi che aumentano la densità. In genere il telespettatore è posizionato
a una distanza che varia da 1 a 3,5 metri lontano dallo schermo del tv (dipende
dalle dimensioni del televisore). Una distanza che rende più difficile la lettura



                                                                                   49
della pagina Web. Rende anche più difficile eseguire le operazioni di base come
la navigazione o la selezione delle voci dei menù.

     L’interfaccia Web deve basarsi su chiari ed espliciti segnali visivi per dare
all’utente il pieno senso di ciò che ha selezionato nello schermo. L’obiettivo è
quello di far comprendere all’utente nel modo più intuitivo possibile le sue azioni
e il contesto. In fase di progettazione quindi, l’area visualizzabile deve mostrare
meno informazioni generali rispetto a una normale interfaccia Web, e mostrare
solo gli elementi essenziali, in modo che l’utente possa concentrarsi su un
ristretto numero di azioni fattibili (attività che dovrebbero essere eseguibili in
modo automatico o come impostazione di default). E’ di fondamentale
importanza mantenere tutte le informazioni e i contenuti della pagina sopra il
margine basso (dove è posizionata di solito la barra del browser per Internet Tv),
in modo che tutti gli oggetti siano visualizzabili sulla prima schermata e non si
debba costringere l’utente a far scorrere la pagina verso il basso. E’ consigliabile:

   1. Organizzare le pagine in zone caratteristiche per tipo di informazione.
   2. Inserire sempre nella stessa posizione i blocchi funzionali comuni in tutte
       le pagine (navigazione, galleria video, immagini).
   3. Per facilitare la lettura usare font e grafica più grande.
   4. Per evitare che l’interfaccia appaia disordinata o affollata sullo schermo
       del tv è bene aumentare lo spazio vuoto tra un elemento e l’altro (col
       padding). Inserimento di spazi all’interno della pagina è una procedura
       fondamentale per la creazione di un’interfaccia più facile da capire e da
       navigare.
   5. Gli schermi delle tv di nuova generazione sono quasi tutti Wide Screen
       (nel formato 16:9 o 16:10). Un tipo di formato che deve essere sfruttato
       dalla pagina Web nella sua lunghezza sia per il menù di navigazione sia
       per gli overlay, mentre è meglio conservare lo spazio verticale per i
       contenuti.




                                                                                   50
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  • 1. Università degli Studi di Torino Facoltà di Lettere e Filosofia --------------------- Corso di Laurea Specialistica in Comunicazione nella Società dell’informazione Tesi di Laurea in Web Design Soluzioni convergenti della Pubblica Amministrazione per la tv del futuro Sviluppo e progettazione di interfacce web per nuovi delivery convergenti tra Internet e Tv Relatore: Prof. Franco Carcillo Candidato: Matteo Bayre A.A. 2010-2011 1
  • 2. Sommario 1. Introduzione 5 1.1. Contesto 5 1.2. Obiettivi 6 2. I media che convergono: 7 2.1. La televisione convergente 12 2.2. Nuovi consumi televisivi 13 3. La televisione via internet: lo stato dell'arte 17 3.1. Tv on demand 17 3.2. IPTv 18 3.3. Web Tv 18 3.4. Internet Tv 19 3.5. Tv ibrida (Over The Top) 20 3.6. Lo scenario del mercato italiano della televisone 23 4. Servizi interattivi e convergenti della PA 27 4.1. e-Government 27 4.2. Servizi tv PA 29 4.2.1 t-Government 29 5. Siti web per la PA 33 5.1. Web design per la PA 35 6. Nuovo paradigma: la tv connessa 39 6.1. Tv ibrida (over the top) nuovi paradigmi d'interfaccia e d'accesso 39 6.2. Portale/sito e-gov per le Tv ibride (Over The Top) 39 7. Web design per Internet Tv: linee guida 45 7.1. Visuale distante dallo schermo (colpo d'occhio) 49 7.2. Velocità di caricamento della pagina 51 7.3. Tecniche per velocizzare la pagina 55 7.4. La resa progressiva 55 2
  • 3. 7.5. Controllo remoto: l'uso del telecomando 57 7.6. Web design 10-foot user interface 59 7.6.1. Layout 59 7.6.2. Navigazione per le interfacce Web per Internet Tv 61 7.6.3. Testo per interfaccia 10-foot 63 7.6.4. Colore 64 7.6.5. Grafica e icone 65 7.6.6. Progettazione 10-foot: pagine 66 7.7. Interattività 66 7.8. Accessibilità 68 7.9. Uso di HTML 5 per migliorare le prestazioni 69 7.10. Uso delle tecniche CSS 3 70 8. Web design per Internet Tv: raccomandazioni per i siti della PA 73 8.1. Contenuti minimi dei siti web delle PA per Internet Tv 74 9. Progetto Web design 10-foot Home Page Comune di Torino 77 9.1. Definizione del problema 77 9.2. Metodo 77 9.3. Componenti del problema 77 9.4. Analisi preliminare 78 9.4.1. Analisi dei fabbisogni 78 9.4.2. Definizione utenza 78 9.4.3. Classificazione utenti 82 9.4.4. Analisi Personas 82 9.4.5. Scheda Personas 83 9.4.6. Metodo degli scenari 84 9.4.7. Bisogni 85 9.5. Opportunità e criticità 85 9.6. Vincoli e opportunità tecnologiche 86 9.7. Requisiti di sistema 87 9.8. Analisi comparativa 92 9.9. Modello concettuale 99 3
  • 4. 9.10. Architettura dell'informazione 101 9.10.1. Requisiti di contenuto 102 9.11. Layout interfaccia grafica Web 104 9.11.1. Navigazione 105 9.12. Mappa del sito 106 9.13. Gabbie logiche della pagine principali 106 9.14. Storyboard 110 9.15. Interazione GUI con telecomando tv 116 9.16. Testo e font 122 9.17. Casi d'uso del sito Web 123 9.18. L'uso dell'HTML 5 e CSS 3 126 9.19. Prototipo grafico interattivo sito Web Internet Tv 128 9.20. Valutazione 128 10. Conclusione e sviluppi futuri 131 11. Bibliografia 133 12. Sitografia 135 13. Indice delle figure e delle tabelle 137 4
  • 5. 1. Introduzione Il mercato della televisione sta mutando rapidamente. Si diffondono nuove tecnologie digitali con l’introduzione dall’alto della nuova tecnologia della tv digitale terrestre. Ma si diffondono nel mondo e nei mercati dell’ICT, anche se un pò a rilento nel nostro paese, le tecnologie interconnesse e le nuove piattaforme basate sulla rete Internet e sul Web. Nell’attuale Società dell’informazione anche i grandi media e le grandi multinazionali della tecnologia e della comunicazione propongono ai consumatori prodotti e servizi convergenti tra Internet e il vecchio medium della televisione. In un simile scenario futuro anche i servizi della Pubblica Amministrazione possono adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e supportare i nuovi linguaggi e i mezzi trasmissivi. Lo sviluppo di un’interfaccia Web dei servizi telematici Comunali, compatibile con i browser dei dispositivi della nuova Tv connessa, potrebbe quindi offrire al cittadino una semplice e usabile modalità di fruizione delle informazioni e degli stessi servizi della PA direttamente dal telecomando del televisore. 1.1. Contesto La crescente tendenza su scala globale alla digitalizzazione dei mezzi di comunicazione, e allo scambio dei servizi e dei contenuti digitali, grazie alle autostrade delle reti telematiche, consentirà sempre più spesso l’accesso ad ogni tipo di informazione, video, musica, documenti, in ogni luogo e in ogni momento, con uno svariato numero di device in grado di connettersi costantemente alla rete. Un’opportunità di sviluppo tecnologico ed economico che le grandi industrie delle telecomunicazioni e della tecnologia e i governi dei 5
  • 6. paesi industrializzati hanno raccolto in questi ultimi cinque anni proponendo grandi investimenti e piani di crescita. L’Agenda Digitale Europea, imposta dalla Commissione Europea del vecchio continente, è considerata il punto fermo per lo sviluppo verso l’obiettivo di un mercato unico digitale per condurre l’Europa verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In questa direzione si pone anche il programma del governo italiano che attraverso il Piano di e-Government 20121 del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione punta a modernizzare e rendere più efficace e trasparente la PA, abbassando i costi e migliorando la qualità dei servizi. 1.2. Obiettivi Analizzando l’evoluzione delle tecnologie dell’ICT e il cambio di paradigma del mezzo televisivo, attraverso lo studio dei nuovi e futuri mercati e del processo di digitalizzazione e informatizzazione della Pubblica Amministrazione, si intende realizzare un sistema di servizi informativi e parzialmente interattivi sui canali Over The Top della televisione digitale. Si intende inoltre realizzare uno studio che analizzi e definisca le linee guida sul tema dell’usabilità e dell’accessibilità di un servizio di e-Government sul canale Tv Over The Top, in modo da definire metodi e strumenti di progettazione e la verifica dell’usabilità dell’interfaccia. Il progetto sperimentale mira alla realizzazione di un prototipo di interfaccia web-based adatta ai dispositivi Internet Tv ibridi e allo studio i meccanismi di accesso e controllo dell’interfaccia. 1 Vedi per un approfondimento: http://www.e2012.gov.it/egov2012/index.php (ultimo accesso 08/06/2011). 6
  • 7. 2. I media che convergono Nella Società della Comunicazione odierna, nata dalla cultura dei media di massa, e cresciuta e sviluppata nell’ambiente dinamico delle reti, è ormai assodato il paradigma della convergenza. Il termine convergenza è da intendere come incontro tra vecchi e nuovi media, come scambio e condivisione di flussi informativi che viaggiano su molteplici canali, che cambiano e tramutano i consumi e la produzione per la massa e fanno nascere quella dal basso. Negli anni 80, lo studioso americano delle scienze sociali Ithiel De Sola Pool2 coniò per la prima volta il termine convergenza nell’ambito delle forme della comunicazione, prevedendo scenari futuristici e la nascita di una forza di cambiamento dentro e fuori l’industria dei media grazie alle tecnologie digitali. La “convergenza dei processi”, secondo De Sola Pool infatti, sta confondendo i confini tra i media come la radio, il telefono e la tv. Già quasi trent’anni or sono cominciava la lenta erosione del rapporto uno a uno tra medium e il suo uso. Oggi questo paradigma è divenuto una realtà, e cresce e si diffonde di pari passo alla velocità dell’innovazione tecnologica, creando numerose forme di ibridazione tra produzione e consumo, che ispirano la nascita di nuovi modelli economici e culturali. Il nuovo paradigma prende spunto dalle posizioni di George Gilder3, il quale definisce in modo drastico la fine della televisione e la nascita dell’era della Post Tv. Una vera e propria rivoluzione digitale, influenzata da un forte determinismo tecnologico, dove i vecchi media passivi vengono fagocitati dai nuovi attivi digitali e dalle reti telematiche, dove spariranno le tradizionali 2 Si veda: De Sola Pool I., Technologies of Freedom, Harvard University Press, Cambridge, 1983. 3 Si veda: Gilder G., La vita dopo la televisione, Il grande fratello farà la fine dei dinosauri?, Castelvecchi, Milano, 1995. 7
  • 8. industrie multimediali e la cultura di massa, e trionferanno i media di nicchia on demand. Gilder immagina a metà anni novanta un “teleputer”, un sistema interattivo bidirezionale connesso adatto a elaborare video, una forma preistorica della tv convergente di oggi. Qualche anno più tardi, dopo il fondamentale lavoro dello stimato guru dei Media Studies4, Herny Jenkins, si parla infatti di cultura convergente. Lo studio del professore di comunicazione, giornalismo e arti cinematografiche all’University of Southern California, in primo luogo revisiona il vecchio paradigma dei mass media dimostrando l’avvento in quest’epoca della frammentazione e della proliferazione dei mezzi di comunicazione, della separazione tra prodotti e servizi, dell’erosione dei mercati di massa, e della crescita del potere del consumatore e del fenomeno della personalizzazione di massa. Il mescolamento e l’unione tra media tradizionali e new media comporta secondo Jenkins l’origine di un nuovo fenomeno culturale, dove il pubblico muta in audience, e i consumatori hanno accesso a nuove informazioni e danno vita a nuove interazioni collettive attraverso una cultura partecipativa. Questo non significa che tutti i media convergeranno in un solo delivery tecnologico (come spiega Jenkins nella teoria della fallacia della Black Box)5, ma si attuerà e si sta verificando un processo complesso che coinvolgerà le tecnologie, le industrie, il pubblico e gli stessi contenuti. La storia infatti ci insegna che gli apparecchi tecnici vengono rimpiazzati, mentre i media non muoiono mai ed evolvono, come ad esempio sta accadendo ora per la televisione. Cambiano quindi non solo le tecnologie ma anche i linguaggi, le pratiche, l’esperienza di consumo, scaturite dal conflitto storico tra media broadcasting e i consumatori, ora più attivi e divenuti creatori, a loro volta, di contenuti grazie alle reti telematiche e alle tecnologie digitali alla portata di tutti. 4 Per un approfondimento: http://cms.mit.edu/ (The MIT Comparative Media Studies – ultimo accesso 20/05/2011) 5 Vedi: Jenkins H., Cultura Convergente, Milano, Apogeo, 2007. 8
  • 9. Il fenomeno della convergenza dei media si può scindere in cinque processi principali6: 1. Convergenza tecnologica: Nicholas Negroponte ha etichettato il processo di digitalizzazione dei contenuti multimediali come nella trasformazione degli atomi in bit (bitcasting7). Una digitalizzazione delle informazioni, che non solo le ha cambiate nel loro formato, ma anche fatto nascere la possibilità e la potenzialità di scambio quasi istantaneo all’interno dei flussi tra le reti. 2. Convergenza economica: è quel processo che coinvolge soprattutto l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione che sta portando le società e le multinazionali a mutare i propri assetti di produzione che progettano e vendono prodotti e servizi transmediali sfruttando le proprietà del marchio. 3. Convergenza sociale o organica: è invece quel processo descritto da Jenkins che crea nuove modalità di consumo multitasking all’interno degli ambienti e delle piattaforme ludiche e informazionali. 4. Convergenza culturale: è quel fenomeno di esplosione di nuove forme di creatività ispirate dalla interazione tra le tecnologie dei media, i consumatori e le industrie culturali. La convergenza culturale fa nascere la tipica produzione grassroots dal basso che promuove un nuovo modo di generazione della cultura popolare. Ma da inizio anche alla produzione organica dal lato mainstream su differenti canali. 6 Si veda Jenkins H., Convergence? I Diverge, Tecnology Review, 2001, pag. 93. 7 La radicale trasformazione del rapporto di poteri tra produzione e distribuzione e i consumo dei media che regala potere al fruitore. Si veda: Negroponte N., Essere digitali, Sperling&Kupfer, Milano, 1995. 9
  • 10. 5. Convergenza globale: il risultato del processo della circolazione dei contenuti dei media al livello globale permette la nascita di quella cultura ibrida del “Villaggio Globale” ipotizzato da Marshall McLuhan8. Ma nonostante l’affermazione delle reti telematiche e del Web 2.0 nella seconda metà degli anni 2000, la televisione rimane un mezzo attuale, se pur mutato in modo intrinseco nella tecnologia digitale in produzione e nell’offerta, e subisce oggi una fase di cambiamento che viaggia verso l’ibridazione e la transmedialità. Uno studio del novembre del 2010 del The Boston Consulting Group9, società di consulenza per le imprese, afferma che nei prossimi cinque anni le imprese dell’ICT aumenteranno la spesa dedicata a Internet, ai social media e a Internet mobile. Crescerà il mercato dei dispositivi mobili (smartphone), dei tablet pc e degli e-reader nei prossimi tre anni. Ma la tv resterà ancora il primo mezzo di comunicazione scelto dal mercato (della pubblicità) e dai consumatori, una televisione però sempre più vicina alle tecnologie di interconnessione e interattive. I processi di introduzione della tv digitale terrestre, pianificati in tutto il mondo come evoluzione naturale tecnologica e per razionalizzare lo spettro elettromagnetico, che dal 2008 coinvolgono anche l’Italia10, comportano la digitalizzazione della filiera di produzione e della distribuzione dei contenuti, che in questo modo divengono manipolabili, estraibili, trasformabili, mixabili, ma anche progettabili e adattabili ai più disparati mezzi mediali digitali. Oggi l’editore media tv infatti non progetta e produce più una programmazione lineare, ma propone una produzione multimediale di contenuti, che passa dalla televisione digitale al Web fino alla telefonia mobile. La transmedialità dei 8 Per un approfondimento vedi: McLuhan M, Gli strumenti del comunicare, "Understanding Media: The Extensions of Man. 9 Per un approfondimento si veda Busy E., Field D., Harsaae J., Rose J., Sahla H., The CMO’s Imperative, Tackling new digital realities, The Boston Consulting Group, Boston, novembre 2010. Per consultare il documento collegarsi all’indirizzo: http://www.bcg.it/documents/file66995.pdf (ultimo accesso 15/09/2011) 10 In realtà il processo sperimentale di diffusione del digitale terrestre è partito nel 2005 in Sardegna. 10
  • 11. contenuti televisivi ha dato forma alle sinergie del mercato della tv tra i grandi gruppi di produzione delle trasmissioni con gli operatori di rete che detengono invece i canali e i network11. La tendenza alla convergenza ha mutato di conseguenza il consumo televisivo: nella produzione dei format si assiste alla differenziazione del prodotto, all’ampliamento dell’offerta, alla frammentazione, e alla personalizzazione dei programmi. Ma cambia nello stesso tempo l’esperienza che vive il consumatore, che in un attimo può operare (anche in modo attivo) in nuovi luoghi e spazi per fruire dei contenuti ad hoc. Le tecnologie digitali a disposizione della nuova televisione permettono al giorno d’oggi di agire con nuove pratiche di visione e di approccio alle trasmissioni, come il consumo attraverso il Time Shifthing, la tv on demand, la catch-up tv, e consentono la parallela possibilità della navigazione del Web e dell’uso di applicazioni specifiche connesse. Per capire come affrontare questo cambiamento anche per produrre un servizio convergente per la Pubblica Amministrazione è necessario analizzare tre punti fondamentali della trasformazione televisiva12: 1. L’estensione del testo, inteso come realizzazione di un corollario di innumerevoli prodotti per i differenti media. Ciò comporta anche la frammentazione del testo su più media, descritto da Jenkins con il processo di transmedia storytelling. 2. L’accesso multiplo che si amplia e si diffonde tra le piattaforme mediali e le tipologie di offerta. 3. Il brand, pratica istituzionale derivata dal marketing, che deve coinvolgere anche il nome dell’ente o dell’istituzione della PA. 11 Ne sono un esempio i recenti accordi o fusioni industriali e commerciali tra ABC e Disney, tra News Corp e Fox, tra AOL e Time Warner, tra Viacom e Paramount, e in Italia tra Mediaset e Endemol. 12 Per un approfondimento si veda: Televisione Convergente, a cura di Grasso A., Scaglioni M., Link Ricerca, Bologna, 2010. 11
  • 12. 2.1. La televisione convergente Per oltre mezzo secolo la televisione ha avuto un ruolo stabile ed è divenuto il medium di comunicazione di massa broadcasting più diffuso e usato, ma anche l’elettrodomestico principe della casa. Oggi sta progressivamente perdendo questo status. Si sta evolvendo, come quando dalla radio nacque la stessa tv, e nello stesso tempo si assiste a un forte cambio di paradigma. In primo luogo la tv sta subendo il processo di digitalizzazione, sia nella produzione che nella distribuzione, che ha direttamente causato l’avvento della multicanalità e l’abbondanza di risorse. L’esperienza televisiva cambia nel suo spazio, nel suo tempo e nelle pratiche. Anna Sfardini e Massimo Scaglioni13 nel loro lavoro di ricerca sulla “MutliTv” descrivono l’evoluzione del mezzo televisivo in tre direttrici: • Multitasking: inteso come trasformazione del medium in un’interfaccia multimediale attraverso forme ibride di tv via Internet e digitali. • Multitiming: questo tipo di trasformazione muta il paradigma di istantaneità e contemporaneità che ha sempre contraddistinto la televisione, portandola in una dimensione di flussi di trasmissione di contenuti accessibili in ogni momento, grazie alle tecnologie digitali di registrazione e al video on demand. • Multiplacing: in questo caso l’evoluzione riguarda l’annullamento del concetto di spazio che trasforma la tv che conosciamo in una televisione multi-luogo attraverso le tecnologie di connessione mobile.14 John Caldwell15 ha identificato nei suoi studi proprio il medium televisivo come quello capace di inglobare le trasformazioni e le proliferazioni di nuovi 13 Si veda: Scaglioni M, Sfardini A., MutliTv, L’esperienza televisiva nell’età della convergenza, Carrocci, Roma, 2009. 14 Dalle tv via Internet wireless, alla tv mobile DVB-H sulle frequenze tv, fino alla tv su collegamenti di rete telefonica UMTS e 4G LTE. 12
  • 13. linguaggi dei media. Oltre all’intrinseca natura dell’immediatezza e della simultaneità la televisione racchiude una straordinaria capacità di ibridazione dei linguaggi e delle tecnologie. La convergenza tecnologica porta differenti media a confluire in un unico sistema di distribuzione in grado di arrivare fino alle case delle famiglie. Questo tipo di convergenza è iniziato con la digitalizzazione dei contenuti della tv, che ha determinato che ogni prodotto può essere trasmesso su ogni tipo di device. Il consumatore ha ampliato i punti d’accesso ai contenuti in ogni luogo e in qualsiasi momento. Sono nate le piattaforme tv di distribuzione come la tv digitale terrestre, la tv digitale satellitare, l’IPTv e la mobile tv che vanno verso l’integrazione futura d’accesso. La televisione porta anche quel fenomeno di convergenza estetico, inteso come stilistico, dove i contenuti si aggregano nelle loro forme. Come definito da Jenkins il medium tv è anche portatore del processo di convergenza economica/istituzionale che prende in considerazione le trasformazioni avvenute nei mercati, caratterizzate in questi ultimi decenni dal passaggio dalle economie di scala (concentrate nella standardizzazione per la produzione di massa) a quelle di scopo (incentrate più sulla diversificazione e i mercati di nicchia). In questo contesto si assiste da anni alla conglomerazione dei network televisivi (in particolare nel panorama americano). 2.2. Nuovi consumi televisivi La cultura convergente dei media è un processo ampio portato avanti da due poli: quello della produzione e quello del consumo che spesso si sovrappongono e si confondono. Nel mondo della televisione sempre più vicina alle reti cambiano le pratiche e le modalità di consumo appunto convergente di tv. Quest’opportunità mette in gioco l’intreccio tra la tradizionale fruizione televisiva e il consumo di nuove tecnologie digitali interconnesse, che creano non più una ma molte televisioni. Una tv che sia espande sul Web, ma che in un 15 Si veda: Caldwell J.T., Is television a distinct medium? Tv and convergence, in Sinclair J., Turner, Contemporary world television, BFI, London, 2004. 13
  • 14. attimo può tornare sullo stesso delivery televisivo, con formati più aperti, condivisibili e interattivi. I consumi televisivi stanno mutando a causa della digitalizzazione delle piattaforme distributive (come l’introduzione del digitale terrestre), si trasformano a fronte dell’abbondanza dell’offerta e degli accessi, si permutano in dinamiche di consumo all’interno dello spazio del salotto di casa. La proliferazione di contenuti e di punti di accesso spinge a produrre con la massima semplicità. Un esempio su tutti può essere descritto con YouTube, la piattaforma web di condivisione video di proprietà di Google, che recentemente si è affacciata al mercato della tv con l’uso di interfacce per le tv connesse e che prossimamente lancerà venti canali televisivi dedicati. Il modello YouTube rappresenta il massimo della semplicità di fruizione dei video riproponibile in parte nei nuovi device televisivi interconnessi. Si sta verificando anche un ritorno crescente degli stessi consumi tv nell’household, il luogo di consumo familiare indicato dagli studi di David Morley16, dove l’apparecchio televisivo, al contrario delle tendenze delle dinamiche di negoziazione rilevate nei decenni passati dagli Audience Studies, subisce una rivalorizzazione come centro della fruizione mediale familiare, attirando su di se forme di offerta ad ampio raggio, ma anche personalizzate, grazie appunto alle tecnologie digitali convergenti. Basta pensare alle opportunità che offre l’IPTv, la televisione su piattaforma Internet, con la pubblicità mirata e personalizzata. Luca Barra, dottorando in Culture della comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, e Massimo Scaglioni, ricercatore presso la Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, suddividono su tre livelli le pratiche di consumo convergente della tv: • Sul primo livello di pratiche, costituito dalla più ampia fascia di consumatori, si posizionano i modelli più semplici, che portano gli utenti a 16 Si veda: Morley D., Family Television. Cultural Power and Domestic Leisure, Sage, London, 1986. 14
  • 15. cercare di ridurre la complessità delle offerte. La semplificazione per il telespettatore può essere fornita con strumenti per la navigazione e per la ricerca di informazioni, o creando uno spazio con aree chiuse e guidate, in una sorta di giardino protetto, in modo da condurre l’utente all’interno di una griglia di azione sicura e semplice. • Nel livello intermedio di pratiche sono fruibili quei contenuti tv narrativi che possono essere scambiati e condivisi, ma anche mutati e ripensati nelle reti sociali. Le pratiche sono di forma spesso ludica e orientativa, come l’uso della guida dei programmi EPG dei canali del digitale terrestre, oppure come lo scambio legale e non di contenuti in rete praticato soprattutto dal pubblico giovane. Il fattore di supporto degli strumenti di comunicazione della rete e del web (istant messaging, social network, forum, fan page) fanno sì che la pratica di consumo televisivo esca dai confini classici mediali e ispiri un approccio più attivo, più rapido, più fai-da-te. • L’ultimo livello di pratiche è costituito dal massimo livello di consumo convergente. Il consumatore questa volta di nicchia ha un ruolo decisamente attivo nella visione e nell’uso del contenuto tv. Pratiche che si estendono in altre attività, come ad esempio la costruzione di fan fiction, la scrittura sui blog, la gestione dei thread in un forum; si verificano le tipiche rielaborazioni grassroots intorno al prodotto televisivo che identifica lo status e l’identità personale dell’utente o del gruppo di utenti. Su questi utenti televisivi giocano alcune forze, due interne e due esterne, che possono variare il livello di consumo convergente: il processo di fidelizzazione al prodotto che cerca il constante legame con il brand può spingere il consumatore da un livello di convergenza superficiale a quello più profondo, ma può accadere anche che gli utenti di nicchia possano riemergere al livello più flebile di convergenza. Il processo che può essere imposto dall’esterno dell’accomodamento, con le varie tecniche di limitazione e guida del consumo, 15
  • 16. può allo stesso modo portare l’utente dal livello profondo a quello superficiale. Mentre la tendenza a dare maggior valore al prodotto può contrariamente causare la spinta verso una maggiore profondità di convergenza dello spettatore tv17. 17 Per approfondire si veda: Televisione Convergente, op. cit. 16
  • 17. 3. La televisione via Internet: lo stato dell’arte Nuove tecnologie, nuovi modi di fruizione dei contenuti tv che mutano direttamente anche le modalità di consumo delle interfacce Web se accessibili attraverso le nuove Internet Tv. E’ questo il futuro che si prospetta e si sta già realizzando nei mercati delle telecomunicazioni e dell’industria dell’informazione e dell’intrattenimento. Sta nascendo una nuova televisione, chiamata da Shelly Palmer18 “la Tv delle reti”, che potrebbe mettere in discussione tutta la filiera produttiva televisiva. Attraverso lo sfruttamento della rete infatti l’Internet Tv potrebbe saltare gli intermediari (editori e operatori di rete) per collegare direttamente i produttori dei contenuti tv. Una nuova interazione priva di livelli intermedi che creerebbe quelle nuove tipologie di utenza attive tipiche del Web e della rete. 3.1. Tv On Demand Le origini del nuovo paradigma della Tv sono da ricercare in terra britannica negli anni novanta. Da Cambridge infatti nel 1994 partirono le prime sperimentazioni del servizio VOD (Video On Demand)19 su rete Internet. Successivamente nel 1998 la società di telecomunicazioni Kingston Communications fu la prima nel Regno Unito a lanciare un servizio VOD commerciale che univa la Tv broadcast all’accesso a Internet con un unico set- top-box. L’esplosione della convergenza tra Tv e Internet sui mercati della televisione si è però sviluppata negli USA, patria della rete delle reti, dove a partire dalla seconda metà del 2000 sono nate delle società commerciali che hanno iniziato a fornire dei servizi di streaming on-line ai propri clienti. 18 Si veda: Palmer S., Television Disrupted, The transition from Network to networked tv, Elsevier, Oxford, 2006. 19 Si veda: Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Video_on_demand (ultimo accesso 07/05/2011) 17
  • 18. 3.2. IPTv Un chiaro modello di tv multitasking è l’IPTv, quella piattaforma di distribuzione televisiva che sfrutta il protocollo IP della rete e diffonde sia contenuti audiovisivi sia servizi interattivi. Nata intorno alla metà degli anni novanta dal lavoro di Steve Casner, Karl Auerbach, Cha Chee Kuan, e acquisita dalla multinazionale Cisco System, la tecnologia IPTv permette oggi di veicolare in modalità unicast e multicast in tempo reale trasmissioni audio/video televisive e qualsiasi altra tipologia di formato video. La società statunitense Audionet nel 1998 fu la prima a far partire una trasmissione live webcasts con i contenuti delle emittenti tv locali americane WFAA (tv texana del network nazionale ABC) e KCTU-LP (emittente di Wichita nel Kansas). Il vantaggio di questo tipo di televisione consiste nella possibilità di racchiudere in un unico meta medium e con la sola rete Internet un’offerta multicanale, il traffico dati e la telefonia VOIP. I limiti, visti da un certo lato, di questa televisione sono da rimandare all’uso di una rete chiusa necessaria per definire palinsesti fissi, generi di canali e offerte integrate. La forza invece è racchiusa nel potere interattivo del mezzo strettamente legato a Internet, che può sfociare in forme di comunicazione pubbliche come il t-Government20, o commerciali come il t-Commerce. L’uso dell’IPTv coinvolge l’utenza in un’esperienza tv centrica (l’uso del telecomando) e può supportare un’alta qualità video del servizio. Sfrutta reti e servizi chiusi (i citati Walled Garden) forniti dall’operatore tlc che eroga il servizio e dai distributori di contenuti. Di solito viene offerta a pagamento dalla società di telecomunicazioni. 3.3. Web Tv Per Web Tv si intende quel tipo di televisione che si può fruire attraverso i canali della rete Internet, che propone palinsesti e programmazioni originali e 20 Canale tv della televisione digitale che mette a disposizione ai cittadini i servizi online della Pubblica Amministrazione. 18
  • 19. distinte da quelli delle tradizionali tv broadcaster, soprattutto con la piattaforma Web, nella modalità in streaming. Si distingue dall’Internet Tv o dalla Catch up Tv, proprio per la sua natura intrinsecamente legata al Web e a Internet. Questa tecnologia è supportata però solo dalle connessioni a banda larga della rete e non può essere sfruttata con collegamenti Internet troppo lenti. Nata a metà degli anni 90 su sperimentali spot sui banner pubblicitari del web, negli anni 2000 trova la sua forma di nuova tecnologia televisiva con l’evoluzione delle tecniche di streaming in real time, quando YouTube e Dailymotion divengono le piattaforme principali di condivisione dei video on-line. La Web Tv può sfruttare anche le tecnologie di condivisione di streaming e di dati Peer-to-Peer. La Web Tv è incentrata su un’esperienza Pc centrica (uso di tastiera e mouse) e non garantisce un’alta qualità di servizio. Si distingue inoltre per la mancanza di intermediazione tra fornitore di contenuto e utente, il quale può accedere direttamente con un suo dispositivo connesso. 3.4. Internet Tv La forma di televisione chiamata Internet Tv è invece quella tipologia di servizio televisivo distribuito via Internet, che può veicolare anche i palinsesti o i programmi dei grandi broadcaster tv. Una forma di distribuzione della Internet Tv è la cosiddetta Catch up Tv, dove un’emittente tradizionale può mettere a disposizione la propria programmazione del giorno dopo o dei giorni, ad esempio, dell’ultima settimana sul Web21. Il concetto di Internet Tv è connesso con quello del consumo on demand dei contenuti tv, ma i broadcaster forniscono anche i canali in streaming in tempo reale. Con l’aumento della disponibilità di banda della rete i servizi della Internet Tv si sono evoluti con l’alta definizione e vari servizi interattivi. Prima del 2006 i distributori di contenuti che agivano sulla piattaforma Internet preferivano usufruire dei servizi P2P. Gli utenti allora 21 Ad esempio: iPlayer dell’emittente pubblica inglese BBC, 4oD di Channel 4 sempre in Inghileterra, i srvizi analoghi francesi di M6 e Canal +, e quelli statunitensi di Fox, NBC, CBS, ABC. 19
  • 20. dovevano scaricare sui loro Pc un apposito programma che sfruttava la condivisione dei video. Oggi i fornitori preferiscono l’uso di lettori multimediali per lo streaming direttamente integrati nei browser, come Silverlight o Windows Media Player22. Anche questo servizio è fortemente condizionato dalle velocità di download delle connessioni della rete. 3.5. Tv ibrida (Over The Top) La nuova frontiera convergente delle piattaforme televisive dell’Internet Tv è sicuramente la Tv su Open Internet (Over The Top), una nuova forma di televisione che integra la tv su protocollo IP sfruttando le tecnologie interattive della tv digitale. In questo modo si unisce la tv di flusso (l’IPTv) con la modalità di offerta on demand, accostabile anche a numerosi servizi apps multimediali chiusi e dedicati e alla libera navigazione sul Web. La tv ibrida grazie ai nuovi standard aperti interattivi, come l’MHP e l’HbbTV, è accessibile da numerosi delivery connessi: dai televisori con interfaccia e accesso alla rete (Connected Tv), ai decoder per la tv digitale (set-top-box ibridi), alle console per i videogames. L’Open IPTv sfruttando la rete può garantire l’alta qualità dei contenuti, e può viaggiare su una qualsiasi connessione broadband (ADSL o fibra) fornita da un qualsiasi ISP. Il mercato USA ma anche quello europeo offre ormai nuovi dispositivi ibridi delle Internet Tv ibride, essendo già state immesse sul mercato da numerose aziende e multinazionali produttrici23. In Italia le tipologie di mercato, sia di vendita dei contenuti sia degli investimenti pubblicitari, sono ancora in via di affermazione, come dimostrano gli incerti esordi della Apple Tv (piattaforma software + device ) e di Google Tv (piattaforma software), anche se grazie alla tv digitale terrestre si sta proponendo in modo concreto l’offerta dei programmi tv on demand convergente con la rete, 22 Il servizio on-line della tv pubblica italiana Rai.tv ad esempio sfrutta il media streaming Silverlight. 23 Alcune industrie dell’elettronica di consumo che hanno lanciato le Internet Tv: Philips, Samsung, LG, Panasonic, Sharp e Loewe. 20
  • 21. ad esempio col servizio della tv pubblica Rai Replay (tv on demand sul Web), o con le offerte delle IPTv di Fastweb (Decoder Unico) e Telecom Italia (Cubovision e Samsung). Anche il mercato delle console videogame ha recentemente proposto una convergenza tra l’offerta ludica e quella tv: Sony Playstation 3 (con periferiche ad hoc per la sintonizzazione dei programmi televisivi) e XBox 360 (con aggiornamenti software che consentono lo streaming tv via Internet). Permane però il grosso ostacolo che blocca lo sviluppo di questi mercati, oltre al costo elevato per il momento dei device delle tv connesse: la bassa penetrazione della banda larga italiana e i limiti infrastrutturali delle reti fisse e mobile. L’industria dei consumer ha poi lanciato numerosi dispositivi ibridi chiamati connected tv che uniscono la tv digitale all’accesso al Web24. La nuova televisione ibrida apre perciò scenari nuovi dal lato prettamente commerciale, ma anche da quello del servizio pubblico al cittadino. Infatti oltre alle classiche trasmissioni tv lineari e ai canali tematici della tv digitale dei broadcaster, la tv pubblica e gli enti nazionali e locali potrebbero predisporre servizi connessi e interattivi derivanti dall’e-Government e dal t-Government. Un mix tra televisione e Internet di servizi di pubblica utilità che potrebbe nascere grazie alle funzioni delle guide interattive (EPG) dei programmi, alle piattaforme MHP dei decoder e dei tv, ai servizi di teletext avanzato, alle modalità di ricerca web-based dei contenuti (che ad esempio forniscono Google Tv o Apple Tv), ai servizi di applicazioni connesse su piattaforma software dedicata, e infine con la navigazione libera o vincolata sul Web. La Tv ibrida connessa potrebbe rivelarsi tra qualche anno il mezzo e la modalità di distribuzione televisiva più importante del mercato italiano e mondiale. Una killer application del prossimo futuro dell’ICT per la diffusione della banda larga nel paese25 e per lo sviluppo di servizi di comunicazione e di 24 LG con Netcast, Samsung con Internet@tv, Panasonic con Viera Cast, Philips con Philips Net Tv, Sony con MediaCast Internet Tv, e poi vari set-top-box prodotti e commercializzati da Humax, TeleSystem, LG, Amino, ADB. 25 Secondo le dichiarazioni di Franco Bernabè ad di Telecom Italia. 21
  • 22. interazione con la PA. Il report del febbraio 2011 “The Future of Connected Tv” di Business Insights26 riporta che la diffusione di questi dispositivi interconnessi “da salotto”, con le varie piattaforme software e applicativi, subirà una crescita media annua del 58,3% nel periodo 2009-2014. La ricerca Tv&Video Consumer Trend Report del 2011 di Ericsson27, condotta in tredici paesi con interviste a ben 400 milioni di telespettatori, indica che l’80% del pubblico continua a guardare la classica televisione più di una volta a settimana, mentre il 44% dei consumatori dichiara di guardare con la stessa frequenza i programmi tv on demand su Internet. Lo studio di Ericsson rileva che i consumi televisivi sono mutati, ma i consumatori richiedono sempre più spesso entrambe le modalità di fruizione tv on demand e tradizionali. E i social network hanno contribuito fortemente a questo cambiamento: più del 40% degli intervistati infatti afferma di utilizzare i siti di social networking durante la fruizione dei contenuti televisivi attraverso svariati dispositivi (dagli smartphone ai tablet). Molti telespettatori uniscono la visione dei programmi tv (come reality o eventi sportivi) all’uso di Twitter, Facebook, sms, chiamate telefoniche, e discussione nei forum online che hanno come argomento lo stesso programma tv. Secondo il consorzio DGTVi, da uno studio di III Digital Monitor del 2010, realizzato dall’istituto E-res (con 3.000 interviste CATI sul territorio nazionale), su 2,7 milioni di famiglie italiane consapevoli di avere almeno un televisore in grado di connettersi a Internet, 1,8 milioni di famiglie dispone anche di un collegamento broadband e il 10% (circa 180.000) utilizza effettivamente il televisore in modalità connected. Sempre secondo i dati elaborati a inizio 2011 da E-res, circa 1,5 milioni di famiglie italiane dotate a casa di collegamenti broadband si dichiarano interessate a dotarsi di televisori ibridi connessi. Oltre ai televisori predisposti per la rete, la fruizione di contenuti e servizi in modalità connected può avvenire sulle 26 Per un approfondimento si veda l’indirizzo: http://www.researchandmarkets.com/research/b6230a/the_future_of_connected_tv (ultimo accesso 08/06/2011) 27 Per un approfondimento si veda l’indirizzo web: http://www.ericsson.com/news/1543649 (ultimo accesso 02/10/2011) 22
  • 23. principali console per videogiochi: su oltre sei milioni di famiglie italiane che ne dispongono, circa 2,5 milioni (il 44,3%) li qualificano come dispositivi in grado di connettersi alla Rete. La crescita prevista dalle agenzie di analisi dei mercati sulla diffusione e l’adozione da parte della massa della tv connessa offre il terreno per lo sviluppo di nuove soluzioni per migliorare i servizi e la distribuzione delle informazioni al cittadino. 3.6. Scenario del mercato italiano della televisione In Italia permane uno scenario fortemente caratterizzato da un duopolio pubblico-privato che opera su alcune piattaforme televisive nate dai processi di convergenza tecnologica: • La piattaforma digitale terrestre: coordinata dal consorzio DGTVi che rappresenta le maggiori realtà nazionali (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree) è la naturale evoluzione della vecchia tv analogica, che ha introdotto nel mercato tv una manciata di nuovi operatori, un certo livello di interattività, la moltiplicazione dei canali, le offerte pay di Mediaset Premium e altri piccoli operatori. • La piattaforma digitale satellitare: è attualmente monopolizzata dal solo operatore Sky Italia che agisce da editore e gestore aggregatore di contenuti. Sky ha recentemente proposto ai propri abbonati una fruizione convergente su iPad dei propri contenuti in esclusiva. E’ nata inoltre nell’estate 2009 la piattaforma gratuita satellitare Tivù Sat per supplire alle mancanze (a volte gravi) di diffusione e di copertura della tv digitale terrestre. • IPTv: la tv su protocollo IP della rete non ha avuto successo in Italia. Forse per la mancanza di infrastrutture per l’accesso alla banda larga e per la lentezza delle connessioni italiane. Le società di telecomunicazioni hanno sul mercato le loro offerte di distribuzione (Telecom Italia, 23
  • 24. Fastweb, Tiscali, Vodafone, Infostrada) e di offerta di contenuti (Cubovision Telecom Italia). • Tv mobile: anche questa tipologia di tv non è stata accolta bene dal mercato italiano. Le frequenze tv dedicate alla tecnologia DVB-H sono state quasi tutte sostituite con i canali tv tradizionali. E anche la tv trasmessa attraverso le connessioni dati mobili (HSDPA – 3G - UMTS) sta lentamente chiudendo i battenti, con la sola H3G che mantiene il suo canale tv La3. • Tv Over The Top: il mercato italiano televisivo si è arricchito tra il 2010 e il 2011 di alcuni servizi ibridi e altri via Web. Gli operatori italiani delle telecomunicazioni come Telecom Italia, Fastweb e Tiscali, che stanno investendo nella tv multipiattaforma, si stanno impegnando a diffondere i propri contenitori su tv, tablet, cellulari, decoder set-top-box digitali. L’utente grazie alle nuove offerte del mercato può usufruire di applicazioni, servizi e contenuti scaricabili dalla Rete e in modalità on demand. Dalle offerte pay di contenuti di Mediaset Premium Net Tv fruibili da Internet e grazie all’adozione di moderni decoder interattivi connessi alla rete, fino ai servizi paralleli alla tv digitale terrestre e satellitare (appunto Over The Top) come Cubovision di Telecom Italia, La7 on demand, Rai Replay, Mtv on demand, la tv italiana si è mossa timidamente verso un’offerta più convergente. Tiscali e Telecom Italia, in particolare, hanno introdotto nei mercati anche la vendita di un proprio delivery set-top-box convergente tra tv digitale e Internet: rispettivamente TvBox e Cubovison. Sono nate anche nuove piattaforme televisive indipendenti che offrono i propri contenuti esclusivamente via Web: TvDream, Primoitalia, Popcorn Tv, Twww.tv, ChiliTv (di Fastweb). Nel mercato italiano hanno alcune difficoltà d’ingresso invece le offerte delle piattaforme Internet Tv dei grandi colossi del Web come Google Tv o Apple Tv (iTv), e a breve faranno il loro esordio europeo i grandi fornitori statunitensi di contenuti televisivi via Web come Hulu e Netflix. 24
  • 25. Evoluzione delle piattaforme e degli operatori su scala nazionale: • Completamento Switch-off della tv digitale terrestre. • Saturazione del satellite. • Crescita delle connessioni a banda larga fissa e mobile (anche se per ora crescono solo le connessioni mobili) e delle IPTv. • Crescita e diffusione delle Internet Tv e delle Web Tv. • Diffusione della mobile Tv con le connessioni 4G (LTE28). 28 Long Term Evolution: nuovo standard di trasporto dati della telefonia cellulare UMTS, pensato per le connessioni veloci mobili a banda larga. 25
  • 26. 26
  • 27. 4. Servizi interattivi e convergenti della PA In questo contesto italiano del panorama e dei mercati dei media in constante evoluzione, che tende sempre più alla produzione di contenuti transmediali, il ruolo della comunicazione della Pubblica Amministrazione, che già percorre numerose vie attraverso i nuovi media, ha il dovere di inserirsi e stare al passo con le nuovissime tecnologie e i nuovi trend di consumo, proponendo soluzioni di interazione . La comunicazione istituzionale, grazie alla legge 150 del 7 giugno 2000, è divenuta un elemento portante dell’azione degli enti e delle amministrazioni pubbliche. Oggi si può definire come un sistema di flussi, costituito da azioni coordinate mirate verso precisi obiettivi a impatto sociale. La comunicazione istituzionale può suddividersi in quella interna, che legittima l’istituzione stessa, e quella esterna, che concerne tutte le azioni e le interazioni verso l’ambiente esterno. La rivoluzione della rete ha introdotto ormai da anni un processo di cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale. Oggi infatti le PA locali o nazionali grazie ai propri siti Web producono valore alle attività politiche e sociali svolte. Le potenzialità della rete telematica prestate alla comunicazione pubblica e istituzionale si sviluppano principalmente in due direzioni: e- Government ed e-Democracy. Quest’ultimo processo è un sistema ancora in evoluzione che sfrutta le nuove tecnologie per promuovere i processi decisionali aperti e trasparenti, per coinvolgere il cittadino nella vita pubblica e nell’amministrazione dell’ente o della città. 4.1. e-Government L’introduzione delle pratiche, dei servizi e delle tecnologie dell’ICT (Information Communication Technology) nel campo della pubblica amministrazione è una priorità di tutti paesi e delle istituzioni transnazionali della Società dell’Informazione. Esistono svariate forme di informatizzazione della PA 27
  • 28. che sfociano su numerosi mezzi di comunicazione e sfruttano differenti tecnologie interconnesse: dalle tecnologie per il voto elettronico, ai servizi amministrativi radio-televisivi (t-Government), l’uso delle email certificata (PEC), il m-Government (mobile Government), l’u-Government (ubiquitous Governement), il g-Government (applicazioni Geographical Information System e GPS per l’amministrazione pubblica elettronica). L’e-Government attraverso i processi di informatizzazione della PA mira a migliorare l’efficienza operativa interna delle amministrazioni, a informatizzare i servizi per i cittadini e le imprese, e infine tende a consentire l’accesso telematico del cittadino ai servizi e alle informazioni della PA. L’Unione Europea ha disposto un Piano d’Azione per l’e-Gov per l’arco temporale 2011-201529, che percorre le linee di sviluppo dell’Agenda Digitale Europea30, e che prevede quattro priorità per promuovere l’ICT nelle PA: • Aumentare l’empowerment tra cittadini e imprese; • Rafforzare la mobilità nel mercato unico europeo; • Migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione pubblica; • Creare i fattori abilitanti e le precondizioni per mettere in moto circoli virtuosi. Il piano europeo punta a promuovere le nuove pratiche dell’e-Gov, come l’Open Government, l’Open Data e l’uso dei social network progettate intorno al cittadino e alle imprese, e mira a massimizzare la complementarietà degli strumenti utilizzati e delle policy adottate, cercando di raggiungere un pieno sviluppo dei servizi all’interno delle nazioni, ma anche transfrontalieri. Il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione italiana, che comprende tutte quelle attività amministrative svolte con le tecnologie 29 Si veda per un approfondimento l’indirizzo: http://ec.europa.eu/information_society/activities/egovernment/action_plan_2011_2015/index_e n.htm (ultimo accesso 27/06/2011) 30 Per un approfondimento si veda l’indirizzo: http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/si0016_it.htm (ultimo accesso 27/06/2011) 28
  • 29. informatiche e la rete Internet, ha avuto inizio concretamente con il varo del primo Codice dell’Amministrazione Digitale del 2005. Una rivoluzione digitale perseguita anche in Italia, se pur in ritardo rispetto ai principali paesi europei, per raggiungere gli obiettivi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e democraticità nei servizi pubblici31. Il nuovissimo Codice dell’Amministrazione Digitale del Decreto legislativo n. 235/2010, entrato in vigore nell’aprile del 2011, stabilisce tutti i principi base per la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione digitalizzata e nelle relazioni tra PA e privati. Il processo di informatizzazione della PA in Italia coinvolge anche le amministrazioni locali, che assumono spesso il ruolo di front-office del servizio pubblico, mentre le amministrazioni centrali operano come back-office. 4.2. Servizi Tv PA 4.2.1. t-Government La strada del t-Government, cioè l’uso istituzionale e pubblico di un canale tv per la comunicazione e l’interazione col cittadino, è stata intrapresa dalle amministrazioni pubbliche italiane soprattutto grazie all’evoluzione della tecnologia televisiva con l’introduzione della tv digitale terrestre. I progetti realizzati in questo campo sono stati avviati per rendere disponibili all’utenza, anche senza l’ausilio di supporti informatici i servizi pubblici della PA e per un pubblico analfabeta sull’uso degli strumenti della rete. Le tecnologie di delivery (i decoder set-top-box con piattaforma MHP per il digitale terrestre) e di connessione adottati (dalle semplici frequenze tv fino alle reti ADSL o in fibra ottica) permettono un’elevata semplicità d’uso per l’utente, un alto livello di interattività, e una rilevante riduzione dei costi di accesso e di realizzazione dei servizi di comunicazione pubblica. Il t-Gov è canale di comunicazione pubblica potenzialmente accattivante e in parte esaustivo, che utilizza direttamente il medium più familiare e diffuso qual è la televisione. Nell’ambito del t-Gov sono 31 Come definito dal testo sulla comunicazione pubblica della legge 7 giugno 2000 n. 150. 29
  • 30. stati avviati in passato numerosi progetti a livello nazionale e locale, oggetto di interesse e di sperimentazione della PA. Nel 2005 il CNIPA mise in moto vari progetti di sperimentazione del t-Gov sul digitale terrestre. Ben ventinove servizi interattivi su canali tv studiati anche per quel bacino d’utenza caratterizzato dalla scarsa dimestichezza con le tecnologie informatiche e della rete internet. Ma gli scarsi investimenti e le potenzialità tecnologiche e infrastrutturali del paese, forse sovrastimate, nonché le evidenti difficoltà di progettazione nell’usabilità delle interfacce tv, condussero molti progetti alla chiusura. I servizi infatti mostravano alcuni problemi di navigazione tra i menu e qualche impedimento nell’uso dei telecomandi. Inoltre, la necessità di collegare i dispositivi set-top-box a una connessione telefonica fissa o mobile o ai collegamenti Internet limitava fortemente l’interattività dei sistemi. Allo sviluppo di questi lavori partecipò in primis la Rai, con le sue risorse di televisione pubblica, numerose tv locali private, e la Fondazione Ugo Bordoni mise in atto dei bandi di concorso. Uno dei progetti più grandi fu “Italia Utile”, servizio interattivo in onda su vecchio canale televisivo Rai Utile. Progetto Ente PA CASPER Regione Emilia Romagna PRODIGIT Comune di Roma DTToscana Regione Toscana TI-RECS Comune di Bari DTTSiena Comune di Siena PARTECIP@RE Provincia di Lecce BLL Regione Lombardia e-govDT-RA Regione Abruzzo TV-DICO Comune di Palermo SenzaBarriere.TV Comune Venezia 30
  • 31. T-E_J Provincia di Genova T-Sei Comune di Reggio Calabria GPC Regione Lombardia META FVG Friuli Venezia Giulia T-Liguria Regione Liguria AMICA-TV Provincia di Trento DiLucca Comune di Lucca T.CiTel Comune di Pisa Digimarche.DIT Regione Marche viviCITTA Comune di Bassano del Grappa DTT-Umbria Regione Umbria QMIC Comune Comune Torino 24 TVarese Comune di Varese ComOnAir Comune di Como ChiariTeVi Provincia di Cosenza DITEMI Comune di Milano Puglia-Tgov Regione Puglia Territorio in Onda Comune di Pesaro T-Basilicatanet Regione Basilicata Figura 1 - Le amministrazioni pubbliche che hanno avviato i progetti di t-Gov. Alcuni casi specifici di t-Government: • DTToscana: al progetto parteciparono oltre alla Regione Toscana, 129 comuni e tutti capoluoghi di provincia, anche due Università e dieci broadcaster tv, tra i quali La7 e Telecom Italia. Il progetto mirava ad offrire informazioni istituzionali, turistiche, servizi di e-learning, servizi sociali di e-democracy e di e-Health. 31
  • 32. • T-Informo (PRODIGIT): progetto sviluppato da Comune e provincia di Roma e dalla Regione Lazio sullo sviluppo di un canale digitale caratterizzato da applicazioni informative multimediali e a bassa interattività remota. L’Università degli Studi La Sapienza si occupò del monitoraggio della sperimentazione. L'architettura dell’informazione dei servizi di t-Gov fu organizzata in sei aree tematiche: attualità, sanità e sociale, scuola e lavoro, turismo e cultura, mobilità e "cosa fare per”. Il canale nel 2006 fu mandato in onda su Rai Utile, grazie alla collaborazione di Telespazio, successivamente fu trasferito su Rai 3 Lazio. • CASPER: progetto sperimentale Canale di Servizio pubblico Emilia- Romagna coordinato dalla Regione che ha cercato di sviluppare due servizi: uno rivolto al cittadino della regione, uno per il turismo. Il progetto è stato supportato da due tv regionali come Italia7 Gold e Telesanterno. Il servizio ha fornito anche contenuti sulla cultura, il meteo e la viabilità. 32
  • 33. 5. Siti Web della PA La gran parte degli enti centrali e il 78,9% delle PA locali hanno registrato i propri domini e realizzato uno o più siti Web32. La comunicazione pubblica della PA con gli strumenti del Web e di Internet è sicuramente divenuta un mezzo di comunicazione privilegiato che deve confrontarsi con le dimensioni dell’accessibilità, per fornire al cittadino tutte le informazioni politiche e gli atti della Pubblica Amministrazione. Inoltre deve garantire il dibattito tra tutti gli attori della società civile con la creazione di spazi di discussione, e infine fornire il feedback necessario alla sua specifica utenza. Sin dagli esordi dei primi servizi Web con i domini Internet .gov.it e la nascita del portale italia.gov.it nei primi anni del 2000, le disposizioni e le direttive nazionali raccomandavano una predisposizione orientata più ai servizi che alla comunicazione. E fin da subito si è data importanza all’usabilità, alla sicurezza dei dati, alla privacy del cittadino. Il legislatore non ha mai imposto l’uso di specifici linguaggi di programmazione, in modo da garantire la neutralità tecnologica e adeguarsi alla rapida evoluzione delle tecnologie della rete e del Web. L’art. 53, comma 1, d.lgs. n. 82/2005 però evidenzia che la realizzazione di un sito per le PA debba privilegiare le informazioni e i contenuti rispetto allo stile, l’usabilità e la semplicità di consultazione assicurando la massima fruibilità. Per fare in modo che la comunicazione pubblica attraverso il sito Web divenga un canale e uno strumento determinante delle PA, si deve mettere il cittadino al centro della progettazione degli strumenti e dell’azione istituzionale33. I messaggi e i contenuti offerti all’interno di uno spazio Web di un ente o istituzione devono essere credibili, cioè coerenti con le attività e l’immagine della PA, e riconoscibili, contraddistinti da una firma chiara e facilmente 32 Dati del 2009 elaborati dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione registrano oltre 40 mila siti. 33 Secondo le Linee Guida per l’organizzazione, l’usabilità, e l’accessibilità dei siti Web delle PA contenute nella circolare delle Presidenza del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2001, n. 3/2001. 33
  • 34. individuabile. I messaggi all’interno delle pagine Web devono fornire le informazioni che servono al cittadino per l’uso dei servizi della PA, e devono anche essere persuasivi in modo da modificare il comportamento dell’utente nei confronti dei doveri e delle esigenze dell’ente. I contenuti di un servizio Web dell’istituzione pubblica possono anche essere di natura educativa. Un portale o un sito della PA deve fornire la comunicazione e l’informazione istituzionale per: • Descrivere le attività e il funzionamento dell’istituzione; • Favorire l’accesso ai servizi pubblici; • Promuovere l’immagine del territorio e dell’ente; • Diffondere i temi e le conoscenze di interesse sociale e pubblico; • Descrivere le procedure e le disposizioni normative; • Favorire i processi di semplificazione e informatizzazione delle procedure. Il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) dispone le regole per l’accesso telematico ai dati e ai documenti (art.52), per le caratteristiche dei siti Web (art. 53), per il loro contenuto (art.54), dove i siti pubblici delle PA saranno obbligati a pubblicare in modo integrale tutti i bandi di concorso e ad aggiornare dati e notizie. La pubblicazione da parte di un ente pubblico di informazioni e documenti, su piattaforma tv o attraverso la rete, deve assicurare la garanzia della fonte e l’attualità delle informazioni pubblicate. In generale sono definite le regole per: • la comunicazione telematica tra pubblica amministrazione e cittadini: o comunicazione esterna e posta elettronica; o servizi telematici di informazione preventiva; • la comunicazione interna alle pubbliche amministrazioni; • la Carta Nazionale dei Servizi; • le transazioni economiche on-line; • la conferenza di servizi on-line; • la sicurezza dei sistemi informativi; 34
  • 35. • le strutture per l'organizzazione, l'innovazione e le tecnologie34. Soprattutto per quanto concerne le PA locali (comuni, province e regioni), i siti Web devono essere progettati e realizzati su misura della specifica realtà locale e della propria comunità. 5.1. Web design per la PA La progettazione di un portale o di un sito Web di un ente pubblico deve perciò essere incentrato sul punto vista e sulle esigenze del cittadino o dell’utente, attraverso il modello di sviluppo User Centered Design. Lo sviluppo di un sito Web istituzionale e di servizi web per la pubblica amministrazione deve attenersi ad alcuni standard di progettazione e realizzazione definiti dal CAD e dalla Direttiva sulla qualità dei servizi on-line e misurazione della soddisfazione degli utenti del 27 luglio 200535. In primo luogo le pagine Web devono sottostare a determinati standard di accessibilità per favorire l’accesso alle informazioni e agli strumenti informatici dei soggetti disabili. Accessibilità intesa come diritto fondamentale per il cittadino al quale deve essere garantita la possibilità di accedere alle informazioni e ai servizi erogati da una PA indipendentemente dalla propria disabilità. Le norme sull’accessibilità sono state stabilite per la prima volta dalla legge Stanca del 9 gennaio 4/2004. Progettare e realizzare un sito Web significa anche garantire la trasparenza e partecipazione attiva del cittadino. Grazie al servizio Internet, infatti, si deve trasformare il processo di relazione interne ed esterne del settore della PA, per migliorare la 34 Per approfondire si veda: Linee guida per i siti Web della PA, dal sito Web della Regione Piemonte all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/innovazione/innovazione/notizie/on-line-le-linee-guida-per-i- siti-web-delle-pubbliche-amministrazioni.html (ultimo accesso 17/07/2011) 35 Direttiva emanata dal Ministero per l’innovazione di concerto con il Ministero della funzione pubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 il 18 ottobre 2005. Si veda l’indirizzo: http://www.urp.it/allegati/Direttiva%2027%20luglio%202005.pdf 35
  • 36. partecipazione civile alla vita democratica36. E la trasparenza intesa come accesso totale ai servizi e alle informazioni garantisce la partecipazione democratica. La condivisione dei documenti e delle informazioni e dati pubblicati e forniti dai siti web delle PA deve però garantire il rispetto della privacy del cittadino, come definito dalla legge italiana37. Il servizio di un sito Web della PA deve garantire inoltre un livello di qualità rilevato attraverso le indagini di customer satisfaction ex-post ed ex-ante, nell’intento di migliorare la performance dei servizi offerti e di verificare la soddisfazione del pubblico38. Un canale Web dell’istituzione pubblica amministrativa può e deve ambire a essere un punto di accoglienza e di accesso per un’utenza più estesa possibile e diversificata, e inoltre deve diventare un elemento di promozione per altri canali di comunicazione tra cittadino e PA. La legge Stanca 4/2004 fornisce le linee guida, i requisiti tecnici e di valutazione per i servizi pubblici erogati con le reti informatiche, servizi che devono essere accessibili anche al 5% dei cittadini italiani con disabilità. All’interno della legge attraverso il decreto Ministeriale dell’8 luglio 2005, si dispongono quindi 22 requisiti tecnici per creare un sito conforme agli standard di accessibilità e 12 criteri di valutazione del servizio web. La Legge italiana fa riferimento soprattutto alle raccomandazioni e alle linee guida delle WCAG 1.039 formulate dal consorzio W3C all’interno del gruppo di lavoro WAI. Oggi i progettisti, per ambire a un livello di accessibilità e di usabilità ottimale nello sviluppo di un sito web per le PA, devono però seguire le raccomandazioni della 36 Il diritto alla partecipazione alla vita democratica del cittadino è tutelato dalla Comunità Europea dalla Carta dei diritti dell’uomo nelle città e dalla Carta dei diritti del cittadino nella Società dell’informazione e della conoscenza. 37 D.L. 30 giugno 2003 n.196 sul Codice per la protezione dei dati personali. 38 La qualità del Web è regolata dalle direttive del 24 marzo 2005 sulla rilevazione della qualità percepita dai cittadini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica e dalla direttiva 27 luglio 2005 per la qualità dei servizi on line e la misurazione della soddisfazione degli utenti dal Ministro per l'innovazione e le tecnologie e dal Ministro per la funzione pubblica. 39 Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG10/ (ultimo accesso 14/07/2011) 36
  • 37. seconda versione delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG 2.0)40 che mirano a rendere fruibile i servizi e i contenuti web per una vasta gamma di persone disabili (con disabilità visive, uditive, fisiche, del parlato, cognitive, linguistiche, dell’apprendimento, neurologiche). Le linee guida aggiornate del gruppo WAI, pensate per le moderne pagine dinamiche e interattive, realizzate con l’uso di più linguaggi di markup e di programmazione web, si strutturano in quattro fondamentali principi: 1. Le informazioni e gli elementi della pagina deve essere percepibili: fornendo alternative testuali, tipi di media temporizzati, inserendo contenuti adattabili alla pagina, semplificando la visione e l’ascolto dei contenuti. 2. I componenti e la navigazione della UI (Interfacce-Utente) devono essere utilizzabili: con tastiera, con un’adeguata disponibilità di tempo, evitando l’uso di contenuti che disturbano i fotosensibili, fornendo funzionalità d’aiuto per navigare la pagina. 3. Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere comprensibili: col testo leggibile, inserendo pagine prevedibili, fornendo assistenza per evitare errori e agevolare le correzioni. 4. Il contenuto deve essere robusto e compatibile rispetto ai programmi utente e le tecnologie assistive. Per realizzare uno strumento di comunicazione Web efficace si devono considerare tre aree di sviluppo comunicativo: lo spazio web per la presentazione dell’istituzione; quello come luogo di comunicazione interattiva; e l’area di comunicazione come servizio. Per raggiungere il proprio target, cioè il cittadino, il sito ben progettato offre una buona visibilità dell’attività svolta dall’ente e promuove i suoi servizi, offre un’informazione continua, attiva nuovi contatti e riduce pure i costi di gestione delle attività di amministrazione. 40 Si veda l’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG20/ (ultimo accesso 14/07/2011) 37
  • 38. Le nuove linee Guida Ministeriali per i siti Web delle PA per l’anno 2011 dedicano un ampio spazio alla progettazione, alla gestione e al ciclo di vita della realizzazione del sito: • Avviamento del progetto; • Analisi dei requisiti; • Disegno e progettazione tecnica; • Sviluppo e migrazione; • Collaudo e messa in esercizio; • Gestione. Le disposizioni del Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione identificano poi due grandi macrotipologie di servizi web per la PA: la prima contraddistingue tutti questi siti o portali istituzionali che hanno come obiettivo primario quello della presentazione della PA e hanno il compito di informare il cittadino ed erogare i servizi pubblici; la seconda invece racchiude tutti quei siti tematici che vengono sviluppati per la presentazione di progetti o di eventi, per l’offerta di un particolare servizio, per l’approfondimento di uno specifico argomento di interesse sociale e pubblico. Affrontare la concezione, la progettazione e lo sviluppo di un sito Web della PA per i dispositivi televisivi connessi a Internet significa confrontarsi con un progetto molto vicino ad un sito tematico, che può spaziare però anche nella visione istituzionale e più generale del servizio. 38
  • 39. 6. Nuovo paradigma: la Tv connessa 6.1. Tv ibrida (Over The Top) nuovi paradigmi d’interfaccia e d’accesso Accedere ai servizi della PA attraverso la Tv ibrida (con Tv connesse, set- top-box ibridi o console videogame) richiede un cambio di paradigma rispetto alle Web Tv, ma anche rispetto al design delle interfacce dei siti Web tradizionali. Sempre partendo dal concetto di progettazione che parte dall’utente, lo sviluppo di un sistema di comunicazione Web adatto alle tv connesse deve considerare il telespettatore come user passivo, comodamente seduto sul divano, che naviga quasi casualmente sul Web con l’uso del solo telecomando, che impegna una sola mano e addirittura un solo dito. Inoltre non c’è più il supporto di hardware potente come quello di un PC o un laptop. Muta il sistema di controllo e puntamento con l’uso quasi esclusivo del telecomando tv che vincola il designer alla progettazione di un’interfaccia semplice. Le modalità e le strategie di progettazione del sito Web per Internet tv ibride devono avvicinarsi all’idea di costruzione di interfacce dei servizi di t-Government, mantenendo il contatto però con la realtà multimediale ed estremamente interattiva del Web e dei canali interattivi disponibili con le connessioni veloci. Questo può garantire sia il soddisfacimento delle esigenze del broadcaster o dell’ente della PA per sostenere la propria promozione e l’informazione e i servizi (con dinamiche top- down), sia la partecipazione attiva dei telespettatori cittadini dalla rete alla tv e dalla tv alla rete attraverso le dinamiche dal basso bottom-up. 6.2. Portale/sito e-Gov per le Tv ibride (Internet Tv) Un portale Web di un ente o istituzione della PA può essere rappresentato come un punto d’incontro privilegiato tra la Pubblica Amministrazione, che eroga servizi e informazioni, e il cittadino o le imprese. La fruizione dei servizi e l’accesso ai dati e alle informazioni, non deve essere progettata secondo le 39
  • 40. logiche interne agli enti e alle amministrazioni, ma deve avvenire con modalità più familiari e vicine all’utente. In Italia, ad esempio, sono ben 170 gli enti pubblici che offrono servizi Web con contenuti video e messaggi audiovisivi, secondo i dati raccolti dall’ultimo rapporto Formez PA41. Le Pubbliche Amministrazioni infatti stanno lentamente sperimentando nuovi modelli e linguaggi, dal notiziario istituzionale, ai servizi informativi sulla cultura e gli eventi, alla promozione del turismo locale. Crescono quindi i video contenuti nei siti Web delle PA in concomitanza con l’aumento del numero di accessi, tendenza che dimostra il cresciuto interesse dei cittadini per questo tipo di servizio multimediale. In questo particolare settore della comunicazione della PA si colloca lo sviluppo di un sito Web ottimizzato per le Tv connesse, dove la progettazione di questo servizio deve concentrarsi in particolare sull’utenza: 1. Government to Citizen: che concerne l’interazione tra governo e cittadino di natura non commerciale; 2. Government to Business: rivolto ai rapporti tra ente e imprese. Il servizio Web della PA per Internet Tv deve divenire un punto d’ingresso dell’ente pubblico di facile accesso, semplice e pratico, in modo che si adatti alle esigenze informative del cittadino. Viviamo un particolare periodo che conosce le fasi iniziali del fenomeno della convergenza tra Internet e Televisione. Nei paesi anglosassoni esiste già un vasto pubblico dotato di tv e accesso alla banda larga che consuma quotidianamente i contenuti proposti attraverso i due mezzi, e anche grazie a piattaforme fisse e mobili convergenti e applicazioni Web. Una tendenza che può svilupparsi e affermarsi anche in Italia. Grazie a questo servizio l’utente, direttamente dal dispositivo televisivo connesso, potrà accedere ad esempio alle News e Notizie sull’area di competenza della PA, al calendario degli eventi culturali, agli appuntamenti, al servizio news video. Il portale video può diventare un punto d’accesso per la vita della comunità e fornire anche informazioni finanziarie o previsioni meteo. L’utente della tv connessa di fronte 41 Per un approfondimento si veda l’indirizzo: http://www.formez.it/ (ultimo accesso 06/10/2011) 40
  • 41. ad un servizio pubblico ha delle aspettative di fruizione di un servizio simile a quello delle aziende commerciali. Nel caso specifico di un portale web per Internet Tv, il cittadino auspica l’accesso e la fruizione di un servizio tendenzialmente video on demand, veloce, attivo 24 ore su 24. L’impegno richiesto alla PA dai siti Web anche tematici, come quello dedicato per le tv connesse, è quello di raggiungere il massimo livello di funzionalità dei servizi informativi e transattivi offerti al cittadino. A differenza del portale web classico, si dovrà tralasciare nella progettazione un alto livello di personalizzazione del servizio, oltre ai servizi più complessi e interattivi come l’accesso alle pratiche burocratiche, la dichiarazione dei redditi on-line o il pagamento delle tasse attraverso moduli elettronici e procedure di autenticazione, per rendere l’interfaccia web più usabile e semplice. Il portale video di un ente PA per Internet Tv dovrà supportare e fornire le informazioni sul servizio e sulle modalità di erogazione. Inoltre l’interfaccia video in fase iniziale di accesso dovrebbe presentare una guida alla navigazione della pagina e dovrà anche fornire un accesso diretto alla homepage del sito web tradizionale dell’ente. Questa tipologia di servizio web delle PA, ideato per una fruizione più che altro televisiva, deve unire il paradigma del sito “vetrina” con quello del sito di relazione. Da un lato le caratteristiche spiccatamente video e di veloce impatto visivo delle pagine devono presentare un materiale specifico dell’ente volto a informare gli utenti. L’interfaccia deve raccogliere le immagini, i filmati, i testi, i menù, e i comandi per rispondere ad un’esigenza immediata d’informazione. Dall’altro non si può certo rinunciare alla funzione interattiva della rete, e all’uso della comunicazione bidirezionale di un sito Web. La possibilità di dialogo con il cittadino è un elemento di ricchezza fondamentale per la PA non solo come mezzo di diffusione della propria immagine verso l’esterno, ma anche come testimonianza diretta della proprio attività insieme alla comunità. Per questo motivo anche le pagine web pensate per le Internet Tv forniscono strumenti e informazioni per lo scambio, l’interazione, l’archiviazione, la registrazione e la collaborazione, se pur in numero minore rispetto ai normali portali Internet. 41
  • 42. L’interfaccia rivolgendosi a un target generico, cioè la totalità dei cittadini, può offrire ad esempio i servizi, informazioni generali, gli orari degli uffici, le news. Infine in modo molto limitato, almeno per ora, l’interfaccia delle pagine può offrire alcuni servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e può utilizzata come buon strumento di valutazione e indagine da parte dell’ente. Per valutare le capacità comunicative di un sito Web fornito attraverso il mezzo televisivo si devono analizzare i livelli comunicativi: • Dimensione persuasiva: capacità delle pagine del sito di essere convincenti e di attirare i telespettatori. Questo significa che il layout e l’interfaccia devono essere pensate per attrarre l’utente-telespettatore, non solo grazie alla riconoscibilità immediata dell’identità dell’ente pubblico attraverso il logo e lo stile grafico, ma anche grazie all’architettura semplice e gradevole, alla notevole leggibilità dei testi e alla qualità dei video e delle immagini. La capacità persuasiva è dettata anche dal grado di navigabilità del sito, misurabile nella velocità di lettura della pagina da parte del browser dell’Internet Tv, dagli strumenti adeguati per la navigazione della stessa pagina. • Dimensione conoscitiva: quantità di informazioni, i servizi, le aree tematiche, notizie. Il sito deve supplire alle informazioni che riguardano la vision e la mission della PA, deve descrivere i servizi offerti all’interno delle pagine, oltre all’inclusione di mappe, notizie, eventi. • Dimensione aggregante: capacità di coinvolgere attivamente l’utente. Il sito deve avere uno stile di comunicazione non eccessivamente formale, mantenendo uno stile sobrio, ma pur sempre multimediale, vicino ai dettami stilistici della tv pubblica ad esempio. Per avere una funzione di integrazione deve anche fornire le versioni multilingua, nei contenuti testuali e video. • Dimensione identitaria: accostamento e riconoscibilità del sito al territorio e al luogo che presidia (uniformità e stile omogeneo di grafica e contenuti). La funzione distintiva che può essere trasmessa attraverso 42
  • 43. l’originalità dei contenuti e degli stili, attraverso la coerenza che conferisce unità allo stile della comunicazione e omogeneità ai contenuti. Come per i portali web delle PA un’interfaccia per Tv ibride deve contenere ed esporre informazioni e servizi in modo più chiaro e semplice possibile, raggruppando in modo organico le categorie di contenuti. Ma, come detto, la semplificazione dell’architettura dell’informazione della pagina adatta alla Internet tv sarà più elevata. Il tipico portale web di un Comune Italiano può suddividere i contenuti in tre principali categorie: Amministrazione, Città, Servizi. Secondo l’art. 54 del CAD il sito deve fornire informazioni relative alla struttura degli uffici con l’organigramma, la disposizione le attribuzioni e l’organizzazione degli stessi uffici, l’ordinamento giuridico, la documentazione relativa e gli indirizzi di posta elettronica e di PEC. L’art. 11, comma 8, d.lgs. n. 150/2009 stabilisce che le pagine Web abbiano una sezione dedicata alla trasparenza, alla valutazione e al merito. Inoltre è obbligatoria la pubblicazione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dei curricula e dei dati personali in ambito professionale. Infine lo stesso art. 54 del CAD prevede che il sito fornisca l’elenco dei servizi on-line disponibili e di quelli di futura attivazione e una sezione apposita per la pubblicità legale42. Il paradigma per il portale video frammenta e semplifica questa tassonomia dei contenuti selezionando le informazioni e gli elementi più vicini a una rappresentazione televisiva. In questo modo si possono suddividere le informazioni, anche multimediali: • sull’ente e sull’amministrazione; • sulla Città con i suoi eventi (arte, cultura e spettacolo), le sue attività, informazioni di pubblica utilità (muoversi in città, sicurezza, emergenze), informazioni sul turismo, e le notizie; • sui servizi essenziali (caratterizzati da una forma meno interattiva rispetto al portale Web classico). 42 L’obbligo di pubblicazione da parte dei siti delle PA dell’elenco di tutti i bandi di gara e di concorso. 43
  • 44. Il sito progettato per le Internet Tv, che rientra in parte nella realizzazione dei siti tematici per la PA, ha l’obbligo anch’esso di pubblicazione di contenuti minimi, minori rispetto a quelli dei siti istituzionali. Per questa particolare tipologia di pagine web si dovrà evidenziare chiaramente quale Amministrazione Pubblica è responsabile del servizio, e si dovranno inserire i relativi collegamenti al sito Web tradizionale. È inoltre necessario inserire le finalità del sito con riferimento alle regole e al progetto. 44
  • 45. 7. Web Design per Internet Tv: Linee Guida Progettare l’interfaccia di un sito Web per le PA adatto ai delivery o alle piattaforme delle Internet Tv ibride, comporta un differente approccio dal punto di vista del design Web classico e anche dal lato della progettazione accessibile e usabile per i servizi della Pubblica Amministrazione. La progettazione di un’interfaccia di un sito istituzionale/tematico per la PA adatto alle Internet Tv, deve partire dalla tipologia di utente televisivo. Un target abbastanza generico che però ha delle precise caratteristiche di consumo mediale passivo. Per un utente/telespettatore infatti sono di vitale importanza: • L’uso del telecomando con il controllo D-Pad; • I controlli multimediali sono quasi sempre poco considerati; • Le interfacce complesse possono causare frustrazione e confusione nell’interazione; • Non è abituato all’uso di mouse e controlli differenti dal telecomando tv; • Non è solito alla scoperta e all’uso di tasti scorciatoia; • Preferisce interfacce grafiche, interazioni e dispositivi di input abbastanza semplici. L’utenza televisiva, che è abituata a confrontarsi con un mezzo tradizionalmente passivo, non è sicuramente perciò propensa all’esplorazione di interfacce complesse e ricche di opzioni, ed è caratterizzata da una curva bassa di apprendimento del sistema. Per ottenere un’interfaccia efficace, efficiente e soddisfacente per l’utente/telespettatore si devono apportare delle modifiche sostanziali di progettazione. Innanzitutto per determinare delle linee guida ci si deve porre degli obiettivi per la creazione della GUI per Internet Tv. E forse il più importante obiettivo è quello di rendere il più semplice possibile l’apprendimento dell’uso dell’interfaccia-utente, in modo da consentire un graduale approccio verso le funzioni più avanzate, rendendo più ripida la curva. Non esiste più il problema dell’adattabilità delle pagine Web per ogni tipologia 45
  • 46. di sistema operativo, di risoluzione del monitor del Pc, di tipo di browser usato, perché nella maggior parte dei casi l’interfaccia sarà visualizzata su schermo tv, e su dispositivi con piattaforme software chiuse datate di un numero esiguo di browser Web. Il design per Internet Tv può concentrarsi più che altro sull’usabilità dell’interfaccia e sulle caratteristiche di comunicabilità semplice della sua struttura e dei suoi contenuti. Per ottenere quindi un buon risultato è meglio realizzare un’interfaccia seguendo i requisiti generali di: • Pulizia • Semplicità • Essere convincenti • Coerenza • Essere diretti Per progettare una buona interfaccia Web per Internet tv attraverso la progettazione incentrata sull’utente, e quindi ponendo al centro il cittadino e i suoi bisogni, è logicamente d’obbligo seguire i solidi principi del design: • L’apprendibilità dell’interfaccia, cioè il grado di facilità con cui l’utente impara ad usarla, deve essere agevolata da un’accentuata prevedibilità e dalla visibilità delle azioni che possono compiersi all’interno della pagina, ad esempio attraverso l’uso di metafore e di affordance del paradigma delle interfacce interattive per le tv che possono essere molto familiari al telespettatore. La pagina può essere costruita più comprensibile nei confronti dell’utente sintetizzando e semplificando in modo consistente le azioni e reazioni possibili, in modo che l’utente possa capire in anticipo l’effetto di un’operazione. Le pagine potranno essere di facile apprendimento nel loro funzionamento con l’uso di pratiche generalizzate e con l’applicazione della coerenza nello stile, nella navigazione, nei comandi dell’intera interfaccia web. • Un buon progetto di Web Design deve inoltre tenere in considerazione il principio di flessibilità che, nello specifico caso delle interfacce Web per 46
  • 47. Internet Tv, dovrà tendere verso un sistema più rigido e vincolato rispetto a una normale pagina Web della PA, in modo da garantire la sicurezza e la semplicità dei compiti da eseguire. Il sito, considerando i limiti del sistema di controllo remoto del telecomando tv e le particolari esigenze di usabilità, deve consentire il meno possibile le interazioni multiple simultanee tra utente e interfaccia, accantonando quindi il classico multithreading concorrente43. Inoltre deve garantire nei sistemi di puntamento, nella navigazione dei menù e tra le pagine, nella compilazione dei campi di testo, il principio di sostitutività in input e in output. Per fare in modo che l’interfaccia si flessibile è indicato puntare verso una struttura adattiva per quanto concerne il layout e la fruizione delle immagini, dei testi e dei video. • Il principio di robustezza infine deve essere un caposaldo della progettazione di un portale/sito web per Internet Tv. Le pagine devono essere performanti nella velocità di caricamento, in modo da velocizzare la comunicazione tra utente e interfaccia. Escludendo il caricamento dei filmati, il sito deve essere progettato per avere durate di caricamento brevissime e tempi di risposta immediati, in modo da evitare i messaggi informativi di feedback, per informare l’utente sull’attesa necessaria. Le pagine devono inoltre essere ben navigabili, per consentire all’utente di valutare lo stato del sistema, ad esempio fornendo dei comandi specifici come una tastiera virtuale o un D-Pad (i controlli direzionali del telecomando) per l’operazione che sta svolgendo; devono essere anche raggiungibili in ogni situazione e contesto, e persistenti, e devono ostentare lo stato di default del sistema in modo da agevolare l’orientamento del telespettatore. L’interfaccia di una pagina Web per le tv connesse deve evitare al meglio possibile gli errori sia del sistema sia dell’utente. Se questo non fosse possibile, si dovrebbe approntare un sistema di ripristinabilità per annullare le azioni e tornare indietro dopo 43 Cioè la sovrapposizione temporale dei compiti separati. 47
  • 48. l’errore. Infine l'interfaccia deve implementare tutti i servizi necessari e adeguati ai compiti previsti, ad esempio fornendo un sistema di controllo semplice per i filmati, o una pagina di sondaggio sobria e intuitiva usabile dal telecomando. Dalle otto regole d’oro di Ben Shneiderman sul design, per lo sviluppo dell’interfaccia per un sito della PA adatto alle Internet Tv, si possono prendere maggiormente in considerazione cinque raccomandazioni che riguardano: • Preservare la coerenza per le sequenze di azioni (ad esempio i comandi del lettore video), del formato, della terminologia, dell’uso dei comandi, ecc. • Offrire il più possibile feedback informativo per ogni azione dell’utente, ad esempio segnalando con lo stile l’oggetto o la voce del menù selezionato. • Lo stimato professore americano di interazione uomo-macchina consiglia la prevenzione e la gestione semplice degli errori, ma nel caso specifico si dovrebbe creare un sistema che elimini ogni fonte di errore da parte dell’utente. • Supportare una modalità di controllo dell’interfaccia limitata, ma sempre in mano all’utente. • L’utente si attende un servizio più televisivo, dove le visualizzazioni grafiche e i layout sono estremamente semplici. La riduzione del carico cella memoria a breve termine in questo sviluppo è quindi molto importante. L’usabilità del sito, cioè la sua efficienza, l’efficacia e la soddisfazione da parte dell’utente, deve rendere fruibili i contenuti selezionati per le tipologie di telespettatori che si approcciano alla navigazione col proprio televisore. Seguendo i principi di usabilità della percezione (informazione e comandi sempre disponibili), dell’operabilità (informazioni e comandi devono consentire l’azione immediata per raggiungere gli obiettivi), della coerenza, della tutela della salute (salvaguardare il benessere dell’utente), della sicurezza (il sito deve 48
  • 49. assicurare il passaggio dei dati dell’utente e le transazioni affidabili), della trasparenza, della facilità di apprendimento, di aiuto e documentazione (guide in linea, documenti sul funzionamento dell’interfaccia con l’uso del telecomando), della tolleranza agli errori (prevenzione degli errori con vincoli precisi di azione), della gradevolezza (il sito deve mantenere interesse nell’utente) e della flessibilità (tenere conto delle preferenze e dei contesti d’uso), lo sviluppo un sito Web classico istituzionale o tematico per le PA può implementare l’uso di una grafica sobria, quasi minimale, senza effetti particolari e priva di colori vivaci per le esigenze particolari di accessibilità. In un sito creato per le tv connesse la grafica può invece essere leggermente più elaborata, sempre coerente nello stile e nelle linee generali, ma vicina e idealmente simile alle interfacce delle guide tv o dei menù interattivi dei DVD. Questa caratteristica e l’utilizzo di controlli remoti meno evoluti e precisi rispetto alle tastiere e ai mouse, impone anche lo sviluppo di un sistema di navigazione ad hoc. 7.1. Visuale distante dallo schermo (Colpo d’occhio) La lettura sullo schermo del computer è ritenuta il 25% più lenta di quella su carta. Leggere un testo su uno schermo tv è ancora più difficoltosa. Nella progettazione dell’interfaccia grafica per l’Internet Tv sorgono evidenti problemi di usabilità e comprensione per l’utente a causa della maggior distanza dello schermo rispetto a quella dei normali monitor dei Pc. La maggior parte dei principi di Web Design non funziona perfettamente se si considera un’interfaccia vista da lontano. E costruire una UI per Internet Tv ibride deve necessariamente prendere in considerazione la distanza dell’utente dallo schermo. Per questo motivo la pagina Web va progettata come un manifesto o come un cartellone pubblicitario, tenendo pulito e semplice lo spazio visivo, evitando di inserire troppi elementi che aumentano la densità. In genere il telespettatore è posizionato a una distanza che varia da 1 a 3,5 metri lontano dallo schermo del tv (dipende dalle dimensioni del televisore). Una distanza che rende più difficile la lettura 49
  • 50. della pagina Web. Rende anche più difficile eseguire le operazioni di base come la navigazione o la selezione delle voci dei menù. L’interfaccia Web deve basarsi su chiari ed espliciti segnali visivi per dare all’utente il pieno senso di ciò che ha selezionato nello schermo. L’obiettivo è quello di far comprendere all’utente nel modo più intuitivo possibile le sue azioni e il contesto. In fase di progettazione quindi, l’area visualizzabile deve mostrare meno informazioni generali rispetto a una normale interfaccia Web, e mostrare solo gli elementi essenziali, in modo che l’utente possa concentrarsi su un ristretto numero di azioni fattibili (attività che dovrebbero essere eseguibili in modo automatico o come impostazione di default). E’ di fondamentale importanza mantenere tutte le informazioni e i contenuti della pagina sopra il margine basso (dove è posizionata di solito la barra del browser per Internet Tv), in modo che tutti gli oggetti siano visualizzabili sulla prima schermata e non si debba costringere l’utente a far scorrere la pagina verso il basso. E’ consigliabile: 1. Organizzare le pagine in zone caratteristiche per tipo di informazione. 2. Inserire sempre nella stessa posizione i blocchi funzionali comuni in tutte le pagine (navigazione, galleria video, immagini). 3. Per facilitare la lettura usare font e grafica più grande. 4. Per evitare che l’interfaccia appaia disordinata o affollata sullo schermo del tv è bene aumentare lo spazio vuoto tra un elemento e l’altro (col padding). Inserimento di spazi all’interno della pagina è una procedura fondamentale per la creazione di un’interfaccia più facile da capire e da navigare. 5. Gli schermi delle tv di nuova generazione sono quasi tutti Wide Screen (nel formato 16:9 o 16:10). Un tipo di formato che deve essere sfruttato dalla pagina Web nella sua lunghezza sia per il menù di navigazione sia per gli overlay, mentre è meglio conservare lo spazio verticale per i contenuti. 50