2. Gestalt: la teoria della forma
!
La percezione del mondo fenomenico. La ricerca viene sviluppata cercando una
corrispondenza tra la forma dell’esperienza fenomenica e la natura dei
processi neurofisiologici.
L'attività percettiva non si basa sull'organizzazione di singoli elementi colti
distintamente, ma sull'immediato riconoscimento di unità globalmente
strutturate.
Il carattere illusorio dell’esperienza fenomenica. Come il mondo ci appare, il
mondo non è: anche se noi interagiamo con il mondo come se esso fosse
quello che noi percepiamo. La conoscenza del mondo dunque, si fonda sulle
leggi della psicologia che concernono le modalità con cui elaboriamo
l’esperienza del mondo.
La teoria della forma fu un movimento di innovazione teorica radicale
nel campo della psicologia sperimentale degli inizio del XX secolo.
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3. Gestalt: la teoria della forma
!
Si è soliti ricondurre l’origine della Gestalt al
1912, anno di pubblicazione dell'articolo di Max
Wertheimer Studi sperimentali sulla visione del
movimento.
A questo movimento partecipano alcuni tra i più
importanti psicologi contemporanei: tra i molti Kurt
Koffka e Wolfgang Köhler (che con Wertheimer fondano
nel 1921 la rivista ufficiale del movimento gestaltista
europeo Psychologische Forschung, soppressa nel 1938
perché i suoi fondatori erano oppositori del regime
nazista) e Kurt Lewin che ritroviamo tra i massimi
artefici dello sviluppo della psicologia sociale.
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Köhler, 1887-1967
Wertheimer, 1880-1943
Koffka 1886-1941
Lewin, 1890-1947
4. !
La Gestalt è la configurazione totale (organizzata)
dell'esperienza; è la forma che emerge in conseguenza
delle relazioni dinamiche attraverso cui il soggetto
costruisce la relazione degli elementi nel loro essere parte
del tutto.
Le leggi dell'organizzazione percettiva furono enunciate
da Wertheimer (1923) facendo riferimento ai seguenti
principali fattori di unificazione e organizzazione del
campo percettivo: articolazione figura-sfondo, vicinanza,
somiglianza, continuità di direzione, chiusura, pregnanza,
esperienza passata.*
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Wertheimer, 1880-1943
* http://psychclassics.yorku.ca/Wertheimer/Forms/forms.htm
Gestalt: la teoria della forma
11. Chiusura!
!
Per questa legge, data una molteplicità di elementi lineari fra loro intersecantesi, a parità delle altre condizioni,
prevale percettivamente la struttura per cui vengono a costituire delle unità formali gli elementi che nel loro
complesso costituiscono una linea chiusa. La legge della chiusura si impone nell'esempio della figura
sottostante, laddove si genera, coercitivamente, la percezione di una linea chiusa neanche parzialmente
occultata.
12. Pregnanza !
!
Per la legge della buona forma (o pregnanza), data una molteplicità di elementi, a parità delle altre condizioni,
tali elementi tendono a raggrupparsi in modo da costituire forme geometricamente più regolari. Tale regolarità
deriva dal contributo di differenti aspetti quali semplicità, regolarità, simmetria (vedi figura sopra), ordine.!
13.
14. Pregnanza come coerenza strutturale!
!
La coerenza strutturale in (b) si impone rispetto al carattere originario degli elementi costitutivi (a).
28. destino comune
Agostini & Proffitt,
1993
!
i dischi grigi che si
muovono con i dischi
bianchi sono più
chiari dei dischi grigi
che si muovono con i
dischi neri
30. La Gestalt e la riscoperta
della mente
Köhler, 1887-1967
http://www.pigeon.psy.tufts.edu/psych26/kohler.htm
Kohler W. L’intelligenza nelle scimmie antropoidi, Firenze Giunti-Barbera, 1968
Kohler dimostra che anche gli
animali risolvono i problemi non
per prove ed errori come sosteneva
Thorndike, ma per insight.
L’insight si traduce in una
ristrutturazione del campo
percettivo-cognitivo e dunque
implica una qualche forma di
intuizione e conoscenza.
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31. Gestalt e Psicologia sociale
!
La categoria di Gestalt si può estendere molto al di là dei limiti dell'esperienza
sensoriale. Nella più generale definizione funzionale del termine è lecito
includervi i processi dell'apprendimento, del ricordo, dello sforzo di volontà,
dell'atteggiamento emotivo, del pensare, dell'agire, e via dicendo.
W. Kohler, La psicologia della Gestalt, p. 139
I principi fondamentali della Gestalt furono applicati in modo originale da
Kurt Lewin allo studio della personalità umana e delle dinamiche che ne
regolano il comportamento. La psiche, con tutti i fattori, non solo cognitivi, ma
anche emotivi, e gli oggetti dell’ambiente circostante costituiscono, secondo
Lewin, un campo totale. All’interno di questo operano molteplici forze che,
interagendo l’una con l’altra, producono i bisogni, gli impulsi ad agire, le
barriere e le tensioni che caratterizzano la vita psichica nella sua esistenza
concreta.
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Lewin, 1890-1947
Koffka 1886-1941
32. Kurt Lewin e la Teoria del campo
Kurt Lewin ed i ricercatori del suo gruppo nel
1935 presso University of Iowa
!
Kurt Lewin, ebreo tedesco, con l’avvento del
nazismo condivide la sorte di una gran parte
degli intellettuali minacciati dal regime ed
emigra negli Stati Uniti nel 1933. La madre e la
sorella di Lewin, rimaste in Germania,
muoiono in un campo di concentramento.
Queste vicende storiche sono fondamentali per
quanto drammatiche, perchè da esse consegue
un fertile innesto tra il pensiero scientifico
europeo e quello statunitense che si riflette nella
successiva evoluzione della psicologia sociale.
stanismiraglia
33. Kurt Lewin e la teoria del campo
http://pandc.ca/?cat=kurt_lewin&page=lewin
!
Il comportamento è una funzione del campo che esiste nel momento in cui
quel comportamento si verifica
L’attenzione è rivolta alla situazione nella sua intierezza (Gestalt), includendo
sia gli elementi soggettivi sia quelli oggettivi nella loro reciproca interazione.
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