Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca (a.a.2014-15) - Prof.R.Polillo - Lezione del 29 aprile 2015
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
17. Evoluzione dei paradigmi di interazione uomo macchina (I)
1. Corso di Interazione Uomo Macchina
AA 2014-2015
Roberto Polillo
Corso di laurea in Informatica
Università di Milano Bicocca
Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
Evoluzione dei paradigmi di interazione (II)
Edizione 2014-15
2. Queste slides…
… si basano sul libro “Facile da usare”, dell’autore, dove si trovano
tutte le necessarie spiegazioni. Vedi www.rpolillo.it
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3. Il personal computer: tappe
IBM PC
1981
XEROX
STAR
1982
APPLE
MACINTOSH
1984+
MICROSOFT
WINDOWS
1990+
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4. IBM PC, 1981
• Assemblato da componenti standard
• Basso costo
• Sistema operativo MS-DOS (Microsoft, non IBM),
con interfaccia a comandi
• Enorme successo commerciale
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9. Mouse e legge di Fitts
I movimenti del mouse seguono la legge di Fitts:
T = 1.03 + 0.96 log2 (D/S + 0.5)
T = tempo per posizionare il mouse (in secondi)
D = distanza dall’oggetto (in pixels)
S = larghezza dell’oggetto
Le costanti (1.03 e 0.96) sono circa le stesse dei
movimenti manuali. Pertanto il mouse è quasi ottimale
come pointing device
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10. WIMP
Con questa sigla si indica spesso la classe di
interfacce che seguono la filosofia impostata da Star
(Mac, Windows, …):
Windows
Icons
Menus
Pointing
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11. Apple Macintosh, 1984
“The computer for the rest of us”
Ispirato allo Star della Xerox:
https://www.youtube.com/watch?v=vpMeFh37mCE
https://www.youtube.com/watch?v=y58u79RrK60
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14. (Un gioco di scacchi per il Macintosh, circa 1987)R.Polillo - Aprile 201514
15. Microsoft Windows
Windows 1 (1985)
Windows 2 (1987)
Windows 3 (1990)
Windows 95 (1995)
Windows 98 (1998)
Windows 2000 (2000)
Windows XP (2001)
Windows VISTA (2007)
Windows 7 (2009)
Windows 8 (2012)
Windows 10 (2014)
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17. Il desktop 30 anni dopo
La metafora della scrivania ha avuto un eccezionale
successo e diffusione
E’ infatti un ottimo ambiente per gestire documenti
archiviati localmente da parte di utenti che utilizzano una
stazione di lavoro “da seduti”
- desktop = spazio per documenti attivi
- file system gerarchico per ordinare documenti e
applicazioni
… ma oggi il contesto d’uso è completamente cambiato
rispetto a 30 anni fa: la mail, il web, i mobile, il cloud…
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18. Alcuni problemi apparsi presto (pre-Web)
Supporto a user multitasking confuso (troppe finestre
aperte)
Integrazione fra le applicazioni carente
Alcune linee di ricerca:
desktop multipli e 3D, integrando l’interfaccia web
(es.prototipi Xerox Parc)
zoomable user interface” (ZUI) + command language
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19. Esempio 1: Information Visualizer
XEROX PARC (S.Card et al.), 1987
Desktop multiplo 3D + aimazione (prototipo)
Information visualizations: cone trees, cam trees,
perspective wall, …
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29. Visualizzazione dei nodi
Un nodo per ogni schermata Più nodi per ogni schermata
(overlapped / tiled)
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30. Ipertesti (fase 1: offline)
1945 Vannevar Bush, propone il Memex (“Memory
extender”, basato su microfilm e mai implementato)
1965 Ted Nelson (“Xanadu”) conia il termine “ipertesto”
1986 Guide (OWL)
1987 Hypercard (Apple)
1987 Hypertext ‘87 (primo convegno su ipertesti)
1990+ Ampia diffusione di ipertesti su CD rom
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35. Hypercard: esempi (video)
Computer chronicles: Hypercard Mania!
https://www.youtube.com/watch?v=BeMRoYDc2z8
Intervista a Bill Atkinson, con esempi importanti
(22', da vedere)
The Manhole (1988, 8') di Rand e Robin Miller
https://www.youtube.com/watch?v=YyOTq1EpV5o
A children hypercard adventure (3'):
http://bit.ly/XFN1hT
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36. Inigo Gets Out, di Amanda Goodenough (Hypercard, 1987)
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46. Myst, 1993 (di Rand e Robin Miller)
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47. (Le immagini che seguono sono contigue)
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https://www.youtube.com/watch?v=yEDokgNoziM&index=2&list=PLahKLy8pQdCOJCIdtF_OYUQAceilcbbFo
65. Ipertesti (fase 2: il Web)
INTERNET
Pagina (file)
Link
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66. Il Web
Un sistema di tecnologie correlate, evolutesi con
continuità a partire dai primi anni ’90:
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Concetto di
ipertesto
(es.Hypercard,
1987)
Protocolli internet:
-TCP/IP (primi ‘70)
-DNS (primi ‘80)
• HTTP
• HTML
• URI
• BROWSE
R
(da1990-
91)
+ WW
W
=
67. Il World Wide Web
67
Tim Berners-Lee
(1995)
"I just had to take
the hypertext idea
and connect it to the
TCP Protocol and
Domain Name
System ideas and –
Ta-da! – the World
Wide Web!”
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68. Interfaccia nel Web׃ non solo Point & click
testo attivo
immagini attive
bottoni
Tabs
forms
esecuzione di programmi client side
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77. Desktop vs Web
E’ dubbio che il modello desktop sia il più adatto al nuovo
contesto (documenti locali vs pagine Web)
Varie proposte per risolvere il problema dell’affollamento
dello schermo, es.:
- immergere le pagine in uno spazio 3D, in cui vedo in lontananza le
pagine precedentemente aperte
- usare per i siti web la metafora del libro (vedi WebBook e
WebForager)
…
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78. Esempio: WebBook & Web Forager
XEROX PARC, 1996
Interfaccia (prototipo) per web
Obiettivo: ridurre i costi di accesso
all’informazione utilizzata più di frequente
Metafora del libro
S.K.Card, G.G.Robertson, W.York, The WebBook and the Web
Forager: An Information Workspace for the World Wide Web, 1996
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79. Come cambia l’interfaccia con il web
1. dalla singola pagina web come unità di interazione,
a un aggregato più ampio (metafora del libro:
“WebBook”):
- tutte le pagine del sito (raggiungibili dalla home
page con URL relativi), pre-loaded per velocità
di accesso
2. da un ambiente di lavoro contenente un singolo
elemento a un ambiente contenente una pluralità
di elementi (WebForager)
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80. WebBook
link esterni al WebBook
(chiude il libro e
ne apre un altro)
link interni al WebBook
(sfoglia il libro)
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81. WebBook: controlli
cliccando sulla pagina dx [sx] si va alla pagina seguente / precedente
cliccando sullo “spessore del libro” si va “più avanti”
con i bottoni “scan” (sotto il WebBook) si scorre il libro avanti /
indietro. Si può fermare lo scan cliccando su una pagina
si può lasciare un bookmark su una pagina (quando il libro viene
chiuso, un bookmark resta automaticamente sull’ultima pagina letta)
ci sono bottoni di Back e History come in un normale browser
su ogni pagina ci sono tre scrollbars. La terza permette di modificare
la dimensione delle fonti
la dimensione del libro può essere modificata
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83. Vedere un WebBook attraverso la “Document Lens”
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84. Struttura dello spazio informativo
Piccola quantità di informazione
accessibile a basso costo
Media quantità di informazione
accessibile a medio costo
Grande quantità di informazione
accessibile ad alto costo
massima
interazione
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85. Web Forager
Livello 1:
Focus Place
per interazione diretta
con il contenuto
Livello 2:
Immediate Memory Place
per il materiale in uso
(spostamento in 3D)Livello 3:
Tertiary Storage
per WebBooks usati
di recente
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The concept of using a visual interface originated in the mid 1970s at the Xerox Palo Alto Research Center (PARC) where a graphical interface was developed for the Xerox Star computer system introduced in April 1981.
Un gioco degli scacchi shareware, per il primo Macintosh (circa 1987).
I pezzi venivano “ afferrati” e spoistati col mouse.
NB
Nel gennaio 2001, la quota di mercato di Netscape Navigator e di Microsoft Explorer era rispettivamente del 10% e dell’84%
Un esempio, forse il primo, iniziatore di un genere innovativo, quello delle “iperstorie”, è Inigo Gets Out, realizzato da Amanda Goodenough e pubblicato, con altre iperstorie, nella raccolta Amanda Stories (1987). Si tratta di un cartoon interattivo molto semplice dal punto di vista grafico: il gattino Inigo si avventura fuori di casa e, dopo qualche peripezia, ritorna sano e salvo fra le braccia del padrone. Per far muovere Inigo, gli si indica la direzione col mouse, premendo bottoni invisibili sovrapposti alla figura.
Un esempio molto più complesso e affascinante di iperstoria è The Manhole (“la botola”), realizzato con Hypercard da Robin e Rand Miller per la Activision, (1988). Mentre in Inigo Gets Out l'utente guida col mouse il gattino nelle sue avventure, in The Manhole è l'utente stesso ad essere protagonista, in prima persona. "The Manhole - dice la copertina -is where Alice would go if the white rabbit had Hypercard". Si tratta di una sorta di "viaggio visivo" per bambini, realizzato muovendosi in un mondo composto da oltre 500 schede grafiche. Facendo click col mouse qua e là sulle schede si attivano bottoni invisibili, che richiamano altre schede. Ci si muove così, dopo essere entrati in una misteriosa botola del pavimento ("the manhole", appunto) in un mondo fantastico, popolato di draghi, tartarughe, conigli, pesci parlanti, trichechi.
The Manhole è stato poi ripubblicato, in forma ampliata e a colori, su CD-ROM
Questa sequenza mostra le immagini dell’inizio di Myst, contigue.
Myst, di Rand e Robin Miller
Broderbund - Cyan, 1994
Myst, realizzato dagli stessi autori di The Manholer, ha avuto un enorme successo di mercato. Gli autori hanno poi realizzato il seguito di Myst, The Riven.