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Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

Il Leone in mezzo all'erba.
di John Mauldin | 21 luglio 2012 - Anno 3 - Numero 29




In questo numero:
Il visibile e l'invisibile
Il Leone in mezzo all'erba
Un cigno nero o un leone nascosto?
I leoni d'Europa
Cosa succederebbe se la bilancia commerciale degli Stati Uniti tornasse in
surplus?
Il moscone che ruggiva
Passare al clouds o come rimanere sempre connessi?
Newport, Gloucester, Denver e Maine

Il visibile e l'invisibile

"Nella sfera economica: un atto, un'abitudine, un istituzione, una legge non producono un
solo effetto ma una serie di effetti. Di questi effetti solo il primo è immediato e si
concretizza immediatamente con la causa che l'ha generato, ed in più si vede. Gli altri
effetti emergono solo successivamente, non si vedono, e se siamo fortunati possiamo
prevederli.

"C'è solo una differenza tra un buono ed un pessimo economista : il pessimo economista
si limita a trattare solo quello che ha degli effetti visibili; mentre il buon economista prende
in considerazione sia quello che possa avere degli effetti che possono essere visti, che gli
effetti che devono essere previsti.

"Eppure questa differenza è enorme; perché quasi sempre accade che quando
l'immediata conseguenza è favorevole le conseguenze successive sono disastrose, e
viceversa. Da questo ne consegue che il pessimo economista persegue l'obiettivo di fare
un piccolo regalo che però sarà seguito da un grande dolore che arriverà in seguito,
mentre il buon economista persegue dei fatti positivi che devono accadere, con il rischio
nel breve di fare qualche piccolo regalo poco gradito."

Da un saggio di Frédéric Bastiat del 1850, "Ciò che è visibile e ciò che è invisibile"

Sono stato affascinato dal concetto in economia di visibile e invisibile sin dal primo
momento che mi è stato introdotto. Si tratta di una parte fondamentale della mia
comprensione dell'economia almeno la piccola parte piccola che cerco di comprendere.
L'idea fu scritta per la prima volta da Frédéric Bastiat un classico francese della teoria
liberale, un economista politico e membro dell'associazione francese. E' stato
particolarmente notevole nello sviluppare l'importante concetto economico di costo
opportunità. Ha avuto una forte influenza su von Mises, Murray Rothbard, Henry Hazlitt ed
anche sul mio amico Ron Paul. Era un convinto sostenitore di un intervento limitato del
governo e del libero scambio, ma ha anche sostenuto che le sovvenzioni (si legga,
stimoli?) dovrebbero essere disponibili per chi è ne ha bisogno, "... per i casi urgenti, lo
Stato deve mettere da parte alcune risorse per aiutare le persone più sfortunate,
nell'aiutarle a cambiare la situazione."

Oggi esploreremo un paio di cose che possiamo vedere e poi tenteremo di prevedere un
paio di cose che non sono così evidenti. Questa è una sintesi di un intervento che ho fatto
questo pomeriggio a Singapore presso la OCBC Bank, dal titolo "Il leone in mezzo
all'erba". La semplice premessa è che il problema non sono i leoni che possiamo vedere,
ma sono quelli nascosti in mezzo all'erba con i quali rischiamo di imbatterci nel tentativo di
evitarli e che così diventano una sgradita sorpresa.

Quando stavo discutendo questo concetto poche settimane fa con Rob Arnott (di
Research Affiliates ed inventore di indici fondamentali) in Toscana, egli si è ricordato la
seguente foto che aveva fatto qualche anno fa in Tanzania nella savana. Penso che sia un
modo perfetto per iniziare la nostra discussione sui Leoni nascosti in mezzo all'erba. Nella
lettera di oggi vi voglio brevemente parlare di alcuni "Leoni" che potremmo non aver visto
e forse, se lo desiderate, nelle lettere delle prossime settimane potremo entrare ancora più
nello specifico. (Vorrei sottolineare che questa lettera sarà molto lunga da stampare in
quanto ci sono un sacco di grafici e immagini.) Quindi, ecco la foto di Rob:




Il Leone in mezzo all'erba

Ed ora torniamo indietro e riesaminiamo la prima frase Bastiat:

"Nella sfera economica: un atto, un'abitudine, un istituzione, una legge non producono un
solo effetto ma una serie di effetti. Di questi effetti solo il primo è immediato, e si
concretizza immediatamente con la causa che l'ha generato, ed in più si vede. Gli altri
effetti emergono solo successivamente, non si vedono, e se siamo fortunati possiamo
prevederli.
Davvero non riesco a ricordare quando ho iniziato a riflettere sul concetto del leone
nascosto in mezzo all'erba, anche se non l'ho mai usato in questa lettera. Ma durante la
mia vacanza in Toscana ci ho pensato molto e penso che questa sia un'analogia molto
utile per il mondo di oggi ed anche alla luce della visione Bastiat di 162 anni fa.

E' naturale per il genere umano concentrarsi sui pericoli evidenti che abbiamo di fronte a
noi. Questo fa parte della nostra eredità evolutiva dal momento in cui gli esseri umani
desiderano schivare i leoni e inseguire gli antilopi nella grande savana africana come si
vede nella foto di Rob. Ma ben presto abbiamo imparato che se volevamo sopravvivere
non era sufficiente girare attorno ai leoni che avremmo potuto avvistare. Ma abbiamo
dovuto anche assicurarci di non incontrare un leone nascosto in mezzo all'erba. Sono
invece i leoni nascosti che possono comparire d'improvviso e divorarci un braccio
o una gamba.

Qui di seguito, ho nuovamente inserito la foto di Rob. E ho anche visto che c'era un leone
nascosto che non sono stato in grado di vedere. Ma dopo che mi è stato fatto notare, ora è
la prima cosa che vedo. E in quest'immagine c'è una diretta analogia, sia con l'economia
che con gli investimenti.

Quindi, prima di passare al paragrafo successivo vi suggerisco tornare indietro e guardare
ancora una volta la foto e vedere se siete in grado di individuarlo. Tanto per divertirvi.

Ho mostrato questa foto ad un amico che è un cacciatore e lo ha notato quasi subito. Ma
poi mi ha detto che nel corso degli anni ha imparato a trovare chi gioca a nascondino. E
come Bastiat ha evidenziato, solo l'economista esperto cerca gli effetti che sono nascosti
le sorprese che sono invisibili. Dovrebbe essere un abitudine quella di guardare alle
potenziali conseguenze di secondo e terzo ordine rispetto a ciò che invece vediamo
accadere sotto i nostri occhi. In questo modo non solo si eviterebbero i leoni che sono in
agguato ma sopratutto non ci trasformeremmo da cacciatori a prede. A volte gli stessi
pericoli si possono trasformare in un trofeo se si è capaci di vederli e reagire in tempo.

Ma come ho già detto ora quel leone nascosto è la prima cosa che vedo. E questo è il
modo nel quale i leoni economici stanno in mezzo all'erba. Una volta che qualcuno li
segnala il tutto diventa ovvio. Diventa così evidente che ben presto ci convinciamo che
avremmo visto il leone anche senza un aiuto. Quante persone vi hanno detto che
"sapevano" da lungo tempo che il debito subprime stava per finire in lacrime, o che il
mercato immobiliare era bolla? O che saremmo caduti in una Grande Recessione?

Mi ricordo ancora che nell'autunno del 2006 quando iniziai a parlare della probabilità di
una recessione, in questa lettera, nei miei interventi e in numerose interviste con i media.
(C'è un video che è ancora presente su YouTube.) Mi è stato detto che ignoravo ciò che il
mercato ci stava dicendo ed infatti il mercato ha continuato a salire per altri sei mesi.
Essere i primi si è sempre soli. Io e Nouriel. )

Oggi ci sono un sacco di persone che ci dicono che sapevano da molto tempo che c'era
una recessione in arrivo. In effetti più ci allontaniamo dal 2006 più aumenta il numero di
persone che si ricordano di avere fatto quell'avvertimento. In questo momento sembra che
non c'erano motivi per sentirsi così soli in quel momento. Guardando indietro sembra che
in quel momento ci fosse un sacco di gente che la pensava in quel modo.

Così con questa cosa in mente lasciate che vi mostri dov'era l'altro leone. Poi tornate
indietro e riguardate la prima foto. Dopo che l'avrete riguardata un paio di volte vi
renderete conto di riuscire a vedere quasi prima il leone nascosto rispetto al vedere i due
che sono più visibili. (Ho appena mostrato la foto all' hostess del volo da Singapore. Lei lo
ha notato subito. Oh bene.)




 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
                      John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.

                         Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it


Un cigno nero o un leone nascosto?

Vorrei sottolineare che un leone in mezzo all'erba è diverso da un cigno nero. Un cigno
nero è un evento casuale qualcosa che ci prende tutti di sorpresa. I cigni neri economici
sono in realtà molto rari. 11 settembre e le conseguenze sono state un vero e proprio
cigno nero. Altro che quello che ha visto arrivare Nostradamus circa 500 anni fa?

L'ultima recessione e la crisi del credito non erano dei veri e propri cigni neri. Ci sono stati
quelli che l'hanno vista arrivare ma pochi ci hanno prestato particolare attenzione. Stavano
ballando sulle note di una travolgente musica di un mercato toro che li riempiva di profitti.

Come ora sappiamo un sacco di gente ha visto la crisi dei mutui subprime ma solo pochi
hanno costruito delle enormi fortune. Purtroppo, questo in genere richiede ad uno di
rischiare una piccola fortuna per giocare a quel gioco. Ma invece è una cosa diversa con i
leoni nascosti. Se si riesce a individuarli e capire come è possibile evitarli si possono fare
degli enormi profitti scommettendo su ciò che è invisibile ai mercati.

Così, ora diamo un rapido sguardo ai pochi leoni che si vedono e quindi proviamo ad
individuare qualcuno che è nascosto nelle vicinanze.

I Leoni d'Europa

Tutti oramai sanno che ci sono dei leoni che girano in tutta Europa. Quando (e un veloce
gruppo di altri osservatori) ho iniziato a scrivere sulla Grecia in un primo momento ci è
stato detto che in un economia moderna semplicemente i paesi sviluppati non potevano
andare in default. Infatti i regolatori bancari europei avevano permesso (implicitamente
incoraggiato?) alle banche europee di acquistare le obbligazioni dei paesi periferici non
chiedendogli delle riserve a copertura di tali obbligazioni. E' stato del "denaro gratis" alle
banche. Si poteva pagare qualche punto sui depositi e poi sfruttare una leva fino a 40
volte e facendo carry al 3-4% a seconda di dove arrivava la curva dei rendimenti. Un
rendimento sul capitale al 100% privo di rischio. Chi non vorrebbe poter fare questo? Ma
se era così privo di rischi, perché i regolatori lo hanno permesso.

E quando Endgame è uscito nella primavera del 2011 abbiamo ricevuto un sacco di
critiche per aver detto che la Spagna avrebbe avuto guai seri e che avrebbe dovuto
"ristrutturare" il suo debito. Come poteva succedere? In quel tempo si doveva solo
ammettere che era possibile che la Grecia avrebbe potuto avere problemi. Ma la Spagna?
Ci è stato detto che la Spagna era un "vero paese". I veri paesi non fanno default. (Ci si
dimentica che la Grecia solo pochi anni prima era stata considerata un paese abbastanza
vero al punto tale da essere stato ammesso nella zona euro.) La Spagna era una cosa
diversa.

Vi posso garantire che il Primo Ministro spagnolo Rajoy vi darà il 100% delle garanzie che
la Spagna non farà mai default. Proprio come non molto tempo fa. Come quando ci hanno
detto che le banche spagnole non avevano problemi e che non avrebbero avuto bisogno
di un aiuto da parte dell'Europa, e questo solo una settimana prima di chiedere aiuto.

(Devi sentirti dispiaciuto per il ragazzo. Ma lui è sincero e sta ostinatamente cavalcando un
cavallo in seria difficoltà mentre si sta incagliando nel debito. Come la canzone "sognare
l'impossibile." Mi viene in mente il titolo "Combattere il nemico imbattibile". C'è
semplicemente troppo debito spagnolo e l'obbligo di continuare a tagliare il deficit farà si
che quel buco diventi sempre più profondo.)

Tutti possiamo vedere i leoni, grandi e piccoli, della Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna,
Italia ed ora Cipro e Malta. La paura del contagio è quella che tiene svegli di notte i leader
europei che cercano di capire come mantenere a galla la Spagna. Perché se affonda la
Spagna l'attenzione si sposta immediatamente sull'Italia.

I guai di Grecia, Spagna, et al. sono stati raccontati in questa lettera e quasi dappertutto.
Quindi cerchiamo di guardare solo un grafico e poi di andare avanti. Questo è del mio
amico Chris Wood, che scrive in GREED and fear. Potete notare quanto capitale sta
lasciando ogni mese la Spagna. I deflussi sono ormai di massa.
Chris scrive in modo piuttosto pungente:

"Quanto sopra ci suggerisce che in Spagna le condizioni continuano a peggiorare e
questo è un segnale rispetto al fatto che questo è il paese che ha la probabilità di
innescare maggiori paure nella zona euro nel breve termine. La stessa indicazione ci
viene data dal rendimento delle obbligazioni spagnole a 10 anni che sono tornate sopra il
7%. Nel frattempo diamo uno sguardo alle statistiche ufficiali della Banca di Spagna che
segnala nei primi quattro mesi di quest'anno un record di €122 miliardi di deflusso di
capitali e questo è un altro segno delle crescenti tensioni macroeconomiche. Chiaramente
un aggiustamento macroeconomico è ormai in una fase avanzata con il primo ministro
Mariano Rajoy che ha annunciato la scorsa settimana ulteriori aumenti delle tasse. Così
Rajoy 11 luglio ha annunciato nuove misure di austerità per un totale di 65 miliardi di €, tra
cui un aumento dell'iva dal 18% al 21%. E chiaramente se la Spagna è disposta a
prendere la medicina di un sistema di cambi fissi essa può effettuare i necessari
adeguamenti, così come ha fatto Hong Kong nel 1997 o gli Stati baltici della Lettonia ed
Estonia negli ultimi anni. Ma la domanda naturalmente è se la società e la politica sono in
grado di accettare questo. GREED and fear ha dei forti dubbi. La proposta di cancellare il
debito subordinato delle banche spagnole sottoscritto dagli investitori individuali è
politicamente esplosiva, per non parlare poi della IPO di Bankia che in termini di cinismo
puro era molto evidente in GREED and fear rispetto a qualsiasi scandalo nato dalla crisi
immobiliare degli Stati Uniti."

Ma basta parlare dei leoni che possiamo vedere. Non guardate adesso, ma il leone che si
nasconde nell'erba è la Francia. Sì, la Francia che si suppone sia un grande attore della
soluzione della crisi della zona euro e partner sostenitore della Germania nel garantire
tutto il debito. La AAA della Francia. Definita in questo modo dalle stesse persone che
hanno trasformato in oro i rifiuti nucleari dei CDO subprime che erano composti al 100%
dalla peggior specie di spazzatura di BBB.

Ora le agenzie di rating utilizzano la medesima alchimia della Pietra Filosofale per
trasmutare il debito francese … nell'oro degli stolti.

La Francia si merita (e quanto prima l'avrà) un intera lettera. Ma mentre aspettiamo vorrei
riportarvi alcune riflessioni. Per prima cosa diamo un'occhiata a questo grafico del FMI che
esamina le prospettive del debito di sei paesi (l'intero studio è stato fatto su 18 paesi.) Le
linee tratteggiate rappresentano tre sentieri che il rapporto debito-PIL può seguire. La linea
superiore è la traiettoria senza azioni da parte dei singoli governi. La linea tratteggiata
nella parte centrale è quella che rappresenta la traiettoria del debito con delle lievi riforme
e la linea in basso rappresenta la traiettoria del debito se le misure saranno molto
drastiche. Provate a vedere se riuscite ad individuare il leone nascosto cercando di
indovinare quale situazione debitoria di un paese sembra più simile a quella della Francia.




Sì, il paese più simile alla Francia è la Grecia. Sì, QUELLA Grecia. Proprio la stessa cha
ha fatto default. La stessa che tutti sono d'accordo definire disfunzionale. Si noti inoltre
che se la Grecia dovesse seguire il percorso draconiano proposto potrebbe stabilizzare il
suo debito. E poi si noti che se la Francia non facesse gli stessi tipi di tagli draconiani, il
suo rapporto debito/PIL salirebbe semplicemente a quasi il 200% entro 25 anni. Oops.

Quale è stata la risposta del nuovo governo francese? Ha deciso di raddoppiare la velocità
su quello che era già un percorso irresponsabile. Pensate che il tedesco medio
comprenda quanto stia agendo male il loro "partner"? Del resto pensate che il politico
medio francese capisca quanto stia Male la Francia? Certamente non la maggioranza di
loro e dubito fortemente che sia diverso per le loro controparti in Germania. Si sta
prospettando un disastro di proporzioni bibliche.

Hollande ha evidentemente un istinto politico molto buono e sa come funziona il sistema.
Purtroppo ha la stessa cognizione dell'economia che Dio ha dato a un'oca. Qualcuno deve
sedersi con lui e fargli leggere tutti i saggi di Bastiat. (Potrebbe essere troppo chiedere che
un politico francese socialista legga un economista inglese o austriaco che ha invece
capito come funzionano le cose.)

Diamo un'occhiata a quello che Hollande ha fatto nel suo primo mese. Ha abbassato l'età
pensionabile dai 62 che Sarkozy era a malapena riuscito ad alzare, di nuovo alla
veneranda età di 60. Ha alzato le tasse a coloro che guadagnano più di € 1 milione fino al
75%. Sta aumentando l'imposta sul patrimonio per coloro che hanno un patrimonio netto
di oltre € 4 milioni portandola al doppio di quanto si aspettavano. Questo è chiamato il
contribution exceptionnelle sur la fortune. Non è necessaria la traduzione. Credete che
alcune persone potrebbero decidere di trasferirsi in Spagna? O in Svizzera? Il capitale
andrà dove è amato e voluto. E quelli con un po' di ricchezza non si sentono molto amati
in Francia.

Si noti che la contribution exceptionnelle è sul patrimonio netto non sul reddito. Ma i politici
promettono che è solo per l'attuale emergenza. Si potrà tornare indietro quando la crisi è
finita. Salvo che la Francia non si appresti ad entrare in una crisi permanente. Riuscite a
vedere in quale direzione ci stiamo dirigendo? Riuscite a vedere in quale direzione il ricco
cittadino francese è diretto? In questi giorni è possibile prenotare in un buon bistrot
francese anche se si vive a Londra. Tanto per dire …

Il ministro radicale di nuova nomina, chiamato Ministro del recupero produttivo sta
contattando ogni azienda che ha intenzione di ridurre il personale per contenere le perdite
dicendogli che devono negoziare con i lavoratori e capire come poter contenere tali
perdite. I sindacati sono in piazza. Oh le aziende più grandi dovranno anche pagare più
tasse. E non pensate neppure di spostare dei posti di “lavoro francesi” fuori dal paese.

Hanno alzato il salario minimo. Riuscite a trovare uno studio serio che suggerisca un
modo per aumentare il numero dei lavoratori?

L'elenco potrebbe continuare. Questo si contrappone allo studio dell'FMI (e di molti altri)
che mostrano come la Francia dal punto fiscale stia per arenarsi con i suoi programmi di
assistenza. Le tasse già consumano il 50% del PIL. I deficit sono alti e in crescita e
l'aumento delle tasse non si tradurrà in realtà in una maggiore raccolta. Chiedete
all'Inghilterra quanto hanno ottenuto quando in passato hanno applicato un addizionale
fiscale sui ricchi: le entrate fiscali da parte dei ricchi sono diminuite.

C'è qualcuno che pensa che gli elettori tedeschi si impegneranno con il salvataggio
francese? Cosa succede quando i mercati si renderanno conto che la Francia è
sostanzialmente fallita e non ha possibilità di stampare la propria valuta? E che tutte le
politiche che questo nuovo governo vuole mettere in atto non faranno altro che peggiorare
le cose? E che Hollande sarà al potere per almeno quattro anni?

Non succederà quest'anno o addirittura nel 2013 (credo), ma entro pochi anni scriveremo
sulla Francia nello stesso modo in cui stiamo scrivendo sulla Grecia e la Spagna, ecc. Le
banche francesi sono massicciamente più grandi del PIL (circa quattro volte o almeno così
mi sembra di ricordare). La Francia non può sostenerle non più di quanto abbia fatto la
Spagna.

Andy Xie l'irascibile economista cinese che stava partecipando con me ad un incontro a
Singapore, ha detto che quando la Germania ha firmato il Trattato di Maastricht ha
pensato che il resto d'Europa sarebbe diventata come la Germania. Non si rendevano
conto che l'unica soluzione per i tedeschi era diventare più simili ai francesi. (Se ciò
dovesse accadere mi chiedo se sarà possibile trovare un buon ristorante tedesco a
Londra.)

Esploreremo questa idea nelle future lettere, ma vorrei sottolineare che se la Francia
diventasse un problema economico della dimensione della Spagna questo sarà molto
dirompente. Il salvataggio della Francia può essere un ponte troppo lungo anche per una
eurofilo come la Merkel. Andiamo avanti rapidamente.

Che cosa succederebbe se la bilancia commerciale degli Stati Uniti
tornasse in surplus?

Tutti possiamo vedere che il petrolio derivato dallo scisto è un business in crescita. La
produzione di petrolio negli Stati Uniti è in aumento, anche se il consumo è in calo a causa
di un uso più efficiente del petrolio. Si possono facilmente trovare delle proiezioni a 10
anni sugli Stati Uniti su come potrebbe raggiungere l'indipendenza energetica. E se le
leggi permettessero di perforare un numero maggiore di pozzi (questo potrebbe creare un
altro milione di posti di lavoro) questo potrebbe accadere anche prima!

Questo ridurrebbe il deficit commerciale, ma non lo eliminerebbe. Ma …

Che cosa accadrebbe se trovassimo un modo per prendere le nostre enormi riserve di gas
naturale e riuscissimo ad inviarle all'estero? Il gas naturale è oggi circa a $2. Ci sono
presumibilmente 10.000 pozzi che sono stati scoperti e nuovi pozzi che stanno per essere
perforati. Il gas naturale è troppo a buon mercato negli Stati Uniti. Ma recentemente era a
17 dollari in Giappone e quasi allo stesso prezzo in Europa. Anche io qui posso vederci un
arbitraggio. Vi è certamente sufficiente domanda globale, per consentire agli Stati Uniti di
vendere abbastanza gas naturale per ridurre ulteriormente o addirittura eliminare il deficit
commerciale (ancora una volta a seconda delle politiche nazionali).

Questo è il leone che possiamo vedere. Ma cosa succede se si smette di inviare i nostri
"surplus" di dollari nel mondo? Un mondo in crescita avrà bisogno di più dollari per
finanziare il commercio globale. E per comprare le nostre esportazioni. Il leone nascosto è
il dollaro che potrebbe sul serio diventare forte. Oggi tutti prevedono il crollo del dollaro
(insieme ad altre monete fiat). Ma che cosa potrebbe succedere al nostro deficit se si
agisse assieme e in modo combinato ad una politica energetica vera e propria? Questo
oggi suona in modo un po' surreale, ma fa totalmente parte del regno delle possibilità.

Un dollaro forte ha tutta una serie di effetti positivi se è accompagnato da un surplus
commerciale e da un bilancio in pareggio. Riuscite ad immaginare un mondo in cui il
dollaro è la moneta di riserva perché merita di esserlo, piuttosto che per una impostazione
predefinita e perché nessun altra moneta è in grado di sostenere la cosa?

Ma allora questo crea un sacco di problemi quando lo si combina con il prossimo Leone
nascosto nell'erba.

Il moscone che ruggiva

E' stato detto che non ci si può considerare un vero e proprio trader globale fino a quando
non si ha perso del denaro nel cortocircuito dei titoli giapponesi. Il Giappone è un moscone
in cerca di un parabrezza ma continua a schivarlo. Il Giappone ha un rapporto debito/PIL
che si avvicina al 230% (ad un tasso di crescita del 8-10% l'anno!). Il tasso di risparmio
(vedi tabella qui sotto per gentile concessione di Kyle Bass e del team di Hayman
Advisors) è in rapido declino e sarà presto negativo. A quel punto la riflessione sarà, ma il
Giappone avrà bisogno di cercare investitori stranieri per acquistare i suoi titoli. E chi
comprerà dei titoli giapponesi al 1% a dieci anni? Se i tassi aumentassero solo al 2% il
Giappone dovrebbe utilizzare quasi l'80% del suo gettito fiscale solo per pagare gli
interessi sulle sue obbligazioni. Direi che non è un modello di business praticabile.




Così i traders rimangono corti sui titoli giapponesi (JGBs). E continuano a perdere soldi.
Ma che cosa potrebbe accadere se i tassi giapponesi aumentassero? Ma come potrebbe
succedere vi chiederete?

Dato che il Giappone crollerebbe se i tassi di interesse salissero, vorrei suggerirvi che ai
tassi di interesse non sarà permesso di crescere. La Banca del Giappone attiverà la
macchina da stampa per la propria versione dell'Operation Twist, ma su una scala che
renderà gli altri banchieri centrali del mondo molto gelosi.

Allora le obbligazioni giapponesi non si rivaluteranno (su base interna). Ma la
conseguenza è che seriamente lo yen giapponese perderà di valore. Potete dire 125 per
dollaro? 150? 200? Ho sentito anche 250?

A questo punto sarà più conveniente acquistare una Lexus piuttosto che una Kia? Pensate
come questo farà felice la Corea? O uno qualsiasi dei sui vicini asiatici? Pensate alla cura
giapponese? Continueranno a sfornare prodotti di qualità realizzati con robot che saranno
in grado di competere con quelli di qualsiasi paese industriale. Le azioni giapponesi
saliranno (a seguito di una svalutazione dello yen), rendendo interessante l'acquisto di
titoli giapponesi che sono all'avanguardia dal punto di vista tecnologico e vendendo allo
scoperto lo yen, questo si dimostrerà un trade interessante.

Ma questo è il leone che possiamo vedere. Il leone che ci manca è che questo innescherà
una guerra valutaria, di gran lunga la più importante e costosa rispetto a qualsiasi altra
cosa abbiamo visto durante la nostra vita. Ma questa è una storia per un altra volta. Per
ora è arrivato il momento di terminare.

Passare al clouds o come rimanere sempre connessi?

Mi hanno sempre chiesto come faccio a rimanere connesso durante tutti i miei viaggi. Mi
sono collegato quasi per tutto il tempo da tutto il mondo, e di recente questo costituisce un
aumento della produttività reale.

In primo luogo, ormai tutti hanno sentito parlare di cloud computing. Qualche anno fa era
ancora troppo nuovo e costoso per una piccola azienda come la mia. Tuttavia questo è
cambiato. Abbiamo incontrato un giovane in Italia la scorsa estate (un amico di un socio in
affari), che ha un'azienda chiamata A3 che aiuta le organizzazioni governative e le
imprese. Quello che abbiamo scoperto è che potremmo aggiornare tutto quello che
facciamo per circa la stessa cifra che stiamo già spendendo, avendo però un servizio di
gran lunga più sicuro e migliore.

Il nostro team di circa sette persone è "migrato" verso il cloud. Ciò significa che nessun
server sarà più presente nel mio ufficio. Tutti i nostri dati saranno ora accessibili da cloud.
Dobbiamo semplicemente andare online e accedere da qualsiasi computer. E viene
eseguito un backup in tempo reale. Sono in grado di accedere ai miei dati dal mio
computer portatile, dal mio iPad o da qualsiasi altro computer. Tutto è lì. Tutto il software è
sostanzialmente nel cloud, anche se si dispone di alcuni adattamenti particolari per
permetterti di lavorare offline in ambienti dove non è immediatamente disponibile una
connessione internet. Ma appena si è online tutto è immediatamente disponibile e viene
automaticamente salvato.

Sia che voi siate molto grandi o piccoli, o se decidete di lavorare con loro o un altro
gruppo, dovreste prendere in considerazione la migrazione del vostro lavoro al cloud. A3
ha un breve video introduttivo e Andrea sarà felice di parlare con voi. Andate su
www.A3Cloud.

Newport, Gloucester, Denver e Maine

In questo momento sono su un aereo da qualche parte sopra l'India. Tra circa 8-9 ore
atterreremo a Francoforte e la lettera è abbastanza lunga per premere il pulsante di invio e
fare felice il mio traduttore cinese.

Sarò a New York verso mezzogiorno e andrò al Loews Hotel per godermi un pomeriggio di
relax. Poi domani avrò un brunch con alcuni investitori biotech.

Poi sarò a Newport per una settimana. Parteciperò a qualcosa che trovo sia molto
eccitante e un grande onore. Ho avuto il privilegio di conoscere Andrew Marshall nel corso
degli ultimi anni, prima in piccoli gruppi e poi privatamente. Mr. Marshall lavora all'Office of
Net Assessment per il Dipartimento della Difesa e riferisce direttamente al segretario della
Difesa. È stato nominato da Nixon nel 1973 e ogni Segretario della Difesa e Presidente
degli Stati Uniti da allora lo ha sempre riconfermato. Ora ha 90 anni e non presenta alcun
segno di rallentamento. Ricorda apparentemente ogni conversazione. Nel mondo dei
futuristi è una leggenda. La memoria istituzionale che egli porta con sé è al di là di
qualsiasi valore.

Ogni tanto l'ONA raccoglie un piccolo gruppo di pensatori per presentare un'analisi sulle
loro aree personali di competenza ed elabora un documento sulla base delle loro
scoperte. Quest'anno sono stato invitato a partecipare e a parlare. Sarò a Rhode Island
per una settimana molto piena.

Venerdì sera sarò in viaggio per Gloucester per trascorrere la serata con il Dr. Woody
Brock nella sua residenza estiva, prima di prendere nuovamente l'aereo nel pomeriggio
per andare a Boston e poi tornare a Dallas. Da qualche parte dovrò scrivere questa
lettera. E poi a Denver nella notte di Lunedì per una conferenza con i miei amici di
Altegris. Poi tornerò a Dallas per una notte, prima di partire con mio figlio più giovane Trey,
per la nostra settimana di pesca annuale con David Kotok e tutti i nostri amici. Si tratta di
una settimana in cui dedicheremo il nostro sguardo verso il futuro. Sarà interessante fare
quest'anno tutto ciò in quanto potrò bere solo birra analcolica. Sigh.

Ora sono all'aeroporto di Francoforte. E' davvero il momento di premere il pulsante di
invio. Abbiate una grande settimana e passeremo nelle nostre future lettere molto più
tempo nella caccia al leone. Spero che questo tema vi sia piaciuto e che abbia avuto un
senso per voi.

Il vostro analista pronto per tornare in Africa,




John Mauldin
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persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o
promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non
costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento
o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come
fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione
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Il Leone in mezzo all\'erba

  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Il Leone in mezzo all'erba. di John Mauldin | 21 luglio 2012 - Anno 3 - Numero 29 In questo numero: Il visibile e l'invisibile Il Leone in mezzo all'erba Un cigno nero o un leone nascosto? I leoni d'Europa Cosa succederebbe se la bilancia commerciale degli Stati Uniti tornasse in surplus? Il moscone che ruggiva Passare al clouds o come rimanere sempre connessi? Newport, Gloucester, Denver e Maine Il visibile e l'invisibile "Nella sfera economica: un atto, un'abitudine, un istituzione, una legge non producono un solo effetto ma una serie di effetti. Di questi effetti solo il primo è immediato e si concretizza immediatamente con la causa che l'ha generato, ed in più si vede. Gli altri effetti emergono solo successivamente, non si vedono, e se siamo fortunati possiamo prevederli. "C'è solo una differenza tra un buono ed un pessimo economista : il pessimo economista si limita a trattare solo quello che ha degli effetti visibili; mentre il buon economista prende in considerazione sia quello che possa avere degli effetti che possono essere visti, che gli effetti che devono essere previsti. "Eppure questa differenza è enorme; perché quasi sempre accade che quando l'immediata conseguenza è favorevole le conseguenze successive sono disastrose, e viceversa. Da questo ne consegue che il pessimo economista persegue l'obiettivo di fare un piccolo regalo che però sarà seguito da un grande dolore che arriverà in seguito, mentre il buon economista persegue dei fatti positivi che devono accadere, con il rischio nel breve di fare qualche piccolo regalo poco gradito." Da un saggio di Frédéric Bastiat del 1850, "Ciò che è visibile e ciò che è invisibile" Sono stato affascinato dal concetto in economia di visibile e invisibile sin dal primo momento che mi è stato introdotto. Si tratta di una parte fondamentale della mia comprensione dell'economia almeno la piccola parte piccola che cerco di comprendere. L'idea fu scritta per la prima volta da Frédéric Bastiat un classico francese della teoria liberale, un economista politico e membro dell'associazione francese. E' stato particolarmente notevole nello sviluppare l'importante concetto economico di costo opportunità. Ha avuto una forte influenza su von Mises, Murray Rothbard, Henry Hazlitt ed anche sul mio amico Ron Paul. Era un convinto sostenitore di un intervento limitato del governo e del libero scambio, ma ha anche sostenuto che le sovvenzioni (si legga, stimoli?) dovrebbero essere disponibili per chi è ne ha bisogno, "... per i casi urgenti, lo
  • 2. Stato deve mettere da parte alcune risorse per aiutare le persone più sfortunate, nell'aiutarle a cambiare la situazione." Oggi esploreremo un paio di cose che possiamo vedere e poi tenteremo di prevedere un paio di cose che non sono così evidenti. Questa è una sintesi di un intervento che ho fatto questo pomeriggio a Singapore presso la OCBC Bank, dal titolo "Il leone in mezzo all'erba". La semplice premessa è che il problema non sono i leoni che possiamo vedere, ma sono quelli nascosti in mezzo all'erba con i quali rischiamo di imbatterci nel tentativo di evitarli e che così diventano una sgradita sorpresa. Quando stavo discutendo questo concetto poche settimane fa con Rob Arnott (di Research Affiliates ed inventore di indici fondamentali) in Toscana, egli si è ricordato la seguente foto che aveva fatto qualche anno fa in Tanzania nella savana. Penso che sia un modo perfetto per iniziare la nostra discussione sui Leoni nascosti in mezzo all'erba. Nella lettera di oggi vi voglio brevemente parlare di alcuni "Leoni" che potremmo non aver visto e forse, se lo desiderate, nelle lettere delle prossime settimane potremo entrare ancora più nello specifico. (Vorrei sottolineare che questa lettera sarà molto lunga da stampare in quanto ci sono un sacco di grafici e immagini.) Quindi, ecco la foto di Rob: Il Leone in mezzo all'erba Ed ora torniamo indietro e riesaminiamo la prima frase Bastiat: "Nella sfera economica: un atto, un'abitudine, un istituzione, una legge non producono un solo effetto ma una serie di effetti. Di questi effetti solo il primo è immediato, e si concretizza immediatamente con la causa che l'ha generato, ed in più si vede. Gli altri effetti emergono solo successivamente, non si vedono, e se siamo fortunati possiamo prevederli.
  • 3. Davvero non riesco a ricordare quando ho iniziato a riflettere sul concetto del leone nascosto in mezzo all'erba, anche se non l'ho mai usato in questa lettera. Ma durante la mia vacanza in Toscana ci ho pensato molto e penso che questa sia un'analogia molto utile per il mondo di oggi ed anche alla luce della visione Bastiat di 162 anni fa. E' naturale per il genere umano concentrarsi sui pericoli evidenti che abbiamo di fronte a noi. Questo fa parte della nostra eredità evolutiva dal momento in cui gli esseri umani desiderano schivare i leoni e inseguire gli antilopi nella grande savana africana come si vede nella foto di Rob. Ma ben presto abbiamo imparato che se volevamo sopravvivere non era sufficiente girare attorno ai leoni che avremmo potuto avvistare. Ma abbiamo dovuto anche assicurarci di non incontrare un leone nascosto in mezzo all'erba. Sono invece i leoni nascosti che possono comparire d'improvviso e divorarci un braccio o una gamba. Qui di seguito, ho nuovamente inserito la foto di Rob. E ho anche visto che c'era un leone nascosto che non sono stato in grado di vedere. Ma dopo che mi è stato fatto notare, ora è la prima cosa che vedo. E in quest'immagine c'è una diretta analogia, sia con l'economia che con gli investimenti. Quindi, prima di passare al paragrafo successivo vi suggerisco tornare indietro e guardare ancora una volta la foto e vedere se siete in grado di individuarlo. Tanto per divertirvi. Ho mostrato questa foto ad un amico che è un cacciatore e lo ha notato quasi subito. Ma poi mi ha detto che nel corso degli anni ha imparato a trovare chi gioca a nascondino. E come Bastiat ha evidenziato, solo l'economista esperto cerca gli effetti che sono nascosti le sorprese che sono invisibili. Dovrebbe essere un abitudine quella di guardare alle potenziali conseguenze di secondo e terzo ordine rispetto a ciò che invece vediamo accadere sotto i nostri occhi. In questo modo non solo si eviterebbero i leoni che sono in agguato ma sopratutto non ci trasformeremmo da cacciatori a prede. A volte gli stessi pericoli si possono trasformare in un trofeo se si è capaci di vederli e reagire in tempo. Ma come ho già detto ora quel leone nascosto è la prima cosa che vedo. E questo è il modo nel quale i leoni economici stanno in mezzo all'erba. Una volta che qualcuno li segnala il tutto diventa ovvio. Diventa così evidente che ben presto ci convinciamo che avremmo visto il leone anche senza un aiuto. Quante persone vi hanno detto che "sapevano" da lungo tempo che il debito subprime stava per finire in lacrime, o che il mercato immobiliare era bolla? O che saremmo caduti in una Grande Recessione? Mi ricordo ancora che nell'autunno del 2006 quando iniziai a parlare della probabilità di una recessione, in questa lettera, nei miei interventi e in numerose interviste con i media. (C'è un video che è ancora presente su YouTube.) Mi è stato detto che ignoravo ciò che il mercato ci stava dicendo ed infatti il mercato ha continuato a salire per altri sei mesi. Essere i primi si è sempre soli. Io e Nouriel. ) Oggi ci sono un sacco di persone che ci dicono che sapevano da molto tempo che c'era una recessione in arrivo. In effetti più ci allontaniamo dal 2006 più aumenta il numero di persone che si ricordano di avere fatto quell'avvertimento. In questo momento sembra che non c'erano motivi per sentirsi così soli in quel momento. Guardando indietro sembra che in quel momento ci fosse un sacco di gente che la pensava in quel modo. Così con questa cosa in mente lasciate che vi mostri dov'era l'altro leone. Poi tornate
  • 4. indietro e riguardate la prima foto. Dopo che l'avrete riguardata un paio di volte vi renderete conto di riuscire a vedere quasi prima il leone nascosto rispetto al vedere i due che sono più visibili. (Ho appena mostrato la foto all' hostess del volo da Singapore. Lei lo ha notato subito. Oh bene.) Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it Un cigno nero o un leone nascosto? Vorrei sottolineare che un leone in mezzo all'erba è diverso da un cigno nero. Un cigno nero è un evento casuale qualcosa che ci prende tutti di sorpresa. I cigni neri economici sono in realtà molto rari. 11 settembre e le conseguenze sono state un vero e proprio cigno nero. Altro che quello che ha visto arrivare Nostradamus circa 500 anni fa? L'ultima recessione e la crisi del credito non erano dei veri e propri cigni neri. Ci sono stati quelli che l'hanno vista arrivare ma pochi ci hanno prestato particolare attenzione. Stavano ballando sulle note di una travolgente musica di un mercato toro che li riempiva di profitti. Come ora sappiamo un sacco di gente ha visto la crisi dei mutui subprime ma solo pochi hanno costruito delle enormi fortune. Purtroppo, questo in genere richiede ad uno di rischiare una piccola fortuna per giocare a quel gioco. Ma invece è una cosa diversa con i
  • 5. leoni nascosti. Se si riesce a individuarli e capire come è possibile evitarli si possono fare degli enormi profitti scommettendo su ciò che è invisibile ai mercati. Così, ora diamo un rapido sguardo ai pochi leoni che si vedono e quindi proviamo ad individuare qualcuno che è nascosto nelle vicinanze. I Leoni d'Europa Tutti oramai sanno che ci sono dei leoni che girano in tutta Europa. Quando (e un veloce gruppo di altri osservatori) ho iniziato a scrivere sulla Grecia in un primo momento ci è stato detto che in un economia moderna semplicemente i paesi sviluppati non potevano andare in default. Infatti i regolatori bancari europei avevano permesso (implicitamente incoraggiato?) alle banche europee di acquistare le obbligazioni dei paesi periferici non chiedendogli delle riserve a copertura di tali obbligazioni. E' stato del "denaro gratis" alle banche. Si poteva pagare qualche punto sui depositi e poi sfruttare una leva fino a 40 volte e facendo carry al 3-4% a seconda di dove arrivava la curva dei rendimenti. Un rendimento sul capitale al 100% privo di rischio. Chi non vorrebbe poter fare questo? Ma se era così privo di rischi, perché i regolatori lo hanno permesso. E quando Endgame è uscito nella primavera del 2011 abbiamo ricevuto un sacco di critiche per aver detto che la Spagna avrebbe avuto guai seri e che avrebbe dovuto "ristrutturare" il suo debito. Come poteva succedere? In quel tempo si doveva solo ammettere che era possibile che la Grecia avrebbe potuto avere problemi. Ma la Spagna? Ci è stato detto che la Spagna era un "vero paese". I veri paesi non fanno default. (Ci si dimentica che la Grecia solo pochi anni prima era stata considerata un paese abbastanza vero al punto tale da essere stato ammesso nella zona euro.) La Spagna era una cosa diversa. Vi posso garantire che il Primo Ministro spagnolo Rajoy vi darà il 100% delle garanzie che la Spagna non farà mai default. Proprio come non molto tempo fa. Come quando ci hanno detto che le banche spagnole non avevano problemi e che non avrebbero avuto bisogno di un aiuto da parte dell'Europa, e questo solo una settimana prima di chiedere aiuto. (Devi sentirti dispiaciuto per il ragazzo. Ma lui è sincero e sta ostinatamente cavalcando un cavallo in seria difficoltà mentre si sta incagliando nel debito. Come la canzone "sognare l'impossibile." Mi viene in mente il titolo "Combattere il nemico imbattibile". C'è semplicemente troppo debito spagnolo e l'obbligo di continuare a tagliare il deficit farà si che quel buco diventi sempre più profondo.) Tutti possiamo vedere i leoni, grandi e piccoli, della Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia ed ora Cipro e Malta. La paura del contagio è quella che tiene svegli di notte i leader europei che cercano di capire come mantenere a galla la Spagna. Perché se affonda la Spagna l'attenzione si sposta immediatamente sull'Italia. I guai di Grecia, Spagna, et al. sono stati raccontati in questa lettera e quasi dappertutto. Quindi cerchiamo di guardare solo un grafico e poi di andare avanti. Questo è del mio amico Chris Wood, che scrive in GREED and fear. Potete notare quanto capitale sta lasciando ogni mese la Spagna. I deflussi sono ormai di massa.
  • 6. Chris scrive in modo piuttosto pungente: "Quanto sopra ci suggerisce che in Spagna le condizioni continuano a peggiorare e questo è un segnale rispetto al fatto che questo è il paese che ha la probabilità di innescare maggiori paure nella zona euro nel breve termine. La stessa indicazione ci viene data dal rendimento delle obbligazioni spagnole a 10 anni che sono tornate sopra il 7%. Nel frattempo diamo uno sguardo alle statistiche ufficiali della Banca di Spagna che segnala nei primi quattro mesi di quest'anno un record di €122 miliardi di deflusso di capitali e questo è un altro segno delle crescenti tensioni macroeconomiche. Chiaramente un aggiustamento macroeconomico è ormai in una fase avanzata con il primo ministro Mariano Rajoy che ha annunciato la scorsa settimana ulteriori aumenti delle tasse. Così Rajoy 11 luglio ha annunciato nuove misure di austerità per un totale di 65 miliardi di €, tra cui un aumento dell'iva dal 18% al 21%. E chiaramente se la Spagna è disposta a prendere la medicina di un sistema di cambi fissi essa può effettuare i necessari adeguamenti, così come ha fatto Hong Kong nel 1997 o gli Stati baltici della Lettonia ed Estonia negli ultimi anni. Ma la domanda naturalmente è se la società e la politica sono in grado di accettare questo. GREED and fear ha dei forti dubbi. La proposta di cancellare il debito subordinato delle banche spagnole sottoscritto dagli investitori individuali è politicamente esplosiva, per non parlare poi della IPO di Bankia che in termini di cinismo puro era molto evidente in GREED and fear rispetto a qualsiasi scandalo nato dalla crisi immobiliare degli Stati Uniti." Ma basta parlare dei leoni che possiamo vedere. Non guardate adesso, ma il leone che si nasconde nell'erba è la Francia. Sì, la Francia che si suppone sia un grande attore della soluzione della crisi della zona euro e partner sostenitore della Germania nel garantire tutto il debito. La AAA della Francia. Definita in questo modo dalle stesse persone che hanno trasformato in oro i rifiuti nucleari dei CDO subprime che erano composti al 100% dalla peggior specie di spazzatura di BBB. Ora le agenzie di rating utilizzano la medesima alchimia della Pietra Filosofale per trasmutare il debito francese … nell'oro degli stolti. La Francia si merita (e quanto prima l'avrà) un intera lettera. Ma mentre aspettiamo vorrei
  • 7. riportarvi alcune riflessioni. Per prima cosa diamo un'occhiata a questo grafico del FMI che esamina le prospettive del debito di sei paesi (l'intero studio è stato fatto su 18 paesi.) Le linee tratteggiate rappresentano tre sentieri che il rapporto debito-PIL può seguire. La linea superiore è la traiettoria senza azioni da parte dei singoli governi. La linea tratteggiata nella parte centrale è quella che rappresenta la traiettoria del debito con delle lievi riforme e la linea in basso rappresenta la traiettoria del debito se le misure saranno molto drastiche. Provate a vedere se riuscite ad individuare il leone nascosto cercando di indovinare quale situazione debitoria di un paese sembra più simile a quella della Francia. Sì, il paese più simile alla Francia è la Grecia. Sì, QUELLA Grecia. Proprio la stessa cha ha fatto default. La stessa che tutti sono d'accordo definire disfunzionale. Si noti inoltre che se la Grecia dovesse seguire il percorso draconiano proposto potrebbe stabilizzare il suo debito. E poi si noti che se la Francia non facesse gli stessi tipi di tagli draconiani, il suo rapporto debito/PIL salirebbe semplicemente a quasi il 200% entro 25 anni. Oops. Quale è stata la risposta del nuovo governo francese? Ha deciso di raddoppiare la velocità su quello che era già un percorso irresponsabile. Pensate che il tedesco medio comprenda quanto stia agendo male il loro "partner"? Del resto pensate che il politico medio francese capisca quanto stia Male la Francia? Certamente non la maggioranza di loro e dubito fortemente che sia diverso per le loro controparti in Germania. Si sta prospettando un disastro di proporzioni bibliche. Hollande ha evidentemente un istinto politico molto buono e sa come funziona il sistema. Purtroppo ha la stessa cognizione dell'economia che Dio ha dato a un'oca. Qualcuno deve sedersi con lui e fargli leggere tutti i saggi di Bastiat. (Potrebbe essere troppo chiedere che un politico francese socialista legga un economista inglese o austriaco che ha invece capito come funzionano le cose.) Diamo un'occhiata a quello che Hollande ha fatto nel suo primo mese. Ha abbassato l'età pensionabile dai 62 che Sarkozy era a malapena riuscito ad alzare, di nuovo alla veneranda età di 60. Ha alzato le tasse a coloro che guadagnano più di € 1 milione fino al 75%. Sta aumentando l'imposta sul patrimonio per coloro che hanno un patrimonio netto
  • 8. di oltre € 4 milioni portandola al doppio di quanto si aspettavano. Questo è chiamato il contribution exceptionnelle sur la fortune. Non è necessaria la traduzione. Credete che alcune persone potrebbero decidere di trasferirsi in Spagna? O in Svizzera? Il capitale andrà dove è amato e voluto. E quelli con un po' di ricchezza non si sentono molto amati in Francia. Si noti che la contribution exceptionnelle è sul patrimonio netto non sul reddito. Ma i politici promettono che è solo per l'attuale emergenza. Si potrà tornare indietro quando la crisi è finita. Salvo che la Francia non si appresti ad entrare in una crisi permanente. Riuscite a vedere in quale direzione ci stiamo dirigendo? Riuscite a vedere in quale direzione il ricco cittadino francese è diretto? In questi giorni è possibile prenotare in un buon bistrot francese anche se si vive a Londra. Tanto per dire … Il ministro radicale di nuova nomina, chiamato Ministro del recupero produttivo sta contattando ogni azienda che ha intenzione di ridurre il personale per contenere le perdite dicendogli che devono negoziare con i lavoratori e capire come poter contenere tali perdite. I sindacati sono in piazza. Oh le aziende più grandi dovranno anche pagare più tasse. E non pensate neppure di spostare dei posti di “lavoro francesi” fuori dal paese. Hanno alzato il salario minimo. Riuscite a trovare uno studio serio che suggerisca un modo per aumentare il numero dei lavoratori? L'elenco potrebbe continuare. Questo si contrappone allo studio dell'FMI (e di molti altri) che mostrano come la Francia dal punto fiscale stia per arenarsi con i suoi programmi di assistenza. Le tasse già consumano il 50% del PIL. I deficit sono alti e in crescita e l'aumento delle tasse non si tradurrà in realtà in una maggiore raccolta. Chiedete all'Inghilterra quanto hanno ottenuto quando in passato hanno applicato un addizionale fiscale sui ricchi: le entrate fiscali da parte dei ricchi sono diminuite. C'è qualcuno che pensa che gli elettori tedeschi si impegneranno con il salvataggio francese? Cosa succede quando i mercati si renderanno conto che la Francia è sostanzialmente fallita e non ha possibilità di stampare la propria valuta? E che tutte le politiche che questo nuovo governo vuole mettere in atto non faranno altro che peggiorare le cose? E che Hollande sarà al potere per almeno quattro anni? Non succederà quest'anno o addirittura nel 2013 (credo), ma entro pochi anni scriveremo sulla Francia nello stesso modo in cui stiamo scrivendo sulla Grecia e la Spagna, ecc. Le banche francesi sono massicciamente più grandi del PIL (circa quattro volte o almeno così mi sembra di ricordare). La Francia non può sostenerle non più di quanto abbia fatto la Spagna. Andy Xie l'irascibile economista cinese che stava partecipando con me ad un incontro a Singapore, ha detto che quando la Germania ha firmato il Trattato di Maastricht ha pensato che il resto d'Europa sarebbe diventata come la Germania. Non si rendevano conto che l'unica soluzione per i tedeschi era diventare più simili ai francesi. (Se ciò dovesse accadere mi chiedo se sarà possibile trovare un buon ristorante tedesco a Londra.) Esploreremo questa idea nelle future lettere, ma vorrei sottolineare che se la Francia diventasse un problema economico della dimensione della Spagna questo sarà molto dirompente. Il salvataggio della Francia può essere un ponte troppo lungo anche per una
  • 9. eurofilo come la Merkel. Andiamo avanti rapidamente. Che cosa succederebbe se la bilancia commerciale degli Stati Uniti tornasse in surplus? Tutti possiamo vedere che il petrolio derivato dallo scisto è un business in crescita. La produzione di petrolio negli Stati Uniti è in aumento, anche se il consumo è in calo a causa di un uso più efficiente del petrolio. Si possono facilmente trovare delle proiezioni a 10 anni sugli Stati Uniti su come potrebbe raggiungere l'indipendenza energetica. E se le leggi permettessero di perforare un numero maggiore di pozzi (questo potrebbe creare un altro milione di posti di lavoro) questo potrebbe accadere anche prima! Questo ridurrebbe il deficit commerciale, ma non lo eliminerebbe. Ma … Che cosa accadrebbe se trovassimo un modo per prendere le nostre enormi riserve di gas naturale e riuscissimo ad inviarle all'estero? Il gas naturale è oggi circa a $2. Ci sono presumibilmente 10.000 pozzi che sono stati scoperti e nuovi pozzi che stanno per essere perforati. Il gas naturale è troppo a buon mercato negli Stati Uniti. Ma recentemente era a 17 dollari in Giappone e quasi allo stesso prezzo in Europa. Anche io qui posso vederci un arbitraggio. Vi è certamente sufficiente domanda globale, per consentire agli Stati Uniti di vendere abbastanza gas naturale per ridurre ulteriormente o addirittura eliminare il deficit commerciale (ancora una volta a seconda delle politiche nazionali). Questo è il leone che possiamo vedere. Ma cosa succede se si smette di inviare i nostri "surplus" di dollari nel mondo? Un mondo in crescita avrà bisogno di più dollari per finanziare il commercio globale. E per comprare le nostre esportazioni. Il leone nascosto è il dollaro che potrebbe sul serio diventare forte. Oggi tutti prevedono il crollo del dollaro (insieme ad altre monete fiat). Ma che cosa potrebbe succedere al nostro deficit se si agisse assieme e in modo combinato ad una politica energetica vera e propria? Questo oggi suona in modo un po' surreale, ma fa totalmente parte del regno delle possibilità. Un dollaro forte ha tutta una serie di effetti positivi se è accompagnato da un surplus commerciale e da un bilancio in pareggio. Riuscite ad immaginare un mondo in cui il dollaro è la moneta di riserva perché merita di esserlo, piuttosto che per una impostazione predefinita e perché nessun altra moneta è in grado di sostenere la cosa? Ma allora questo crea un sacco di problemi quando lo si combina con il prossimo Leone nascosto nell'erba. Il moscone che ruggiva E' stato detto che non ci si può considerare un vero e proprio trader globale fino a quando non si ha perso del denaro nel cortocircuito dei titoli giapponesi. Il Giappone è un moscone in cerca di un parabrezza ma continua a schivarlo. Il Giappone ha un rapporto debito/PIL che si avvicina al 230% (ad un tasso di crescita del 8-10% l'anno!). Il tasso di risparmio (vedi tabella qui sotto per gentile concessione di Kyle Bass e del team di Hayman Advisors) è in rapido declino e sarà presto negativo. A quel punto la riflessione sarà, ma il Giappone avrà bisogno di cercare investitori stranieri per acquistare i suoi titoli. E chi comprerà dei titoli giapponesi al 1% a dieci anni? Se i tassi aumentassero solo al 2% il Giappone dovrebbe utilizzare quasi l'80% del suo gettito fiscale solo per pagare gli
  • 10. interessi sulle sue obbligazioni. Direi che non è un modello di business praticabile. Così i traders rimangono corti sui titoli giapponesi (JGBs). E continuano a perdere soldi. Ma che cosa potrebbe accadere se i tassi giapponesi aumentassero? Ma come potrebbe succedere vi chiederete? Dato che il Giappone crollerebbe se i tassi di interesse salissero, vorrei suggerirvi che ai tassi di interesse non sarà permesso di crescere. La Banca del Giappone attiverà la macchina da stampa per la propria versione dell'Operation Twist, ma su una scala che renderà gli altri banchieri centrali del mondo molto gelosi. Allora le obbligazioni giapponesi non si rivaluteranno (su base interna). Ma la conseguenza è che seriamente lo yen giapponese perderà di valore. Potete dire 125 per
  • 11. dollaro? 150? 200? Ho sentito anche 250? A questo punto sarà più conveniente acquistare una Lexus piuttosto che una Kia? Pensate come questo farà felice la Corea? O uno qualsiasi dei sui vicini asiatici? Pensate alla cura giapponese? Continueranno a sfornare prodotti di qualità realizzati con robot che saranno in grado di competere con quelli di qualsiasi paese industriale. Le azioni giapponesi saliranno (a seguito di una svalutazione dello yen), rendendo interessante l'acquisto di titoli giapponesi che sono all'avanguardia dal punto di vista tecnologico e vendendo allo scoperto lo yen, questo si dimostrerà un trade interessante. Ma questo è il leone che possiamo vedere. Il leone che ci manca è che questo innescherà una guerra valutaria, di gran lunga la più importante e costosa rispetto a qualsiasi altra cosa abbiamo visto durante la nostra vita. Ma questa è una storia per un altra volta. Per ora è arrivato il momento di terminare. Passare al clouds o come rimanere sempre connessi? Mi hanno sempre chiesto come faccio a rimanere connesso durante tutti i miei viaggi. Mi sono collegato quasi per tutto il tempo da tutto il mondo, e di recente questo costituisce un aumento della produttività reale. In primo luogo, ormai tutti hanno sentito parlare di cloud computing. Qualche anno fa era ancora troppo nuovo e costoso per una piccola azienda come la mia. Tuttavia questo è cambiato. Abbiamo incontrato un giovane in Italia la scorsa estate (un amico di un socio in affari), che ha un'azienda chiamata A3 che aiuta le organizzazioni governative e le imprese. Quello che abbiamo scoperto è che potremmo aggiornare tutto quello che facciamo per circa la stessa cifra che stiamo già spendendo, avendo però un servizio di gran lunga più sicuro e migliore. Il nostro team di circa sette persone è "migrato" verso il cloud. Ciò significa che nessun server sarà più presente nel mio ufficio. Tutti i nostri dati saranno ora accessibili da cloud. Dobbiamo semplicemente andare online e accedere da qualsiasi computer. E viene eseguito un backup in tempo reale. Sono in grado di accedere ai miei dati dal mio computer portatile, dal mio iPad o da qualsiasi altro computer. Tutto è lì. Tutto il software è sostanzialmente nel cloud, anche se si dispone di alcuni adattamenti particolari per permetterti di lavorare offline in ambienti dove non è immediatamente disponibile una connessione internet. Ma appena si è online tutto è immediatamente disponibile e viene automaticamente salvato. Sia che voi siate molto grandi o piccoli, o se decidete di lavorare con loro o un altro gruppo, dovreste prendere in considerazione la migrazione del vostro lavoro al cloud. A3 ha un breve video introduttivo e Andrea sarà felice di parlare con voi. Andate su www.A3Cloud. Newport, Gloucester, Denver e Maine In questo momento sono su un aereo da qualche parte sopra l'India. Tra circa 8-9 ore atterreremo a Francoforte e la lettera è abbastanza lunga per premere il pulsante di invio e fare felice il mio traduttore cinese. Sarò a New York verso mezzogiorno e andrò al Loews Hotel per godermi un pomeriggio di
  • 12. relax. Poi domani avrò un brunch con alcuni investitori biotech. Poi sarò a Newport per una settimana. Parteciperò a qualcosa che trovo sia molto eccitante e un grande onore. Ho avuto il privilegio di conoscere Andrew Marshall nel corso degli ultimi anni, prima in piccoli gruppi e poi privatamente. Mr. Marshall lavora all'Office of Net Assessment per il Dipartimento della Difesa e riferisce direttamente al segretario della Difesa. È stato nominato da Nixon nel 1973 e ogni Segretario della Difesa e Presidente degli Stati Uniti da allora lo ha sempre riconfermato. Ora ha 90 anni e non presenta alcun segno di rallentamento. Ricorda apparentemente ogni conversazione. Nel mondo dei futuristi è una leggenda. La memoria istituzionale che egli porta con sé è al di là di qualsiasi valore. Ogni tanto l'ONA raccoglie un piccolo gruppo di pensatori per presentare un'analisi sulle loro aree personali di competenza ed elabora un documento sulla base delle loro scoperte. Quest'anno sono stato invitato a partecipare e a parlare. Sarò a Rhode Island per una settimana molto piena. Venerdì sera sarò in viaggio per Gloucester per trascorrere la serata con il Dr. Woody Brock nella sua residenza estiva, prima di prendere nuovamente l'aereo nel pomeriggio per andare a Boston e poi tornare a Dallas. Da qualche parte dovrò scrivere questa lettera. E poi a Denver nella notte di Lunedì per una conferenza con i miei amici di Altegris. Poi tornerò a Dallas per una notte, prima di partire con mio figlio più giovane Trey, per la nostra settimana di pesca annuale con David Kotok e tutti i nostri amici. Si tratta di una settimana in cui dedicheremo il nostro sguardo verso il futuro. Sarà interessante fare quest'anno tutto ciò in quanto potrò bere solo birra analcolica. Sigh. Ora sono all'aeroporto di Francoforte. E' davvero il momento di premere il pulsante di invio. Abbiate una grande settimana e passeremo nelle nostre future lettere molto più tempo nella caccia al leone. Spero che questo tema vi sia piaciuto e che abbia avuto un senso per voi. Il vostro analista pronto per tornare in Africa, John Mauldin subscribers@mauldineconomics.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o
  • 13. correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente.
  • 14. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674