Trasformazione e commercializzazione della frutta - Manzi-Catanese
1. INDICATORI STATISTICI PER LA FILIERA
AGRO-ALIMENTARE
Trasformazione in azienda e
commercializzazione della frutta
e dell’olivo in Italia
Cecilia Manzi
Elena Catanese
Milano, 18 giugno 2015
2. Indice
1. Fenomeni studiati
2. Dati utilizzati e principali risultati
3. Analisi della commercializzazione delle aziende agricole
4. Analisi della trasformazione e confezionamento in azienda
5. Focus sull’olivo
6. Conclusioni
Trasformazione e commercializzazione della frutta e dell’olivo in Italia, C. Manzi, E. Catanese,
Indicatori statistici per la filiera agro-alimentare, 18 giugno 2015, Milano
3. Con riferimento alle aziende agricole:
• Trasformazione in azienda della frutta e dell’olivo. Prodotti:
- Frutta: confetture/marmellate, succhi e nettari, frutta allo sciroppo,
frutta essiccata, altri derivati,
- Olivo: olio, salse, altri derivati
• Commercializzazione dei prodotti aziendali (frutta e olivo, tal
quali o trasformati). Canali di vendita:
• diretta al consumatore
• ad altre aziende agricole
• ad imprese industriali
• ad imprese commerciali
• a organismi associativi
Fenomeni studiati
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4. Dati utilizzati
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Indagine Istat sulle principali coltivazioni legnose agrarie, a.a.
2011/2012 (Reg. UE n. 1337/2011)
• Indagine campionaria:
o intervista diretta di circa 27 mila aziende agricole (su 771 mila
che al Censimento possedevano i requisiti),
o collaborazione Regione e Province autonome
• Specie osservate:
melo, pero, pesco, nettarina, albicocco, arancio, limone
piccoli agrumi, ciliegio, actinidia, uva da tavola, olivo
• Variabili principali:
superficie investita, numero piante, cultivar, anno di impianto,
forma di allevamento
5. Olivo rappresenta il 60% circa della superficie investita in legnose
agrarie in Italia (1,1 mln di ettari)
Tra gli alberi da frutto la prima coltivazione è l’arancio. Seguono
pesco e nettarina
Concentrazione di alcune specie in una sola regione: arancio e
limone in Sicilia, pero in Emilia Romagna, uva da tavola e ciliegio in
Puglia, melo in Trentino Alto Adige
Principali risultati dell’indagine
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6. I numeri della commercializzazione e della trasformazione
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Specie
Aziende che
trasformano
Piante delle aziende
che trasformano
(sul totale)
Aziende che
commercializzano
Piante delle
aziende che
commercializzano
(sul totale)
melo 8% 2% 80% 99%
pero 12% 4% 70% 99%
pesco 13% 11% 84% 98%
nettarina 9% 7% 96% 99%
albicocco 12% 10% 79% 96%
arancio 11% 9% 77% 94%
limone 17% 14% 80% 94%
olivo 20% 18% 52% 75%
kiwi 10% 7% 95% 99%
ciliegio 9% 4% 79% 95%
7. In generale:
% aziende che trasformano > % piante da loro possedute
dimensione media più piccola di quella delle aziende
che non trasformano
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I numeri della commercializzazione e della trasformazione
Interpretazione
• Più aziende di piccole dimensioni che negli altri casi
• Prevalenza autoconsumo (o cessione tramite canali informali, a conoscenti e parenti)
% aziende che commercializzano: circa 80%, piante da loro
possedute: quasi 100% dimensioni > media.
Eccezione:
Olivo 52% aziende che commercializzano
75% piante da loro possedute
8. 6
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Analisi della commercializzazione: dettaglio per specie
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
melo
pero
pesco
netta
albic
arancio
limone
uvatav
olivo
kiwi
ciliegio
Percentuale
Composizione del numero delle aziende per canale
di commercializzazione e specie
organismi associativi imprese commerciali vendita diretta altre aziende agricole e imprese industriali
Melo, pero: organismi associativi (media 43%)
Olivo: vendita diretta (46%)
Tutte le altre specie: imprese commerciali (media 50%)
CANALI PRINCIPALI:
9. Analisi della commercializzazione: dettaglio territoriale
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20%
36%
40%
4%
Nord ovest
15%
12%
69%
4%
Centro
16%
39%
38%
7%
Sud e isole
Eccezione: Sardegna
85% vendita diretta
Organismi associativi Imprese commerciali Vendita diretta Altre aziende e imprese industriali
53%
31%
14%
2%
Nord est
10. Analisi della trasformazione: dettaglio per specie (frutta)
8
Specie
Confetture/
marmellate
Succhi/
Nettari
Frutta allo
sciroppo
Frutta
essiccata
Altri
derivati
Totale
melo 16% 29% 2% 7% 46% 100%
pero 40% 40% 3% 0% 16% 100%
pesco 34% 6% 7% 3% 49% 100%
nettarina 81% 15% 4% 0% 1% 100%
albicocco 52% 7% 4% 1% 36% 100%
arancio 75% 15% 5% 5% 0% 100%
limone 34% 17% 0% 0% 49% 100%
kiwi 22% 39% 13% 11% 15% 100%
ciliegio 86% 2% 9% 1% 3% 100%
Tipologia trasformazione della frutta per specie (%)
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11. Confezionamento
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Specie
Produzione totale
confezionata in azienda
(trasformata e
confezionata+solo
confezionamento)
melo 1,7%
pero 3,9%
pesco 10,6%
nettarina 6,8%
albicocco 9,6%
arancio 8,3%
limone 13,6%
uva da tavola 10,3%
kiwi 6,6%
ciliegio 3,8%
Solo confezionamento
(su totale trasformata e
confezionata)
70,8%
98,2%
97,9%
99,7%
93,7%
95,7%
92,5%
97,7%
93,1%
90,5%
12. Focus Olivo: superficie investita
Regione
Quota
superficie
nazionale
investita
Cumulata
Puglia 34% 34%
Calabria 16% 50%
Sicilia 12% 63%
Toscana
(Censimento) 8% 71%
Campania 6% 77%
Lazio 6% 84%
Abruzzo 4% 87%
Sardegna 3% 90%
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Distribuzione superficie investita: Regioni principali
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63%
21%
16% Puglia, Calabria,
Sicilia
Toscana, Campania,
Lazio
Resto Italia
100 = 1,1 milioni di ettari
13. Focus Olivo: trasformazione all’interno dell’azienda
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Tipologia trasformazione (%)
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Regione
% Produzione
trasformata in
azienda
Puglia 12%
Calabria 22%
Sicilia 19%
Campania 31%
Lazio 23%
Abruzzo 53%
Sardegna 7%
olio salse tavola altro
97,5% 0,9% 0,6% 1,0%
97,8% 0,1% 1,6% 0,6%
93,3% 0,7% 6,0% 0,0%
99,4% 0,1% 0,3% 0,1%
96,6% 0,9% 2,1% 0,4%
99,3% 0,0% 0,7% 0,0%
15,1% 0,0% 84,9% 0,0%
96,2% 0,5% 2,7% 0,6%
Media nazionale
14. Focus Olivo: stima produzione di olio 2012
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A partire dal numero di piante stimate dall’indagine è stata calcolata la
produzione di olio italiano nel 2012:
449 mila tonnellate di olio (494 mila litri )
Ipotesi:
o % piante in produzione: 97% (SPA 2013)
o Produzione media di olive per pianta: 20kg
o % della produzione trasformata: 96%
o Resa media olive/olio: 15% (100kg olive per 15 litri di olio)
AGEA: 403 mila t
Istat (indagine estimativa): 464 mila t
Numero di piante 2012: 177 milioni
15. Conclusioni
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L’olivo è la specie maggiormente trasformata in azienda e il canale
prevalente di commercializzazione è la vendita diretta
L’olivicoltura in Italia è ancora, per una parte molto significativa,
appannaggio di aziende familiari che tengono per sé o vendono a pochi
intimi il loro prodotto
Per la frutta il canale di commercializzazione maggiormente utilizzato è
quello delle imprese commerciali
I canali di commercializzazione sono differenziati a livello territoriale
Bassa incidenza di aziende agricole che trasformano e/o confezionano,
per lo più piccole aziende orientate all’autoconsumo