1. GIORNATA DELLA MEMORIA
La Giornata della Memoria è stata istituita
circa dieci anni fa dal governo italiano e
ricorre tutti gli anni, il 27 Gennaio,
ricordando lo sterminio di sei milioni di
ebrei. Lo sterminio, progetto di
eliminazione di un intero popolo, si
chiama “Genicidio”. Ci sono stati diversi
genocidi nella storia: “nel 1915, i Turchi
volevano sterminare gli Armeni; Nel 1944,
in Ruanda, i Turchi si massacrarono con gli Hutu; Durante gli anni ’90 i Serbi, in
Jugoslavia, eliminano le popolazioni di religione musulmana (Bosniaci e Albanesi),
praticando lo stupro etnico, un reato barbaro, che consisteva nel violentare le
donne, spesso anche davanti ai figli e a dire loro che avrebbero avuto un figlio di
sangue nemico, cioè serbo.”
Questi sono atti di genocidio, anche se meno conosciuti e meno importanti di
quello che ha coinvolto gli Ebrei, che si chiama “Shoah”, anche se in precedenza è
stato chiamato “Olocausto”. Shoah = catastrofe / olocausto = sacrificio.
Proprio perché Olocausto voleva dire sacrificio, gli Ebrei consideravano questo
nome come una presa in giro.
Nella Germania degli anni trenta non ci sono soldi, ma la maggior parte delle
persone sono disoccupate, perché tutte le cose e tutti i poteri del lavoro sono nelle
mani degli ebrei. Essi seguivano le leggi della Germania, e avevano anche
partecipato alla prima guerra mondiale. Inoltre essi stavano economicamente
bene mentre i tedeschi della Germania no. Allora quest’ultimi chiusero e
boicottarono tutte le attività commerciali degli ebrei. I primi a capire che i tedeschi
avevano qualcosa contro gli ebrei, furono quelli che avevano studiato. Le persone
ricche nella popolazione che abitava la Germania erano proprio gli ebrei, infatti
essi facevano i banchieri o i finanzieri.
I tedeschi, producevano anche dei libri per insegnare ai bambini ariani che gli ebrei
dovevano essere eliminati, poiché erano scomodi alla loro società e alla loro razza.
Uno di questi libri era: “Il fungo avvelenato” che faceva un parallelismo tra un
2. fungo che faceva male e un bambino ebreo. Gli ebrei, sono poi obbligati a lasciare i
posti di lavoro e i bambini ad andare in scuole ebraiche.
Dal 1938 anche in Italia gli Ebrei vengono considerati come un popolo di serie b,
con l’introduzione delle leggi razziali. Dal 1939 il nome degli Ebrei sparì dagli
elenchi telefonici e essi dovettero consegnare tutti gli apparecchi radio. Nel 1943
l’Italia viene occupata dai Nazisti che dopo aver fondato la Repubblica di Salò, l’8
settembre, deportarono gli Ebrei nei campi di concentramento, su treni merci, in
viaggi lunghi e senza cibo, tutti ammassati, senza poter fare i bisogni e ci si doveva
pulire con le mani.
I tedeschi consideravano gli ebrei come degli animali e dicevano loro che non
erano uomini. Entrando ad Auschiwitz c’era il fumo che usciva dai camini e un
odore fortissimo di carne bruciata. Qui morirono un milione di persone, circa
10/12 mila al giorno. Sei di mille e cinquecento campi di concentramento presenti
in Germania, sono campi di sterminio. I Prigionieri venivano identificati con diversi
colori a seconda del loro ruolo sociale.
rosso Prigionieri politici
verde Prigionieri comuni
giallo Prigionieri ebrei
nero Prigionieri asociali
rosa Prigionieri omosessuali
marrone Prigionieri zingari
viola Testimoni di Geova
3. Le SS per convincere i prigionieri che stavano realmente andando a fare la doccia,
li portavano negli spogliatoi, dicevano loro di ricordare il numero di attaccapanni e
davano loro anche il sapone. Ad Auschiwitz si sono salvati 50 bambini su 200 mila
che sono stati deportati. I prigionieri avevano un pasto di 180 calorie al giorno,
cioè come circa mezza fetta di panettone.
Fino all’ultimo, Hitler mantiene l’obbiettivo di eliminare gli ebrei, nonostante
stiano arrivando gli eserciti avversari. Durante le marce forzate, appena i
prigionieri vedevano dei cassonetti della spazzatura si accalcavano e mangiavano
quello che trovavano, e anche se dopo un po’ vomitavano, per un po’ di tempo si
erano riempiti lo stomaco.
Dopo la liberazione le famiglie non hanno case e i bambini vengono portati negli
orfanotrofi, dove anche giocando riproducevano le logiche imparate dai tedeschi,
giocando con pupazzi e facendo finta che essi rappresentavano uno il tedesco e
l’altro l’ebreo. Trattavano poi male le donne che li curavano e non mangiavano
cose solide, perché erano abituati alle minestre e ai cibi poco sani dei campi di
concentramento.
Mattia Gandini 1^c