3. Media e disuguaglianze
• «i media riproducono e accentuano disuguaglianze
sociali, sono nuovi strumenti di divaricazione delle
differenze , non di attenuazione di esse, danno vita a
nuove e incisive forme di iniquità e sviluppo diseguale»
(Gillespie-Robins,1989)
• «I media producono scarti di conoscenza tra le classi e i
gruppi sociali: così facendo aprono nuove forme di
disuguaglianze e questo impatto è altrettanto rilevante
della loro asserita capacità di omogeneizzare e appiattire
ogni differenza» (Wolf, 1992)
4. Mass Media Flow and Differential Growth in Knowledge,
Tichenor, Donohue e Olien (1970)
La diffusione e la penetrazione crescente dei mezzi di
comunicazione di massa non porta all‟uguaglianza sociale
ma, anzi, a forme di sviluppo e distribuzione della
conoscenza molto diversificate.
«Quando la diffusione di informazioni tratte dai mass media
cresce all‟interno di un sistema sociale, i segmenti di
popolazione con un più elevato status socioeconomico
tenderanno ad acquisire tali informazioni con un ritmo più
veloce di coloro che appartengono a segmenti con un minor
status socioeconomico; in questo modo, lo scarto di
conoscenza tra questi segmenti tende a crescere piuttosto
che a diminuire»
8. Scarti di conoscenza e new media
«Un medium scarsamente disponibile, o la cui codifica
e decodifica richiede un‟abilità molto particolare,
verrà sfruttato da un‟élite che abbia
il tempo e le risorse per accedervi.
Viceversa, un medium molto accessibile alla gente
comune tenderà a rendere democratica una cultura»
(Innis,1982).
9. Ma se manca il pane possiamo preoccuparci delle ICTs?
10. Scarti di conoscenza e new media
“I benefici di Internet per i paesi in via di sviluppo sono chiari.
Esso permette alle imprese di vendere beni e servizi
direttamente ai clienti, superando le frontiere nazionali, e facilita
la distribuzione di beni e servizi di prima necessità, come cure
mediche ed istruzione, che sono fornite in maniera iniqua tra la
popolazione mondiale. […]
La conoscenza è sempre stata sinonimo di potere, ma con
l‟avvento di Internet, l‟accesso alla conoscenza è velocemente
diventato un requisito necessario per l‟esercizio del potere nel
campo sociale, politico ed economico. Nel nostro mondo
sempre più interconnesso, dobbiamo lavorare insieme per fare
in modo che tutti abbiano accesso alla conoscenza che Internet
offre” (Kofi Annan 2001)
11. Scarti di conoscenza e new media
• L‟esistenza di una netta demarcazione tra gli information
haves e gli have nots si riflette anche all‟interno dei paesi
che appartengono alla categoria dei ricchi.
– “la preoccupazione maggiore circa il digital divide
consiste nella possibilità che la sottoclasse dei poveri di
informazione possa essere ancora più marginalizzata
nelle società dove le abilità di base connesse al
computer diventano essenziali per garantire successo
economico, avanzamento personale, migliori
opportunità di carriera ed educative, completo accesso
a networks sociali e, infine, maggiori opportunità di
partecipazione sociale” (Norris, 2001)
12. I rischi del “digital divide”
• “L'Information Technology è una delle forze più potenti
che incideranno sul ventunesimo secolo. Il suo
rivoluzionario impatto coinvolge il modo in cui la gente
vive, apprende e lavora e la maniera in cui il governo
interagisce con la società civile. L‟IT sta diventando
velocemente un motore vitale per la crescita
dell'economia mondiale […] ognuno, dovunque,
dovrebbe essere posto in condizione di partecipare e
nessuno dovrebbe venire escluso dai benefici della
società dell'informazione globale” (Carta di Okinawa
2000)
• Strategia di Lisbona, 2000
13. I rischi del “digital divide”
In sintesi:
• “in teoria le reti possono contribuire a una migliore
diffusione, informazione o conoscenza, e a una
diminuzione della distanza fra le classi sociali; in pratica,
però, i “vuoti di informazione” esistenti tra diverse
categorie sociali stanno aumentando” (Van Dijk, 2002,
p. 180).
14. • Perché questa forma di disuguaglianza interessa
governi e organismi sovranazionali?
15. • Le stime attuali indicano un risparmio di circa il 2% del
PIL nei paesi “connessi”
• (PIL Italia 2010 1.548.816 milioni di euro - Istat)
16. Digital Britain, 2009
• ogni famiglia dotata di accesso al web, può risparmiare 560
sterline l‟anno, grazie alla possibilità di pagare le bollette online,
o di cercare su internet servizi e prodotti a prezzi scontati.
• Se si garantisse agli „esclusi digitali‟ – 4 milioni di famiglie - la
possibilità di accedere ai servizi online, si potrebbero ottenere
risparmi per 1 miliardo di sterline all‟anno.
• benefici economici per oltre 22 miliardi di sterline, inclusi i 10,6
miliardi che potrebbero risparmiare nell‟arco della loro vita gli 1,6
milioni di bambini attualmente esclusi da internet.
• il governo andrebbe a risparmiare 900 milioni di sterline l‟anno
se ogni cittadino fosse messo nelle condizioni di utilizzare i servizi
online.
18. Le disuguaglianze digitali:
Conceptual Framework
• La questione delle disuguaglianze digitali
riguarda lo studio della società contemporanea
perché rimanda ai diritti di cittadinanza.
• Perché disuguaglianze digitali e non digital
divide?
• Viaggio nell‟evoluzione del problema relativo
alla diffusione di Internet: Internet e le ICTs
producono differenziazione piuttosto che
massificazione.
19. Il Digital Divide
• Ingresso ufficiale nel rapporto NTIA “Falling
Through the Net: Defining the Digital Divide”:
– “il divario tra quelli che hanno accesso alle nuove
tecnologie e quelli che non lo hanno” (1999, p. xiii).
• Classificazione della popolazione: “information
haves” vs “information have nots”.
• Dimensione di riferimento=Accesso
• Individuazione di divari: globali (tra paesi), sociali
(tra segmenti della società), democratici (tra chi
accede e chi no) (Norris, 2001).
20. Il Digital Divide
• La caratterizzazione in termini così netti tra chi
accede e non accede, nota oggi come early digital
divide, ha prodotto più problemi che vantaggi
(Gunkel, 2003; van Dijk, 2003, 2005).
• Ma quali sono gli elementi riduttivi, problematici o
confusi che connotano il concetto di digital divide?
21. Il Digital Divide:
obiezioni all‟uso “generalista” del concetto
I obiezione: struttura binaria
“un‟opzione è nominalmente definita come il polo negativo o l‟antitesi
dell‟altra” (Bentivegna, 2009), bisognerebbe ridefinire il digital divide come
“una stratificazione sociale che indica come il divario non sia affatto una
divisione binaria ma, piuttosto, un continuum basato su differenti gradi di
acceso alle tecnologie dell‟informazione” (Warschauer, 2001)
II obiezione: determinismo tecnologico
“l‟accesso alla tecnologia sia in grado di risolvere i problemi sociali
esistenti, tra i quali problemi di disuguaglianza
sociale, democrazia, libertà, relazioni sociali e senso di appartenenza alla
comunità” (van Dijk, 2005).
III obiezione: caratterizzazione del DD in termini statici.
Il digital divide è un obiettivo mobile (Compaine, 2001). La riduzione dello
scarto tra chi si connette e chi non lo fa non si traduce automaticamente
nella chiusura di un gap: riguardo ad altre dimensioni possono generarsi
distanze ancor più rilevanti.
22. Disuguaglianze digitali:
la ricchezza di un nuovo concetto
“il paradigma del digital divide è stato utile ai ricercatori e ai
policy makers agli inizi della diffusione di Internet. Ma la
crescente espansione dell‟accesso a Internet, congiuntamente
alle trasformazioni sul fronte istituzionale, impone che si vada
oltre quel paradigma se si vogliono documentare e spiegare
importanti dimensioni di disuguaglianza digitale che la
penetrazione di Internet continua a produrre”
Di Maggio e Hargittai (2001)
23. Disuguaglianze digitali:
la ricchezza di un nuovo concetto
Il termine digital
divide è fuorviante
perché suggerisce
un divario
unidimensionale.
Piuttosto, esistono
divari su dimensioni
multiple – accesso
tecnico, autonomia,
supporto sociale,
competenze, tipi di
uso.
Hargittai (2001)
24. Disuguaglianze digitali:
Accesso
Dimensione dell‟accesso
• Connessione a Internet: disponibilità fisica
– Qualità del collegamento: banda larga - “élite della
banda larga” (Horrigan, Rainie, 2002).
– Autonomia d‟uso: luogo della connessione (casa propria
o di altri, luogo di lavoro o di studio, luogo pubblico):
condizionamenti e learning by doing.
25. Disuguaglianze digitali:
un approccio multidimensionale – l‟accesso
es. van Dijk (2005) costruisce un range di 6 posizioni riguardo all‟accesso:
Sul versante della non connessione
– i non connessi: coloro che non hanno mai usato il computer né mai
si sono connessi a Internet ;
– i contrari a Internet : coloro che si rifiutano di connettersi a Internet;
– gli Internet dropouts: coloro che un tempo erano utenti e che poi
non lo sono stati più.
Sul versante della connessione
– gli utenti intermittenti: coloro che oscillano tra una condizione
online e offline per problemi tecnici di connessione;
– gli utenti continui: coloro che si connettono costantemente ma che
non dispongono di un collegamento a banda larga nella propria
abitazione;
– gli utenti con collegamento a banda larga da casa: coloro che
dispongono della tecnologia più avanzata e che possono, quindi,
accedere a un‟offerta più ricca.
26. Disuguaglianze digitali:
Competenze
Dimensione delle competenze digitali
«l‟insieme delle competenze necessarie per operare con il
computer e la rete, cercare e selezionare informazioni presenti in
essa e usare tali informazioni per raggiungere i propri obiettivi»
(van Dijk, 2005)
es. Le competenze possono essere suddivise tra:
• «competenze operative»: usate dagli individui per operare con il
computer nonché con il software e l‟hardware della rete.
• «competenze informazionali»: utilizzate per cercare, selezionare e
processare informazioni tratte dal computer e dalla rete
• «competenze strategiche»: consentono di raggiungere specifici
obiettivi e, in termini generali, di migliorare la propria posizione
nella società.
27. Disuguaglianze digitali:
Uso
Dimensione dell‟uso
• Pew Internet & American Life Project (2007) 72 attività
aggregate in 7 classi:
informazione, comunicazione, lavoro, educazione, affari e
finanza, shopping, intrattenimento (ventaglio di opportunità
dipende dalla disponibilità di risorse).
• Questa disuguaglianza diventa strutturale quando «alcuni
segmenti della popolazione sistematicamente e stabilmente
usano la tecnologia e Internet per trarne benefici in relazione
alle sfere
dell‟informazione, comunicazione, lavoro, affari, educazione
mentre altri si limitano a un uso che si riduce
all‟informazione, la comunicazione, lo shopping e
l‟intrattenimento» (van Dijk, 2005)
28. Disuguaglianze digitali:
l‟approccio multidimensionale
• Se in un recente passato, le tecnologie venivano
considerate
– «abilitanti» tali cioè da mettere gli individui nelle
condizioni di poter applicare i nuovi strumenti,
• oggi esse sono divenute
– di «potenziamento», tali cioè da far ampliare gli ambiti di
intervento e migliorare la qualità delle applicazioni da
parte degli individui.
29. Modelli di disuguaglianza
• «Coloro che non accedono corrono il rischio di perdere
significative opportunità esistenziali (nell‟ambito
economico, politico, educativo, culturale, relazionale, so
ciale?» (van Dijk, 2005);
• «L‟accesso e l‟uso di Internet influiscono sulle
opportunità esistenziali dei cittadini?» (Di Maggio et
al.., 2004);
• «In che modo e per quale ragione l‟accesso a Internet è
importante per il processo di inclusione sociale?»
(Warschauer, 2003).
31. Quali sono i gruppi a rischio?
Durante la Conferenza di Riga dell‟11 giugno 2006 la EC, ha
individuato nei seguenti segmenti di popolazione i soggetti più
esposti alle incognite di impoverimento digitale:
– individui con un‟età avanzata (55-64 anni e 65-74 anni);
– che non hanno una posizione lavorativa attiva (pensionati,
inattivi e disoccupati);
– con risorse culturali più limitate (livello di istruzione
basso);
– che vivono in aree geografiche poco sviluppate (aree
rurali)
– e, infine, i soggetti di genere femminile.
32. I gruppi svantaggiati
Interrogativo?
I gruppi svantaggiati e in particolare le donne
«sono solamente alcuni passi indietro o se, al contrario,
sono stati abbandonati in solitudine mentre il resto del
mondo avanza» (DiMaggio et al., 2004, p. 368).
Sembra delinearsi all‟orizzonte un ulteriore pericolo per
l‟inclusione digitale: dinamiche di arricchimento
cumulativo per i soggetti già più abili e più esperti e
meccanismi di progressivo impoverimento per chi ha
meno dimestichezza con le ICTs.
33. L‟«effetto San Matteo»
predice nel contesto
tecnologico che chi ha
maggiore esperienza nella
gestione delle nuove
tecnologie e una dieta
mediale maggiormente
variegata, otterrà maggiori
benefici dall‟uso di Internet.:
«poiché a chi ha verrà dato,
ed egli avrà in abbondanza:
ma a chi non ha, verrà tolto
anche quello che ha».
“moltiplicatore cumulativo
delle opportunità”
Poiché le donne soffrono di una
dinamica di segregazione che le
rende invisibili nei contesti
scientifici, non possono
approfittare dei vantaggi prodotti
dall‟«effetto San Matteo».
Se per gli uomini vale la dinamica
positiva del “chi più ha più
avrà”, per le donne –
strutturalmente meno visibili –
prevale la dinamica negativa del
“a chi meno ha sarà tolto anche
quello che ha”.
“moltiplicatore cumulativo
degli svantaggi”
L‟effetto Matilda
(Rossiter; Bracciale)
L‟effetto San Matteo
(Merton; Hargittai)
34. In sintesi
• Nella società delle reti, in cui le informazioni diventano
preziose merci di scambio su cui fondare i propri
progetti individuali, si sviluppano nuove forme di
ghettizzazione sociale prodotte dai diversificati accessi
alle informazioni e alle reti di relazione cui possono
effettivamente partecipare gli individui. La conoscenza
assume, dunque, «una rilevanza anche maggiore di
quella che nel passato aveva il denaro. Solo chi ne
possiede una “certa quantità” può avere successo»
(Livolsi, 2006, p. 18).
36. Perché studiare le “donne in rete”?
• una più profonda conoscenza della relazione tra
Internet e genere è un primo passo per lo sviluppo di
politiche a livello nazionale e locale che aiutino a
colmare il gap tra donne e uomini nell‟accesso e
nell‟uso della rete, fornendo pari opportunità di
partecipazione alla società dell‟informazione (Sartori,
2008, p. 98).
• in una società tecnocentrica, dove la disuguaglianza
digitale si combatte quasi esclusivamente “offrendo” più
computer ed accessi ad Internet più veloci,
l‟uguaglianza nell‟accesso alle nuove tecnologie non
implica necessariamente uguaglianza nelle opportunità
(Vaccari, 2008, p.23).
37. Donne nella rete
• Il divario nella presenza online di uomini e donne è
imputabile a specifiche cause legate al genere o
dipende, invece, da altri fattori (divario “civetta”)?
• Bimber (2000) divide la dimensione dell‟accesso da
quella dell‟uso della rete.
– Il predittore dell‟accesso a Internet si rintraccia nel diverso
status socio-economico di cui dispongono uomini e donne
(cause strutturali)
– Al contrario, «il gap appare più profondo quando si
considera un uso più intensivo di Internet» perché
dipende da specifici fattori legati al genere (stereotipi e
pattern nelle preferenze di consumo)
38. Donne nella rete
• se meno donne accedono a Internet perché per cause
“strutturali” hanno un capitale socio-economico meno
elevato, il divario si acuisce quando si considerano indicatori
diretti a misurare l‟intensità d‟uso della rete e la varietà di
attività in cui queste si impegnano.
• anche gli autori che invocano una “parità digitale di genere”
(Chen, Wellman, 2004; Mossberger, Tolbert, Stansbury,
2003; Ono, Zavodny, 2003) si riferiscono alla dimensione
dell‟accesso, mentre rilevano scarti significativi negli usi :
«una volta online, le donne rimangono utenti di Internet
meno frequenti e meno intensive» (Ono, Zavodny, 2003, p.
111).
39. Una costellazione di divari femminili
• la riflessione più generale che sollecitano questi dati
[sulle ICTs] rimanda alla persistenza di uno squilibrio di
genere – sia pure più temperato rispetto al passato –
nella disponibilità di risorse che influiscono non solo
sull‟accesso a Internet ma, ancor prima, su alcune delle
più diffuse modalità di appartenenza alla
contemporaneità (Bentivegna, 2009, p. 63).
41. La strategia di ricerca
• tipica strategia di ricerca utilizzata per le procedure
multivariate su variabili categoriali: l‟analisi delle
corrispondenze multiple (Acm), utile per una riduzione
delle variabili, concatenata a una tecnica di analisi dei
gruppi (Adg), adatta per la riduzione dei casi.
• due categorie costituite dalle variabili “attive” e dalle
variabili “illustrative”.
• Gli indicatori inseriti nel set “attivo” corrispondono ai
diversi aspetti del concetto di disuguaglianze digitali, la
cui centralità nel favorire oppure ostacolare i processi di
inclusione nella società dell‟informazione è stata
illustrata e analizzata.
42. Variabili
“attive”
utilizzate
per l‟ACM
Variabili attive: 47 variabili e 146 categorie
Dominio dell’accesso: la dotazione tecnologica
Accesso a Internet da casa Strumenti accesso da casa: Pc
Tipo connessione casa: banda stretta Strumenti accesso da casa: portatile Wi-Fi
Tipo connessione casa: banda larga Strumenti accesso: mobile (cellulare, ecc.)
Dominio dell’accesso: l’uso di Pc e Internet
Uso Pc Frequenza uso Internet da casa
Corso uso Pc Uso Internet al lavoro
Frequenza uso Pc Frequenza uso Internet al lavoro
Frequenza uso Internet Uso Internet da casa di altri
Uso Internet da casa Uso Internet nel luogo di studio
Dominio delle competenze: skills relative alla gestione del personal computer
Copiare file o cartelle Comprimere file
Copia e incolla Connettere periferiche
Formule aritmetiche Programmare
Dominio dell’uso: le attività svolte in rete
Indice sintetico attività svolte in Internet
Area Formazione Area e-Government
Fare un corso online Ottenere info dai siti web P.A.
Cercare info su attività di formazione Scaricare moduli P.A.
Consultare Internet per apprendere Inviare moduli P.A.
Area Lavoro Area e-Health
Cercare lavoro Cercare informazioni sanitarie
Area Economica Area ricreativa-informativa
Cercare informazioni su merci e servizi Leggere o scaricare giornali, news, riviste
Usare servizi relativi a viaggi e soggiorni Scaricare software
E-commerce Ascoltare la radio, guardare Tv su web
Usare servizi bancari via Internet Abbonamenti a servizi news
Vendere merci o servizi (aste online, ecc.) Giocare /scaricare giochi, immagini, musica
Area relazionale-comunicativa
Mandare e ricevere e-mail Telefonare via Internet
Inserire messaggi in chat, blog, forum, ecc. Effettuare videochiamate-via webcam
Usare servizi di instant messaging Condivisione contenuti
43. Variabili “illustrative” utilizzate per l‟ACM
Variabili illustrative: 26 variabili e 114 categorie
Caratteristiche socio-demografiche
Età Tipo di nucleo familiare
Livello d’istruzione Figli nel nucleo
Condizione professionale Situazione economica anno precedente
Posizione nella professione Tempo lavoro domestico
Fonte di reddito Tempo lavorativo
Giudizio risorse economiche della famiglia Ripartizione geografica
Indici sintetici
Indice risorse personali Indice competenze
Indice accesso Indice e-Inclusion
44. I fattore - semipiano negativo
Variable label Category label Test-Value Weight
utenti Internet_R2 quotidiani -59,55 3990,000
Uenti pc R3 disco quotidiani -54,67 5049,000
numero attività internet(Categorizzato) 13+ alto -53,84 895,000
MANDARE E RICEVERE EMAIL sì, e-mail -52,07 6699,000
INSERIRE MESSAGGI IN CHAT, BLOG, FORUM, ETC. sì, chat, blog, for -48,39 2908,000
COMPRIMERE FILE sì, zippare file -47,89 4209,000
CONNETTERE PERIFERICHE sì, connnettere peri -47,60 4694,000
SCARICARE SOFTWARE sì, scaricare softwa -47,44 1957,000
utenti Internet casa quotidiani -46,60 2818,000
USARE SERVIZI DI INSTANT MESSAGING sì, instant messagin -46,58 2409,000
CONDIVISIONE CONTENUTI sì, condivisione con -43,81 3037,000
FORMULE ARITMETICHE sì, formule aritmeti -43,00 5089,000
LEGGERE O SCARICARE GIORNALI, NEWS, RIVISTE sì, leggere news -42,39 3649,000
TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI sì, info merci e se -41,00 5080,000
numero attività internet(Categorizzato) 9 - 12 medio-alto -38,93 2430,000
45. I fattore – semipiano positivo
inviare moduli PA no, inviare moduli P 24,25 7657,000
utenti Internet_R2 regolari 25,00 3195,000
utenti Internet casa marginali 25,08 1670,000
uso Internet casa no, uso internet cas 25,14 1279,000
utenti Internet casa disconnessi 25,14 1279,000
ABBONAMENTI A SERVIZI NEWS no, abbonamenti news 25,83 7982,000
CERCARE LAVORO O MANDARE UNA RICHIESTA DI LAVORO missing category 26,64 1143,000
USARE SERVIZI BANCARI VIA INTERNET missing category 27,24 1118,000
STRUMENTI PER ACCEDERE A INTERNET - PORTATILE WIFI no, portatile Wi-Fi 27,40 5836,000
GIOCARE O SCARICARE GIOCHI, IMMAGINI, MUSICA no, giocare - scaric 27,64 5345,000
CONSULTARE INTERNET PER APPRENDERE no, internet per app 28,18 2516,000
scaricare moduli PA no, scaricare moduli 30,98 6704,000
CERCARE INFORMAZIONI SANITARIE no, info sanitarie 31,18 4580,000
Uenti pc R3 disco regolari 31,65 2468,000
EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM no, videochiamate 32,83 6965,000
COPIA E INCOLLA no, copia e incolla 33,39 751,000
46. II fattore – semipiano positivo
MANDARE E RICEVERE EMAIL no, e-mail 11,83 1885,000
LEGGERE O SCARICARE GIORNALI, NEWS, RIVISTE missing category 11,85 209,000
CERCARE INFORMAZIONI SU ATTIVITA DI FORMAZIONE missing category 11,93 205,000
TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI missing category 12,06 159,000
VENDERE MERCI O SERVIZI (ASTE ON LINE, ETC.) missing category 12,16 247,000
FARE UN CORSO ON LINE missing category 12,93 233,000
USARE SERVIZI RELATIVI A VIAGGI E SOGGIORNI no, viaggi e soggior 13,57 4405,000
CERCARE INFORMAZIONI SANITARIE no, info sanitarie 14,23 4580,000
COPIARE FILE O CARTELLE no, copia file 14,54 752,000
COPIA E INCOLLA no, copia e incolla 15,28 751,000
Uenti pc R3 disco regolari 15,45 2468,000
COMPRIMERE FILE no, zippare file 16,63 4244,000
uso Internet casa altri sì, uso internet cas 17,34 1943,000
inviare moduli PA no, inviare moduli P 20,65 7657,000
TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI no, info merci e ser 21,78 3419,000
FORMULE ARITMETICHE no, formule aritmeti 21,82 3364,000
corso uso pc_R1 no, corso uso pc 22,12 4655,000
EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM sì, videochiamate 26,30 1550,000
ASCOLTARE LA RADIO, GUARDARE PROGRAMMI TV SU WEB sì, ascolto radio-Tv 27,11 2337,000
CONDIVISIONE CONTENUTI sì, condivisione con 27,48 3037,000
utenti Internet casa quotidiani 29,41 2818,000
47. II fattore – semipiano negativo
Variable label Category label Test-Value Weight
uso Internet lavoro sì, uso internet lav -62,07 2903,000
uso Internet casa no, uso internet cas -50,35 1279,000
utenti Internet casa disconnessi -50,35 1279,000
utenti Internet lavoro quotidiani -45,41 1772,000
LA FAMIGLIA POSSIEDE UN ACCESSO A INTERNET no, accesso internet -44,64 942,000
GIOCARE O SCARICARE GIOCHI, IMMAGINI, MUSICA no, giocare - scaric -44,19 5345,000
disponibilità pc in famiglia per accesso internet no, pc casa per inte -38,39 1846,000
CERCARE LAVORO O MANDARE UNA RICHIESTA DI LAVORO no, ricerca lavoro -37,73 5957,000
INSERIRE MESSAGGI IN CHAT, BLOG, FORUM, ETC. no, chat, blog, foru -35,91 5621,000
possesso di connessione BL a casa no, banda larga -35,33 2934,000
USARE SERVIZI DI INSTANT MESSAGING no, instant messagin -34,99 6089,000
INFO PA sì, info PA -34,42 2468,000
scaricare moduli PA sì, scaricare moduli -33,80 1810,000
uso Internet studio no, uso internet luo -32,60 7023,000
CONDIVISIONE CONTENUTI no, condivisione con -29,70 5497,000
ASCOLTARE LA RADIO, GUARDARE PROGRAMMI TV SU WEB no, ascolto radio-Tv -29,20 6206,000
EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM no, videochiamate -28,75 6965,000
utenti Internet lavoro regolari -25,99 713,000
TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI sì, info merci e se -24,91 5080,000
inviare moduli PA sì, inviare moduli P -24,53 841,000
USARE SERVIZI BANCARI VIA INTERNET sì, e-banking -24,31 2063,000
48. I fattori dell‟ACM
• Il primo fattore evidenzia l‟inclusione digitale contrapponendo
l‟appartenenza al “centro” o alla “periferia” della rete. Gli insiemi di
modalità vicine e contrapposte individuano chiaramente
un‟inclusione crescente, passando da elementi che caratterizzano
la periferia digitale (semipiano negativo), a elementi che
contraddistinguono il centro del mondo digitale (semipiano
positivo).
• Il secondo fattore invece, individua la differenziazione degli
internauti rispetto alle attività svolte in rete, contrapponendo un
uso “relazionale”, centrato sull‟utilizzo di Internet come strumento
per curare le proprie interazioni online (semipiano positivo), a un
uso “strumentale” più orientato ad attività time-saving (semipiano
negativo).
52. L‟analisi dei gruppi
La seconda fase di ricerca è rappresentata da una analisi dei
gruppi, mediante la quale sono stati individuati 7cluster che
intercettano le diverse caratteristiche delle donne online.
L‟interpretazione delle caratteristiche dei gruppi e la proiezione
dei baricentri sul piano fattoriale individua tre posizioni diverse
sul fronte dell‟inclusione digitale :
• Nella prima possiamo identificare i gruppi della periferia
digitale: le “inattive”, le “cooptate” e le “neofite”.
• Nella seconda area si trova il cluster posizionato nella
semiperiferia della e-Inclusion: le “minimaliste”.
• Nella terza area si trovano i gruppi che abitano il centro della
società dell‟informazione: le “strumentali”, le “relazionali” e le
“esperte”.
•
54. Le “Inattive” digitali
• il gruppo delle “inattive” sembra avere un‟unica
caratteristica tipica: il possesso degli strumenti per la
connessione.
• totale estraneità dalla rete: sono internaute? connesse
per un processo di “osmosi” con l‟ambiente familiare?
• frequenza di connessione al massimo di una volta a
settimana.
• non usano Internet da altre location
• il possesso degli strumenti tecnici non equivale a
un‟automatica inclusione digitale, se mancano le
competenze (nessuna) e l‟interesse per usare
(nessuna) Internet.
55. Le caratteristiche personali
delle “inattive” digitali
• donne adulte: dai 35 anni fino ai 64
• livello di istruzione “medio-basso”, come la licenza
media o il diploma,
• inattive da un punto di vista lavorativo,
• o con una posizione nella professione “medio-bassa”.
• nutrito numero di casalinghe; presenza sottolineata
dall‟impegno full-time rispetto alla cura della famiglia e
della casa che caratterizza il cluster.
• l‟indice sintetico di “risorse personali”, infatti, descrive il
gruppo con i livelli “basso” e “medio-basso”,
evidenziando una sostanziale “povertà” della vita offline,
prima di quella online, per più di ¼ del gruppo.
56. Le caratteristiche personali
delle “inattive” digitali*
Caratteristiche personali categorie cat/gr** cat/set** gr/cat**
età 35-44 anni 29,8 22,3 16,4
età 45-54 anni 26,9 16,2 20,4
età 55-64 anni 12,9 6,3 25,2
titolo di studio licenza media 28,1 11,4 30,2
titolo di studio diploma 44,6 36,6 15,0
condizione professionale casalinga 23,4 9,5 30,2
condizione professionale pensionati/inattivi 7,7 3,3 28,8
posizione nella professione basso 26,3 12,3 26,3
fonte di reddito pensione 10,1 4,2 29,6
tipo di nucleo familiare coppie no figli 12,7 10,3 15,1
tempo lavoro domestico full-time 34,1 21,0 19,9
tempo lavoro domestico over-time 21,2 8,8 29,6
tempo lavoro no-time 39,6 34,0 14,3
tempo lavoro part-time 10,0 6,9 17,6
indice sintetico risorse personali basso 7,6 2,6 36,5
indice sintetico risorse personali medio-basso 28,4 15,5 22,6
** Per tutte le tabelle valgono le seguenti abbreviazioni: categorie (modalità caratterizzanti),
cat/gr (% modalità nel gruppo), cat/set (% modalità sul totale), gr/cat (% gruppo nella modalità).
57. Le cooptate digitali
• individua un segmento di utenti che non dispone
nemmeno del corredo minimo per l‟inclusione digitale
casalinga.
• si tratta di donne che in buona parte dichiarano di
connettersi dal luogo di lavoro: le “forzate” in rete
• totale mancanza di attività caratterizzanti
• insoddisfazione per la disponibilità di risorse
economiche (uso di Internet da “casa di altri” indizio)
• quanto una reale mancanza di motivazione
58. Le caratteristiche personali
delle “cooptate” digitali
• tra i 25 e i 44 anni, con un livello di istruzione medio, e
una posizione attiva nel modo del lavoro
• occupano una posizione professionale “media”
(cospicua quota di “impiegate”?)
• Disconnessione casalinga: non hanno l‟accesso a
Internet (86,5% vs 10,9%), non possiedono la banda
larga e neanche il computer (94,3% vs 21,3%).
• si connettono dal lavoro, con un impegno che chiama in
causa tutte e tre le fasce d‟utenza analizzate:
“quotidiana”, “regolare” e “marginale”.
59. Le neofite digitali
• «l‟insostenibile leggerezza dell‟essere native digitali»: è
composto in maniera preponderante da giovanissime
internaute tra i 6 e i 14 anni (83,5% vs 10,7%), ancora
inserite in un percorso di formazione, che si
caratterizzano esclusivamente per lo svolgimento di
attività relazionali
• l‟idea associata all‟etichetta di “nativi digitali” richiama
l‟immagine di giovani geek
• internaute ancora “in erba”
• funzione di controllo delle interazioni in Internet
probabilmente attivata dai genitori
60. Le neofite digitali
• l‟uso della rete in cui le “neofite” si impegnano:
ascoltano la radio, guardano la Tv, giocano online,
oppure scaricano giochi, immagini e musica.
• fronte relazionale, anche se ancora acerbo e mirato al
loisir personale e alla riproduzione delle dinamiche di
visione/ascolto dei media tradizionali su un‟altra
piattaforma tecnica
• sono incompetenti, ma sanno andare online per le
attività che le motivano.
• sembra indirizzato verso una traiettoria di inclusione
digitale progressiva nel tempo vista l‟età
61. Le minimaliste digitali
• un profilo semiperiferico nelle dinamiche di inclusione
digitale
• accedono a Internet perché si trovano nella condizione
di poterlo fare (hanno gli strumenti della connessione a
casa)
• in una posizione lavorativa non attiva o impegnata nel
lavoro casalingo e che utilizza Internet perlopiù da casa,
tanto che le disconnesse da lavoro rappresentano più
dell‟80% del campione (vs 65,9%).
• due fasce d‟età, dai 35 ai 44 anni e dai 55 ai 64
62. Le minimaliste digitali
• In merito alle skills, questo cluster si distingue dalle
“inattive” anche per il livello di competenze. Quasi tutte
sanno compiere almeno le operazioni più semplici come
“copiare-file” e usare “copia e incolla
• non vi è nessuna operazione a caratterizzare il gruppo
se non l‟uso della posta elettronica (80,7% vs 77,4%). In
effetti, però, questo elemento sembra particolarmente
interessante a fronte delle “specializzazioni” d‟uso della
rete generalmente attribuite alle donne (motivi
personali)
63. Le strumentali digitali
• ruolo giocato dall‟impegno professionale come driver
per i processi di inclusione digitale. A differenza delle
“cooptate”, che sembravano subire l‟obbligo di
connessione imposto dalle pratiche lavorative, le
strumentali integrano perfettamente la rete nella loro
dieta mediale
• donne impegnate a tempo pieno in un‟attività lavorativa,
con una posizione nella professione medio-alta. Hanno
un‟età compresa tra i 35 e i 64 anni, un capitale di
istruzione medio-elevato e possono attingere a un
pacchetto di risorse personali abbastanza consistente
64. Le strumentali digitali
• Nonostante la disponibilità degli strumenti per collegarsi in rete
dalla propria abitazione (incorporazione VQ), le internaute di
questo cluster fanno un uso di Internet da casa abbastanza
contenuto: trova una sua giustificazione nel fatto che queste
donne sono connesse quotidianamente o quasi dal posto di
lavoro.
• un livello “medio-alto” di skills (67,4% vs 46,9%): possiedono
tutte le competenze necessarie per interagire con il personal
computer tranne “saper programmare”.
• tutte le attività caratterizzanti si addensano intorno a operazioni
per il raggiungimento di scopi strumentali
• non si impegnano nell‟area relazionale-comunicativa e in quella
ricreativa-informativa
65. Le relazionali digitali
• Se le “strumentali” potevano essere associate al profilo
delle donne lavoratrici, che fanno un uso intensivo della
rete dal luogo di lavoro, le “relazionali” sono in buona
parte studentesse e non occupate, connesse
quotidianamente da casa propria (99,4%) o di altri, dal
luogo di studio, ma non dal lavoro.
• giovani tra i 15 e i 24 anni, ancora impegnate in un
percorso formativo
• always on: dispone di un collegamento banda larga da
casa, del portatile Wi-Fi e degli strumenti della
connessione mobile.
66. Le relazionali digitali
• Hanno tutte le competenze e il 21,7% del gruppo sa
anche utilizzare un linguaggio di programmazione
• Attività: Le “strumentali” erano maggiormente orientate
allo svolgimento di attività funzionali al raggiungimento
di obiettivi specifici legati a operazioni time-saving, le
“relazionali”, al contrario, prediligono le attività connesse
a finalità di socializzazione e condivisione online
• non si impegnano in attività strumentali (per una
assenza di interesse)
67. Le esperte digitali
• Internet c'est moi!
• poli-connettività e reticolarità nel loro impegno in
Internet.
• giovani adulte, tra i 20 e i 34 anni, con un capitale di
istruzione elevato, impegnate a tempo pieno nell‟attività
lavorativa e con una posizione nella professione medio-
alta
• tutti gli strumenti di connessione possibili, sia quelli
casalinghi, sia quelli personali.
• circa il 40% (vs 22,4%) delle donne appartenenti a
questo gruppo dichiara di usare Internet anche a casa di
altri
68. Le esperte digitali
• un circolo virtuoso «accesso↔competenze↔uso».
• quasi il 90% del gruppo si caratterizza per il possesso di
competenze “medio-alte” e “alte”
• un‟intensa attività svolta in rete
• Si impegnano nelle operazioni più strumentali, come in
quelle più relazionali
• la posta elettronica si conferma la killer application della
rete visto che coinvolge la totalità del gruppo, anche se
numerose attività vengono effettuate da più dei ¾ del
cluster
• ben il 71,2% del cluster ottiene un punteggio nell‟indice di
inclusione digitale elevato (vs 9,5%).