2. FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
Anno Accademico 2017-2018
CORSO DI IGIENE GENERALE E APPLICATA
METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA
Martino Trapani
3. CAUSE DI MALATTIA
Agenti chimici, fisici e biologici capaci di
determinare nell’uomo una condizione di malattia.
Il ‘Rischio’ è “la probabilità che si verifichi un
evento”;
FATTORE DI RISCHIO
E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a
determinare una condizione di malattia.
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FATTORI DI RISCHIO
4. Mentre nelle malattie infettive si ha sempre a che
fare un microorganismo la cui presenza è
indispensabile per lo svliluppo di una malattia
(CAUSA NECESSARIA);
Nelle malattie croniche esistono cause non
necessarie, (in quanto la causa si può sviluppare
anche in loro assenza), né sufficienti (la loro
presenza non comporta obbligatoriamente la
malattia), che sono i fattori casuali e di rischio.
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FATTORI DI RISCHIO
5. I fattori di rischio di una malattia possono essere:
• attributi della persona (componenti ereditarie o
comportamentali);
• elementi a cui la persona è esposta (fattori ambientali);
che aumentano la probabilità di comparsa di una malattia.
La presenza di uno o più FR, pur aumentando la probabilità
di ammalare di quella specifica malattia, non è una
condizione che ne determina obbligatoriamente lo sviluppo.
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FATTORI DI RISCHIO
6. Dalla combinazione fra esposizione e malattia si
costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA
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FATTORI DI RISCHIO
SITUAZIONE CLINICA
FATTORE
DI
RISCHIO
MALATO NON MALATO TOTALE
ESPOSTO
(PRESENTE)
A B
A+B
NON ESPOSTO
(ASSENTE) C
D
C+D
TOTALE A+C B+D N
7. Misurare la frequenza di malattia o di altri stati di
salute è solo l’inizio del processo epidemiologico.
Un obiettivo centrale della ricerca epidemiologica
infatti è di studiare:
le cause delle malattie
o
di individuarne i fattori di rischio
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MISURE DI RISCHIO
8. Come possiamo misurare/quantificare l’effetto di una
esposizione per determinare se quella esposizione è
causa o fattore di rischio di una determinata malattia?
Con le misure di rischio:
• RA rischio attribuibile;
• OR odds ratio;
• RR rischio relativo;
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MISURE DI RISCHIO
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MISURE DI RISCHIO
Rischio assoluto:
incidenza della malattia tra gli esposti ad un dato
fattore di rischio
numero di casi /numero degli esposti
Rischio relativo (RR):
esprime di quanto è > il rischio tra coloro che sono
esposti rispetto a coloro che non lo sono.
E’ dato dal rapporto tra l’incidenza negli esposti (Ie) e
l’incidenza nei non esposti (Ine).
RR = Incidenza Esposti / Incidenza non Esposti
Rischio attribuibile (RA):
rappresenta la quantità di rischio supplementare
attribuibile al fattore di rischio, cioè la quota di
soggetti che eviterebbe la malattia se fosse
completamente rimosso il fattore di rischio.
E’ dato dalla differenza tra Ie Ine.
RA = Incidenza Esposti - Incidenza non Esposti
Esposizione = presenza di un fattore che può (ipoteticamente) causare un certo effetto
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MISURE DI RISCHIO
non confondere il rischio relativo con il rischio
attribuibile. Le due misure hanno scopi diversi.
• il RR costituisce misura della forza della
associazione tra il fattore di malattia e la malattia
medesima, ed è un indice utilissimo sulla strada
della dimostrazione che il fattore è causa della
malattia.
• Il RA rappresenta invece una misura dell'impatto
che il fattore in esame ha sulla popolazione in
studio.
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MISURE DI RISCHIO – Esempio:
Al termine del periodo di follow-up si avranno 4
categorie di soggetti:
• malati esposti (a);
• malati non esposti (c);
• non malati esposti (b);
• non malati non esposti (d);
un gruppo di soggetti inizialmente sani, che esposti ad un
fattore di rischio (colesterolemia alta) dopo un certo
tempo sviluppano una malattia (cardiopatia).
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MISURE DI RISCHIO – Esempio:
MALATO NON MALATO TOTALE
ESPOSTO
A= 50 B=450
500 (A+B)
NON ESPOSTO C=25
D=475
500 (C+D)
TOTALE 75 (A+C) 925 (B+D) N 1000
TAVOLA DI CONTINGENZA
soggetti inizialmente sani, che esposti ad un fattore di
rischio (colesterolemia alta) dopo un certo tempo
sviluppano una malattia (cardiopatia).
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RISCHIO ASSOLUTO
MALATO NON MALATO TOTALE
ESPOSTO
A= 50 B=450
500 (A+B)
NON ESPOSTO C=25
D=475
500 (C+D)
TOTALE 75 (A+C) 925 (B+D) N 1000
Rischio assoluto: incidenza cumulativa negli esposti:
a/a+b, cioè 50/500 = 1/10 = 0,1= 10%
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RISCHIO RELATIVO RR – STUDIO
PROSPETTIVO
Rischio Relativo (RR o risk ratio): Rapporto fra incidenza
negli esposti e incidenza nei non esposti:
a/(a+b) 50/500 0.10
RR = -------- = --------- = ------ =2
c/(c+d) 25/500 0.05
Dunque gli esposti hanno un rischio doppio dei non esposti.
Se il valore e' attorno a 1 indica che il fattore non ha influenza nello
sviluppo della malattia (non esiste associazione tra tra esposizione e
malattia);
Se e' <1 indica che esiste un rischio minore di sviluppare la malattia
tra i soggetti esposti (fattore ha un ruolo protettivo);
Se e' >1 indica che esiste un rischio maggiore di malattia tra i
soggetti esposti (associazione tra fattore e malattia);
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RISCHIO ATTRIBUIBILE RA
Rischio attribuibile individuale (RA): Rappresenta la
quantità di rischio supplementare attribuibile al fattore
di rischio, ossia la quota di soggetti che eviterebbe la
malattia se fosse rimosso il fattore di rischio:
a/(a+b) - c/(c+d)
0.10 - 0.05 = 0.05 = 5 %
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ODDS RATIO - STUDIO RETROSPETTIVO
Il calcolo dell'odds ratio prevede il confronto tra le
frequenze di comparsa dell'evento (ad esempio, malattia)
rispettivamente nei soggetti esposti e in quelli non esposti
al fattore di rischio in studio.
Esso è utilizzato negli studi retrospettivi (caso controllo),
dove non è necessaria la raccolta dei dati nel tempo.
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ODDS RATIO
L’Odds Ratio (OR) è il rapporto tra la frequenza con la quale
un evento si verifica in un gruppo e la frequenza con la
quale lo stesso evento si verifica in un altro gruppo
Negli studi caso-controllo (in cui il RR non puo' essere
calcolato correttamente mancando i dati di incidenza) si
può ottenere una stima del rischio con l’Odds Ratio:
a/(a + b) a/b a x d
RR = ----------- ≈ ------ = ---- = OR
c/(c + d) c/d c x b
(50/450) / (25/475) = 50 x 475 / 450 x 25 = 2.11
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ODDS RATIO
Con una semplificazione estrema si può dire che odds
ratio e rischio relativo sono relativamente simili dal
punto di vista concettuale (ma dal punto di vista
quantitativo lo sono solo per eventi che si verificano
raramente).
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ESERCIZI RISCHIO RELATIVO
Supponiamo di intraprendere un nuovo studio per verificare se esiste una
associazione fra allevamento dei vitelli in ricoveri chiusi (esposizione, o
variabile indipendente) e la comparsa di polmonite (variabile dipendente).
A questo scopo effettuiamo uno studio prospettivo, seguendo nel tempo
gruppi di vitelli allevati al chiuso oppure all'aperto e contando i casi di
polmonite che si verificano nei due gruppi.
Alla fine dello studio i risultati ottenuti vengono tabulati nella tabella di
contingenza:
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm
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ESERCIZI RISCHIO RELATIVO
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm
L'associazione fra
allevamento al chiuso dei
vitelli e polmonite
(RR=3.93) è da ritenere
discreta
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ESERCIZI RISCHIO ATTRIBUIBILE
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm
Nell'esempio dei vitelli con polmonite, RA=0.38.
Ciò indica che rimuovendo il fattore "cattiva ventilazione" ci si aspetta di
osservare una diminuzione del 38% dell'incidenza della malattia (ammesso che
tale fattore sia l'unico responsabile della polmonite).
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ESERCIZI ODDS RATIO
l'associazione fra obesità e urolitiasi del cane, ricordando che in uno studio
retrospettivo si inizia selezionando i casi e i controlli e poi andando ad
accertare quanti fra i casi (e quanti fra i controlli) sono stati esposti alla
presunta causa. Lo studio ha fornito i seguenti risultati:
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm