MILeS2016 | Milano, 5 ottobre 2016 - Impresa, Lavoro e Società 2016
Ad un anno di distanza dall'introduzione del contratto a tutele crescenti, attraverso la lettura delle
comunicazioni obbligatorie di avviamento e cessazione di Città Metropolitana di Milano, vengono cercati i
primi effetti sulla durata dei nuovi rapporti di lavoro. Sebbene l'efficacia della nuova normativa potrà essere
valutata pienamente solo al termine della erogazione della agevolazione fiscale collegata, già adesso si
riscontrano alcuni significavi effetti. L'analisi effettuata considera gli avviamenti del trimestre marzo-aprilemaggio
2015, i primi con il nuovo regime, comparandoli con il medesimo periodo dell'anno precedente,
verificando sia i volumi che le durate dei contratti stipulati nei due periodi. I dati del trimestre dell'anno in
corso vengono presentati come ulteriore comparazione, ma non possono essere impiegati per validare la
tenuta temporale (eccetto marzo). Rispetto alla mera analisi del rapporto tra avviamenti e cessazioni, si
evidenzia come la variazione legislativa abbia rivitalizzato questa forma contrattuale, anche dal punto di vista
del saldo tra avviamenti e cessazioni. Probabilmente a causa del limitato periodo di osservazione l'effetto
maggiore ed incontrovertibile lo si registra nella ricomposizione delle cause di cessazione con la netta crescita dei licenziamenti individuali.
Livio Lo Verso Le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato al tempo del Jobs Act
1. “Le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato al
tempo del Jobs Act”
Livio Lo Verso (l.loverso@cittametropolitana.milano.it)
Osservatorio Mercato del Lavoro
Andamento complessivo degli avviamenti e
delle cessazioni a tempo indeterminato
Nei tre trimestri considerati i volumi complessivi
degli avviamenti e cessazioni dei contratti a
tempo indeterminato sono variati
significativamente.
Solo nel 2014, prima dell'introduzione del
contratto a tutele crescenti il saldo tra i due
valori è stato negativo.
Per un approfondimento si veda il sito dell'OML: Job Trend
e l'approfondimento dedicato presentato in Università
Bicocca
A) - Lo studio ha consentito di verificare che l’introduzione del contratto a tutele crescenti unitamente agli
sgravi contributivi associati ha rilanciato l’impiego di questa forma contrattuale dal 2014 al 2015.
B) - La rimozione del vincolo del reintegro, attualmente, non ha comportato la crescita complessiva delle
cessazioni rispetto agli avviamenti.
C) - Le cessazioni legate a licenziamento individuale hanno accresciuto la propria incidenza raggiungendo quella
delle dimissioni volontarie.
Andamento
complessivo
30.546
AvviamentiAvviamenti
a tempoa tempo
indeterminatoindeterminato
38.048
marzo-aprile-maggio 2015
marzo-aprile-maggio 2014
Rilevare eventuali effetti sulla durata dei rapporti di lavoro, ad un anno di distanza, dalla introduzione del contratto
a tutele crescenti e degli sgravi fiscali.
L’analisi esposta segue tre livelli: A) i volumi complessivi, B) comparazione su tre anni, C) lettura dei motivi delle
cessazioni.
ANALISI
Il riscontro delle
cessazioni viene fatto a 6
mesi e a 12 mesi dalla
data di avviamento.
L'analisi è condotta sulla
base degli avviamenti a
tempo indeterminato
comunicati nel trimestre
aprile-maggio.
AnalisilongitudinaleIperiodidi
rilevazione
1 2 3
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Un cambiamento nella composizione più che
nei volumi
I volumi complessivi delle cessazioni nei tre
periodi considerati non sono cambiati
significativamente, mentre la loro
composizione ha subito una sostanziale
variazione, l'incidenza delle cessazioni dovute a
licenziamenti individuali è progressivamente
aumentata:
2014 – 27,4%
2015 – 31,6%
2016 – 46,4%
Causadellacessazione
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
Motovo cessazione V.A.
Dimissioni
Licenziamento
-5.000
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
comparazione dei tre trimestri
marzo-aprile-maggio
avviamenti cessazioni saldo
OBIETTIVO
11.010
marzo 2016
CessazioniCessazioni
a 6 mesia 6 mesi
8.933
marzo-agosto 2015
marzo-agosto 2014
marzo-agosto 2016
23,5%
7.299 23,9%
2.368 21,5%
CessazioniCessazioni
a 12 mesia 12 mesi
14.364
marzo 2014 - febbraio 2015
37,5%
11.393 37,3%
marzo 2015 - febbraio 2016
CONCLUSIONI
A)
B)
C)