L’esperienza del COVID sarà difficile da dimenticare, tanti sono stati gli avvenimenti che si sono susseguiti e che hanno cambiato sensibilmente il nostro modo di vivere e di lavorare. Il volume , attraverso il racconto dei protagonisti, i dati e una raccolta di immagini fotografiche, vuole esprimere in che modo l’ASST Rhodense ha dovuto e saputo far fronte a questo cambiamento. Come i professionisti hanno vissuto questa esperienza in prima persona, come l’organizzazione ha dovuto reinventare il proprio modo di operare, quali sono le tracce indelebili che rimarranno di questa esperienza e quali le prospettive future.
Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno collaborato e che sono a tutt’oggi impegnate nella gestione dell’emergenza sanitaria.
Per scaricare il libro gratuitamente cliccare sul titolo qui di seguito:
L’esperienza della ASST Rhodense durante la Pandemia da Sars-Cov-2
https://www.medicinanarrativa.eu/medicina-narrativa-istud/rassegna-stampa/lesperienza-della-asst-rhodense-durante-la-pandemia-da-sars-cov-2#form
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
1. Con il patrocinio di
A cura di Martino Trapani e Ginevra Squassabia
L’ESPERIENZA DELL’ASST RHODENSE
DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2.
L’SPERIENZA
DELL’ASST
RHODENSE
DURANTE
LA
PANDEMIA
DA
SARS-COV-2.
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4. “RINGRAZIO TUTTI GLI OPERATORI E LE OPERATRICI PER L’IMPEGNO PROFUSO NEL-
LA GESTIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA E PER LO SFORZO NELL’ORGANIZZAZIO-
NE DELL’ESECUZIONE DEI TAMPONI E DELLE CAMPAGNE DI VACCINAZIONE ANTIN-
FLUENZALE E CONTRO COVID-19, IN UN MOMENTO COSÌ DIFFICILE COME QUELLO
CHE STIAMO VIVENDO.
IL VOSTRO “ESSERCI” HA RESO POSSIBILE NON SOLO ORGANIZZARE LE ATTIVITÀ
NEL LORO COMPLESSO, MA SOPRATTUTTO PRENDERE IN CARICO SITUAZIONI CRITI-
CHE, AFFINCHÉ OGNI CITTADINO FOSSE ASCOLTATO E ACCOMPAGNATO, PER TROVA-
RE UNA SOLUZIONE AI PROBLEMI ESPOSTI.
HO SEMPRE SOSTENUTO CHE C’È BISOGNO DI OGNUNO DI VOI, DI NOI, PER RI-
SPONDERE AD UN BISOGNO DI SALUTE CHE RICHIEDE SEMPRE TANTO IMPEGNO.
GRAZIE!”
MESSAGGIO DEL DIRETTORE GENERALE, IDA RAMPONI
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DEL PERSONALE SANITARIO,
SOCIOSANITARIO, SOCIOASSISTENZIALE E DEL VOLONTARIATO
DEL 20 FEBBRAIO 2021.
QUESTO LIBRO È DEDICATO A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO COLLABORATO E CHE SONO A TUTT’OGGI
IMPEGNATE NELLA GESTIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA. LA STESURA DEL TESTO È STATA POSSIBILE
GRAZIE AI CONTRIBUTI E ALLE REVISIONI DEI COLLEGHI DELL’ASST RHODENSE.
Con il patrocinio di
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5. AGV Automated Guided Vehicle
AO Azienda ospedaliera
ASST Azienda socio sanitaria territoriale
ATS Agenzia di tutela della salute
BAL Lavaggio bronco-alveolare
BIC Chirurgia a bassa complessità
BO Blocco operatorio
BOCA Chirurgia a bassa intensità operativa ed assistenziale
CDD Centro diurno disabili
CDI Centro diurno integrato
CF Consultorio famigliare
CPAP Ventilazione meccanica a pressione positiva continua
CSA Cure sub acute
CUP Centro unico di prenotazione
DAPSS Direzione Assistenziale Professioni Sanitarie e Sociali
DEA Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione
DG Direzione generale
DGR Delibera giunta regionale
DMP Direzione medica di presidio
DMTE Dipartimento di Medicina Trasfusionale e di Ematologia
DPI Dispositivi di protezione individuale
DSS Direzione socio sanitaria
IRCCS Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico
ISS Istituto Superiore di Sanità
LP Libero professionista
MAC Macroattività Ambulatoriale Complessa
NIV Ventilazione non invasiva
NOA Nucleo operativo alcol dipendenze
OMS Organizzazione mondiale della sanità
PAI Piano assistenziale individuale
PL Posti letto
PO Presidio ospedaliero
POT Presidio ospedaliero territoriale
PS Pronto soccorso
RM Risk manager
RSA Residenza sanitaria assistenziale
RSD Residenza sanitaria per disabili
SAR Servizio di anestesia e rianimazione
SERT Servizio recupero tossicodipendenze
SPP Servizio Prevenzione e Protezione
SPV Special purpose vehicle (società di progetto)
TSLB Tecnico sanitario di laboratorio biomedico
UCC Unità cardio coronarica
UDO Unità di offerta sociosanitaria
UO Unità operativa
UOC Unità operativa complessa
UOS Unità operativa semplice
UTA Unità di trattamento aria
UUOO Unità operative
VMD Valutazione multidimensionale
GLOSSARIO
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6. 4.6 Pronto Soccorso
(Garbagnate e Rho) 56
5 | LOGISTICA E ORGANIZZAZIONE
GENERALE 59
5.1 U.O.C. Accoglienza e servizi
amministrativi di supporto 60
5.2 Servizio di Prevenzione
e Protezione 62
5.3 U.O.C. Tecnico Patrimoniale 63
5.4 Ingegneria Clinica 65
5.5 U.O.C. Sistemi Informativi
e Informatici 68
5.6 U.O.C. Medicina Del Lavoro
(UOOML) 72
5.7 U.O.C. Farmacia 79
5.8 U.O.C. Controllo Di Gestione 80
5.9 U.O.C. Qualità,
Risk Management
e Accreditamento 81
5.10 Gestione operativa 82
5.11 Direzione Assistenziale
Professioni Sanitarie e Sociali
(D.A.P.S.S.) 83
5.12 U.O.C. Affari generali 85
5.13 U.O.C. Amministrazione
e sviluppo del personale 86
5.14 Ufficio Form. Permanente 87
5.15 Corso di Laurea
in Infermieristica 88
6 | GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE 91
7 | INIZIATIVE A SOSTEGNO
DEI DIPENDENTI 95
8 | INIZIATIVE A SOSTEGNO
DEI CITTADINI 101
9 | L’ESPERIENZA DELL’OSPEDALE
DI GARBAGNATE MILANESE 105
9.1 Dir. Medica di Presidio 106
9.2 Servizio infermieristico
di Presidio (SIPO) 109
9.3 Azioni specifiche intraprese
all’interno del Presidio
di Garbagnate 111
9.4 Riorganizzazione attività
sanitaria e servizi 121
9.5 Percorsi interni al presidio 129
10 | L’OSPEDALE DI RHO 135
10.1 Dir. Medica di Presidio 136
10.2 Servizio infermieristico
di presidio (SIPO) 137
10.3 Riorganizzazione attività
sanitaria e servizi 138
10.4 Percorsi interni al presidio 139
11 | GLI OSPEDALI DI BOLLATE
E DI PASSIRANA 143
11.1 Presidio Ospedaliero
di Passirana 144
11.2 Presidio ospedaliero
territoriale di Bollate 145
11.3 Servizio infermieristico
di presidio (SIPO) 146
11.4 Medicina generale
ad indirizzo geriatrico
Cure subacute (CSA) 147
11.5 Servizio tamponi
drive-through 148
11.6 Screening personale
scolastico 149
12 | TERRITORIO 151
12.1 Supporto territoriale 153
12.2 RSA e CDI “S. Pertini” 154
12.3 U.O.C. Servizi alla Persona
e Prevenzione 156
12.4 U.O.C. Welfare e Fragilità 157
12.5 U.O.C. Tutela della famiglia 158
RICONOSCIMENTI 164
DONAZIONI 164
CONSIDERAZIONI FINALI 170
1 | INTRODUZIONE 7
2 | L’ASST RHODENSE:
UN’ORGANIZZAZIONE EFFICIENTE
AL SERVIZIO DEL CITTADINO 13
2.1 Polo territoriale 14
2.2 Polo ospedaliero 16
3 | LA RISPOSTA DELL’ASST RHODENSE
RHODENSE ALLA PANDEMIA 23
1. Strategia aziendale:
l’importanza del lavoro
di squadra 25
2. L’importanza del
coordinamento in emergenza:
l’Unità di crisi 26
3. Le misure di contenimento
del rischio di contagio
da SARS-CoV-2 27
3.1 Regole di accesso
alle strutture 27
3.2 Distanziamento
interpersonale 28
3.3 Riorganizzazione delle
sale di attesa 29
3.4 Protocolli e corsi di
formazione per il
personale aziendale 29
3.5 Creazione di percorsi
distinti per pazienti Covid
e non Covid 30
3.6 Interventi di sanificazione 30
3.7 DPI 31
3.8 Progetto
“Tu aiuti me, io aiuto te” 33
4 | RIORGANIZZAZIONE DELLE
ATTIVITÀ SANITARIE 35
4.1 Dipartimenti gestionali 37
4.2 Dipartimenti funzionali 42
4.3 Area diurna 44
4.4 Area di degenza 46
4.5 Servizi 50
SOMMARIO
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9. Sarà difficile dimenticare l’anno 2020, l’anno della
pandemia, l’anno in cui sono accadute cose che non
avremmo mai immaginato e alle quali non eravamo
pronti. Non eravamo pronti noi, come persone e non
erano pronte, in parte, le nostre strutture, che si sono
dovute riorganizzare a tempo record, per far fronte
all’emergenza sanitaria causata da SARS-CoV-2.
I nostri Ospedali e i nostri operatori sono stati travolti
da un cambiamento, repentino e radicale. Le strutture
ospedaliere si sono dovute trasformare velocemente
e in modo flessibile, per poter ospitare i cittadini che,
in numero importante, si recavano al Pronto Soccorso
per ricevere le prime cure. Alcuni dei nostri ospedali si
sono dedicati quasi esclusivamente a trattare pazien-
ti COVID. Sono state fatte delle scelte organizzative,
quelle reputate più corrette, valutate di volta in volta
le contingenze del momento. Non è stato facile.
Il COVID ha stravolto le persone e le organizzazioni,
che in modo flessibile hanno dovuto rispondere a
qualcosa che non era prevedibile.
L’ASST Rhodense, come altre strutture sanitarie, ha
dovuto adattarsi al cambiamento, riorganizzando la
propria attività, sia dal punto di vista logistico-spazia-
le, sia dal punto di vista temporale. Affrontare il cam-
biamento è stato possibile solo attraverso un grande
lavoro di squadra, una rimodulazione degli spazi e del-
le attività, che ha visto coinvolti tutti i Presidi Ospeda-
lieri aziendali, nonché le aree territoriali. Di particola-
re rilevanza è stato lo sforzo nel riconvertire, durante
la “prima ondata”, il P.O. di Garbagnate in ospedale
interamente dedicato al COVID, spostando temporane-
amente le diverse specialità presso il P.O. di Rho.
Un’attività che è stata possibile grazie alla collabora-
zione e all’impegno di tutte le persone che lavorano in
ASST e di quelle che, a diverso titolo, collaborano con
l’Azienda. Lo “tsunami” ha colpito al cuore l’Azienda,
in tutte le sue parti, ma l’impatto è stato ancora di più
forte sulla sua componente “fragile”, ovvero la RSA
Pertini.
Le RSA, in generale, sono state colpite in maggior
misura da COVID 19 e il “tallone d’Achille” di queste
strutture è rinvenibile nella variabile età degli ospi-
ti, correlata alle loro diverse patologie. L’RSA Pertini
si è “blindata”, a tutela delle persone ospitate, per
salvaguardarle da possibili contagi. Rispetto a questa
azione di tutela, ciò che più ci è costato, in termini
emotivi, è stato dover sottoporre gli ospiti ad una
nuova routine, fatta di mascherine e di isolamento dal
mondo, in particolare dai propri familiari. L’allonta-
namento dai familiari ha accompagnato ogni persona
che ha incontrato COVID 19, non solo in RSA. Nei repar-
ti ospedalieri i nostri operatori sono stati “nuovi com-
pagni di viaggio”, volti nascosti dietro le tute, visiere e
mascherine, occhi accoglienti e confortanti, in mezzo
a tanta paura.
Spesso sono state l’ultimo viso che ha rassicurato le
persone che sono decedute, hanno raccolto i loro ul-
timi pensieri e le loro ultime emozioni, tesori preziosi
da riportare alle persone care.
Qualcuno li ha definiti eroi. Noi li chiamiamo, ci chia-
miamo, instancabili professionisti della salute, che
non si sono risparmiati nel lottare per raggiungere un
obiettivo di cura, umanizzando una situazione che di
umano non aveva nulla. Persone sulle quali gravano
continuamente il peso emotivo e quello psicologico
di un’esperienza che non è ancora finita e che, nel
momento in cui stiamo scrivendo queste poche righe,
ancora non sapremo quando finirà. Non dimentiche-
remo mai quello che è accaduto e quello che abbiamo
vissuto. E lo vogliamo descrivere attraverso questa
breve narrazione che, da una parte vuole raccontare
chi siamo e, dall’altra, ha l’obiettivo di condividere ciò
che è stato fatto per far fronte all’emergenza sanitaria
causata da COVID 19. Persone che sono rimaste in cor-
sia, ad affrontare con coraggio ciò che altri, forse, non
comprenderanno mai.
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10. “LA PANDEMIA,
CONOSCENZE DA NON DISPERDERE”
Durante la crisi pandemica una serie di azioni “acces-
sorie” svolte all’interno di un ospedale - pulire, dar da
mangiare, vestire, spostare, accogliere, manutenere,
per citarne alcune tra quelle che rientrano nel nove-
ro delle cosiddette azioni di caring – sono state am-
piamente rivalutate nella loro funzione sussidiaria al
processo di cura della salute. E con loro il ruolo delle
donne e degli uomini dei cosiddetti servizi tecnici e
generali di Garbagnate Salute spa che hanno saputo
affiancare e sostenere il personale sanitario di ASST
Rhodense imitandone abnegazione e coraggio.
La crisi pandemica ha certamente sottoposto ad un
significativo stress test anche le nostre organizzazio-
ni. Ci ha permesso di valutarne l’adeguatezza nella
gestione e nell’adattamento alle situazioni critiche, di
apprezzarne la rapidità nella capacità di analisi degli
eventi e di apprendimento di nuovi comportamenti in
un contesto contraddistinto da elevata incertezza. Pos-
siamo ora provare a ricavare alcune lessons learned.
La flessibilità, l’integrazione e la multidisciplina-
rietà degli operatori devono essere i fattori chiave di
un rinnovato modello organizzativo “cellulare” com-
posto da nuclei operativi “forti” - autonomi, trasver-
sali, competenti, dotati di adeguati mezzi e rapidi
nella capacità di risposta - intorno ai quali far gravi-
tare altre unità organizzative più vocate alla gestio-
ne di operazioni di ruotine, programmate, ordinarie.
Passare da una struttura organizzativa più orientata
al “funzionale” ad una più orientata al “cellulare” per
essere più rapidi nelle trasformazioni ha posto senza
dubbio la necessità di mantenere nel tempo relazioni
organizzative “ad alta intensità”, ma ha permesso di
sperimentare approcci organizzativi certamente più
rapidi e produttivi oltreché orientati a generare risul-
tati/discontinuità nel breve termine.
La necessità di destinazioni d’uso più flessibili degli
spazi sanitari e non, di protocolli per la riconfigura-
zione real time anche temporanea di aree e percorsi;
di installazioni, in particolare impiantistiche, perma-
nenti e ridondanti (anche “dormienti” nelle condizio-
ni ordinarie) da attivare con l’insorgere di specifiche
criticità.
Fondamentale si è rivelata la digitalizzazione degli
edifici ospedalieri e dei processi di governo e di ser-
vizio.
Ove presente la robotica di servizio si è rivelata un
servizio di supporto in grado di agire con continuità,
limitando la circolazione di persone, separando fisi-
camente tutte le fasi del processo di trasporto, as-
sicurando movimentazioni in sicurezza e contacless.
Estendere il più possibile la tracciabilità delle atti-
vità di caring - ai fini della sicurezza delle persone,
dell’igiene, della sicurezza alimentare ed altro anco-
ra – è un'importante occasione per assicurare certa-
mente la quantità delle prestazioni erogate oltre la
loro caratterizzazione qualitativa in qualunque con-
dizione operativa.
Saper integrare e mantenere la rete dei fornitori
di servizi specializzati, con elevate competenze di
dettaglio, ha permesso di affrontare e sviluppare sul
campo nuove conoscenze specifiche pur nell’eccezio-
nalità del momento.
Lo scambio di esperienze, la diffusione dei best ca-
ses, il benchmarking come strumento di lavoro siste-
matico, la capacità di attivare gruppi agili di ricerca
open source per analizzare e consolidare comporta-
menti organizzativi e nuove prestazioni sono alcuni
dei meccanismi organizzativi da utilizzare con flessi-
bilità e continuità. La pandemia ha messo in eviden-
za la difficoltà di compiere scelte in un contesto di
grande incertezza e poche conoscenze.
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11. Mi piace citare John Locke - filosofo e medico, padre
della ricerca empirica (… siamo costretti a scegliere non
nel chiaro meriggio della certezza, ma nel crepuscolo
delle probabilità) - per stressare quanto in generale,
non solo durante il recente shock epidemico, l’incertez-
za governi il processo decisionale.
E allora a cosa serve il metodo scientifico se tutto è
aleatorio? Ad evitare di percorrere sentieri pericolo-
si, basati su opinioni personali, nel più nobile dei casi
fondati sulla convinzione che la lucida visione sia suf-
ficiente per governare un processo di trasformazione.
Serve l’organico e quotidiano impegno ad approfondire
esperienze, raccogliere ed organizzare dati, valutarli, ri-
cavare indicazioni utili per il cambiamento: un lavoro
fondamentale per chi vuole costruire il futuro. Oggi an-
cor più nella consapevolezza che non è solo un esercizio
strategico.
GARBAGNATE SALUTE SPA
SPV General Manager Garbagnate Salute spa
Ing. Paolo Pepe
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12. "TASI E TIRA"
Queste mie parole sono dedicate a coloro che, senza
voler essere eroi, lavorano bene, con dedizione e pro-
fessionalità, come medici e come operatori sanitari
in genere. A coloro che non pensano che “secondo
me si fa così”, ma che non si stancano di studiare e
applicano il metodo scientifico al loro agire. A coloro
che hanno l’umiltà di ascoltare e leggere e poi la te-
nacia di costruire, giorno dopo giorno. Ma cosa c’en-
tra, dirà il lettore, con la presentazione di un libro su
un ospedale? Ogni giorno, soprattutto ogni giorno di
questo anno di pandemia, ho dovuto sopportare che
chi non sa, sputi sentenze. Ho letto e sentito di come
si devono costruire gli ospedali e di come si debbano
organizzare le campagne vaccinali da parte di per-
sone che non saprebbero neanche organizzare una
corsa campestre per un oratorio.
Ebbene questo libro è la migliore risposta. Chiunque
sfogli queste pagine avrà una idea di che cosa voglia
dire razionalizzare l’attività di un grande ospedale,
di quanto sia difficile già nell’ordinaria amministra-
zione e di come diventi impervio (anche in termini
di tempo e di costi) farlo durante una pandemia di
portata storica. Ma in queste pagine troviamo, tra le
righe, anche un altro riscontro. Non so come faccia a
dormire tranquillo chi ha mandato medici e infermie-
ri a fronteggiare un nemico mortale senza protezioni.
Il libro è ricco di foto e di grafici e tutto è predisposto,
nel pronto soccorso, nei reparti di degenza, alle re-
ception, etc, per fronteggiare una temibile minaccia
che c’è, è reale, ma è intangibile e totalmente invisi-
bile all’occhio umano. Chi minimizzava, chi mandava
i medici con una mascherina chirurgica ad affrontare
la morte, spero ne tragga il giusto insegnamento e
il giusto monito. Poiché, ancora oggi, ascolto di con-
tinuo chi sminuisce i pericoli che si corrono e chi ir-
ride le precauzioni che gli operatori sanitari devono
prendere quando visitano e prestano la loro opera, in
reparto, negli ambulatori o a domicilio del paziente.
Eppure, anche se è necessario il microscopio elettro-
nico per vederlo, il coronavirus beta rappresenta una
minaccia concreta e potenzialmente fatale! Ebbene,
ho voluto porre a titolo di queste poche righe un mot-
to degli Artiglieri Alpini (che si potrebbe tradurre in
“taci e vai avanti” ed è un invito a stringere i denti,
anche quando ti verrebbe voglia di mollare tutto).
Sono tanti, troppi, i colleghi che hanno sacrificato il
loro tempo, il loro benessere e, in qualche caso, la
loro vita. L’hanno fatto con abnegazione e in silen-
zio, senza un lamento. Come gli Alpini che portano in
spalla pesanti fardelli e varcano passi e forcelle.
I ringraziamenti fanno piacere, così come le belle pa-
role. Ma ciò che più conta sono i fatti. Gli ospedali
vanno organizzati come si deve (così come la “Rho-
dense” ha fatto!) ed anche il territorio va protetto in
maniera adeguata. La professionalità va valutata e
tutelata in maniera adeguata: almeno questo, chi si
è assunto l’onere di amministrare la cosa pubblica, lo
deve a tutti quelli che hanno lavorato e ancora lavo-
rano intensamente per la salute di tutti.
OMCeO MILANO
Presidente OMCeO Milano
Dr. Roberto Carlo Rossi
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15. 14
L’Azienda Socio Sanitaria Territoria-
le (ASST) Rhodense, ex A.O. Salvini, è
stata istituita a partire dal 01 genna-
io 2016, con Deliberazione n. X/4477
del 10 dicembre 2015. Essa afferisce
all’Agenzia di Tutela della Salute -
ATS - Città Metropolitana di Milano.
L'area servita dalla ASST Rhodense è
situata a nord-ovest di Milano, in una
delle aree più urbanizzate ed indu-
strializzate dell’hinterland milanese.
Il bacino complessivo di popolazione
residente è di 485.634 abitanti.
Il Direttore Generale pro tempore, Ida
Maria Ada Ramponi, nominato con
DGR n. X/4634 del 19 dicembre 2015,
è coadiuvato nello svolgimento del-
le sue funzioni, dal Direttore Ammi-
nistrativo, Marco Ricci, dal Direttore
Sanitario, Aldo Bellini e dal Direttore
Socio Sanitario, Diego Maltagliati.
L’ASST Rhodense eroga i servizi sani-
tari e sociosanitari attraverso un’ar-
ticolata rete di Presidi Ospedalieri,
strutture ambulatoriali e distrettuali.
POLO TERRITORIALE
L’Azienda opera sul territorio degli ex
distretti sociosanitari di Garbagnate,
Rho e Corsico e si compone di diverse
strutture, di seguito riportate:
16 STRUTTURE PSICHIATRICHE
TERRITORIALI
5 Comunità Protetta
a Media assistenza (CPM)
1 Comunità Protetta
ad Alta assistenza (CPA)
3 Comunità Riabilitativa
ad Alta Assistenza (CRA)
4 Centri Psico-Sociali (CPS)
3 Centri Diurni (CD)
7 STRUTTURE TERRITORIALI
DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
2 Centri diurni
4 Poli Territoriali
1 Struttura residenziale
terapeutico-riabilitativa
3 PRESIDI TERRITORIALI
(EX DISTRETTI SOCIO SANITARI)
Presidio Territoriale di Corsico,
Via Marzabotto, 12
Presidio Territoriale di Garbagnate
Milanese, Via Per Cesate, 62
Presidio Territoriale di Rho,
Via Settembrini, 1 Passirana di Rho
3 POLIAMBULATORI TERRITORIALI
Poliambulatorio di Arese,
Via Col di Lana, 10
Poliambulatorio di Corsico,
Via Dei Lavoratori, 42
Poliambulatorio di P.no Dugnano,
Via Repubblica, 13
7 CONSULTORI FAMILIARI
Consultorio Familiare di Bollate,
Via Piave, 20
Consultorio Familiare di Cesano
Boscone, Via Amerigo Vespucci, 7
Consultorio Familiare di Corsico,
Via Armando Diaz, 49
Consultorio Familiare di Garbagnate
Milanese, Via Matteotti, 66
POLO TERRITORIALE
Polo Territoriale
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16. 15
Consultorio Familiare di Paderno
Dugnano, Via Repubblica, 13
Consultorio Familiare di Rho,
Via Martiri di Belfiore, 12
Consultorio Familiare di S.mo
Milanese, Via Libertà, 33
16 CENTRI PRELIEVO TERRITORIALI
Centro Prelievi Territoriale di Are-
se, Via Col di Lana, 10
Centro Prelievi Territoriale di Bol-
late Ospedale, Via Piave, 20
Centro Prelievi Territoriale
di Bollate Cassina Nuova,
Via Madonna, 10
Centro Prelievi Territoriale
di Cerchiate, Via Risorgimento
angolo Via Matteotti
Centro Prelievi Territoriale
di Cesate, Via Donizetti, 326
Centro Prelievi Territoriale
di Cornaredo, Piazzetta Europa, 15
Centro Prelievi Territoriale
di Corsico, Via Dei Lavoratori, 42
Centro Prelievi Territoriale
di Garbagnate M. Ospedale,
Viale Forlanini, 95
Centro Prelievi Territoriale
di Garbagnate M. Centro,
Via Milano, 144
Centro Prelievi Territoriale
di Lainate, Piazza Matteotti, 2
Centro Prelievi Territoriale di P.no
Dugnano, Via Repubblica, 13
Centro Prelievi Territoriale di
Passirana di Rho, Via Settembrini, 1
Centro Prelievi Territoriale di
Pero, Via Greppi, 12
Centro Prelievi Territoriale di Rho,
Via Legnano, 22
Centro Prelievi Territoriale di S.mo
Milanese, Via Libertà, 33
Centro Prelievi Territoriale
di Vanzago, Via Magistrelli, 5
1 RESIDENZA SANITARIA
ASSISTENZIALE
RSA “Sandro Pertini” di Garbagna-
te Milanese, Via Per Cesate, 62
1 CENTRO DIURNO INTEGRATO
CDI “Sandro Pertini” di Garbagna-
te Milanese, Via Per Cesate, 62
3 CENTRI DIURNI DISABILI
CDD di Lainate, Via San Bernardo,
5 (Frazione Barbaiana)
CDD di Trezzano S/N, Via Tintoretto, 1
CDD di Rho, Via Beatrice D'Este, 28
1 SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA
Psicologia Clinica, c/o POT Bollate
2 SERT – SERVIZIO RECUPERO
TOSSICODIPENDENZE
SERT di Corsico, Viale Italia, 50/B
SERT di Rho, Via Giuseppe Casati,
45 (Passirana di Rho)
1 NUCLEO OPERATIVO
ALCODIPENDENZE
NOA, c/o P.O.T. Bollate
RSA “SANDRO PERTINI”
La RSA “Sandro Pertini” è una strut-
tura residenziale protetta per anzia-
ni gestita, con decorrenza 1 gennaio
2016, dall’Azienda Socio Sanitaria
Territoriale Rhodense.
La struttura, costituita da due fab-
bricati che si elevano per 6 piani
fuori terra ed un piano sotterraneo,
è accreditata per 300 posti letto, di
cui 225 attivi e contrattualizzati ed è
dotata di personale qualificato, con
particolare esperienza nel fornire
cure personali adeguate finalizzate
al mantenimento del benessere del-
la persona anziana.
È una sede di servizi aperti al terri-
torio, ai quali le persone anziane, in
particolari situazioni di bisogno, pos-
sono accedere per la fruizione di pre-
stazioni e servizi di tipo alberghiero,
assistenziale e socio-sanitario.
La struttura è dotata di un ampio
parco con percorsi passeggiata, im-
mersi nel verde, di un campo bocce,
di un gazebo ed un percorso denomi-
nato “Giardino Alzheimer”.
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17. 16
Tutte le attività cliniche dei presidi
ospedalieri sono integrate e raziona-
lizzate tramite l'istituzione di Dipar-
timenti (gestionali e funzionali) con
il compito di sviluppare la massima
integrazione e l’utilizzo dei posti let-
to tra le varie specializzazioni di ogni
ospedale.
L’AZIENDA È COMPOSTA DA:
2 P.O. ad alta intensità di cura
(Garbagnate e Rho)
1 P.O. con finalità riabilitativa
(Passirana)
1 P.O.T. (Bollate).
La logica sottesa al mantenimento
dei tre presidi ospedalieri aziendali è
quella di integrazione e differenzia-
zione del profilo di offerta.
PRESIDIO OSPEDALIERO
DI GARBAGNATE MILANESE
Il presidio ospedaliero “G. Salvini” è
situato nel Comune di Garbagnate
Milanese, all’interno del comprenso-
rio del Parco delle Groane, a ridosso
del fabbricato dell’ex Sanatorio ed è
stato realizzato per iniziativa del Si-
stema Sanitario della Regione Lom-
bardia per fornire l’area del Nord
Ovest di Milano di un nuovo e moder-
no ospedale in sostituzione del vec-
chio plesso di Garbagnate Milanese.
Inaugurato nel 2015, rappresenta una
struttura all’avanguardia e ad alta ef-
ficienza energetica.
Il sistema è composto dall’edificio
principale, nel quale vengono loca-
lizzate le funzioni sanitarie e le aree
direzionali, da un corpo di fabbrica
posto a est e intimamente connesso
con il primo, nel quale sono localizza-
te le aree tecnologiche, e da un ulte-
riore edificio, separato dai primi due,
che ospita i gas medicali.
L’assetto organizzativo del nuovo
ospedale è caratterizzato da un asse
di distribuzione centrale, orientato
sull’asse est-ovest del fabbricato, lun-
go il quale è disposta la main street, su
cui si innestano, da un lato, i tre corpi
di fabbrica che ospitano le degenze,
mentre l’altro lato dell’asse centrale
POLO OSPEDALIERO
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18. 17
di distribuzione è segnato dalla pre-
senza di volumi che ospitano le fun-
zioni di diagnosi e cura.
Il presidio vanta la presenza di un si-
stema di trasporto (Automated Gui-
ded Vehicle) che impiega veicoli au-
toguidati capaci di muoversi, senza
l’ausilio di un operatore, all’interno
delle strutture ospedaliere, secondo
un percorso prestabilito grazie alla
memorizzazione di mappe.
La navigazione avviene grazie alla
scansione laser e non richiede l’in-
stallazione di apparecchiature a ter-
ra, a parete o a soffitto, consentendo
allo stesso tempo la massima libertà
nella modifica dei percorsi.
I veicoli autoguidati sono adibiti al
trasporto dei carrelli per la movimen-
tazione di materiali tra le varie aree
del presidio utilizzando montacarichi
che permettono la separazione tra
materiale pulito e materiale sporco.
La centrale di comando è dotata di
un software per il controllo delle sta-
zioni di sosta e ricarica, la supervi-
sione del funzionamento dei veicoli
automatizzati e dei quadri d'inter-
faccia con gli elevatori dedicati e le
porte.
Il collegamento tra la centrale e i vei-
coli è affidato a una rete wireless, at-
traverso la quale il computer di bordo
degli AGV segnala il proprio stato di
attività, riceve gli ordini di trasporto,
verifica la propria posizione median-
te scansione laser degli ambienti e
la confronta con le rotte memorizza-
te, effettuando autonomamente le
eventuali correzioni anche in presen-
za di persone.
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19. Il presidio dispone di un Pronto Soc-
corso, sede di DEA (Dipartimento di
Emergenza e Accettazione) e di un’a-
rea critica costituita da un Servizio di
Anestesia e Rianimazione e Terapia
Intensiva e un’Unità di Cure Corona-
riche.
La struttura è accreditata come sede
di Stroke Unit ed è stata riconosciuta
da Regione Lombardia quale sede di
Macroarea per l’attività Immunotra-
sfusionale e di Dipartimento di Me-
dicina Trasfusionale ed Ematologia
(D.M.T.E.).
Infine il presidio è stato individuato
quale sede Hub per le Cure Palliati-
ve e la Terapia del Dolore (sede del
dipartimento interaziendale di cure
palliative).
18
POSTI LETTO ACCREDITATI
P.O. GARBAGNATE MILANESE
Posti letto
di degenza ordinaria 408
Posti letto di Day Hospital
Day Surgery 21
Letti tecnici dedicati alla chirurgia
a bassa intensità operativa
ed assistenziale (BOCA) 22
Letti tecnici per macroattività
ad alta complessità
assistenziale (MAC) 26
Letti tecnici di dialisi 16
Letti tecnici di Hospice 15
Culle nido 15
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20. 19
PRESIDIO OSPEDALIERO
DI RHO
Il Presidio Ospedaliero di Circolo di
Rho è situato nella città di Rho in
un’area densamente popolata ad
alto indice di industrializzazione,
a pochi chilometri da Milano e alla
confluenza di grandi arterie di co-
municazione. La vicinanza del polo
fieristico di Rho-Pero offre al P.O.
di Rho un costante allargamento
del proprio bacino di utenza, con la
conseguente necessità di adeguare
i servizi sanitari offerti in termini di
quantità e qualità.
Il P.O. di Rho è costituito da un
monoblocco nato dall’unione di
quattro corpi di fabbrica edificati
in epoche successive tra il 1930 e
il 1970.
Mentre negli anni 2000 il corpo di
fabbrica più vecchio, denominato
ala sud, è stato oggetto di un com-
pleto rifacimento, i restanti corpi
di fabbrica (che ospitano degenze
ed ambulatori), sono stati oggetto
di interventi di adeguamento nor-
mativo, con interventi parziali di
manutenzione straordinaria e ri-
strutturazione che hanno coinvolto
solamente alcuni reparti.
POSTI LETTO ACCREDITATI
P.O. DI RHO
Posti letto
di degenza ordinaria 216
Posti letto di Day Hospital
Day Surgery 13
Letti tecnici dedicati alla chirurgia
a bassa intensità operativa
ed assistenziale (BOCA) 7
Letti tecnici per macroattività
ad alta complessità
assistenziale (MAC) 16
Culle nido 20
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21. 20
PRESIDIO OSPEDALIERO
DI PASSIRANA
Il Presidio Ospedaliero G. Casati è
situato nel comune di Passirana di
Rho, un’area densamente popolata
ad alto indice di industrializzazio-
ne, a pochi chilometri da Milano e
alla confluenza di grandi arterie di
comunicazione nonché nelle vici-
nanze del grande polo fieristico di
Rho-Pero.
Il Presidio Ospedaliero di Passirana
ha una funzione prettamente riabi-
litativa. La finalità è garantire l’ap-
propriatezza del setting riabilitati-
vo al paziente e la continuità del
percorso di cura e riabilitazione,
mirando al più rapido e completo
reinserimento nel contesto socia-
le. La programmazione dell’offerta
e l’allocazione dell’utilizzo delle
risorse viene ottimizzato dalla co-
stituzione di un modello operativo
a rete.
Strutturalmente il presidio è un
monoblocco a corpo doppio con
orientamento est-ovest costituito
da due ali denominate ala est e ala
ovest.
Il presidio è sede di numerose at-
tività ambulatoriali, di un punto
prelievi ed è la sede della Commis-
sione di Prima Istanza per l’Accer-
tamento degli Stati di Invalidità
Civile del distretto di Rho.
POSTI LETTO ACCREDITATI
P.O. DI PASSIRANA
Posti letto
di degenza ordinaria 91
Letti tecnici Cure Sub Acute 30
Letti tecnici per macroattività
ad alta complessità
assistenziale (MAC) 7
Attività di dialisi assistenza
limitata (CAL) 9
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22. 21
PRESIDIO OSPEDALIERO
TERRITORIALE DI BOLLATE
Il Presidio Ospedaliero "Caduti Bol-
latesi" di Bollate è stato trasfor-
mato in Presidio Ospedaliero Ter-
ritoriale (P.O.T.), ai sensi dell’art. 7,
comma 15 della Legge Regionale
n. 23/2015, che recita: “I P.O.T. sono
strutture multi servizio deputate
all’erogazione di prestazioni resi-
denziali sanitarie e sociosanitarie
a media e bassa intensità per acuti
e cronici e, tenuto conto delle pe-
culiarità territoriali come definite
nel PSL, di prestazioni ambulato-
riali e domiciliari”.
La DGR n. X/6551 del 4/5/2017 preci-
sa che i P.O.T. sono strutture “terri-
toriali per la gestione ed erogazio-
ne di servizi di carattere sanitario,
sociosanitario con forte connessio-
ne alla componente sociale rivolta
a pazienti cronici, prevalentemen-
te complessi e fragili”.
Il Presidio di Bollate sta evolvendo
nella direzione della presa in cari-
co del paziente cronico, attraverso
la costituzione di un’organizzazio-
ne flessibile ed integrata, capace
di generare una propria specifica
offerta che, insieme agli ospedali
per acuti ed alle cure primarie pre-
senti nel territorio, crei un circuito
virtuoso d’integrazione.
Nel P.O.T. l’organizzazione è tesa
a garantire la programmazione e
l’attuazione del percorso di cura
del paziente, attraverso una presa
in carico predittiva e proattiva per
rallentare l’evoluzione della malat-
tia e prevenire l’insorgenza di com-
plicanze.
L’U.O. di Cure Subacute si inserisce
in modo coerente in questo conte-
sto evolutivo, consentendo al P.O.T.
di Bollate di erogare un ventaglio
di prestazioni che vanno dalla tra-
dizionale visita ambulatoriale, fino
alla degenza a bassa intensità as-
sistenziale e alle cure domiciliari.
Coerentemente con il modello lom-
bardo per la presa in carico del pa-
ziente cronico, il P.O.T. di Bollate
sta assumendo un nuovo e decisivo
ruolo di garanzia della continuità
assistenziale ospedale-territorio,
intercettando molti dei bisogni sa-
nitari emergenti.
Grazie al presidio bollatese, il terri-
torio può contare su una struttura
a medio-bassa intensità assisten-
ziale, in grado di sorpassare la vec-
chia logica incentrata sull’ospeda-
le: una nuova struttura in grado di
farsi carico dei problemi sanitari
in una logica più ambulatoriale e
meno invasiva, senza lasciare solo
il cittadino nel momento della dif-
ficoltà.
POSTI LETTO ACCREDITATI
P.O.T. DI BOLLATE
Posti letto di Day Hospital 1
Letti tecnici Cure Sub Acute 24
Letti tecnici per macroattività
ad alta complessità
assistenziale (MAC) 11
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25. 24
PREMESSA
Nel mese di gennaio 2020 è sta-
to dichiarato dal Consiglio dei
Ministri lo stato di emergenza
per il rischio COVID-19.
Contestualmente il Ministero
della Salute, la DG Welfare e
l’ISS hanno emesso linee guida
e di indirizzo per l’individua-
zione, la diagnosi e la gestione
dei casi di infezione da SARS-
CoV-2 che sono state recepite
in una prima procedura azien-
dale emessa in data 29 gennaio
2020.
Il 20 febbraio 2020 è stato con-
fermato il primo caso italiano
di infezione da SARS-CoV-2.
Il 29 febbraio 2020 è stato dia-
gnosticato il primo caso di in-
fezione da SARS-CoV-2 presso
l’ASST Rhodense e il 2 marzo
2020 è stato ricoverato il primo
caso di COVID-19 nell’Ospedale
di Garbagnate Milanese.
L’11 marzo 2020 l’OMS ha di-
chiarato la pandemia di CO-
VID-19. Numeri che, da quella
data, hanno dato l’idea di un
bollettino giornaliero di guerra.
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26. 25
La Direzione strategica di ASST Rho-
dense ha dovuto mettere in campo
in poco tempo soluzioni straordina-
rie per affrontare la pandemia e per
continuare, nel limite del possibile, a
garantire la cura e l’assistenza anche
per le altre patologie.
In poche settimane si sono dovuti
riorganizzare i Pronto soccorso e i re-
parti aziendali per rispondere ad una
aumentata domanda di posti letto
di medicina e pneumologia e di po-
sti letto di terapia sub intensiva e di
terapia intensiva; sono state chiuse
alcune attività, sono stati aperti nuo-
vi reparti, acquistate apparecchiatu-
re tecnologiche e creati percorsi ad
hoc sulla base del rischio infettivo in
continua evoluzione.
Tutto il personale si è ritrovato a
combattere in prima linea e si è reso
disponibile per essere impiegato in
settori talvolta diversi da quelli di
precedente assegnazione.
Valutata l’organizzazione aziendale,
la distribuzione delle unità opera-
tive, le risorse disponibili e il parco
tecnologico presente, la scelta più
opportuna, nel mese di marzo 2020,
è apparsa quella di dedicare l’ospe-
dale di Garbagnate Milanese al trat-
tamento di pazienti acuti principal-
mente Covid e l’ospedale di Rho al
trattamento di pazienti acuti princi-
palmente non Covid, riuscendo così
a mantenere ben distinti i luoghi di
cura di pazienti positivi a SARS-CoV-2
e tutelando gli altri pazienti dal ri-
schio di contagio.
Il P.O.T. di Bollate e l’ospedale di Pas-
sirana, nell’ottica dell’organizzazione
di una rete ospedale-territorio, sono
stati preposti alla cura di pazienti
subacuti o con necessità di sorve-
glianza sanitaria e sono stati sede
di attività di esecuzione di tamponi
(con modalità drive-in), di screening
e di vaccinazioni. Nelle fasi più acute
delle due curve pandemiche, l’ASST
Rhodense, come da delibere regio-
nali, è stata individuata come Spoke
per le reti tempo dipendenti (STEMI e
STROKE) e per la Chirurgia Vascolare.
Sono comunque sempre stati garan-
titi gli interventi necessari ai pazienti
auto-presentati presso i Pronto Soc-
corso aziendali, mantenendo i percor-
si distinti tra pazienti Covid e non Co-
vid, a prescindere dalla connotazione
del polo ospedaliero.
Ogni cambiamento organizzativo è
sempre avvenuto attenendosi alle
indicazioni provenienti dal Ministero
della Salute, dall’ISS, da Regione Lom-
bardia e da ATS Città Metropolitana.
Da marzo a dicembre 2020 l’ASST
Rhodense ha gestito due picchi pan-
demici, uno da marzo a giugno 2020
e l’altro da ottobre a dicembre 2020.
Mentre scriviamo queste righe, sia-
mo nel pieno di quella che è stata
definita “la terza ondata”.
1 | STRATEGIA AZIENDALE: L’IMPORTANZA DEL LAVORO DI SQUADRA
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27. 26
Al fine di rispondere alle necessità
clinico assistenziali e organizzative
connesse alla gestione dell’emer-
genza sanitaria da COVID-19 l’ASST
Rhodense, fin dai primi giorni di
marzo 2020, ha provveduto all’istitu-
zione di un’Unità di Crisi aziendale,
coordinata dal Direttore Sanitario.
L’Unità di Crisi, attiva 24/24H, 7/7
giorni, si è riunita periodicamen-
te e su necessità, con il compito di
coordinare e pianificare le strategie
organizzative aziendali in risposta
all’andamento dell’epidemia ed ai
dati aziendali, in stretta sinergia con
ATS Città Metropolitana e Regione
Lombardia.
2 | L’IMPORTANZA DEL COORDINAMENTO IN EMERGENZA: L’UNITÀ DI CRISI
DIRETTORE SANITARIO (COORDINATORE U.C.)
Direttore Sociosanitario
Direttore Medicina del Lavoro
Direttore Medico P.O. Garbagnate
Direttore Dipartimento di Anestesia e Rianimazione
Direttore Medico P.O. Rho
Direttore Pronto Soccorso Garbagnate/Rho
Direttore Medico P.O.T. Bollate
Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione
Direttore U.O.C. Risk Management
Direttore Pneumologia
Direttore D.A.P.S.S.
Direttore del Dipartimento di Medicina e Riabilitazione
Si riporta di seguito la composizione dell’Unità di Crisi:
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28. 27
3.1 | REGOLE DI ACCESSO
ALLE STRUTTURE
A marzo 2020, in pieno lockdown nazio-
nale, ci si è organizzati per contingen-
tare e regolamentare gli accessi nelle
strutture aziendali. L’accesso alle strut-
ture dell’ASST è stato regolamentato e
controllato, attivando diverse misure:
■ realizzazione e affissione di cartel-
lonistica, indicante le regole di acces-
so e le norme di comportamento da
rispettare all’interno della struttura;
■ divieto di ingresso ad accompa-
gnatori, se non in presenza di perso-
ne non autosufficienti o minori;
■ ingresso agli utenti consentito solo
se muniti di adeguati dispositivi di
protezione (DPI), secondo le indicazio-
ni aziendali (mascherine chirurgiche,
maschere facciali filtranti senza val-
vola), previa disinfezione delle mani
con gel alcolico fornito da ASST. Per
gli utenti sprovvisti degli adeguati
dispositivi, fornitura di una mascheri-
na chirurgica da parte del personale
aziendale presente all’ingresso;
■ rilevazione della temperatura cor-
porea all’ingresso delle strutture ef-
fettuata, nelle fasi iniziali della pan-
demia, tramite dispositivi portatili e
successivamente, in alcuni presidi,
tramite termoscanner installati pres-
so i checkpoint aziendali.
In seguito all’evoluzione della pande-
mia gli accessi ai reparti da parte dei
visitatori sono stati vietati. In casi di
particolare necessità (minori, pazien-
ti fragili ecc.), il Responsabile della
U.O. ha potuto autorizzare la presen-
za di un care giver, tenuto al rispetto
delle regole di comportamento defi-
nite in un protocollo specifico.
In caso di necessità, la presenza con-
tinuativa all’interno dell’U.O. poteva
essere autorizzata previo tampone
nasofaringeo negativo. Per quanto
riguarda le misure adottate verso il
personale, i dipendenti hanno avuto
fin da subito l’obbligo di sottoporsi
alla misurazione della temperatura
corporea, ad inizio servizio, presso i
3 | LE MISURE DI CONTENIMENTO DEL RISCHIO DI CONTAGIO DA SARS-COV-2
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29. 28
checkpoint di riferimento di ciascu-
na struttura. In caso di rilevazione
di temperatura corporea >37.5°C e/o
sintomi respiratori, anche qualora in-
sorti durante il servizio, il personale
doveva avvisare il proprio Respon-
sabile e contestualmente il medico
competente per l’immediato rientro
al domicilio e programmazione del
tampone nasofaringeo per la ricer-
ca di SARS-CoV-2, con sospensione
dell’attività lavorativa fino a risolu-
zione dei sintomi e comunque sulla
base dell’esito del tampone nasofa-
ringeo come da protocollo aziendale.
Per tutto l’orario di lavoro vigeva l’ob-
bligo di indossare costantemente la
mascherina chirurgica rispettando
il distanziamento fra le persone in
tutti gli spazi e locali della struttura
di almeno 1 metro. Il monitoraggio
della temperatura corporea del per-
sonale dei fornitori è stato effettua-
to nelle fasi iniziali della pandemia
tramite dispositivi portatili, successi-
vamente, ove installati, tramite ter-
moscanner.
3.2 | DISTANZIAMENTO
INTERPERSONALE
Per garantire il distanziamento inter-
personale all’interno delle strutture
sono state attuate le seguenti misure:
■ divieto di assembramenti;
■ presenza di cartellonistica in tutti gli
spazi e locali della struttura, indicante
l’obbligo di mantenere il distanziamen-
to interpersonale di almeno un metro;
■ apposizione di cartelli di divieto di
seduta nelle aree di attesa per distan-
ziare gli utenti;
■ apposizione di cartelli indicanti la ca-
pienza massima degli ascensori;
■ calcolo della capienza massima dei
locali di ogni reparto/servizio all’inter-
no della struttura eseguito dal servizio
prevenzione e protezione ed affissione
di cartelli ad hoc;
■ distanziamento postazioni di lavoro
e attivazione dello smartworking per il
personale amministrativo.
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30. 29
3.3 | RIORGANIZZAZIONE
DELLE SALE DI ATTESA
Per poter garantire il distanziamento
sociale tra i visitatori e rispettare la ca-
pienza massima di utenti per ciascuna
area, soprattutto nelle sale di attesa, è
stata rivista la distribuzione delle sedu-
te, servendosi anche di appositi cartelli
di divieto di seduta.
Sono poi state designate delle figure
aziendali preposte a regolare gli ac-
cessi e a garantire il rispetto della ca-
pienza massima dei locali. Nelle sale
di attesa sono state eliminate riviste,
giornali e libri.
3.4 | PROTOCOLLI E CORSI
DI FORMAZIONE
PER IL PERSONALE AZIENDALE
Per garantire il continuo aggiornamen-
to degli operatori in tema di misure e
linee guida per affrontare la pandemia
da SARS-CoV-2 e dare informazioni e
direttive chiare sui comportamenti e
le procedure da seguire a livello azien-
dale, sono state attuate le seguenti
iniziative:
■ redazione di protocolli aziendali,
costantemente aggiornati secondo le
note ministeriali e regionali, pubblicati
sul sito intranet aziendale, accessibile
a tutti i dipendenti;
■ formazione di tutto il personale in
tema di vestizione e svestizione DPI.
La formazione è avvenuta in presenza,
per le figure di coordinamento delle
professioni sanitarie. Le nozioni acqui-
site sono state trasferite, a cascata,
sugli operatori e per gruppi di operato-
ri sanitari (sia comparto che dirigenza
medica). È stato trasmesso via mail a
tutti i dipendenti un filmato realizza-
to dall’ISS sulla vestizione/svestizione
dei DPI per la gestione di caso Covid:
■ erogazione di corsi di formazione
FAD in materia di prevenzione e ge-
stione SARS-CoV-2, disponibili sulla
piattaforma online EDUISS dell'Istituto
Superiore di Sanità;
■ organizzazione di corsi pratici sull’u-
tilizzo della ventilazione a pressio-
ne positiva CPAP per il personale del
Pronto Soccorso;
■ organizzazione di corsi di aggiorna-
mento interni sulla “ventilazione dei
pazienti in pronto soccorso”;
■ organizzazione di corsi sull’utilizzo
della barella di biocontenimento per il
personale dell’area Emergenza.
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31. 30
3.5 | CREAZIONE DI PERCORSI
DISTINTI PER PAZIENTI
COVID E NON COVID
In tutte le strutture dell’ASST si è ope-
rato da subito sulla differenziazione e
modularità dei percorsi per i pazienti
Covid e non Covid. Questi sono stati
modificati nel tempo in base all’anda-
mento epidemico e all’organizzazione
voluta dalla direzione strategica.
3.6 | INTERVENTI DI SANIFICAZIONE
Le Direzioni Mediche di Presidio han-
no immediatamente elevato la clas-
sificazione delle aree COVID-19 dal
medio rischio (questa è la classe di
rischio delle degenze) all’alto di ri-
schio; il passaggio dal medio all’alto
rischio ha garantito la messa in sicu-
rezza degli operatori e dei pazienti.
A questa azione sistemica si sono ag-
giunti innumerevoli interventi “spot”,
pressoché quotidiani, di sanificazio-
ne di aree (stanze, degenze, studi,
corridoi, ambulatori ecc.) secondo i
bisogni espressi dalle singole UU.OO.
e Servizi o dalla revisione strategica
dei percorsi o delle aree.
Inoltre si è provveduto, grazie alla pre-
ziosa collaborazione del distaccamen-
to dei Vigili del Fuoco Volontari di Gar-
bagnate Milanese, all’igienizzazione
degli ingressi dei Pronto Soccorso (ca-
mera calda e ingressi adiacenti), degli
ingressi delle strutture, dei piazzali di
carico e scarico merci e della Morgue
negli ospedali di Garbagnate e Rho, ol-
tre che nella RSA Pertini, nel presidio
di Passirana e in quello di Bollate.
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32. 3.7 | DPI
L'individuazione dei DPI necessari per
la protezione degli operatori nel corso
dell'attività lavorativa è stata declina-
ta in un apposito protocollo azienda-
le, redatto sulla base delle indicazioni
Ministeriali, dell’ISS e Regionali. La di-
sponibilità dei DPI in ASST nella prima
fase è stata sempre garantita, sebbene
a livello generale vi fosse una carenza
di disponibilità. La pronta attivazione
di canali di approvvigionamento, così
come la centralizzazione degli acquisti
e della distribuzione dei DPI operata da
Regione Lombardia, hanno consentito
di garantire sempre un adeguato ap-
provvigionamento.
I DPI in giacenza erano conservati pres-
so i magazzini economali, mentre i DPI
in uso erano conservati presso i deposi-
ti puliti dei reparti/servizi a disposizio-
ne degli operatori: la loro gestione era
monitorata dall'U.O.S. Magazzini Econo-
mali che quotidianamente inviava un
report sulle giacenze a magazzino dei
DPI per la gestione emergenza SARS-
CoV-2. A livello di reparto o servizio è
stato definito il fabbisogno giornaliero
dei DPI necessari (in collaborazione con
Coordinatori infermieristici, il D.A.P.S.S.
e i Magazzini economali) in maniera
tale che quotidianamente/settimanal-
mente il reparto o il servizio potesse-
ro procedere all'ordine con successiva
consegna dei fabbisogni definiti, che
comunque potevano essere rivisti te-
nendo conto di eventuali estempora-
nee o particolari situazioni.
Eventuali criticità riscontrate sui DPI
e/o sul loro utilizzo sono state segnala-
te al Servizio Prevenzione e Protezione
per una contestuale analisi delle critici-
tà e una individuazione della misura di
miglioramento.
Di seguito il grafico indicante la quanti-
tà di DPI facciali presenti nei magazzi-
ni aziendali durante il 2019 e durante i
mesi della pandemia 2020. Si riportano
a lato sommariamente i consumi rela-
tivi alle fasi acute dell'emergenza.
QUANTITATIVI DPI FACCIALI ANNO 2019 - TOTALE COMPLESSIVO 122.710
QUANTITATIVI DPI FACCIALI ANNO 2020 - TOTALE COMPLESSIVO 1.713.925
TIPOLOGIA DISPOSITIVO MARZO - MAGGIO 2020 SETTEMBRE - DICEMBRE 2020
CAMICI
CALZARI E COPRISCARPE
CUFFIE
GUANTI
MASCHERINE CHIRURGICHE
FACCIALI FFP2/3
TUTE
VISIERE
82.203
127.555
90.074
2.786.411
302.481
65.407
5.344
6.438
137.602
163.290
100.080
3.760.810
445.120
235.929
15.925
20.970
31
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34. 33
3.8 | PROGETTO
“TU AIUTI ME, IO AIUTO TE”
Alla luce dell’esperienza avuta du-
rante la prima fase della pandemia,
si è voluta aumentare l’attenzione
sui processi organizzativi e sui com-
portamenti degli operatori attraver-
so un processo aziendale chiamato
“Tu aiuti me, io aiuto te” elaborato
dal Risk Management.
Per richiamare tutti alla massima
attenzione nella rigorosa applica-
zione delle norme anti-contagio e
incentivare un lavoro di equipe fi-
nalizzato alla sorveglianza recipro-
ca dei comportamenti, la direzione
aziendale ha introdotto una check
list con il fine di registrare eventua-
li mancanze e porne rimedio.
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37. 36
L’impatto della pandemia sulla
struttura sanitaria può essere visto
sotto due punti di vista: clinico e or-
ganizzativo.
Se da un lato i medici impegnati su-
gli aspetti clinico assistenziali hanno
dovuto affrontare una nuova malat-
tia per gli aspetti di diagnosi, terapia
e valutazione prognostica, dall’altro
la sfida è stata quella di rivedere gli
assetti e l’organizzazione azienda-
le con una configurazione flessibile
che permettesse di rispondere ad un
quadro epidemiologico mutevole in
modo imprevedibile, a tutela dei pa-
zienti e degli operatori.
Ad una prima fase di risposta con-
tingente, caratterizzata dalla con-
versione dei reparti a reparti Covid,
si è passati ad una seconda fase
caratterizzata dall’individuazione
di un presidio Covid mantenendo le
altre strutture dedicate a pazienti
non Covid.
Tali conversioni hanno determinato
la necessità di individuare ed imple-
mentare:
■ modalità di identificazione dei casi;
■ percorsi specifici per le due tipolo-
gie di pazienti;
■ modalità di trasporto e modalità di
effettuazione dell’isolamento presso
i reparti individuati come Covid.
Si è inoltre dovuto implementare
uno specifico sistema di rilevazio-
ne dei casi e di tracciamento dei
contatti che ha assunto dimensio-
ni progressivamente crescenti con
l’andamento della pandemia.
Nelle pagine che seguono verrà de-
scritto l’impatto della pandemia e le
conseguenti azioni messe in atto dai
dipartimenti aziendali e dalle diver-
se aree delle attività sanitarie (area
diurna, area di degenza e servizi).
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38. 37
4.1 | DIPARTIMENTI GESTIONALI
ANESTESIA, RIANIMAZIONE
E EMERGENZA URGENZA
Nelle prime fasi della pandemia gli
operatori sanitari, seppur increduli ri-
spetto a ciò che stava accadendo, si
sono resi immediatamente operativi
per cercare soluzioni concrete.
Si è resa subito necessaria la gestione
della grande quantità di persone che
accedevano al PS. Con il rapido evol-
versi della pandemia, anche i posti
letto della Rianimazione non sono più
stati abbastanza, ragione per la qua-
le il passo successivo è stato quello
di utilizzare i letti monitorizzati della
Pneumologia. Per rendere più agevole
l’assistenza infermieristica e medica,
è stato convertito a Rianimazione il
Blocco Operatorio, permettendo l’au-
mento dei posti letto intensivi.
All’inizio della pandemia e fino all’ar-
rivo delle risorse regionali e nazionali
sono state recuperate da ogni repar-
to e Servizio le apparecchiature ne-
cessarie all’assistenza respiratoria, le
pompe infusionali ed altro. I pazienti
più gravi sono stati ricoverati in Ria-
nimazione, ma tanti pazienti ventilati
in condizioni cliniche leggermente mi-
gliori, erano in PS, in U.O. di Medicina e
di Pneumologia.
Prezioso è stato il contributo di tutti
i sanitari, non sanitari, ingegneri e di
tutti i dipendenti che, in modo diverso
secondo le loro mansioni, hanno lavo-
rato senza risparmiarsi per rispondere
al problema e per rendere fluido un
sistema che doveva necessariamente
cambiare tutti i giorni per adeguarsi
alle richieste.
Dopo un periodo di miglioramento
della situazione durante l’estate, nel
mese di ottobre, con la seconda on-
data, si è dovuto rimettere in campo
il sistema organizzativo della fase pre-
cedente che, essendo ormai rodato, ha
permesso di agire più velocemente ed
efficacemente, seppur con molta più
fatica emotiva e psicologica. Sono sta-
ti quindi chiusi reparti ordinari per fare
posto a letti dedicati a pazienti Covid e
l’attività chirurgica nel presidio di Gar-
bagnate è stata sospesa e trasferita
nel presidio di Rho, che ha garantito
pieno supporto, per continuare a ge-
stire le urgenze e i pazienti con gravi
patologie.
DIPARTIMENTO MEDICINA
E RIABILITAZIONE
La pandemia COVID-19 ha posto il si-
stema sanitario di fronte a una sfida di
proporzioni gigantesche.
Il decreto dell’8 marzo 2020 della Re-
gione Lombardia ha definito gli ospe-
dali con finalità di cura Covid e dise-
gnato un percorso di centralizzazione
verso alcuni Centri Hub delle patolo-
gie “tempo-dipendenti” (STEMI, ictus,
trauma maggiore, emergenze neuro-
chirurgiche, cardiochirurgiche e di chi-
rurgia vascolare) in modo da continua-
re a garantire la qualità dell’assistenza
ed evitare il default per sovraccarico
delle strutture ospedaliere oberate dal
numero di pazienti COVID-19.
Il dipartimento di Medicina e Riabili-
tazione è stato tutto riorganizzato in
tempi brevissimi per strutturarsi per la
cura dei pazienti Covid, su entrambi i
presidi di Rho e Garbagnate nella pri-
ma ondata, essendo per decreto regio-
nale, ospedali spoke.
Il citato decreto ha previsto anche una
diversa organizzazione delle Divisioni
di Cardiologia della Lombardia: in ASST
Rhodense sono state riconvertite a re-
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39. 38
parti Covid e le unità di terapia intensi-
va cardiologica a terapie intensive. Per
quanto riguarda il trattamento dello
STEMI, in base alle necessità logisti-
che (tempo di trasporto dei pazienti)
sono state individuate 13 Cardiologie
Hub h24 a cui afferivano i pazienti
soccorsi dal 118 o trasferiti dai Pron-
to Soccorso dei restanti ospedali della
Regione. In questa prima fase dell’or-
ganizzazione la Cardiologia del presi-
dio di Garbagnate è stata riconvertita
come le altre U.O.C. specialistiche in
reparto per assistenza dei pazienti
Covid, così come la cardiologia di Rho,
garantendo tuttavia il trattamento
acuto dello STEMI autopresentato.
Per far fronte alla pressione sul PS
dei pazienti affetti da COVID-19 con
sintomi più o meno gravi di insuffi-
cienza respiratoria, si è provveduto a
raddoppiare la presenza del personale
medico in PS e nelle guardie interdivi-
sionali, chiedendo a tutti gli speciali-
sti non internisti afferenti al diparti-
mento di Medicina, come neurologici,
cardiologi, gastroenterologi, oncologi,
nefrologi e fisiatri di prestare servi-
zio di assistenza in una attività tutta
nuova, con le prevedibili difficoltà del
caso. Tutti i clinici si sono prodigati ad
aiutare internisti e pneumologici, im-
piegando le forze a disposizione.
Dopo circa tre mesi, appena si è al-
lentata la morsa della fase acuta
dell’infezione, si è progressivamente
riorganizzata l’assistenza sanitaria
tra i presidi dell’azienda, per poter
aumentare l’offerta di cura verso pa-
zienti con patologie non Covid; si è de-
ciso di continuare a curare i pazienti
Covid presso l’ospedale di Garbagna-
te, lasciando la cura dei Pazienti non
Covid ai presidi di Rho e Passirana.
Durante la seconda ondata si è con-
tinuato a curare tutti i pazienti, non
senza difficoltà, ma con la continua
piena collaborazione da parte di tutto
il personale.
DIPARTIMENTO CHIRURGIA
L’inizio della pandemia si è abbattuto
sull’organizzazione routinaria dell’at-
tività clinica mettendola in seria dif-
ficoltà.
Nell’ambito di una riorganizzazione
aziendale, l’attività chirurgica è stata
sospesa presso il P.O. di Garbagnate
per cui i pazienti sono stati inviati al
P.O. di Rho. Si è quindi provveduto a
rimodulare l’attività medica in sup-
porto ai reparti Covid e si è potenzia-
ta l’attività chirurgica in Pronto Soc-
corso in termini numerici mentre in
termini clinici l’attività assistenziale
è stata svolta pressoché totalmente
a favore di pazienti Covid.
Da parte di tutti gli operatori sanitari
del servizio c’è stata grande disponi-
bilità e capacità di adattarsi alla nuo-
va organizzazione, risentendo però
dell’impossibilità a poter effettuare
per molto tempo l’attività, quella chi-
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40. 39
rurgica, per cui si era preposti. Nella
seconda fase della pandemia la diffe-
renza sostanziale si è avuta nell’or-
ganizzazione aziendale di un reparto
di area chirurgica comprendente Chi-
rurgia Generale, Ortopedia, Urologia
e ORL, presso il P.O. di Rho.
Ciò ha permesso di continuare ad
operare i pazienti con le caratteristi-
che di reclutamento in classe A, pre-
valentemente neoplastici. In questo
modo i chirurghi hanno mantenuto
un certo livello di attività, dando una
risposta alle richieste del territorio
con i dovuti distinguo derivanti dalla
pandemia.
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
Nelle primissime fasi della pandemia
la difficoltà più importante che è sta-
ta riscontrata dal Dipartimento ma-
terno infantile è stata quella di ge-
stire sotto il profilo umano/emotivo il
timore del personale di fronte ad una
situazione improvvisa e dare le prime
direttive per la tutela della salute de-
gli operatori e il corretto trattamento
del paziente.
Nelle UU.OO. sono state intraprese le
seguenti azioni straordinarie:
■ l’identificazione nei Reparti e nelle
Sale Parto delle aree di isolamento;
■ l’adeguamento dei criteri di distan-
ziamento con relativa riduzione dei
posti letto dove necessario.
Si è dovuto riorganizzare il flusso dei
pazienti afferenti al PS con l’istitu-
zione del triage in PS generale e l’in-
vio successivo nei PS di Reparto. I PS
delle pediatrie sono stati trasferiti
in reparto e si è quindi provveduto
all’individuazione di un’area in ogni
reparto pediatrico dedicata ai casi
“grigi” in attesa di tampone nasofa-
ringeo, mentre i ricoveri programmati
sono stati sospesi. Da aprile 2020 è
stato istituito un servizio interno ai
reparti per lo screening attraverso
l’esecuzione di tamponi. Durante tut-
to questo periodo è stata mantenuta
una diretta e costante collaborazione
con le Direzioni Mediche di Presidio
e il Risk Management, per la stesura
e l’aggiornamento delle procedure,
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41. 40
che sono state sempre tempestiva-
mente comunicate al personale. Si è
dovuto attivare, facendolo rientrare
nel protocollo STAM, il trasferimento
delle gestanti/puerpere positive ver-
so i centri HUB. Le pediatrie hanno
gestito direttamente il trasporto dei
bambini Covid positivi in tutte le cir-
costanze in cui le condizioni cliniche
richiedevano un ricovero ospedaliero.
Il ricollocamento dei medici aneste-
sisti in area Covid ha portato alla
sospensione delle sedute operatorie
ginecologiche a Garbagnate e una ri-
duzione delle sedute a Rho, che ha
supportato il presidio di Garbagnate
facendosi carico degli interventi ur-
genti. Nello stesso Presidio il servizio
di pre-ricovero è stato preso in carico
direttamente dall’U.O.C. di ginecolo-
gia e non più in Day Surgery, al fine
di evitare assembramenti e istituire
un percorso dedicato per la gravida.
Gli incontri di preparazione al parto
in presenza sono stati trasformati
in corsi on line e sono stati istituiti
un numero telefonico e un indirizzo
mail dedicati alle pazienti gravide,
per i consigli dell’ostetrica di cui le
future mamme potevano aver biso-
gno. L’accesso al reparto è stato so-
speso per i visitatori, ma si è mante-
nuto l’accesso alla Sala Parto per il
padre durante il travaglio parto.
Nei reparti di pediatria si è mantenu-
to l’accesso di un solo parente (geni-
tore) per bambino. Per l’accesso alle
prestazioni ambulatoriali è stato isti-
tuito un triage telefonico. In entram-
bi i presidi gli ambulatori di gineco-
logia hanno subito una importante
riduzione, mentre è stata mantenuta
in toto l’attività diagnostica ostetri-
ca. L’attività pediatrica ambulatoria-
le è stata mantenuta.
Rispetto alla prima fase, la seconda
si è contraddistinta per una più chia-
ra ed efficiente organizzazione fin
dall’esordio poiché è stato replicato
il modello organizzativo già in essere
nella fase uno.
Non è stato necessario apportare
sostanziali modifiche all’assetto già
in essere. L’attività chirurgica gine-
cologica precedentemente sospesa
nel presidio di Garbagnate ha potu-
to riprendere attraverso l’apertura di
alcune sedute dedicate nel presidio
di Rho.
È aumentata la possibilità di ese-
cuzione dei tamponi molecolari, il
che ha consentito di screenare più
ampiamente anche la popolazione
asintomatica (per esempio i pazienti
tenuti in Osservazione Breve Intensi-
va (OBI) e relativi accompagnatori).
Dal mese di ottobre 2020 le pediatrie
hanno ricevuto l’incarico di eseguire i
tamponi molecolari nasofaringei per
SARS-CoV-2 ai figli dei dipendenti.
A disposizione del medico, è stato
predisposto un cellulare per chiama-
te da parte dei dipendenti per ogni
informazione o consiglio utile. In casi
particolari, se necessaria era esegu-
ibile immediatamente una visita pe-
diatrica.
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42. 41
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
E DIPENDENZE
Le UU.OO. del Dipartimento di Salu-
te Mentale e Dipendenze (Psichiatria
Ospedaliera e Territoriale, Neuropsi-
chiatria per l’Infanzia e l’Adolescen-
za, Psichiatria Giudiziaria, Servizi
Dipendenze e Psicologia Clinica), nel
corso della prima fase della pande-
mia, sono state tutte coinvolte e
hanno affrontato la situazione pan-
demica modificando la propria orga-
nizzazione e le modalità di erogazio-
ne delle prestazioni.
Gli operatori hanno aderito ai proto-
colli aziendali definiti per la tutela
dell'igiene e sicurezza di operatori e
pazienti/utenti, nonché alle specifi-
che normative e indicazioni naziona-
li, regionali e di ATS.
Gli accessi e la gestione dell'utenza
ai servizi ambulatoriali sono stati re-
golamentati osservando le istruzioni
operative aziendali, le indicazioni
di ATS e Regione e la normativa na-
zionale in merito. Inoltre, coerente-
mente con tali indicazioni, le attività
sono state rimodulate sia per quan-
to riguarda la programmazione sia
per la loro tipologia, riorganizzando
il personale impegnato in tali attivi-
tà. Il contingentamento dell’accesso
dell’utenza a questi ambulatori e
la sospensione di alcune attività in
presenza, per garantire la sicurezza
dei pazienti e degli operatori, ha pro-
mosso il ricorso alle modalità di in-
tervento da remoto. Per tale motivo,
i servizi si sono adoperati per garan-
tire terapie e sostegno da remoto,
utilizzando i dispositivi e le appli-
cazioni forniti dall’azienda. Per ogni
Servizio Ambulatoriale (CPS, ambula-
tori NPIA, Psichiatria Giudiziaria, Psi-
cologia Clinica e Servizi Dipendenze)
è stato redatto un Piano Organizzati-
vo Gestionale, poi trasmesso in ATS.
Con gli stessi criteri e modalità è
stata gestita l'utenza e il personale
delle strutture residenziali (CRA, CPA,
CPM) e semiresidenziali (CD, CSR) di
Psichiatria e Neuropsichiatria. Anche
per queste strutture è stato redatto
un Piano Organizzativo Gestionale.
Il SPDC di Garbagnate è stato quali-
ficato per il ricovero di pazienti Co-
vid positivi in condizioni di acuzie
psichiatrica e pazienti di area grigia
con una riduzione dei posti letto da
15 a 12. L'utenza psichiatrica negati-
va è stata invece convogliata presso
il'SPDC di Passirana dove è rimasta
inalterata la disponibilità di posti
letto. È stata avviata un’attività di
sostegno psicologico rivolta agli
operatori impegnati nell'assistenza
di malati Covid, ai familiari di questi
pazienti e ai pazienti stessi rientrati
al domicilio.
A questa iniziativa, attiva durante
tutto il periodo della pandemia, han-
no aderito alcuni operatori delle va-
rie UU.OO. del DSMD. Questa inizia-
tiva si è integrata con l’intervento di
sostegno psicologico rivolto alla cit-
tadinanza garantito dall’U.O. Tutela
della Famiglia. All’ufficio Formazione
dell’Azienda è stata attribuita la ge-
stione organizzativa ed epidemiolo-
gica.
Le istruzioni operative per la gestio-
ne del SPDC Covid e quelle per l'at-
tività di sostegno psicologico sono
state redatte con il contributo del
personale delle UU.OO. coinvolte. In-
fine, il personale ha partecipato alle
attività di formazione relativamente
agli aspetti sanitari dell'emergenza
da COVID-19. Durante la seconda fase
della pandemia tutte le strutture
ambulatoriali hanno avviato un pro-
cesso di ripresa delle specifiche atti-
vità, pur garantendo tutte le misure
di sicurezza. Si è proseguito, contem-
poraneamente, anche nell’erogazio-
ne di prestazioni da remoto e nello
smart working.
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43. 42
DIPARTIMENTO MEDICINA
DEI SERVIZI DIAGNOSTICI
E TERAPEUTICI
A seguito della pandemia da SARS-
CoV-2, il Servizio di Radiologia è stato ri-
organizzato al fine di poter attuare tutte
le azioni volte a garantire il rispetto dei
protocolli aziendali e a tutelare la salute
dei dipendenti e degli utenti. Per evitare
sovraffollamenti nelle sale d’attesa, nei
servizi di Radiologia dei presidi di Rho
e Garbagnate, sono state rimodulate le
agende e definiti percorsi specifici per
pazienti Covid e non Covid. Le prestazio-
ni ambulatoriali non erogate nel periodo
marzo-aprile 2020 sono state poi recupe-
rate ricorrendo a sedute di “area a paga-
mento”. Durante la seconda ondata vi è
stata una maggior incidenza di malattia
tra il personale con conseguente incre-
mento del carico di lavoro per lo staff in
servizio. Analogamente si è assistito ad
una maggior incidenza di malattia nel
territorio con necessità di creare appo-
siti percorsi di accesso a pazienti ambu-
latoriali affetti da COVID-19 che neces-
sitavano di esami radiologici (Rx Torace
o TAC Torace): nello specifico sono state
attivate sedute di “area a pagamento”,
effettuate a fine turno, per eseguire RX
Torace a Bollate e TC Torace senza mdc
a Garbagnate.
4.2 | DIPARTIMENTI FUNZIONALI
DIPARTIMENTO FUNZIONALE
ONCOLOGICO
Il servizio oncologico ha subito l’im-
patto dell’emergenza epidemiologica;
la riorganizzazione ha visto trasfor-
marsi rapidamente l’ospedale di Gar-
bagnate in struttura dedicata intera-
mente alla cura dei pazienti affetti da
Coronavirus e ciò è stato reso neces-
sario dall’impressionante aumento del
numero dei contagiati. Ambulatori e
terapie sono stati trasferiti all’ospeda-
le di Rho, sede della degenza, con una
necessaria rimodulazione del calenda-
rio degli appuntamenti. Il ritorno, nei
primi mesi estivi, ad una ripresa delle
attività ordinarie ha permesso poi una
graduale riapertura degli ambulatori
nel presidio di Garbagnate.
Percorsi sicuri all’interno di protocolli
precisi hanno garantito la prosecuzio-
ne delle cure presso il P.O. di Rho lan-
ciando un messaggio di fiducia a quei
pazienti che per timore del contagio
hanno differito la visita ed i trattamenti
e ciò al fine di evitare ogni possibile ri-
percussione negativa sulla storia clinica
degli stessi. Il contatto telefonico nelle
fasi pandemiche più acute ha garantito
la contestuale discussione di esami di
laboratorio, referti o interpretazione di
sintomi ed in parte ha trasmesso un se-
gnale di continuità nella presa in carico
della malattia oncologica pur non sosti-
tuendo la visita fisica.
DIPARTIMENTO FUNZIONALE
DI MEDICINA TRASFUSIONALE
ED EMATOLOGIA (DMTE)
L’inizio della pandemia COVID-19 ha avu-
to un pesante contraccolpo organizzati-
vo sull’attività del DMTE/CLV (Centro di
Lavorazione e Validazione emocompo-
nenti) Rhodense. Nel giro di pochi gior-
ni, dalla fine del mese di febbraio 2020,
i P.O. Ospedalieri del DMTE Rhodense
hanno dovuto interrompere l’attività
chirurgica e medica routinaria: questo
ha comportato un crollo, fino alla fine
del mese di aprile 2020, dei consumi di
sangue ed emocomponenti.
Dopo una iniziale fase di inevitabile di-
sorientamento, sono stati rivisti i criteri
ed i tempi di raccolta degli emocompo-
nenti con un duplice scopo: da un lato
assicurare una fornitura continua alle
strutture ospedaliere del DMTE e di
quelle convenzionate (Niguarda Milano,
San Raffaele Milano, Fatebenefratelli
Milano), dall’altro evitare un aumento
eccessivo delle scorte di emocompo-
nenti con un inevitabile aumento delle
unità in scadenza. Si è cercato, pertan-
to, di privilegiare la raccolta di emo-
componenti quali il plasma da aferesi
mantenendo uno stretto controllo sulla
raccolta di sangue intero. Una riorga-
nizzazione dell’attività di raccolta del
sangue così impegnativa non sarebbe
stata possibile senza l’indispensabile
supporto delle associazioni dei donato-
ri che hanno condiviso ed accettato di
pianificare una scelta organizzativa che
prevedeva l’inizio della ripresa della nor-
maleattivitàchirurgicaemedicaneiP.O.
del DMTE Rhodense associata ad una
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44. 43
scorta di emocomponenti sufficiente a
sostenere tale ripresa. Si è dato inizio,
inoltre, ad una attività di selezione dei
donatori di plasma per la raccolta di pla-
sma iperimmune anti SARS-CoV-2 pres-
so il centro “Vittorio Formentano” Avis
Provinciale Milano in Limbiate. L’imple-
mentazione di quanto sopra descritto
ha permesso di mantenere nel corso di
tutto il 2020 livelli sufficienti di raccolta
di sangue intero e livelli costanti di rac-
colta e fornitura di plasma all’industria
per il frazionamento e la produzione di
farmaci emoderivati quali Albumina,
Immunoglobuline vena e concentrati di
fattori della coagulazione.
DIPARTIMENTO FUNZIONALE
PER LE CURE PALLIATIVE
E PER LA TERAPIA DEL DOLORE
Le Cure palliative nel Dipartimento
rappresentano un complesso sistema
di cure che afferiscono all’assistenza
sociosanitaria, ma che abbracciano tra-
sversalmente molteplici setting assi-
stenziali sia ospedalieri (ambulatori de-
dicati ed Hospice) sia territoriali come
l’assistenza domiciliare erogata 24/24H,
365 giorni l’anno.
Per tutte queste realtà è stato neces-
sario adottare misure organizzative in
grado di contenere la seconda ondata
dell’emergenza COVID-19. Ciascun ambi-
to di cura ha dovuto rimodulare il pro-
prio assetto organizzativo e strutturale.
Nel corso della prima ondata è stato
riscontrato un crescente numero di ri-
chieste di consulenze palliative orienta-
te alla valutazione della proporzionalità
degli obiettivi di cura ed al controllo dei
sintomi e questo ha richiesto l’indivi-
duazione di personale dedicato a que-
sta specifica attività nei reparti Covid.
In ambito Dipartimentale è stata garan-
tita reperibilità telefonica 5 giorni su 7 a
tutte le RSA/RSD che afferivano funzio-
nalmente al dipartimento interazienda-
le di cure Palliative Milano ovest.
In ambito ospedaliero, per quei pa-
zienti che richiedevano un approccio
maggiormente finalizzato, sono state
individuate aree di degenza dedicate
al fine vita dei malati COVID-19 gestite
da palliativisti. Per i pazienti terminali
SARS-CoV-2 positivi ai quali non è stato
possibile offrire una presa in carico con
altra modalità assistenziale è stato pre-
visto l’accesso in Hospice garantendo
la sicurezza degli operatori e degli assi-
stiti grazie alla creazione di suddivisio-
ni strutturali tra aree Covid e aree non
Covid. Nelle strutture residenziali sono
state autorizzate e garantite visite in si-
tuazioni di terminalità all’interno di per-
corsi che potessero garantire sicurezza
dei pazienti e degli operatori (un solo
familiare per volta, utilizzo dei DPI). L’in-
gresso negli hospice dei nuovi assistiti
è stato preceduto da esecuzione di test
molecolare entro le 72 ore precedenti il
ricovero. Poiché la comunicazione è in-
tesa come elemento fondamentale in
un’ottica di umanizzazione delle cure,
nella fase pandemica, caratterizzata an-
che da isolamento sociale, ai malati ed
ai familiari è stato garantito un modello
di comunicazione supportato da video-
chiamata come parte integrante dell’as-
sistenza quotidiana in Hospice.
Le Unità di Cure Palliative Domiciliari
erogano assistenza palliativa multidi-
sciplinare al domicilio di pazienti onco-
logici e non-oncologici in fase avanzata
di malattia, qualora le condizioni del pa-
ziente lo consentano e sia garantita la
presenza di un caregiver.
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45. 44
4.3 | AREA DIURNA
Per far fronte all’emergenza sanitaria
è stato necessario modificare l’orga-
nizzazione delle attività programma-
te attraverso:
■ riorganizzazione delle agende e
ampliamento degli orari di erogazio-
ne delle prestazioni;
■ esecuzione di triage telefonico ai
pazienti, tramite apposita scheda,
entro 72 ore dal giorno programmato
per individuare la presenza di sinto-
matologia respiratoria. In caso di tria-
ge positivo, valutazione da parte del
medico di riferimento sulla possibili-
tà di procrastinare la prestazione; in
caso di impossibilità, valutazione del
caso in ambulatorio rischio Covid de-
dicato; per le prestazioni ad accessi
ripetuti, terapie in MAC o dialisi, tria-
ge telefonico effettuato al primo ac-
cesso e monitoraggio quotidiano dei
sintomi e della temperatura corporea
per gli accessi successivi;
■ accesso alle aree ambulatoriali e di
Day Hospital consentito ai soli citta-
dini che dovevano ricevere la presta-
zione, non prima di 15 minuti rispetto
all'orario dell'appuntamento;
■ predilezione delle attività di pre-
stazioni in telemedicina per le pre-
stazioni ambulatoriali;
■ garanzia di spazi adeguati per la
presenza dell’accompagnatore per le
prestazioni in sedazione;
■ attenzione ai pazienti fragili per i
quali si è prevista la gestione del fol-
low-up da remoto, o con precauzioni
più dettagliate, previsto tampone se
la procedura poteva causare linfoci-
topenia;
■ esecuzione di ricoveri ordinari e
prestazioni BIC/BOCA previo scree-
ning per la ricerca di SARS-CoV-2 a
tutti i pazienti;
■ accesso ai punti prelievo su preno-
tazione;
■ isolamento dei casi sospetti ricove-
rati e tracciamento dei contatti;
■ nelle fasi maggiormente emergenziali:
■ sospensione ricoveri programmati:
■ sospensione attività blocco
operatorio nel P.O.
di Garbagnate Milanese
■ sospensione delle attività
ambulatoriali ad eccezione
delle prestazioni con priorità U e B
e di alcune specifiche prestazioni
■ sospensione attività punti prelievo
nel P.O. di Garbagnate Milanese,
con mantenimento dell’attività
in tutti gli altri centri prelievo
territoriali.
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46. 45
ATTIVITÀ AMBULATORIALE
Sia durante la prima ondata che du-
rante la seconda ondata, le attività
ambulatoriali, comprese quelle ero-
gate in regime di libera professione
intramuraria, sono state rimodulate
come da indicazione regionale. L’at-
tività ambulatoriale istituzionale, in-
cluso il percorso di presa in carico dei
pazienti con patologie croniche, è sta-
ta mantenuta compatibilmente con le
necessità di risorse professionali da
destinare all’assistenza dei pazienti
ricoverati sia per COVID-19 che per le
altre patologie, anche con modalità al-
ternative idonee a tutelare i pazienti
più fragili.
Per tutto il periodo della pandemia è
proseguita l’erogazione di prestazioni
non differibili (quali ad esempio che-
mioterapia, radioterapia, dialisi ecc.),
prestazioni urgenti con priorità U o B,
prestazioni dell’area materno infanti-
le, prestazioni dell’area salute menta-
le dell’età evolutiva e dell’età adulta e
i servizi sulle dipendenze.
Tuttavia, la pandemia ha causato un
grave danno alla capacità di risposta
dell’ASST Rhodense alla domanda am-
bulatoriale: solo nei mesi di aprile e
maggio 2020 sono state sospese più di
58000 prestazioni ambulatoriali. Alla
fine della prima ondata, a seguito del-
la D.G.R. 3115 del 07/05/2020, sono stati
formalizzati all’ATS territorialmente
competente gli indirizzi per l’organiz-
zazione delle attività sanitarie della
ASST Rhodense ed è stato avviato un
piano di ripresa dell’attività degli am-
bulatori ospedalieri e territoriali.
Per raggiungere questo valore target
sono state previste le seguenti azioni:
■ prolungamento dell’orario di aper-
tura degli ambulatori anche ricorren-
do all’area a pagamento;
■ aperture nel fine settimana anche
ricorrendo all’area a pagamento;
■ erogazione di prestazioni in tele-
medicina per le Specialità di Cardio-
logia, Diabetologia, Endocrinologia,
Neurologia, Psichiatria;
■ creazione di percorsi dedicati per il
follow-up dei pazienti COVID-19.
SCOSTAMENTO PRESTAZIONI AMBULATORIALI MARZO - MAGGIO 2019/2020
SCOSTAMENTO PRESTAZIONI AMBULATORIALI GIUGNO - DICEMBRE 2019/2020
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47. 46
4.4 | AREA DEGENZA
Durante il primo picco pandemico,
l’attività di ricovero programmato è
stata sospesa in Regione Lombardia
dal 22 febbraio 2020 (ad eccezione
dell’attività urgente o comunque non
ulteriormente procrastinabile) e con-
testualmente è stato consentito alle
strutture ospedaliere di effettuare
fino ad un massimo del 30% dell’at-
tività erogata prima dell’inizio dell’e-
vento pandemico. Il 20 marzo 2020
è stata sospesa l’attività del blocco
operatorio sul presidio di Garbagnate
Milanese per rispondere alle richie-
ste del Sistema regionale, al fine di
attivare ulteriori posti letto di terapia
intensiva Covid, riconvertendo il bloc-
co operatorio.
Dall’ASST Rhodense sono stati comun-
que garantiti, durante tutti i mesi di
marzo, aprile e maggio, le urgenze chi-
rurgiche, le classi A oncologiche, i tagli
cesarei urgenti e programmati per un
totale di 407 interventi elettivi e 215
interventi urgenti. È stata effettuata
inoltre una stima degli interventi persi
nel periodo marzo-maggio 2020:
■ 1215 interventi presso il P.O. di Gar-
bagnate Milanese
■ 575 interventi presso il P.O. di Rho
La ripresa dell’attività ordinaria di ri-
covero è stata graduale su entrambi
i presidi ospedalieri, coerentemente
con la chiusura dei reparti COVID-19
e fino ad un massimo del 60-70%
dell’attività erogata dalla struttura
prima dell’evidenziarsi della pande-
mia. Tutti i pazienti in attesa di inter-
vento chirurgico, in regime ordinario
e di Day surgery, in classe di Priorità
A e B, in lista d’attesa prima della
pandemia, sono stati contattati per
fissare una nuova data. Per alcune
UU.OO. è stato possibile ricontattare
anche i pazienti in classe C.
Per la ripartenza, a livello aziendale
è stato effettuato un lavoro di piani-
ficazione delle sedute chirurgiche da
effettuare in ogni presidio ospeda-
liero: alcune delle sedute sono state
create ex novo, altre sono state rimo-
dulate per arrivare ad una pianifica-
zione adeguata nell’ambito della rete
chirurgica nel periodo giugno-set-
tembre 2020 atta a rispondere alle
esigenze dei pazienti in Classe A e B.
Durante il secondo picco pandemico,
a fine ottobre 2020 è stata sospesa
l’attività di ricovero programmato e
in regime libero professionale e dal 5
novembre 2020 vi è stata la chiusura
totale dell’attività chirurgica elettiva
ed urgente sul presidio di Garbagna-
te Milanese (ad eccezione dei tagli
cesarei) e le équipe chirurgiche sono
state dirottate sul presidio di Rho
dove è stata sempre garantita l’atti-
vità di urgenza, emergenza ed eletti-
va per le classi A, indipendentemente
dalla specialità.
TIPOLOGIE DI DEGENZA
Per prevenire la diffusione di SARS-
CoV-2 nelle strutture dell’ASST Rhoden-
se, sono state redatte istruzioni opera-
tive riguardanti le modalità di ricovero
dei pazienti nei presidi per acuti dell’A-
zienda.
A tutti i pazienti, prima del ricovero,
veniva effettuato uno screening per
la ricerca di infezione da SARS-CoV-2
in seguito al quale i pazienti potevano
essere ricoverati in tre aree di degenza
differenti:
■ Area di degenza Covid free;
■ Area di degenza Covid;
■ Area di osservazione (area Grigia).
Inizialmente lo screening prevedeva
l’esecuzione di un tampone naso-farin-
geo per la ricerca di SARS-CoV-2, di un
prelievo per la ricerca dei relativi anti-
corpi e un RX torace; i criteri di scree-
ning si sono modificati nel corso della
pandemia, mantenendo comunque
sempre l’esecuzione del tampone naso
faringeo.
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AREA DI DEGENZA COVID FREE
Si tratta di un’area di degenza destina-
ta al ricovero di pazienti con tampone,
anamnesi, clinica e imaging negativi
per infezione da SARS-CoV-2.
In caso di impossibilità di stanza singo-
la, posti letto distanziati di 1,5m.
AREA DI DEGENZA COVID
Si tratta di un’area di degenza desti-
nata al ricovero di pazienti con esito di
tampone/BAL positivo che necessitano
di ricovero non procrastinabile. L’area
è dotata di una zona filtro pulito dedi-
cata alla vestizione del personale con i
DPI appropriati per assistere i pazienti
Covid e una zona filtro sporco dedica-
ta alla svestizione del personale a fine
turno, prevedendo la disponibilità di la-
vabi, o in caso di assenza, disponibilità
di soluzione/gel idroalcolico per l'igie-
nizzazione delle mani.
Caratteristiche del reparto:
■ pulizie effettuate come area ad alto
rischio;
■ servizio ristorazione con modalità
specifiche per l’area Covid, definite in
apposito protocollo;
■ carrelli dedicati e pulizia/disinfezio-
ne al termine delle attività;
■ bussolotti di posta pneumatica (ove
presente) dedicati ai casi sospetti/con-
fermati Covid identificati con bordo
nero;
■ predisposizione di un locale idoneo
e pulito dove poter lasciare le cartelle
e la documentazione sanitaria per al-
meno 72 ore prima di essere archiviata.
AREA DI OSSERVAZIONE (GRIGIA)
Si tratta di un’area di degenza desti-
nata a pazienti per i quali non è stato
completato l’inquadramento clinico ri-
spetto alla potenziale presenza di infe-
zione da Covid:
■ pazienti con ricovero programmato
non procrastinabile con sintomatologia
correlata ad una possibile infezione;
■ pazienti da PS con tampone/BAL ne-
gativo o in attesa di esito, ma con clini-
ca e/o anamnesi e/o imaging positive;
■ pazienti ignoti per COVID-19 che ne-
cessitano di procedure/interventi chi-
rurgici urgenti.
L’area è dotata di una zona filtro pulito
dedicata alla vestizione del personale
con i DPI appropriati per assistere pa-
zienti sospetti Covid secondo un proto-
collo specifico e una zona filtro sporco
dedicata alla svestizione del personale
a fine turno, prevedendo la disponibili-
tà di lavabi o, in caso di assenza, dispo-
nibilità di soluzione/gel idroalcolico per
l'igienizzazione delle mani.
Caratteristiche di questo reparto:
■ Pulizie effettuate come area ad alto
rischio;
■ Servizio di ristorazione con le modali-
tà specifiche per l’area Covid;
■ Carrelli dedicati e pulizia e disinfezio-
ne al termine delle attività;
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■ Bussolotti di posta pneumatica (ove
presente) dedicati ai casi sospetti/con-
fermati Covid identificati con bordo
nero
■ Predisposizione di un locale idoneo
e pulito dove poter lasciare le cartelle
e la documentazione sanitaria per al-
meno 72 ore prima di essere archiviata
■ Pazienti ricoverati in stanza singola
ASST RHODENSE: RICOVERATI (1900) DECEDUTI (553) PER COVID-19 > 1 MARZO - 31 DICEMBRE 2020
NUMERO DI RICOVERATI E DECEDUTI: PRIMO E SECONDO MESE DELLE 2 ONDATE
RICOVERATI E DECEDUTI
PER COVID-19
ETÀ MEDIA anni 69,4
SESSO:
MASCHIO 62,7%
FEMMINA 37,3%
MORTALITÀ 29,1%
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51. 50
4.5 | SERVIZI
U.O.C. SERVIZIO MEDICINA
DI LABORATORIO
Nelle prime fasi della pandemia l’ASST
ha dovuto affrontare le difficoltà di dia-
gnosi di SARS-CoV-2, in parte anche per
la mancanza di una strumentazione
adatta ad analizzare i tamponi moleco-
lari naso-faringei. L’Azienda si è appog-
giata ad altre strutture (prima l’Ospe-
dale Sacco e poi l’Ospedale Niguarda)
per l’elaborazione dei tamponi mole-
colari e per fronteggiare una richiesta
in crescita esponenziale. Durante la
seconda fase, invece, l’implementazio-
ne di macchinari e la disponibilità di
reagenti ha fatto sì che l’U.O.C. Servizio
Medicina di Laboratorio contribuisse a
definire a livello aziendale e territoria-
le le indicazioni per la diagnostica di
SARS-CoV-2 e i criteri di scelta dei test
diagnostici a disposizione perseguendo
i seguenti obiettivi:
■ Controllare la trasmissione;
■ Monitorare l’incidenza, l’andamento
e valutare la gravità nel tempo;
■ Mitigare l’impatto del COVID-19 nelle
strutture sanitarie e socioassistenziali;
■ Rilevare cluster o focolai in contesti
specifici;
■ Prevenire la (re)introduzione nelle
aree che avevano raggiunto un control-
lo sostenuto del virus.
Alla luce delle evidenze che si sono
rese via via disponibili, della situazio-
ne epidemiologica e della necessità di
garantire test diagnostici di laboratorio
compatibili con le diverse esigenze di
sanità pubblica, il servizio ha operato
le sue scelte in funzione delle diverse
strategie (diagnosi clinica, casi sospet-
ti, casi positivi e casi stretti asintoma-
tici) per l’identificazione di infezione da
SARS-CoV-2.
L’elevata sensibilità e specificità dei
test non ha rappresentato l’unico cri-
terio nella scelta del tipo di test da
utilizzare nell’ambito di una strategia
che ha previsto non solo la rapidità
della diagnosi clinica in un preciso mo-
mento, ma anche la ripetizione del test
all’interno di una attività di sorveglian-
za che fosse sostenibile e in grado di
rilevare i soggetti positivi nel loro reale
periodo di contagiosità. Inoltre, nella
valutazione della scelta dei test da uti-
lizzare, sono stati considerati ulteriori
parametri come la necessità di perso-
nale specializzato e/o di strumentazio-
ne dedicata e i costi da affrontare.
Di seguito i test diagnostici per SARS-
CoV-2 introdotti a livello aziendale
(ASST-Rhodense):
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TIPO DI TEST COMMENTI
TEST MOLECOLARE
su tampone oro/naso faringeo
e bal eseguiti su differenti
piattaforme tecnologiche
(mdx diasorin, genexpert e cfx96)
TEST RAPIDO ANTIGENICO
su tampone oro/naso faringeo
con e senza lettura facilitata
TEST SIEROLOGICI
■ Test per la rilevazione
quantitativa degli anticorpi
igg anti s1/s2;
■ Test per la rilevazione qualitativa
degli anticorpi totali anti-nc;
■ Test per la rilevazione
quantitativa degli anticorpi
igg neutralizzanti trimerici;
■ Test per la rilevazione
quantitativa degli anticorpi
totali neutralizzanti rbd;
TEST DI SEQUENZIAMENTO
genico per l’identificazione
di nuove varianti
Tali test molecolari sono stati
attivati nei PP.OO. di Garbagnate
e di Rho 7/7 giorni e 24/24 ore.
Capacità produttiva sino a 1.000
tamponi al giorno
Tali test sono stati attivati sotto
lo stretto controllo del laboratorio
e interfacciati a LIS nei 2 PS
di Garbagnate e di Rho e nei
2 ambulatori del Servizio Medico
Competente di Garbagnate e Rho
■ Tale test è stato attivato nei
PP.OO. di Garbagnate
e di Rho 7/7 giorni e 24/24 ore;
■ Test in valutazione sperimentale;*
■ Test in valutazione sperimentale;*
Tali test sono in attivazione presso
Laboratorio P3 del P.O. di Rho
* al febbraio 2021
TECNICI SANITARI DI LABORATORIO
BIOMEDICO (TSLB)
Durante la prima fase, il lavoro del
Tecnico sanitario di laboratorio bio-
medico (TSLB) è cambiato profon-
damente. Prima della pandemia il
lavoro del TLSB era dedicato comple-
tamente alle analisi di routine quoti-
diana, successivamente si è dovuto
procedere molto velocemente alla
formazione ed addestramento di
tecniche di PCR per il processamento
dei tamponi molecolari.
Se all’inizio della pandemia il pro-
blema principale dei laboratori era
la mancanza di reagenti, successiva-
mente l’incremento del numero dei
tamponi si è scontrato con problemi
strutturali presenti a livello territo-
riale. Il laboratorio ha visto aumen-
tare in maniera esponenziale il nu-
mero dei tamponi processati, con un
aumento delle ore straordinarie, di
ferie e soprattutto stress da lavoro
correlato. Il laboratorio ha aumenta-
to il numero di emogasanalizzatori
nei reparti con conseguente dispo-
nibilità da parte del personale tecni-
co verso il personale infermieristico
all’utilizzo, alla manutenzione e alla
risoluzione di problemi tecnici.
La seconda fase ha visto una mag-
gior responsabilizzazione da parte
del personale del laboratorio ad af-
frontare le problematiche emerse
nella prima fase con maggior capa-
cità e consapevolezza.
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53. 52
U.O.C. ANATOMIA PATOLOGICA
La pandemia da SARS-CoV-2 ha in-
dotto una riorganizzazione globale
anche all’interno dell’Unità Operati-
va Complessa di Anatomia Patologi-
ca. Tale riorganizzazione ha coinvolto
tutto il personale e le attività tecni-
che costituenti l’intero work flow dei
processi tecnico-diagnostici; la rior-
ganizzazione ha avuto anche il pre-
cipuo scopo di implementare le mi-
sure sanitarie già in atto per tutelare
e garantire la salute e la sicurezza
degli operatori sanitari e degli uten-
ti tramite il corretto approvvigiona-
mento ed utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale e delle misure
igienico-sanitarie necessarie.
Sono state messe in campo ulte-
riori attività di sanificazione degli
strumenti e delle attrezzature di
utilizzo quotidiano, al fine di evita-
re occasioni di contagio virale. Par-
ticolare attenzione si è posta anche
all’areazione dei locali in cui stazio-
nava il personale sanitario e ammi-
nistrativo.
Le modifiche messe in atto hanno
riguardato:
ATTIVITÀ TECNICO-DIAGNOSTICHE
La pandemia da Covid ha causato
una maggior consapevolezza del-
la necessità di tutelare la salute
degli operatori, portando a mettere
in atto e a rispettare scrupolosa-
mente i protocolli e le linee guida
individuate per ciascuna attività
tecnico-diagnostica.
Durante la pandemia il persona-
le tecnico ha modificato il proprio
metodo di lavoro utilizzando quo-
tidianamente mascherine chirurgi-
che e/o ffp2 durante tutto l’orario
di servizio ed in tutte le fasi di la-
voro. Si sono intensificate le attivi-
tà di sanificazione degli strumenti
e degli arredi, attraverso l’utilizzo
di specifici detergenti e si è posta
particolare attenzione al materiale
biologico pervenuto “a fresco”, in
quanto potenziale vettore di infe-
zione da SARS-CoV-2.
Il personale tecnico addetto all’al-
lestimento di tale materiale biolo-
gico era dotato di tutti i DPI neces-
sari alla tutela della propria salute
e di quella degli altri operatori lavo-
rando sotto le cappe di aspirazione
adeguatamente pulite e manutenu-
te.
ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI LOCALI,
DEGLI STRUMENTI
E DELLE APPARECCHIATURE
Dal punto di vista igienico-sanita-
rio la sanificazione dei locali, degli
strumenti e delle apparecchiature è
divenuta fondamentale nella lotta
al COVID-19. Nell’U.O.C. si sono at-
tuati sistemi di sanificazione quo-
tidiana di apparecchiature, arredi
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(banconi, superfici di lavoro), porte,
maniglie, ecc. con soluzioni idroal-
coliche al 70%. Al termine di ogni
turno di lavoro, sono stati sanifica-
ti gli strumenti in uso (microtomi,
centrifughe, stampanti ecc.) con so-
luzioni idroalcoliche al 70% e/o so-
luzioni di ipoclorito di sodio al 5%.
Nell’ambito del contenimento della
pandemia, fondamentale importan-
za ricopre l’areazione dei locali: a
tal proposito si è proceduto ad ef-
fettuare un ricambio d’aria almeno
due volte al giorno durante i turni
di lavoro.
ATTIVITÀ DI MEDICINA
NECROSCOPICA
Dall’inizio della pandemia, sia nei
casi di pazienti deceduti per infe-
zione da COVID-19 sia per le salme
per le quali non era stato possibile
escludere con certezza la presenza
del COVID-19, a scopo prudenziale,
come impongono i protocolli na-
zionali e nel rispetto del principio
precauzionale, sono state adotta-
te e potenziate tutte le accortezze
previste in presenza di sospetta o
accertata patologia infettiva.
Al fine di ridurre le possibilità di
trasmissione del contagio, in par-
ticolare rispetto al trasporto dal
luogo di decesso alla morgue e alla
gestione della salma all’interno dei
locali della camera mortuaria, si è
provveduto ad individuare e adotta-
re le seguenti misure specifiche per
il contenimento del rischio di con-
tagio da SARS-CoV-2:
■ corretto utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale appropriati
per il personale adibito alla mani-
polazione della salma;
■ appropriata modalità di gestione
della salma (preparazione e tra-
sporto);
■ appropriata modalità di isola-
mento del defunto prima dell'arrivo
del personale incaricato al traspor-
to funebre;
■ appropriata modalità di sanifica-
zione degli ambienti in cui stazio-
nano le salme;
■ rispetto delle modalità di accesso
da parte degli utenti esterni.
Il personale necroscopo, respon-
sabile della preparazione e del
trasporto della salma dai repar-
ti di provenienza alla morgue, ha
adottato dispositivi di protezione
individuale adeguati alla situazio-
ne contingente quali mascherina
chirurgica, occhiali protettivi (oppu-
re mascherina con visiera), camice
monouso idrorepellente e tuta mo-
nouso, doppio paio di guanti, scar-
pe da lavoro chiuse ed ha rispettato
scrupolosamente tutte le disposi-
zioni/normative, le ordinanze e i
protocolli operativi emanati dalle
autorità sanitarie.
Inoltre, al termine delle attività, il
personale necroscopo si è fatto ca-
rico di garantire una opportuna ae-
razione dei locali con un’accurata
pulizia e disinfezione delle superfici
e degli ambienti utilizzati, aumen-
tando la frequenza giornaliera delle
operazioni di sanificazione.
I rifiuti sanitari generati sono sta-
ti trattati ed eliminati come rifiuti
a rischio infettivo secondo quanto
previsto dalla normativa vigente.
Al fine di contrastare il rischio po-
tenziale di esposizione per contat-
to con eventuali liquidi biologici,
è stato fatto divieto di mettere in
atto manipolazioni delle salme (es.
vestizione): quest’ultime sono sta-
te isolate in una stanza dedicata.
È stato inoltre interdetto qualsiasi
contatto con la salma da parte di
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55. 54
parenti, conviventi o altre persone
diverse da quelle incaricate delle
operazioni di necroscopia.
L’accesso degli utenti esterni all’o-
bitorio era consentito solo previa
misurazione della temperatura, uso
corretto della mascherina chirurgi-
ca e utilizzo della soluzione alcooli-
ca per il lavaggio delle mani. Il per-
sonale delle imprese di onoranze
funebri accedeva nella stanza dove
era collocata la salma solamente
per le operazioni funerarie ed era
obbligato ad utilizzare i dispositivi
di protezione individuale (coprica-
po, doppio paio di guanti monouso,
camice, mascherina chirurgica, oc-
chiali) che dovevano essere rimossi
con la sequenza corretta ed elimi-
nati nel contenitore per i rifiuti pe-
ricolosi sanitari a rischio infettivo a
fine attività.
Al termine del lavoro delle onoran-
ze funebri, si procedeva alla pulizia
per la disinfezione dei locali com-
prese tutte le superfici utilizzate, la
barella, gli arredi e tutte le suppel-
lettili della stanza, con disinfettan-
te appropriato. Il personale addetto
alle pulizie, nell'effettuare tale at-
tività, doveva indossare i disposi-
tivi di protezione individuale quali
copricapo, doppio paio di guanti,
camice, mascherina chirurgica,
occhiali e rimuoverli nelle modali-
tà indicate nel protocollo in uso. I
medici necroscopi durante la visi-
ta della salma dovevano attenersi
scrupolosamente ai protocolli mes-
si in atto dal personale necroscopo
per quanto attiene l’uso dei DPI, la
manipolazione della salma e l’igie-
nizzazione delle mani. Secondo le
direttive ministeriali, per l’intero
periodo della fase emergenziale,
non si sono eseguiti riscontri dia-
gnostici nei casi conclamati di CO-
VID-19. In caso di necessità quali
il riscontro diagnostico, le salme
sono state trasportate nel centro di
riferimento regionale.
U.O.C. SERVIZIO
IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE AZIENDALE
Nei primi giorni della pandemia c’è
stato un disorientamento iniziale,
dovuto alla difficoltà di compren-
sione di ciò che stava accadendo. Le
attività sono state riorganizzate per
garantire il distanziamento sociale
secondo le indicazioni aziendali.
Dal punto di vista igienico sono
state stilate nuove linee guida per
la pulizia delle superfici (poltrone,
letti, tavoli, scrivanie, telefoni). È
stata implementata l’agenda infor-
matizzata per le prenotazioni delle
donazioni così come per i prelievi
della coagulazione, per i quali sono
state previste quattro fasce orarie
per l’accesso al servizio e un nu-
mero ridotto di accessi. Le visite
ematologiche, dove possibile, sono
state gestite telefonicamente e le
agende sospese. Per i pazienti che
accedevano al MAC ematologico
è stato implementato il triage te-
lefonico e la richiesta di tampone
per chi doveva sottoporsi a biopsia
osteomidollare.
Il personale è sempre stato tempe-
stivamente informato circa le varie
disposizioni aziendali che si sono
succedute, in caso di assenza per
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