I dati Banca d'Italia segnalano un (apparente) paradosso: tra le imprese, i clienti (ex post) meno rischiosi delle banche sono quelli di dimensione minore, non strutturati come società. Vale a dire quelli più esposti ai fenomeni di razionamento del credito. Riassumo una chiave interpretativa (non mia) e propongo alla discussione spunti per una strategia (basata su due pilastri) per affrontare il problema.
Quarto Osservatorio sulle Finanziarie Regionali Coordinare l’attività delle F...
Tendenze digitali e soft information nel mercato dei finanziamenti
1. Digito, ergo sum. Il valore della relazione nell’era digitale.
Convention dei Servizi Confartigianato
Roma, 10 maggio 2018
Tendenze digitali nel mercato finanziario e
importanza della gestione dei dati e delle
informazione
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Agenzia per la coesione territoriale
1
2. 2
Chi sono i prenditori meno rischiosi?
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d’Italia, BDS [TRI30486] Tasso di decadimento dei prestiti per settore e classe di grandezza del fido globale utilizzato.
*Il tasso di decadimento in un determinato anno è il rapporto tra due quantità. Il denominatore è l'ammontare di credito utilizzato dai soggetti censiti in Centrale dei rischi e non
considerati in sofferenza rettificata alla fine dell'anno precedente. Il numeratore è pari all'ammontare di credito utilizzato dai soggetti entrati in sofferenza all'inizio dell'anno in corso.
Il tasso annuale di decadimento* è strettamente correlato alle scelte allocative delle banche.
1.5%
2.0%
2.5%
3.0%
3.5%
4.0%
4.5%
5.0%
Società non finanziarie< 125.000 euro Famiglie produttrici < 125.000 euro
Società non finanziarie da 125.000 a < 500.000 euro Famiglie produttrici da 125.000 a < 500.000 euro
Società non finanziarie >= 500.000 euro Famiglie produttrici >= 500.000 euro
3. 3
Incidenza% delle sofferenze sugli impieghi (BCC vs. altre banche)
Fonte: Ns. elaborazioni su dati BASTRA, Banca d’Italia.
9.50%
16.43%
13.09%
19.31%
13.59%
22.13%
5%
10%
15%
20%
25%
famiglie produtt. non artigiane - BCC famiglie produtt. non artigiane - Altre banche
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti: artigiane - BCC quasi soc.ta' con meno di 20 addetti: artigiane - Altre banche
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane - BCC quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane - Altre banche
Le BCC rappresentano oltre il 20% del credito alle famiglie produttrici. Fino alla loro riforma
(e alla costituzione dei Gruppi), non hanno utilizzare sistemi di valutazione vincolanti basati
su rating interni.
4. 4
Anche molti confidi contribuiscono al relationship landing
Fonte: Ns. elaborazioni su dati MiSE- MCC
Fondo di garanzia per le PMI (L.266/96) – Tasso annuale di decadimento (calcolato sugli
importi per i finanziamenti fino a 150.000€ e fino a 100.000€) – Confronto tra confidi e
banche (Rapporto % TAD controgaranzie* su TAD garanzie dirette)
* al netto delle operazioni Eurofidi e Unionfidi Piemonte
0%
50%
100%
2015
2016
2017
fino a 100.000 euro,
41.0%
47.4%
53.2%
fino a 150.000 euro,
50.3% 56.1%
52.9%
5. 5
-12.02%
-32.14%-35%
-30%
-25%
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
Società non finanziarie Quasi-società non finanziarie artigiane
Credito alle quasi società artigiane vs. società non finanziarie
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d’Italia, BDS TDB 10295 Prestiti esclusi PCT.
*Per quasi-società si intendono quelle unità che, pur essendo prive di personalità giuridica, dispongono di contabilità completa e hanno un comportamento economico separabile da
quello dei proprietari; esse comprendono le società in nome collettivo e in accomandita semplice, nonché le società semplici e di fatto e le imprese individuali con più di cinque addetti.
Se ci è consentito semplificare… al 31 gennaio 2010 i prestiti alle società non finanziarie erano pari a 840
miliardi di euro e quelli alle quasi-società artigiane* totalizzavano 31 miliardi di euro. Otto anni dopo, lo stock
dei prestiti alle società non finanziarie è di 739 miliardi, mentre quello delle q.s. artigiane è 21 miliardi di euro.
6. 6
Tassi % di variazione del credito
Fonte: Banca d'Italia e Cerved
E' di tutta evidenza che, a parità di rischio, la propensione delle imprese a concedere credito è fortemente
influenzata dalla dimensione delle imprese.
7. 7
Una ipotesi interpretativa molto convincente*
"Stime econometriche confermano che, a parità di numerose caratteristiche
di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato, spesa per
investimenti, settore di attività economica e area geografica), il credito si è
ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende più rischiose" (…)
"Vi è una componente della minor crescita del credito delle microimprese non
spiegata dagli indicatori inclusi nelle regressioni. Ciò potrebbe riflettere una
minore propensione delle banche a finanziare clientela di piccola
dimensione a causa della maggiore incidenza dei costi fissi oppure le
difficoltà ad adattare i metodi di valutazione del merito di credito basati
sull’informazione qualitativa ai rilevanti cambiamenti tecnologici e
regolamentari in corso".
*Così convincente che è stata già proposta all'attenzione di questa platea.
Fonte: Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito, di Emilia Bonaccorsi di Patti e Paolo Finaldi Russo,
pubblicato da Banca d’Italia nel febbraio 2017 in Questioni di economia e finanza.
8. 8
La trasformazione del sistema bancario
Perdere peso al fine di recuperare agilità …
<<… Occorre accelerare la razionalizzazione delle strutture organizzative
centrali e della rete delle dipendenze sul territorio, in modo da riassorbire
l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di
crisi. In non pochi casi saranno inevitabili interventi sul personale..
… La reazione che ci si aspetta dall’industria bancaria, quindi anche dagli
intermediari italiani, può essere riassunta da una metafora sanitaria: fare
esercizio fisico e perdere peso al fine di recuperare agilità …
… Con la trasformazione delle grandi popolari in società per azioni vengono
meno le disfunzioni spesso associate all’eccessiva autoreferenzialità del
management, conseguenza dell’uso distorto del voto capitario. La riforma delle
Banche di Credito Cooperativo va pure nella direzione di consentire ove
occorra il tempestivo ricorso al mercato dei capitali …>>*
* Anche questa Slide è già stata proposta a questa platea. Resta attualissima.
Fonte: Banche, imprese, mercato - ANSPC - XLVIII Giornata del Credito 4 ottobre 2016. Intervento del D.G. Banca d’Italia Salvatore Rossi
9. 9
A proposito di digitale…
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d’Italia, BDS TSP00224 Servizi di home e corporate banking: numero di utenti
Di anno in anno il numero dei clienti che accedono a servizi bancari digitali è
notevolmente cresciuto, come la qualità di questi servizi.
Data di osservazione
Servizi informativi e
dispositivi – famiglie
(numero utenti)
Servizi informativi e
dispositivi – imprese
(numero utenti)
Servizi di cash
management
interbancario
(numero clienti)
31/12/2016 36.876.635 3.261.840 1.887.319
31/12/2015 33.947.228 3.063.141 2.001.346
31/12/2014 30.929.964 2.780.324 1.785.009
31/12/2013 26.837.199 2.536.978 1.755.247
31/12/2012 24.281.584 2.421.926 1.706.431
31/12/2011 23.150.909 1.966.373 1.295.888
31/12/2010 23.811.822 1.958.603 1.037.724
31/12/2009 20.887.445 1.811.341 944.609
31/12/2008 17.823.680 1.727.829 954.034
31/12/2007 17.460.147 1.585.882 889.968
10. 10
Numero degli sportelli
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d’Italia, BDS TDB 20207 Banche e sportelli - per provincia e gruppo istituzionale di banche
Il numero degli sportelli è in diminuzione. Si tratta del corollario dei mutamenti del business
model delle banche (anzitutto più servizi on-line e maggior peso dei modelli valutativi basati
su rating e scoring). I fenomeni non sono uniformi tra i diversi gruppi istituzionali di banche.
A parte gli effetti dei processi di aggregazione, è evidente l'impatto della riforma delle
popolari. Mentre non si è ancora palesato l'impatto della riforma delle BCC.
Numero comuni
serviti da
banche
Numero degli sportelli
Data di
osservazione
Banche Totale banche Banche s.p.a.
Filiali di banche
estere
Banche
popolari
cooperative
Banche di
credito
cooperativo
31/12/2017 5.526 27.358 21.319 164 1.619 4.256
31/12/2016 5.618 29.027 20.533 171 3.973 4.350
31/12/2015 5.732 30.258 19.430 254 6.144 4.430
31/12/2014 5.754 30.740 19.778 252 6.278 4.432
31/12/2013 5.846 31.761 21.123 260 5.929 4.449
31/12/2012 5.869 32.881 22.642 325 5.469 4.445
31/12/2011 5.897 33.607 23.550 318 5.312 4.427
31/12/2010 5.906 33.663 25.542 296 3.452 4.373
11. 11
Dipendenti del sistema bancario
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d’Italia, BDS TDB 10255 Dipendenti - per area geografica e gruppo dimensionale di banche.
Che il numero degli addetti al settore bancario in Italia, come altrove, sia in progressiva
riduzione non stupisce. Ma attenzione, il fenomeno è amplificato da riforme normative (già
si vede quello delle Popolari) e dalle aggregazioni! La riduzione più drastica riguarda le
banche di minore dimensione. Le maggiori aumentano il numero degli addetti (per ora…).
Data di
osservazione
Totale banche Banche maggiori e grandi Banche medie Banche piccole e minori
v.a.
variazione %
base 2009
v.a.
variazione %
base 2009
v.a.
variazione %
base 2009
v.a.
variazione %
base 2009
31/12/2017 286.200 -13,4% 178.966 28,5% 37.446 -48,2% 69.788 -41,3%
31/12/2016 299.699 -9,3% 175.695 26,2% 49.327 -31,8% 74.677 -37,2%
31/12/2015 302.729 -8,4% 170.619 22,5% 52.488 -27,4% 79.622 -33,1%
31/12/2014 303.595 -8,1% 137.189 -1,5% 60.546 -16,3% 105.860 -11,0%
31/12/2013 310.258 -6,1% 136.623 -1,9% 62.705 -13,3% 110.930 -6,8%
31/12/2012 315.238 -4,6% 137.439 -1,3% 64.575 -10,7% 113.224 -4,8%
31/12/2011 322.345 -2,5% 142.943 2,7% 65.118 -9,9% 114.284 -4,0%
31/12/2010 326.367 -1,3% 140.131 0,6% 70.463 -2,5% 115.773 -2,7%
31/12/2009 330.512 139.229 72.297 118.986
12. 12
Quadro di sintesi
Relationship lending: estinzione o evoluzione?
COSA FARE PER ATTENUARE I FENOMENI
DI RAZIONAMENTO DEL CREDITO?
Di certo "accompagnare in banca" le
imprese è fondamentale. Ma il COME
deve essere in linea col business model
delle banche: digitale, compliant, low cost
e profittevole.
1. L'informazione veicolata alle banche
dev'essere non solo digitale, ma anche
attendibile e di significato univoco
(secondo tassonomie standard).
2. C'è una seria questione di economie di
scala. L'esperienza delle centrali di
acquisto (in tanti settori) potrebbe essere
mutuata nel settore creditizio.
3. Si può fare dell'altro?
Il relationship lending funziona (ma costa!): BCC e confidi (di norma)
selezionano meglio degli altri intermediari tra le micro e piccole
imprese
Ma con la riforma le
BCC hanno l'obbligo
di dotarsi di modelli di
rating/scoring. E le
banche si allontano
dai territori (anche
riducendo in numero
degli sportelli e di
addetti o
consolidandosi in
grandi
banche/gruppi).
Le banche trovano poco appealing il piccolo
credito
a causa della
maggiore incidenza
dei costi fissi oppure
delle difficoltà ad
adattare i metodi di
valutazione del merito
di credito basati
sull’informazione
qualitativa ai rilevanti
cambiamenti
tecnologici e
regolamentari in
corso.
Nel segmento delle
imprese finno a 20
addetti, tra il 2012 e il
2016 il credito
garantito dai confidi si
è ridotto del 28,1%.
Quello non garantito
del 10,4%.
La garanzia dei confidi
non risolve il problema