Un viaggio nel mondo dell'e-learning universitario:
1. Il mondo dell'e-learning
2. I Virtual Learning Environment
3. I Personal Learning Environment
4. Un case-study: il Politecnico di Milano
5. Il futuro dell'e-learning
Il mondo universitario, nell'era digitale, può e deve cambiare. In queste slide si analizzano alcuni trend (tecnologici e non solo) che potenzialmente potrebbero rivoluzionare il modo di "fare università".
Gli ambienti di social networking nella didattica a scuola
Quando navigare su Facebook, Flickr e Twitter non è solo perder tempo ma incrementare le
proprie conoscenze e competenze digitali…
22 Ottobre 2009
Il seminario vuole illustrare in modo esperenziale approcci e potenzialità dell’uso degli
strumenti del web 2.0 e degli ambienti di social networking per la collaborazione e
l’apprendimento in rete “lato docente”, attraverso attività e tecniche da poter applicare in aula.
M.E. Cigognini - Facoltà di Psicologia, Università degli studi di Trieste
Attività di ricerca, analisi, sperimentazione di metodi e strumenti di apprendimento online utilizzando i MOOC sulla piattaforma Coursera: “An Introduction to Interactive Programming in Python”, Rice University (livello extra scolastico); “Critical thinking in global challenges”, The University of Edinburgh (supporto metodologico attività didattica); “Pre-Calculus” UCIrvine (supporto diretto attività didattica).
Gli ambienti di social networking nella didattica a scuola
Quando navigare su Facebook, Flickr e Twitter non è solo perder tempo ma incrementare le
proprie conoscenze e competenze digitali…
22 Ottobre 2009
Il seminario vuole illustrare in modo esperenziale approcci e potenzialità dell’uso degli
strumenti del web 2.0 e degli ambienti di social networking per la collaborazione e
l’apprendimento in rete “lato docente”, attraverso attività e tecniche da poter applicare in aula.
M.E. Cigognini - Facoltà di Psicologia, Università degli studi di Trieste
Attività di ricerca, analisi, sperimentazione di metodi e strumenti di apprendimento online utilizzando i MOOC sulla piattaforma Coursera: “An Introduction to Interactive Programming in Python”, Rice University (livello extra scolastico); “Critical thinking in global challenges”, The University of Edinburgh (supporto metodologico attività didattica); “Pre-Calculus” UCIrvine (supporto diretto attività didattica).
Frammenti da un'esperienza in un Istituto Comprensivo - Convegno "L’innovazio...Antonio Fini
Le slide NON corrispondono del tutto alla "narrazione". Sono solo d'appoggio per un intervento del quale riporto qui l'abstract:
La recente revisione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale, a cura dell’OCSE, ha messo in evidenza alcune criticità strutturali, derivanti soprattutto dalla contraddizione tra l’ambizione degli obiettivi e la scarsità della risorse (parole dell’OCSE). Il dispiegamento delle LIM e le Classi 2.0 vengono quindi considerate azioni poco sostenibili su larga scala, mentre anche sul fronte della formazione degli insegnanti, nonostante ripetuti e pluridecennali “piani”, non sembra si sia fatta molta strada.
Cosa si può fare, concretamente, in un periodo di risorse scarsissime a disposizione delle scuole? Soprattutto, cosa può fare un Dirigente scolastico, nella sua scomoda posizione di “cerniera” tra obblighi normativi vecchi e nuovi (vedi dematerializzazione, registri e pagelle online); un corpo docente che pur ospitando punte di eccellenza, sul lato tecnologico è mediamente poco competente e spesso demotivato; studenti che sempre più vivono immersi in una realtà digitale, possedendo però soltanto elevatissime abilità strumentali ma spesso scarsa consapevolezza e reale competenza; famiglie non sempre in grado di seguire i figli, né sul piano strettamente scolastico, né tantomeno sui nuovi orizzonti della competenza digitale?
Nell’intervento si presenta la messa in opera di alcune pratiche di base, a basso costo e alta sostenibilità complessiva. L’ipotesi, supportata da alcune prime incoraggianti evidenze, è che tali pratiche, oltre a contribuire al miglioramento sul piano organizzativo, possano costituire un elemento abilitante per il superamento del gap che ancora divide molti insegnanti dal “mondo digitale”. Si tratta di una frattura che oggi deve obbligatoriamente essere colmata, dal momento che la scuola non può sottrarsi al dovere di aiutare i ragazzi a sviluppare la propria competenza digitale. Sfatato ormai il mito dei “nativi digitali”, il ruolo della scuola e del singolo insegnante è davvero centrale, pena l’acuirsi di un divario digitale che non riguarda più soltanto la mera connettività ma è oggi centrato su elementi cognitivi di alto livello che possono “fare la differenza” nella costruzione della personalità e delle competenze del cittadino di domani.
Formare cittadini digital/media competent Per un approccio ecologico e sost...Maria Ranieri
Intervento al Convegno Nazionale “L’innovazione tecnologica nella scuola italiana e i capi d’istituto. Quali orientamenti per una politica sostenibile ed efficace?
Firenze, 16 Novembre 2013
E-learning partecipativo a supporto dell’innovazione della formazioneTeleskill Italia
Intervento di Emanuele Pucci, Amministratore Delegato Teleskill, al SIREF Summer School 2014. Un’occasione privilegiata per condividere elementi di e-learning partecipativo, l’approccio Teleskill a supporto dell’innovazione della formazione
Classe Virtuale e Applicazioni per la Scuola 2.0Teleskill Italia
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
Un progetto per rispondere agli obiettivi di Lisboma e alla dichiarazione di Copenhagen.
Intervento al seminario MPI-Direzione Generale per la Lombardia, Desenzano, dicembre 2006
MOOC (Massive Open Online Course): il futuro? una rivoluzione? uno tsunami?Clay Casati
MOOC (Massive Open Online Course) è un corso dove i partecipanti sono distribuiti nello spazio e nel tempo e dove i materiali di formazione sono dispersi nel web, unisce il meglio delle migliori università mondiali [istruzione eccellente] con il meglio della tecnologia [apprendimento online interattivo]. Come nell’industria e nei servizi le nuove tecnologie hanno trasformato il mondo del lavoro, analogamente nuove tecnologie, nuove metodologie di apprendimento, empowering di studenti e docenti, stanno innovando radicalmente insegnamento e apprendimento fermi da secoli.
I corsi MOOC, secondo le diverse opinioni, rappresentano il futuro per tutta l’alta formazione (secondaria, terziaria e professionale), attivano una rivoluzione, costituiscono uno tsunami per le università tradizionali.
Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti perseguono: efficacia nell’apprendimento, centralità dello studente, personalizzazione del percorso di studi, democratizzazione dell’alta formazione di eccellenza (per accedere ai corsi delle migliori università mondiali è sufficiente un personal computer e una linea internet veloce), alta formazione di massa per rispondere ai fabbisogni della “società della conoscenza”.
Matematici o Acusmatici? Motivazioni e condivisioni per una didattica 2.0Nicola Chiriano
Relazione al Convegno "Matematica in classe 2014"
Centro PRISTEM, Università "Bocconi" Milano
http://matematica.unibocconi.it/articoli/il-convegno-di-ottobre-milano
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Frammenti da un'esperienza in un Istituto Comprensivo - Convegno "L’innovazio...Antonio Fini
Le slide NON corrispondono del tutto alla "narrazione". Sono solo d'appoggio per un intervento del quale riporto qui l'abstract:
La recente revisione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale, a cura dell’OCSE, ha messo in evidenza alcune criticità strutturali, derivanti soprattutto dalla contraddizione tra l’ambizione degli obiettivi e la scarsità della risorse (parole dell’OCSE). Il dispiegamento delle LIM e le Classi 2.0 vengono quindi considerate azioni poco sostenibili su larga scala, mentre anche sul fronte della formazione degli insegnanti, nonostante ripetuti e pluridecennali “piani”, non sembra si sia fatta molta strada.
Cosa si può fare, concretamente, in un periodo di risorse scarsissime a disposizione delle scuole? Soprattutto, cosa può fare un Dirigente scolastico, nella sua scomoda posizione di “cerniera” tra obblighi normativi vecchi e nuovi (vedi dematerializzazione, registri e pagelle online); un corpo docente che pur ospitando punte di eccellenza, sul lato tecnologico è mediamente poco competente e spesso demotivato; studenti che sempre più vivono immersi in una realtà digitale, possedendo però soltanto elevatissime abilità strumentali ma spesso scarsa consapevolezza e reale competenza; famiglie non sempre in grado di seguire i figli, né sul piano strettamente scolastico, né tantomeno sui nuovi orizzonti della competenza digitale?
Nell’intervento si presenta la messa in opera di alcune pratiche di base, a basso costo e alta sostenibilità complessiva. L’ipotesi, supportata da alcune prime incoraggianti evidenze, è che tali pratiche, oltre a contribuire al miglioramento sul piano organizzativo, possano costituire un elemento abilitante per il superamento del gap che ancora divide molti insegnanti dal “mondo digitale”. Si tratta di una frattura che oggi deve obbligatoriamente essere colmata, dal momento che la scuola non può sottrarsi al dovere di aiutare i ragazzi a sviluppare la propria competenza digitale. Sfatato ormai il mito dei “nativi digitali”, il ruolo della scuola e del singolo insegnante è davvero centrale, pena l’acuirsi di un divario digitale che non riguarda più soltanto la mera connettività ma è oggi centrato su elementi cognitivi di alto livello che possono “fare la differenza” nella costruzione della personalità e delle competenze del cittadino di domani.
Formare cittadini digital/media competent Per un approccio ecologico e sost...Maria Ranieri
Intervento al Convegno Nazionale “L’innovazione tecnologica nella scuola italiana e i capi d’istituto. Quali orientamenti per una politica sostenibile ed efficace?
Firenze, 16 Novembre 2013
E-learning partecipativo a supporto dell’innovazione della formazioneTeleskill Italia
Intervento di Emanuele Pucci, Amministratore Delegato Teleskill, al SIREF Summer School 2014. Un’occasione privilegiata per condividere elementi di e-learning partecipativo, l’approccio Teleskill a supporto dell’innovazione della formazione
Classe Virtuale e Applicazioni per la Scuola 2.0Teleskill Italia
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
Un progetto per rispondere agli obiettivi di Lisboma e alla dichiarazione di Copenhagen.
Intervento al seminario MPI-Direzione Generale per la Lombardia, Desenzano, dicembre 2006
MOOC (Massive Open Online Course): il futuro? una rivoluzione? uno tsunami?Clay Casati
MOOC (Massive Open Online Course) è un corso dove i partecipanti sono distribuiti nello spazio e nel tempo e dove i materiali di formazione sono dispersi nel web, unisce il meglio delle migliori università mondiali [istruzione eccellente] con il meglio della tecnologia [apprendimento online interattivo]. Come nell’industria e nei servizi le nuove tecnologie hanno trasformato il mondo del lavoro, analogamente nuove tecnologie, nuove metodologie di apprendimento, empowering di studenti e docenti, stanno innovando radicalmente insegnamento e apprendimento fermi da secoli.
I corsi MOOC, secondo le diverse opinioni, rappresentano il futuro per tutta l’alta formazione (secondaria, terziaria e professionale), attivano una rivoluzione, costituiscono uno tsunami per le università tradizionali.
Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti perseguono: efficacia nell’apprendimento, centralità dello studente, personalizzazione del percorso di studi, democratizzazione dell’alta formazione di eccellenza (per accedere ai corsi delle migliori università mondiali è sufficiente un personal computer e una linea internet veloce), alta formazione di massa per rispondere ai fabbisogni della “società della conoscenza”.
Matematici o Acusmatici? Motivazioni e condivisioni per una didattica 2.0Nicola Chiriano
Relazione al Convegno "Matematica in classe 2014"
Centro PRISTEM, Università "Bocconi" Milano
http://matematica.unibocconi.it/articoli/il-convegno-di-ottobre-milano
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Presentazione al convegno #Schoolstartup: esperienze e formazione nella didattica digitale. Percorsi di formazione per insegnanti del progetto Orient@ti.
La scuola italiana verso gli obiettivi strategici dell'unione europea per il ...Flavia Giannoli
Il lavoro vuole contribuire a fare il punto sullo stato delle esperienze di riqualificazione dell’offerta formativa della scuola italiana rispetto agli obiettivi strategici dell’Unione Europea per il 2020 e lo stato del “Progress to work”. I finanziamenti europei hanno infatti sbloccato possibilità per la creazione di ambienti di apprendimento 3.0 e per la formazione dei docenti di ogni ordine e grado su competenze trasversali, metodologiche e digitali di alto livello, da integrare con quelle disciplinari.
Grazie all’erogazione dei fondi strutturali PON (Programma Operativo Nazionale) per le Azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per il Piano di Formazione Triennale (PFT), gli operatori scolastici stanno sperimentando nuove modalità di ricerca-azione per adottare mo-delli e processi flessibili, potenziati dall’uso delle tecnologie, significativi per l’acquisizione da parte degli studenti di competenze adeguate a vivere e lavorare nella complessità della moderna realtà.
Lo sviluppo degli ambienti di apprendimento è pensato come un processo iterativo, disegnato sul metodo della prototipizzazione per la sperimentazione ed il successivo riallineamento: lo sviluppo di comunità di pratica è la chiave per l’innovazione. In un contesto così operativo l’introduzione dei metodi del Project management nella gestione e nel controllo dei processi scolastici è ormai una necessità, data la complessità del mondo della formazione.
Si prega gentilmente di citare l'autore, nel rispetto della Licenza Creative Common: Contribution, Non Commercial, Share Alike. Grazie!
La conversazione Educativa con gli strumenti del web 2.0Pierfranco Ravotto
L'educazione è conversazione. Basta pensare a Socrate che interrogava i passanti sulla piazza di Atene, alla scuola peripatetica, ...
Le classi sono luogo di monologo, mentre il web 2.0 ...
Per supportare l’attuazione della Legge 107/2015, al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta il Piano nazionale per la scuola digitale.
2. - 1 -
Perché l’e-learning?
«L'istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si
possono utilizzare per cambiare il mondo»
Nelson Mandela
Obiettivi
Analizzare..
L’impatto e lo sviluppo delle
tecnologie digitali nel mondo
universitario
Lo stato dell’e-Learning al
Politecnico di Milano
Proporre..
Alcune idee innovative
per lo sviluppo di Beep
Il mio punto di vista sullo
scenario futuro dell’ e-
learning nell’università
4. «L’e-learning è una metodologia d’insegnamento e apprendimento
mediata dalla tecnologia digitale che coinvolge sia il prodotto che il
processo formativo» (Anee)
Società
Economia
6. Blended
«Pure»
Modalità
Erogative
Modello di
Formazione
UNIVERSITA’
Campo
d’applicazione
For business
For education
Scuola
Modello di Formazione
• Web based training: focus sull’erogazione dei contenuti
e relazione con il docente limitata a scambi di e-mail
• Supported on line learning: forte interazione con il
docente e tra pari, ricerca di risorse e lavoro
collaborativo
• Informal learning: corso non istituzionale ma gruppo di
persone che condividono un interesse comune, focus
su condivisione e apprendimeto collaborativo
7. Blended
«Pure»
Modalità
Erogative
Modello di
Formazione
UNIVERSITA’
Campo
d’applicazione
For business
For education
Scuola
Le validazioni delle teorie androgogiche mostrano che l’apprendimento
dell’adulto è diverso da quello del bambino perchè attivo e selettivo. E’
quindi opportuno distinguere tra e-learning universitario e scolastico
E-learning for Education E-larning for Business
Scopo Migliorare i processi di
apprendimento
Migliorare le performance
aziendali
Misure
di
Valutazione
Soddisfazione dell’utente
Risparmio di risorse
Certificazioni
Aumento delle vendite
Velocità Servizi
Tasso di errore ridotto
Confronto Risultati ottenuti in passato Situazione dei concorrenti
Fruitori Studenti Lavoratori interni, stakeholders
Limitazioni Budget Fiducia
9. I Generazione
«Apprendimento
postale»
III Generazione
«Apprendimento digitale»
• Off-line
• On line
(e-Learning 1.0 e 2.0)
II Generazione
«Apprendimento audiovisivo»
• Radio
• Televisione
• VHS
tecnologia modello di apprendimento interazione
docente
Comunica-
zione
collaborazione
tra discenti
Relazione
I GENERAZIONE posta auto apprendimento passivo molto bassa Asincrona inesistente 1 a 1
II GENERAZIONE audiovisiva auto apprendimento passivo molto bassa Asincrona inesistente 1 a N
III GENERAZIONE
off-line
floppy, CD,
videodischi
auto apprendimento passivo molto bassa Asincrona inesistente 1 a N
E-learning 1.0 Internet auto apprendimento passivo molto bassa Asincrona inesistente 1 a N
E-learning 2.0 Internet apprendimento collaborativo
attivo
elevata Sincrona e
Asincrona
forte N a N
10. • Didattica: focalizzazione
sull’obbiettivo, meccanismi di
ricompensa e punizione
• Sistemi di tipo trasmissivo
STIMOLI
ESTERNI
RISPOSTA
Comportamentismo
L’apprendimento
come meccanismo
Stimolo - risposta
11. STIMOLI
ESTERNI
RISPOSTA
PROCESSI
COGNITIVI • Didattica: transfert, discussione
critica dei contenuti, collegamenti
interdisciplinari, approfondimenti
personali
• Sistemi interazionisti
Comportamentismo
L’apprendimento
come meccanismo
Stimolo - risposta
Cognitivismo
L’apprendimento
come processo
attivo
12. Comportamentismo
L’apprendimento
come meccanismo
Stimolo - risposta
Costruttivismo
L’apprendimento
come processo
sociale
STIMOLI
ESTERNI RISPOSTA
PROCESSI
COGNITIVI • Didattica: team work, condivisione,
collaborazione, negoziazione
• Sistemi aperti
Cognitivismo
L’apprendimento
come processo
attivo
13. • Didattica: focalizzazione
sull’obbiettivo, meccanismi di
ricompensa e punizione
• Sistemi di tipo trasmissivo
STIMOLI
ESTERNI
RISPOSTA
STIMOLI
ESTERNI
RISPOSTA
PROCESSI
COGNITIVI • Didattica: transfert, discussione
critica dei contenuti, collegamenti
interdisciplinari, approfondimenti
personali
• Sistemi interazionisti
Comportamentismo
L’apprendimento
come meccanismo
Stimolo - risposta
Costruttivismo
L’apprendimento
come processo
sociale
STIMOLI
ESTERNI RISPOSTA
PROCESSI
COGNITIVI • Didattica: team work, condivisione,
collaborazione, negoziazione
• Sistemi aperti
Cognitivismo
L’apprendimento
come processo
attivo
Connettivismo
L’apprendimento
come connessione di
una rete
14. USA
• Paese che ha investito di più sull’ e-learnig
• 1,66 milioni di utenti nel 2010
• Mercato:
• 18 miliardi di $ nel2010
• Previsti 26 miliardi di $ nel 2014
• 5 milioni di utenti di pure e-learning
• trend di crescita esponenziale
MOOC
Fonti
1. Eurostat Community Survey on ICT usage (CEDEFOP)
2. Indagine ISTAT Cittadini e nuove tecnologie
3. Ricerca «I cambiamenti i atto nel panorama universitario italiano» (Future Conept lab)
4. «E-learning facciamo il punto» (CRUI)
15. Paesi in via di sviluppo
• Crescita di mercato prevista per il periodo 2010-15:
• Asia + 30%
• America Latina + 19 %
• Africa +18%
• Paesi con il maggior numero
di studenti nei MOOC (dopo gli USA)
• India (8,8%)
• Brasile (5,9%)
Fonti
1. Eurostat Community Survey on ICT usage (CEDEFOP)
2. Indagine ISTAT Cittadini e nuove tecnologie
3. Ricerca «I cambiamenti i atto nel panorama universitario italiano» (Future Conept lab)
4. «E-learning facciamo il punto» (CRUI)
16. Europa
Per l’UE l’e-learning è..
• «un’elemento importante della socità informatica» (Agenda digitale europea)
• Strumento d’integrazione ( «Campus virtuali») e cooperazione («Mobilità
virtuale»)
Ma l’e-learning stenta a decollare:
• 5% della popolazione partecipa a corsi on line
• Crescita lenta (+2% rispetto al2007)
Fonti
1. Eurostat Community Survey on ICT usage (CEDEFOP)
2. Indagine ISTAT Cittadini e nuove tecnologie
3. Ricerca «I cambiamenti i atto nel panorama universitario italiano» (Future Conept lab)
4. «E-learning facciamo il punto» (CRUI)
17. Fonti
1. Eurostat Community Survey on ICT usage (CEDEFOP)
2. Indagine ISTAT Cittadini e nuove tecnologie
3. Ricerca «I cambiamenti i atto nel panorama universitario italiano» (Future Conept lab)
4. «E-learning facciamo il punto» (CRUI)
Italia
• In media con il resto d’Europa ma situazione frammentaria:
• Il 90% degli studenti non è soddisfatto della dotazione tecnologica del
proprio ateneo
• Scarso accesso a Corsi on line (81%)
• Assenza lezioni in streaming (86,5%)
• Assenza lavagne digitali (77%)
• L’ 80,5% pensa che la tecnologia nel futuro migliorerà
l’apprendimento e l’università
18. Tre prospettive d’analisi
Tecnologici
• M-learning
• Rapid e-learning
• Personal Learning Environment
Socio-Educativa
• Informal Learning
• Social Learning
• Longlife learning
• Flipped Classroom
Economica
• Open source
• I MOOCs
19. Informal learning
• apprendimento formale: si sviluppa
all’interno di un contesto strutturato e
organizzato, conduce a un
riconoscimento ufficiale.
• apprendimento non-formale: si svolge
al di fuori delle principali strutture di
istruzione, non porta a certificati
ufficiali.
• apprendimento informale: fa parte
della vita quotidiana non è
necessariamente intenzionale.
Social
network
Blog
Chat
. . .
«Coloro che fanno distinzione fra
intrattenimento ed educazione
forse non sanno che l’educazione
deve essere divertente e il
divertimento deve essere
educativo»
Longlife learning
L’apprendimento non è più limitato ad un determinato periodo
della vita, ma la dinamicità della società richiede una
formazione continua. Per le università la sfida consiste nel
riuscire offrire ai propri studenti le capacità e gli strumenti
affinché ciò sia possibile.
20. Flipped classroom
A casa..In aula..
Esposizione dei contenuti da
parte del docente
Studio ed elaborazione critica
dei contenuti
• Riflessione sui contenuti
• confronto
• discussione
• messa in pratica delle conoscenze
Fruizione dell’esposizione dei
contenuti attraverso le
tecnologie informatiche
Social learning
«Le università devono fare sistema, sia tra di loro che al loro interno,
e le tecnologie dell’informazione lo rendono possibile» (CRUI)
Due livelli d’azione:
• Sistemico
• Didattico
Knowlege sharing &
Social responability
Cooperative Learning
Classe
tradizionale
Flipped
Classroom
21. Opensource
Open source VS Closed source
Oggi, le soluzioni per l’e-learning Opensuorce..
• hanno qualità superiore di quelle Closed
• Offrono una maggiore reattività, personalizzabilità, flessibilità e
scalabilità del sistema
• garantiscono la riduzione dei costi
I MOOCs (Massive On-Line Open Courses)
Nati negli USA, i MOOC sono corsi on-line tenuti da docenti di
università di fama mondiale accessibili gratuitamente da chiunque.
• Fondata da
professori Stenford
• 2 milioni d’iscritti
• Include Stenford,
La Sapienza
Coursera
• Joint-venture tra
Harward e MIT
(60M + 1M Bill
Gates)
• 373.000 iscritti
EdX
•Fondata da
Sebastian Thun
di Stenford
•753.000 iscritti
Udacity
Le sfide future: modello di business sostenibile ed esami on line
22. Insieme di strumenti software finalizzati a produrre ed erogare materiali
didattici a basso costo e con tempi ridotti di sviluppo.
I software di rapid learning tipicamente
• consentono di produrre in maniera intuitiva una sequenza di slide
commentate che possono includere esercizi interattivi( in formato Flash )
• Esempi: ActivePresenter, Adobe Captivate e PresentationTube.
M-learning
Rapid e-learning
I Personal learning environment
Piattaforme
e-learninng
• Mobile Learning Engine
• Moodle4iPhone (Poi anche android)
Aziende
Mobile
• Apple: i-tunes University
• Prolificano app per studenti
Università
Italiane
• Genial Sapienza
• Federica
«Learn anything, anytime, anywhere» (Slogan Apple)
24. CONTENUTI
INFRA -
STRUTTURA
SERVIZI DI
ATENEO
STUDENTI
PROFESSORE
UNIVERSITA’
SERVIZI DEL
CORSO
«L’università tradizionale riscritta in bit»
CORSO
Approccio course-centred
• Focus su apprendimento formale
• Spazio definito dal docente e/o
dall’istituzione
• Lo studente:
• «subisce» le scelte del docente
e dell’università
• Non crea valore
25. LMS
• Studente
• Amministratore
• Docente
LCS
• Learning
Object
• Scrom
LEARNING CONTENENT MANAGMENT SYSTEM
I TOOLS
Condivisione contenuti
Un VLE è un ambiente informatico costituito da hardware, software ed
eventualmente middleware finalizzato all’erogazione e alla fruizione di percorsi
formativi attraverso la rete.
Tre macro-componenti
Learning Content System
Learning Managment System
I tools didattici
26. Si occupa della:
Gestione
Creazione
Archiviazione
dei contenuti didattici
Importazione
Esportazione
Aggiornamento
LEARNING
OBJECT
Modularità
Riusabilità
Accessibilità
Come progettare e realizzare i contenuti didattici?
28. Si occupa della:
Gestione del corso
Gestione degli studenti
Verifica preparazione dello studente
Monitoraggio delle attività
Reporting delle attività
• Non interazione
sincrona tra utenti
• Multimedialità
34. SERVIZI CONTENUTI
INFRASTRUTTURA
DISCENTE
«Lo studente diventa costruttore attivo»
Approccio lerner-centred
• Contenuti creati collaborativamente
• Struttura come «dialogo» più che
come manuale o libro
• Apprendimento formale ed
informale
• Lo studente
• Definisce attivamente il proprio
percorso d’apprendimento
• Crea valore
Prospettiva tecnologica
«e-Learning 2.0 è e -learning based su
tools che combinano:
• semplicità di creazione di contenuti
• semplicità di web delivery
• Collaborazione integrata» (Karrer)
WEB
PROFESSORE
UNIVERSITA’
35. «I PLE sono sistemi che aiutano i discenti a controllare ed organizzare il proprio apprendimento.
Questi includono un supporto per:
• Organizzare i loro obbiettivi d’apprendimento
• Gestire il loro apprendimento, sia il contenuto che il processo
• Comunicare con altri durante il processo d’apprendimento
E così raggiungere gli obbiettivi d’apprendimento.» (Wikipedia)
VLE
Web 2.0
e-Portfolio
37. Applicazioni per l’individuo
SERVIZI WEB PER
SPAZI PERSONALI
SOCIAL NETWORK
S
o
c
i
a
l
i
t
à
P
e
r
s
o
n
a
l
i
z
z
a
z
i
o
n
e
Applicazioni per l’organizzazione
SOFTWARE DI
eCOLLABORATION
APPLICAZIONI AD
HOC
38. PLE
• Apprendimento
Customizzato
• Formale & Informale
• Apertura
• Loglife learning
• Riferimento univoco
• Strutturazione personale
dei contenuti
• Autovalutazione e misura
• Tools «illimitati»
VLE
• Apprendimento
Standardizzato
• Formale
• Periodo limitato
• Riferimento universitario
• Processo definito dal
docente
• Valutazione del
docente/sistema
• Tools limitati
40. Il centro METID
Soluzione sviluppata in casa
• Potenzialità rete
• Open source
• Nuova didattica on line
• Limiti tecnici
1999 2012
Soluzione Opensource platform
Il progetto Beep
•Approccio costruttivista
•Open source
•Collaborazione
•Multimedialità
•Ricercabilità contenuti
Defininzione
obbiettivi
•VLE
• applicativi di
ecollaboration
•Elgg, Liferay Alfresco
Scelta della
Piattaforma
•Buona integrazione
tools web, usabilità e
personalizzabilità
•Difficile gestione
contenuti
Sperimentazione
•SCROM player
•Aunica Login
•Ruoli
•Aula virtuale
Personalizzazione
41. Ambiente
personale
Ambiente
Del corso
Beep
Corsi on line
Gestione
Profilo
Aula
virtuale
Avvisi
Informazioni
corso
Forum
personali
Blog
Wiki
Forum
professore
Motore di
ricerca interno
Upload
contenuti
Social
Boockmarking
Creazione
sondaggi
43. 5.4%
14.0%
17.1%
26.4%
18.6%
20.9%
15.5%
16.3%
60.5%
17.1%
22.5%
5.4%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Niente
Facilità nel reperire il materiale didattico
Organizzazione
Praticità
Maggiore interattività tra studenti e docenti…
Attività di approfondimento…
Dialogo tra studenti
Dialogo con il docente
Contatto con il mondo extra-universitario…
Lavori di gruppo e momenti di condivisione tra…
Supporto nell'apprendimento da parte del…
Altro (specificare)
Sulla base degli insegnamenti che hai seguito, cosa ritieni che manchi
ai corsi del Politecnico?
I limiti dei corsi del Politecnico
• Flipped classroom e tool
specifici (ricevimento on line)
• Strumenti di comunicazione
con aziende (Es.U2B)
370
studenti
44. • La sensibilità degli studenti
ai tools on line è elevata
Gli studenti e i tools on line
• Gli studenti sono soddisfatti dei
tools on line del politecnico
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
I servizi on line offerti dovrebbero essere uno dei fattori
da considerare nella scelta di un università.
Gli strumenti on line semplificano e velocizzano alcune
attività che, però, potrebbero benissimo essere fatte in
altro modo.
I servizi on line del PoliMi stanno aiutando molto il mio
percorso di formazione.
La dotazione di strumenti on line offerta dal PoliMi è
sufficiente a soddisfare le mie principali esigenze
accademiche.
Sei d'accordo con le seguenti affermazioni?
Decisamente d'accordo Parzialmente d'accordo
Parzialmente in disaccordo Decisamente in disaccordo
45. Gli studenti e Beep
• Uno studente su tre non nota differenze tra CoL e Beep
• Il 90% degli studenti non ha mai utilizzato le
«funzionalità 2.0»
• Uno studente su tre non conosceva «le funzionalità 2.0»
• L’11% ritiene importanti gli strumenti per scrivere
• La maggior parte passa su Beep meno di un’ora alla
settimana
Punti di forza
La grafica 24,2%
La presenza di strumenti "per scrivere" (
blog, forum,..) e non solo documenti "da
leggere"
11,3%
La possibilità di importare file da siti esterni 13,7%
La semplicità di utilizzo 50,8%
Le nuove funzionalità a supporto del corso
(come consegne on line,forum, ecc.)
57,3%
Altro (specificare) 8,9%
Da Migliorare
L'usabilità 36,3%
L'accessibilità da smartphone e/o tablet 65,3%
La semplicità e la rapidità di accesso ai
materiali del corso
47,6%
Gli strumenti per la comunicazione con il
docente e con gli altri studenti
25,0%
La multimedialità del sito 20,2%
Altro (specificare) 6,5%
Gli studenti
fanno un
«utilizzo 1.0» di
Beep
46. Gli sviluppi futuri che gli studenti desiderano
Tre proposte dominanti:
• Video-registrazione delle lezioni
• Mobile ( Accessibilità ed App)
• E-book a prezzi agevolati
Altre idee interessanti:
• Tools per prendere appunti on line
e condividerli con il resto della
classe
• Ricevimento studenti via webcam
• Integrazione in un unico portale
servizi on line e Beep
48. Tre grandi quesiti
Come cambierà il modo di «fare università» nei prossimi anni
grazie alle idee e alle tecnologie emergenti?
Si affermeranno i PLE in ambito universitario ed incarneranno
realmente un nuovo modello d’apprendimento?
Quali saranno gli sviluppi futuri dell’offerta
e-Learning del Politecnico di Milano?
49. «Ci saranno dei cambiamenti radicali nell’Univeristà. l’attuale
sistema educativo non è più sostenibile, sia da un punto di
vista economico che culturale: l’implementazione di reti
mediante il web e la centralità dello studente sostituiranno
completamente il vecchio paradigma d’insegnamento»
Mike Liebhold
Ricercatore del Institute of Feature
60%
«Poche università avranno le risorse per evolversi, la maggior
parte rimarranno esattamente come sono oggi a parte
qualche piccola modifica. Il 2020 non sarà molto differente
dal presente»
Steve Jones
Professore dell’Università dell’Illinois
40%
Fonti
1. Report 2012 «L’istruzione nel 2020» (Pew Internet)
51. «il PLE diventerà qualcosa di simile a quello che in realtà si prefigge
di contrastare: le piattaforme. Sarà un nuovo recinto gestito dalle
istituzioni scolastiche e formative, all’interno del quale isolare gli
studenti dal resto del mondo»
Graham Atwell
Direttore del Pontydisgu
«i VLE sopravvivranno a stento, nella misura in cui essi si apriranno
agli utenti abbandonando gli standard restrittivi a quali sono
vincolati, abbracciando la filosofia del learner centred»
Terry Anderson
Professore Athabasca University
«Non servono strumenti appositi, lo stesso internet è un PLE»
Leigh Blackall
Educational Desiner
52. PLE vs VLE
VLE
PLE
VLE
Sviluppi di mercato
Mercato in
crescita
VLE Opensource che
integreranno le logiche
del learning 2.0
Soluzioni ad hoc
Il VLE può essere integrato nel PLE, occupandosi della
componente formale dell’apprendimento
53. «Il futuro del politecnico è nei MOOC. Per questo, Noi del
centro Metid monitoriamo costantemente lo sviluppo dei
MOOC e stiamo cercando di realizzare un percorso, iniziato con
l’introduzione di Beep, che accompagni professori e studenti in
un’ottica di nuova apertura e d’innovazione della didattica»
Federica Brambilla
Project Manager di Beep
«Nel lungo temine penso che sia possibile che la didattica
evolverà verso la flipped Classroom anche se questo richiede
una forte riprogettazione dei corsi e un investimento non di
poco conto » (concorda anche con i MOOCs)
Donatella Sciuto
Prorettrice Politecnico di Milano
Fonti
1. Intervista a Federica Brambilla
2. http://www.svoltastudenti.it/blogs/redazione/beep-polimi-
miglioriamolo-insieme-parola-alla-prorettrice-donatella-sciuto.
55. E-Learning & Polimi 2.0
Anno accademico 2012-2013
Corso di laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale
Tecnologie, applicazioni e servizi dell’internet
A cura di: Andrea Auriti