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L’autore si vale della circostanza della pubblicazione
di questo volume per rendere onore:
a Sua Altezza Eminentissima Fra’ Matthew Festing
settantanovesimo Principe e Gran Maestro.
404
9
10
Copia n. _____________
L’autore
__________________________
© Copyright Raimondo Villano
© Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi,
fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore.
All right reserved. No part of this book shall be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted by ani
means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, withoutwritten permission from the
publisher.
Realizzazione editoriale: Prof. Dott. Maria Rosaria Giordano.
Redazione: mobile 338 59 60 222; e-mail: farmavillano@libero.it
Edizioni Chiron Found. - Hystart dpt.
© 2009 Fondazione Chiron, via Maresca 12, scala A - 80058 Torre Annunziata (Napoli)
Vendite: Prof. Dott. Annamaria Giordano mobile 347 61 71 669; e-mail: annamaria.g10@alice.it;
http://www.chiron-found.org
Stampa EFFEGIBI.
Prima Edizione, febbraio 2008. Prima Ristampa, marzo 2008. Finito di scrivere il dodici gennaio 2008.
Seconda Edizione, aprile 2008. Finito di scrivere il venti marzo 2008.
Terza Edizione, dicembre 2008. Finito di scrivere il dieci settembe 2008.
Quarta Edizione, luglio 2009.
Finito di scrivere il 25 febbraio 2009.
Serie numerata.
Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto.
ISBN 978-88-904235-43
11
“Si sente dire che un nuovo genere di cavalieri è apparso sulla terra
e proprio in quei medesimi luoghi visitati da Colui che incarnatosi,
come il sole ad oriente si leva in alto”
“Un nuovo genere di cavalieri, dico,
che le età precedenti non hanno conosciuto
e che infaticabile conduce una lotta parallela
sia contro la carne e il sangue
sia contro gli spiriti maligni sparsi nell’aria”
“Fanno a gara nell’onorarsi a vicenda,
si sollevano reciprocamente dalle fatiche,
per compiere così la Legge di Cristo”
Bernardo di Chiaravalle
13
INDICE
Presentazione 43
Prefazione 45
Storia 47
Le origini gerosolimitane 49
Il periodo di Acri 54
L’epoca cipriota 56
Il governo rodiense 58
L’epopea maltese 68
Le vicende di transizione 77
L’approdo romano 80
L’epoca contemporanea 83
Struttura e ordinamento 89
Caratteristiche e finalità 91
Organi di governo 95
Organi ecclesiastici 101
Ordinamento giuridico 104
Carta Costituzionale 106
Strutture ed Enti governativi 114
Gran Priorati 120
Corpo di Soccorso Internazionale 122
Ecom 124
Bandiere e Stemmi 126
Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale 129
Carattere religioso 131
Dimensioni ecclesiali 136
L’impegno: Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum 138
Pellegrinaggi 143
Cenni di magistero pontificio 145
San Giovanni Battista Patrono dell’Ordine 156
Le Reliquie dell’Ordine 160
La Madonna di Filermo 161
Beati e Santi dell’Ordine 162
Preghiere melitensi 175
Simbologia della Croce ottagona 159
Ceti e carattere nobiliare 177
I membri dell’Ordine 179
14
Aspetti nobiliari 191
Carattere militare 195
Aspetti militari 197
Corpo militare 211
Aspetti socioculturali e tecnici 217
Aspetti sociali 219
Aspetti culturali 222
Aspetti urbanistici 224
Aspetti economici 226
Ordini illegittimi 231
Sovranità 239
Sovranità 241
Soggettività internazionale 243
Attività 245
Attività diplomatica 247
Attività internazionale 265
Attività sanitaria 279
Attività sociale 300
Eroi melitensi 318
Strutture italiane 321
Acismom 323
Ospedale San Giovanni Battista 325
Cisom 328
Statuto Acismom 342
Regolamento Cisom 347
Norme di applicazione Cisom 352
Appendice 357
Cronologia dei Gran Maestri e dei Luogotenenti 359
Gran Priorati e Sottopriorati con data di fondazione 362
Successione dei Gran Priori di Roma 363
Successione dei Gran Priori di Lombardia e Venezia 368
Successione dei Gran Priori di Napoli e Sicilia 371
Indirizzi 372
Presidenti Acismon 380
Onorificenze melitensi 381
Gerarchia melitense essenziale 382
Libri consigliati sull’Ordine di Malta 383
15
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23
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29
403
“Non mi importa della tua pelle,
non mi curo del tuo credo religioso,
non mi curo della tua fede politica.
Solo ti chiedo: qual’è la tua sofferenza?”
Albert Schweitzer,
missionario laico di Lambarené
245
Attività
“Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo,
a ognuno di suo fratello”
Genesi (9, 5)
265
“Non mi importa il colore della tua pelle,
non mi curo del tuo credo religioso,
non mi interessa la tua fede politica.
Solo ti chiedo: qual è la tua sofferenza?”
Schweitzer
ATTIVITÀ INTERNAZIONALE
Due caratteristiche fondamentali contraddistinguono chiaramente l’azione dell’Ordine nei confronti di
altre organizzazioni con fini caritativi ed umanitari. L’Ordine, attivo nella maggior parte dei Paesi
della terra, siano essi sviluppati o in via di sviluppo, è una presenza universale e permanente che gli
Ospedalieri hanno consolidato nel corso di nove secoli di tumultuosa storia ed ha partecipato ai grandi
movimenti di scambio tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo - sua culla di origine - e verso il resto
del mondo, estendendo progressivamente il campo d’azione ad altre aree geografiche dove poteva
utilmente svolgere la sua missione caritativa. In ossequio alla sua storica regola di servizio agli
ammalati e ai poveri, l’Ordine è sempre stato attento alle necessità assistenziali più incalzanti di ogni
epoca. Grazie alla sua politica di dedizione ai propri simili, alla sua esperienza secolare e al
coinvolgimento attivo dei suoi membri nei grandi movimenti sociali, l’Ordine ha saputo adeguare
tempestivamente i propri mezzi e metodi in uno spirito di modernità ogni volta rinnovato per fare
fronte alle nuove e crescenti necessità di assistenza medica, soccorso d’emergenza e volontariato.
L’Ordine si profila oggi come un grande “specialista” dell’aiuto umanitario, delle cure mediche e del
pronto soccorso, una professionalità che si esplica anche in altri settori quali la gestione degli
ospedali, gli istituti di cura specializzati per anziani non autosufficienti, i centri medico-sociali, la
raccolta e il trasporto di medicinali, la formazione di soccorritori, conducenti ed infermieri
d’ambulanza.
Sovente, dunque, ad altissimi livelli si sottolinea la “partecipazione e l’impegno attivo dell’Ordine
agli sforzi collettivi per migliorare le sorti dell’umanità e favorire la pace, la stabilità e il benessere”,
rilevando altresì come “i principi che non hanno mai cessato di ispirare l’Ordine dall’XI secolo, si
armonizzino perfettamente con i valori e gli obiettivi fondamentali iscritti nella Carta delle Nazioni
Unite(1)
”.
“L’Ordine a livello internazionale concorre efficacemente all’espletamento di numerose operazioni
di mantenimento della pace. Non di rado, tuttavia, come ad esempio verificatosi recentemente in
Albania le condizioni operative sul campo mutano significativamente, a seconda che si disponga o
meno di un sostegno militare per cui è assolutamente necessario trovare soluzioni per tutelare,
anche in situazioni di estrema violenza, il duplice carattere civile ed umanitario dei campi profughi e
in questo senso la Rappresentanza Permanente dell’Ordine di Malta presso le Nazioni Unite a New
York ha espresso condivisione piena dell’opinione formulata dall’Alto Commissario: “i militari
possono certo dare il loro sostengo, ma non devono sostituire le organizzazioni portatrici di mandati
umanitari”.
_______________
(1) Vladimir Petrovsky, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite, in occasione della mostra sull’Ordine melitense
allestita presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra dalla Missione Permanente del Sovrano Ordine, sotto l’alto
patronato del Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e del Gran Cancelliere dell’Ordine, inaugurata
in concomitanza con le riunioni della Commissione per i Diritti dell’Uomo.
266
Da agosto 2002, poi, alle équipe mediche dell’Associazione tedesca Malteser Hilfsdienst, per conto
del Ministero degli Affari Esteri della Germania Federale, è stata affidata la responsabilità
dell’assistenza medica al personale internazionale e locale della missione di assistenza delle Nazioni
Unite. L’équipe ha allestito il Medical Start-up Kit, un ambulatorio da campo per l’assistenza
sanitaria di base e di emergenza specificamente messo a punto per le missioni di mantenimento della
pace delle Nazioni Unite. In condizioni locali difficili, le équipe mediche hanno, inoltre, contribuito a
sviluppare un servizio sanitario per la polizia afgana di Kabul impartendo corsi di pronto soccorso
ed organizzando giornate di formazione.
Tra le organizzazioni non governative (ONG) il Malteser Hilfsdienst, una delle più grandi
Associazioni dell’Ordine nonché una delle principali organizzazioni caritative della Germania (con
35.000 volontari attivi, 11.000 dipendenti e 900.000 simpatizzanti) è divenuto uno dei principali
contraenti dell’UNHCR.
Da diversi anni, l’Ordine opera sul campo in partenariato con l’UNHCR: la regione dei Grandi
Laghi, Uganda, Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Balcani sono stati i recenti
teatri di questi interventi. L’Alto Commissario, in effetti, può sempre contare “sull’indefettibile
sostegno dell’Ordine di Malta per i futuri interventi in cooperazione con i suoi servizi, ovunque
risulterà necessario”.
La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e
delle altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra cooperano per l’aiuto ai profughi ed agli sfollati.
Tuttavia, numerosi e pesantissimi sono i problemi connessi a tale azione umanitaria; ad esempio, “i
drammatici eventi in Kosovo e Timor Est evidenziano ancora una volta la complessità del problema
della sicurezza nelle zone popolate da rifugiati e da persone che rientrano in patria. Malgrado le
convenzioni esistenti e i rafforzati e concertati sforzi della comunità internazionale in questo campo,
il rispetto e la protezione dei profughi e del personale umanitario sono spesso ignorati nell’ambito
dei conflitti armati, e le loro vite sono di frequente messe a repentaglio. Dagli interventi - passati e
odierni - effettuati nelle zone a rischio, con o senza sostegno militare, l’Ordine di Malta ha maturato
un’esperienza, una conoscenza pratica ed approfondita delle implicazioni e dei requisiti in materia di
sicurezza(2)
”.
Da marzo 2002 un’équipe medica dell’Associazione tedesca presta assistenza sanitaria alle migliaia
di persone del campo profughi vicino ad Herat in Afganistan; nelle province rurali di di Badghis e
Ghor medici dell’Associazione, avvalendosi di un interprete, un’ostetrica e personale locale,
gestiscono un ospedale per le persone sfollate in seguito alla guerra ed alla siccità. Inoltre, con quattro
esperti internazionali e 220 locali gestisce programmi di riabilitazione generale fornendo assistenza
sanitaria di base ed occupandosi della ricostruzione delle scuole a Badghis e Heart.
In Lituania volontari dell’Ordine hanno fornito sostegno ai profughi e prestato assistenza ai figli dei
deportati dalla Siberia.
L’Ambasciata dell’Ordine in Macedonia ha distribuito medicinali e coperte ai profughi durante la
crisi nel Kosovo. Le Associazioni tedesca e francese dell’Ordine hanno raccolto viveri ed attrezzature
che sono stati distribuiti insieme al Corpo di Soccorso d’emergenza dell’Ordine di Malta.
Successivamente l’Associazione tedesca ha lanciato un nuovo programma per la generazione di
reddito, offrendo un credito a tasso zero per la creazione di piccole imprese.
Nel 2003, poi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha affidato alla
_______________
(2) Estratti dagli interventi dell’Ambasciatore Pierre-Yves Simonin, Delegato Permanente, e della signora Pictet-Althann,
Primo Consigliere, dinanzi al Comitato Esecutivo dell’Alto Commissariato per i rifugiati (UNHCR), il 6 ottobre 1999.
267
Responsabilità dell’Associazione tedesca il riassetto di tre province dell’Afganistan.
La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e
delle altre Organizzazioni Internazionali, inoltre, coopera incisivamente anche nell’azione di
prevenzione della criminalità. L’Ordine, infatti, “aderisce pienamente agli obiettivi delle Nazioni
Unite in materia di riduzione della criminalità, di applicazione più efficace della legge, di una
giustizia più efficiente e di un maggiore rispetto dei diritti umani e delle libertà. In proposito,
l’Ordine sostiene l’applicazione della Carta delle Nazioni Unite. L’Ordine ribadisce l’impellente
necessità di ripristinare nell’opinione pubblica i valori di moralità e di rispetto della legge. In
mancanza di quell’elementare discernimento tra Bene e Male, la nostra società sarà incapace in
futuro di proteggersi dalla criminalità organizzata. L’Ordine condanna tutte le forme di criminalità
organizzata che violano valori morali fondamentali quali la dignità e i diritti imprescindibili della
persona umana e insorge in particolare contro l’immigrazione coatta indotta il più delle volte da
condizioni di vita inumane e da una estrema povertà(3)
”.
Nel 2006, l’Ordine ha, infine, promosso nell’Afghanistan centrale un programma finalizzato a
creare fonti di reddito per persone che dopo essere state costrette a lasciare le loro case, vi fanno ora
ritorno.
Descritta come la più grave crisi umanitaria del mondo, l’incessante guerra civile nella regione del
Darfur, nel Sudan occidentale, dal 2003 ha causato secondo le stime 400.000 morti, molti dei quali
causati da fame o malattie. Il Malteser International sta attualmente curando 420.000 profughi,
nell’ambito del suo programma di prevenzione della malaria, fornendo, al tempo stesso, assistenza
medica ad altre 115.000 persone a sud di El Fasher. Nonostante nel maggio 2006 sia stato firmato un
accordo di pace dal governo e da una parte delle forze ribelli, questo ha causato l’ulteriore scissione
in fazioni del movimento dei rivoltosi, che si è tradotta in un aumento della frequenza degli attacchi
contro la popolazione civile. Il Malteser International ha risposto estendendo le sue attività di
soccorso all’area attorno a Wadah, a sud est di El Fasher, dove da tre anni mancavano medici e
l’assistenza sanitaria era praticamente inesistente. Ora, in quella zona, l’Ordine fornisce cure e
apparecchiature mediche a circa 30.000 persone e prevede di aprire un ambulatorio.
Al conflitto scatenatosi in Medio Oriente nel luglio 2006, l’Ordine ha risposto fornendo viveri e
attrezzature mediche ai dieci centri sanitari gestiti dall’Associazione libanese dell’Ordine in Libano,
gravemente danneggiati da colpi di razzi e granate. Durante le fasi iniziali del conflitto, tutti i centri
medici dell’Ordine, all’interno o nei pressi delle zone di combattimento, hanno continuato a
funzionare a pieno regime, fornendo assistenza medica e medicinali, pane, latte, acqua potabile e altri
beni di prima necessità, a diverse migliaia di profughi. Nel sud del Libano, l’Associazione Libanese
dell’Ordine ha lavorato con la Croce Rossa e con il Ministero degli Affari sociali libanese per
rifornire di prodotti farmaceutici la popolazione rifugiata nel villaggio di Rmeich. Il centro sanitario
dell’Ordine a Marjeyoun, vicino al confine con Israele, è rimasto aperto nonostante gli incessanti
bombardamenti delle strade che lo collegano ai villaggi vicini. A Siddikine, presso Cana, a causa dei
continui cannoneggiamenti e bombardamenti, il personale del centro è stato costretto a trasferirsi in
aree più sicure. Anche il centro medico di Roum è rimasto operativo, fornendo assistenza medica e
occupandosi delle esigenze primarie di circa 180 famiglie, tra cui 26 bambini piccoli, rifugiate
all’interno delle scuole locali. A Barqua, nel pieno della zona di guerra, il centro sanitario dell’Ordine
ha ammesso fino a 150 pazienti al giorno, a mano a mano che i profughi attraversavano l’area alla
_______________
(3) Estratto dall’intervento dell’ambasciatore H. Liedermann, Osservatore Permanente, al X Congresso delle Nazioni Unite
sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori - Missione Permanente dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio
delle Nazioni Unite (Vienna, 12 aprile 2000).
268
ricerca di sistemazioni più sicure. Nella stessa Beirut, il centro sanitario dell’Ordine ha fornito
assistenza medica e medicinali a due centri profughi, mentre nel nord del Libano, i quattro centri
medici dell’Ordine a Khaldieh, Zouk Mikhael, Kefraya e Kobayat hanno continuato a funzionare a
pieno ritmo, dando assistenza al flusso ininterrotto di profughi. Nelle fasi successive del conflitto, con
un centro medico gravemente danneggiato e un altro non più accessibile, la situazione si è trasformata
in un vero e proprio “inferno sulla terra”, riprendendo le parole usate da Paul Saghbini, Direttore
della Fondazione dell’Ordine di Malta in Libano. Appena i centri sanitari lesionati hanno potuto
riprendere le loro attività, una squadra di specialisti dell’Ordine di Malta provenienti da diverse
Associazioni nazionali, sotto l’egida del Malteser International, ha cominciato a fornire assistenza ai
centri medici dell’Ordine in Libano, per pianificare le necessarie operazioni di ricostruzione e
allestimento. Nel frattempo, l’Associazione Libanese dell’Ordine ha distribuito nella Valle della
Bekaa - duramente colpita durante il conflitto - sei tonnellate di forniture mediche, sedie a rotelle, letti
da ospedale e apparecchiature mediche. Questi materiali sono stati forniti dall’Associazione Francese
dell’Ordine. I membri dell’Ordine, attraverso le rispettive Associazioni nazionali, hanno raccolto
immediatamente 750.000 euro per sostenere i programmi di soccorso promossi dall’Associazione
Libanese dell’Ordine. L’Associazione nazionale australiana dell’Ordine ha promosso una raccolta di
1 milione di dollari, per fornire prodotti di massima urgenza: medicinali, viveri, vestiario, biancheria,
prodotti per l’igiene e latte per circa 7.000 bambini profughi al di sotto degli otto anni, tra cui 700
bambini nati durante il conflitto. Con il ritorno della pace in questo paese lacerato dalla guerra,
l’Associazione Libanese prosegue il suo lavoro.
Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese sia nel quadro dell’ECOM sia dietro
iniziativa delle Associazioni nazionali per portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di
calamità naturali, interventi che hanno avuto un impatto considerevole per le popolazioni.
Attraverso i suoi membri, i volontari ed il personale medico e paramedico l’Ordine cerca di fornire
non soltanto un supporto pratico immediato (viveri, rifugi e vestiario) ma anche di alleviare le ferite
psicologiche delle persone colpite, aiutandole così a ricostruirsi una vita.
Tra le sciagure che hanno alimentato le prime pagine dei giornali si ricordano, in particolare, i
terremoti nel Friuli ed in Irpinia in Italia, alla fine degli anni ‘70 ed inizio ‘80, in Armenia (1989),
Italia (1997), Colombia e Turchia (1999), Salvador (2000) e India (2000); l’esplosione accidentale a
Città del Messico (1997); gli uragani George e Mitch nei Caraibi e in America Centrale (1998)
nonché le alluvioni in Ucraina, Ungheria, Romania, Polonia (1998) e in Mozambico (2000). Dal
2005, poi, le organizzazioni dell’Ordine nel mondo hanno risposto a gravi calamità, come lo tsunami
del Sud-est asiatico, le persistenti siccità in Africa, i forti terremoti in Indonesia, India e Pakistan, e i
catastrofici uragani che hanno colpito il continente sudamericano e gli Stati Uniti.
L’Honduras è uno dei tre paesi d’America Centrale drammaticamente colpito dal passaggio
dell’uragano Mitch alla fine del mese d’ottobre 1998. Nei primi giorni di novembre, al termine di una
missione di valutazione condotta dall’ECOM nel Paese, di concerto con le autorità locali e con il
sostegno dell’Associazione honduregna dell’Ordine, è stata decisa una missione d’intervento a
Choluteca, città di 100.000 abitanti, situata nell’estremità meridionale del Paese, duramente colpita
dall’uragano e dalle alluvioni. Nella prima emergenza, l’Associazione delle Opere Ospedaliere
Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) aveva organizzato la spedizione di 60 tonnellate di
medicinali, viveri, prodotti nutrizionali, attrezzature mediche e vestiario. Successivamente, alla fine di
novembre, l’OHFOM ha inviato una missione medica composta di 9 membri (3 medici, 2 infermiere,
1 collaboratrice sanitaria soccorritrice, 1 collaboratrice sanitaria con funzione d’interprete e 2 esperti
in logistica). Il Direttore regionale della Pubblica Sanità, coordinatore delle operazioni, ha affidato
all’OHFOM la creazione e la gestione di un centro pediatrico destinato alle migliaia di bambini che
269
vivono in una situazione di estrema precarietà e sono spesso affetti da disidratazione, problemi
oftalmici ed intossicazioni gravi (acqua contaminata,…). La missione ha altresì organizzato un
servizio sanitario mobile quotidiano incaricato di visitare i bambini e gli adulti dei villaggi circostanti
e dei campi di fortuna dove si sono raggruppati gli abitanti sinistrati e nei quali l’équipe di volontari
ha, inoltre, organizzato la distribuzione dei viveri forniti dalla Caritas Honduras e dal PAM
(Programma Alimentare Mondiale). La missione dell’Associazione francese si è conclusa alla fine del
mese di febbraio 1999, con il passaggio delle consegne alla squadra medica dell’Associazione tedesca
dell’Ordine, il Malteser Hilfsdienst, alla quale è stato conferito un mandato esteso per la creazione e
l’organizzazione nella regione di un programma sanitario di base. Finanziato dall’Unione Europea e
realizzato in cooperazione con il ministero honduregno della Pubblica Sanità il progetto ha come
obiettivo il miglioramento generale delle cure sanitarie e comprende programmi di formazione
elementare ed avanzata per infermieri/e ausiliarie nel campo della diagnosi e del trattamento iniziale
delle malattie epidemiche, nutrizionali e prenatali. Nel 2000, oltre 300 infermiere ed altri membri del
personale medico-sanitario hanno partecipato al programma che ha provveduto, inoltre, alla
costruzione di quattro centri sanitari e alla relativa fornitura di medicinali e materiale medico. Nel
corso del 2000, l’Associazione honduregna dell’Ordine, in partenariato con un’organizzazione locale,
ha completato la ricostruzione del villaggio di Morolica, praticamente annientato dalla violenza
dell’uragano. 200 case, una scuola, un asilo e un presidio sanitario sono stati ricostruiti. Nello stesso
periodo l’Associazione tedesca (MHD) si è prodigata per tentare di porre rimedio ai numerosi
problemi connessi con l’abitabilità nelle regioni più remote.
Alla fine dello stesso mese, l’ECOM inviava una missione per coordinare l’integrazione dei gruppi di
volontari dell’Ordine di Malta nel sistema di soccorso predisposto dalla comunità internazionale.
Meno mediatizzata della Somalia o dell’Ogaden, la regione desertica di Mandura nel Nord
dell’Etiopia, dove le cure sanitarie d’emergenza sono una drammatica necessità, è stata indicata
come zona d’intervento prioritario. Il programma realizzato dall’Associazione tedesca ha permesso la
fornitura d’emergenza di prodotti alimentari, medicinali e materiale medico. Il conflitto in atto tra
l’Etiopia e l’Eritrea ha considerevolmente intralciato il trasporto dei prodotti alimentari. La via
marittima era l’unica agibile, ma lo sbarco delle derrate nei porti d’Eritrea o di Somalia è stato a
rischio per molto tempo. Inoltre, il corpo di volontari ha dovuto rimediare a notevoli problemi per
organizzare la distribuzione degli aiuti alimentari, a causa della mancanza in loco di mezzi di
trasporto adatti alle piste del deserto. Uffici Regionali in Africa ed Asia. Per consentire lo
schieramento rapido delle missioni d’intervento e garantire il loro sostegno logistico sin dalle prime
fasi operative, sono stati istituiti due Uffici Regionali permanenti nelle regioni più sensibili del
pianeta, insediati precisamente a Nairobi per l’Africa e a Bangkok per l’Asia. I due uffici sono
gestiti dall’Associazione tedesca (MHD) dell’Ordine di Malta. In cooperazione con le autorità degli
enti municipali, l’MHD concede un sostegno diretto a 60 famiglie mettendo a loro disposizione i
materiali necessari per la ricostruzione delle proprie case nel quadro di iniziative locali. Avviato nel
1998 e tuttora in corso, l’intervento del corpo di soccorso d’emergenza dell’Ordine in Honduras
s’inquadra nei nuovi obiettivi dell’ECOM che prevedono, ove possibile, di prolungare l’assistenza
alle vittime oltre il periodo di prima emergenza, onde aiutarle a recuperare condizioni di vita decente.
Rispondendo all’appello internazionale lanciato dal Governo del Mozambico nel febbraio 2000, un
gruppo di volontari dell’ECOM si è recato a Maputo, capitale del Paese, per valutare le possibilità di
aiuto alle popolazioni sinistrate dal passaggio degli uragani Connie, Eline e Gloria. A partire dal 19
marzo, un gruppo d’intervento tedesco si è recato nella regione di Chiputo, completamente isolata
dal resto del mondo dalle piene del fiume Limpopo, per assumere la gestione medica dei campi di
accoglienza delle popolazioni sinistrate. Il 12 aprile, è subentrata una squadra francese, composta da
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un medico e da due infermiere, che fornisce ai 5.000 rifugiati cure di prima assistenza, cure pre e
postnatali e servizi di vaccinazione.
Nel marzo 2000 il Ciad in seguito alle inondazioni è stato colpito da una epidemia di meningite,
durante la quale l’Ambasciata dell’Ordine ha curato numerosi malati. Il servizio sanitario
dell’Ambasciata presso l’Ospedale centrale di N’Djamena, poi, ha permesso di effettuare circa 475
operazioni ortopediche, di ricoverare 4.481 malati e di fornire consulenza medica a 9.650 persone.
Tra i centri medici gestiti dall’Ambasciata sono da segnalare quello di Amtoukoui, che nell’anno
2000 ha curato 38.637 malati e quello di Biobè che, nell’ambito della medicina di base e della
ginecologia, ha permesso il ricovero a 133 malati e fornito le cure a 8.557 malati.
Nell’aprile 2000, la carestia nella regione del Corno d’Africa, in particolare in Etiopia, ha
raggiunto livelli drammatici. A latere della scarsità alimentare, si palesa un enorme fabbisogno di
cure mediche di base per le persone, in prevalenza bambini, affette da malnutrizione e inedia.
A seguito delle devastazioni del Belize a causa dell’uragano Iris dell’8 ottobre 2001, sotto la
direzione dell’Ambasciata dell’Ordine di Malta in quel Paese, intervengono le Associazioni
honduregna ed Americana dell’Ordine, l’organizzazione umanitaria AmeriCares, i governi di
Honduras e Belize e le Forze di spedizione britanniche e, avvalendosi del trasporto aereo, sono fatte
pervenire 4 tonnellate e mezzo di materiale di soccorso e sanitario, ivi compreso tende, teloni,
coperte, materassi; l’Associazione honduregna dell’Ordine, poi, sotto la direzione della Direzione
dell’Ufficio Nazionale Emergenze, ha inviato in elicottero altre 3 tonnellate di attrezzature mediche al
centro di Punta Gorda, da cui sono state distribuite ad 11 villaggi irraggiungibili via terra.
In Albania l’Ordine è intervenuto nelle zone di Scutari ed Alessio dopo le pesanti alluvioni
dell’ottobre 2002: oltre a fornire letti e pasti caldi alle vittime, ha contribuito a riparare le case ed ha
inviato un’équipe medica di pronto soccorso mentre i volontari del Malteser Ndihmon Ne Shqiperi
(MNSH) con gli altri gruppi di emergenza hanno fornito viveri e assistenza medica a circa 100
famiglie di comunità montane settentrionali isolate dalle intense nevicate.
Sempre nel 2002 il Gran Priorato dell’Ordine di Malta in Austria è intervenuto a seguito delle
inondazioni che hanno devastato ampie zone del Paese lavorando insieme alla Croce Rossa ed altre
organizzazioni umanitarie per distribuire mobili, indumenti, lenzuola e coperte alla popolazione e
totalizzando circa 20.000 ore di lavoro di soccorso d’emergenza in sole sette settimane e coprendo
una distanza di 15.000 km per il trasporto di attrezzature e feriti.
Ancora nel 2002 in occasione dell’alluvione nella Repubblica Ceca, il Gran Priorato di Boemia
dell’Ordine ha lanciato un programma di soccorso per gli abitanti rimasti privi di abitazione, ha
fornito deumidificatori, materiali da costruzione, rivestimenti per pavimenti e mobili ed ha
partecipato al Gruppo Nazionale Monitoraggio Danni.
Nella più grave inondazione dell’ultimo secolo in Germania, infine, l’Associazione tedesca
dell’Ordine ha mobilitato oltre 800 volontari che hanno lavorato in 89 diverse squadre per collaborare
alle operazioni di evacuazione e prestare assistenza medica nelle zone più colpite; il Malteser
Hilfsdienst, il corpo sanitario e di pronto intervento dell’Associazione, poi, ha inviato in Sassonia
1000 volontari di pronto soccorso per allestire un ospedale da campo negli edifici dell’aeroporto di
Dresda, fornire viveri al personale operativo ed agli sfollati, collaborare al trasporto delle forniture di
emergenza e prestare assistenza sociale per 3 mesi; 42 volontari hanno prestato assistenza sociale e
psicologica a molti alluvionati.
Dopo il terremoto del Salvador l’Associazione tedesca dell’Ordine è intervenuta fornendo 1500
capanne Nissen per un valore di 700.000 US $ ed ha allestito due ambulatori in cui sono state prestate
cure mediche a 20.000 pazienti.
271
Ad Ottobre 2002 in Italia la cittadina di San Giuliano di Puglia è colpita da un terremoto che uccide
26 scolari e 3 insegnanti della scuola elementare: l’Associazione italiana dell’Ordine organizza un
presidio di pronto soccorso che presta assistenza a 1.000 sfollati ed un’attrezzata unità di chirurgia
pediatrica completa di personale qualificato; i volontari, inoltre, portano numerose ambulanze,
organizzano un posto di primo soccorso, una cucina da campo ed un servizio trasporto per disabili ed
anziani a Casalnuovo Monterotaro, vicino Foggia, dove sono danneggiate l’80% delle abitazioni.
Il 26 dicembre 2004 si verifica in Asia un terremoto di tale spaventosa potenza, mai vista in oltre 40
anni nel mondo, che colpisce le profondità dell’Oceano Indiano sollevando uno tsunami con
un’onda di marea che spazza via 220.000 vite nel Sud-est asiatico e in Africa.
Con alla guida la sua organizzazione di soccorso internazionale, il Malteser International, l’Ordine
predispone un intervento che prende il via a poche ore dalla tragedia, ed è tuttora in corso, con un
vasto programma di aiuti umanitari a favore di tutti i Paesi più colpiti: Indonesia, Sri Lanka, India,
Tailandia e Myanmar (ex Birmania). Il programma di soccorso dell’Ordine si articola in più punti
principali: sanità e risorse idriche: ripistino a livello locale della disponibilità di acqua potabile e
predisposizione di forniture a lungo termine; aiuto ai pescatori: acquisto di barche, reti e motori, per
assicurare il sostentamento economico e lo sviluppo di progetti generatori di nuove opportunità di
reddito; ricovero di persone rimaste senza casa a causa dello tsunami, con contributi a favore della
costruzione di alloggi di emergenza, nonché di abitazioni permanenti; assistenza per promuovere
l’autonomia: fornitura di strumenti di lavoro a pescatori e artigiani; assunzione di disoccupati;
supporto alla ricostituzione di laboratori e piccole imprese. Operando in collegamento con alcune
organizzazioni locali, l’Ordine ha fornito un primo soccorso di emergenza sotto forma di cibo,
vestiario e generi di uso quotidiano. Successivamente sono stati avviati diversi programmi di
sostegno, tra cui forme di consulenza psico-sociale per famiglie traumatizzate, l’organizzazione di
servizi di assistenza medica primaria, l’approvvigionamento di acqua potabile resa sicura, la
ricostruzione di case, scuole e ospedali distrutti dallo tsunami. Oltre agli aiuti in denaro e al soccorso
pratico immediato, l’Ordine ha fornito un supporto sociale non meno prezioso per le comunità,
assistendole nel loro sforzo di riorganizzazione. In Indonesia, ad esempio, sono stati organizzati corsi
di cucito per donne e ragazze che vivevano nei campi profughi; un’altra iniziativa è stata la donazione
all’Università Islamica di Banda Aceh di computer, scrivanie, sedie e kit di istruzione, per contribuire
ad accelerare il ritorno alla normalità nel settore dell’educazione, in una regione così duramente
colpita. Alcuni interventi erano finalizzati alla creazione di redditi sostenibili per quanti erano rimasti
privi di mezzi di autosostentanento. In India, ad esempio, il Malteser International insieme a “Health
for One Million”, hanno aiutato la popolazione del Distretto di Kanyakumari ad avviare un’attività di
fabbricazione di funi, utilizzando fibre ottenute da gusci di noci di cocco. Malteser Hospitaldienst
Austria (MHDA), l’organizzazione di soccorso d’urgenza del Gran Priorato d’Austria dell’Ordine, ha
inviato un’unità di crisi appositamente addestrata ad affiancare la Croce Rossa in Tailandia, nella
ricerca delle persone disperse in seguito allo tsunami. MHDA ha inoltre partecipato, assieme a sette
ONG, ad un progetto per 800.000 euro, finalizzato alla ricostruzione di un villaggio di pescatori sulla
costa occidentale dello Sri Lanka. Subito dopo il verificarsi dello tsunami, si è provveduto
all’istituzione di un Fondo per la ricostruzione per coordinare le donazioni provenienti da ogni parte
dell’Ordine. Nel dicembre 2006, 30 milioni di euro erano già stati spesi o pianificati per aiuti alle
vittime dello tsunami. Un ulteriore stanziamento di 15 milioni di euro fornisce la garanzia che l’aiuto
alla ricostruzione possa proseguire per altri 3/5 anni. Il 17 luglio 2006 a Giava in Indonesia uno
tsunami causa 565 vittime. Il Malteser International è intervenuto organizzando l’assistenza medica di
base in sei campi attorno alla città di Pangandaran, particolarmente colpita dalla tragedia. Lavorando
in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con diverse ONG, il Malteser
272
International ha eseguito numerosissimi check-up medici di complemento al lavoro delle cliniche
mobili richieste dagli ufficiali sanitari del distretto. Grandi sebatoi d’acqua sono stati inoltre installati
accanto agli alloggi allestiti per i profughi(4)
.
Le forti piogge cadute nella primavera del 2005 hanno causato devastanti inondazioni nelle pianure
della Romania occidentale, della Serbia e dell’Ungheria, distruggendo non meno di 4.000 abitazioni
e costringendo migliaia di persone ad allontanarsi dalle aree colpite. Coadiuvato dalle organizzazioni
di soccorso operanti nei tre Paesi, il Malteser International si è attivato distribuendo aiuti umanitari
quali, ad esempio, cibo, coperte e medicinali. Nell’agosto 2005, in alcune regioni della Romania già
colpite dalle inondazioni, nuove violentissime piogge sollevano un’altra onda di marea distruggendo
350 abitazioni e allagandone altre 2.000. Malteser International e il servizio di soccorso locale
dell’Ordine “Serviciul de Ajutor Maltez in Romania” (SAMR) uniscono le forze per portare soccorso
a breve e a più lungo termine. L’impegno include la ricostruzione delle case. Quando in seguito a
nuove alluvioni altri argini cedono lungo le sponde del Danubio, il SAMR ha proseguito nell’opera di
evacuazione e di assistenza alla popolazione. Con l’aiuto del Ministero dell’Interno rumeno, il SAMR
ha organizzato la consegna, per mezzo di elicotteri, di 700 pacchi contenenti generi alimentari alla
popolazione della città di Focsani. Contemporaneamente, l’organizzazione ceca dell’Ordine ha
offerto una serie di deumidificatori per rendere nuovamente abitabili le case danneggiate
dall’alluvione. Nello stesso tempo, volontari del Gran Priorato austriaco hanno organizzato la
fornitura di letti da ospedale (che erano estremamente necessari), vestiario, materiale scolastico e
generi alimentari non deperibili per le vittime delle inondazioni nel villaggio rumeno di Cluj. In
seguito alle inondazioni in Romania, il Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica
dell’Ordine (FAS), oltre ad una donazione a supporto del lavoro del SAMR, ha fornito macchinari per
il prosciugamento delle abitazioni. Molte famiglie in un’area rurale della Repubblica Ceca, hanno
potuto rendere nuovamente abitabili le proprie case dopo l’alluvione, potendo riprendere la propria
vita(5)
.
Nell’estate 2005 piogge monsoniche senza precedenti in India provocano inondazioni responsabili
della morte di oltre 1.000 persone, dell’esodo di diverse centinaia di migliaia di profughi e della
distruzione di migliaia di abitazioni a Gujarat e Kerala. Il Malteser International ha immediatamente
fornito aiuti per 200.000 euro, sotto forma di assistenza medica, generi alimentari e di uso comune,
operando in stretta collaborazione con otto organizzazioni locali.
Nell’agosto 2005 l’uragano Katrina ha devastato New Orleans. Con una superfice colpita di oltre
235.000 chilometri quadrati (pari a quella della Romania), è stata la più grave calamità naturale ad
aver mai colpito gli Stati Uniti. Sono finiti sott’acqua quattro quinti di New Orleans, mentre sono
andate distrutte vaste aree lungo le sponde del Mississippi. Non meno di 1.800 le persone rimaste
uccise, 273.000 quelle rimaste senza casa e ogni loro avere. Le tre Associazioni dell’Ordine di Malta
negli Stati Uniti (Americana, Federale e Occidentale) in collaborazione con il Malteser International
si sono attivate promuovendo soccorsi immediati. Tra le iniziative: l’evacuazione di tre case di
ricovero per persone anziane e malate a New Orleans, l’approvvigionamento di generi alimentari e
materiali da costruzione. L’assistenza medica è stata predisposta attraverso un progetto di volontariato
per medici della città di Baltimora. Tutte e tre le Associazioni statunitensi hanno promosso una
grande raccolta fondi, con lo scopo di fornire aiuti alle persone più vulnerabili e socialmente
svantaggiate. Il Malteser International ha stanziato altri 100.000 dollari a sostegno delle operazioni di
_______________
(4) Rapporto Attività SMOM 2007.
(5) Rapporto Attività SMOM 2007.
273
soccorso. In totale, la somma devoluta dalle Associazioni statunitensi e dal Malteser International al
Katrina Relief Fund è stata di 1.164.000 dollari. Quasi due terzi delle persone colpite dall’uragano
erano afro-americani. Di questi circa il 40 % erano analfabeti. Da un ufficio di emergenza aperto a
Baton Rouge le Associazioni statunitensi dell’Ordine hanno allora concentrato la loro azione a favore
dei “più poveri tra i poveri” sviluppando un programma gratuito di formazione al lavoro. Generi di
prima necessità, tra cui alimenti e prodotti per l’igiene, sono stati distribuiti.
Nell’ottobre 2005 un terremoto di 7,6 gradi della scala Richter colpisce estese aree del Pakistan
settentrionale e dell’India provocando la morte di oltre 71.300 persone. Decine di migliaia sono i
feriti, mentre le stime ufficiali parlano di oltre quattro milioni di persone colpite. A rendere la
situazione ancora più problematica per quanti sono rimasti senza casa - ma anche per le
organizzazioni di soccorso che cercavano di intervenire in aiuto - sono le infrastrutture locali,
seriamente danneggiate, che rendono estremamente difficile raggiungere le vittime nelle remote
vallate di quelle regioni montuose. Con le piogge che cadevano ininterrottamente, e l’inverno oramai
alle porte, l’Ordine si mette subito in azione, fornendo tende, coperte, materassi, attrezzature da
cucina e kit sanitari, per circa 83.000 persone in Pakistan. In India, il Malteser International in
collaborazione con due partner locali, “The Catholic Association of India” e il “Sisters Doctors
Forum India”, invia personale medico e tecnici esperti nelle aree colpite, dove più di 32.000
abitazioni sono andate distrutte. Le squadre di soccorso organizzano cliniche mobili, in grado di
raggiungere anche i più piccoli villaggi, per distribuire farmaci, coperte e generi alimentari. Al
termine della stagione invernale, l’Ordine ha contribuito a sostenere i governi locali, assieme ad altre
organizzazioni internazionali, predisponendo ulteriori forniture di tende riscaldate, attrezzature da
cucina e coperte.
Ancora nell’ottobre 2005 l’uragano Stan colpisce l’America Centrale ed il Messico provocando oltre
1.600 morti e lasciando migliaia di persone senzatetto a causa di frane ed alluvioni. Si stima che in
totale siano 1,5 milioni le persone colpite dalla catastrofe. I soccorsi sono stati portati
dall’Associazione dell’Ordine in El Salvador, che gestisce dieci centri sanitari nel Paese, e dal
Malteser International che ha aperto un fondo di emergenza con una donazione iniziale di 100.000
dollari a favore delle operazioni di soccorso.
Dall’inizio di settembre 2007 le forti piogge e le conseguenti inondazioni colpiscono gravemente
molte regioni del Burkina Faso provocando in pochi giorni 33 morti, 76 feriti, notevoli danni
materiali e lasciando più di 4.600 persone senza casa. Gli uomini dei corpi di emergenza e di
ambulanze burkinesi con base a Bobo Dioulasso, formati da Ordre de Malte France, sono intervenuti
per trasportare le vittime alle più vicine strutture ospedaliere. L’Ordine di Malta in Burkina Faso, su
richiesta del Ministero degli Affari Sociali, ha messo a disposizione quattro tende per comunità, letti
da campo e coperte.
La siccità e la carestia che inevitabilmente ne consegue sono fenomeni ricorrenti nell’Africa
occidentale. Nel 2005, tuttavia, circa otto milioni di persone in Burkina Faso, Mali, Mauritania e
Niger, hanno dovuto far fronte ad una delle più drammatiche crisi alimentari della loro storia, a
seguito di una gravissima siccità e alla peggiore invasione di cavallette degli ultimi 20 anni.
Particolarmente colpiti sono stati il Mali e il Niger. Il numero delle persone morte di fame cresceva di
giorno in giorno: 400 ogni 24 ore, soltanto nel Niger occidentale. Tra il 2005 e il 2006, circa 800.000
bambini in Niger, sono stati considerati “a rischio”. Secondo le stime del Programma Alimentare
Mondiale 3,6 milioni di persone su una popolazione nazionale di 11,5 milioni hanno dovuto far fronte
a forti carenze di cibo, e ben 2,5 milioni hanno rischiato di morire di fame. Contemporaneamente,
circa il 20 % della popolazione del Mali soffriva per la carestia dovuta alla mancanza di mezzi di
sostentamento. Mentre migliaia di persone erano costrette dalla carestia a lasciare le proprie case per
274
cercare aiuto in città, l’Ordine ha attivato un’operazione di soccorso congiunta organizzata dal
Malteser International e da Ordre de Malte, France (OHFOM). Con la collaborazione
dell’Ambasciatore dell’Ordine presso il Mali, diciassette banche dei cereali della Riserva di sicurezza
nazionale del governo del Mali, sono state riempite con 520 tonnellate di cereali, sufficienti per
nutrire 60.000 persone nella regione del Mopti, a nord est della capitale Bamako. Parallelamente,
nell’area di Tilabery in Niger, squadre dell’Ordine si sono unite a volontari locali nella distribuzione
a 1.500 famiglie di 285 sacchi di cereali. Il piano, elaborato con gli anziani dei villaggi prevedeva che
ciascuna famiglia che avesse ricevuto 20 kg di cereali, al raccolto successivo avrebbe dovuto
restituire 10 kg di cereali alla banca dei cereali del villaggio. Un sistema analogo (pensato per
assicurare assistenza a lungo termine, con l’accumulo di scorte per fronteggiare future carestie), è
stato adottato nella provincia di Quallam, a nord della capitale del Niger, dove scorte di miglio e di
cereali sono state distribuite a 10.000 persone. Siccità e carestia sono perdurate, in Kenia, per tutto il
2005 e il 2006. Venute a mancare consecutivamente ben due stagioni delle piogge, sono state migliaia
le persone che hanno sofferto la fame. Con la progressiva diminuzione delle risorse idriche, andava
deteriorandosi anche la qualità della poca acqua residua, provocando una drastica riduzione del
numero di capi di bestiame, unica fonte di reddito per la popolazione nomade. Anche la popolazione
locale cominciava ad essere sottoalimentata e vulnerabile alle malattie infettive. In collaborazione con
alcuni referenti locali nei distretti di Marsabit, Samburu e Isiolo, il Corpo di soccorso internazionale
dell’Ordine, il Malteser International, ha fornito alimenti ad alto valore proteico e medicinali per
30.000 persone, con priorità alle donne in gravidanza, alle madri che allattavano e ai bambini.
All’inizio del 2006 il Malteser International ha portato a termine un progetto di soccorso con l’aiuto
di elicotteri a 1.000 famiglie, che ancora lottavano per sopravvivere alle rigidissime condizioni
dell’Himalaya, consegnando loro ripari per l’inverno, stufe ed altri generi di sostentamento.
Sempre all’inizio del 2006, le tre Associazioni statunitensi hanno lanciato un programma per la
ricostruzione delle abitazioni in due aree distrutte della città, Treme e Gentilly. Obiettivo: riportare 32
famiglie nelle loro case. Volontari dell’Ordine hanno affiancato quelli di altre organizzazioni
nell’opera di rimozione delle macerie dalle case devastate dall’inondazione dell’uragano Katrina, che
così hanno potuto cominciare ad asciugarsi. Da allora, il programma di ricostruzione ha consentito di
riparare fino a quattro case al mese, con l’intenzione di portare a termine il lavoro entro i primi mesi
del 2007.
Nel 2006 l’Ordre de Malte France, insieme ad altre organizzazioni francesi (Marine Nationale,
Association Ouest-France Solidarité e Agence de l’eau Rhin-Meuse) ha approvato un nuovo piano di
ricostruzione a lungo termine nell’area sudorientale dell’India che ancora risente degli effetti dello
tsunami del dicembre 2004. Il progetto prevede la fornitura di 110 barche da pesca, 21 depuratori per
l’acqua per altrettanti villaggi costieri, impianti di depurazione per altri due villaggi, oltre alla
ricostruzione della scuola del villaggio ed il sostegno finanziario per 45 scolari.
Nel maggio 2006 un potente terremoto al centro dell’isola di Giava, in Indonesia, ha provocato più
di 6.200 vittime. Circa 647.000 persone sono state costrette all’esodo per abbandonare la zona colpita
dal sisma. Data la mancanza di acqua e di impianti igienici, molte persone si sono trovate esposte al
rischio di malattie. La gente vaga “con fratture aperte o ferite alla testa; negli ospedali, già
sovraffollati, non possono essere curate o, al massimo, possono ricevere solo cure provvisorie;
alcune di queste persone sono veramente allo stremo; altre hanno subito forti traumi. Per la paura di
scosse di assestamento, molti sopravvissuti passano ancora la notte all’addiaccio, anche quando
piove(6)
”. Nell’arco di una settimana, il Malteser International aveva aperto il suo primo ospedale di
______________
(6) Volke Stapke, responsabile progetto Malteser International sull’isola di Giava (Abs: Rapporto Attività SMOM 2007).
275
emergenza nel villaggio di Gedong, a sud di Yogyakarta. Centinaia le vittime curate ogni giorno dai
sei medici impegnati. “Situato a meno di 10 km dall’epicentro, l’ospedale di emergenza ha fornito
assistenza medica ad un quinto della popolazione locale di Bantul(7)
”. Una clinica mobile è stata
utilizzata per portare soccorso ai pazienti nei villaggi vicini. Nel frattempo, un chirurgo del Malteser
International eseguiva gli interventi più complessi nell’ospedale di Bethesda, a Bantul.
Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese anche per portare aiuti umanitari
d’emergenza alle vittime di disastri di matrice umana, sempre un impatto considerevole per le
popolazioni.
In Russia, ad esempio, per limitarsi solo a qualche caso più recente, l’Ordine è intervenuto là dove i
terroristi hanno preso in ostaggio gli spettatori di un teatro nel 2002: gli ambulanzieri del locale
gruppo di soccorso melitense ha fornito assistenza immediata ai parenti degli ostaggi mentre lo
spaccio del Maltese (normalmente adibito alla dispensazione di viveri a poveri e bisognosi del
quartiere Mitrowskij di Mosca) è stato temporaneamente adibito a rifugio dove i parenti in attesa
potevano ristorarsi.
Nel disastro verificatosi durante lo spettacolo aereo dell’estate 2002, con 83 morti e 116 feriti gravi, il
Corpo di ambulanza locale è stato sostenuto dai Membri del Malteser Hilfsdienst tedesco provenienti
dalla diocesi di Muenster e Paderborn e sono stati raccolti fondi sufficienti per acquistare antibiotici e
farmaci vari di cui gli ospedali di Lwiw avevano urgente bisogno.
Vi è, poi, il soccorso umanitario alle vittime di conflitti armati sviluppato in concomitanza con le
due guerre mondiali.
Numerosi sono, ancora, gli interventi di soccorso alle vittime di altri conflitti armati. Tra i
principali interventi di questo tipo organizzati nella seconda metà del secolo scorso, vanno ricordati in
particolare: l’aiuto ai profughi durante la crisi ungherese del 1956; in Vietnam dal 1966 al 1975
l’assistenza sanitaria con l’allestimento di ospedali da campo sui diversi fronti della lunga e
sanguinosa guerra civile e, in numerose provincie, l’assistenza ad ospedali, scuole, asili e centri
profughi; l’organizzazione di un servizio di soccorso in Thailandia; l’assistenza medica ed alimentare
alle popolazioni durante le guerre civili in Libano e in Salvador; l’aiuto ai profughi nella regione dei
Grandi Laghi e diverse azioni di notevole importanza durante la crisi dei Balcani; gli aiuti in Iraq
durante i conflitti etnici del 1991 con l’invio di convogli del Gruppo di Soccorso Tedesco nei campi
profughi allestiti dall’Ordine per le popolazioni del Kurdistan, in particolare ai bambini; l’invio di
viveri in Romania da parte dei membri del Corpo di Soccorso Tedesco in occasione dell’insurrezione
popolare del 1991.
Nel marzo 1999, qualche giorno prima dell’inizio dei raid aerei della NATO, una missione di
accertamento dell’ECOM ha studiato le modalità d’intervento in Albania e Macedonia, mete della
stragrande maggioranza dei profughi kosovari di etnia albanese. La situazione nelle regioni di confine
con il Kosovo era a dir poco disastrosa: i bisogni più urgenti riguardavano le condizioni sanitarie,
l’acqua potabile, l’assistenza medica, l’alimentazione e naturalmente la capacità di accogliere i
profughi. Il primo programma di soccorso dell’ECOM è stato pertanto incentrato sull’assistenza
medica e psicologica, ma anche sulla fornitura di materiale sanitario e d’impianti di prima necessità
nei due paesi.
L’assistenza al Governo albanese è stata considerata prioritaria: le tensioni interne che minavano il
paese e l’infrastruttura insufficiente per fare fronte al dilagante afflusso di rifugiati non consentivano
alternative. I gruppi dell’ECOM sono stati principalmente attivi nei campi di Durazzo e di Scutari.
_______________
(7) Volke Stapke, ibid.
276
L’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) si è fatta carico
dell’assistenza medica nel campo di Spitalle / Durazzo che ha accolto 5.000 profughi circa, fornendo
servizi di medicina generale, di pediatria, di cure intensive, nonché allestendo un ambulatorio.
Formato da due medici, un’infermiera e tre esperti di logistica, il gruppo francese ha realizzato in
media 100 consultazioni mediche al giorno. Il campo di Scutari è stato allestito e diretto dalle
Associazioni tedesca e austriaca dell’Ordine, che hanno provveduto agli interventi d’infrastruttura
(strade, elettricità, ecc.) e all’installazione delle tende, nonché all’acqua potabile, ai viveri e ai
medicinali.
In Kosovo da luglio ad ottobre 1999, presso l’ospedale di Vucitrn (località situata tra Pristina e
Mitrovica), un gruppo di nove persone inviate dall’OHFOM ha realizzato una missione medica
incentrata prevalentemente sulla medicina generale, la ginecologia e l’assistenza d’emergenza. Con il
ritorno in patria dei profughi kosovari, altri progetti sono stati avviati dall’ECOM per aiutare queste
persone a ritrovare condizioni di vita ragionevolmente “normali”. In collegamento con l’Alto
Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) è stato avviato un programma a lungo
termine denominato “Iniziative per le donne in Kosovo” volto a favorire azioni di donne per le
donne, nel quadro della ricostruzione del paese. In questa stessa prospettiva, va ricollocato il
“Progetto di Falegnameria” che ha permesso, grazie all’assistenza fornita dall’ECOM, di rimettere
in funzione 150 botteghe di falegnameria per aiutare i connazionali a ricostruire le proprie case. 6.700
famiglie hanno beneficiato tra l’altro di 5.200 porte e 8.700 finestre prodotte nell’ambito del progetto
e 800 case prefabbricate sono state costruite e distribuite ai profughi che rientravano in patria. I
volontari americani, austriaci, francesi, olandesi e tedeschi hanno partecipato alla conduzione delle
operazioni durante la crisi del Kosovo, dando prova di una collaborazione estremamente efficace ed
esemplare.
In Bosnia nella città di Mostar, teatro, durante la guerra, di alcuni tra gli scontri più cruenti, l’Ordine
ha lavorato insieme ad un partner locale, Altruist, per istituire un programma di assistenza domiciliare
per i numerosi abitanti che cercano ancora di ricostruirsi una vita. Le persone in difficoltà ricevono
supporto medico da un infermiere professionale, nonché assistenza socio-psicologica da parte di un
assistente sociale. Altro aspetto della loro opera è costituito dalle pressioni che esercitano in favore di
queste persone perché vengano aiutate con iniziative a livello governativo.
In Libano, l’Associazione Libanese dell’Ordine sta lavorando instancabilmente per aiutare
l’estenuata popolazione delle regioni meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e
delle proprie vite. L’Ordine si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle 18 chiese
danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area prossima al confine meridionale.
Inoltre, nel solo 2003 il Corpo di Soccorso tedesco dell’Ordine di Malta (Malteser), ha aiutato circa
185.000 persone in difficoltà - profughi e rifugiati - nella regione di Kuando Kubango nel sud est
dell’Angola, fornendo cure mediche di primo soccorso. In particolare il Malteser ha rifornito di
medicine e attrezzature mediche le strutture sanitarie, ha formato medici ed infermieri, ha realizzato
campagne di vaccinazione e fornito cibo supplementare alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i
5 anni. Per conto del governo provvisorio Afgano, poi, il Corpo di Soccorso tedesco (Malteser),
sempre nel 2003, ha ampliato le attività nella provincia di Badghis nell’Afghanistan occidentale,
dove già gestisce l’unico ospedale della provincia e dieci centri medici in quattro distretti.
Nell’ambito delle azioni umanitarie a favore degli immigrati(8)
nel Palazzo Magistrale giovannita
_______________
(8) Gli esperti stimano nel 3% della popolazione del pianeta le persone interessate dal fenomeno delle migrazioni. Oltre 191
milioni di uomini, donne e bambini dunque che sono costretti per diverse ragioni a lasciare il proprio paese. Per 24.5
milioni, la causa dell’emigrazione è la guerra.
277
di Malta il 28 giugno 2007 è stato firmato un accordo di cooperazione tra l’Ordine di Malta e
l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni OIM rappresentati da Jean-Pierre Mazery, Gran
Cancelliere dell’Ordine, e Brunson McKinley, Direttore Generale dell’OIM(9)
. L’accordo di
cooperazione consente il rafforzamento, in particolare, dell’impegno comune nelle situazioni di
emergenza e post-emergenza, anche per le eventuali fasi di ricostruzione. Viene definita la
cooperazione per fornire assistenza medica e sociale agli emigranti, assistenza e protezione alle
vittime dei trafficanti, e per la promozione dei diritti umani a livello internazionale.
Vi è, poi, l’azione di ricostruzione della presenza dell’Ordine di Malta nell’Europa Centrale e
Orientale. Negli anni ‘80 il comunismo ha cominciato a vacillare in Polonia, ha continuato a franare
nell’Unione Sovietica, per poi crollare definitivamente con la caduta del muro di Berlino, nel
novembre 1989. Pur creando un nuovo assetto democratico in tutta l’Europa Centrale e Orientale,
questo cambiamento ha anche aperto un vuoto nelle esistenza di milioni di cittadini. Quando le nuove
repubbliche indipendenti hanno dovuto fare i conti con l’aspra realtà della vita economica in un
mercato aperto, la disoccupazione è cresciuta e le strutture statali come scuole, ospedali e università si
sono trovate a corto di fondi e risorse. La stabilità garantita dal totalitarismo ha spesso lasciato il
posto a disordini e incertezze. Si sono aperte lotte per il potere politico ed economico. Antiche ostilità
etniche, a lungo sopite, all’interno dell’ex Jugoslavia e in altre regioni sono esplose in conflitti
sanguinosi. Inoltre, subito dopo la caduta del regime comunista nel blocco ex-sovietico, si possono
constatare le molteplici e profonde azioni pervasivamente mutilanti perpetrate a danno della Chiesa:
ridotta, in effetti, quasi all’immobilizzazione per una sistematica tarpazione delle ali di sostegno
all’azione di educazione e di carità. Allora una forza, certamente più benigna e che per molto tempo
era stata soffocata dai regimi politici, è riuscita nuovamente a rifiorire; l’Ordine di Malta, dal canto
suo, operando a livello nazionale ma anche attraverso le sue organizzazioni di soccorso
internazionale, ha gradualmente ricostruito la sua presenza nell’Europa Centrale e Orientale. Le
Associazioni Nazionali fondate all’inizio del secolo scorso sono riuscite a riprendere il loro lavoro.
Attualmente, l’Ordine è attivo in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia,
Repubblica Ceca, Ungheria, Kazakistan, Kosovo, Lettonia, Lituania, Montenegro, Polonia, Romania,
Serbia e Ucraina. L’ampia e diversificata gamma di servizi sanitari, cure palliative e aiuti umanitari
forniti in questi paesi, si è sviluppata dal nulla (nell’era comunista, all’Ordine era preclusa qualsiasi
attività) e continua ad espandersi, man mano che nuovi membri e volontari si uniscono a quanti
stanno lavorando per portare aiuto e assistenza ovunque sia più necessario. In Europa Centrale e
Orientale prima del 1980 all’Ordine era proibito lavorare nei paesi comunisti e molti dei suoi membri
sono stati esiliati o espulsi. Con l’avvento di Solidarnosc, dal 1980 al 1989 la Polonia comincia ad
aprire le porte all’assistenza dell’occidente ed il Malteser Hilfsdienst organizza il trasporto e la
distribuzione di beni di soccorso attraverso le chiese polacche. Con la caduta del muro di Berlino, poi,
l’Ordine risponde ad innumerevoli richieste d’aiuto con un vasto programma di soccorsi destinati a
molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale. Le organizzazioni nazionali dell’Ordine si
ricostituiscono nella regione ed altre vengono create: Ungheria (1989), Polonia (1990), Lituania e
Romania (1991), Repubblica Ceca (1992), Jugoslavia, Croazia e Ucraina (1993), Lettonia (1994),
Albania e Slovenia (1995), Russia e Slovacchia (1996).
_______________
(9) Istituita nel 1951, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni è la più importante istituzione intergovernativa in
questo settore. Con 120 Stati membri, altri 19 con lo status di Osservatore e uffici in oltre 100 paesi, l’OIM risponde ai
bisogni dei migranti e dei governi, promuove delle attività di assistenza al ritorno volontario e alla reintegrazione nei paesi
di origine, lotta contro la tratta degli esseri umani, conduce delle campagne di informazione e sensibilizzazione
dell’opinione pubblica e realizza dei programmi di assistenza sanitaria.
278
L’Ordine predispone un piano di attività assistenziali a beneficio dei più bisognosi, in linea con il
principio dell’Ordine “Tuitio fidei et obsequium pauperum”. Si intensificano le forniture di medicinali
e di aiuti di altro genere. Competenze e know-how vengono trasferiti all’interno dell’Ordine alle
organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale. Contemporaneamente allo sviluppo di
rapporti di collaborazione a livello locale, vengono intensificati gli aiuti finanziari e le relazioni
diplomatiche. Grazie all’efficace e costante sostegno dell’Ordine, i responsabili delle organizzazioni
nazionali nell’Europa Centrale e Orientale (ECO) continuano a sviluppare ulteriormente i loro
progetti di assistenza.
A Colonia nel 2003, poi, in occasione della prima Conferenza dei Segretari Generali ECO, si gettano
le basi per un network di organizzazioni assistenziali e di sostegno reciproco; a Praga nel 2004 i
Segretari generali ECO formano un comitato direttivo preposto alla creazione del network e
all’intensificazione delle attività dell’Ordine nella regione; a Timisoara nel 2005 viene firmato un
“Codice di partnership ECO”, finalizzato alla creazione di progetti di ulteriore cooperazione; a
Cracovia nel 2006 ha luogo il primo workshop destinato a membri e volontari delle organizzazioni
dell’Ordine nell’Europa Centrale e Orientale; a Budapest sempre nel 2006, infine, si definiscono
visione, missione e identità del network ECO dell’Ordine, in occasione della Conferenza annuale
dei Segretari Generali e della Conferenza del comitato direttivo ECO.
“Dio sarà tutto in tutti”
1 Cor., 15, 28

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R. Villano - Sovrano Militare Ordine di Malta: cenni sulle attivita' internazionale

  • 1. 5 L’autore si vale della circostanza della pubblicazione di questo volume per rendere onore: a Sua Altezza Eminentissima Fra’ Matthew Festing settantanovesimo Principe e Gran Maestro.
  • 2. 404
  • 3. 9
  • 4. 10 Copia n. _____________ L’autore __________________________ © Copyright Raimondo Villano © Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right reserved. No part of this book shall be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, withoutwritten permission from the publisher. Realizzazione editoriale: Prof. Dott. Maria Rosaria Giordano. Redazione: mobile 338 59 60 222; e-mail: farmavillano@libero.it Edizioni Chiron Found. - Hystart dpt. © 2009 Fondazione Chiron, via Maresca 12, scala A - 80058 Torre Annunziata (Napoli) Vendite: Prof. Dott. Annamaria Giordano mobile 347 61 71 669; e-mail: annamaria.g10@alice.it; http://www.chiron-found.org Stampa EFFEGIBI. Prima Edizione, febbraio 2008. Prima Ristampa, marzo 2008. Finito di scrivere il dodici gennaio 2008. Seconda Edizione, aprile 2008. Finito di scrivere il venti marzo 2008. Terza Edizione, dicembre 2008. Finito di scrivere il dieci settembe 2008. Quarta Edizione, luglio 2009. Finito di scrivere il 25 febbraio 2009. Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto. ISBN 978-88-904235-43
  • 5. 11 “Si sente dire che un nuovo genere di cavalieri è apparso sulla terra e proprio in quei medesimi luoghi visitati da Colui che incarnatosi, come il sole ad oriente si leva in alto” “Un nuovo genere di cavalieri, dico, che le età precedenti non hanno conosciuto e che infaticabile conduce una lotta parallela sia contro la carne e il sangue sia contro gli spiriti maligni sparsi nell’aria” “Fanno a gara nell’onorarsi a vicenda, si sollevano reciprocamente dalle fatiche, per compiere così la Legge di Cristo” Bernardo di Chiaravalle
  • 6. 13 INDICE Presentazione 43 Prefazione 45 Storia 47 Le origini gerosolimitane 49 Il periodo di Acri 54 L’epoca cipriota 56 Il governo rodiense 58 L’epopea maltese 68 Le vicende di transizione 77 L’approdo romano 80 L’epoca contemporanea 83 Struttura e ordinamento 89 Caratteristiche e finalità 91 Organi di governo 95 Organi ecclesiastici 101 Ordinamento giuridico 104 Carta Costituzionale 106 Strutture ed Enti governativi 114 Gran Priorati 120 Corpo di Soccorso Internazionale 122 Ecom 124 Bandiere e Stemmi 126 Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale 129 Carattere religioso 131 Dimensioni ecclesiali 136 L’impegno: Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum 138 Pellegrinaggi 143 Cenni di magistero pontificio 145 San Giovanni Battista Patrono dell’Ordine 156 Le Reliquie dell’Ordine 160 La Madonna di Filermo 161 Beati e Santi dell’Ordine 162 Preghiere melitensi 175 Simbologia della Croce ottagona 159 Ceti e carattere nobiliare 177 I membri dell’Ordine 179
  • 7. 14 Aspetti nobiliari 191 Carattere militare 195 Aspetti militari 197 Corpo militare 211 Aspetti socioculturali e tecnici 217 Aspetti sociali 219 Aspetti culturali 222 Aspetti urbanistici 224 Aspetti economici 226 Ordini illegittimi 231 Sovranità 239 Sovranità 241 Soggettività internazionale 243 Attività 245 Attività diplomatica 247 Attività internazionale 265 Attività sanitaria 279 Attività sociale 300 Eroi melitensi 318 Strutture italiane 321 Acismom 323 Ospedale San Giovanni Battista 325 Cisom 328 Statuto Acismom 342 Regolamento Cisom 347 Norme di applicazione Cisom 352 Appendice 357 Cronologia dei Gran Maestri e dei Luogotenenti 359 Gran Priorati e Sottopriorati con data di fondazione 362 Successione dei Gran Priori di Roma 363 Successione dei Gran Priori di Lombardia e Venezia 368 Successione dei Gran Priori di Napoli e Sicilia 371 Indirizzi 372 Presidenti Acismon 380 Onorificenze melitensi 381 Gerarchia melitense essenziale 382 Libri consigliati sull’Ordine di Malta 383
  • 8. 15
  • 9. 17
  • 10. 19
  • 11. 21
  • 12. 23
  • 13. 25
  • 14. 27
  • 15. 29
  • 16. 403 “Non mi importa della tua pelle, non mi curo del tuo credo religioso, non mi curo della tua fede politica. Solo ti chiedo: qual’è la tua sofferenza?” Albert Schweitzer, missionario laico di Lambarené
  • 17. 245 Attività “Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello” Genesi (9, 5)
  • 18. 265 “Non mi importa il colore della tua pelle, non mi curo del tuo credo religioso, non mi interessa la tua fede politica. Solo ti chiedo: qual è la tua sofferenza?” Schweitzer ATTIVITÀ INTERNAZIONALE Due caratteristiche fondamentali contraddistinguono chiaramente l’azione dell’Ordine nei confronti di altre organizzazioni con fini caritativi ed umanitari. L’Ordine, attivo nella maggior parte dei Paesi della terra, siano essi sviluppati o in via di sviluppo, è una presenza universale e permanente che gli Ospedalieri hanno consolidato nel corso di nove secoli di tumultuosa storia ed ha partecipato ai grandi movimenti di scambio tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo - sua culla di origine - e verso il resto del mondo, estendendo progressivamente il campo d’azione ad altre aree geografiche dove poteva utilmente svolgere la sua missione caritativa. In ossequio alla sua storica regola di servizio agli ammalati e ai poveri, l’Ordine è sempre stato attento alle necessità assistenziali più incalzanti di ogni epoca. Grazie alla sua politica di dedizione ai propri simili, alla sua esperienza secolare e al coinvolgimento attivo dei suoi membri nei grandi movimenti sociali, l’Ordine ha saputo adeguare tempestivamente i propri mezzi e metodi in uno spirito di modernità ogni volta rinnovato per fare fronte alle nuove e crescenti necessità di assistenza medica, soccorso d’emergenza e volontariato. L’Ordine si profila oggi come un grande “specialista” dell’aiuto umanitario, delle cure mediche e del pronto soccorso, una professionalità che si esplica anche in altri settori quali la gestione degli ospedali, gli istituti di cura specializzati per anziani non autosufficienti, i centri medico-sociali, la raccolta e il trasporto di medicinali, la formazione di soccorritori, conducenti ed infermieri d’ambulanza. Sovente, dunque, ad altissimi livelli si sottolinea la “partecipazione e l’impegno attivo dell’Ordine agli sforzi collettivi per migliorare le sorti dell’umanità e favorire la pace, la stabilità e il benessere”, rilevando altresì come “i principi che non hanno mai cessato di ispirare l’Ordine dall’XI secolo, si armonizzino perfettamente con i valori e gli obiettivi fondamentali iscritti nella Carta delle Nazioni Unite(1) ”. “L’Ordine a livello internazionale concorre efficacemente all’espletamento di numerose operazioni di mantenimento della pace. Non di rado, tuttavia, come ad esempio verificatosi recentemente in Albania le condizioni operative sul campo mutano significativamente, a seconda che si disponga o meno di un sostegno militare per cui è assolutamente necessario trovare soluzioni per tutelare, anche in situazioni di estrema violenza, il duplice carattere civile ed umanitario dei campi profughi e in questo senso la Rappresentanza Permanente dell’Ordine di Malta presso le Nazioni Unite a New York ha espresso condivisione piena dell’opinione formulata dall’Alto Commissario: “i militari possono certo dare il loro sostengo, ma non devono sostituire le organizzazioni portatrici di mandati umanitari”. _______________ (1) Vladimir Petrovsky, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite, in occasione della mostra sull’Ordine melitense allestita presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra dalla Missione Permanente del Sovrano Ordine, sotto l’alto patronato del Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e del Gran Cancelliere dell’Ordine, inaugurata in concomitanza con le riunioni della Commissione per i Diritti dell’Uomo.
  • 19. 266 Da agosto 2002, poi, alle équipe mediche dell’Associazione tedesca Malteser Hilfsdienst, per conto del Ministero degli Affari Esteri della Germania Federale, è stata affidata la responsabilità dell’assistenza medica al personale internazionale e locale della missione di assistenza delle Nazioni Unite. L’équipe ha allestito il Medical Start-up Kit, un ambulatorio da campo per l’assistenza sanitaria di base e di emergenza specificamente messo a punto per le missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite. In condizioni locali difficili, le équipe mediche hanno, inoltre, contribuito a sviluppare un servizio sanitario per la polizia afgana di Kabul impartendo corsi di pronto soccorso ed organizzando giornate di formazione. Tra le organizzazioni non governative (ONG) il Malteser Hilfsdienst, una delle più grandi Associazioni dell’Ordine nonché una delle principali organizzazioni caritative della Germania (con 35.000 volontari attivi, 11.000 dipendenti e 900.000 simpatizzanti) è divenuto uno dei principali contraenti dell’UNHCR. Da diversi anni, l’Ordine opera sul campo in partenariato con l’UNHCR: la regione dei Grandi Laghi, Uganda, Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Balcani sono stati i recenti teatri di questi interventi. L’Alto Commissario, in effetti, può sempre contare “sull’indefettibile sostegno dell’Ordine di Malta per i futuri interventi in cooperazione con i suoi servizi, ovunque risulterà necessario”. La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra cooperano per l’aiuto ai profughi ed agli sfollati. Tuttavia, numerosi e pesantissimi sono i problemi connessi a tale azione umanitaria; ad esempio, “i drammatici eventi in Kosovo e Timor Est evidenziano ancora una volta la complessità del problema della sicurezza nelle zone popolate da rifugiati e da persone che rientrano in patria. Malgrado le convenzioni esistenti e i rafforzati e concertati sforzi della comunità internazionale in questo campo, il rispetto e la protezione dei profughi e del personale umanitario sono spesso ignorati nell’ambito dei conflitti armati, e le loro vite sono di frequente messe a repentaglio. Dagli interventi - passati e odierni - effettuati nelle zone a rischio, con o senza sostegno militare, l’Ordine di Malta ha maturato un’esperienza, una conoscenza pratica ed approfondita delle implicazioni e dei requisiti in materia di sicurezza(2) ”. Da marzo 2002 un’équipe medica dell’Associazione tedesca presta assistenza sanitaria alle migliaia di persone del campo profughi vicino ad Herat in Afganistan; nelle province rurali di di Badghis e Ghor medici dell’Associazione, avvalendosi di un interprete, un’ostetrica e personale locale, gestiscono un ospedale per le persone sfollate in seguito alla guerra ed alla siccità. Inoltre, con quattro esperti internazionali e 220 locali gestisce programmi di riabilitazione generale fornendo assistenza sanitaria di base ed occupandosi della ricostruzione delle scuole a Badghis e Heart. In Lituania volontari dell’Ordine hanno fornito sostegno ai profughi e prestato assistenza ai figli dei deportati dalla Siberia. L’Ambasciata dell’Ordine in Macedonia ha distribuito medicinali e coperte ai profughi durante la crisi nel Kosovo. Le Associazioni tedesca e francese dell’Ordine hanno raccolto viveri ed attrezzature che sono stati distribuiti insieme al Corpo di Soccorso d’emergenza dell’Ordine di Malta. Successivamente l’Associazione tedesca ha lanciato un nuovo programma per la generazione di reddito, offrendo un credito a tasso zero per la creazione di piccole imprese. Nel 2003, poi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha affidato alla _______________ (2) Estratti dagli interventi dell’Ambasciatore Pierre-Yves Simonin, Delegato Permanente, e della signora Pictet-Althann, Primo Consigliere, dinanzi al Comitato Esecutivo dell’Alto Commissariato per i rifugiati (UNHCR), il 6 ottobre 1999.
  • 20. 267 Responsabilità dell’Associazione tedesca il riassetto di tre province dell’Afganistan. La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali, inoltre, coopera incisivamente anche nell’azione di prevenzione della criminalità. L’Ordine, infatti, “aderisce pienamente agli obiettivi delle Nazioni Unite in materia di riduzione della criminalità, di applicazione più efficace della legge, di una giustizia più efficiente e di un maggiore rispetto dei diritti umani e delle libertà. In proposito, l’Ordine sostiene l’applicazione della Carta delle Nazioni Unite. L’Ordine ribadisce l’impellente necessità di ripristinare nell’opinione pubblica i valori di moralità e di rispetto della legge. In mancanza di quell’elementare discernimento tra Bene e Male, la nostra società sarà incapace in futuro di proteggersi dalla criminalità organizzata. L’Ordine condanna tutte le forme di criminalità organizzata che violano valori morali fondamentali quali la dignità e i diritti imprescindibili della persona umana e insorge in particolare contro l’immigrazione coatta indotta il più delle volte da condizioni di vita inumane e da una estrema povertà(3) ”. Nel 2006, l’Ordine ha, infine, promosso nell’Afghanistan centrale un programma finalizzato a creare fonti di reddito per persone che dopo essere state costrette a lasciare le loro case, vi fanno ora ritorno. Descritta come la più grave crisi umanitaria del mondo, l’incessante guerra civile nella regione del Darfur, nel Sudan occidentale, dal 2003 ha causato secondo le stime 400.000 morti, molti dei quali causati da fame o malattie. Il Malteser International sta attualmente curando 420.000 profughi, nell’ambito del suo programma di prevenzione della malaria, fornendo, al tempo stesso, assistenza medica ad altre 115.000 persone a sud di El Fasher. Nonostante nel maggio 2006 sia stato firmato un accordo di pace dal governo e da una parte delle forze ribelli, questo ha causato l’ulteriore scissione in fazioni del movimento dei rivoltosi, che si è tradotta in un aumento della frequenza degli attacchi contro la popolazione civile. Il Malteser International ha risposto estendendo le sue attività di soccorso all’area attorno a Wadah, a sud est di El Fasher, dove da tre anni mancavano medici e l’assistenza sanitaria era praticamente inesistente. Ora, in quella zona, l’Ordine fornisce cure e apparecchiature mediche a circa 30.000 persone e prevede di aprire un ambulatorio. Al conflitto scatenatosi in Medio Oriente nel luglio 2006, l’Ordine ha risposto fornendo viveri e attrezzature mediche ai dieci centri sanitari gestiti dall’Associazione libanese dell’Ordine in Libano, gravemente danneggiati da colpi di razzi e granate. Durante le fasi iniziali del conflitto, tutti i centri medici dell’Ordine, all’interno o nei pressi delle zone di combattimento, hanno continuato a funzionare a pieno regime, fornendo assistenza medica e medicinali, pane, latte, acqua potabile e altri beni di prima necessità, a diverse migliaia di profughi. Nel sud del Libano, l’Associazione Libanese dell’Ordine ha lavorato con la Croce Rossa e con il Ministero degli Affari sociali libanese per rifornire di prodotti farmaceutici la popolazione rifugiata nel villaggio di Rmeich. Il centro sanitario dell’Ordine a Marjeyoun, vicino al confine con Israele, è rimasto aperto nonostante gli incessanti bombardamenti delle strade che lo collegano ai villaggi vicini. A Siddikine, presso Cana, a causa dei continui cannoneggiamenti e bombardamenti, il personale del centro è stato costretto a trasferirsi in aree più sicure. Anche il centro medico di Roum è rimasto operativo, fornendo assistenza medica e occupandosi delle esigenze primarie di circa 180 famiglie, tra cui 26 bambini piccoli, rifugiate all’interno delle scuole locali. A Barqua, nel pieno della zona di guerra, il centro sanitario dell’Ordine ha ammesso fino a 150 pazienti al giorno, a mano a mano che i profughi attraversavano l’area alla _______________ (3) Estratto dall’intervento dell’ambasciatore H. Liedermann, Osservatore Permanente, al X Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori - Missione Permanente dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite (Vienna, 12 aprile 2000).
  • 21. 268 ricerca di sistemazioni più sicure. Nella stessa Beirut, il centro sanitario dell’Ordine ha fornito assistenza medica e medicinali a due centri profughi, mentre nel nord del Libano, i quattro centri medici dell’Ordine a Khaldieh, Zouk Mikhael, Kefraya e Kobayat hanno continuato a funzionare a pieno ritmo, dando assistenza al flusso ininterrotto di profughi. Nelle fasi successive del conflitto, con un centro medico gravemente danneggiato e un altro non più accessibile, la situazione si è trasformata in un vero e proprio “inferno sulla terra”, riprendendo le parole usate da Paul Saghbini, Direttore della Fondazione dell’Ordine di Malta in Libano. Appena i centri sanitari lesionati hanno potuto riprendere le loro attività, una squadra di specialisti dell’Ordine di Malta provenienti da diverse Associazioni nazionali, sotto l’egida del Malteser International, ha cominciato a fornire assistenza ai centri medici dell’Ordine in Libano, per pianificare le necessarie operazioni di ricostruzione e allestimento. Nel frattempo, l’Associazione Libanese dell’Ordine ha distribuito nella Valle della Bekaa - duramente colpita durante il conflitto - sei tonnellate di forniture mediche, sedie a rotelle, letti da ospedale e apparecchiature mediche. Questi materiali sono stati forniti dall’Associazione Francese dell’Ordine. I membri dell’Ordine, attraverso le rispettive Associazioni nazionali, hanno raccolto immediatamente 750.000 euro per sostenere i programmi di soccorso promossi dall’Associazione Libanese dell’Ordine. L’Associazione nazionale australiana dell’Ordine ha promosso una raccolta di 1 milione di dollari, per fornire prodotti di massima urgenza: medicinali, viveri, vestiario, biancheria, prodotti per l’igiene e latte per circa 7.000 bambini profughi al di sotto degli otto anni, tra cui 700 bambini nati durante il conflitto. Con il ritorno della pace in questo paese lacerato dalla guerra, l’Associazione Libanese prosegue il suo lavoro. Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese sia nel quadro dell’ECOM sia dietro iniziativa delle Associazioni nazionali per portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di calamità naturali, interventi che hanno avuto un impatto considerevole per le popolazioni. Attraverso i suoi membri, i volontari ed il personale medico e paramedico l’Ordine cerca di fornire non soltanto un supporto pratico immediato (viveri, rifugi e vestiario) ma anche di alleviare le ferite psicologiche delle persone colpite, aiutandole così a ricostruirsi una vita. Tra le sciagure che hanno alimentato le prime pagine dei giornali si ricordano, in particolare, i terremoti nel Friuli ed in Irpinia in Italia, alla fine degli anni ‘70 ed inizio ‘80, in Armenia (1989), Italia (1997), Colombia e Turchia (1999), Salvador (2000) e India (2000); l’esplosione accidentale a Città del Messico (1997); gli uragani George e Mitch nei Caraibi e in America Centrale (1998) nonché le alluvioni in Ucraina, Ungheria, Romania, Polonia (1998) e in Mozambico (2000). Dal 2005, poi, le organizzazioni dell’Ordine nel mondo hanno risposto a gravi calamità, come lo tsunami del Sud-est asiatico, le persistenti siccità in Africa, i forti terremoti in Indonesia, India e Pakistan, e i catastrofici uragani che hanno colpito il continente sudamericano e gli Stati Uniti. L’Honduras è uno dei tre paesi d’America Centrale drammaticamente colpito dal passaggio dell’uragano Mitch alla fine del mese d’ottobre 1998. Nei primi giorni di novembre, al termine di una missione di valutazione condotta dall’ECOM nel Paese, di concerto con le autorità locali e con il sostegno dell’Associazione honduregna dell’Ordine, è stata decisa una missione d’intervento a Choluteca, città di 100.000 abitanti, situata nell’estremità meridionale del Paese, duramente colpita dall’uragano e dalle alluvioni. Nella prima emergenza, l’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) aveva organizzato la spedizione di 60 tonnellate di medicinali, viveri, prodotti nutrizionali, attrezzature mediche e vestiario. Successivamente, alla fine di novembre, l’OHFOM ha inviato una missione medica composta di 9 membri (3 medici, 2 infermiere, 1 collaboratrice sanitaria soccorritrice, 1 collaboratrice sanitaria con funzione d’interprete e 2 esperti in logistica). Il Direttore regionale della Pubblica Sanità, coordinatore delle operazioni, ha affidato all’OHFOM la creazione e la gestione di un centro pediatrico destinato alle migliaia di bambini che
  • 22. 269 vivono in una situazione di estrema precarietà e sono spesso affetti da disidratazione, problemi oftalmici ed intossicazioni gravi (acqua contaminata,…). La missione ha altresì organizzato un servizio sanitario mobile quotidiano incaricato di visitare i bambini e gli adulti dei villaggi circostanti e dei campi di fortuna dove si sono raggruppati gli abitanti sinistrati e nei quali l’équipe di volontari ha, inoltre, organizzato la distribuzione dei viveri forniti dalla Caritas Honduras e dal PAM (Programma Alimentare Mondiale). La missione dell’Associazione francese si è conclusa alla fine del mese di febbraio 1999, con il passaggio delle consegne alla squadra medica dell’Associazione tedesca dell’Ordine, il Malteser Hilfsdienst, alla quale è stato conferito un mandato esteso per la creazione e l’organizzazione nella regione di un programma sanitario di base. Finanziato dall’Unione Europea e realizzato in cooperazione con il ministero honduregno della Pubblica Sanità il progetto ha come obiettivo il miglioramento generale delle cure sanitarie e comprende programmi di formazione elementare ed avanzata per infermieri/e ausiliarie nel campo della diagnosi e del trattamento iniziale delle malattie epidemiche, nutrizionali e prenatali. Nel 2000, oltre 300 infermiere ed altri membri del personale medico-sanitario hanno partecipato al programma che ha provveduto, inoltre, alla costruzione di quattro centri sanitari e alla relativa fornitura di medicinali e materiale medico. Nel corso del 2000, l’Associazione honduregna dell’Ordine, in partenariato con un’organizzazione locale, ha completato la ricostruzione del villaggio di Morolica, praticamente annientato dalla violenza dell’uragano. 200 case, una scuola, un asilo e un presidio sanitario sono stati ricostruiti. Nello stesso periodo l’Associazione tedesca (MHD) si è prodigata per tentare di porre rimedio ai numerosi problemi connessi con l’abitabilità nelle regioni più remote. Alla fine dello stesso mese, l’ECOM inviava una missione per coordinare l’integrazione dei gruppi di volontari dell’Ordine di Malta nel sistema di soccorso predisposto dalla comunità internazionale. Meno mediatizzata della Somalia o dell’Ogaden, la regione desertica di Mandura nel Nord dell’Etiopia, dove le cure sanitarie d’emergenza sono una drammatica necessità, è stata indicata come zona d’intervento prioritario. Il programma realizzato dall’Associazione tedesca ha permesso la fornitura d’emergenza di prodotti alimentari, medicinali e materiale medico. Il conflitto in atto tra l’Etiopia e l’Eritrea ha considerevolmente intralciato il trasporto dei prodotti alimentari. La via marittima era l’unica agibile, ma lo sbarco delle derrate nei porti d’Eritrea o di Somalia è stato a rischio per molto tempo. Inoltre, il corpo di volontari ha dovuto rimediare a notevoli problemi per organizzare la distribuzione degli aiuti alimentari, a causa della mancanza in loco di mezzi di trasporto adatti alle piste del deserto. Uffici Regionali in Africa ed Asia. Per consentire lo schieramento rapido delle missioni d’intervento e garantire il loro sostegno logistico sin dalle prime fasi operative, sono stati istituiti due Uffici Regionali permanenti nelle regioni più sensibili del pianeta, insediati precisamente a Nairobi per l’Africa e a Bangkok per l’Asia. I due uffici sono gestiti dall’Associazione tedesca (MHD) dell’Ordine di Malta. In cooperazione con le autorità degli enti municipali, l’MHD concede un sostegno diretto a 60 famiglie mettendo a loro disposizione i materiali necessari per la ricostruzione delle proprie case nel quadro di iniziative locali. Avviato nel 1998 e tuttora in corso, l’intervento del corpo di soccorso d’emergenza dell’Ordine in Honduras s’inquadra nei nuovi obiettivi dell’ECOM che prevedono, ove possibile, di prolungare l’assistenza alle vittime oltre il periodo di prima emergenza, onde aiutarle a recuperare condizioni di vita decente. Rispondendo all’appello internazionale lanciato dal Governo del Mozambico nel febbraio 2000, un gruppo di volontari dell’ECOM si è recato a Maputo, capitale del Paese, per valutare le possibilità di aiuto alle popolazioni sinistrate dal passaggio degli uragani Connie, Eline e Gloria. A partire dal 19 marzo, un gruppo d’intervento tedesco si è recato nella regione di Chiputo, completamente isolata dal resto del mondo dalle piene del fiume Limpopo, per assumere la gestione medica dei campi di accoglienza delle popolazioni sinistrate. Il 12 aprile, è subentrata una squadra francese, composta da
  • 23. 270 un medico e da due infermiere, che fornisce ai 5.000 rifugiati cure di prima assistenza, cure pre e postnatali e servizi di vaccinazione. Nel marzo 2000 il Ciad in seguito alle inondazioni è stato colpito da una epidemia di meningite, durante la quale l’Ambasciata dell’Ordine ha curato numerosi malati. Il servizio sanitario dell’Ambasciata presso l’Ospedale centrale di N’Djamena, poi, ha permesso di effettuare circa 475 operazioni ortopediche, di ricoverare 4.481 malati e di fornire consulenza medica a 9.650 persone. Tra i centri medici gestiti dall’Ambasciata sono da segnalare quello di Amtoukoui, che nell’anno 2000 ha curato 38.637 malati e quello di Biobè che, nell’ambito della medicina di base e della ginecologia, ha permesso il ricovero a 133 malati e fornito le cure a 8.557 malati. Nell’aprile 2000, la carestia nella regione del Corno d’Africa, in particolare in Etiopia, ha raggiunto livelli drammatici. A latere della scarsità alimentare, si palesa un enorme fabbisogno di cure mediche di base per le persone, in prevalenza bambini, affette da malnutrizione e inedia. A seguito delle devastazioni del Belize a causa dell’uragano Iris dell’8 ottobre 2001, sotto la direzione dell’Ambasciata dell’Ordine di Malta in quel Paese, intervengono le Associazioni honduregna ed Americana dell’Ordine, l’organizzazione umanitaria AmeriCares, i governi di Honduras e Belize e le Forze di spedizione britanniche e, avvalendosi del trasporto aereo, sono fatte pervenire 4 tonnellate e mezzo di materiale di soccorso e sanitario, ivi compreso tende, teloni, coperte, materassi; l’Associazione honduregna dell’Ordine, poi, sotto la direzione della Direzione dell’Ufficio Nazionale Emergenze, ha inviato in elicottero altre 3 tonnellate di attrezzature mediche al centro di Punta Gorda, da cui sono state distribuite ad 11 villaggi irraggiungibili via terra. In Albania l’Ordine è intervenuto nelle zone di Scutari ed Alessio dopo le pesanti alluvioni dell’ottobre 2002: oltre a fornire letti e pasti caldi alle vittime, ha contribuito a riparare le case ed ha inviato un’équipe medica di pronto soccorso mentre i volontari del Malteser Ndihmon Ne Shqiperi (MNSH) con gli altri gruppi di emergenza hanno fornito viveri e assistenza medica a circa 100 famiglie di comunità montane settentrionali isolate dalle intense nevicate. Sempre nel 2002 il Gran Priorato dell’Ordine di Malta in Austria è intervenuto a seguito delle inondazioni che hanno devastato ampie zone del Paese lavorando insieme alla Croce Rossa ed altre organizzazioni umanitarie per distribuire mobili, indumenti, lenzuola e coperte alla popolazione e totalizzando circa 20.000 ore di lavoro di soccorso d’emergenza in sole sette settimane e coprendo una distanza di 15.000 km per il trasporto di attrezzature e feriti. Ancora nel 2002 in occasione dell’alluvione nella Repubblica Ceca, il Gran Priorato di Boemia dell’Ordine ha lanciato un programma di soccorso per gli abitanti rimasti privi di abitazione, ha fornito deumidificatori, materiali da costruzione, rivestimenti per pavimenti e mobili ed ha partecipato al Gruppo Nazionale Monitoraggio Danni. Nella più grave inondazione dell’ultimo secolo in Germania, infine, l’Associazione tedesca dell’Ordine ha mobilitato oltre 800 volontari che hanno lavorato in 89 diverse squadre per collaborare alle operazioni di evacuazione e prestare assistenza medica nelle zone più colpite; il Malteser Hilfsdienst, il corpo sanitario e di pronto intervento dell’Associazione, poi, ha inviato in Sassonia 1000 volontari di pronto soccorso per allestire un ospedale da campo negli edifici dell’aeroporto di Dresda, fornire viveri al personale operativo ed agli sfollati, collaborare al trasporto delle forniture di emergenza e prestare assistenza sociale per 3 mesi; 42 volontari hanno prestato assistenza sociale e psicologica a molti alluvionati. Dopo il terremoto del Salvador l’Associazione tedesca dell’Ordine è intervenuta fornendo 1500 capanne Nissen per un valore di 700.000 US $ ed ha allestito due ambulatori in cui sono state prestate cure mediche a 20.000 pazienti.
  • 24. 271 Ad Ottobre 2002 in Italia la cittadina di San Giuliano di Puglia è colpita da un terremoto che uccide 26 scolari e 3 insegnanti della scuola elementare: l’Associazione italiana dell’Ordine organizza un presidio di pronto soccorso che presta assistenza a 1.000 sfollati ed un’attrezzata unità di chirurgia pediatrica completa di personale qualificato; i volontari, inoltre, portano numerose ambulanze, organizzano un posto di primo soccorso, una cucina da campo ed un servizio trasporto per disabili ed anziani a Casalnuovo Monterotaro, vicino Foggia, dove sono danneggiate l’80% delle abitazioni. Il 26 dicembre 2004 si verifica in Asia un terremoto di tale spaventosa potenza, mai vista in oltre 40 anni nel mondo, che colpisce le profondità dell’Oceano Indiano sollevando uno tsunami con un’onda di marea che spazza via 220.000 vite nel Sud-est asiatico e in Africa. Con alla guida la sua organizzazione di soccorso internazionale, il Malteser International, l’Ordine predispone un intervento che prende il via a poche ore dalla tragedia, ed è tuttora in corso, con un vasto programma di aiuti umanitari a favore di tutti i Paesi più colpiti: Indonesia, Sri Lanka, India, Tailandia e Myanmar (ex Birmania). Il programma di soccorso dell’Ordine si articola in più punti principali: sanità e risorse idriche: ripistino a livello locale della disponibilità di acqua potabile e predisposizione di forniture a lungo termine; aiuto ai pescatori: acquisto di barche, reti e motori, per assicurare il sostentamento economico e lo sviluppo di progetti generatori di nuove opportunità di reddito; ricovero di persone rimaste senza casa a causa dello tsunami, con contributi a favore della costruzione di alloggi di emergenza, nonché di abitazioni permanenti; assistenza per promuovere l’autonomia: fornitura di strumenti di lavoro a pescatori e artigiani; assunzione di disoccupati; supporto alla ricostituzione di laboratori e piccole imprese. Operando in collegamento con alcune organizzazioni locali, l’Ordine ha fornito un primo soccorso di emergenza sotto forma di cibo, vestiario e generi di uso quotidiano. Successivamente sono stati avviati diversi programmi di sostegno, tra cui forme di consulenza psico-sociale per famiglie traumatizzate, l’organizzazione di servizi di assistenza medica primaria, l’approvvigionamento di acqua potabile resa sicura, la ricostruzione di case, scuole e ospedali distrutti dallo tsunami. Oltre agli aiuti in denaro e al soccorso pratico immediato, l’Ordine ha fornito un supporto sociale non meno prezioso per le comunità, assistendole nel loro sforzo di riorganizzazione. In Indonesia, ad esempio, sono stati organizzati corsi di cucito per donne e ragazze che vivevano nei campi profughi; un’altra iniziativa è stata la donazione all’Università Islamica di Banda Aceh di computer, scrivanie, sedie e kit di istruzione, per contribuire ad accelerare il ritorno alla normalità nel settore dell’educazione, in una regione così duramente colpita. Alcuni interventi erano finalizzati alla creazione di redditi sostenibili per quanti erano rimasti privi di mezzi di autosostentanento. In India, ad esempio, il Malteser International insieme a “Health for One Million”, hanno aiutato la popolazione del Distretto di Kanyakumari ad avviare un’attività di fabbricazione di funi, utilizzando fibre ottenute da gusci di noci di cocco. Malteser Hospitaldienst Austria (MHDA), l’organizzazione di soccorso d’urgenza del Gran Priorato d’Austria dell’Ordine, ha inviato un’unità di crisi appositamente addestrata ad affiancare la Croce Rossa in Tailandia, nella ricerca delle persone disperse in seguito allo tsunami. MHDA ha inoltre partecipato, assieme a sette ONG, ad un progetto per 800.000 euro, finalizzato alla ricostruzione di un villaggio di pescatori sulla costa occidentale dello Sri Lanka. Subito dopo il verificarsi dello tsunami, si è provveduto all’istituzione di un Fondo per la ricostruzione per coordinare le donazioni provenienti da ogni parte dell’Ordine. Nel dicembre 2006, 30 milioni di euro erano già stati spesi o pianificati per aiuti alle vittime dello tsunami. Un ulteriore stanziamento di 15 milioni di euro fornisce la garanzia che l’aiuto alla ricostruzione possa proseguire per altri 3/5 anni. Il 17 luglio 2006 a Giava in Indonesia uno tsunami causa 565 vittime. Il Malteser International è intervenuto organizzando l’assistenza medica di base in sei campi attorno alla città di Pangandaran, particolarmente colpita dalla tragedia. Lavorando in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con diverse ONG, il Malteser
  • 25. 272 International ha eseguito numerosissimi check-up medici di complemento al lavoro delle cliniche mobili richieste dagli ufficiali sanitari del distretto. Grandi sebatoi d’acqua sono stati inoltre installati accanto agli alloggi allestiti per i profughi(4) . Le forti piogge cadute nella primavera del 2005 hanno causato devastanti inondazioni nelle pianure della Romania occidentale, della Serbia e dell’Ungheria, distruggendo non meno di 4.000 abitazioni e costringendo migliaia di persone ad allontanarsi dalle aree colpite. Coadiuvato dalle organizzazioni di soccorso operanti nei tre Paesi, il Malteser International si è attivato distribuendo aiuti umanitari quali, ad esempio, cibo, coperte e medicinali. Nell’agosto 2005, in alcune regioni della Romania già colpite dalle inondazioni, nuove violentissime piogge sollevano un’altra onda di marea distruggendo 350 abitazioni e allagandone altre 2.000. Malteser International e il servizio di soccorso locale dell’Ordine “Serviciul de Ajutor Maltez in Romania” (SAMR) uniscono le forze per portare soccorso a breve e a più lungo termine. L’impegno include la ricostruzione delle case. Quando in seguito a nuove alluvioni altri argini cedono lungo le sponde del Danubio, il SAMR ha proseguito nell’opera di evacuazione e di assistenza alla popolazione. Con l’aiuto del Ministero dell’Interno rumeno, il SAMR ha organizzato la consegna, per mezzo di elicotteri, di 700 pacchi contenenti generi alimentari alla popolazione della città di Focsani. Contemporaneamente, l’organizzazione ceca dell’Ordine ha offerto una serie di deumidificatori per rendere nuovamente abitabili le case danneggiate dall’alluvione. Nello stesso tempo, volontari del Gran Priorato austriaco hanno organizzato la fornitura di letti da ospedale (che erano estremamente necessari), vestiario, materiale scolastico e generi alimentari non deperibili per le vittime delle inondazioni nel villaggio rumeno di Cluj. In seguito alle inondazioni in Romania, il Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica dell’Ordine (FAS), oltre ad una donazione a supporto del lavoro del SAMR, ha fornito macchinari per il prosciugamento delle abitazioni. Molte famiglie in un’area rurale della Repubblica Ceca, hanno potuto rendere nuovamente abitabili le proprie case dopo l’alluvione, potendo riprendere la propria vita(5) . Nell’estate 2005 piogge monsoniche senza precedenti in India provocano inondazioni responsabili della morte di oltre 1.000 persone, dell’esodo di diverse centinaia di migliaia di profughi e della distruzione di migliaia di abitazioni a Gujarat e Kerala. Il Malteser International ha immediatamente fornito aiuti per 200.000 euro, sotto forma di assistenza medica, generi alimentari e di uso comune, operando in stretta collaborazione con otto organizzazioni locali. Nell’agosto 2005 l’uragano Katrina ha devastato New Orleans. Con una superfice colpita di oltre 235.000 chilometri quadrati (pari a quella della Romania), è stata la più grave calamità naturale ad aver mai colpito gli Stati Uniti. Sono finiti sott’acqua quattro quinti di New Orleans, mentre sono andate distrutte vaste aree lungo le sponde del Mississippi. Non meno di 1.800 le persone rimaste uccise, 273.000 quelle rimaste senza casa e ogni loro avere. Le tre Associazioni dell’Ordine di Malta negli Stati Uniti (Americana, Federale e Occidentale) in collaborazione con il Malteser International si sono attivate promuovendo soccorsi immediati. Tra le iniziative: l’evacuazione di tre case di ricovero per persone anziane e malate a New Orleans, l’approvvigionamento di generi alimentari e materiali da costruzione. L’assistenza medica è stata predisposta attraverso un progetto di volontariato per medici della città di Baltimora. Tutte e tre le Associazioni statunitensi hanno promosso una grande raccolta fondi, con lo scopo di fornire aiuti alle persone più vulnerabili e socialmente svantaggiate. Il Malteser International ha stanziato altri 100.000 dollari a sostegno delle operazioni di _______________ (4) Rapporto Attività SMOM 2007. (5) Rapporto Attività SMOM 2007.
  • 26. 273 soccorso. In totale, la somma devoluta dalle Associazioni statunitensi e dal Malteser International al Katrina Relief Fund è stata di 1.164.000 dollari. Quasi due terzi delle persone colpite dall’uragano erano afro-americani. Di questi circa il 40 % erano analfabeti. Da un ufficio di emergenza aperto a Baton Rouge le Associazioni statunitensi dell’Ordine hanno allora concentrato la loro azione a favore dei “più poveri tra i poveri” sviluppando un programma gratuito di formazione al lavoro. Generi di prima necessità, tra cui alimenti e prodotti per l’igiene, sono stati distribuiti. Nell’ottobre 2005 un terremoto di 7,6 gradi della scala Richter colpisce estese aree del Pakistan settentrionale e dell’India provocando la morte di oltre 71.300 persone. Decine di migliaia sono i feriti, mentre le stime ufficiali parlano di oltre quattro milioni di persone colpite. A rendere la situazione ancora più problematica per quanti sono rimasti senza casa - ma anche per le organizzazioni di soccorso che cercavano di intervenire in aiuto - sono le infrastrutture locali, seriamente danneggiate, che rendono estremamente difficile raggiungere le vittime nelle remote vallate di quelle regioni montuose. Con le piogge che cadevano ininterrottamente, e l’inverno oramai alle porte, l’Ordine si mette subito in azione, fornendo tende, coperte, materassi, attrezzature da cucina e kit sanitari, per circa 83.000 persone in Pakistan. In India, il Malteser International in collaborazione con due partner locali, “The Catholic Association of India” e il “Sisters Doctors Forum India”, invia personale medico e tecnici esperti nelle aree colpite, dove più di 32.000 abitazioni sono andate distrutte. Le squadre di soccorso organizzano cliniche mobili, in grado di raggiungere anche i più piccoli villaggi, per distribuire farmaci, coperte e generi alimentari. Al termine della stagione invernale, l’Ordine ha contribuito a sostenere i governi locali, assieme ad altre organizzazioni internazionali, predisponendo ulteriori forniture di tende riscaldate, attrezzature da cucina e coperte. Ancora nell’ottobre 2005 l’uragano Stan colpisce l’America Centrale ed il Messico provocando oltre 1.600 morti e lasciando migliaia di persone senzatetto a causa di frane ed alluvioni. Si stima che in totale siano 1,5 milioni le persone colpite dalla catastrofe. I soccorsi sono stati portati dall’Associazione dell’Ordine in El Salvador, che gestisce dieci centri sanitari nel Paese, e dal Malteser International che ha aperto un fondo di emergenza con una donazione iniziale di 100.000 dollari a favore delle operazioni di soccorso. Dall’inizio di settembre 2007 le forti piogge e le conseguenti inondazioni colpiscono gravemente molte regioni del Burkina Faso provocando in pochi giorni 33 morti, 76 feriti, notevoli danni materiali e lasciando più di 4.600 persone senza casa. Gli uomini dei corpi di emergenza e di ambulanze burkinesi con base a Bobo Dioulasso, formati da Ordre de Malte France, sono intervenuti per trasportare le vittime alle più vicine strutture ospedaliere. L’Ordine di Malta in Burkina Faso, su richiesta del Ministero degli Affari Sociali, ha messo a disposizione quattro tende per comunità, letti da campo e coperte. La siccità e la carestia che inevitabilmente ne consegue sono fenomeni ricorrenti nell’Africa occidentale. Nel 2005, tuttavia, circa otto milioni di persone in Burkina Faso, Mali, Mauritania e Niger, hanno dovuto far fronte ad una delle più drammatiche crisi alimentari della loro storia, a seguito di una gravissima siccità e alla peggiore invasione di cavallette degli ultimi 20 anni. Particolarmente colpiti sono stati il Mali e il Niger. Il numero delle persone morte di fame cresceva di giorno in giorno: 400 ogni 24 ore, soltanto nel Niger occidentale. Tra il 2005 e il 2006, circa 800.000 bambini in Niger, sono stati considerati “a rischio”. Secondo le stime del Programma Alimentare Mondiale 3,6 milioni di persone su una popolazione nazionale di 11,5 milioni hanno dovuto far fronte a forti carenze di cibo, e ben 2,5 milioni hanno rischiato di morire di fame. Contemporaneamente, circa il 20 % della popolazione del Mali soffriva per la carestia dovuta alla mancanza di mezzi di sostentamento. Mentre migliaia di persone erano costrette dalla carestia a lasciare le proprie case per
  • 27. 274 cercare aiuto in città, l’Ordine ha attivato un’operazione di soccorso congiunta organizzata dal Malteser International e da Ordre de Malte, France (OHFOM). Con la collaborazione dell’Ambasciatore dell’Ordine presso il Mali, diciassette banche dei cereali della Riserva di sicurezza nazionale del governo del Mali, sono state riempite con 520 tonnellate di cereali, sufficienti per nutrire 60.000 persone nella regione del Mopti, a nord est della capitale Bamako. Parallelamente, nell’area di Tilabery in Niger, squadre dell’Ordine si sono unite a volontari locali nella distribuzione a 1.500 famiglie di 285 sacchi di cereali. Il piano, elaborato con gli anziani dei villaggi prevedeva che ciascuna famiglia che avesse ricevuto 20 kg di cereali, al raccolto successivo avrebbe dovuto restituire 10 kg di cereali alla banca dei cereali del villaggio. Un sistema analogo (pensato per assicurare assistenza a lungo termine, con l’accumulo di scorte per fronteggiare future carestie), è stato adottato nella provincia di Quallam, a nord della capitale del Niger, dove scorte di miglio e di cereali sono state distribuite a 10.000 persone. Siccità e carestia sono perdurate, in Kenia, per tutto il 2005 e il 2006. Venute a mancare consecutivamente ben due stagioni delle piogge, sono state migliaia le persone che hanno sofferto la fame. Con la progressiva diminuzione delle risorse idriche, andava deteriorandosi anche la qualità della poca acqua residua, provocando una drastica riduzione del numero di capi di bestiame, unica fonte di reddito per la popolazione nomade. Anche la popolazione locale cominciava ad essere sottoalimentata e vulnerabile alle malattie infettive. In collaborazione con alcuni referenti locali nei distretti di Marsabit, Samburu e Isiolo, il Corpo di soccorso internazionale dell’Ordine, il Malteser International, ha fornito alimenti ad alto valore proteico e medicinali per 30.000 persone, con priorità alle donne in gravidanza, alle madri che allattavano e ai bambini. All’inizio del 2006 il Malteser International ha portato a termine un progetto di soccorso con l’aiuto di elicotteri a 1.000 famiglie, che ancora lottavano per sopravvivere alle rigidissime condizioni dell’Himalaya, consegnando loro ripari per l’inverno, stufe ed altri generi di sostentamento. Sempre all’inizio del 2006, le tre Associazioni statunitensi hanno lanciato un programma per la ricostruzione delle abitazioni in due aree distrutte della città, Treme e Gentilly. Obiettivo: riportare 32 famiglie nelle loro case. Volontari dell’Ordine hanno affiancato quelli di altre organizzazioni nell’opera di rimozione delle macerie dalle case devastate dall’inondazione dell’uragano Katrina, che così hanno potuto cominciare ad asciugarsi. Da allora, il programma di ricostruzione ha consentito di riparare fino a quattro case al mese, con l’intenzione di portare a termine il lavoro entro i primi mesi del 2007. Nel 2006 l’Ordre de Malte France, insieme ad altre organizzazioni francesi (Marine Nationale, Association Ouest-France Solidarité e Agence de l’eau Rhin-Meuse) ha approvato un nuovo piano di ricostruzione a lungo termine nell’area sudorientale dell’India che ancora risente degli effetti dello tsunami del dicembre 2004. Il progetto prevede la fornitura di 110 barche da pesca, 21 depuratori per l’acqua per altrettanti villaggi costieri, impianti di depurazione per altri due villaggi, oltre alla ricostruzione della scuola del villaggio ed il sostegno finanziario per 45 scolari. Nel maggio 2006 un potente terremoto al centro dell’isola di Giava, in Indonesia, ha provocato più di 6.200 vittime. Circa 647.000 persone sono state costrette all’esodo per abbandonare la zona colpita dal sisma. Data la mancanza di acqua e di impianti igienici, molte persone si sono trovate esposte al rischio di malattie. La gente vaga “con fratture aperte o ferite alla testa; negli ospedali, già sovraffollati, non possono essere curate o, al massimo, possono ricevere solo cure provvisorie; alcune di queste persone sono veramente allo stremo; altre hanno subito forti traumi. Per la paura di scosse di assestamento, molti sopravvissuti passano ancora la notte all’addiaccio, anche quando piove(6) ”. Nell’arco di una settimana, il Malteser International aveva aperto il suo primo ospedale di ______________ (6) Volke Stapke, responsabile progetto Malteser International sull’isola di Giava (Abs: Rapporto Attività SMOM 2007).
  • 28. 275 emergenza nel villaggio di Gedong, a sud di Yogyakarta. Centinaia le vittime curate ogni giorno dai sei medici impegnati. “Situato a meno di 10 km dall’epicentro, l’ospedale di emergenza ha fornito assistenza medica ad un quinto della popolazione locale di Bantul(7) ”. Una clinica mobile è stata utilizzata per portare soccorso ai pazienti nei villaggi vicini. Nel frattempo, un chirurgo del Malteser International eseguiva gli interventi più complessi nell’ospedale di Bethesda, a Bantul. Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese anche per portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di disastri di matrice umana, sempre un impatto considerevole per le popolazioni. In Russia, ad esempio, per limitarsi solo a qualche caso più recente, l’Ordine è intervenuto là dove i terroristi hanno preso in ostaggio gli spettatori di un teatro nel 2002: gli ambulanzieri del locale gruppo di soccorso melitense ha fornito assistenza immediata ai parenti degli ostaggi mentre lo spaccio del Maltese (normalmente adibito alla dispensazione di viveri a poveri e bisognosi del quartiere Mitrowskij di Mosca) è stato temporaneamente adibito a rifugio dove i parenti in attesa potevano ristorarsi. Nel disastro verificatosi durante lo spettacolo aereo dell’estate 2002, con 83 morti e 116 feriti gravi, il Corpo di ambulanza locale è stato sostenuto dai Membri del Malteser Hilfsdienst tedesco provenienti dalla diocesi di Muenster e Paderborn e sono stati raccolti fondi sufficienti per acquistare antibiotici e farmaci vari di cui gli ospedali di Lwiw avevano urgente bisogno. Vi è, poi, il soccorso umanitario alle vittime di conflitti armati sviluppato in concomitanza con le due guerre mondiali. Numerosi sono, ancora, gli interventi di soccorso alle vittime di altri conflitti armati. Tra i principali interventi di questo tipo organizzati nella seconda metà del secolo scorso, vanno ricordati in particolare: l’aiuto ai profughi durante la crisi ungherese del 1956; in Vietnam dal 1966 al 1975 l’assistenza sanitaria con l’allestimento di ospedali da campo sui diversi fronti della lunga e sanguinosa guerra civile e, in numerose provincie, l’assistenza ad ospedali, scuole, asili e centri profughi; l’organizzazione di un servizio di soccorso in Thailandia; l’assistenza medica ed alimentare alle popolazioni durante le guerre civili in Libano e in Salvador; l’aiuto ai profughi nella regione dei Grandi Laghi e diverse azioni di notevole importanza durante la crisi dei Balcani; gli aiuti in Iraq durante i conflitti etnici del 1991 con l’invio di convogli del Gruppo di Soccorso Tedesco nei campi profughi allestiti dall’Ordine per le popolazioni del Kurdistan, in particolare ai bambini; l’invio di viveri in Romania da parte dei membri del Corpo di Soccorso Tedesco in occasione dell’insurrezione popolare del 1991. Nel marzo 1999, qualche giorno prima dell’inizio dei raid aerei della NATO, una missione di accertamento dell’ECOM ha studiato le modalità d’intervento in Albania e Macedonia, mete della stragrande maggioranza dei profughi kosovari di etnia albanese. La situazione nelle regioni di confine con il Kosovo era a dir poco disastrosa: i bisogni più urgenti riguardavano le condizioni sanitarie, l’acqua potabile, l’assistenza medica, l’alimentazione e naturalmente la capacità di accogliere i profughi. Il primo programma di soccorso dell’ECOM è stato pertanto incentrato sull’assistenza medica e psicologica, ma anche sulla fornitura di materiale sanitario e d’impianti di prima necessità nei due paesi. L’assistenza al Governo albanese è stata considerata prioritaria: le tensioni interne che minavano il paese e l’infrastruttura insufficiente per fare fronte al dilagante afflusso di rifugiati non consentivano alternative. I gruppi dell’ECOM sono stati principalmente attivi nei campi di Durazzo e di Scutari. _______________ (7) Volke Stapke, ibid.
  • 29. 276 L’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) si è fatta carico dell’assistenza medica nel campo di Spitalle / Durazzo che ha accolto 5.000 profughi circa, fornendo servizi di medicina generale, di pediatria, di cure intensive, nonché allestendo un ambulatorio. Formato da due medici, un’infermiera e tre esperti di logistica, il gruppo francese ha realizzato in media 100 consultazioni mediche al giorno. Il campo di Scutari è stato allestito e diretto dalle Associazioni tedesca e austriaca dell’Ordine, che hanno provveduto agli interventi d’infrastruttura (strade, elettricità, ecc.) e all’installazione delle tende, nonché all’acqua potabile, ai viveri e ai medicinali. In Kosovo da luglio ad ottobre 1999, presso l’ospedale di Vucitrn (località situata tra Pristina e Mitrovica), un gruppo di nove persone inviate dall’OHFOM ha realizzato una missione medica incentrata prevalentemente sulla medicina generale, la ginecologia e l’assistenza d’emergenza. Con il ritorno in patria dei profughi kosovari, altri progetti sono stati avviati dall’ECOM per aiutare queste persone a ritrovare condizioni di vita ragionevolmente “normali”. In collegamento con l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) è stato avviato un programma a lungo termine denominato “Iniziative per le donne in Kosovo” volto a favorire azioni di donne per le donne, nel quadro della ricostruzione del paese. In questa stessa prospettiva, va ricollocato il “Progetto di Falegnameria” che ha permesso, grazie all’assistenza fornita dall’ECOM, di rimettere in funzione 150 botteghe di falegnameria per aiutare i connazionali a ricostruire le proprie case. 6.700 famiglie hanno beneficiato tra l’altro di 5.200 porte e 8.700 finestre prodotte nell’ambito del progetto e 800 case prefabbricate sono state costruite e distribuite ai profughi che rientravano in patria. I volontari americani, austriaci, francesi, olandesi e tedeschi hanno partecipato alla conduzione delle operazioni durante la crisi del Kosovo, dando prova di una collaborazione estremamente efficace ed esemplare. In Bosnia nella città di Mostar, teatro, durante la guerra, di alcuni tra gli scontri più cruenti, l’Ordine ha lavorato insieme ad un partner locale, Altruist, per istituire un programma di assistenza domiciliare per i numerosi abitanti che cercano ancora di ricostruirsi una vita. Le persone in difficoltà ricevono supporto medico da un infermiere professionale, nonché assistenza socio-psicologica da parte di un assistente sociale. Altro aspetto della loro opera è costituito dalle pressioni che esercitano in favore di queste persone perché vengano aiutate con iniziative a livello governativo. In Libano, l’Associazione Libanese dell’Ordine sta lavorando instancabilmente per aiutare l’estenuata popolazione delle regioni meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e delle proprie vite. L’Ordine si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle 18 chiese danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area prossima al confine meridionale. Inoltre, nel solo 2003 il Corpo di Soccorso tedesco dell’Ordine di Malta (Malteser), ha aiutato circa 185.000 persone in difficoltà - profughi e rifugiati - nella regione di Kuando Kubango nel sud est dell’Angola, fornendo cure mediche di primo soccorso. In particolare il Malteser ha rifornito di medicine e attrezzature mediche le strutture sanitarie, ha formato medici ed infermieri, ha realizzato campagne di vaccinazione e fornito cibo supplementare alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 5 anni. Per conto del governo provvisorio Afgano, poi, il Corpo di Soccorso tedesco (Malteser), sempre nel 2003, ha ampliato le attività nella provincia di Badghis nell’Afghanistan occidentale, dove già gestisce l’unico ospedale della provincia e dieci centri medici in quattro distretti. Nell’ambito delle azioni umanitarie a favore degli immigrati(8) nel Palazzo Magistrale giovannita _______________ (8) Gli esperti stimano nel 3% della popolazione del pianeta le persone interessate dal fenomeno delle migrazioni. Oltre 191 milioni di uomini, donne e bambini dunque che sono costretti per diverse ragioni a lasciare il proprio paese. Per 24.5 milioni, la causa dell’emigrazione è la guerra.
  • 30. 277 di Malta il 28 giugno 2007 è stato firmato un accordo di cooperazione tra l’Ordine di Malta e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni OIM rappresentati da Jean-Pierre Mazery, Gran Cancelliere dell’Ordine, e Brunson McKinley, Direttore Generale dell’OIM(9) . L’accordo di cooperazione consente il rafforzamento, in particolare, dell’impegno comune nelle situazioni di emergenza e post-emergenza, anche per le eventuali fasi di ricostruzione. Viene definita la cooperazione per fornire assistenza medica e sociale agli emigranti, assistenza e protezione alle vittime dei trafficanti, e per la promozione dei diritti umani a livello internazionale. Vi è, poi, l’azione di ricostruzione della presenza dell’Ordine di Malta nell’Europa Centrale e Orientale. Negli anni ‘80 il comunismo ha cominciato a vacillare in Polonia, ha continuato a franare nell’Unione Sovietica, per poi crollare definitivamente con la caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989. Pur creando un nuovo assetto democratico in tutta l’Europa Centrale e Orientale, questo cambiamento ha anche aperto un vuoto nelle esistenza di milioni di cittadini. Quando le nuove repubbliche indipendenti hanno dovuto fare i conti con l’aspra realtà della vita economica in un mercato aperto, la disoccupazione è cresciuta e le strutture statali come scuole, ospedali e università si sono trovate a corto di fondi e risorse. La stabilità garantita dal totalitarismo ha spesso lasciato il posto a disordini e incertezze. Si sono aperte lotte per il potere politico ed economico. Antiche ostilità etniche, a lungo sopite, all’interno dell’ex Jugoslavia e in altre regioni sono esplose in conflitti sanguinosi. Inoltre, subito dopo la caduta del regime comunista nel blocco ex-sovietico, si possono constatare le molteplici e profonde azioni pervasivamente mutilanti perpetrate a danno della Chiesa: ridotta, in effetti, quasi all’immobilizzazione per una sistematica tarpazione delle ali di sostegno all’azione di educazione e di carità. Allora una forza, certamente più benigna e che per molto tempo era stata soffocata dai regimi politici, è riuscita nuovamente a rifiorire; l’Ordine di Malta, dal canto suo, operando a livello nazionale ma anche attraverso le sue organizzazioni di soccorso internazionale, ha gradualmente ricostruito la sua presenza nell’Europa Centrale e Orientale. Le Associazioni Nazionali fondate all’inizio del secolo scorso sono riuscite a riprendere il loro lavoro. Attualmente, l’Ordine è attivo in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Kazakistan, Kosovo, Lettonia, Lituania, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia e Ucraina. L’ampia e diversificata gamma di servizi sanitari, cure palliative e aiuti umanitari forniti in questi paesi, si è sviluppata dal nulla (nell’era comunista, all’Ordine era preclusa qualsiasi attività) e continua ad espandersi, man mano che nuovi membri e volontari si uniscono a quanti stanno lavorando per portare aiuto e assistenza ovunque sia più necessario. In Europa Centrale e Orientale prima del 1980 all’Ordine era proibito lavorare nei paesi comunisti e molti dei suoi membri sono stati esiliati o espulsi. Con l’avvento di Solidarnosc, dal 1980 al 1989 la Polonia comincia ad aprire le porte all’assistenza dell’occidente ed il Malteser Hilfsdienst organizza il trasporto e la distribuzione di beni di soccorso attraverso le chiese polacche. Con la caduta del muro di Berlino, poi, l’Ordine risponde ad innumerevoli richieste d’aiuto con un vasto programma di soccorsi destinati a molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale. Le organizzazioni nazionali dell’Ordine si ricostituiscono nella regione ed altre vengono create: Ungheria (1989), Polonia (1990), Lituania e Romania (1991), Repubblica Ceca (1992), Jugoslavia, Croazia e Ucraina (1993), Lettonia (1994), Albania e Slovenia (1995), Russia e Slovacchia (1996). _______________ (9) Istituita nel 1951, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni è la più importante istituzione intergovernativa in questo settore. Con 120 Stati membri, altri 19 con lo status di Osservatore e uffici in oltre 100 paesi, l’OIM risponde ai bisogni dei migranti e dei governi, promuove delle attività di assistenza al ritorno volontario e alla reintegrazione nei paesi di origine, lotta contro la tratta degli esseri umani, conduce delle campagne di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica e realizza dei programmi di assistenza sanitaria.
  • 31. 278 L’Ordine predispone un piano di attività assistenziali a beneficio dei più bisognosi, in linea con il principio dell’Ordine “Tuitio fidei et obsequium pauperum”. Si intensificano le forniture di medicinali e di aiuti di altro genere. Competenze e know-how vengono trasferiti all’interno dell’Ordine alle organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale. Contemporaneamente allo sviluppo di rapporti di collaborazione a livello locale, vengono intensificati gli aiuti finanziari e le relazioni diplomatiche. Grazie all’efficace e costante sostegno dell’Ordine, i responsabili delle organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale (ECO) continuano a sviluppare ulteriormente i loro progetti di assistenza. A Colonia nel 2003, poi, in occasione della prima Conferenza dei Segretari Generali ECO, si gettano le basi per un network di organizzazioni assistenziali e di sostegno reciproco; a Praga nel 2004 i Segretari generali ECO formano un comitato direttivo preposto alla creazione del network e all’intensificazione delle attività dell’Ordine nella regione; a Timisoara nel 2005 viene firmato un “Codice di partnership ECO”, finalizzato alla creazione di progetti di ulteriore cooperazione; a Cracovia nel 2006 ha luogo il primo workshop destinato a membri e volontari delle organizzazioni dell’Ordine nell’Europa Centrale e Orientale; a Budapest sempre nel 2006, infine, si definiscono visione, missione e identità del network ECO dell’Ordine, in occasione della Conferenza annuale dei Segretari Generali e della Conferenza del comitato direttivo ECO. “Dio sarà tutto in tutti” 1 Cor., 15, 28