Piccoli Pasticceri diventano promotori del territorio: il caso Beuritt
Turismo responsabile e piccole comunità
1. Turismo responsabile e piccole comunità nelle aree interne: La Festa
triennale della madonna della colletta a luzzogno
Dott. Samuel Piana - Landexplorer
2. Samuel Piana
Laureato in Scienze economico-aziendali (turismo)
Tesi di marketing territoriale sulla Valle Strona
(Sindaco Valentino Valentini)divenuto piano strategico
per gli incontri Stato-Regione-Enti locali
Socio SISTUR: Società Italiana di Scienze del Turismo
Ho collaborato con: Teamwork, Formazione
turismo.com, Google, Samsung, Regione Piemonte
Svolgo intensa attività di formazione su web,
marketing, turismo e territorio
3. Dove mi trovate
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5. 58% di chi studi in corsi turistici
NON lavora nel turismo
6. –Italo Calvino
“Mi interessa tutto ciò che è a cavallo tra varie
discipline, particolarmente quando avverto
componenti antropologiche o echi della storia
delle scienze. Vivo in un’epoca satura di teorie e
di discorsi astratti, e per reazione cerco di
basarmi su cose che vedo, su soggetti, su
immagini”.
14. Seth Godin
Le “P” del Marketing sono innumerevoli, quindi sono
innumerevoli le variabili…
In un mondo di mucche marroni la mucca viola
spicca… si differenzia!
15. La Mucca Viola
La nuova “P” è la “Purple Cow”, la Mucca Viola, simboleggia
la “straordinarietà”
Il marketing dello straordinario è l’arte di creare prodotti o
servizi che integrano elementi straordinari che si fanno notare
L’effetto è “a tempo”, dopo un po’ di tempo lo straordinario
diventa ordinario ed è quindi necessario inventarsiqualcosa
per tornare ad essere straordinari
18. Turismo: una parola dai molti signi
fi
cati
Il turismo non è un settore economico!
Il
fl
usso motivato di persone ha diverse esigenze che creano
aspetti di economia diversa - quindi il turismo è
intersettoriale!
la società postmoderna ha cambiato il modo di vivere i
momenti di svago: da momenti liberi di massa a momenti di
“relax” individuali
19. Turismo: una parola dai molti signi
fi
cati
il turismo è un fenomeno dinamico e complesso da monitorare:
anni ’50 4S: Sea, Sand, Sun, Sex - oggi le 3L: Leisure, Landscape,
Learning - futuro 4E (Environment and clean nature, Educational
tourism, Event and mega Event, entertainment and fun)
internet ha cambiato profondamente il modo di approcciarsi alla
destinazione
tutta l’offerta turistica deve indirizzarsi a presentare al visitatore il
genius loci della destinazione!
20. Perché viaggio?
Perché pratico turismo?
Perché mi piace!
Perché vedo posti che non conosco
Perché è economicamente vantaggioso (cambio valute)
….
…
Perché sento la necessità di scoprire culture lontane!
Perché sono alla ricerca dei caratteri più veri, degli usi e dei costumi della comunità che
mi ospita!
21. Perché partecipo ad un evento tradizionale?
Perché…si fa festa!
Perché…è bello!
Per aiutare il paese
…….
……
Perché mi sento uno del paese (della comunità)
Perché sento la necessità (ne ho bisogno) di partecipare all’evento, sentirmi un “piccolo
frammento della comunità”
22. Antropologia del turismo
Oggetto di studio: l’ospitalità
fenomeno: dimensione collettiva, pubblica e culturale
turismo come modello e motivazione poco studiato poiché
porta problemi di interpretazione e posizionamento
23. AIUTO! LA TRIBù DI TURISTI!
I turisti si fanno una “idea mentale” della comunità
ospitante
La comunità ospitante si fa una “idea mentale” del turista
Duccio Canestrini (antropologo) afferma: anche i turisti
possono de
fi
nirsi una tribù e in quanto tale bisogna iniziare
a studiarla!
Queste due idee quasi sempre sono in contrapposizione
Ma si sa…due poli opposti si attraggono!
Quindi basta dare le giuste “coordinate” per creare la giusta
relazione!
24. La Tela
La costruzione del tunnel richiede abilità ed
esperienza. costituito da una struttura
portante su cui vengono collocati, con una
particolare tecnica, a forma di padiglione,
pezze di tela di canapa,
fi
lata e tessuta in casa
dalle donne in tempi ormai lontani, conservate
con grande cura unicamente per l’edi
fi
cazione
di questo straordinario passaggio. Di “pezze”
(della lunghezza dai 7 ai 12 metri per 70 cm di
larghezza) ne. vengono posate ben 218.
25. La Galleria
La “Galleria” . lunga un’ottantina di metri, inizia dal portico
della Chiesa Parrocchiale, attraversa la piazza e prosegue
lungo lo “stradone” giungendo alla Chiesa di S. Marta. Una
settimana prima della festa vengono in
fi
ssi nel terreno i pali
di legno (sostituiti nel ’91) che, con le “traverse”, formano la
struttura portante di questo singolare padiglione. Il sabato
della festa, alle 4 del mattino, il presidente del comitato suona
la campana della piccola chiesa di S. Marta per radunare gli
uomini. I primi lavori consistono nel tendere le corde che
sosterranno la tela e nella stesura dei cavi per l’impianto
elettrico; poi, partendo dal portico, sono sistemate, con
vigorosi lanci, le “pezze” di tela che servono a coprire la volta.
Ai lati si chiude con i preziosi lenzuoli ricamati.
26. Archi trionfali
Sono posti gli “archi di trionfo” all’ingresso del paese, alla
fi
ne della galleria e presso ogni Cappella, precisamente di:
S. Giovanni, S. Rocco, Santa Lucia, della “Buona Morte”
(al ponte), dell’Addolorata (alla “Crocetta”), in
fi
ne alla
Cappella di S. Filippo Neri sotto l’antica casa Parrocchiale.
Questi “archi trionfali” si realizzano con due piante di
faggio lunghe e sottili piegate ad arco, con rami frondosi
intrecciati ad altri di pino e addobbati con ghirlande e
palloncini di carta colorata. Le case lungo la via percorsa
dalla Processione sono addobbate di palloncini, festoni,
scritte inneggianti a Maria, rosari e decorazioni religiose
colorate ed illuminate in modo da creare un magico effetto
in segno di devozione e di fede.
27. I falò
Un tempo gli alpigiani di Luzzogno che si trovavano nelle baite
durante il periodo della festa triennale, per sentirsi partecipi al
momento dell'uscita della Madonna dal Santuario, accendevano i
falò. In questo modo sembrava che gli alpigiani di Curcius, Turigia,
Campalér, Curblon, Còll, Casalèr, Cugél, Loccia, Vègia, Rundéi, Bulei,
Culàcia, Capéla ad'i Alpini gareggiasssero fra loro per realizzare il
falò più bello e spettacolare. Già l’essenza del falò richiama subito
ad un rito di luce e di vittoria nei confronti delle tenebre. La
struttura del falò è formata da una impalcatura in legno, carica il
più possibile di legna e materiale da ardere, con una pianta
portante molto alta al centro che mantiene nella giusta direzione le
enormi
fi
ammate. I due più importanti sono il falò dei ragazzi
lungo il riale presso il ponte che conduce alla Colletta e il falò dei
coscritti, i ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 21 anni; quest'ultimo
è posto sulla cresta dell'alpe Loccia.
28. Il percorso di luce: i santi indicano come
raggiungere la Madonna della Colletta
Dalla chiesa di San Giacomo, si entra in galleria
usciti dalla galleria è presente la raf
fi
gurazione di San Giovanni Battista (proprio nell’ultima parte la chiesa di
San Marta)
Svoltando a destra e percorrendo tutta la strada ci si ritrova nella piazza del circolo di Luzzogno: troviamo un
piccolo altare: al centro San Rocco, MA, in uno dei due lati Santa Lucia
riprendiamo a camminare immettendoci in “via Santa Lucia”…un caso?
dopo il tratto in salita, appena la strada si appresta alla discesa, ecco sulla destra una piccola edicola dedicata a
Santa Lucia
passato il ponte (sulla sinistra troviamo il falò dei matai) un sediola con la Vergine ed una statua di Santa Lucia
Si sale al Santuario, poco prima dell’ultima curva dell’itinerario ancora una edicola votiva dedicata a Santa
Lucia (ex voto di Rinaldi)
29.
30. La luce e l’Ombra: il noto e l’ignoto
una suggestione o un fondo di verità
Santa Lucia, nota per il suo martirio, nelle agiogra
fi
e minori non muore
per il dolore in
fl
ittole anzi passerà ancora la pena di essere messa al
rogo (come le streghe?!?) e alla
fi
ne verrà sgozzata (iugulazione)
Santa Lucia è la santa che preserva la vista, che permette di vedere la
luce, MA è anche colei che viene messa al rogo (nesso con il falò?)
A due passi da Luzzogno, sull’altra sponda della valle, dove per 3 mesi
all’anno manca il sole c’è Sambughetto: il paese delle streghe!
31. Qualche dato signi
fi
cativo
353 abitanti (censimento 2001)
circa 8000 presenze durante la sola giornata clou della Festa
Ogni 3 anni il paese di Luzzogno cambia “faccia”
Abbiamo notizie storiche della Festa dal 1585, ma ha origini
ancora più antiche
32. L’ospitalità
2 pullman navetta da 40 posti (il massimo transitabile sulla
strada Strona-Luzzogno) attivo nel trasporto delle persone
dalle ore 17.00. Circa 3000 pax
circa1000 coperti predisposti dai tanti volontari della Festa che
raduna tutte le associazioni (su 4 turni)
il Comitato, braccio operativo della parrocchia, coordina tutti
gli aspetti inerenti la festa
33. Rapporto residenti - ospiti
I componenti del comitato intervistati hanno espresso
interesse verso il “turismo religioso”
Alcuni visitatori sono colpiti dagli aspetti più scenogra
fi
ci,
altri iniziano un “pellegrinaggio” camminando da Strona
Rapporto con
fl
ittuale tra “visitatori super
fi
ciali” (non
interessati agli aspetti religiosi o antropologici dell’evento) e
componenti del comitato
34. MEDIARE IL RAPPORTO? (dal 2012 al 2022)
Il continuo crescere di visitatori porta a possibili
tensioni
Per smorzare le tensioni bisogna istruire
Proposte visite guidate culturali-turistiche della
festa per provare meraviglia e stessa fatica (2022 un
gruppo di giovani riprende l’idea del 2012!)
Visitatori e primi turisti (anche dall’estero)
interessati e più coinvolti
35. La “Casa del comitato”
Una casa abitata
fi
no ai primi del novecento
diventa la sede del Comitato (grazie ad un
atto di donazione)
Un grande lavoro di restauro: i colori tornano
alla loro originale bellezza…ma…
36. La “Casa del comitato” si apre alla comunità
l’idea di un museo APERTO, DINAMICO, che
sappia raccontare Luzzogno, la sua festa...
ma al contempo sia pensato per i giovani per
chi, un domani, dovrà saper tramandare
quanto stiamo vivendo in questi giorni
è se fosse in grado di creare una economia
integrativa? O una nuova economia?
37. Un museo partecipato
Oltre al lavoro interno alla comunità il Comitato
verrà af
fi
ancato da un gruppo di esperti di
musicologia e museogra
fi
a conosciuti in tutta Italia
Massimo Negri, il grande musicologo e museografo
italiano giunge a Luzzogno “Fare un museo è
costruire una comunità”