6. nelle pagne de pù mportant quotdan nazonal e n
st e blog specflc d formazone e nformazon com-
mercal per ecommerce, franchsng e smart mobIty.
DOMANDA E OFFERTA, IL MEETING
ATTRAVERSO LE APP
Take Mv Thnas è I prmo delvery network talano, n
perfetto stIe sharng economy. L'dea, tanto semplce
quanto nnovatva, ed mettere n contatto, attraverso la
app, la domanda e Lofferta, ch deve trasportare un pac-
co e ch e dsposto a farlo; e trovare una soluzone nel
pù breve tempo possble. L'applcazone offre un serv-
zo d consegne elastche, rapde ed economche, effet-
tuate al massmo entro due ore.
Aziende Take my things in
comunicazione con Marketing Torino
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
PAGINE :2, 9
SUPERFICIE :65 %
22 settembre 2017
10. TmrL
,,
i:
jLastartup
'Take My
made inTorino,
e
'al lavoro'
perdebuttare
anche
sul nostro
territono
Lasocietà
è gestita
daun
imprenditore
cremonese,
Claudio
Pallavicini,
con unsocio
bresciano
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
PAGINE :6
SUPERFICIE :101 %
AUTORE :N.D.
26 agosto 2017
11. (AdnKronos) - Roma. A chi non è mai capitato in vacanza, magari
dopo aver percorso qualche centinaio di chilometri, e scoprire di aver
dimenticato le chiavi per entrare in casa? Oppure di trovarsi al
controllo passaporti dell'aeroporto e scoprire di non avere il
documento con sé rischiando, quindi, di far saltare la partenza? A
Francesco Demichelis è successo: arrivato al mare da Saluzzo, nel
cuneese, per festeggiare Capodanno, ha scoperto di aver lasciato le
chiavi a casa e così, dopo aver cercato invano di trovare una
soluzione, non ha avuto altra scelta che rimettersi in auto per andare
a prenderle, a 150 chilometri di distanza. Da quell'esperienza, l'ultimo
dell'anno del 2014, è nata 'Take My Things', una start up pensata e
realizzata da Demichelis insieme all'amico Guido Balbis. L'idea è
semplice quanto innovativa: si tratta, infatti, di mettere in contatto,
attraverso un social transport, scaricabile con una app, la domanda e
l'offerta, chi deve trasportare un pacco e chi è disposto a farlo e
trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. ''Quando mi sono
accordo dell'inconveniente - spiega Francesco Demichelis, ingegnere
elettrico, all'Adnkronos - sebbene non molto avvezzo all'uso delle
tecnologie, istintivamente ho cercato sul telefono una app che mi
potesse mettere in contatto con qualcuno che nelle ore successive, da
qualche zona vicino a Saluzzo raggiungesse la mia stessa località di
mare e, disposto a recuperare le chiavi, me le portasse. Purtroppo
quello strumento non c'era, quindi dopo una ventina di giorni di
riflessione, con il mio amico di infanzia Guido abbiamo deciso di creare
questa app''.
I cookie ci aiutano ad erogare servizi di qualità. Utilizzando i nostri servizi, l'utente accetta le nostre
modalità d'uso dei cookie. Ulteriori informazioni OK
Notizie Flash: 2/a edizione - L'economia (5) - Cataniaoggi http://www.cataniaoggi.it/notizie-flash-2a-edizione-leconomia-5-14/
1 di 1 07/08/17, 16:44
16. lunedì, 7 agosto 2017 ore 16:39 chi siamo
Home Cronaca Vercelli Provincia Sport Pagina Nazionale
Home Presente Digitale indietro
Presente Digitale
12-07-2017 14:34
Tweet A
C’è chi nasce smemorato e ben presto se ne
fa una ragione e c’è chi con gli anni si
sorprende a perdere e dimenticare le cose,
chiedendosi quando ha iniziato a perder la
testa.
Il multitasking inoltre non aiuta: è ormai
provato scientificamente che fare più cose
insieme, come ormai richiede la maggior
parte dei lavori d’ufficio, è una pratica
logorante. Il neuroscienziato del Mit Earl Miller
ha infatti affermato che il cervello umano non è strutturato per svolgere efficacemente più
compiti alla volta. Il passare costantemente da un’attività ad un'altra favorisce di conseguenza
l’instaurarsi di abitudini deleterie per il cervello.
Proprio perché ormai viviamo una vita frenetica che spesso ci obbliga comunque a fare più cose
insieme (sarebbe bellissimo limitarsi a farne una alla volta e terminarla pure con dovizia), ecco
ritrovarci a dimenticare qualcosa. In periodo di vacanze poi dimenticare qualcosa può
rivelarsi un disastro, come ritrovarsi senza documenti per prendere il volo o senza portafoglio
con contanti e carte di credito. Poiché non siamo robot, non è necessario farsi una colpa delle
dimenticanze, ma piuttosto munirsi delle giuste app per eventuali Sos.
A Torino è nata Take my things, il primo delivery network italiano, ovvero un’app che mette in
contatto subito chi deve spedire qualcosa con chi si sposta ogni giorno. In questo modo,
sfruttando gli spostamenti delle persone su qualsiasi tratta ogni giorno, è possibile spedire e
ricevere qualcosa in tempi brevissimi. Tutti gli utenti sono registrati quindi il sistema è sicuro:
inoltre si sceglie chi trasporterà le nostre cose accordandosi per luogo e orario d’incontro,
nonché sulla tariffa, così da ottenere un servizio puntuale ma non troppo costoso.
Un altro punto a favore del servizio è che è “green”, ovvero sostenibile nei riguardi
dell’ambiente. Sfruttando gli spostamenti delle persone e non quelle di fattorini ad hoc inviati da
un’azienda di spedizioni, si riducono i percorsi delle automobili e di conseguenza le emissioni di
CO2.
Take my things: nasce il primo delivery
network italiano
Usi e abusi dei farmaci
a cura di
Mar na Guarneri
Presente Digitale
a cura di
Chiara Monateri
Quattro zampe news
a cura di
Lega del cane di Vercelli
Andiamo al cinema
a cura di
Edvige Danna
Una partita, mille ricordi
a cura di
Paolo Sala
alla redazione proponi ...
Scrivi al nostro sito »
Invia la tua foto più bella »
HOME CRONACA VERCELLI PROVINCIA SPORT PAGINA NAZIONALE
La Sesia | Presente Digitale http://www.lasesia.vercelli.it/stories/presente_digitale/18748_take_my...
1 di 2 07/08/17, 16:40
20. 10/7/2017
Take my things, l’app di I3P rivoluziona le consegne
retroonline.it/2017/07/10/76101/
SundayDriver: cerchi in lega
Victorian Christmas: frammenti di età vittoriana nel Natale di oggi
Estate, tempo di vacanze. Per chi sta per mettersi in viaggio, è già partito o è
rimasto in città, ecco un’app da scaricare per evitare che una distrazione si
trasformi in un vero e proprio stress: Take My Things. A chi non è mai capitato di
dimenticare a casa qualcosa? Arrivare davanti alla casa al mare e scoprire di aver
dimenticato le chiavi, trovarsi al check in senza passaporto o avere urgentemente
bisogno delle chiavi di riserva della macchina?
L’idea, tanto semplice quanto innovativa, che sta alla base di Take My Things, la startup incubata al I3P di
Torino, è quella di mettere in contatto, attraverso la App, la domanda e l’offerta, chi deve trasportare un pacco e
chi è disposto a farlo; e trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Più utile di un post su Facebook,
più efficace di un gruppo WhatsApp, più veloce di un giro di chiamate fra gli amici… Il modello è semplice, la
app intuitiva, il risultato un successo sicuro.
Take my Thing è un delivery network, in perfetto stile sharing economy. Scaricare la App è gratuito, iscriversi
semplice e veloce. Basta inserire l’oggetto, l’indirizzo di presa e di consegna, la data e l’ora massima per la
consegna e la cifra che si è disposti a pagare. Fatto questo Take My Things incrocia i dati inseriti creando una
rete in grado di soddisfare le esigenze di trasporto 24 ore su 24.
Ci sono Mara e Fabio che hanno vinto una scommessa, hanno indovinato quanto sarebbe pesata Alice alla
nascita, e hanno ricevuto dai neo-genitori 3,5 kg di Nutella. C’è Francesca, che aveva dimenticato il passaporto
a casa e se lo è fatto recapitare all’ultimo minuto. Ci sono Chiara, che abita a Milano ed è lontana da casa, e
Giacomo, che fa il pendolare e ogni mese le porta un pacco della mamma. E poi ci sono i negozi, che devono
consegnare gli acquisti ai clienti ma non hanno il fattorino, gli uffici, che non hanno nessuno che possa portare
quella busta…
Guardandola da un altro punto di vista Take My Things è anche un’opportunità di business. Semplice e
remunerativo. Perfetto per chi sta ancora studiando e vuole arrotondare con un piccolo lavoretto ma ancor di più
per tutti quelli che non hanno un lavoro fisso e possono provare a guadagnare qualcosa. La transazione è
lineare, l’accordo avviene in fase di match. L’offerta è chiara ed è il trasportatore a decidere se accettarla.
Ancora un dettaglio. Take my Things è green, perché consente di ottimizzare gli spostamenti e di fare del
peer-to-peer un’opportunità ecofriendly.
Si dice che siano le idee comuni a rendere geniali le soluzioni.
1/1
23. 7Ø%degliitaDanipreferisce
il trolley alla valigia
(Dati:Doxa)
: &'
•1.
L'abito èspiegazzato dopo il viaggio? Niente pau-
ra:inumidaeloeasciugatecolphondall'altoalbasso
cosa vogliamo proiettare, di noi,
nel viaggio che stiamo per intrapren-
dere», dice la giornalista Marta Pe-
rego che gira il mondo per lavoro e
che ha appena scritto La felicità è
a portata cli Iroliep (De Agostini, €
16). «La valigia è il punto dì equili-
brio tra chi siamo e chi vorremmo
diventare».
Ledimensionicontano
«Bisogna calcolare il tempo in
cui si deve stare in viaggio e,
quindi, scegliere la dimensio-
ne del bagaglio», spiega la Pe-
rego. «Quella giusta, di so-
lito, è una taglia in meno
rispetto a quella che abbia -
uno in testa».
ta a ogni genere di tubino: di gior-
no, con le ballerine, è adatto agli
incontri di lavoro; abbinato a
scarpe con il tacco, diventa un'e-
legante nime da sera>:. E ancorw i
jeans sono perfetti per lavoro o per
un aperitivo, poli cardigan. «Èuna
sorta di ingrediente segreto: sta dap-
pertutto -
in borsa, in valigia -
e può
dare a una mise quel tocco di elegan-
za in più. Ma serve aniclie a coprirsi
Outtit multitasking
In linea di massima, non por-
tate più di due outfit ai giorno,
per la mattina e per la sera.
«Usate, però, qualche accor-
tezza», dice la Perego. «Io
scelgo abiti multitasking.
Un esempio? Sono affeziona-
TR(NDYAsin.,tereditJeraParisHilton,36,stIa
inpuosernianonunruggentealito opardaloe
artauolsuidietsnountroley.Piùasin.,nnodeìunni
amatiChihuabuasalutosonaallavaligiaanima
cliabli.Risciriniaianhiioto,laPtetto,Elisaliet-
teCenalìs,III, prontaallapartenza.I seduta
accantoaisroiliagagi,ariagileti'nuleye una
borsa.Coneirisonoi suoiiosepa'abili
caiidirazzaPinsohenlnbasso,ilnsxyattoreChris
Hemswcrtlr.33,conlasaasupervaligia
quando fa più freddo del previsto».
Glioggettimagici
«Tengo sempre in valigia una po-
chette: occupa poco spazio e l'ho
usata per qualche serata a sorpresa.
Un'altra cosa che porto sempre
con me è una cintura elastica ne-
ra, tue p0' vintage. La indosso su
tutto: stringendo la vita i vestiti ac-
quistano unsaforma. In pratica rad-
doppia il potenziale della mia vali-
gia», suggerisce la Perego. «Occhio
anche agli accessori: una bella col-
lana o una spilla importante, per
esempio >rendono un outfit cia gior-
no utilizzabile anche di sera».
C'èchiarrotola_.
«Per fare la valigia, creo uno strato
inferiore arrotolando con cura i ca-
pi in modo che formino una base.
Riempio ogni spazio con calze, mu-
tande, bijoiix, foulard, sciarpe. Poi
è la volta del secondo strato >dedi-
cato ad altri vestiti e alle scarpe con
il tacco», dice la Perego. «Le infilo
tra i vestiti in apposite borse di tes-
suto, in snodo clic il tacco non si
rompa. Le sneakers, invece, le infi-
lo dilato o nelle tasche
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
PAGINE :115-116, 118
SUPERFICIE :143 %
AUTORE :Manuela Sasso
4 luglio 2017
P.5
24. diitaHani
fa la valigia
il giorno
primadella
partenza
(Dati: Dona)
MARTA PEREGO
LA FELICITÀ
È A POPTAT»
Dl TROLLEV
scarpe del trolley, mettendole
una sopra l'altra perché occupino
meno spazio».
..e c'èchi riempie
«Per riempire la valigia mia nonna
aveva un altro trucco. Divideva gli
indumenti per strati: strato pan-
talone, strato magliette, strato
magliosicini. Ognuno era separato
dall'altro da fogli di nylon. Scarpe e
foulard negli angoli per tenere tutto
compatto e a posto».
Lnpuntadi scarpa
Spiega la Perego: «Per viaggi che
vanno dalle tre alle sei notti fuori di
casa, cerco di portare tre paia di
scarpe, optando per sneakers o bal-
lerine, scarpe multiuso stivaleLti o
tronchetti) che vadano bene per il
giorno e la notte, e décolleté. Atten-
zione a non dimenticare le infradi-
te». Il trucco iii più: «Se le buste di
tela in cui riporre le scarpe occu-
pano troppo spazio, invece di
sacchetti di plastica trasparente,
usate cuffie da doccia. Ricoprono
solo la suola e sono perfette per le
scarpe sporche».
Tubino, ballerine e po-
chette:capida mettere
sempreneltrolley
I
1E
A CONFRONTOA
cm.,l'attriceetati-
tantelindsayLohan,
li, sedutaalcentro
di isa staiiza:cile
casointernoaleicnn
cassettiaporti,bei'-
sani,trolleyscoli-
pieni.Sembrapro-
priocheperleifare
levaligiesiaunecu-
ba,comelei peril
21%deglitaflani-
dato Dona-
elio
hannoil terroredi
dimunicarequalco-
sa.Sotto,Carolina
Marnialis,26,mapPe
dalcalcmtoreAuto-
nioCassaneemani-
madeipiccoliChri-
stopher,6, e Uonel,
4. Dvquandohari-
pretea giocarea
pallanuotaa livello
agociaticoi spesso
io viaggio:la sua
valigiai essenzialee
moltoordinataPiùa
sin., il librodella
giornalistaMarta
Perego felielii
aportatadi
(Delgostìii,016).
Se a piegaè unincubo
Al momento di svuotare la valigia,
la camicia o l'abito che dovete indos-
sare presentano brutte pieghe. Che
fare? «Niente paura», dice la Perego:
«Inumidite un po' l'abito o la carni -
cia usando uno spruzzino (se lo ave-
te) o passando sulla piega qualche
goccia d'acqua con le dita. Oppure,
ancora, lasciate l'indwnento ap-
peso mentre fate la doccia. Quan-
do sarà inuinidito, prendete il
phon e asciugate dall'alto in bas-
so, tirando il tessuto. Abito o ca-
micia torneranno come nuovi».
Unaiuto dalleApp
Per organizzare lavaligiapotete far-
vi aiutare dalla tecnologia. La App
Packpoint, per esempio, dopo al-
cune domande generiche (come du-
rata e tipologia del viaggio), verifi-
ca il clima previsto nella
destinazione e prepara la lista di
oggetti più adatti da portare. Ma
se proprio avete dimenticato qual-
cosa...
allora c'è mv
questaApp permette di spedirsi quel
che si vuole. Consegna entro un'ora.
Manuela Sasso
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
PAGINE :115-116, 118
SUPERFICIE :143 %
AUTORE :Manuela Sasso
4 luglio 2017
P.6
74. AUTORE: Alessio Nisi
➤ 16/04/2017
PAESE: Italia
DIFFUSIONE: online
SITO WEB: http://bit.ly/2plD2rM
1/3
75. AUTORE: Alessio Nisi
➤ 16/04/2017
PAESE: Italia
DIFFUSIONE: online
SITO WEB: http://bit.ly/2plD2rM
2/3
76. AUTORE: Alessio Nisi
➤ 16/04/2017
PAESE: Italia
DIFFUSIONE: online
SITO WEB: http://bit.ly/2plD2rM
3/3
77. intervista : francesco demichelis, fondatore di take my things9| aprile
201728|
Kimap
l’app che migliora
la mobilità
dei disabili
Le Sissi
la prima sartoria
digitale
made in veneto
Nano Tech Projects
la startup che
si batte per la diagnosi
precoce dei tumori
Oreegano
la startup pugliese
che ci aiuta
a mangiare bene
LA PARABOLA
SNAPCHAT:
DAL LANCIO,
AL DEBUTTO IN BORSA ESPLOSIVO.
UN DOMANI INCERTO
PER I MESSAGGI CHE SCOMPAIONO
78. 59
Capita a tutti di scordarsi qualcosa in ufficio, in
casa o in palestra. Spesso sono cose importanti
e il loro recupero ci fa perdere molto tempo,
magari facendoci saltare anche qualche riunione
importante. Può succedere poi che dobbiamo
inviare o ricevere un pacco, magari un regalo, ma
la spedizione ha un costo maggiore del regalo
stesso. Nel caso volessimo recapitarlo noi poi
non si ha mai il tempo. Per tutti questi problemi
quotidiani vi è un'app, Take My Things, il cui
obiettivo è quello di dare una soluzione.
Essa infatti propone un nuovo modo di fare
consegne. Il fattorino può essere chiunque abbia
scaricato l'app e il prezzo del trasporto può
essere deciso di comune accordo tra chi effettua
la consegna e chi la riceve. Tutto ciò 24h su 24h 7
giorni su 7 e 365 giorni l'anno, Ma questo e altro
ancora ce lo spiega meglio Francesco Demichelis,
fondatore di Take My Things, che StartUp
Magazine ha avuto il piacere di intervistare.
Qual è stato l'episodio da cui è scaturita l'idea per
la creazione di Take My things?
31-12-2014, il viaggio, la casa al mare a Sanremo,
la serata di capodanno pronta, ma poi… le chiavi,
scordate a Saluzzo!!! Tutto nasce da qui un episodio
vero, reale, un'esperienza negativa che mi ha
portato a percorrere 200 km per prendere quelle
chiavi perché non avevo trovato il modo per farmele
recapitare da qualcuno che sicuramente stava
facendoquellatratta.Aquantisaràcapitato?Magari
non le chiavi, magari un libro, un documento…
Esistono molte società che si occupano di consegne.
In che modo riuscite a rendere la vostra app più
vantaggiosa rispetto a loro?
Ognuno di noi, ogni giorno si muove, piccoli o
grandi tragitti, urbani o extra-urbani, per lavoro
o per piacere. Milioni di persone ogni giorno si
spostano. Allora perché non trovare un modo
che permetta di utilizzare questi spostamenti per
recapitare o recuperare oggetti, documenti?!?
Take My Things nasce e si muove nel contesto,
quanto mai attuale, dell'Economia Collaborativa.
Il prezzo del trasporto non lo diciamo noi, ma
l’inseritore dell’oggetto che ha l’esigenza di
trasporto in funzione del valore intrinseco che può
avere in quel momento l’oggetto stesso.
Mi spiego meglio, quanto può valere una vaschetta
di gelato? 20 €? Portarlo a casa del cliente vorrebbe
dire pagare il tempo andata e ritorno di un
collaboratore, ma quanto costa al gelataio? Quanto
dovrebbe far pagare al cliente?
Sequalcunoloportassepermegestendolavaschetta
come se fosse sua, quanto mi farebbe risparmiare?
Un altro esempio potrebbe essere un single a casa
con la febbre. Quanto sarebbe disposto a pagare
per farsi portare a casa quel medicinale che lo fa
star meglio?
A mio avviso non è un discorso solo di economicità,
ma di contesto, cioè di quanto possiamo esser
- L’INTERVISTA -
INTERVISTA A FRANCESCO DEMICHELIS,
FONDATORE DI TAKE MY THINGS
di Andrea Candelaresi
79. 61
efficaci al momento del bisogno.
Sul vostro sito si legge che il prezzo della consegna
è deciso tramite accordo tra fattorino e ricevente.
Vi è comunque un'attività di controllo da parte di
take my things sia su prezzi che su cose consegnate?
E, soprattutto, in che modo garantite l'affidabilità
del fattorino?
Non abbiamo attività di controllo vere e proprie,
nel senso che è la rete che si autoregola.
Se per fare un trasporto inserisci un valore troppo
basso probabilmente non sarà trasportato da
nessuno.
L’affidabilità del fattorino viene garantita dalla rete
stessa e cioè in pieno stile web vi è una valutazione
a stelline sia del trasportatore, sia dell’inseritore.
Più il tuo rating è alto, più trasporti hai fatto, idem
per chi inserisce. Ricordiamo che è uno dei pochi
strumenti di trasporto che ti permette di parlare
col tuo trasportatore direttamente tramite il suo
cellulare personale, sms, mail etc etc
La registrazione su Take My Things è gratuita e le
consegne vengono pagate direttamente al fattorino.
Da dove vengono i guadagni della vostra azienda?
In questo momento il costo di gestione di una
percentuale sulla transazione sarebbe più alto di
quanto potremmo guadagnare. Inserire pubblicità
al momento non è tra le scelte strategiche previste.
In sostanza dobbiamo prima arrivare ad una massa
critica di utilizzatori per poi decidere il Business
Model più vicino a noi.
Lo sforzo per creare la piattaforma è stato
importante e lo hanno sostenuto direttamente i
soci, ora mantenere questo servizio ha un costo
inferiore.
Quali problematiche dovete ancora affrontare? E,
per concludere, avete progetti o migliorie per lo
sviluppo di questa app del tutto innovativa?
Di problematiche come in tutte le aziende ne escono
tutti i giorni, ma siamo sempre pronti a nuove
sfide, la difficoltà principale è abituare le persone
ad un’abitudine, cioè far entrare nell’uso comune
l’utilizzo del nostro servizio.
I prossimi sviluppi saranno relativi al sistema di
Login (vogliamo utilizzare le autenticazioni dai
social).
Per finire stiamo scoprendo che il canale business
(Attività che necessitano del nostro servizio
quotidianamente per migliorare il loro lavoro) si
sta molto interessando a noi, quindi per agevolare
l’utilizzo stiamo valutando l’apertura della
piattaforma anche da un portale web.